Febbraio 2011 - Elaborato dell'esame in Analisi dei Dati presso Unviersità degli Studi di Palermo, Corsi di Laurea Magistrale in Psicologia sociale, del lavoro e delle organizzazioni. Dati relativi al consumo di sigarette in Italia e in Europa
1. Corso di laurea magistrale in Psicologia sociale, del lavoro e delle organizzazioni
Burrascano Laura
Gorgone Fedora
Infosino Davide
Raineri Giancarlo
2. Perché si inizia a fumare
Il primo contatto con la nicotina avviene quasi sempre tra i 12
ed i 25 anni ed è un fenomeno di tipo sociologico.
Sono rilevanti fattori:
la presenza di amici che fumano
ambiente di basso livello socioculturale
il desiderio di sperimentare cose proibite
il bisogno di sentirsi più adulti
Fattori protettivi:
buona informazione sui pericoli del fumo
coerenza dell’ambiente familiare ed educativo
buona autostima
3. Le prime sigarette…
Il primo contatto col fumo è di tipo farmacologico, il
ragazzo si sente meglio fumando.
Il fumo funge da ansiolitico e viene vissuto come
mezzo per una maggiore concentrazione nello studio e
nel lavoro e minor affaticabilità nelle attività fisiche
Già dopo le prime sigarette si instaurano modifiche
cerebrali non visibili che aumentano progressivamente
con il crescere del numero di sigarette fumate
4. Differenze di genere
Confronto dati Istat 1999
I dati sul tabagismo in
Italia, relativi al 1999
(ISTAT Indagine
Multiscopo sulle famiglie
"Aspetti della vita
quotidiana"), indicano una
percentuale di fumatori
nella popolazione italiana
totale (>14 anni) pari al
24,5%; per i maschi la
percentuale sale al 32,4%,
mentre scende al 17,1%
nelle femmine.
Confronto fumatori per
genere (dati 1999-2003)
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
f
m
2003
1999
5. Il nostro campione
100%
I dati nascono da una ricerca fatta nel
2003 dall’Eurobarometer (questionario
ZA4527 vers. 66.2, pubblicato
nell’Ottobre 2006 nello studio “Attitudes
of europeans toward tabacco” presentato
nel Maggio 2007).
Il campione europeo prevedeva 28.584
osservazioni (età media: 48; ds.: 18,32).
Abbiamo analizzato in particolare il
campione italiano di 1.041 osservazioni
(età media: 43,7; ds.: 15,72).
90%
80%
70%
60%
no fumo
50%
fumo
40%
30%
20%
10%
0%
maschi
Sesso
Totale
femmine
Fumatori
Non fumatori
Uomini
406
39%
40%
60%
Donne
635
61%
25%
75%
6. Relazione tra genere e fumo
Domanda di ricerca:
esiste una relazione tra il genere e consumo di tabacco?
Campione:
1.041 soggetti italiani
Variabili:
Genere (maschi, femmine)
Fumo (fumatori, non fumatori)
7. Domanda di ricerca:
esiste relazione tra genere e fumo?
FREQ. OSSERVATE
GENERE
maschi
femmine
TOTALE
FUMO
no
240
478
718
si
166
157
323
TOTALE
406
635
1041
FUMO
no
280,03
437,97
718
si
125,97
197,03
323
TOTALE
406
635
1041
FUMO
no
5,7
3,7
si
12,7
8,1
FREQ. TEORICHE
GENERE
maschi
femmine
TOTALE
CONTINGENZE
GENERE
maschi
femmine
RELAZIONI TRA VARIABILI
X quadro
max X quadro
V di Cramer
30,2
1041
0,17
0 ≤V≤1
Non c'è associazione tra le due variabili
8. Differenze per età
Confronto con dati Istat 1999
Secondo i dati Istat del 1999 l'abitudine al fumo è più
diffusa nella classe di età 45-54 anni per i maschi
(39,1%) e 35-44 anni per le femmine (28%); inoltre
riguarda il 21,6% dei giovanissimi tra i 14 e i 24 anni
(24,9% nelle aree metropolitane). Analizzando il dato
relativo a questa classe negli ultimi anni, si osserva che
la percentuale di fumatori maschi è stabile (circa
27%), mentre la percentuale di femmine tende ad
aumentare (13,7% nel 1997; 15,4% nel 1999).
9. Differenze di genere nella fascia 15-24
anni in Italia
FREQ. OSSERVATE
genere
maschi
femmine
Totale
fumatori
no
si
33
19
43
15
76
34
Totale
52
58
110
fumatori
no
si
35,93
16,07
40,07
17,93
76
34
Totale
52
58
110
FREQ. TEORICHE
genere
maschi
femmine
Totale
CONTINGENZE
genere
maschi
femmine
RELAZIONI TRA VARIABILI
x quadro
max x quadro
V cramer
fumatori
no
si
0,24
0,53
0,21
0,48
1,46
110
0,013
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
no
si
femmine
43
15
maschi
33
19
0 ≤V ≤1
Non c'è associazione tra le due variabili
10. RELAZIONI TRA VARIABILI
x quadro
max x quadro
V cramer
1,46
110
0,013
TEST DI INDIPENDENZA CHI-QUADRATO
alfa
0,05
gdl
1
valore critico
3,84
Ho: genere e fumo sono tra
loro indipendenti, cioè non
sussiste tra di esse alcuna
relazione.
