* ALLA PRELIOS DI CAPUTI 303 MLN DI EURO DA AXA PER GLI ASSET OLINDA
* LA PRELIOS DI CAPUTI CEDE GLI ASSET OLINDA PER 303 MLN DI EURO AD AXA
* CEDUTO AD AXA DALLA PRELIOS DI CAPUTI IL PORTAFOGLIO DI OLINDA
* APOLLO FUND GESTIRA’ IL PORTAFOGLIO OLINDA CEDUTO AD AXA DALLA PRELIOS DI CAPUTI
* LA PRELIOS DI CAPUTI CON FORTRESS NELL’OFFERTA PER UCCMB SUI NPL
* LA PRELIOS DI CAPUTI SI MUOVE SU OLINDA IN ATTESA DEL LEGISLATORE
* LA PRELIOS DI CAPUTI CHIUDE L’ACCORDO CON SECONDCAP LTD, PIATTAFORMA PER INVESTITORI INTERNAZIONALI
* LA PRELIOS DI CAPUTI TROVA L’ACCORDO CON AXA PER GLI IMMOBILI DI FONDO OLINDA
* I RENDIMENTI DEI CENTRI COMMERCIALI SPINGONO L’ACCORDO FRA LA PRELIOS DI CAPUTI E AXA PER GLI ASSET DI OLINDA
* LA PRELIOS DI CAPUTI PUNTA ANCHE SUL BUSINESS DEI NPL
* LA PRELIOS DI CAPUTI VENDE IL PORTAFOGLIO OLINDA AI FRANCESI DI AXA
Rassegna Prelios Massimo Caputi- Convegno con Tremonti, Sadun, Luttwak, Fitou...
Massimo Caputi Prelios - Accordo con AXA per immobili Fondo Olinda
1. ALLA PRELIOS DI CAPUTI 303 MLN DI EURO DA AXA PER
GLI ASSET OLINDA
Il Sole 24 Ore - P.De. - 11/07/2014 pg. 23
Ceduti ad Axa ed Apollo gli asset di
Olinda per 303 milioni di euro
2. Prelios Sgr ha ceduto Olinda fondo shops ad Axa real estate e
Apollo per 303 milioni di euro. Il prezzo è a sconto del 28%
rispetto al valore del fondo a fine 2013 di 418 milioni di euro.
La vendita del portafoglio - 26 asset retail tra negozi, strutture
commerciali e cinema multisala nel nord Italia e Lazio, tra cui il
Bicocca Village di Milano - sarà completata entro l'anno, alla
scadenza del fondo, per procedere alla liquidazione. La società
stima un primo rimborso per i quotisti almeno di 85 euro a quota.
Si tratta della prima cessione di un fondo in scadenza in blocco,
effettuata con avverse condizioni di mercato, perchè l'attesa
proroga della durata dei prodotti stenta ad arrivare.
Prelios Sgr ha effettuato negli anni diversi rimborsi parziali, ma
ipotizzando un rimborso finale di 150 euro, secondo Norisk, i
quotisti della prima ora hanno perso l'1,5% annuo, mentre la Sgr
ha guadagnato 60 milioni di euro di commissioni dal lancio del
prodotto nel 2004.
LA PRELIOS DI CAPUTI CEDE GLI ASSET OLINDA PER
303 MLN DI EURO AD AXA
La Stampa - [R. E.] - 11/07/2014 pg. 22 ed. Nazionale
3. Prelios cede il portafoglio di Olinda
per 300 milioni
Prelios sgr ha raggiunto per conto di Olinda un accordo vincolante
con Axa Real Estate e Apollo European Principal Finance Fund II
(un fondo di A p o l l o G l o b a l M a n a ge ment) per la
vendita dell'intero portafoglio immobiliare residuo di Olinda,
fondo comune d'investimento immobiliare gestito da Prelios sgr.
