Principali siti artistici di Milano. Relazione dottssa carioni seconda parte
Il giorno, 29 ottobre 2011
1. •• 2 LODI: PRIMO PIANO SABATO 29 OTTOBRE 2011
L’INCREMENTO
IL MONDO DELLA SCUOLA GLI ALUNNI TRA I 14 E I 18 ANNI ISCRITTI
NEI 10 ISTITUTI DEL TERRITORIO SONO 9.098
IL NUMERO È IN SALITA ORMAI DA TRE ANNI
Le superiori «importano» sempre
Sono 2.023 i ragazzi che arrivano da fuori provincia. In cima
di LAURA DE BENEDETTI prevalentemente dalla provincia
— LODI — di Milano (1391 studenti), seguo-
no Pavia (279 studenti) e Cremo-
È POSITIVO e in crescita il saldo na (260), anche se ovviamente la
del “pendolarismo” in entrata e in
uscita dal Lodigiano per quanto ri-
guarda i flussi scolastici delle scuo-
le superiori. Gli studenti tra i 14 e
maggior parte arriva dai comuni
confinanti col Lodigiano. I flussi
in uscita sono determinati in buo-
na misura dalla vicinanza di un ca-
8.383 GIOVANI
i 18 anni iscritti, nell’anno scolasti- poluogo di Provincia come Piacen-
co 2010-11 nei 10 istituti del terri- za (vi si reca il 6% del totale degli Sono quelli che risiedono
torio, sono stati 9.098; di questi studenti lodigiani), dunque ricco
7.075, ovvero il 77,8%, era lodigia- di una variegata offerta formativa, nel territorio
no. In realtà, però contando chi ai comuni del sud Lodigiano, mol- e frequentano
studia fuori provincia, i numeri de- to distanti da Lodi. Analogo di- una scuola superiore
gli studenti residenti nel territorio scorso per il Milanese (3,8%): mol- Di questi 1.308
che frequentano una scuola supe- ti studenti del nord Lodigiano studiano in istituti
riore è di 8.383 persone; di questi vanno a scuola a Melegnano. situati fuori provincia
1.308 (il 15,6%) studiano in realtà
non territoriali ma il dato è forte- «QUASI tutte le scelte — ha spie-
gato la funzionaria della Provincia
mente compensato da studenti re- Elisabetta Bellocchio — sono lega-
te alla vicinanza o ai mezzi pubbli-
LA PROVINCIA ci a disposizione ed infatti questi CAMPANELLA
flussi presentano variazioni mini-
«Chi emigra lo fa solamente me negli anni. È il caso anche de-
Sopra, alcuni studenti
si accingono
perché trova più comodità gli studenti diretti a Crema che a prendere il pullmann
con i mezzi pubblici» partono da comuni ben collegati verso il Pavese
con servizio autobus». Ma non è Al centro ragazzi
solo il “saldo positivo” sull’import all’uscita dall’ultima ora
sidenti nelle province limitrofe export di studenti a dare il sorriso (Cavalleri)
(Pavia, Milano, Cremona) che ven- all’assessore provinciale Mariano
gono a studiare nel Lodigiano: Peviani e al Provveditore Giusep-
2.023 alunni, ovvero il 22,2% di pe Bonelli. Dalla ricerca, condotta
chi frequenta le nostre scuole, con per l’ente dal Cesmi, Centro per
un saldo positivo di 715 studenti l’Innovazione e la Sperimentazio-
“d’importazione”. Un trend in cre- ne Educativa Milano, risulta che il
scita negli ultimi 3 anni, ovvero da
quanto la Provincia ha iniziato ad
elaborare i dati sui flussi scolasti-
ci: se nel 2008-2009 si sono recati a
territorio è così “ricco” di scuole
che sono solo 41 (lo 0,5%, contro
punte anche del 40% di altre real-
tà) i lodigiani che non trovano sod- Secondo te
40,5 PER CENTO
studiare fuori provincia 1.235 lodi- disfazione alle proprie aspettative ha ancora valore
giani, sono però approdati nei no-
di studio. Nell’offerta formativa lo- iscriversi al liceo? Gli adolescenti
cale, comunque, restano stabili in
stri istituti 1.923 studenti extrater- vetta i licei (vi si rivolge il 45% del- che si sono iscritti
ritoriali; nel 2009-2010 a fronte di
1.299 alunni in uscita ce ne sono
stati 2.002 in entrata. In 3 anni,
la popolazione studentesca) e
l’istruzione tecnica (40,5%); in ca-
lo l’istruzione professionale
93% a un istituto tecnico
Il numero è stabile
Calano invece coloro
dunque, gli studenti che hanno (8,6%) e in crescita l’Iefp (Istruzio- che scelgono corsi
scelto le nostre scuole sono aumen-
tati esattamente di 100 unità, quel-
li fuoriusciti sono aumentati di 73.
