In sommario l'intervista con il Presidente Lino Nori, a seguire la fusione CCPB/IMC raccontata da Fabrizio Piva e Remo Ciucciomei. Fabio Lunati di Nomisma parla del mondo dei produttori e trasformatori del biologico, Enrico De Ruvo di Ismea delle tendenze del mercato bio in Italia.
Negli articoli tecnici Roberto Setti ci aggiorna sull'accreditamento ottenuto da CCPB negli Stati Uniti, Federica Nasi descrive le novità sul Regolamento CE 889/2008. Oltre il biologico, Diego Rossi e Veronica Pecorella presentano lo standard sulla ristorazione Conosci il tuo pasto, Marco Roffia mette insieme le ultime sulla certificazione GLOBAL GAP e filiera ortofrutta. Nel settore no food, Giuseppe Garcea introduce le opportunità di EPD, la dichiarazione ambientale di prodotto, e Carla Pinti si sofferma su NATRUE lo standard internazionale per i comsetici biologici e naturali. Filippo Piredda infine anticipa il programma e le attività per la fiera SANA, il salone del bio e del benessere a settembre a Bologna.
1. Riflessioni
News Letter Destinato esclusivamente ai Soci del
Soc. Coop
CONSORZIO il BIOLOGICO e alle aziende
del sistema di controllo del CCPB di CCPB Settembre 2014
Il biologico cresce,
il Consorzio risponde
RIFLESSIONI
• IL BIOLOGICO CRESCE,
IL CONSORZIO RISPONDE
• PIÙ FUSIONE CHE
INCORPORAZIONE
MERCATI ESTERI
• DA IMC A CCPB GROUP, PER
LA TUTELA DELLE PRODUZIONI
BIOLOGICHE MEDITERRANEE
• CONVEGNO SANA 2014
• OLIO DI OLIVA BIO:
I DATI DI IMPORT DEGLI STATI
UNITI
AREA TECNICA
• CCPB ACCREDITATO USDA-NOP
• REGOLAMENTO (UE)
354/2014: COSA CAMBIA NEL
REGOLAMENTO CE 889/2008
• CONOSCI IL TUO PASTO,
LA CERTIFICAZIONE
DEDICATA AL HO.RE.CA.
ALTRE CERTIFICAZIONI
• GLOBALGAP, NASCONO NUOVE
OPPORTUNITÀ: LA CATENA DI
CUSTODIA CHAIN OF CUSTODY
• CCPB CERTIFICA L’EPD:
UNA NUOVA OPPORTUNITÀ PER
IL COMPARTO AGROALIMENTARE
• CRESCE NATRUE,
CRESCONO I COSMETICI
BIOLOGICI E NATURALI
SANA
• TALK SHOW SANA 2014
• SANA 2014, IN FIERA CON
STAND, CONVEGNI E NOTIZIE
MERCATO ITALIANO
• CRESCE ANCORA IL MERCATO
DEL BIOLOGICO IN ITALIA
di Filippo Piredda* e Lino Nori**
Il secondo numero 2014 della Newsletter
del Consorzio il Biologico non può che
aprirsi con le parole del presidente Lino
Nori, e con il SANA, il Salone del biologico
e del benessere a Bologna Fiere da sabato
6 a martedì 9 settembre.
“Non è mai banale ricordare che SANA è
il momento più importante per il biologico
italiano: aziende, operatori, istituzioni e
organismi di certificazione si preparano al
meglio per quattro giorni bolognesi di in-contri,
riflessioni e proposte. In quei giorni
si possono vedere i tratti salienti della vita
del bio, e noi del Consorzio il Biologico,
con le aziende associate, siamo orgogliosi
di farne parte”.
Anche perché questo SANA è la
prima occasione pubblica in cui pre-sentare
il nuovo CCPB, fresco di
fusione con IMC, di cui il Consorzio è
socio principale.
“È un momento molto importante. Come
detto in questi mesi e qui in altri articoli,
all’unione tra CCPB e IMC si è arrivati per
creare un’unica azienda tanto forte da
permettersi investimenti altrimenti difficol-tosi.
Gli ambiti di intervento vertono sulle
piattaforme informatiche, la formazione
del personale e l’internazionalizzazione.
Così si garantisce la professionalità della
In questo numero
2. (*) Amministratore Delegato CCPB Riflessioni
Bologna , Lunedì 8 settembre 2014
Sala No urno - Centro Servizi Blocco D - ore
.
Il mercato del
biologico come
fa ore di successo
2 3
CONSORZ IO
il
CONSORZ IO
il
richiesti da cittadini consumatori che con
le loro scelte orientano i meccanismi e gli
obiettivi della produzione. Scelte di con-sumo
che si trasformano in scelte di vita
e che danno luogo a modi di essere e di
concepire il futuro molto diversi solo da
qualche decennio fa.
Il driver che oggi sta pervadendo qualsiasi
scelta, la sostenibilità, ha modificato pro-fondamente
non solo i nostri acquisti ma
anche i nostri comportamenti andando ad
incidere sulle scelte politiche (nel senso
della polis) di un’intera società.
La condivisione di questi valori, e il raf-forzamento
dei principi che ne sono alla
base, ci ha portato a fonderci in quella
che non è stata una mera acquisizione,
ma piuttosto la moltiplicazione delle oc-casioni
di consolidamento e di crescita
delle esperienze di tutti coloro che, nei vari
uffici, sono chiamati a riaffermare questi
valori e principi con il loro lavoro e la loro
passione.
Dobbiamo sentirci tutti chiamati a dare
il nostro prezioso contributo, nonostante
in questo paese, e anche in questo set-tore,
chi ha responsabilità maggiori non
le eserciti come dovrebbe e non premi
coloro che operano quotidianamente nel
rispetto delle regole, anzi talvolta questi
sono chiamati a pagare in sostituzione di
chi certo non ha contribuito a fornire una
buona immagine di settore.
