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Direttive, strategie e politiche
Che cos'è il PRGC?
• Piano Regolatore Generale Comunale
• è l'atto di pianificazione territoriale
• si fonda sulle caratteristiche di sviluppo della
popolazione e dell'economia
• disciplina l'utilizzo e la trasformazione del territorio
• fornisce le linee guida per le opere pubbliche

e per gli interventi privati
Che cosa sono le direttive?
• non è il progetto, è l'atto di indirizzo
• è il primo atto politico del nuovo PRGC
• esprime il mandato del Consiglio ai progettisti
• formula l'idea politica della città futura
• è la base per individuare obiettivi, azioni e strategie
Dove si collocano?
PROGETTO VALUTAZIONE
2012 2013 2014 2015
Laboratori S.M.A.R.T.
Studi scientifici
Bilanci tecnici
ANALISI
DIRETTIVE
Adozione ApprovazioneIncarico
Come ci si è arrivati?
Il metodo
• scenari diversificati, alternativi/complementari
• meccanismi di verifica periodica
• dall'espansione alla trasformazione qualitativa
• componente ambientale (Vas)
Il metodo
• scenari diversificati, alternativi/complementari
• meccanismi di verifica periodica
• dall'espansione alla trasformazione qualitativa
• componente ambientale (Vas)
Le invarianti di Piano
1. Aumento della sicurezza del sistema urbano
2. Salvaguardia ambientale
3. Contenimento del consumo di suolo
4. Cooperazione sovracomunale
Le invarianti di Piano
1. Aumento della sicurezza del sistema urbano
2. Salvaguardia ambientale
3. Contenimento del consumo di suolo
4. Cooperazione sovracomunale
1. Un territorio più sicuro
• natura sismica del territorio
• condizione idrografica
• rischi generati da traffico veicolare
• rischi generati da alcune attività industriali
• aumento senso di insicurezza sociale che
diventa limitazione della libertà di
aggregazione e socialità
• prudenza insediativa
• buona convivenza con l'ambiente naturale
• azioni progettuali e normative per
aumentare la sicurezza degli insediamenti
• coordinamento con il PUMS per adozione
di azioni volte all'aumento della sicurezza
stradale
• aumento della sicurezza del sistema
urbano tutelando i luoghi della socialità
e impedendo chiusura
CRITICITÀ OPPORTUNITÀ
2. Salvaguardia ambientale
• forte criticità dovuta al progressivo
aumento degli spazi costruiti
• pressione crescente delle aree antropizzate
• impoverimento del potenziale ecosistemico
degli spazi non costruiti
• ambiente naturale che conserva parti ancora
sostanzialmente integre
• azioni di tutela delle aree non costruite
• protezione attiva delle aree a valenza
ambientale
• diminuzione degli spazi costruiti
• riduzione degli impatti derivanti dalle
aree antropizzate
• riconoscimento dei servizi ecosistemi che
possono fornire le aree agricole
CRITICITÀ OPPORTUNITÀ
3. Minor consumo di suolo
• consumo di patrimonio ambientale e
naturale per costruire il modello
industriale e produttivo!
• dispersione insediativa
• problemi sulla funzionalità delle reti
• problemi sulle funzionalità dei sottoservizi
• sovrapproduzione edilizia!
• crisi economica
• la città non si espande ma si trasforma!
• nel comune di Pordenone si devono
concentrare la maggior parte di servizi
comunali e sovracomunali
• le opportunità di sviluppo devono essere
ricavate al suo interno
• per ogni azione, confronto tra criticità e
opportunità
CRITICITÀ OPPORTUNITÀ
• i problemi del territorio e di frangia hanno
in molti casi valenza sovracomunale
• dimostrata incapacità di dialogo tra le
amministrazioni comunali
• con Porcia e Cordenons attivare azioni che
arrivino fino al livello delle destinazioni
urbanistiche!