H1: genere e fumo sono
dipendenti, sussiste cioè tra di
loro una relazione.
Decisione: Accetto Ho, quindi nella popolazione, non esiste
relazione tra le due variabili. Nella fascia di età 15-24 anni, il
consumo di tabacco non è influenzato dal genere.
11. Leggi antifumo in Europa
Una legge antifumo regolamenta la pratica del fumo e indica i divieti, normalmente limitando la
possibilità di fumare negli spazi pubblici e sui posti di lavoro.
In Italia è proibito fumare nei luoghi pubblici al chiuso a partire dal 10 gennaio 2005, a eccezione di
apposite sale fumo (art. 5, legge 16 gennaio 2003, num. 3).
In Polonia la prima legge anti-fumo venne approvata nel 1995, ma impone pochissime restrizioni
(ospedali, uffici, etc.). Nel 2011 la legge è stata aggiornata per ovviare ai divieti.
La sola nazione al mondo ad avere completamente bandito la vendita e la pratica di fumare il
tabacco è il Bhutan.
L'Irlanda è stata la prima nazione a bandire il fumo in tutti i luoghi di lavoro chiusi, nel marzo
2004.
Il decreto è in vigore nel Regno Unito, a partire dal 1º luglio del 2007, quando l'Inghilterra si è unita
a quanto avevano già fatto Galles, Scozia e Irlanda del Nord.
La Danimarca ha ufficialmente adottato un divieto di fumo in bar, club e ristoranti a partire dal 15
agosto 2007.
Olanda e Romania hanno adottato simili divieti a partire dal 1º luglio 2008.
Al momento, la più grande nazione per popolazione ad avere totalmente bandito il fumo dagli
spazi chiusi, inclusi i bar, i pub e i club privati, è la Francia in cui il divieto è in vigore dal 1º
gennaio 2008.
A partire dal 2 gennaio 2011 la legge antifumo è entrata in vigore anche in Spagna.
12. Relazione tra sigarette fumate e
legislatura vigente in Europa
Domanda di ricerca:
esiste relazione tra numero di sigarette e la presenza di legge
sul divieto di fumo?
Campione:
7.445 fumatori di tutta Europa
Variabili:
Numero sigarette (0-9; 10-19; 20-29; 30-39; ≥40)
Presenza leggi divieto fumo (si; si non applicata ; no)
14. Cenni storici sulla dipendenza da nicotina
Il Surgeon General nel 1964, non indentificava il fumo di tabacco
come una tossicodipendenza. Tuttavia gia' da allora, alcuni studiosi
avevano formulato l'ipotesi di una dipendenza da nicotina, il
principio attivo presente nel fumo di sigaretta. Grazie a studi
successivi e' stato invece accertato, oltre ogni ragionevole dubbio,
che la nicotina e', nel tabacco, il principio attivo che produce la
dipendenza.
Nella quarta edizione del 1994 del DSM-IV, la dipendenza e la
astinenza da Nicotina sono classificate come un disturbo psichico.
I criteri per valutare la dipendenza da nicotina, sono:
a) un persistente desiderio o il fallimento dei tentativi di smettere
b) un aumento della quota del proprio reddito destinata a
procurarsi la sostanza
c) la continuazione nell'uso nonostante la consapevolezza di un
problema di salute
d) il disagio, anche dopo una breve astinenza, che porta al
tentativo continuo di trovare sollievo al desiderio di fumare.
15. Relazione tra età e consumo
quotidiano di sigarette
Domanda di ricerca:
esiste una relazione tra l’età e il numero di
sigarette giornaliere fumate?
Campione:
330 fumatori italiani
Variabili:
Età
Numero sigarette fumate (0-4; 5-9; 10-14; 1519; 20-24; 25-29; 30-34; 35-39; ≥40)
16. Doverosa premessa
La variabile “numero di sigarette fumate
quotidianamente” non è puramente di
tipo quantitativo.
Abbiamo considerato la distanza tra le
classi della variabile costante e l’ampiezza
di queste uguale per poterla trattare in
maniera simile a una variabile quantitativa
Cat.
Risp
1
2
3
4
5
6
7
8
9
N°
sigarette
0-4
5-9
10-14
15-19
20-24
25-29
30-34
35-39
≥40
18. Relazione tra età e consumo
quotidiano di sigarette in Italia
Cat. Risp N° sigarette
1
2
5-9
3
10-14
4
15-19
5
20-24
6
25-29
7
-1≤ r ≤+1
0-4
30-34
8
35-39
9
≥40
All’interno del nostro campione
il valore del coefficiente di
correlazione è prossimo allo
zero, quindi non c’è
correlazione tra le variabili età e
numero di sigarette fumate.