Lo scorso primo luglio abbiamo dato
inizio alla fusione per incorporazione di
IMC srl in CCPB srl. Un progetto che, dopo
aver condiviso per anni i valori fondanti
di questa attività, vede due esperienze
di certificazione fondersi in un organismo
che, pur mantenendo la stessa denomi-nazione
e la stessa organizzazione, sarà
di fatto una nuova realtà. Un’esperienza
che acquisisce nuove competenze, nuove
professionalità, nuove strut-ture;
basti pensare agli uffici
di Senigallia e di Brescia, in
Italia, e alle 5 società dislo-cate
nel Mediterraneo (IMC
Turchia, IMC Tunisia, IMC
Libano, IMC Egitto e IMC
Marocco) con partner, col-laboratori,
auditor e clienti
sparsi in tutto il bacino del
Mediterraneo.
Oggi più che mai i prodotti di
qualità, e del biologico in pri-mis,
necessitano di strutture
più forti in grado di conferire
maggiori garanzia e credi-bilità
a settori che fondano
il loro successo di mercato in detti valori.
L’attività di controllo e certificazione è
diventata uno dei fattori produttivi, e
non certo il minore, in grado di garantire
leale competizione fra gli operatori coin-volti,
rispetto delle regole definite, mi-glioramento
delle condizioni del sistema
produttivo, raggiungimento dei requisiti
minimi di qualità. Si tratta di un’attività
che contribuisce a costruire quel siste-ma,
poco presente nella nostra Italia,
che prende il nome di “sistema qualità
paese” e che è determinante nel definire
la competitività delle nostre merci e dei
nostri servizi in tutto il mondo. Un’attività
terza, indipendente, competente, a sup-porto
di imprese che realizzano beni
e servizi oggetto ogni giorno di scelte
d’acquisto da parte di un consumatore
sempre più motivato verso prodotti puliti
e sostenibili. La stella polare, oggetto del
nostro agire e che ci ha sempre ispirato,
è stata l’impresa: luogo in cui l’esperien-za
e la competenza di più persone con-tribuiscono
a creare oggetti e prodotti
DA IMC A CCPB GROUP, PER LA
TUTELA DELLE PRODUZIONI
BIOLOGICHE MEDITERRANEE
di Remo Ciucciomei*
certificazione, indispensabile per il setto-re
e soprattutto per i consumatori”.
Consumatori che continuano a pre-miare
il bio, come si può ripagare
questa fiducia?
“Se la crescita del mercato e dei consumi
porta grandi soddisfazioni, allo stesso
tempo però richiede maggiori responsa-bilità
verso uno sviluppo sicuro e soste-nibile
di tutto il settore. Noi operatori,
organismi di certificazione e istituzioni
dobbiamo lavorare insieme, senza trion-falismi
per i numeri della crescita, ma
con il preciso imperativo di guardare
avanti. Il SANA, come sempre, è il posto
giusto perché tutto questo cominci a
realizzarsi.“
(*) Ufficio stampa CCPB e Consorzio il
Biologico,
(**) Presidente Consorzio il Biologico
PIÙ FUSIONE CHE
INCORPORAZIONE
di Fabrizio Piva*
Mercati esteri
Se nel binomio Agricoltura – Cibo gli aspetti economici non
sono più scindibili da quelli ambientali, la triade Agricoltura
– Cibo – Mediterraneo rappresenta un paradigma che può
aiutare a comprendere la complessità delle sfide a cui è chia-mato
il mondo intero e in primis l’Europa sul tema del cibo nei
prossimi decenni. Porre la questione del cibo e dell’agricoltura
nell’area significa parlare dell’integrazione tra le due sponde del
Mediterraneo e della opportunità di costruire una Europa a cen-tralità
mediterranea dove i valori sociali, ambientali e territoriali
dell’agricoltura possano finalmente essere utilizzati come una
nuova riserva di sviluppo capace di sintonizzarsi con i comporta-menti
di consumo emergenti.
In tale contesto la questione della garanzia delle produzioni di
qualità Mediterranee, biologico in prima linea, è di grande attua-lità.
È sulla base di queste considerazioni e sulla spinta del pro-cesso
di partenariato Euro-Mediterraneo di Barcellona del 1995
che a IMC abbiamo da sempre privilegiato le azioni di sviluppo
internazionale che avessero al centro il Mediterraneo. L’obiettivo
nel nostro caso era quello della realizzazione di un network spe-cializzato
nella garanzia delle produzioni di qualità che avesse
credibilità a livello internazionale costituendosi attraverso una
reale azione di partenariato tra professionalità italiane e dei
diversi Paesi mediterranei. A quindici anni di distanza dall’av-vio
di quel progetto sono stati raggiunti risultati importanti e il
network IMC è una realtà e un punto di riferimento per molte
aziende che operano nel settore alimentare. Realtà a cui il pro-cesso
di fusione tra due aziende storiche che operano nel campo
delle certificazione (IMC e CCPB) apporta oggi ulteriore valore
e prestigio ponendo le basi per una leadership dell’Italia nella
garanzia delle produzioni biologiche Mediterranee.
Il gruppo IMC – CCPB che scaturisce dalla fusione realizzata tra le
due aziende italiane a partire dal 1° Luglio 2014 mette a disposi-zione
una presenza diffusa e capillare dei servizi e delle certifica-zioni
CCPB in tutti i Paesi dell’area Mediterranea. Il gruppo può
contare su strutture operative locali dotate di personale locale
madrelingua qualificato secondo gli standard europei e dispone,
oltre che di uffici direzionali in Italia, di uffici accreditati in ben
cinque Paesi tra cui Marocco, Tunisia, Egitto, Libano e Turchia,
che hanno già esteso la loro operatività agli altri Paesi dell’area.
Un radicamento territoriale e un patrimonio di esperienza acqui-siti
in tanti anni che oggi, grazie agli investimenti che si stanno
predisponendo nel campo della ricerca e della informazione,
possono contribuire ad un apporto significativo dell’Italia nel
processo di costruzione di una garanzia credibile per la certifica-zione
delle produzioni biologiche e di qualità dei Paesi dell’area
Euro-Mediterranea.