• con Roveredo in Piano, San Quirino,
Fontanafredda, Zoppola e Fiume Veneto
porre l'attenzione su infrastrutture,
viabilità, ambiente e sistema produttivo
• a prescindere da quanto si riuscirà ad
attivare, valutare le ricadute esterne
delle scelte che saranno fatte a livello
comunale
CRITICITÀ OPPORTUNITÀ
4. Cooperazione sovracomunale
2 macro-indirizzi
1. Risparmio delle risorse
2. Valorizzazione delle energie della città
2 macro-indirizzi
1. Risparmio delle risorse
2. Valorizzazione delle energie della città
1. Risparmio delle risorse
• aumentare l'efficienza di servizi e infrastrutture
• ridurre i fattori di costo di medio e lungo periodo
• adeguare infrastrutture e sottoservizi
• revisione complessiva degli oneri di urbanizzazione
• limitare sviluppi ulteriori fino a nuova pianificazione
2. Valorizzazione energie
• volano per lo sviluppo
• innovazione delle strutture produttive
• nuove forme di aggregazione sociale
• riutilizzo di aree e spazi dismessi
• nuovi modi di concepire lo spazio urbano
1. Rafforzamento del sistema dei servizi
2. Rafforzamento del sistema produttivo
3. Capacità attrattiva del sistema urbano
4. Rigenerazione urbana
5. Valorizzazione del sistema ambientale
6. Valorizzazione del potenziale ecosistemico
6 indirizzi
1. Rafforzamento del sistema dei servizi
2. Rafforzamento del sistema produttivo
3. Capacità attrattiva del sistema urbano
4. Rigenerazione urbana
5. Valorizzazione del sistema ambientale
6. Valorizzazione del potenziale ecosistemico
6 indirizzi
1. Sistema dei servizi
• città più equilibrata nelle sue parti!
• disegno a rete dello spazio pubblico
• sinergie con il Piano Urbano della
Mobilità Sostenibile
• sovrapproduzione edilizia!
• crisi economica
• verifica e potenziamento dei servizi pubblici
• nuove tipologie di servizi pubblici e privati
• relazione servizi-insediamenti residenziali
• miglioramento servizi in quartieri periferici
• miglioramento integrazione parchi-residenza
• centralità dello spazio pubblico
• completamento infrastrutture strategiche
• ridisegno sistema percorsi ciclo-pedonali,

collegandoli in rete con i servizi
• migliore accessibilità servizi sovracomunali
• obbligo quote di abitazioni a canone calmierato da
individuare come standard
• 20% di alloggi a canone calmierato da reperire
complessivamente e capillarmente
• meccanismi urbanistici per coniugare architettura,
tipologia e aspetti sociali
TEMA AZIONI
2. Sistema produttivo
• investire in innovazione e sapere!
• promuovere innovazione sul piano
produttivo, tecnologico, culturale
• variazione dei contesti competitivi
nel settore produttivo/industriale!
• qualificazione dei luoghi della
produzione
• aumentare la capacità attrattiva del
commercio esistente
• qualità della vita per trattenere e attrarre talenti
• potenziare/individuare collegamento tra imprese innovative
e mondo della cultura e del sapere
• aree a valenza strategica per promuovere competitività
attraverso la rigenerazione/riqualificazione
• nuove forme di lavoro, spazi dismessi per start up
• potenziamento infrastrutture materiali/immateriali
• miglioramento accesso ai poli industriali esistenti
• superamento del concetto di monofunzionalità e
promozione di usi temporanei
• maggiori standard ambientali
• mix funzionale nel centro storico e promozione del centro
storico quale centro commerciale naturale
• commercio sinergico alle varie zone della città con
attenzione per la periferia
• azioni sinergiche di trasformazione del commercio esistente
anche con i comuni contermini
• completamento infrastrutture ciclo-pedonali
TEMA AZIONI
3. Capacità attrattiva
• attrattività per i city user
• attrattività per i residenziali
• attrattività per le funzioni