ne e Formazione Professionale)
svolta nelle scuole, col 5,8%. Gli
studenti stranieri, invece, predili-
7% professionali
I flussi in ingresso provengono gono l’istruzione tecnica (46%). www.ilgiorno.it/lodi
IL PROVVEDITORE BONELLI
«L’indagine sui flussi ci offre spunti preziosi
In futuro non potremo che migliorare»
— LODI — alle scelte delle famiglie». Resta il problema dell’ec-
«UNO STUDIO di questo genere, che non ha nem- cesso di pre-iscrizioni negli istituti di maggiore ri-
chiamo: in questi tempi di razionalizzazione, a non
meno una realtà importante come quella di Milano, essere accettati potrebbero essere proprio gli studen-
ci aiuterà a migliorare sempre più la nostra offerta ti che arriva da fuori Provincia: «Noi aumentiamo
formativa, che riceve sempre più spesso menzioni di l’informazione — ha spiegato Bonelli —: ci sono
merito, attestandosi ai vertici della classifiche nazio- scuole in cui si può andare di diritto, altre dove si
nali». Giuseppe Bonelli ha definito “preziozo”, dun- può essere accettati se c’è disponibilità». Gli istituti
que, il lavoro di ricerca effettuato per il terzo anno più gettonati del territorio sono, a Lodi, Bassi
consecutivo dalla Provincia contattanto tutte le scuo- (1366), Volta (1311), Vegio (1113), a Casale il Cesaris
le e cfp del territorio e 80 istituti delle province confi- (1017). Seguono poi Gandini-Verri (980) a Lodi, Ca-
nanti: «Se il saldo tra chi entra o esce dal territorio lamandrei-Iis (701) e Novello a Codogno (677), Ei-
per motivi di studio è positivo, oltre che in crescita, naudi a Lodi (668), Pandini a Sant’Angelo (614), To-
ciò è sinonimo della qualità offerta». Ma soprattutto, si a Codogno (409) e i “paritari” San Francesco (171)
Bonelli, sottolinea l’importanza dell’analisi della e San Carlo (71), entrambi a Lodi. Per nessuno di
scolarità e dei flussi «per programmare le offerte for- essi si configurano accorpamenti: «Tutti sono sopra
mative, seppur tenendo conto dei problemi legati la soglia minima dei 600 studenti prevista dal mini-
agli organici e alla capienza dell’edilizia scolastica. stero per le scuole pubbliche. Il solo Tosi può agire
AL TIMONE Il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Giuseppe In tempi di crisi è importante non disperdere risorse in deroga in quanto atipico per l’indirizzo agricolo»
Bonelli (Cavalleri) proponendo esperienze formative non rispondenti conclude Bonelli. L.D.B.
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PENDOLARI I PIÙ AMATI OBIETTIVO LAVORO
I FLUSSI IN INGRESSO PROVENGONO GLI ISTITUTI PIÙ GETTONATI SONO A LODI: TRA I CORSI PROFESSIONALI
DALLA PROVINCIA DI MILANO (1391 ISCRITTI) IL BASSI (1366), IL VOLTA (1311) E IL VEGIO (1113) LA MECCANICA È AL SECONDO POSTO
SEGUONO PAVIA (279) E CREMONA (260) QUARTO IL CESARIS (1017) DI CASALE ULTIMA LA TRASFORMAZIONE ALIMENTARE
più studenti
alle preferenze restano i licei
STATISTICHE
A sinistra
una massa
di giovanissimi
studenti
della città
tutti raggruppati
nelle vicinanze
della stazione
di Lodi
per prendere
il treno
o salire su una
corriera
(Cavalleri)
TRA LE PIEGHE DELLA RICERCA
Uno su 10 sceglie il professionale
Boom per i corsi di acconciatura
— LODI — fenomeno dell’abbandono scolastico. Che, se è
basso nei licei, si alza in questi istituti. Il tasso di
GLI STUDENTI lodigiani che frequentano i partecipazione scolastica delle IeFp non è eccel-
corsi di Istruzione e Formazione Professionale so, e si attesta al 90%. Ma è peggiore quello delle
(IeFp) sono 938, pari al 9,3% della popolazione scuole, fermo all’83%, contro l’80% di media re-
studentesca residente tra i 14 e i 18 anni. In parti- gionale».