(*) REMO CIUCCIOMEI - Responsabile Sviluppo e coordinamento società dei pae-si
mediterranei CCPB. Ha appena pubblicato il libro “Passeggiata Mediterranea”,
sulla storia di IMC. Il libro può essere richiesto inviando una email con il proprio
indirizzo a remo.ciucciomei@ccpb.it, è gratuito per le aziende clienti
CCPB con le sole spese di spedizione a carico del richiedente.
Il biologico cresce,
il Consorzio risponde
Programma
convegno sana 2014
Solo qualche anno fa si sarebbe corso il rischio di
essere presi per sognatori o visionari, a pensare
che il mercato del biologico potesse raggiungere
a livello mondiale 64 miliardi di dollari, quasi 2
milioni di produ ori e interessare una superfi cie
di circa 37,5 milioni di e ari. Quel rischio invece è
diventato realtà e quello che qualche decennio fa si
sognava oggi si può toccare con mano. Una realtà
importante che fa bene all’economia e all’ambiente
inserendosi a pieno diri o nei processi di produzione
sostenibili e in quei percorsi che stanno garantendo
al mercato prodo i più “puliti” e salubri.
Prodo i che sono premiati da un mercato e da
un consumatore sempre più a enti ai valori che
la sostenibilità so ende: la salvaguardia delle
risorse ambientali, l’a enzione agli aspe i sociali,
il rispe o delle condizioni di lavoro, la possibilità di
poter produrre senza minare le basi e le fonti della
produ ività da garantire alle generazioni future.
L’Italia è uno dei paesi produ ori più importanti
e il biologico è da anni vanto del proprio “Made
in Italy”: se dal lato produ ivo la superfi cie da
più di un decennio è ferma a 1,1 milioni di e ari, la
domanda interna di mercato negli ultimi 6 anni
è cresciuta ad un tasso medio annuo del 7-8%
sull’anno precedente. Sul lato delle esportazioni la
produzione italiana ha garantito un fl usso costante
di prodo i biologici in uscita. Possiamo senza alcun
dubbio aff ermare che il biologico è un fa ore di
successo per il nostro sistema produ ivo, anche
se spesso, come accade anche in altri se ori, non
sempre ne siamo consapevoli. Ovviamente non
possiamo accontentarci di questo, dobbiamo
migliorare le condizioni del sistema di produzione
rendendolo maggiormente effi ciente, conferendo
così ai prodo i quella maggiore competitività che
consente di far loro varcare sempre meglio i confi ni,
da un lato, e raff orzare la domanda interna, dall’altro.
È necessario creare fi liere effi cienti in grado di
favorire che lungo la catena del valore ognuno trovi
la remunerazione suffi ciente a coprire i costi e i rischi
produ ivi che, ancor oggi, il biologico comporta e
incoraggiare la produzione agricola a convertire
più terreni al biologico. Occorre me ere nelle
condizioni il sistema di controllo e certifi cazione
affi nché possa dare sempre più credibilità alle
produzioni biologiche. Occorre consolidare i risultati
raggiunti e creare le condizioni stru urali perché
i valori del biologico siano sempre più in stre a
connessione con il nostro sistema produ ivo.
Lino Nori
Consorzio Il Biologico
segreteria organizzativa
Giulia Biguzzi
tel. - fax
- gbiguzzi@ccpb.it
Introduzione
e considerazioni conclusive
- Lino Nori, Presidente Consorzio
Il Biologico - Bologna
Modera
- Alessandro Maurilli,
Giornalista specializzato nel
se ore agroalimentare
Relazioni
- Gerald Herrmann, Dire ore
Organic Services - Munich
“Emerging markets offer
export opportunities”
- Enrico De Ruvo, Ricercatore
Osservatorio prodo i biologici
Ismea - Istituto servizi per il mercato
agricolo alimentare - Roma
“Il mercato biologico: il
punto di vista dei produttori
agricoli e dei trasformatori”
- Patrizia Pugliese, Senior
researcher IAMB - Bari
“L’agricoltura biologica
nel Mediterraneo: cifre e
rifl essioni dall’esperienza della
rete MOAN - Mediterranean
Organic Agriculture Network”
- Gabriele Canali, professore
di Economia dei mercati
agroalimentari - Università
Ca olica del S. Cuore, Piacenza
“Il biologico come scelta
strategica d’impresa
… e non solo”
- Fabio Lunati, Project
Manager - Nomisma - Bologna
“Le caratteristiche della
distribuzione specializzata
bio in Italia”
3. Area tecnica
4 5
CONSORZ IO
il
CONSORZ IO
il
OLIO DI OLIVA BIO:
I DATI DI IMPORT DEGLI
STATI UNITI
CCPB ACCREDITATO
USDA-NOP
di Fabio Lunati*
Mercati esteri
Controllo
di Roberto Setti*
Come tutti sanno, dal febbraio 2012 è stato siglato un accordo di equivalenza tra Stati
Uniti e Commissione Europea, operativo dal giugno dello stesso anno; accordo che di
fatto ha reso superflua la certificazione aggiuntiva USDA-NOP per i prodotti conformi al
Reg. CE 834/2007 destinati ad essere esportati negli USA.
Da entrambe le sponde dell’oceano Atlantico, l’accordo fu salutato da tutti gli operatori
del settore con grande entusiasmo viste le notevoli semplificazioni burocratiche (e costi
connessi) che si andavano a delineare. In tal senso anche l’accreditamento di CCPB presso
il Dipartimento di Stato per l’Agricoltura americano era superfluo e furono quindi seguite
le normali procedure di “surrender”, cioè di rinuncia all’accreditamento.