L'operazione dovrà essere completata entro la data di scadenza di
Olinda, fissata al 31 dicembre 2014. L'accordo raggiunto prevede
la cessione in blocco degli immobili di Olinda a un prezzo
complessivo di 303 milioni di euro. Il prezzo concordato
corrisponde a uno sconto pari al 28% rispetto al valore di Olinda
stabilito al 31 dicembre 2013. Il fondo Olinda, collocato nel 2004
con un portafoglio iniziale di 42 asset per un valore di mercato
complessivo di 74 3 milioni di euro, conta oggi su un patrimonio
residuo di 26 immobili suddivisi tra negozi, strutture commerciali
e cinema multisala, principalmente distribuiti distribuiti tra
Piemonte, L ombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia
Romagna e Lazio.
CEDUTO AD AXA DALLA PRELIOS DI CAPUTI IL
PORTAFOGLIO DI OLINDA
Il Giornale 11/07/2014 pg. 22 ed. Nazionale
Ceduto il portafoglio Olinda
Prelios cede ad Axa Real Estate e Apollo European Principal
Finance Fund II, un fondo di Apollo Global
Management,l'interoportafoglioimmobiliareresiduo del Fondo Olinda
per 303 milioni. Il prezzo concordato, precisa Prelios,
corrisponde a uno sconto pari al 28% rispetto al valore del Fondo.
APOLLO FUND GESTIRA’ IL PORTAFOGLIO OLINDA CEDUTO
AD AXA DALLA PRELIOS DI CAPUTI
MF - Maria Elena Zanini - 11/07/2014 pg. 14 ed. Nazionale
4. Apollo Fund con Axa per il portafoglio
Olinda
Sarà Apollo European Principal Finance Fund II il fondo con cui
Axa Real Estate, gestirà il portafoglio di Olinda Fondo Shops. Il
nome del big francese era già stato anticipato ieri MF-Milano
Finanza, ma ancora mancava quello del secondo partner. A renderlo
noto è stata Prelios Sgr che ha raggiunto l'accordo per conto di
Olinda. Il valore della transazione per la cessione degli immobili
del Fondo si aggira sui 300 milioni. Olinda -Fondo Shops è un
fondo comune d'investimento immobiliare gestito da Prelios sgr e
quotato sul segmento Miv di Borsa Italiana, dedicato a
investimenti nel settore retail & entertainment e collocato nel
2004 con un portafoglio iniziale di 42 asset per un valore di
mercato complessivo di 743 milioni di euro. Attualmente il Fondo
ha un patrimonio residuo di 26 immobili suddivisi tra negozi,
strutture commerciali e cinema multisala, distribuiti per lo più
tra Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia
Romagna e Lazio. Tra gli immobili ci sono il Centro Commerciale
Bicocca Village e Gate di Milano, il 45° Nord a Moncalieri, l'Uci
Cinema di Pioltello, Grotte Center e il centro commerciale di
Camerano.
LA PRELIOS DI CAPUTI CON FORTRESS NELL’OFFERTA PER
UCCMB SUI NPL
IL Sole 24 Ore
Parterre - Le offerte per Uccmb test per
il mercato Npl
PARTERRE Le offerte per Uccmb test per il mercato Npl Lunedì è
stata fissata la scadenza per le offerte per Uccmb, la Credit
Management Bank del gruppo Unicredit tra i leader nella gestione
dei non performing loan (Npl). Ai nastri di partenza per mettere
sul tavolo le proposte vincolanti sarebbero in cinque: il gruppo
finanziario americano Fortress alleato all'italiana Prelios, ma
anche un consorzio costituito dal private equity Usa Cerberus, da
Cvc e da Jupiter, società del gruppo Cerved Infine, ci sarebbe
un'ultima cordata formata da Goldman Sachs, Deutsche Bank e dal
fondo Tpg. Tra gli altri gruppi sul dossier ci sarebbero gli
americani Lone Star e Apollo. Secondo i rumors, qualche soggetto
in corsa potrebbe rinunciare: si parla di un minor interesse del
fondo americano Cerberus. Di sicuro, la scadenza di lunedì sarà un
test importante per il mercato italiano degli Npl. Dopo la
5. rinuncia del Banco Popolare a cedere Release, ora gli occhi degli
operatori sono su Uccmb. Solo a settembre si saprà, però, se vi è
un vincitore.
