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1 of 105
Prato
6 novembre 2010
Discriminazioni. Politiche e
strumenti per il monitoraggio e
contrasto della discriminazione
razziale
Pietro Vulpiani
p.vulpiani@palazzochigi.it
3 presupposti di partenza
DIPARTIMENTO PER LE PARI OPPORTUNITA' – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali
Innumerevoli le esperienze discriminatorie del portatore di diversità
Ma la discriminazione è spesso implicita, occulta,
istituzionale, apparentemente neutra, non percepita
tale dalla stessa vittima
O non le vediamo o crediamo di vederle: sottostimiamo ma
evitiamo di sovrastimare
Può non sfociare nell’illegalità
La discriminazione
Designa un processo ed il suo risultato
Corrisponde ad una logica di differenziazione ma può
anche essere l’esito di una non differenziazione
E’ fondata su pregiudizi e/o ragioni politiche e socio-economiche
Garanzia di un accesso privilegiato alle
risorse e alle opportunità sociali per
la società d’accoglienza / un gruppo
sociale / una comunità maggioritaria
o egemone
I vantaggi della discriminazione
Fonte di
Drammi umani
Conflitti sociali
Svalutazione del capitale umano
Impatto sullo sviluppo
Segmentazione dei mercati
Segregazionismo
Carico sui servizi
Le perversità della discriminazione
Razza, razzismo, discriminazione etnica e razziale
Razza e origine etnica: due categorie
concettuali non oggettive ma
funzionali al contrasto
dell’intolleranza e discriminazione
fondate sulle diversità
XVIII secolo
• Collegando attributi biologici e naturali ad
attributi culturali emergono le prime
teorizzazioni del razzismo
Concetto di “razza”
Etnocentrismi, pregiudizi,
discriminazione
Dalle opinioni, giudizi e atteggiamenti…..
ai comportamenti alla base dell’esclusione
Legami ma non relazioni dirette
Inserite in un impianto normativo e
operativo, razza ed etnia sono prive di
riferimenti a realtà biologica o genetica
e frutto di costruzioni sociali e storico-
culturali per esprimere la
rappresentazione o percezione
dell’alterità e definire i contorni sfumati
della diversità culturale
L’etnicizzazione delle differenze
Direttiva 2000/43/CE
del 29 giugno 2000, che attua il principio
della parità di trattamento fra le persone,
indipendentemente dalla razza
e dall’origine etnica
Considerazioni generali Punto 6
“L’Unione Europea respinge le teorie che tentano
di dimostrare l’esistenza di razze umane distinte.
L’uso del termine “razza” nella presente
direttiva non implica l’accettazione di siffatte
teorie”
Discriminazione su base etnica?
•Etnia (Vacher de Lapouge, 1896)
•Un uso neutro che ha incluso gruppi linguistici
e in senso lato caratteristiche comuni
(antropologiche, linguistiche, storico-politiche,
religiose) in una stessa nazionalità
•Caratteristiche soggettive e oggettive (dal
territorio al senso di appartenenza)
•Discriminazione in presenza o assenza di
marcatori etnici
Convivenza ed elementi situazionali
tra pregiudizi e condotte discriminatorie
• Relazioni storiche, politiche, economiche, culturali tra paese
d’origine e di destinazione
• Il peso dei media e l’impatto demografico (dal Marocco
all’Albania [piroscafo Vlora 11.000 albanesi, 1991]
all’emigrazione est europea e gli USA)
•Le caratteristiche culturali e socio-economiche
• le scelte politiche
•Ideologia dell’irriducibilità e non “assimilabilità” tra culture
• Razzismo in assenza di relazioni
• Razzismo in presenza di conflittualità
sociale
• Razzismo e competizione socio-
economica
Il nuovo razzismo favorisce…
e scaturisce da
Indifferenza
Retorica indulgenza o tolleranza
persuasiva
Riconoscimento dell’Utilità economica
scevra da valori etici di pan-umanità
Disumanizzazione
inferiorizzazione
Rifiuto
Annientamento
Razzismo e sessismo
In entrambi i casi c’è la tendenza a
naturalizzare la differenza … a valorizzare
le differenze come naturali e definite
… LA DIFFERENZA DI NATURA
Pierre Bordieu
Il discorso sociale maschile “legittima una