produttive
• riorganizzazione dell'accesso all'area centrale
• riqualificazione spazi urbani e definizione nuovi usi
• mix funzionale delle aree prossime al centro
• identificazione di reti di servizi pubblici e privati
• miglioramento qualità spazi pubblici nei quartieri
• riqualificazione del patrimonio edilizio esistente
• migliore integrazione tra servizi, verde e residenza
• trasformazione viabilità/spazi pubblici delle aree
residenziali in spazi urbani
• flessibilità funzionale di servizi e spazi pubblici
• integrazione funzionale e flessibilità della domanda in
funzione dell'evoluzione e mix funzionale
• incentivi per investimenti in fonti rinnovabili
• ripristino, valorizzazione ambientale e miglioramento
architettonico
• completamento reti materiali e immateriali
TEMA AZIONI
4. Rigenerazione urbana
• valorizzazione del patrimonio
edilizio esistente
• attenzione agli aspetti del consumo
energetico e inquinamento
• nuovo rapporto tra spazio pubblico
e spazio privato
• salvaguardia patrimonio storico/architettonico
• recupero fisico e/o simbolico delle rogge
• riqualificazione mediante coordinamento tra
adeguamento strutturale, energetico e qualità
architettonica
• attivazione di politiche per la casa
• introduzione del concetto di eco-design
• promozione migliore costruzione/tecnologie avanzate
• definizione parametri qualità/sostenibilità
• semplificazione normativa
• qualità urbana
• modulazione delle funzioni
• integrazione tra dimensioni ambientale, sociale,
economica ed estetica
TEMA AZIONI
5. Sistema ambientale
• la parte non edificata del territorio
costituisce una risorsa fondamentale
• dispersione urbana
• in sinergia con il Piano Urbano della
Mobilità Sostenibile
• identificazione di progetti che abbiano finalità di
valorizzare il sistema ambientale
• infrastruttura a verde
• de-impermeabilizzazione del suolo
• impronta ecologica e bilanciamento
• ridefinizione del limite tra edificato e non edificato
• carta della qualità del suolo
• strategie di riuso aree compromesse e/o già occupate
• previsione di coordinamento tra reti ciclo-pedonali e
aree di valenza ambientale
• monitoraggio densità ottimale urbana per aree
compromesse
• azioni per la razionalizzazione dell'accessibilità ai
servizi territoriali sovracomunali
TEMA AZIONI
6. Potenziale ecosistemico
• zone agricole
• adesione alle direttive europee
• previsione di azioni per riduzione degli spazi costruiti
• utilizzo delle aree agricole anche per la produzione di
servizi ecosistemici
• rafforzamento del valore ecosistemico delle aree
pubbliche
• previsione per le aree di trasformazione di azioni di
mitigazione ambientale
• azioni sovracomunali per coordinare norme
urbanistiche di innalzamento del valore ecosistemico
• creazione cintura verde di perimetrazione della zona
edificata e a protezione del territorio agricolo
• eco-account
• azioni di limitazione, mitigazione, compensazione delle
superfici impermeabilizzate
TEMA AZIONI
Salvaguardie
• previste dalla legge regionale 5/2007
• nuovi indirizzi richiedono strategie nuove
• previsioni potenzialmente diverse dal Piano in atto
• evitare che le nuove scelte siano vanificate
• durata limitata
Salvaguardie
• previste dalla legge regionale 5/2007
• nuovi indirizzi richiedono strategie nuove
• previsioni potenzialmente diverse dal Piano in atto
• evitare che le nuove scelte siano vanificate
• durata limitata
• carattere provvisorio: non normano ma sospendono
• sospensione su indirizzi politici
• non mette in discussione il diritto o il valore
• mette aree al servizio di piani di rilancio complessivo
• destino delle aree sarà definito dal Piano regolatore
Salvaguardie
Aree pericolo idraulico P.A.I.L.
