Il tirreno 25 aprile2013 - eccellenza del non profit
1. La storia recente è presto raccontata,
così come, a grandi linee, la filosofia che
adesso caratterizza il San Camillo di
Forte dei Marmi. Autorevole la voce che
ripercorre gli ultimi tempi e che descrive
l'impegno quotidiano della casa di cura.
È la voce di Giancarlo Ruscitti, ammini-
stratore delegato della Fondazione
Opera San Camillo. «Siamo intervenuti
nella struttura di Forte dei Marmi nel lu-
glio 2011 – ricorda – subentrando a una
situazione complessa, anche in fatto di
relazione con le autorità sanitarie to-
scane e con quelle spezzine». Adesso il
cammino di collaborazione è ripreso, in
particolare per quel che riguarda i pro-
blemi della terza età.
Del resto, «l'ospedale non lavora su pa-
zienti acuti – precisa l'Ad – Ci siamo di
conseguenza posti una domanda, in-
sieme all'Area Vasta Nord Ovest della To-
scana, all'Asl della Versilia e all'Asl di La
Spezia: quali sono i nostri spazi?». Dal
confronto, e dalla domanda, sono scatu-
rite le risposte. «Collaboriamo con la sa-
nità pubblica, senza competizione ma
cercando di offrire i nostri servizi a una
popolazione adulta e anziana».
L'idea, tradotta in pratica quotidiana e
portata avanti in sintonia con i Servizi
sanitari di Toscana e Liguria, ha portato
via via, in pochissimo tempo, il San Ca-
millo sulla strada della specializzazione.
L'ortopedia, per esempio, non tratta i
traumi ma si dedica «alle protesi che
rappresentano la soluzione ai problemi
tipici dell'età avanzata, senza trascurare
le necessità degli adulti non ancora an-
ziani».
La casa di cura di Forte dei Marmi
punta inoltre su «una riabilitazione pre-
coce», in maniera tale da restituire il pa-
ziente, quando è pronto e anche
preparato, alla sua vita quotidiana, nelle
migliori condizioni possibili.
Non c'è soltanto l'ortopedia, accompa-
gnata dalla riabilitazione, naturalmente.
«Un secondo aspetto da sottolineare ri-
guarda l'oculistica – riprende il dottor
Giancarlo Ruscitti – La cataratta, tipica
dell'età avanzata, e il trapianto di cor-
nea» rappresentano altri due punti sui
quali vale la pena soffermarsi. «Ormai,
gli interventi di cataratta si eseguono a
livello ambulatoriale e non richiedono
più, di per sé, la degenza – prosegue
l'amministratore delegato – Viene ese-
guita in due volte, com'è normale che
sia»
Sul versante dei pazienti anziani, si sta
specializzando anche il reparto di otori-
nolaringoiatria, perché «anche in questo
caso prevalgono le patologie acustiche
dell'anziano», precisa il dottor Ruscitti,
che si sofferma poi su un altro punto.
«Eseguiamo interventi senza dolore ri-
guardo alle emorroidi, potendo per altro
contare sull'ex primario del San Martino
di Genova».
Una parentesi, tra reparti e prestazioni,
è d'obbligo. «La nostra organizzazione è
cambiata, per venire incontro ai pazienti
avanti con gli anni – rileva ancora l'Ad –
Abbiamo ristrutturato il poliambulato-
rio, ponendolo al piano terra e al primo
piano servito da ascensori per i pazienti
non deambulanti o che camminano con
difficoltà. Grandi schermi e informazioni
puntuali garantiscono, in uno spazio
ampio, la possibilità d'aspettare in tutta
comodità».
In linea generale, riprendendo il di-
scorso delle degenze, il San Camillo offre
cure medie a pazienti sub-acuti, prove-
nienti per esempio dall'Asl della Versilia.
Una volta dimessi dalla struttura pub-
blica, del resto, non tutti gli anziani pos-
sono o vogliono tornare subito a casa,
perché soli o fragili. Ecco che la casa di
cura di Forte dei Marmi li prende in ca-
rico per rimetterli, nel giro di 15/20
giorni, in piedi.
Mentre guarda più alle prestazioni che
ai posti letto, nell'ottica di un servizio
che si è definito in maniera chiara, il San
Camillo prosegue l'opera di collabora-
zione anche con le altre Asl vicine. Lo fa
offrendo, come detto, anche i servizi
d'ambulatorio e diagnostici, tra i quali
spicca la risonanza magnetica aperta,
giacché sono gli anziani per primi a non
voler entrare al chiuso, a soffrire talora
di claustrofobia e a sentirsi scomodi nel-
l'apparecchiatura tradizionale.