LA PRELIOS DI CAPUTI SI MUOVE SU OLINDA IN ATTESA
DEL LEGISLATORE
Sole 24 Ore Plus
Fondi immobiliari - Acquisti e
(s)vendite in attesa del legislatore
NORISK FONDI IMMOBILIARI a cura di Acquisti e (s)vendite in attesa
del legislatore ( Norisk presta occasicna'merle e
aulorgmanenlealtivilàó consulenza a favore degi emìtlentidegi
slrvnenti irlarizìarioggelloà analisi) GUIDA ALLA LETTURA (1)
Ultimo Nav annuale disponibile (31/12/2012), tranne che per Atla
ntic 2 (31/03/2013), rettificato per eventuali dividendi e
rimborsi distribuiti. (2) rapporto tra prezzo di mercatoe Nav.
(3)Canoni/ Valore immobili: è calcolato rapportando l'ultimo dato
diffuso sui canoni annui e íl valore degli immobili implicito nei
prezzi di borsa. (4)Div.12m/prezzo:calcolato rapportando il
divideno cumulato negli ultimi 12 mesi rispetto all'ultimo prezzo
disponibile. Eventuali distribuzioni di capitale non sono state
computate, se debitamente comunicate e dettagliate. Diversi fondi
hanno distribuito plusvalenze monetizzate derivanti dalla cessione
di immobiliealcuni hannoposto in pagamento proventi riconducibili
ad esercizi precedenti. (5)Controvalore settimanale: somma del
controvalore scambiato nelle ultime cinque sedute di borsa
(6)Rendimentoannuoda collocamento (prezzo): tasso annualizzato,
tiene conto dei dividendi corrisposti con riferimentoalla data di
calcolo della tabella considerando come valore di uscita l'ultimo
prezzo di mercato. (7)Rendimentoannuodacollocamento (Nav): tasso
annualizzato, tiene conto dei dividendi corrisposti con
riferimento alla data di calcolo della tabella considerando
comevaloredi uscita l'ultimo Nav rettificato. (8) Rendimento
annuo: ècalcolato ipotizzando l'ultimo prezzo di borsa come valore
di entrata e l'ultimo NAV rettificato come quello di uscita alla
data di scadenza massima, non considerando nel computo alcun
provento distribuito (dividendi e rimborsi). I rendimenti a una
settimana e2012: scostamenti dei prezzi di borsatenutoconto di
eventualidividendidistribuiti. 0 I fondi immobiliari Olinda e
Teda, in scadenza a fine anno, restano in attesa che il
legislatore derida di inserire in un decreto legge la normativa
6. riguardante la "super grazia", di cui saranno i primi beneficiari.
Prelios ha venduto ad Axa e Apollo Global Management l'intero
portafoglio immobiliare per 303 milioni, di cui 8 milioni
condizionati all'avveramento di alcune condizioni locative. Un
valore che dovrebbe corrispondere a circa 147 euro pro-quota: un
deriso pregiudizio peri quotisti determinato dall'inattività del
legislatore e dalla incapacità del gestore di cedere cespiti per
tempo. Il prossimo i6luglio si svolgerà l'assemblea dei
partecipanti di Atlantici per eleggere i membri del comitato
consultivo e, tra candidati, vi sono quelli presentad da
Blackstone, artefice dell'Opa realizzata nel primo trimestre 2014
e d è lecito attendersi che avrà la meglio sulla lista proposta
dalla Sgr. Il fondo ha perfezionato la vendita di alcuni
supermercati a prezzi in linea con le ultime valutazioni
effettuate dall'esperto indipendente. Anche i fondi di Amundi RE,
Europa e Italia, hanno ceduto un cespite, il centro commerciale di
Bussolengo, a 48 milioni, un valore in linea con le perizie
recenti e con il prezzo di carico. Valore Immobiliare Globale,
invece, ha svenduto a 16.6 milioni un cespite acquistato a42
milioni e valutato a 20.4 milioni, assicurando una sonora
minusvalenza ai quotisti.