• zone B ad attuazione diretta in area
P2: è sospeso il rilascio di titoli edilizi
per nuova edificazione
• zone B-att. indiretta, C, C1, D2 e H2 in
area P2: sono sospesi adozione,
approvazione e convenzionamento
• non si applica a P.A.C. con convenzione
già stipulata e non decaduti
• aree F: già vincolate da massima
tutela
Zone B ad attuazione indiretta
• zone interne all’”⁹area urbanizzata
• volumetria massima realizzabile
ridotta del 30%
• non si applica agli ampliamenti
consentiti per ragioni igieniche,
distributive, funzionali
• non si applica a P.A.C. con
convenzione già stipulata

e non decaduti
Zone B ad attuazione indiretta
volume rispetto previsione di piano
volume con incentivo volumetrico volume con incentivo
volume rispetto previsioni di piano
OGGI CON SALVAGUARDIE
Zone C e C1
• zone esterne all'area urbanizzata
• sono sospesi adozione,
approvazione e convenzionamento
• misura estesa alle richieste
pervenute prima dell'approvazione

delle direttive
• non si applica a P.A.C. con
convenzione già stipulata

e non decaduti
Zone D2 e H2
• sono sospesi adozione,
approvazione e convenzionamento
• misura estesa alle richieste
pervenute prima dell'approvazione

delle direttive
• non si applica a P.A.C. con
convenzione già stipulata

e non decaduti
Salvaguardie
zonizzazione superficie singola
zona m
% sul zonizzato
B, C, C1, D2, H2
superficie
salvaguardie m
% interessata dalla
salvaguardia
% sul totale
s. urbanizzata
zone B dirette-zona P2 PAIL - sospesa edificabilità 467.926 3,96% 467.926 100,00% 2,06%
zone B dirette-zona F PAIL - sospesa edificabilità 132.912 1,13% 132.912 100,00% 0,58%
zone B indirette-zona P2 PAIL - sospesa edificabilità 95.078 0,80% 95.078 100,00% 0,42%
695.916 5,89% 695.916 100,00% 3,06%
zone B attuazione indiretta - ridotta edificabilità del 30% 287.631 2,44% 287.631 100,00% 1,26%
zone C attuazione indiretta esterne - sospesa edificabilità 506.696 4,29% 214.801 42,39% 0,94%
zone C1 attuazione indiretta esterne - sospesa edificabilità 116.559 0,99% 96.499 82,79% 0,42%
623.255 5,28% 311.300 1,37%
zone D2 attuazione indiretta esterne - sospesa edficabilità 164.769 1,39% 61.382 37,25% 0,27%
zone H2 attuazione indiretta esterne - sospesa edificabilità 389.787 3,30% 20.053 5,14% 0,09%
subtotale 11.811.726 15,86% 6,05%
restanti aree zonizzate 10.938.720
totale superfici urbanizzata 22.750.446
Salvaguardie
SUPERFICIE TOTALE COMUNE DI PORDENONE m2 38.436.300 100,00%
SUPERFICIE ZONIZZATA B, C, C1, D2, H2 m2 11.811.726 30,73%
SUPERFICIE URBANIZZATA COMUNE DI PORDENONE
sup. uso residenziale, produttivo, direzionale, commerciale, attrezzature
pubbliche comunali e sovra, viabilità, superfici a verde pubblico < 5000 m2 m2 22.750.446 59,19%
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  • 2. Che cos'è il PRGC? • Piano Regolatore Generale Comunale • è l'atto di pianificazione territoriale • si fonda sulle caratteristiche di sviluppo della popolazione e dell'economia • disciplina l'utilizzo e la trasformazione del territorio • fornisce le linee guida per le opere pubbliche
 e per gli interventi privati
  • 3. Che cosa sono le direttive? • non è il progetto, è l'atto di indirizzo • è il primo atto politico del nuovo PRGC • esprime il mandato del Consiglio ai progettisti • formula l'idea politica della città futura • è la base per individuare obiettivi, azioni e strategie
  • 4. Dove si collocano? PROGETTO VALUTAZIONE 2012 2013 2014 2015 Laboratori S.M.A.R.T. Studi scientifici Bilanci tecnici ANALISI DIRETTIVE Adozione ApprovazioneIncarico
  • 5. Come ci si è arrivati?