relazione di dominio iscrivendola in una
natura biologica che a sua volta è una
costruzione sociale naturalizzata” (Il
dominio maschile, Feltrinelli, 1998)
La costruzione delle identità
Entrare nei meccanismi oppositivi con cui la Cultura
costruisce e riproduce le identità di genere a partire da
una base biologica
“Donna non si nasce, si diventa”
Simon de Beauvoir
Società, cultura, corpi umani
Il corredo biologico è plasmato
socialmente. Società e cultura
dettano le regole sui corpi
Le differenze di genere come
RELAZIONI non Categorie definite
Il corpo come Soggetto e Oggetto
L’esigenza di naturalizzare le differenze per
giustificare rapporti sociali di potere Uomo-
Donna
Donna = Natura = Istinto = disumanizzazione
Esempi estremi di naturalizzazione /
oggettivizzazione
La donna bambola / trofeo
La donna silente / reclusa
La donna escissa
In un corpo soggetto e attore
Omosessualità al maschile e
concepita con giudizi offensivi
(deviato, invertito, frocio,
finocchio, recchione, checca)
Giudizio sociale sull’omosessualità,
immagini stereotipiche,
stigmatizzazioni, enfatizzazione
della differenza percepita o
neutralizzazione forzata della
differenza
In Italia si segnala solo uno studio
in cui si afferma che il 50% degli
uomini gay e 1/3 delle donne
lesbiche hanno vissuto molestie
verbali o attacchi personali alla loro
persona.
Discriminazione finché le categorie eterosessuale
/omosessuale saranno fondanti per la distinzione di
categorie sociali
•la carenza di dati e di servizi istituzionali per la loro
raccolta, si accompagna alla indisponibilità delle
vittime a denunciare alla polizia i crimini subiti
•la carenza di formazione da parte delle forze di
polizia su queste problematiche.
Oltre l’80% dei crimini non sono denunciati.
I pilastri della famiglia e della società (Levi Strauss)
Proibizione dell’incesto / obbligo esogamico
Instaurazione di una forma di unione riconosciuta
Ripartizione sessuale dei compiti
Valenza differenziale tra i sessi (Héritier)
Art. 3 della Costituzione
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali
davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di
lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e
l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 13 del Trattato di Amsterdam
Il Consiglio dell’Unione europea può prendere
tutti i provvedimenti più opportuni per
combattere le diverse forme di
discriminazione
per combattere le discriminazioni fondate sul
sesso, la razza o l’origine etnica, la
religione o le convinzioni personali, gli handicap,
l’età o le tendenze sessuali.
Fonti
Comunitarie
Piano normativo
Adozione della Direttiva del Consiglio
n. 2000/43/CE
del 29 giugno 2000, che attua il principio
della parità di trattamento fra le persone,
indipendentemente dalla razza
e dall’origine etnica
Decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215
L’UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, nasce in
attuazione della direttiva 2000/43/CE per la parità di
trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza
e dall’origine etnica”
E’ istituito con Decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215
Fonti
Comunitarie
Piano normativo
Adozione della direttiva 2000/78/CE del
Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce
un quadro generale per la parita' di trattamento
in materia di occupazione e di condizioni di
lavoro
Decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 216
Fonti
Comunitarie
Il decreto N. 216/2003 reca le disposizioni relative all'attuazione
della parita' di trattamento fra le persone indipendentemente
dalla religione, dalle convinzioni personali, dagli handicap,
dall'eta' e dall'orientamento sessuale, per quanto concerne
l'occupazione e le condizioni di lavoro, disponendo le misure
necessarie affinche' tali fattori non siano causa di
discriminazione, in un'ottica che tenga conto anche del diverso
impatto che le stesse forme di discriminazione possono avere su
donne e uomini.