LA PRELIOS DI CAPUTI CHIUDE L’ACCORDO CON
SECONDCAP LTD, PIATTAFORMA PER INVESTITORI
INTERNAZIONALI
Corriere Economia - P. G. - 14/07/2014 pg. 21 ed. N.26 - 14
luglio 2014
Prelios sale sulla piattaforma inglese
L'obiettivo è rendere un po' più liquida una tipologia
d'investimento illiquida per antonomasia: quella dei fondi chiusi
immobiliari. La soluzione scelta, un accordo esclusivo con la
Secondcap Ltd, società autorizzata dalla Fca di Londra (Financial
Conduct Authority) che gestisce una piattaforma di transazioni sul
mercato secondario dei fondi chiusi e riservati, alla quale
partecipano oltre 400 investitori istituzionali da tutto il mondo.
Protagonista Prelios Sgr, società del gruppo omonimo attiva
nell'asset management.
«Grazie a questa alleanza, i titolari di quote dei nostri fondi
riservati potranno valorizzare i propri investimenti anche prima
della naturale scadenza e a condizioni agevolate rispetto ai costi
standard», chiarisce Andrea Cornetti, head of business
development, fund raising e investor relations di Prelios Sgr. La
7. procedura, spiega, è trasparente e completamente anonima per il
venditore: quest'ultimo immette sul mercato le quote che intende
cedere; attraverso la piattaforma entra in contatto con un
universo globale e diversificato di possibili compratori, alla
ricerca di un investitore disposto ad acquistarle al prezzo
indicato. Secondcap trattiene una commissione se l'operazione va a
buon fine. «Prelios non ci guadagna nulla precisa Cornetti -. Si
tratta di un'opportunità in più che abbiamo voluto offrire ai
nostri clienti». I tempi della transazione dipendono
dall'investimento che si vuole liquidare e dal prezzo. Dall'inizio
dell'attività, fine 2011, sulla piattaforma sono transitate circa
un miliardo di operazioni.
«L'obiettivo di Secondcap era entrare nel mercato immobiliare
italiano. Siamo felici che ci abbia scelto come partner
privilegiato», conclude Cornetti. La società inglese accede così a
un portafoglio di fondi real estate del valore di 3,7 miliardi di
euro, allargando ulteriormente la base dell'offerta per il proprio
network d'investitori.
LA PRELIOS DI CAPUTI TROVA L’ACCORDO CON AXA PER
GLI IMMOBILI DI FONDO OLINDA
14.07.14
IL SOLE 24 ORE PLUS RISPARMIO E FAMIGLIA
L'INVESTITORE SAGGIO
di Marco Liera
CHI VENDE CASA DEVE ABBASSARE LE PRETESE
eno 28%.
Questo è il maxi-sconto che i compratori Axa e Apollo hanno
ottenuto da Prelios SGR sulla vendita del portafoglio di 26
immobili commerciali del fondo Olinda. Sconto misurato sul "valore
di mercato" con il quale gli immobili erano stati stimati a131
dicembre 2013. E che era già stato oggetto di ripetute
svalutazioni. È un messaggio a tutti i proprietari immobiliari in
Italia, grandi e piccoli. Se veramente vogliono vendere i loro
attivi (e in molti ci stanno provando da tempo, invano), devono
abbassare, probabilmente di molto, le loro pretese. Altro che 5 o
io% in meno rispetto a quello che hanno in testa. L'ordine di
grandezzapotrebbe essere molto più alto. La cessione del
portafoglio in questione, valutato 3o3 milioni di euro ai fini
della transazione, ha le sue particolarità. Viene da un fondo
8. immobiliare la cui scadenza è molto vicina. Inizialmente era
fissata al31 dicembre 2011, poi prorogata per altri tre anni. È
una cessione in blocco, e quindi è implicito uno sconto maggiore.