  • 6. Il metodo • scenari diversificati, alternativi/complementari • meccanismi di verifica periodica • dall'espansione alla trasformazione qualitativa • componente ambientale (Vas)
  • 7. Il metodo • scenari diversificati, alternativi/complementari • meccanismi di verifica periodica • dall'espansione alla trasformazione qualitativa • componente ambientale (Vas)
  • 8. Le invarianti di Piano 1. Aumento della sicurezza del sistema urbano 2. Salvaguardia ambientale 3. Contenimento del consumo di suolo 4. Cooperazione sovracomunale
  • 9. Le invarianti di Piano 1. Aumento della sicurezza del sistema urbano 2. Salvaguardia ambientale 3. Contenimento del consumo di suolo 4. Cooperazione sovracomunale
  • 10. 1. Un territorio più sicuro • natura sismica del territorio • condizione idrografica • rischi generati da traffico veicolare • rischi generati da alcune attività industriali • aumento senso di insicurezza sociale che diventa limitazione della libertà di aggregazione e socialità • prudenza insediativa • buona convivenza con l'ambiente naturale • azioni progettuali e normative per aumentare la sicurezza degli insediamenti • coordinamento con il PUMS per adozione di azioni volte all'aumento della sicurezza stradale • aumento della sicurezza del sistema urbano tutelando i luoghi della socialità e impedendo chiusura CRITICITÀ OPPORTUNITÀ
  • 11. 2. Salvaguardia ambientale • forte criticità dovuta al progressivo aumento degli spazi costruiti • pressione crescente delle aree antropizzate • impoverimento del potenziale ecosistemico degli spazi non costruiti • ambiente naturale che conserva parti ancora sostanzialmente integre • azioni di tutela delle aree non costruite • protezione attiva delle aree a valenza ambientale • diminuzione degli spazi costruiti • riduzione degli impatti derivanti dalle aree antropizzate • riconoscimento dei servizi ecosistemi che possono fornire le aree agricole CRITICITÀ OPPORTUNITÀ
  • 12. 3. Minor consumo di suolo • consumo di patrimonio ambientale e naturale per costruire il modello industriale e produttivo! • dispersione insediativa • problemi sulla funzionalità delle reti • problemi sulle funzionalità dei sottoservizi • sovrapproduzione edilizia! • crisi economica • la città non si espande ma si trasforma! • nel comune di Pordenone si devono concentrare la maggior parte di servizi comunali e sovracomunali • le opportunità di sviluppo devono essere ricavate al suo interno • per ogni azione, confronto tra criticità e opportunità CRITICITÀ OPPORTUNITÀ
  • 13. • i problemi del territorio e di frangia hanno in molti casi valenza sovracomunale • dimostrata incapacità di dialogo tra le amministrazioni comunali • con Porcia e Cordenons attivare azioni che arrivino fino al livello delle destinazioni urbanistiche! • con Roveredo in Piano, San Quirino, Fontanafredda, Zoppola e Fiume Veneto porre l'attenzione su infrastrutture, viabilità, ambiente e sistema produttivo • a prescindere da quanto si riuscirà ad attivare, valutare le ricadute esterne delle scelte che saranno fatte a livello comunale CRITICITÀ OPPORTUNITÀ 4. Cooperazione sovracomunale
  • 14. 2 macro-indirizzi 1. Risparmio delle risorse 2. Valorizzazione delle energie della città
  • 15. 2 macro-indirizzi 1. Risparmio delle risorse 2. Valorizzazione delle energie della città
  • 16. 1. Risparmio delle risorse • aumentare l'efficienza di servizi e infrastrutture • ridurre i fattori di costo di medio e lungo periodo • adeguare infrastrutture e sottoservizi • revisione complessiva degli oneri di urbanizzazione • limitare sviluppi ulteriori fino a nuova pianificazione
  • 17. 2. Valorizzazione energie • volano per lo sviluppo • innovazione delle strutture produttive • nuove forme di aggregazione sociale • riutilizzo di aree e spazi dismessi • nuovi modi di concepire lo spazio urbano
  • 18. 1. Rafforzamento del sistema dei servizi 2. Rafforzamento del sistema produttivo 3. Capacità attrattiva del sistema urbano 4. Rigenerazione urbana 5. Valorizzazione del sistema ambientale 6. Valorizzazione del potenziale ecosistemico 6 indirizzi
  • 19. 1. Rafforzamento del sistema dei servizi 2. Rafforzamento del sistema produttivo 3. Capacità attrattiva del sistema urbano 4. Rigenerazione urbana 5. Valorizzazione del sistema ambientale 6. Valorizzazione del potenziale ecosistemico 6 indirizzi
