2. Indice
1. TRASFORMAZIONI,FUSIONI,PRIVATIZZAZIONI;
2. RESPONSABILITÀ DEI DIRIGENTI;
3. FISCO;
4. PREVIDENZA;
5. FONDI COMPLEMENTARI;
6. RIFORMA DELLA P.A.;
7. BLOCCO CONTRATTI;
8. ORGANICI E BLOCCO ASSUNZIONI;
9. CONTRATTAZIONE COLLETTIVA NAZIONALE INTEGRATIVA;
10. ONERI IMPROPRI A CARICO DEL FONDO DI ENTE;
11. MUTUI E PRESTITI;
12. AREE A E B;
13. IL SINDACATO:DALLA CONCERTAZIONE ALLA ESCLUSIONE?
14. RUOLO DELLE R.S.U.
3. Trasformazioni,fusioni,privatizzazioni
I processi di accorpamento di Enti sono avvenuti senza progetto, senza regole, senza
programmazione.
I risultati sono evidenti: ritardi inconcepibili, integrazioni difficoltose, confusione crescente, clima
aziendale peggiorato.
La privatizzazione della CRI è emblematica: perdita di posti di lavoro e deterioramento dei servizi
resi.
Per la FIALP CISAL va decisamente contrastato ogni ulteriore tentativo di deregulation ed
altrettanto decisamente difesa l’autonomia degli Enti.
Va respinta con forza la costituzione dell’Agenzia unica ispettiva che sottrae, con prevedibile
aumento dei costi, una funzione assolutamente vitale per il consolidamento degli obiettivi ed
incide negativamente sugli accertamenti e sulla lotta all’evasione contributiva.
4. Responsabilitàdei dirigenti
Gli incarichi dirigenziali devono essere collegati a specifici obiettivi ed a precise indicazioni delle
responsabilità.
Le nomine devono essere legate ai meriti ed ai risultati e non a logiche politico/clientelari.
Una vera riforma, per la Cisal, non potrà mai essere credibile fino a quando la politica continuerà
ad interferire nell’amministrazione e nella gestione.
5. Fisco
Le proposte della CISAL, fondate sull’introduzione del sistema fiscale del “contrasto di interessi”
hanno trovato, finora, riscontro solo formale da parte del mondo politico.
È necessaria ed urgente una riforma del fisco fondata su un PATTO DI COLLABORAZIONE tra Stato
e Cittadini che, attraverso una serie di strumenti (carta del contribuente, pos obbligatorio,
detrazione totale o parziale delle spese), avrebbe come risultati immediati:
-Rendere residuale il fenomeno evasivo;
-Eliminare la doppia imposizione;
-Incentivare i consumi.
6. Previdenza
Riforme continue e pasticciate stanno portando il Paese verso la …povertà pensionistica!
Per i dipendenti parastatali, oltre al danno, la beffa del mancato avvio della previdenza
complementare immediatamente dopo la Riforma Dini del 1995.
Ne è derivato un “buco” contributivo di quasi 20 anni che va in qualche modo colmato.
Drastica e definitiva separazione tra previdenza e assistenza evidenziando con assoluta
trasparenza la parte a carico della fiscalità generale (assistenza) e quella a carico del lavoro
(previdenza).
Superare l’attuale sistema di finanziamento a ripartizione, attuando, sia pure gradualmente, un
vero sistemaa capitalizzazione (nonvirtuale).
7. Fondicomplementari
Al 2011 soloil4% dei lavoratori ha aderito ai Fondi pubblici.
Altri sindacati si sono solo preoccupati delle poltrone dei Consigli di Amministrazione!
Recente la decisione di fondere il Perseo, Espero e Sirio; ma unire le difficoltà dei tre Fondi pubblici,
non significa purtroppo risolvere i tanti problemi che scoraggiano le adesioni (primo fra tutti, il già
citato “buco” dal 1995!).
Pesa, tra l’altro, la stridente disparità di trattamento fiscale tra dipendenti pubblici e privati
(tassazione separata al 15 o 9% della pensione privata; tassazione cumulata di quella pubblica dal
27al40%).
8. Riforma della P.A.
L’ennesima Riforma, peraltro anticipata da un decreto prevalentemente “punitivo” (stillicidio del
turn over, taglio dei permessi sindacali e mobilità di sede entro 50 Km), è ancora una volta priva di
una visione strategica.
Una Riforma avviata senza alcun reale coinvolgimento del Sindacato e degli stessi Lavoratori,
evidentemente considerati meri esecutori e non come PROTAGONISTI.
Una Riforma condensata in 16 articoli di prevalenti “annunci” da concretizzare (entro non meno
di 12 mesi) con una serie di decreti delegati (oltre 10) che lasciano ampio spazio al Governo, al
quale incombe solo l’obbligo di acquisire pareri, non vincolanti, delle Commissioni parlamentari!
