4. Problema:
molte persone sono sole quando subiscono un attacco di cuore
hanno solo circa 10 secondi prima di perdere conoscenza
Soluzione:
Tossire ripetutamente e vigorosamente!
Come:
Un respiro e un colpo di tosse devono essere ripetuti ogni due secondi
senza fermarsi fino a raggiungere aiuto o fino a quando si sente
che il cuore batte normalmente!
Riccardo Ristori
Direttore Scientifico
Come sopravvivere
5. Spiegazione
Respiri profondi trasportano l’ossigeno ai polmoni
I colpi di tosse spingono il cuore a mantenere il sangue in circolo
La pressione di compressione sul cuore aiuta anche a ripristinare il
ritmo normale
In questo modo, le vittime di attacco di cuore possono arrivare ad un
ospedale
Pubblicità progresso a scopo sociale
Condividendo con altri questa procedura puoi salvare delle vite.
Un cardiologo dice…
“Se tutti inviassero questo messaggio a 10 persone, scommetto
che ognuno salverebbe almeno una vita”
Riccardo Ristori
Direttore Scientifico
Come sopravvivere
6. Riccardo Ristori
Direttore Scientifico
La scienza
“Cough CPR” è stata oggetto di studio
Ma non è stata mai validata dai Council di
I.L.C.O.R!
8. Riccardo Ristori
Direttore Scientifico
L’emorragia cerebrale
Problema
…..Federica ha avuto un'ictus cerebrale durante la grigliata
Soluzione
Se gli amici avessero saputo riconoscere i segni di un 'ictus,
Federica sarebbe ancora viva!
Come
Un neurologo sostiene che se si riesce ad intervenire entro tre
ore dall'attacco si può facilmente porvi rimedio
9. Riccardo Ristori
Direttore Scientifico
L’emorragia cerebrale
Spiegazione
Il trucco è riconoscere per tempo l'ictus!
Riuscire a diagnosticarlo e portare il paziente entro tre ore in Terapia
Pubblicità progresso a scopo sociale
Un medico sostiene che se mandate questa è- mail ad almeno 10
persone, si può essere certi che avremmo salvato la vita di
Federica, ed eventualmente anche la nostra!
Pubblicità progresso a tutela ambientale
Quotidianamente mandiamo tanta spazzatura per il globo, usiamo i
collegamenti per essere d'aiuto a noi ed agli altri!
17. Riccardo Ristori
Direttore Scientifico
La scienza
“L’automanovra” è stata oggetto di studio
ed è stata proposta come manovra
salvavita fino al 2000!
19. Riccardo Ristori
Direttore Scientifico
La scienza
Nel 2010 sono state riconfermate tutte e tre le tecniche:
• Pacche
• Heimlich
• Compressioni Toraciche
L’efficacia delle pacche è stata riportata solo da case
report, per cui sono state eliminate dalle maggiori linee
guida mondiali (AHA, ARC, RCSA, IAHF ecc)
25. • Il contatto con la vittima
dimezza l’energia
• La possibilà di un arresto
cardiaco da scarica
elettrica è inconsistente
• La possibilità che la
vittima sia cardiovertita è
inconsistente
Riccardo Ristori
Direttore Scientifico
Via io, via voi, lei resta!
28. Riccardo Ristori
Direttore Scientifico
Arresto cardiaco Vs Cardiopatia ischemica!
Di cosa si t ratta
Problema circolatorio
dovuto all'ost ruzione di
un'arteria coronarica
che non riesce più a
portare sangue ricco di
nutrienti ai tessuti del
cuore. Nella maggior
parte dei casi non causa
arresto cardiaco.
Quando presenti, bisogna riconoscerne
tempestivamente i sintomi:
Dolore toracico, spesso oppressivo,
talvolta irradiato alle spalle,
al braccio sinist ro, al collo,
allo stomaco
o
Diffic
ltà respiratoria
Nausea o vomito
Sudorazione,
cute fredda e pallida
Cosa fare Cosa fare
Chiamare il 118
Tenere a riposo la vittima
Tenersi pronti per una eventuale RCP con AED
Rimanere o con la vittima fin all’arrivo
dei soccorsi
h
ARRESTO
CARDIACO
CARDIOPATIA
ISCHEMICA
Problema elettrico/meccanico.
Nella maggior parte dei casi è causato da
cardiopatia ischemica. La vittima è incosciente e
non respira, se non soccorsa in tempo, la morte
irreversibile sopraggiungerà in pochi minuti.
H a 4 tipi di presentazioni elettrocardiografic
e:
Fibrillazione vent ricolare
Tachicardia vent ricolare
Attività elettrica senza polso
Asistolia
La Rianimazione
Cardio-Polmonare
(RCP)
è indispensabile
in tut t i gli arrest i
cardiaci
Il Defib
r
illatore
è indispensabile
in caso di:
Fibrillazione vent ricolare
Tachicardia vent ricolare
Il defib
r
illatore semiautomatico
esterno (AED) è in grado
di riconoscerli!
