1. Viaggio alla ricerca del lavoro: I migranti con o senza famiglia tra il XX e il XXI secolo. Il caso Marcinelle Classi IIB e IID coordinate dalle professoresse Stefania Canel e Innocenza Pappagallo
2.
3. Verso il Protocollo Alla fine della seconda guerra mondiale, molti giovani nel fiore dell’età si trovano senza lavoro. Il 23 giugno 1946 il governo di unità nazionale firma il primo protocollo di manodopera col Belgio. Un precedente accordo firmato il 19 ottobre 1945, permetteva il rientro in Belgio di prigionieri e rifugiati. Sotto questo titolo partivano minatori italiani muniti di permesso di soggiorno valido al 10 maggio 1940, quindi persone aventi la precedenza sugli altri operai e che conoscevano già il “lavoro al fondo”.
4. Problemi del Belgio Il grosso problema per il Belgio è la mancanza di manodopera : -nel 1940 c’erano 136.530 operai -nel 1945 c’erano 87.566 operai In un primo momento i minatori vengono sostituiti dai prigionieri di guerra, dopo il loro rimpatrio, il bisogno di minatori è urgente. Il calo delle nascite rischia di vanificare la “battaglia del carbone” avviata in quegli anni.
7. Art . 1 - Il Governo italiano, provvederà che si effettui sollecitamente e nelle migliori condizioni l’ avviamento dei lavoratori fino alla località da stabilirsi di comune accordo in prossimità della frontiera italo - svizzera, dove gli uffici saranno incaricati di effettuare le operazioni definitive di arruolamento. Art . 2 - Il Governo belga mantiene integralmente i termini dell’ “ accordo minatori-carbone “ firmato precedentemente. Art . 3 - Il Governo belga curerà che le aziende carbonifere garantiscano ai lavoratori italiani convenienti alloggi, un vitto rispondente alle loro abitudini alimentari, condizioni di lavoro, provvidenza sociale e salari sulle medesime basi stabilite per i minatori belgi.
8. Art . 4 - Il Governo belga acconsente a che siano corrisposti gli assegni familiari alle famiglie dei minatori italiani i cui figli risiedano fuori dal territorio belga. Ogni eventuale frode in materia di assegni familiari sarà sanzionata. Art . 5 - Il Governo Italiano si adoprerà a che gli aspiranti all’espatrio siano edotti di quanto li concerne, che essi saranno destinati ad un lavoro di profondità nelle miniere, sono necessari un’ età relativamente giovane (35 al massimo ) e un buono stato di salute
9. Art . 6 - La durata del contratto è riportata a 12 mesi. Art . 7 - I versamenti effettuati dai lavoratori italiani a favore della loro famiglia saranno fatti alla banca Belga che effettuerà al Governo Italiano i pagamenti delle somme. Art . 8 - il Governo Belga accetta la possibilità di recuperare le somme anticipate a questi ultimi in Italia per le loro spese di trasferimento in Belgio.
10. Art . 9 - In ciascuno dei cinque bacini carboniferi belgi il Governo italiano delegherà una persona di fiducia che avrà per compito di vigilare sulla buona condotta dei suoi compatrioti al lavoro. Essa renderà conto della propria attività sia al Governo italiano quanto a quello Belga. Art . 10 - Su tutti i treni a carico completo un interprete italiano accompagnerà i minatori ai treni.
11. Art . 11 - Il Governo italiano farà tutto il possibile per inviare in Belgio 2.000 lavoratori la settimana. Art . 12 - Il Ministero italiano degli affari esteri rilascerà a ciascun minatore un passaporto individuale o un foglio di identificazione personale, munito di fotografia. Questi documenti , non saranno rilasciati ai minatori che abbiano subito condanne iscritte al casellario giudiziario .
15. I convogli verso il Belgio I convogli di Italiani si succedono al ritmo di uno per settimana : circa 2.000 operai settimanali. A Milano viene loro assegnata la compagnia delle miniere che li assumerà. All’arrivo alla stazione, dei camion della ditta li prelevano per portarli alla “cantina” (alloggio per operai). Gli operai giungono con l’idea di far soldi e tornare presto in patria. La propaganda di reclutamento garantisce che nel giro di cinque o dieci anni il ritorno può essere realizzato. Per raggiungere l’obiettivo si adattano ai lavori più duri : più la busta paga è pesante ,più vicino è il ritorno!
23. Oggi le miniere sono tutte chiuse. Il 1°gennaio 1964 il Belgio ha riconosciuto la pneumoconiosi (silicosi) come malattia professionale. Dal 1991 i minatori ancora viventi (16.749) percepiscono un indennizzo per malattia professionale (silicosi)… e dire che per lavorare in Belgio dovevano godere di ottima salute !