Non va dimenticata la critica difondo della Fialp Cisal:
non è serio continuare a sfornare Riforme senza mai chiedersi il perché la precedente non
abbiaavutosuccesso!!!
9. Blocco dei contratti
Nell’autunno 2011 è partita la nostra iniziativa (1€ per la giustizia) con il ricorso al tribunale di
Roma per la pronuncia di incostituzionalità.
Il 27.11.2013 il ricorso è stato rimesso alla Corte Costituzionale.
Effetti del blocco: mancato recupero economico, pesanti riflessi previdenziali (non recuperabili),
impossibilità di interventi normativi.
Vogliamo sperare che questa volta la Corte non faccia prevalere la ragion di stato sul diritto!
N.B. Alla richiesta della Fialp di inserirsi nel ricorso, le altre OO.SS. hanno rifiutato, per poi
presentarne altri analoghi a pochi mesi dalle elezioni RSU.
10. Organicie blocco delle assunzioni
Il drastico taglio degli organici disposto con la spending review (stranamente attivata solo per il
P.I. mentre i dossier di Cottarelli giacciono nei cassetti di Palazzo Chigi) ha pesantemente influito
sui due maggiori Enti del parastato, ai quali peraltro è stato richiesto un profondo cambiamento
organizzativo, anche a seguito della improvvida fusione con altri Enti (INPS:INPDAP,ENPALS e
INAIL: IPSEMA,RICERCA).
CONSEGUENZE: aumento carichi di lavoro, progressive cessazioni di personale con grave perdita
delle relative elevate professionalità, riemerge e dilaga il fenomeno del mansionismo (aree A e
B).
Come affrontare l’immediatofuturo?
Intanto imponendo ai vertici degli Enti (Comitati di Settore presso Aran) di farsi carico del
gravissimo problema del mansionismo e della assoluta necessità di trovare una immediata
soluzione in attesa del contratto.
11. CCNI(Contrattazione Collettiva Nazionale Integrativa)
Va rimeditata e riveduta la situazione organizzativa conseguente al nuovo assetto per la intervenuta
fusionedegliEnti.
Il depauperamento delle unità funzionali a seguito dei tagli degli organici e dei pensionamenti sta
ponendo seri problemi di funzionalità delle strutture sul territorio. E nessuno degli amministratori se
nepreoccupa!
Va ripristinata la contrattazione aziendale per la fissazione degli obiettivi delle unità centrali e
territoriali.
Occorre recuperare le risorse liberate dalle cessazioni e destinarle alla incentivazione della
produttività(cheandrebbeanchedetassatacomeprevistoperilsettoreprivato).
Va ridefinito un sistema di valutazione obiettivo e trasparente che abbia come presupposti la
responsabilitàdella dirigenzae le garanzieditrasparenzaperi lavoratori.
E’ urgente definire un metodo altrettanto obiettivo e trasparente per l’affidamento degli incarichi delle
posizioni organizzative.
12. Oneri impropri a carico del Fondodi Ente
Un disastro annunciato: i passaggi economici a carico del fondo incentivante!
Un errore strategico: le posizioni organizzative, così come i passaggi di area, sono scelte
operativo/funzionali degli Enti; i relativi oneri pertanto non possono gravare sul sistema
incentivante.
La Fialp Cisal non firmò il relativo maldestro contratto che ha finora consentito una tale
assurdità.
13. Mutuie prestiti
Fino a quando saranno disponibili?
Premesso che stiamo parlando di uno dei pochissimi investimenti attivi per le Amministrazioni,
l’erogazione dei mutui dovrebbe rientrare nell’ambito del cosiddetto “welfare aziendale” che la
Fialp sostiene nella convinzione che debba caratterizzare ormai le più avanzate e moderne
politiche gestionali nel pubblico, come nel privato.
È necessario uniformare le condizioni di accesso tra tutti gli Enti.
14. Aree Ae B
Quale strategia? Indennità, iniziative giurisdizionali, blocco mansioni?
Il problema va definitivamente risolto in sede contrattuale.
Nel frattempo se ne devono far carico i vertici degli Enti (Comitato di Settore) per un intervento
straordinario, ponendo fine ad ogni mistificazione e ad ogni patetico “scarica barile” delle
responsabilità sui dirigenti più o meno…coraggiosi!!!
15. Il Sindacato: dalla concertazioneall’esclusione?
No alle patologie del “consociativismo”.
SI al diritto dei Lavoratori alla partecipazione responsabile.
Una legge di attuazione degli artt. 39 e 46 della Cost. per una effettiva democrazia sindacale nel
nostro Paese.
16. Ruolo delle R.S.U.
Non solo un “sistema” per accreditare la rappresentatività sindacale, ma anche uno strumento
“unitario” per gestire le rivendicazioni sul posto di lavoro in modo quanto più possibile diretto.
Un supporto essenziale, inoltre, per il corretto esercizio della funzione sindacale a livello
decentrato.