Istituzione della Consigliera Nazionale di Parità
per la promozione e il controllo dell’attuazione
dei principi di uguaglianza di opportunità e non
discriminazione per donne e uomini nel mondo
del lavoro
• Vigilanza contro le discriminazioni;
• Promozione della parità nei luoghi di lavoro
Decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198
“Codice delle Pari Opportunità”
Decreto legislativo 6 novembre 2007 n. 196
in recepimento della direttiva europea n.2004/113, ha
introdotto il divieto di ogni discriminazione diretta e
indiretta fondata sul sesso nell'accesso e fornitura di
beni e servizi che sono a disposizione del pubblico e
che sono offerti al di fuori dell'area della vita privata e
familiare e delle transazioni ivi effettuate
Legge 1° marzo 2006, n. 67
"Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità
vittime di discriminazioni"
A long way to go
Siamo ancora in assenza di un dispositivo
normativo per il diritto civile e penale in grado di
intervenire concretamente per casi di omofobia e /o
discriminazione nel campo dell’orientamento
sessuale e dell’identità di genere o per il cosiddetto
hate speech
Le modifiche all’Art. 61 del C.P.
Seduta parlamentare del 16 ottobre 2009
Modifica all’art. 61 del Codice Penale e dichiarazione
di incostituzionalità della circostanza aggravante
comune del reato di odio e violenza determinato
dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere
Regione Toscana
La Legge della Regione Toscana (15
Novembre, 2004, n. 63)
Norme contro le discriminazioni per
orientamento sessuale ed identità di genere
Un paese di immigrazione
Diritti per tutti dopo il Decreto legislativo 9 luglio
2003, n. 215?
Decreto legislativo
n. 215/2003
Il decreto fa salvo il disposto
dell’art. 43 del “Testo unico”
sull’immigrazione (D.Lgs.
286/98)
Decreto legislativo
n. 215/2003
Le novità
• Una nozione chiara e precisa
di discriminazione e molestie
• Un efficace procedimento
di tutela giurisdizionale
• L’estensione della legittimazione attiva
alle associazioni
• L’istituzione dell’Ufficio nazionale
antidiscriminazioni razziali
Nozioni
Discriminazione diretta
Si ha discriminazione diretta quando, a causa
della razza o dell’origine etnica, una persona
è trattata meno favorevolmente di quanto sia,
sia stata o sarebbe trattata un’altra persona,
in una situazione analoga
Nozioni
Discriminazione indiretta
Si ha discriminazione indiretta quando una
disposizione, un criterio, una prassi, un atto,
un patto o un comportamento,
pur apparentemente neutri, possano mettere
una persona di una determinata razza o etnia
in una posizione di particolare svantaggio
rispetto ad altre persone
Nozioni
Molestia
Si ha una molestia quando ricorre
un comportamento indesiderato,
posto in essere per motivi di razza
o di origine etnica, che abbia l’effetto
di violare la dignità di una persona
e di creare nei confronti della stessa
un clima intimidatorio, ostile,
degradante, umiliante ed offensivo
Le attività
dell’UNAR
• Prevenzione delle discriminazioni razziali
ed etniche
• Rimozione di comportamenti
ed atti discriminatori e dei loro effetti
• Promozione di progetti ed azioni positive
• Verifica e monitoraggio
dell’applicazione del principio di parità
di trattamento
Attività
di prevenzione
Obiettivi
• Accrescere la
consapevolezza
dell’opinione
pubblica sui temi
dell’integrazione
razziale
• Diffondere la
massima
conoscenza
possibile degli
strumenti di tutela
vigenti
Azioni
• Attività di
comunicazione
sui mass media
