1. Gioia del Colle, 20.06.2013
Caro Sergio,
é diventato di giorno in giorno sempre più insopportabile il gioco dell'equivoco
con cui stai scandendo ogni istante della vita amministrativa del nostro paese.
Francamente é un po' patetico vederti mescolare le carte per far passare le
nostre legittime richieste, su una vicenda giudiziaria che ha scosso nelle ultime
settimane l'Amministrazione che tu stai guidando, come un puro atto di
sciacallaggio... come se qualcuno fra di noi ti avesse apostrofato come
delinquente, corrotto o concussore.
Caro Sergio, nessuno di noi ha mai messo in discussione la tua onestà,
viceversa, la nostra richiesta di confronto nasce dalla considerazione che il
progetto politico che ti ha riportato alla guida di questa città é tramontato nel
momento stesso in cui uno dei pilasti principali su cui si era costituito é venuto
meno, perché coinvolto in maniera così forte da un'inchiesta giudiziaria che
avrà ancora molto da raccontare.
Quindi, con molto dispiacere, sono costretto a rimandare al mittente le accuse
di sciacallaggio.
E vedi, la partita dell'equivoco la rilanci quando cerchi in tutti i modi di portare
avanti la tesi che questa vicenda non ha nulla a che vedere con la tua
maggioranza ed il Comune ma riguarda, solo ed esclusivamente, la Comunità
Montana... come a dire che le due persone coinvolte nella vicenda sono
diverse da quelle facenti parte la tua Amministrazione.
Beh Sergio, il tempo delle barzellette é definitivamente finito!
2. Franco Ventaglini ed Erasmo Mancino sono persone che ho conosciuto negli
anni in cui un lavoro di opposizione alla precedente Amministrazione ha
cementato il nostro rapporto, persone delle quali ho anche apprezzato le
qualità umane e che spero possano dimostrare la loro innocenza ed é per
questo che, comunque, apprezzo la tua azione a difesa dell'uomo prima
ancora del politico.
Questo, però, non ci deve sottrarre dall'avviare una seria ed attenta riflessione
su quanto accaduto.
Non é possibile relegare questa vicenda ad incidente di percorso, ad episodio
occasionale o alla mala sorte, perché tutto questo si inserisce in un contesto già
fortemente turbato ed inquinato da scelte amministrative discutibili.
Per questo, Sergio, non siamo spaventati dal tuo atteggiamento di tracotanza, né
pensiamo che le tue capacità di abile paroliere possano cancellare l'avvio di
una riflessione che metta in evidenza non responsabilità giuridiche, questo non
ci compete, ma scelte politiche sì!
Siamo ormai stufi degli appellativi da paperino che riservi a noi consiglieri di
opposizione, a quelli da pagliacci con cui apostrofi i cittadini gioiesi firmatari
della richiesta di referendum e forse saranno stufi, anche, alcuni partiti della tua
stessa coalizione i cui documenti politici vengono trattati alla stregua di fogli di
giornale di tempi ormai andati.
E già, per te il tempo della verità non arriva mai!
Siamo stufi di questa commedia permanente dove, come un Achille moderno,
tutti sbagliano e tu sei l'unico infallibile.
Sei il primo cittadino di Gioia ma sei l'ultimo ad ammettere le proprie
responsabilità!
A volte ho persino pensato che la caparbietà con cui hai voluto rivestire questo
incarico fosse spinta dalla voglia di poterti emendare da quella brutta immagine
che hai lasciato nel tuo secondo mandato, invece l'obiettivo era vincere
comunque e sempre, vincere a tutti i costi per guadagnare potere.
3. Ed ecco, allora, che una cattiva vittoria può produrre pessimi risultati!
"Buona Amministrazione" significa dire no alle vecchie oligarchie politiche.
"Buona Amministrazione" significa dire no a bandi di gara sospetti i cui vincitori
casualmente si indovinano con anticipo.
"Buona Amministrazione" significa dire basta con le consulenze agli amici ed
agli amici degli amici.
Ma ora che tutto questo che non c'è mai stato e la "tua" Buona Amministrazione
si dimena nel fango e nella sporcizia, sarebbe molto più decoroso da parte tua
un'assunzione forte di responsabilità, sempre che il Povia eletto dai cittadini
non sia persona diversa dal Sindaco di Gioia del Colle.
Claudio De Leonardis