Gli accordi di equivalenza, come quello sopra citato, sono però specifici, e coprono scam-bi
nell’ambito dei “blocchi” che sottoscrivono tali accordi. Nel frattempo ha preso avvio
il progetto che ha portato alla fusione per incorporazione in CCPB di IMC, di cui è data
notizia in altri articoli di queste news. IMC ha sviluppato numerose attività di certifica-zione
nei Paesi del bacino del Mediterraneo, e non solo, e da qui nasce quindi la neces-sità
di riaprire la pratica di accreditamento, per poter erogare il servizio di certificazione
USDA-NOP senza interruzioni di continuità anche per quegli operatori che ne stavano
appunto usufruendo grazie ad IMC e che, trovandosi al di fuori della Comunità Europea,
non potevano appunto beneficiare dell’accordo di equivalenza.
Il processo di accreditamento è avvenuto secondo la prassi usuale (domanda, valutazione
documentale, visita sia degli uffici di CCPB che di un operatore certificato USDA-NOP) e
si è finalmente conclusa positivamente con l’emissione del relativo certificato di accredi-tamento,
il giorno 1 luglio 2014.
Ricordiamo che la certificazione USDA-NOP, al pari di quella COR (Canada), non è ne-cessaria
per i prodotti ottenuti nei Paesi della Comunità, o importati e lavorati nella
Comunità secondo quanto stabilito dal reg. CE 834/2007. L’unica eccezione è rappresen-tata
dai prodotti del comparto vitivinicolo, in quanto non ancora inclusi negli accordi di
equivalenza, per i quali le due certificazioni (NOP o COR) possono entrambe singolar-mente
garantire l’accesso ad entrambi Paesi (Stati Uniti e Canada).
(*) ROBERTO SETTI - Responsabile Ufficio Tecnico e Assicurazione Qualità CCPB
Negli Stati Uniti è da un anno in vigore
una codifica doganale specifica per
alcune merceologie alimentari bio, tra cui
l’olio di oliva. Le statistiche statunitensi,
rilevano che nei primi cinque mesi dell’an-no
(gennaio-maggio), l’export di olio di
oliva dell’Italia oltreoceano è fino ad ora
ammontato ad oltre 2 milioni di € (di cui il
75% di olio extravergine). L’Italia si colloca
però solo al terzo posto per valore dell’ex-port,
preceduta da Spagna e Tunisia.
L’olio di oliva, è tra i prodotti agroalimenta-ri
italiani più esportati nel mondo. Uno dei
più importanti paesi di destinazione di que-sto
prodotto tipico del Mediterraneo sono
gli Stati Uniti, dove il valore dell’export
italiano è stimabile intorno ai 400 milioni
di €. Anche il l’olio biologico dà il suo con-tributo
all’export nazionale, come si ricava
dai più recenti dati del Foreign Agricultural
Service (FAS) americano. Infatti, da oltre
un anno nel sistema doganale statuni-tense
sono stati attribuiti specifici codici
all’olio di oliva, ripartito tra vergine ed
extravergine. L’analisi condotta per area
geografica ha rilevato che nei primi cinque
mesi del 2014 (gennaio-maggio) l’Italia
si è collocata al terzo posto tra i paesi di
provenienza dell’olio di oliva certificato bio-logico,
con un export di 2,2 milioni di € a
valore. In questo periodo, la maggior parte
dell’import degli Stati Uniti è arrivato dalla
Spagna. Il paese iberico ha infatti esporta-to
olio di oliva per oltre 15 milioni di €, pari
al 62% del totale. La quota dell’Italia è di
molto inferiore, pari al 8,8% ed il nostro
paese è comunque preceduto anche dalla
Tunisia (23,8%). Tra gli altri competitors
si segnala, con quote molto più contenute
dell’Italia, anche la Grecia (3,1%). Infine
una quota residuale degli arrivi si ripartisce
tra una limitata cerchia di altri paesi extra-europei
(Israele, Marocco, Turchia, ecc..)
(tabella 1).
Il nostro Paese ha comunque migliorato la
sua posizione rispetto al 2013 nel segmen-to
degli oli extravergini dove ha più che
raddoppiato il valore delle vendite passan-do
da circa 0,8 a 1,7 milioni di €.
In prospettiva gli operatori italiani debbo-no
guardare con grande attenzione alle
opportunità di sviluppo oltreoceano del-le
importazioni di olio biologico. Infatti
procedono le trattative sull'accordo di li-bero
scambio (TTIP - Transatlantic Trade
and Investiment Partnership) tra l'Unione
Europea e gli Stati Uniti (a metà luglio è
in programma il sesto round di negoziati)
che porterà ad un ulteriore rafforzamento,
dopo l’accordo di equivalenza sul bio-logico
del 2012, dei rapporti economici
tra il Vecchio Continente e l’altra sponda
dell’Atlantico.
Le importazioni degli Stati Uniti di olio di oliva biologico nel 2014 (gennaio-maggio,
.000 di €) (*)
Paesi Olio di oliva Incidenza % di cui: Extra-vergine Incidenza %
Spagna 15.918 62,1% 14.994 65,3%
Tunisia 6.104 23,8% 5.369 23,4%
Italia (*) 2.262 8,8% 1.701 7,4%
Grecia 798 3,1% 792 3,4%
Altri paesi 572 2,2% 126 0,5%
Totale 25.654 100,0% 22.983 100,0%
(*) tasso di cambio 1€ = 1,37 US $ - Fonte: elaborazioni Nomisma su dati USDA – FAS
Fabio Lunati, project manager Nomisma fabio.lunati@nomisma.it
4. Area tecnica
CONOSCI IL TUO PASTO,
LA CERTIFICAZIONE
DEDICATA AL HO.RE.CA.
di Diego Rossi* e Veronica Pecorella**
6 7
CONSORZ IO
il
CONSORZ IO
il
- ELENCO PRODOTTI FITOSANITARI (allegato II). In particolare, nella tabella 1 (sostan-ze
di origine vegetale) vengono eliminati la gelatina e il rotenone e vengono modificate
le condizioni d’uso degli oli vegetali. In tabella 2 (microrganismi) viene introdotta la
specifica che questi devono essere presenti nell’allegato del Reg. UE 540/2011 e non
provenienti da OGM. In tabella 4 (sostanze da utilizzare in trappole e/o distributori
automatici) scompare il fosfato di diammonio e vengono modificate le condizioni d’uso
dei feromoni. In tabella 6 (altre sostanze di uso tradizionale in AB) nei composti del
rame scompaiono ossido rameoso ed ottanoato ma viene aggiunta la poltiglia bor-dolese
e l’ossido di CU, vengono aggiunti i repellenti olfattivi di origine animale e/o
vegetale mentre vengono tolti dall’elenco allume di potassio, oli minerali e permanga-nato
di potassio inoltre per molte sostanze elencate cambiano le condizioni per l’uso
come ad es. per l’olio di paraffina. In tabella 7 (altre sostanze) vengono aggiunte il
silicato di alluminio e la laminaria ed infine il bicarbonato di potassio viene aggiunto
come insetticida.