• Campagne di
educazione nelle
scuole
• Iniziative di
informazione nei
luoghi di lavoro
Attività
di rimozione
Obiettivi
In caso di atti o
comportamenti
discriminatori
contribuire
a sanare la
situazione con
la contestuale
rimozione degli
effetti
pregiudizievoli
già realizzatisi
Azioni
• Assistenza legale nei procedimenti
giurisdizionali o amministrativi,
accompagnando la vittima durante
l’iter intrapreso
• Ausilio di informazioni,
notizie od osservazioni,
scritte od orali,
nel corso di un giudizio
• Svolgimento di inchieste autonome
per la verifica dell’esistenza di
prassi
o condotte discriminatorie
• Svolgimento di attività
conciliativa informale
Tutela
Giurisdizionale
Chiunque si ritiene vittima
di una discriminazione può agire
dinanzi al giudice per far valere il diritto
alla parità di trattamento
L’azione si caratterizza per:
• assenza di qualsiasi formalità
(non è necessaria la presenza di un difensore)
Soggetti
legittimati
• dalla vittima direttamente
• dalle associazioni che operano nel
settore iscritte in un apposito
elenco approvato dal Dipartimento
per le Pari Opportunità e dal
Ministero del Lavoro
Il ricorso può essere proposto
Strumenti operativi
Antenne territoriali
UNAR
associazioni ed
Enti del terzo settore,
parti sociali
•Registro nazionale delle associazioni
e degli enti con legittimazione ad
agire in giudizio
Contact
center
NUMERO VERDE GRATUITO
800.90.10.10
Attivo dal 10 dicembre 2004
tutti i giorni, dalle ore 10 alle 20
disponibile in italiano, inglese,
francese,spagnolo, arabo, russo,
rumeno, cinese mandarino.
Ma anche:
Hindi, urdu, tedesco, kurdo, Curmanci, Farsi,
turcmeno, aseri, dari, turco, pashtu, lingala,
kikongo, singole e punjabi
2005 – 2009
25.000 chiamate
2.500 casi non pertinenti con istruttoria
1400 casi pertinenti
DIPARTIMENTO PER I DIRITTI E LE PARI OPPORTUNITA' - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali
Contact
center
Come funziona
• I LIVELLO: raccolta delle segnalazioni e
ricerca delle informazioni utili per una
soluzione in tempo reale del caso
• II LIVELLO: ove non disponibile una soluzione
in tempo reale, inoltro all’UNAR per la
risoluzione del caso con la supervisione
dell’expertise
Qualsiasi richiesta di assistenza si conclude
con una comunicazione finale all’utente
DIPARTIMENTO PER I DIRITTI E LE PARI OPPORTUNITA' - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali
1
accolto
2
trasmesso
I livello
3
assegnato
I livello
6
assegnato
funzionario
4
chiuso
Transizioni stati caso
L’operatore di
Contact Center
chiude il caso
L’operatore di I livello
chiude il caso
L’operatore di I livelllo
trasmette il caso al II
livello
L’operatore abilitato
all’inserimento trasmette
il caso al I livello
L’operatore di I livello
assegna il caso ad un
operatore Junior
L’operatore Junior reinvia il
caso al Contact Center per
anomalie nei dati
Il funzionario UNAR
trasmette il caso al
Magistrato del team
5
trasmesso
II livello
(Dir. UNAR)
Il dirigente UNAR
assegna il caso ad
un team funzionario/
magistrato
L’operatore Junior rilascia
il caso a lui assegnato
Il funzionario
rilascia il caso al
Dirigente
L’operatore Junior rilascia il
caso al contact center
7
assegnato
Magistrato
Il Magistrato
rimanda il caso al
funzionario UNAR
Il Dirigente
UNAR chiude il
caso
Il Magistrato
rilascia il caso
al Dirigente
Il dirigente
UNAR reinvia il
caso al I livello
L’operatore Contact Center,
antidiscriminazioni, Focal
Point inserisce i dati
dell’evento nel sistema.
Viene creato il “caso”.