  • 20. 1. Sistema dei servizi • città più equilibrata nelle sue parti! • disegno a rete dello spazio pubblico • sinergie con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile • sovrapproduzione edilizia! • crisi economica • verifica e potenziamento dei servizi pubblici • nuove tipologie di servizi pubblici e privati • relazione servizi-insediamenti residenziali • miglioramento servizi in quartieri periferici • miglioramento integrazione parchi-residenza • centralità dello spazio pubblico • completamento infrastrutture strategiche • ridisegno sistema percorsi ciclo-pedonali,
 collegandoli in rete con i servizi • migliore accessibilità servizi sovracomunali • obbligo quote di abitazioni a canone calmierato da individuare come standard • 20% di alloggi a canone calmierato da reperire complessivamente e capillarmente • meccanismi urbanistici per coniugare architettura, tipologia e aspetti sociali TEMA AZIONI
  • 21. 2. Sistema produttivo • investire in innovazione e sapere! • promuovere innovazione sul piano produttivo, tecnologico, culturale • variazione dei contesti competitivi nel settore produttivo/industriale! • qualificazione dei luoghi della produzione • aumentare la capacità attrattiva del commercio esistente • qualità della vita per trattenere e attrarre talenti • potenziare/individuare collegamento tra imprese innovative e mondo della cultura e del sapere • aree a valenza strategica per promuovere competitività attraverso la rigenerazione/riqualificazione • nuove forme di lavoro, spazi dismessi per start up • potenziamento infrastrutture materiali/immateriali • miglioramento accesso ai poli industriali esistenti • superamento del concetto di monofunzionalità e promozione di usi temporanei • maggiori standard ambientali • mix funzionale nel centro storico e promozione del centro storico quale centro commerciale naturale • commercio sinergico alle varie zone della città con attenzione per la periferia • azioni sinergiche di trasformazione del commercio esistente anche con i comuni contermini • completamento infrastrutture ciclo-pedonali TEMA AZIONI
  • 22. 3. Capacità attrattiva • attrattività per i city user • attrattività per i residenziali • attrattività per le funzioni produttive • riorganizzazione dell'accesso all'area centrale • riqualificazione spazi urbani e definizione nuovi usi • mix funzionale delle aree prossime al centro • identificazione di reti di servizi pubblici e privati • miglioramento qualità spazi pubblici nei quartieri • riqualificazione del patrimonio edilizio esistente • migliore integrazione tra servizi, verde e residenza • trasformazione viabilità/spazi pubblici delle aree residenziali in spazi urbani • flessibilità funzionale di servizi e spazi pubblici • integrazione funzionale e flessibilità della domanda in funzione dell'evoluzione e mix funzionale • incentivi per investimenti in fonti rinnovabili • ripristino, valorizzazione ambientale e miglioramento architettonico • completamento reti materiali e immateriali TEMA AZIONI
  • 23. 4. Rigenerazione urbana • valorizzazione del patrimonio edilizio esistente • attenzione agli aspetti del consumo energetico e inquinamento • nuovo rapporto tra spazio pubblico e spazio privato • salvaguardia patrimonio storico/architettonico • recupero fisico e/o simbolico delle rogge • riqualificazione mediante coordinamento tra adeguamento strutturale, energetico e qualità architettonica • attivazione di politiche per la casa • introduzione del concetto di eco-design • promozione migliore costruzione/tecnologie avanzate • definizione parametri qualità/sostenibilità • semplificazione normativa • qualità urbana • modulazione delle funzioni • integrazione tra dimensioni ambientale, sociale, economica ed estetica TEMA AZIONI
  • 24. 5. Sistema ambientale • la parte non edificata del territorio costituisce una risorsa fondamentale • dispersione urbana • in sinergia con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile • identificazione di progetti che abbiano finalità di valorizzare il sistema ambientale • infrastruttura a verde • de-impermeabilizzazione del suolo • impronta ecologica e bilanciamento • ridefinizione del limite tra edificato e non edificato • carta della qualità del suolo • strategie di riuso aree compromesse e/o già occupate • previsione di coordinamento tra reti ciclo-pedonali e aree di valenza ambientale • monitoraggio densità ottimale urbana per aree compromesse • azioni per la razionalizzazione dell'accessibilità ai servizi territoriali sovracomunali TEMA AZIONI
