1. ROSH HA SHANA’ (5 e 6 settembre 2013; vigilia 4 settembre) [Capodanno ebraico]
E' cominciato – come tutte le feste ebraiche – al tramonto della vigilia, ovvero
al tramonto di ieri, mercoledì 4 settembre.
A Roma la comunità ebraica conta tra i 13.500 e 20.000 membri. [Anche se il
numero degli ebrei a Roma dovrebbe essere maggiore, queste cifre fanno
riferimento ai soli iscritti alla Comunità].
E’ organizzata sul territorio della città di Roma in modo capillare con una serie
di istituti e istituzioni volti all’offerta di servizi, religiosi,culturali e assistenziali,
alcuni dei quali, come l’Ospedale Israelitico, aperti a tutta la cittadinanza.
Inoltre la comunità ebraica di Roma è la più antica della diaspora e possiamo
affermare che i romani di religione ebraica sono tra i più antichi abitanti della
città e sono perfettamente integrati nel suo tessuto socio culturale.
In questi giorni la comunità ebraica di Roma sta festeggiando il suo
Capodanno, il Rosh Ha-Shaná.
Ha ricevuto gli auguri del Papa e del Presidente della Repubblica, ma anche
delle istituzioni territoriali, dal Presidente della Regione Zingaretti al sindaco
Marino.
Il Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni, ieri ha scritto una nota, apparsa
anche sulle pagine del Messaggero :
“Da questa sera, per due giorni, gli ebrei di tutto il mondo festeggiano il Rosh
haShanà, il Capodanno. E lo fanno anche a Roma dove vive la comunità ebraica
più antica della diaspora e la più numerosa d’Italia. L'anno che inizia è il 5774
dalla creazione del mondo, una cifra che deriva dall'interpretazione letterale
del racconto della Bibbia che parla della creazione in sei giorni. Più
esattamente il Capodanno corrisponde al sesto giorno della creazione, in cui
compare la prima coppia, che nello stesso giorno riesce a compiere il primo
peccato. In altri termini il Capodanno è una festa universale, il compleanno
dell'umanità, in cui si celebra la centralità della creazione umana ma anche la
fragilità morale e fisica di questa creazione. Se l'uomo dovesse essere
giudicato per quello che fa non avrebbe scampo; serve la misericordia divina.
Per questo i primi giorni dell'anno ebraico sono dedicati alla riflessione sulle
2. nostre debolezze e all'invocazione della comprensione dall'alto. Giorni dolci e
amari, festosi e terribili allo stesso tempo, dedicati a lunghe sedute di
preghiera ma anche a riunioni famigliari. Non mancherà sulle tavole degli ebrei
di Roma il miele, che accompagna la richiesta di un anno buono e dolce. Il
clima di questi giorni di Capodanno è turbato dalle tensioni sulla scena
internazionale e in particolare nella regione vicina alla terra d'Israele; all'orrore
per quanto avviene in Siria si aggiunge la minaccia di un'estensione del
conflitto che ci tocca tutti da vicino. Tutto questo dà un significato ancora più
sentito e attuale alle nostre preghiere che invocano pace, umanità,
misericordia e giustizia e che sembrano che siamo state composte apposta per
questi giorni. Malgrado tutto, un anno buono e dolce a tutti”.
Il mese di settembre non vede la ricorrenza del solo Capodanno ebraico. Infatti
la Comunità si troverà a festeggiare un totale di ben tre feste, che sono tra le
più importanti dell’anno.
Oltre al Rosh ha Shana, a metà del mese sarà il momento dello Yom Kippur e
poi, 5 giorni dopo, del Sukkot, la festa delle capanne.
Con il Rosh Ha Shana inizia il nuovo anno. Deriva dal calendario sumerico e
come questo è un calendario lunare. Quest’anno si festeggia l’ingresso
nell’anno 5774 dalla creazione del mondo. [Riferimento biblico: 5774 anni fa
sarebbe nata la prima coppia – uomo-donna – da cui poi sarebbe generata
l'umanità].
Il Rosh Ha Shana è una festa propiziatrice e purificatrice.
Nel pomeriggio che precede l'inizio della festività si usa fare il tashlikh
(getterai), un lancio di oggetti presso uno specchio d'acqua per liberarsi di ogni
residuo di peccato. L’origine del nome deriva da un’espressione che significa “e
getterai i loro peccati nelle profondità del mare”. E' considerato sufficiente
lanciare una pietra in un fiume o in mare.
Una delle caratteristiche peculiari di Rosh haShana è il suono dello shofar.
Il significato di questa usanza è quello di risvegliare il popolo ebraico dal
torpore e ricordargli che sta per avvicinarsi il giorno in cui verrà giudicato.
3. Durante la cena della prima sera [Il Seder] ci sono dei piatti che non possono
mancare: anzitutto la testa di pesce, ovviamente Kasher per cui un pesce che
abbia le scaglie. Questo piatto è chiaramente un simbolo, ovvero l'augurio di
essere sempre in testa e mai in coda.
Inoltre in Italia è molto diffusa la mela intinta nel miele, come speranza di un
anno dolce, ma anche il melograno che assume invece il significato di fertilità e
abbondanza. La seconda sera viene offerta una grande varietà di frutta.
Lo Yom Kippur, cadrà invece il 14 settembre. E' il giorno dell'Espiazione. È uno
dei cosiddetti"Giorni di timore reverenziale"che vanno da Rosh haShana a Yom
Kippur, che sono rispettivamente i primi due giorni e l'ultimo giorno dei Dieci
Giorni del Pentimento. Il tema centrale è quello dell'espiazione dei peccati; tra
le altre cose si pratica il digiuno totale, l'astinenza e non ci si può lavare, fino al
tramonto.
Il Sukkot si festeggerà invece il 19, 20 - 25 e 26 settembre 2013. Si riferisce ad
una festa di pellegrinaggio e dura di 8 giorni. È conosciuta anche con i nomi di
"Festa delle capanne", "Festa dei tabernacoli" e "Tabernacoli"ricorda la vita del
popolo di Israele nel deserto durante il loro viaggio verso la terra promessa, la
terra di Israele.