E il proprietario, il fondo Olinda, a fine 2013 era indebitato con
le banche per 234 milioni di euro. Molti proprietari di immobili
diversi dalla prima casa in Italia non hanno debiti. E quindi
aspettano "tempi migliori" per vendere. Intanto però continuano a
correre tutti i rischi connessi alla concentrazione di una buona
parte del patrimonio personale in uno o pochi attivi. E continuano
a pagare costi di manutenzione e oneri fiscali crescenti: Imu;
Tasi, e poi vedremo l'impatto dell'imminente revisione delle
rendite catastali. Poi c'è lo sfitto. Che nel caso di Olindaè pari
al 12,37%. Su chi ha uno o poche unità lo sfitto può essere ben
diverso, nel bene e nel male. Da zero al Zoo%. Ognuno può fare i
suoi conti. Infine ci sono le morosità, che sono in aumento. È
anche per scontare l'effetto di queste e delle probabili
rinegoziazioni dei canoni che il rendimento da locazione del
portafoglio Olinda, calcolato sul prezzo di cessione, è del 9,3%.
Un alto ritorno atteso, per compensare gli alti rischi. Dei quali
non tutti i proprietari immobiliari sembrano essersi resi conto.
LeilieraMarco
I RENDIMENTI DEI CENTRI COMMERCIALI SPINGONO
L’ACCORDO FRA LA PRELIOS DI CAPUTI E AXA PER GLI
ASSET DI OLINDA
14.07.14
Corriere economia
Frena la caduta delle vendite nei negozi
nel primo trimestre (-2,6%).
Rallenta la costruzione di nuove strutture.
Ma i rendimenti restano agi Centri commerciali
Lo shopping dei fondi Moretti (Cnc): «Più interesse dall'estero e
arriveranno nuove insegne straniere».
I casi di Auchan, Union investment e Axa
I1 cliente di un negozio tradizionale fa crescere il fatturato
dell'esercente. Chi compra in un centro commerciale arricchisce le
casse anche del proprietario dell'immobile. E' una differenza di
non poco conto e spiega perché l'andamento degli incassi sia
fondamentale per determinare il valore di mercato degli shopping
center, dove i canoni derivano da un contratto di affitto di ramo
d'azienda, calcolato per una parte fissa garantita e per una parte
9. variabile proporzionale agli incassi. Questa è, tra l'altro, la
ragione per cui i titolari dei negozi di un centro commerciale non
dimenticano mai di fare lo scontrino: nel loro caso i controlli
non li fa solo la Guardia di Finanza ma anche il proprietario dei
muri. I dati più recenti sugli incassi elaborati dal Cncc, il
Consiglio nazionale dei centri commerciali, dicono che le vendite
sono in calo, con un trend che però nel primo trimestre 2014 è
risultato meno accentuato rispetto al 2013 e con segnali di
assestamento nel secondo trimestre. Nei primi tre mesi dall'ano la
diminuzione delle vendite in generale è stata del 2,6% e del 2,5%
nella media dei negozi situati nelle «gallerie» di contorno alle
grandi strutture alimentari. I migliori risultati, con -0,7%, sono
stati ottenuti dalle insegne della ristorazione; i peggiori, con
-5,1% dall'elettronica di consumo. I nego-'Li di dimensioni
maggiori soffmno più di quelli piccoli: gli esercizi fino a 250
metri quadrati perdono infatti l'1,8%, quelli tra 600 e 1.500
perdono il 4%. Meno aperture Per quanto riguarda le nuove
strutture, il ritmo di aperture è molto rallentato negli ultimi
anni: non solo le legislazioni regionali sono diventate più severe
ma in molte aree del Nord ormai il mercato appare saturo. In
Lombardia sono presenti 187 centri, per un totale di quasi 3
milioni e mezzo di metri quadrati. In Italia le strutture sono 962
per 15,7 milioni di metri. Nel 2013 le superfici sono aumentate
solo dell'1 per cento, mentre negli anni doro dello sviluppo di
questo business il ritmo di crescita è arrivato anche al 9% annuo.