  • 25. 6. Potenziale ecosistemico • zone agricole • adesione alle direttive europee • previsione di azioni per riduzione degli spazi costruiti • utilizzo delle aree agricole anche per la produzione di servizi ecosistemici • rafforzamento del valore ecosistemico delle aree pubbliche • previsione per le aree di trasformazione di azioni di mitigazione ambientale • azioni sovracomunali per coordinare norme urbanistiche di innalzamento del valore ecosistemico • creazione cintura verde di perimetrazione della zona edificata e a protezione del territorio agricolo • eco-account • azioni di limitazione, mitigazione, compensazione delle superfici impermeabilizzate TEMA AZIONI
  • 26. Salvaguardie • previste dalla legge regionale 5/2007 • nuovi indirizzi richiedono strategie nuove • previsioni potenzialmente diverse dal Piano in atto • evitare che le nuove scelte siano vanificate • durata limitata
  • 27. Salvaguardie • previste dalla legge regionale 5/2007 • nuovi indirizzi richiedono strategie nuove • previsioni potenzialmente diverse dal Piano in atto • evitare che le nuove scelte siano vanificate • durata limitata
  • 28. • carattere provvisorio: non normano ma sospendono • sospensione su indirizzi politici • non mette in discussione il diritto o il valore • mette aree al servizio di piani di rilancio complessivo • destino delle aree sarà definito dal Piano regolatore Salvaguardie
  • 29. Aree pericolo idraulico P.A.I.L. • zone B ad attuazione diretta in area P2: è sospeso il rilascio di titoli edilizi per nuova edificazione • zone B-att. indiretta, C, C1, D2 e H2 in area P2: sono sospesi adozione, approvazione e convenzionamento • non si applica a P.A.C. con convenzione già stipulata e non decaduti • aree F: già vincolate da massima tutela
  • 30. Zone B ad attuazione indiretta • zone interne all’”⁹area urbanizzata • volumetria massima realizzabile ridotta del 30% • non si applica agli ampliamenti consentiti per ragioni igieniche, distributive, funzionali • non si applica a P.A.C. con convenzione già stipulata
 e non decaduti
  • 31. Zone B ad attuazione indiretta volume rispetto previsione di piano volume con incentivo volumetrico volume con incentivo volume rispetto previsioni di piano OGGI CON SALVAGUARDIE
  • 32. Zone C e C1 • zone esterne all'area urbanizzata • sono sospesi adozione, approvazione e convenzionamento • misura estesa alle richieste pervenute prima dell'approvazione
 delle direttive • non si applica a P.A.C. con convenzione già stipulata
 e non decaduti
  • 33. Zone D2 e H2 • sono sospesi adozione, approvazione e convenzionamento • misura estesa alle richieste pervenute prima dell'approvazione
 delle direttive • non si applica a P.A.C. con convenzione già stipulata
 e non decaduti
  • 35. zonizzazione superficie singola zona m % sul zonizzato B, C, C1, D2, H2 superficie salvaguardie m % interessata dalla salvaguardia % sul totale s. urbanizzata zone B dirette-zona P2 PAIL - sospesa edificabilità 467.926 3,96% 467.926 100,00% 2,06% zone B dirette-zona F PAIL - sospesa edificabilità 132.912 1,13% 132.912 100,00% 0,58% zone B indirette-zona P2 PAIL - sospesa edificabilità 95.078 0,80% 95.078 100,00% 0,42% 695.916 5,89% 695.916 100,00% 3,06% zone B attuazione indiretta - ridotta edificabilità del 30% 287.631 2,44% 287.631 100,00% 1,26% zone C attuazione indiretta esterne - sospesa edificabilità 506.696 4,29% 214.801 42,39% 0,94% zone C1 attuazione indiretta esterne - sospesa edificabilità 116.559 0,99% 96.499 82,79% 0,42% 623.255 5,28% 311.300 1,37% zone D2 attuazione indiretta esterne - sospesa edficabilità 164.769 1,39% 61.382 37,25% 0,27% zone H2 attuazione indiretta esterne - sospesa edificabilità 389.787 3,30% 20.053 5,14% 0,09% subtotale 11.811.726 15,86% 6,05% restanti aree zonizzate 10.938.720 totale superfici urbanizzata 22.750.446 Salvaguardie SUPERFICIE TOTALE COMUNE DI PORDENONE m2 38.436.300 100,00% SUPERFICIE ZONIZZATA B, C, C1, D2, H2 m2 11.811.726 30,73% SUPERFICIE URBANIZZATA COMUNE DI PORDENONE sup. uso residenziale, produttivo, direzionale, commerciale, attrezzature pubbliche comunali e sovra, viabilità, superfici a verde pubblico < 5000 m2 m2 22.750.446 59,19%