La punta di un iceberg
DIPARTIMENTO PER LE PARI OPPORTUNITA' - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali
Vittime originarie di
22,8
16,5
5,8
14,4
18,5 17,7
2,5 1,8
0
5
10
15
20
25
N
ord-A
frica
A
frica
A
sia
A
m
erica
Latina
Europa
O
rientale
Italia
Sconosciuta
A
ltro
Nord-Africa
Marocco 63,3
Tunisia 16,7
Egitto 16,7
Algeria 3,3
Totale Nord-Africa 100,0
Africa
Senegal 29,2
Costa D'avorio 15,4
Nigeria 15,4
Camerun 13,8
Altre Nazioni 26,2
Totale Africa 100,0
Europa Orientale
Romania 45,8
Albania 16,7
Polonia 9,7
Altre Nazioni 27,8
Tot. Europa Oriental 100,0
Rumeni
in crescita anche nelle discriminazioni subite
Countries Regular
presence
% Countries Regular
presence
%
Romania 555.997 15.1 Serbia-Montenegro 79.468 2.2
Morocco 387.031 10.5 Bangladesh 77.229 2.1
Albania 381.011 10.3 Perù 76.406 2.1
Ucraina 195.412 5.3 Egypt 73.747 2.1
China 186.522 5.1 Sri Lanka 69.919 2.0
Philippines 113.907 3.1 Ecuador 67.327 1.9
Moldova 98.149 2.7 Macedonia 65.880 1.8
Tunisia 94.861 2.6 Senegal 65.136 1.8
India 91.781 2.5 Pakistan 56.949 1.5
Poland 90.776 2.5 USA 50.820 1.4
Data: Estimates 31.12.2006 Ministry of Interior – Ministry of Foreign Affairs
Residenti in Italia da
27,3
9,4
41,3
22,0
0
10
20
30
40
50
fino a 5 anni da 6 a 10 anni da 11 a 15 anni oltre i 15 anni
Ambito di
discriminazione
20
05
20
06
20
07
20
08
20
09
Δ 08/09
1
Vita pubblica 5,3 6,0
12,
8
13,
6
17,
0 +3,4
2
Lavoro
28,
4
31,
7
23,
8
22,
1
16,
6 -5,5
3
Erogazione servizi da
enti pubblici 9,9 8,7
10,
6
13,
0
13,
7 +0,7
4
Mass media 2,5 5,0 4,0 2,7
10,
8 +8,1
5
20, 12, 16, 16, 10,
Contesti di discriminazione dell’ambito “Vita
pubblica”
Spazi pubblici
47,1
Politica
41,2
Scritte xenofobe
11,8
Totale
100,0
OSTACOLI ALL’
INCORPORAZIONE
Un esito non scontato
FATTO DI
Vincoli e opportunità della
società di accoglienza,
politiche governative e
reazioni della società
civile
• Potenziale dei network
etnici e sociali
CONTRO LE DISCRIMINAZIONI
Norme, strumenti e
percorsi per una
società di eguali
Discriminazioni
multiple
Variabili multiple entrano in gioco e rendono ancora più aspra
per la vittima, ma confusa per chi osserva, l’azione
discriminante
Quando il problema aumenta
complessità dei fenomeni discriminatori multipli
 dell’ humus all’interno del quale prolificano
 dei processi e delle rappresentazioni che esplicitano o rendono
implicita la discriminazione sia tra le vittime che tra gli attori
delle condotte e tra gli organismi di tutela
Le normative di promozione della parità di
trattamento definiscono gli individui con categorie
singole, affrontando in genere un caso di
discriminazione sulla base di un singolo ambito
della discriminazione e trascurando una
indivisibile combinazione tra ambiti.