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Di cosa si t ratta
31. Riccardo Ristori
Direttore Scientifico
Arresto cardiaco da asfissia
Arresto Cardiaco da FV
Danno neuronale in selettive
regioni vulnerabili
Disabilità neurologica moderata
Arresto cardiaco da asfissia
Danno neuronale in selettive
regioni vulnerabili
Formazione di aree microinfartuali
Edema Cerebrale
Disabilità neurologica severa
33. PER NON ESSERE UN DISTRUTTORE
10 VIRTÙ PER POTER LAVORARE IN EMERGENZA
[ 2 ] CORAGGIO [ 3 ] TEMPERANZA [ 4 ] GIUSTIZIA [ 1 ] PRUDENZA [ 5 ] RISPETTO
[ 6 ] CARITÀ [ 7 ] COMPASSIONE [ 8 ] CREDIBILITÀ [ 9 ] VIGILANZA [ 10 ] AGILITÀ
È un requisito più tecnico che morale.
Significa destrezza, sia mentale che
tecnica, ma anche capacità di
recupero, dal punto di vista fisico,
mentale ed affettivo. Significa essere
in grado di comportarsi con abilità e
perizia anche in situazioni stressanti.
La prontezza è sempre richiesta,
nonostante la disarmonia con i ritmi
circadiani che mina il benessere del
personale dell’emergenza:
la qualità del nostro intervento
deve essere costantemente
mantenuta al massimo livello.
Insieme all’integrità è un prerequisito
fondamentale per la pratica della
Medicina. È sulla credibilità che si fonda
il rapporto con il paziente: l’esempio è
quello del consenso informato, in cui i
sanitari decidono quali e quante
informazioni fornire al paziente, ed il
paziente decide considerando sia le
informazioni ricevute sia la loro fonte.
È la capacità di indurre fiducia
nell’altro, e la cura della salute è
un’attività intensamente
interpersonale, che richiede fiducia. Il
concetto di credibilità e integrità
racchiude anche la coscienza dei propri
limiti, e l’onestà di accedere ad altre
conoscenze e abilità qualora siano
necessarie.
Racchiude in sé la comprensione,
l’umiltà, l’empatia, la simpatia, la
sensibilità, il tatto, la gentilezza.
È il giusto mezzo tra l’ indifferenza e
l’eccessivo coinvolgimento, che
inevitabilmente conduce all’
inefficacia. I pazienti hanno necessità
di sentire che qualcuno li cura ed al
contempo si preoccupa per loro:
probabilmente la loro soddisfazione
dipende più da questo che dalle abilità
tecniche del personale che li ha in
carico.
L’altruismo costituisce probabilmente il
più alto livello di virtù.
“In un’ epoca in cui tutto il personale
dell’emergenza si sente minacciato
nella sua autonomia e nella sua
condizione economica, la carità resta
la vetta della virtù, poiché è fondata
su un atteggiamento di sincera e
disinteressata volontà di curare”.
Strettamente connessa alla giustizia, è
la qualità che ci permette di guardare
ad ogni paziente con un
atteggiamento positivo,
assolutamente non condizionato da
qualunque altra considerazione. Il
nostro paziente può essere di bassa
estrazione sociale, avere un carattere
impossibile, essere alterato da abuso di
sostanze tossiche, aver commesso reati,
presentare altre caratteristiche che ci
sono sgradite: ogni giudizio di merito
va evitato, in quanto interferirebbe con
la relazione con il paziente,
comprometterebbe l’efficacia del
nostro intervento, indurrebbe al
fallimento nel perseguimento di fini
virtuosi.
Intesa come equità, lealtà.
È necessaria per assicurare che le
nostre decisioni vengano prese con
coscienza ed onestà intellettuale,
anche di fronte ad influenze esterne e
condizionamenti. Dobbiamo garantire
che elevati standards di cura vengano
assicurati a tutti i pazienti.
Significa imperturbabilità, equilibrio,
compostezza, autocontrollo.
È la capacità di agire con coscienza e
ponderazione, piuttosto che reagire
impulsivamente, l’obiettività ed il
ragionamento nel momento di
prendere decisioni critiche, ciò che
ispira la fiducia altrui.
Una virtù, dunque, che deve ispirare
non solo il nostro comportamento, ma
anche il nostro processo decisionale,
associata a quell’umiltà che è sempre
necessaria di fronte all’incertezza che
costantemente pervade la nostra
attività.
La fermezza necessaria a compiere ciò
che è necessario, ciò che è giusto, anche
in presenza di condizioni avverse o
spiacevoli.
È la virtù secondo la quale il
personale dell’emergenza non deve
evitare situazioni sgradevoli, sfuggire
alle difficoltà, evitare di fare ciò che è
necessario, ricercando viceversa la
soluzione più facile.
Può richiedere anche la capacità di
confrontarsi con coloro i quali
interferiscono con cure importanti o
mettono in pericolo il paziente per
incompetenza.
Potrebbe anche essere definita
“saggezza pratica”, e sta nella capacità,
che si sviluppa con la pratica e
l’esperienza, di decidere quali
elementi siano realmente importanti,
di attribuire il giusto peso alle
informazioni che abbiamo a
disposizione, di riconoscere la
possibile indisponibilità di elementi
decisionali importanti, di giungere ad
una decisione valida e ragionata.
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