19. Premesse alle analisi successive
Siamo poi passati a dividere il campione italiano in giovani
(15-34), adulti (35-64) e anziani (oltre i 64)
Abbiamo inoltre considerato un campione di una nazione
lontana dalla nostra come la Polonia per capire come in un
paese dell’est sia radicata l’abitudine al fumo
La variabile qui considerata non è puramente di tipo
quantitativo, abbiamo posto la distanza tra classi costante e
l’ampiezza di queste uguale per poterla trattare in maniera
simile a una variabile quantitativa
20. Relazione tra età e consumo
quotidiano di sigarette in classi di età in 2 stati diversi
Domanda di ricerca:
esiste una relazione tra l’esser giovane (15-34),
adulto (35-65) o anziano (oltre i 65) e il
numero di sigarette giornaliere fumate?
Campione:
1) 295 fumatori italiani
2) 308 fumatori polacchi
Variabili:
Classe d’età (giovane, adulto, anziano)
Numero sigarette fumate (0-4; 5-9; 10-14; 15-19; 2024; 25-29; 30-34; 35-39; ≥40)
21. Analisi della varianza: differenza tra
giovani, adulti e anziani Italiani nel
consumo quotidiano di sigarette
Cat.
Risp
1
2
3
4
5
6
7
8
9
N°
sigarette
0-4
5-9
10-14
15-19
20-24
25-29
30-34
35-39
≥40
23. Analisi della varianza: differenza tra
giovani, adulti e anziani polacchi nel
consumo quotidiano di sigarette
Cat.
Risp
1
2
3
4
5
6
7
8
9
N°
sigarette
0-4
5-9
10-14
15-19
20-24
25-29
30-34
35-39
≥40
24. Risultati
Cat. Risp N° sigarette
1
0-4
2
5-9
3
10-14
4
15-19
5
20-24
6
25-29
7
30-34
8
35-39
9
≥40
Ho: le medie dei 3 gruppi
sono uguali
H1: almeno una delle medie è
diversa dalle altre
DECISIONE
Rifiutiamo Ho
Quindi i 3 campioni hanno
medie diverse
Le tre classi di età hanno un
diverso consumo giornaliero
di sigarette
25. Polonia vs Italia
relazione età - numero di sigarette
Domanda di ricerca:
esiste differenza nei due paesi rispetto al numero di sigarette
fumate per fascia di età (giovani, adulti, anziani).
Campione
701 fumatori (295 italiani, 308 polacchi)
Variabili
Numero di sigarette fumate (0-4; 5-9; 10-14; 15-19; 20-24;
25-29; 30-34; 35-39; ≥40)
Nazionalità (italiani, polacchi)
26. Analisi varianza:
giovani Italia vs Polonia
Cat. Risp N° sigarette
1
0-4
2
5-9
3
10-14
4
15-19
5
20-24
6
25-29
7
30-34
8
35-39
9
≥40
Ho: le medie dei 2 gruppi sono uguali
H1: le medie dei due gruppi sono diverse
DECISIONE
Accettiamo Ho
Quindi i 2 campioni hanno medie simili
Le 2 nazioni hanno un simile consumo giornaliero di sigarette
27. Analisi varianza:
adulti Italia vs Polonia
Cat. Risp N° sigarette
1
0-4
2
5-9
3
10-14
4
15-19
5
20-24
6
25-29
7
30-34
8
35-39
9
≥40
Ho: le medie dei 2 gruppi sono diverse
H1: le medie dei due gruppi sono diverse
DECISIONE
Rifiutiamo Ho
Quindi i 2 campioni hanno medie diverse
Le 2 nazioni hanno un diverso consumo giornaliero di sigarette
28. Analisi varianza:
anziani Italia vs Polonia
Cat. Risp N° sigarette
1
0-4
2
5-9
3
10-14
4
15-19
5
20-24
6
25-29
7
30-34
8
35-39
9
≥40
Ho: le medie dei 2 gruppi sono uguali
H1: le medie dei due gruppi sono diverse
DECISIONE
Rifiutiamo Ho
Quindi i 2 campioni hanno medie diverse
Le 2 nazioni hanno un diverso consumo giornaliero di sigarette
29. Bibliografia
Monaci M.G. & Trentin R. (2007) Adesione alle norme
antifumo e clima emotivo in un ambiente di lavoro: un
confronto fra fumatori, ex-fumatori e non fumatori,
Ricerche di psicologia, pp. 87-107.
Miglioretti M., Munafò A., Pravettoni G. (2003) Studio dei
comportamenti di salute in giovani di età compresa tra i 18
e i 25 anni, Ricerca di psicologia, n°2, vol. 26, pp.93-106.
Lugoboni F. et all. (2002) La dipendenza da fumo,
Personalità/Dipendenze, fasc.1, pp. 41-56.