La discriminazione multipla
è molto più articolata da cogliere, perché coinvolge sfere
personali della appartenenza di una persona, vissuti ed identità
che il soggetto stesso che ne subisce le conseguenze non riesce
chiaramente a comprendere
Anche il testimone della discriminazione osserva
Con consapevolezza o inconsapevolezza
con indolenza, indifferenza, condivisione o indignazione, a
seconda dei nostri livelli di sensibilità, etica, impegno culturale,
sociale o politico
Ma senza una corretta comprensione delle dinamiche e di tutti i
fattori da cui la discriminazione scaturisce
Partire dai Single-Ground per arrivare ai multiground
Intervenire sulle diverse sensibilità e velocità nazionali per
accelerare il cambiamento
L’estensione delle discriminazioni sulla base del codice
penale francese (Art. 225-1) a fattori come:
Origine, sesso, situazione familiare, apparenza fisica, nome,
stato di salute o di gravidanza, disabilità, caratteristiche
genetiche, costumi, orientamento sessuale, età, opinioni
politiche, attività sindacali, appartenenza o non appartenenza
(vera o supposta) ad un’etnia, una nazione, una razza o
religione determinata
Strumenti più collaudati in caso di
Discriminazione composta
Quando una persona vive una discriminazione sulla base di
due o più fattori allo stesso tempo e in cui un fattore si
aggiunge ad altri fattori – in altre parole un ambito si
combina con altri fattori di discriminazione
Discriminazione multipla
Che avviene su diversi ambiti della discriminazione operanti
separatamente
Discriminazione intersezionale
Si riferisce ad una situazione in cui diversi fattori operano ed
interagiscono tra loro allo stesso tempo in modo da risultare
inseparabili
E frequentemente la condotta discriminante è
Una discriminazione intersezionale perché
Uno stesso individuo mescola al suo interno identità biologica
ed identità attribuite, definizioni del Sé e/o dell’Altro collettivi
che possono avere radici in rapporti di forza tra gruppi
coagulati attorno ad interessi specifici
Qual è il problema?
Sono una donna,
musulmana, di 18
anni, disabile.
Amo indossare il
velo. Ho problemi
in classe
Sono gay,
senegalese,
sieropositivo. Non
vogliono farmi
iscrivere in palestra
Ho 72 anni, sono Rom,
provengo dal Kosovo, ho il
Parkinson. Il medico non vuole
neppure visitarmi
Sono un operaio egiziano, disabile,
fervido credente. Faccio il netturbino e
sto per andare in pensione ma vengo
molestato quotidianamente da un collega
sindacalista
Giovani e stranieri: uomini e donne
Arresto di un giovane
spacciatore africano
Il ragazzo è uno studente
ghanese e attendeva la
campanella davanti la scuola
serale. Percosso dai vigili a
sangue, a notte fonda è stato
rilasciato. Sulla busta con gli
effetti personali c’era la
scritta “Di Emmanuel il
negro”
Prostituta peruviana
aggredita in Questura
Nell’adempimento di una
ordinanza municipale contro
la prostituzione, una
studentessa peruviana che
parlava con tre connazionali
viene prelevata a forza nel
centro della città.
Malmenata sporge querela
dopo una notte di
detenzione.
Dal caso emblematico al normale vissuto discriminatorio
In genere si coagulano elementi di appartenenza reali, ostentati
o percepiti tali, legati insieme per attribuire un senso sociale
plurale giudicato in linea o non in linea con un comportamento
o atteggiamento omologante.
Dinamiche di attribuzione culturale
La rappresentazione di sé e quella degli Altri sono
costruzioni culturali in costante ridefinizione, frutto di
esperienze storiche, politiche e sociali di incontro, spesso
funzionali al raggiungimento o al mantenimento di un potere
concreto o simbolico nei confronti di coloro verso i quali ci
si contrappone.
Alla ricerca di Senso
Nel discriminare, correlo arbitrariamente variabili che non
hanno nesso tra loro, legando indissolubilmente nella relazione
ipotesi di status economico, giuridico, sociale e culturale con
altri elementi come il genere, l’età, lo stato di salute,
l’orientamento sessuale, il colore della pelle, i lineamenti del
viso, il taglio di capelli, l’accento o lingua, credenze e religione
di riferimento, abbigliamento, eventuali deficit motori o mentali,
simboli esteriori o generica origine etnico-nazionale.
Semplificare il reale
L’arbitraria correlazione per stereotipi contribuisce ad un
processo di inferiorizzazione che mina alla base la relazione
interpersonale, che non sarà quindi fondata sulla reciprocità.