Un quadro, quello che abbiamo sin qui delineato. che sembrerebbe
descrivere un business immobiliare in difficoltà, ma non è affatto
così, perché sta aumentando l'interesse degli operatori
internazionali per le strutture italiane. E la ragione è molto
semplice: nonostante il calo degli incassi, e quindi dei canoni,
il rendimento dei nostri centri commerciali è tra i più alli in
Europa. Negli ultimi mesi si sono susseguite operazioni di
acquisizione anche di grande portata e altre sono sicuramente allo
studio, dato che una parte del patrimonio è ancora gestito da
fondi immobiliari quotati in scadenza. Per citare solo le
operazioni chiuse a giugno Sonae e Ing hanno venduto a Union
Investi-ment il 90% del centro Le Terrazze di La Spezia, il valore
della transazione non è noto, ma nel 2012 la struttura era stato
valutato 150 milioni. Amundi ha venduto ad Auchan il centro
commerciale di Bussolengo per 48 milioni. Mentre la scorsa
settimana si è concluso il passaggio del portafoglio commerciale
del fondo Olinda (Prelios) ad Axa Real Estate e Apollo Fund
Management per 303 milioni. Stranieri alla finestra Spiega Massimo
Moretti, neopresidente del Cncc: «C'è un consistente interesse per
le strutture italiane da parte degli investitori istituzionali, il
trend è ormai consolidato e sicuramente sta diventando più
attrattiva anche l'offerta di insegne presenti nei centri. Le
catene di negozi più innovative o più attente alla convenienza dei
prezzi continuano a svilupparsi. Vi sono segnali che diverse
catene internazionali, non ancora presenti in Italia, stiano
studiando il nostro mercato con attenzione: su questo lato,
purtroppo, abbiamo perso qualche anno rispetto agli altri paesi
europei». Moretti però non nasconde che sul business pesa una
10. spada di Damocle: il cambio della norme sulle aperture festive,
ora completamente liberalizzate, e che il Parlamento si appresta a
rivedere. «Bisogna evitare — conclude — approcci ideologici sul
tema di eventuali riduzioni di orari o delle aperture domenicali,
riflettendo sulle scelte di centinaia di migliaia di concittadini
che ogni domenica affollano i nostri centri e l'impatto generale
sui consumi che ogni decisione determinerebbe».
LA PRELIOS DI CAPUTI PUNTA ANCHE SUL BUSINESS DEI NPL
La Repubblica
Affari & Finanza
14.07.14
Caccia grossa ai non performing loans
I CREDITI PROBLEMATICI, CHE TANTO PREOCCUPANO LE BANCHE ITALIANE,
SONO ORMAI VISTI COME UN'OCCASIONE DI BUSINESS - SI PARLA DI 16
MILIARDI IN DUE ANNI - PER UNA SERIE DI SOGGETTI, DA BANCA IFIS A
PRECIOS, DA BLACKSTONE AD AKTIVE, KKR E CERBERUS
Da una parte ci sono i fondi di private equity interessati agli
asset distressed, dall'altra gli operatori internazionali
specializzati nella valorizzazione dei beni immobiliari, senza
trascurare le società finanziarie che nel tempo hanno saputo
costruireun modello vincente nel recupero credito. I non
performing loans, che tanto preoccupano lebancheitaliane, si
rivelano un'opportunità d'affari per altri soggetti, che negli
ultimi tempi hanno messo nel mirino il nostro Paese confidando
nella possibilità di fare affari a basso costo. Tra i crediti
problematici. a suscitare le maggiori preoccupazioni sono le
sofferenze, cioè i prestiti ritenuti ormai difficilmente
recuperabili dall'istituto di credito. L'Abi segnala che ad aprile
il conto nella Penisola è arrivato a 166 miliardi di euro, un
quarto in più nell'arco di dodici mesi.