colare 631 lodigiani frequentano corsi del Cfp nel
territorio, altri 88 fuori territorio; 182 li frequenta- «PER LE IeFP - continua Lozzi - si tratta quindi
no presso le scuole della Provincia, altri 37 fuori di circa 4 punti percentuali in meno rispetto alla
provincia. Il totale sale da 938 a 1029 se si conside- media regionale, con 7 punti in meno rispetto
rano anche gli studenti che approdano nel Lodi- all’obiettivo di obbligo formativo (l’obbligo scola-
giano da altre realtà. Da quando, nel 2008 e nella stico si assolve a 16 anni; quello formativo si com-
sola Lombardia, grazie ad un accordo tra il Mini- pie al raggiungimento di un diploma, ndr) che la
stero dell’Istruzione (Miur) e Regione, anche le Lombardia vorrebbe portare al 97%. Il 90% non
scuole superiori possono proporre corsi in aggiun- comprende però chi già lavora con la formula
ta a quelli già proposti dai Centri di Formazione dell’apprendistato (e dunque assolve l’obbligo for-
Professionale (Cfp), il trend è stato in forte cresci- mativo, ndr). È comunque un ambito su cui biso-
ta, passando dai 565 studenti (con un’offerta di 30 gna investire. E uno strumento contro la disper-
corsi) del 2006-07 a 1029 (con 49 corsi) del sione scolastica potrebbe essere dato proprio dai
2010-11: un aumento del 39% dei corsi e dell’80% corsi IeFp, come valida alternativa a studi più im-
dei frequentanti. Il settore più di richiamo è ac- pegnativi». L’invito, dunque, rivolto agli ammini-
conciatura-estetica con 283 allievi; seguono la stratori così pure come ai dirigenti scolastici (cui,
meccanica con 196, i servizi all’impresa con 164, sempre ieri mattina, sono stati illustrati gli esiti
la ristorazione con 128, elettronica-elettricità con dell’indagine), è di analizzare i dati per appronta-
119, grafica con 77, logistica con 38, trasformazio- re poi delle scelte. L.D.B.
ni agroalimentari con 24.
DA QUEST’ANNO le scuole possono proporre
non più solo corsi alternativi ma anche gli stessi
corsi promossi dai Centri di formazione professio-
nale. Ma l’approccio nelle due diverse tipologie di
istituti formativi, al momento, resta diverso. Infat-
ti mentre il 73,7% degli studenti del primo anno
(14enni) dei Cfp arriva per scelta diretta dalle
scuole medie e solo un 26% in seguito a bocciatu-
re negli istituti superiori, nelle scuole la percen-
tuale si inverte. Solo il 29,7% infatti approda ai
corsi come scelta formativa diretta mentre il re-
stante 70,3% vi approda in genere al secondo an-
no, dopo una bocciatura al percorso di studi più
tradizionale e impegnativo. Inoltre, a fronte di un
maggior numero di stranieri presenti negli IeFp
rispetto alle scuole, ovvero il 18,7% contro il 9%,
la presenza degli extracomunitari nei Cfp si atte-
sta al 15,8%, mentre nelle scuole, dove l’approdo è
più legato al fallimento del percorso di studi, si
arriva al 28,7%. «I corsi IeFp, sia perché in forte
crescita, sia perché frequentati da studenti prove-
nienti da percorsi critici - commenta Maurizio
Lozzi, che ha condotto la ricerca per la Provincia
su questa tipologia di percorso formativo (quella FUTURO
relativa alle scuole è stata curata da Alberto Fallet- Molte sognano
ti) - sono quelli in cui si registrano maggiori pro- di fare
blemi e dunque su cui più lavorare per evitare il la parrucchiera