- ELENCO MATERIE PRIME DI ORIGINE MINERALE PER MANGIMI (allegato V). In questo
caso la modifica dell’elenco apporta solo delle correzioni, ad es. il fosfato defluorato
diventa fosfato monocalcico defluorato e fosfato bicalcico defluorato.
- ELENCO ADDITIVI PER MANGIMI (allegato VI): La Clinoptilolite viene ammessa nei
mangimi per tutte le specie animali.
- Viene corretto l’articolo 24 p.to 2, introducendo nuovamente la possibilità di utilizzare
i prodotti omeopatici per la cura degli animali.
(*) MAURO PANZANI e (**) FEDERICA NASI - Responsabile e Assistente Ufficio Attività di Controllo
e Certificazione Prodotti Biologici CCPB
Lo scorso 8 aprile 2014 è stato pubblicato
il Reg. di esecuzione (UE) 354/2014 che
ha apportato alcune modifiche al Reg. CE
889/08 soprattutto per quanto riguarda
l’utilizzo di concimi e prodotti fitosanitari.
La pubblicazione del Regolamento si
è resa necessaria da parte dell’Unione
Europea sia in seguito alla valutazione
del Gruppo di Esperti della Commissione
Europea (EGTOP) dei fascicoli proposti da-gli
Stati Membri per poter inserire determi-nati
prodotti negli allegati I e II del Reg.CE
889/2008, sia in seguito alla pubblicazione
del Regolamento sui prodotti fitosanitari,
Reg. (UE) n. 540/2011 che ha stabilito un
elenco a livello UE delle sostanze attive,
che in seguito alla necessità di rettificare
il testo del Reg. CE 889/08 in alcuni suoi
punti a causa di errori ed omissioni intro-dotti
nella precedente versione (Reg. (UE)
505/2012).
Vediamo in dettaglio che cosa è cambiato:
- ELENCO COCIMI ammendanti e nutrienti
(allegato I). In particolare viene aggiunto
il digestato da biogas, le proteine idro-lizzate,
la leonardite, la chitina ed il se-dimento
ricco di materie organiche (es.
sapropel). Per tutti questi nuovi prodotti
sono presenti condizioni d’uso e requisiti
di composizione specifici.
REGOLAMENTO (UE)
354/2014: COSA CAMBIA NEL
REGOLAMENTO CE 889/2008
di Mauro Panzani* e Federica Nasi**
Legislazione
Certificazione
Conosci il tuo pasto è una certificazione dedicata alla settore Ho.Re.Ca. (Hotel -
Restaurant - Catering) ristorazione che sceglie le materie prime dell’agricoltura e dell’a-groalimentare
di qualità (biologiche, biodinamiche, a rintracciabilità di filiera, DOP, IGP,
a marchio di qualità locale e regionale, del commercio equo e solidale). La certificazione
consente al ristoratore di comunicare con efficacia e trasparenza le scelte fatte a favore
delle materie prime perché fornisce a ospiti e cliente tutte le informazioni sulla rintraccia-bilità
dei prodotti utilizzati e la garanzia di una certificazione indipendente.
Conosci il tuo pasto è accreditato a livello internazionale dall’ente unico di accredita-mento
Accredia ed è composto da un disciplinare tecnico che specifica i requisiti per
l’ottenimento della certificazione, da un regolamento di certificazione e dalle procedure
di valutazione e di rilascio della certificazione utilizzate da CCPB srl. La certificazione è
rilasciata all’esercizio a seguito di audit annuali e una valutazione svolta in conformità
alla norma 17065.
Conosci il tuo pasto è anche un metodo di calcolo scientifico Eco Chef Food Print® che
misura e premia il miglioramento della performance ambientale del ristorante partendo
dalla tipologia dei prodotti utilizzati (KM OK®, da agricoltura biologica locale, pesce
fresco, etc). Il metodo di calcolo è stato messo a punto con RIFOSAL, Consorzio per la
Ricerca e la Formazione sulla Sicurezza Alimentare e l’Università della Tuscia di Viterbo.
Conosci il tuo pasto è anche una Guida RistorantiFood online in italiano e in inglese,
per scoprire i ristoranti certificati Conosci il tuo pasto, i negozi e le gelaterie bio e lasciare
la propria recensione.
Per tutte le informazioni contattate: drossi@ccpb.it e visitate il blog
www.conosciiltuopasto.it, dove potrete aderire anche al Manifesto dei nuovi
Eco-chef!
(*) DIEGO ROSSI - Ufficio Controllo e
Certificazione di Prodotto CCPB,
(**) VERONICA PECORELLA - Ufficio Stampa e
Relazioni Esterne CCPB
Area tecnica
CCPB
5. Area tecnica
CCPB
8 9
CONSORZ IO
il
CONSORZ IO
il
sviluppato in una prima fase nei settori
dell’industria del legno e tessile, poi a
seguire l’ittico, mentre oggi possiamo pre-vederne
con certezza un rapidissimo svi-luppo
nel mondo dell’ortofrutta. Venendo
al dunque, quali sono quindi le opportunità
che questo standard di certificazione offre?