"L'ammontarecontinuaacrescereegli istituti di credito si
interrogano su cosa fare di questi crediti, se provare cioè a
valorizzarli all'interno, siglare partnership con operatori
specializzati nella gestione di questi portafogli o cederli a
fondi con esperienza nel campo dei npl", spiega Domenico Torini,
associatepartnerKpmgCorporate Finance. L'ultima strada trova i
maggiori consensi, complice la carenza di professionalità
specifiche all'intemo delle banche italiane. Secondo un recente
studio di Deloitte, nei prossimi 24 mesi gli istituti della
Penisola venderanno tra i 10 e i 16 miliardi di euro di
sofferenze, valori di gran lunga superiori rispetto ai pacchetti
ceduti fino a questo momento, circa 5,7 miliardi di euro. Il
11. problema maggiore è legato al fatto che la vendita corn-porta una
contabilizzazione delle perdite, che zavorra i bilanci e rende più
precaria la posizione dei top manager, per questa ragione
particolarmente prudenti. La valorizzazione dei portafogli cambia
di caso in caso. Per farsi un'idea, nei giorni scorsi Banca Ifis
ha acquistato dal veicolo lustitia Futura un portafoglio di non
performingloansda 1,3 miliardi di eu ro pagando un prezzo intomo
al 2-3% del valore nominale. "Questa focalizzazione ci consente di
assorbire poco patrimonio e liquidità, dato che il costo di
acquisizione dei portafogli è mediamente più basso rispetto a
crediti di altra natura, come quelli immobiliari". La gestione dei
npl è il filone di maggior crescita per Banca Ifis ( 70% in Borsa
nell'ultimo anno), tanto che il piano industriale prevede di
raddoppiare dall'attuale 10 al 20% entro il 2016 il suo contributo
al margine di intermediazione complessivo. Il business fa gola
anche a Banca Sistema, che nei mesi scorsi è entrata nel capi-tale
di Cand ia, attiva nel settore dei crediti in sofferenza. "Si
tratta di un'attivitàcomplementareal core business della banca,
rappresentato dall'acquisto di crediti commerciali vantati nei
confronti della Pa", spiega il coo Massimiliano Ciferri. Nella
gestione dei crediti problematici rinvenienti dal credito al
consumo sono attivi anche diversi operatori internazionali come la
norvegese Aktiv Capital (entrata nel mercato italiano con
l'acquisizione di un pacchetto da Intesa San Paolo Personal
Finance) e Cerberus (operazione simile con Unicredit), mentre
diverso è il molo di grandi fondi che hanno interesse in
particolare a crediti con collateral immobiliari come Blackstone
(interessata soprattutto alle dismissioni del mattone di Stato),
Pimco (che ha guardato il dossier Release). "Dato che le
acquisizioni di questi operatori avvengono con un impegno di
equity intorno al 20-30%", spiega Torini, "i portafogli di solito
vengono spacchettati, con la banca d'affari finanziatrice che
partecipa con i finanziamenti senior e l'operatore di npl che si
concentra sulla parte di puro rischio". Da segnalare anche
l'intesa per la fusione tra la Sgr di Prelios e quella di Fortress
con l'obiettivo primario di investire nei non performing loans di
carattere immobiliare. I due principali gruppi bancari Italiani
Unicredit e Intesa San aolo, sembrano invece orientati a tar
confluire la maggior parte delle loro sofferenze in un veicolo ad
hoc, pronto a decollare dopo l'estate con la partecipazione di Kkr
e Alvarez & Marsal: una soluzione che consente di contare su
competenze specialistiche, senza comunque rinunciare del tutto a
un controllo sui crediti e sulla relativa contabilizzazione.