Una novità caratterizza, infine, anche il
personale. «Pur riorganizzando la casa di
cura – aggiunge il dottor Giancarlo Ru-
scitti – abbiamo deciso di non licenziare
ma di condividere le difficoltà, dovute
anche alla crisi e a ragioni esterne – con
i nostri dipendenti, che hanno accet-
tato». I lavoratori possono controllare i
progressi e il lavoro dei vertici della
struttura. «Siamo il primo ente del no-
stro tipo con il bilancio certificato», con-
clude l'amministratore delegato.
Parola all’amministratore delegato Giancarlo Ruscitti
L
a Casa di Cura San
Camillo di Forte dei
Marmi entra a far
parte della Fondazione
Opera San Camillo nel lu-
glio 2011. E’ uno dei mag-
giori ospedali privati
accreditati tra la Toscana e
la Liguria, si avvale di una
gestione non profit e offre
la sua missione di servizio
ai malati in un percorso di
sussidiarietà fra pubblico e
privato. La Casa di Cura è
infatti apprezzata al di là
dell'ambito regionale grazie
agli eccellenti risultati in
Ortopedia, Riabilitazione,
Oculistica, Otorinolaringo-
iatria e Chirurgia generale.
Svolge attività sia per pri-
vati che in convenzione con
il Sistema Sanitario Nazio-
nale e con le principali assi-
curazioni mediche.
La Casa di Cura vanta
un’attività diversificata su
molteplici specialità che le
consentono di coprire
buona parte del fabbisogno
di salute espresso dai citta-
dini: Anatomia Patologica,
Anestesia, Angiologia, Car-
diologia, Chirurgia Gene-
rale, Chirurgia Colon-proc-
tologica, Chirurgia Maxillo-
Facciale, Chirurgia Rico-
struttiva, Chirurgia Vasco-
lare, Dermatologia, Densi-
tometria Ossea (MOC), Eco-
grafia, Endoscopia Dige-
stiva, Geriatria, Mammogra-
fia, Medicina Fisica e Riabi-
litazione, Oculistica, Odon-
toiatria, Otorinolaringoia-
tria, Laboratorio Analisi,
Medicina Interna e Cure
Post-acute, Neurologia, Ra-
diologia, Senologia ed Uro-
logia.
L’Ortopedia della Casa di
Cura San Camillo effettua
numerosi interventi al-
l’anno di chirurgia prote-
sica sulle articolazioni mag-
giori, mentre l’oculistica si
caratterizza anche per gli
interventi di chirurgia vi-
treo-retinica e per i tra-
pianti di cornea.
L’otorinolaringoiatria offre
interventi di elezione arric-
chita dagli interventi di im-
pianto di protesi cocleari,
mentre la chirurgia gene-
rale si integra nell’offerta
pubblico-privata di qualità
con una terapia chirurgica e
la presa in carico del citta-
dino per le eventuali positi-
vità che emergano in corso
di diagnostica su mammo-
grafia ed endoscopia dige-
stiva.
All'interno della branca
di chirurgia generale sono
state particolarmente svi-
luppate le specialità di
chirurgia colon-proctolo-
gica e chirurgia vascolare.
Inoltre, la ristrutturazione
dalla clinica con la realiz-
zazione di un piano ag-
giuntivo che ospita il
nuovo Blocco Operatorio
con 4 posti letto di reco-
very room e tutti i servizi
di supporto annessi, ha
ancora più consolidato la
vocazione della Casa di
Cura verso un’attività pre-
valentemente chirurgica.
La Casa di Cura San Ca-
millo è anche in grado di of-
frire una gamma completa
di prestazioni Ambulato-
riali, di Diagnostica per Im-
magini, Mammografia, Eco-
grafia ed Endoscopia Dige-
stiva.
La Casa di Cura San Ca-
millo di Forte dei Marmi,
che per missione serve il
paziente con particolare
attenzione al lato umano,
è una struttura ospeda-
liera inserita armoniosa-
mente nel contesto na-
turale della Versilia: dista
soli 300 metri dal mare, in
un’area verde non lontano
dal centro storico; dal
punto di vista logistico la
Casa di Cura vanta un’ot-
tima accessibilità: a 1 km
dalla stazione ferroviaria
di Forte dei Marmi, a 30
minuti dall’aeroporto in-
ternazionale di Pisa, a 10
minuti di auto da Viareg-
gio e a 30 minuti dalle Cin-
que Terre. La si raggiunge
in autostrada dall’uscita
“Versilia” dell’A12.
Informazioni più detta-
gliate e sempre aggiornate
sono disponibili sul sito
www.sancamilloforte.net
CASA DI CURA SAN CAMILLO DI FORTE DEI MARMI
Fede e scienza al servizio del paziente
Un’immagine della Casa di cura San Camillo di Forte dei Marmi vista dal giardino interno
Un degente assistito dal personale della casa di cura
Un paziente e un operatore sanitario all’interno del San Camillo