La certificazione GLOBALGAP “Chain of
Custody” può essere richiesta da aziende
che operano nelle fasi successive alla pro-duzione
agricola in definitiva, da tutti gli
operatori che attuano un processo manipo-lazione,
condizionamento, distribuzione e
vendita e sono interessati ad immettere sul
mercato prodotti certificati GLOBALGAP a
proprio nome, sotto la propria gestione e
responsabilità, garantendone la corretta
identificazione e piena rintracciabilità in
ogni fase produttiva. Si tratta quindi di una
certificazione di prodotto legata al sito di
produzione che offre alle aziende del set-tore
la possibilità di potersi affacciare nel
mercato estero.
(*) MARCO ROFFIA - Resp. Schema Ufficio
Controllo e Certificazione di Prodotto CCPB
Lo standard GLOBALGAP ha assunto
una diffusione tale da rendere neces-saria
l’adozione di misure che consentano
di fornire maggiori garanzie alla Grande
Distribuzione Organizzata riguardo l’iden-tità
dei prodotti certificati lungo la filiera.
È noto già da tempo che gli aspetti più
critici, in termini di identificazione e rin-tracciabilità
del prodotto, risiedono nelle
fasi successive alla produzione agricola
(opzione 1) o alla manipolazione da parte
delle Organizzazioni di produttori (op-zione
2), qualora vi siano altri operatori
che si propongono nell’intermediazione
commerciale, come tipicamente accade
del settore agroalimentare. Nello sviluppo
di uno standard di certificazione, soprat-tutto
per chi ha metodo, è fisiologico ma
necessario, affrontare con gradualità le
problematiche che si manifestano anche
in funzione dello sviluppo il cui succes-so
all’inizio era difficilmente prevedibile.
Conseguentemente i confini della certifi-cazione
si ampliano con il coinvolgimen-to
di tutti gli attori che partecipano alla
CCPB CERTIFICA L’EPD:
UNA NUOVA OPPORTUNITÀ
PER IL COMPARTO
AGROALIMENTARE
di Giuseppe Garcea*
Il successo sui mercati nazionali e inter-nazionali
e il legame con i territori sono
stati, sono e sempre saranno gli elementi
vincenti del comparto agroalimentare ita-liano.
Ma siamo sicuri che questi aspetti
possano effettivamente essere sufficienti
al mantenimento della redditività del set-tore?
La risposta probabilmente è no, a
meno che non si punti sulla sostenibilità.
La scarsità di risorse limitate quali l’acqua,
il suolo, l’energia, la lotta ai cambiamenti
climatici, la riduzione dei contaminati sono
tutti aspetti facenti parte della responsa-bilità
ambientale e sociale che un sistema
produttivo non può ormai non prendere in
considerazione.
Sono allora due le possibili strade che
direttamente o indirettamente dovranno
avere come utente finale il cittadino e
consumatore: la strada di natura pubblica
rappresentata in prevalenza dal legisla-tore
europeo e quella di natura privata
rappresentata dal mercato. Se l’intervento
pubblico pare lontano, il mercato invece
ha riconosciuto differenti indicatori di pre-stazione
ambientale attraverso i quali defi-
GLOBALGAP, NASCONO
NUOVE OPPORTUNITÀ:
LA CATENA DI CUSTODIA
CHAIN OF CUSTODY
di Marco Roffia*
Altre certificazioni
Altre certificazioni
nire la sostenibilità e i più importanti sono
la Carbon Footprint, la Water Footprint,
l’Ecological Footprint. Questi indicatori
di sintesi, che servono a rendicontare in
modo semplificato le prestazioni ambien-tali
del comparto, sono calcolati mediante
l’approccio del Life Cycle Assessment: un
metodo per quantificare, interpretare e
valutare le prestazioni ambientali di uno
specifico prodotto (in conformità con le
norme ISO 14040 e ISO 14044).
CCPB ha da tempo colto questo messag-gio
ed accettato la sfida offrendo una
sempre più ampia gamma di servizi di
valutazione e certificazione specifiche per
le filiere agricole e agroindustriali. L’EPD
(Environmental Product Declaration) è uno
tra i vari servizi offerti e nello specifico
corrisponde ad uno schema di certifica-zione
volontaria di prodotto di valenza
internazionale, sviluppato (in conformità
con la norma UNI ISO 14025, Etichettatura
Ambientale di tipo III). L’EPD sta dimo-strando
un notevole successo sul mercato,
grazie alla misura dei processi tramite
la valutazione di specifiche prestazioni
filiera al fine di mantenere l’integrità del
sistema e garantire l’identità del prodotto
GLOBALGAP. Nasce allora la cosiddetta
“Catena di custodia” (chain of custody): la
raccolta sistematica di evidenze atte a do-cumentare
la storia del prodotto lungo le
varie fasi della produzione e distribuzione
commerciale. Non sono concetti nuovi, e
come spesso accade trattando di temati-che
legate al mondo dell’agroalimentare,
appaiono come ricorrenti i termini di “rin-tracciabilità”,
“monitoraggio”, “sicurezza
alimentare”. Come sappiamo, i sistemi di
rintracciabilità sono l’unico strumento per
conseguire questo obiettivo, e in questo
senso GLOBALGAP ha sviluppato una ban-ca
dati online consultabile dagli utenti che
desiderano conoscere lo status di certifica-zione
del prodotto in ogni fase produttiva.
L’ormai noto codice GGN, assegnato alle
aziende richiedenti la certificazione, con-sente
di tracciare le informazioni relative
al prodotto e ne rappresenta una sorta di
“carta di identità”. Da questa premessa si
evince su quali basi abbia preso avvio il
progetto della catena di custodia “CoC”,
ambientali associate alla certificazione di
percorsi produttivi virtuosi. I benefici sono
evidenti:
valutare la qualità ambientale dei prodotti
ridurre i costi di produzione potenziando
l'uso di tecnologie e soluzioni eco-com-patibili
ripensare le pratiche agricole e pianificare
l'attività agricola riducendo i costi di pro-duzione
definire le strategie di business e strumenti
credibili di comunicazione e marketing
Sono questi i veri messaggi che il mondo
produttivo deve cogliere: pensare alle di-namiche
globali, affrontare le future sfide
del cambiamento climatico agendo a livel-lo
locale all’interno del proprio cancello
aziendale e interagendo con i soggetti
economici a monte e a valle dei propri pro-cessi
produttivi.