12. LA PRELIOS DI CAPUTI VENDE IL PORTAFOGLIO OLINDA
AI FRANCESI DI AXA
Va ad Axa il portafoglio di Olinda
I francesi prendono per 300 min i 26 immobili del fondo di Prelios
sgr
IL BIG FRANCESE SI AGGIUDICA PER PIÙ DI 300 MILIONI I 26 IMMOBILI
DEL FONDO DI PRELIOS SGR Ad Axa tutto il portafoglio Olinda
Definita la cessione degli asset, che rappresenta un modo per
superare la forte staticità del mercato immobiliare italiano. Il
valore di libro è di circa 420 milioni, a fronte di un debito di
220 milioni
13. DI ANDREA MONTANARI
Finirà con ogni probabilità oggi il testa a testa durato mesi tra
i molti fondi internazionali interessati al portafoglio di Olinda
Fondo Shops, gestito da Prelios sgr. A spuntarla, confermando le
indiscrezioni rilanciate da MF-Milano Finanza lo scorso 13 giugno,
sono stati i francesi di Axa Real Estate Investment Managers, che
hanno battuto al fotofinish il gruppo Orion. Il valore della
transazione è di poco superiore a 300 milioni. Oggetto del deal,
il cui closing è previsto per metà dicembre, sono i 26 immobili
retail ancora in pancia al fondo, tra i quali il Centro
Commerciale Bicocca Village e Gate di Milano, il 45 Nord a
Moncalieri, l'Uci Cinema di Pioltello e Grotte Center e il centro
commerciale di nuova costruzione di Camerano. Un portafoglio che
attualmente PRELIOS ha con
valore di carico di 420 milioni, a fronte di debiti vicini a 220
milioni. L'offerta di Axa è stata a sconto. come dimostrano i
numeri sul tavolo. Ma la sgr guidata da Paolo Scordino e Andrea
Cornetti, visto il protrarsi del periodo critico per il settore
immobiliare in Italia e la mancanza di una soluzione di sistema
per i fondi in scadenza, ha deciso di affrontare il problema e
anticipare altri competitor, trovando una soluzione che punta a
fare gli interessi dei piccoli risparmiatori e a valorizzare il
più possibile il portafoglio residuo nell'ambito di un processo
competitivo, evitando di procedere alla liquidazione degli
immobili oltre il termine di scadenza originariamente fissato.
L'esecuzione dell'operazione consentirà a Prelios Sgr di
procedere, in linea con l'attuale scadenza del fondo fissata fine
2014, all'attività di liquidazione. Ieri, tra l'altro complice il
rally rialzista delle ultime settimane legato alle indiscrezioni
sul possibile closing dell'affare, una quota del fondo valeva
circa 160 euro. Olinda, lanciato nel dicembre del 2004 con un
portafoglio iniziale di 42 asset per un valore di mercato
complessivo di 743 milioni, è un fondo comune d' investimento
immobiliare quotato sul segmento Miv di Borsa, che ha ottenuto un
rendimento medio annuo del 5%, di poco inferiore al target del
5,5% previsto al momento del lancio, in una fase di mercato
decisamente diversa rispetto a quella attuale. E proprio la crisi
che attanaglia il settore da diversi anni comporta un inevitabile
allungamento dell'orizzonte temporale dei progetti di investimento
e l'approssimarsi a scadenza di molti fondi imporrebbero ritmi di
dismissione del tutto incompatibili con i livelli di
movimentazione del mercato attuale. A complicare il quadro, oltre
alla lentezza burocratica e amministrativa, la decisione del
governo italiano di avviare il programma di cessione del
patrimonio pubblico: nei prossimi mesi ci sarà una tale offerta di
immobili a prezzi scontati, che è facile immaginarsi come i
cosiddetti fondi locusta siano già pronti a farsi avanti per fare
shopping. A prezzi da saldo.