(*) GIUSEPPE GARCEA – Scheme Manager EPD
6. CCPB
Bologna, Sabato 6 settembre 2014
Sala Ronda - Centro Servizi Blocco C - ore
/
Come riconoscere
il cosmetico biologico
e naturale
10 11
CONSORZ IO
il
CONSORZ IO
il
SANA edizione 26°, Il Salone del biolo-gico
e del benessere è a Bologna Fiere
da sabato 6 a martedì 9 settembre 2014,
con la presenza di Consorzio il Biologico
e CCPB. Il consueto doppio stand sarà
nel padiglione 32 A1-B6-C11 per l’area
dedicata all’alimentazione e in quello 35
A23-B24 per l’area cosmesi.
Il SANA 2014 è il primo appuntamento
pubblico dopo la fusione tra CCPB e IMC
(Istituto Mediterraneo di Certificazione),
questo sarà uno temi di cui parleremo con
chi verrà a trovarci al nostro stand. Dove,
oltre lo staff a disposizione per domande,
richieste e curiosità, troverà un’esposizione
dei prodotti certificati biologici delle prin-cipali
aziende associate: pasta e farine,
caffè e succhi di frutta, sughi e couscous,
vini e molto altro ancora.
Duplice non solo la parte espositiva, ma
anche quella divulgativa con due appunta-menti
in calendario:
COME RICONOSCERE IL COSMETICO
BIOLOGICO E NATURALE: aperitivo mu-sicale,
sabato 6 settembre, ore 11 Sala
Ronda. Accompagnati da un distensivo
sottofondo e dai principali esperti del set-tore,
parleremo delle indicazioni più utili
per orientarsi tra ingredienti, etichette e
certificazioni della cosmesi bio e naturale
IL MERCATO DEL BIOLOGICO COME
FATTORE DI SUCCESSO: convegno, lunedì
8 settembre, ore 10.30 Sala Notturno. Il
bio è una fiorente parte dell’economia
e dei mercati agricoli in tutto il mondo,
analizzeremo quali sono le ragioni e le
prospettive di questo successo dal punto
di vista della produzione, distribuzione e
ricerca
Come sempre SANA è per il Consorzio il
momento e il luogo per proporsi e incon-trarsi
per ragionare insieme, circondati dai
prodotti del bio italiano in esposizione, sul
futuro del biologico e della certificazione.
Sul sito web www.ccpb.it e sui profili
dei social network Facebook, Twitter,
Instagram e Linkedin sono disponibili no-tizie,
foto e aggiornamenti sulla nostra
attività e la partecipazione a SANA.
(*) Filippo Piredda Ufficio Stampa CCPB e
Consorzio il Biologico
Molte volte, quando intendiamo acquistare un prodotto
cosmetico basato su sostanze naturali e biologiche, ve-niamo
assaliti dal dubbio se esso sia davvero il prodotto co-smetico
con le caratteristiche ricercate o se sia semplicemente
un prodotto con ingredienti di sintesi.
A fugare ogni dubbio sarà l’etichetta: se comparirà il marchio
NATRUE, ciò che avremo in mano è proprio ciò che ci aspetta-vamo
di comprare. Lo scopo di NATRUE è infatti quello di ser-virsi
di regole rigorose per offrire un marchio che guidi e tuteli
il consumatore che intende scegliere prodotti di qualità e che
garantisca chiarezza anche per i produttori. Buone pratiche
che, dalla fondazione nel 2007 da un gruppo di produttori, in
pochi anni hanno fatto di NATRUE uno dei marchi principali
per i cosmetici naturali e biologici. Oggi il simbolo di NATRUE
compare su oltre tremilaottocento cosmetici prodotti in tutto il
mondo, a cui sono da aggiungere le oltre 263 materie prime.
NATRUE non è orientato al profitto, si differenzia proprio per
essere di proprietà di chi produce e non di chi controlla, per
cui le norme sono state stabilite da chi ne ha la responsabilità
in termini di filiera. È comunque aperto a tutti i produttori che
intendano raggiungere e mantenere elevati standard, condivi-dendo
principi ecologici ed etici.
Tra le novità recenti c’è l’introduzione di codici QR Quick
Response (Risposta Rapida), che consentono ai consumatori
di scattare una fotografia del codice del prodotto con il pro-prio
cellulare e così accedere alla pagina web corrispondente,
avendo così accesso a tutte le informazioni disponibili prima
di procedere con l’acquisto. In questo modo i consumatori sa-ranno
in grado di vedere i prodotti certificati, i dettagli sulla
composizione degli ingredienti, sulle proprietà del prodotto, il
percorso della certificazione e avranno anche accesso alle in-formazioni
sulle aziende che li producono, sulle loro politiche
ambientali.
Per questa ragione, NATRUE ha lanciato un nuovo pro-gramma
di accreditamento in collaborazione con il Servizio
Internazionale Organic Accreditation (IOAS): il mercato bio-logico
può crescere ancora grazie a un sistema trasparente di
valutazione della competenza degli organismi di certificazione.
Il programma di accreditamento IOAS riguarderà procedure
riconosciute a livello internazionale per l'accreditamento de-gli
organismi di certificazione e il modo in cui essi operano
per rispettare il marchio NATRUE. Anche CCPB sta parteci-pando
al programma in modo che la grande conoscenza del
settore cosmetico naturale e biologico andrà di pari passo
con le procedure riconosciute per la certificazione di pro-dotti,
in nome della massima trasparenza verso aziende e
consumatori.
(*) CARLA PINTI - Ufficio Controllo e Certificazione di Prodotto CCPB
SANA 2014, IN FIERA
CON STAND, CONVEGNI
E NOTIZIE
di Filippo Predda*
Altre certificazioni
Sana
di Carla Pinti*
SANA 2014 - AREA FOOD
PAD. 32 STAND A1-B6-C11
CCPB
SANA 2014 - AREA COSMESI
PAD. 35 STAND A23 / B24
Programma
talk show sana 2014
aperitivo in musica
L’attenzione crescente del consumatore
verso prodotti biologici e naturali e verso
una maggiore sostenibilità delle proprie
scelte di consumo ha premiato l’acquisto
di prodotti naturali e biologici anche
nella cosmesi. Forti dell’esperienza
maturata nell’agroalimentare, come
CCPB abbiamo iniziato a operare
nel settore già da più di 10 anni:
prima con due nostri standard,
uno dedicato al biologico e uno al
naturale, e dal 2009 siamo il primo
organismo di certifi cazione in
Italia riconosciuto da NATRUE.
Da sempre ci siamo posti l’obiettivo
di rendere credibili e riconoscibili i
cosmetici così ottenuti tramite regole
di produzione severe e modalità di
etichettatura chiare e trasparenti,
pur in assenza di una normativa
univoca a livello comunitario, o
almeno nazionale, così come invece
accade per i prodotti agroalimentari.
Abbiamo sempre lamentato questa
assenza di una defi nizione unica
cosa è il cosmetico biologico e quello
naturale: purtroppo questa mancanza
ha portate alla “babele” delle regole
rendendo di fatto diffi cile districarsi
fra standard, marchi, dichiarazioni,
certifi cati e autocertifi cazioni.
Se riteniamo che il mercato debba
affermarsi e ripercorrere i buoni
risultati vissuti nel settore alimentare,
è necessario che si faccia chiarezza
sul piano normativo delle regole di
produzione, dell’etichettatura, del
controllo e della certifi cazione. Per
riconoscere un cosmetico biologico e
naturale, la soglia minima in base alla
quale li defi niamo deve essere uguale
per tutti, così come i produttori devono
essere soggetti ai medesimi requisiti
minimi di controllo e certifi cazione
e le informazioni minime da porre
in etichetta devono essere applicate
a tutti i prodotti defi niti come tali.
segreteria organizzativa
Giulia Biguzzi
tel.
8. Presentazione
- Lino Nori
Presidente Consorzio Il Biologico
Modera
- Marinella Trovato
Presidente SISTE
Partecipano
- Francesca Morgante
NATRUE label manager - Bruxelles
- Francesco Cecere
Dir. Marketing information
e Controllo Direzionale
Coop Italia - Bologna
- Valeria Calamaro
Retail marketing manager
Altromercato - Verona
- Fabrizio Piva
Amministratore Delegato
CCPB - Bologna
- Patrizia Poggiali
Direˆ ore tecnico Gala
Cosmetici - Forlì
Sottofondo
musicale
- Mauro Gallo
Pianoforte digitale
- Giannicola Spezzigu
Contrabbasso
CRESCE NATRUE,
CRESCONO I COSMETICI
BIOLOGICI E NATURALI
9. 12
CONSORZ IO
il
CRESCE ANCORA
IL MERCATO DEL
BIOLOGICO IN ITALIA
di Enrico De Ruvo*
biologici confezionati nella GDO (Grande
Distribuzione Organizzata), è in continua
ascesa ormai dal 2005 e sta beneficiando
più di recente anche dell’introduzione di
nuove linee di prodotto e di nuove referenze
che stanno aumentando la profondità di
gamma, perlomeno in alcuni comparti.
Ciò che valorizza ancor di più le buone per-formance
del comparto bio è il confronto
delle relative tendenze con comparti ana-loghi
e con l’intero settore agroalimentare.
Ormai da molti anni la spesa bio ha registra-to
sempre migliori performance rispetto ad
altri settori “di qualità” (prodotti e vini Dop
e Igp) e all’agroalimentare nel complesso.
Anche sul fronte della domanda estera il
mercato sembra registrare un buon trend.
Si stima che siano molto rilevanti i flussi di
esportazione di prodotti bio che sono inviati
all’estero, cosa che ci permette di collocarci
in una posizione di assoluto rilievo a livello
mondiale.
Dati più dettagliati sui consumi domestici
di prodotti biologici confezionati nella GDO
saranno diffusi da Ismea al SANA presso lo
stand del Ministero delle Politiche Agricole
Alimentari e Forestali e nell’ambito di alcuni
Convegni a cui Ismea prenderà parte.
Il mercato mondiale del biologico risulta
ancora in crescita, sia pure a tassi più
bassi rispetto agli anni passati. Secondo
gli ultimi dati disponibili, nel 2012 esso
ha raggiunto i 50 miliardi di euro, con un
incremento dell’1,3% sul 2011. Il valore del
mercato si concentra in gran parte in Nord
America e in Europa, mentre è più basso
o molto più contenuto nei continenti dove
però risiedono le superfici più ampie.
In questo contesto il nostro paese, con circa
1,9 miliardi di valore del mercato interno
(3,1 se si considera anche l’export), si col-loca
al sesto posto a livello mondiale e al
quarto a livello europeo nella graduatoria
dei fatturati.
Risultati questi, sia pur non ancora associati
ad un’elevata spesa pro-capite, che discen-dono
da un buon andamento nel nostro
paese sia della domanda interna che di
quella estera.
Sul fronte interno, il mercato italiano del
bio sta dimostrando di rispondere molto
bene al contesto di crisi complessiva, regi-strando
una diffusa crescita in tutti i canali,
che è confermata anche nei primi mesi del
2014. Secondo le rilevazioni Ismea, l’anda-mento
dei consumi domestici di prodotti
Mercato italiano
(*) ENRICO DE RUVO
Ricercatore Osservatorio prodotti
biologici – Ismea
REDAZIONE: Direttore editoriale Lino Nori linori@ccpb.it
CONSORZIO iL BIOLOGICO Soc. Coop. 40126 Bologna, Via Jacopo Barozzi, 8
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Hanno collaborato: Fabrizio Piva fpiva@ccpb.it - Roberto Setti rsetti@ccpb.it
Mauro Panzani mpanzani@ccpb.it - Remo Ciucciomei rciucciomei@ccpb.it
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