La condizione di subordinazione può essere percepita con
rassegnazione dalla vittima, che autolegittima l’attore della
condotta discriminatoria ad effettuare una disparità di trattamento
nei suoi confronti. In questo gioco al massacro, a volte lo stesso
discriminante non ha piena consapevolezza della illiceità non solo
normativa ma neanche etica del suo comportamento.
Il pregiudizio non facilita l’analisi, ma NON
aiuta anche la collaborazione multiground tra
ONG, Enti Locali, istituzioni nazionali,
media e influenza anche l’elaborazione
legislativa
Le persone con identità multiple non sono
adeguatamente protette dalla legislazione
vigente.
Le tante identità aumentano la vulnerabilità sociale
Un nuovo equilibrio
Un approccio multifattoriale e le difficoltà di un approccio olistico
Promuovere al contempo l’accesso al lavoro,
all’educazione, a beni e servizi
Aumentare la partecipazione attiva di tutti i key actors coinvolti
nei differenti fattori
Un arena multifattoriale
Creare forme di cooperazione trasversale tra istituzioni
impegnate per competenza in specifici ambiti e tra ONG
esplicitando i conflitti
Favorire un confronto diretto tra key actors , istituzioni e media
per il superamento di immagini stereotipe e nuovi strumenti
normativi e amministrativi di prevenzione e tutela
NUOVI STRUMENTI E
STRATEGIE DI TUTELA
La Rete delle Antenne Territoriali Antidiscriminazioni
• Antenne locali per la comprensione degli ostacoli
all’inclusione sociale
• Supporto ed orientamento al cittadino straniero contro ogni
forma di discriminazione
• Rilevazione e monitoraggio di ogni discriminazione
• Attuale debolezza: eterogeneità di approcci, percezioni e
strategie di rilevazione dati
Potenzialità e limiti delle azioni di sistema su progetto
Esigenza di andare oltre il progetto, con un
approccio coordinato e sistematico ed una
procedura di rilevazione standardizzata ed un
intervento sostenibile
UNAR e territori
• Piattaforma informatica standardizzata per la gestione dei
casi di discriminazione
• Canalizzazione delle denuncie in un database centrale per il
monitoraggio nazionale dei casi di discriminazione
UNAR, Istituzioni nazionali,
locali e Associazionismo
Attivita’ mirate di formazione sulle normative e gli
strumenti antidiscriminazione, linguaggi comuni e
chiarezza delle problematiche
Rafforzamento istituzionale
Monitoraggio congiunto delle difficoltà di inclusione
sociale e dei casi di discriminazione razziale
Promozione di partenariati con il Terzo Settore, gli Enti Locali e le
parti sociali e datoriali per facilitare la rimozione delle condotte
discriminatorie e l’inserimento dei cittadini di origine straniera
Codice delle Pari Opportunità e discriminazione
Invio dall’UNAR di casi di presunta
discriminazione di genere alla Consigliera
Nazionale di Parità (istituita con D.Lgs.
198/2006)
Ricorso davanti al tribunale in funzione di
giudice del lavoro o al tribunale amministrativo
regionale territorialmente competente avverso
atti, patti o comportamenti discriminatori diretti
o indiretti di carattere collettivo.
Fattispecie di reato di rilevanza penale
comunicazione di notizia di reato all’A.G.
competente per territorio ai sensi
dell’art. 331 c.p.p., ogni qualvolta si
ravvisino nei casi sottoposti all’esame gli
estremi di fattispecie penalmente
rilevanti.
Fattispecie di reato e cooperazione interistituzionale
casi sottoposti a tutela penale nelle more della
legge 13 ottobre 1975 n.654, modificata dalla
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Impegnarsi nel locale permettendo una analisi delle dinamiche globali
Grazie
Pietro Vulpiani
Largo Chigi 19, Roma
+39 06 67792267
antidiscriminazioni@pariopportunita.gov.it
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p.vulpiani@palazzochigi.it

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Discriminazioni politiche e strumenti vulpiani

  • 1. Prato 6 novembre 2010 Discriminazioni. Politiche e strumenti per il monitoraggio e contrasto della discriminazione razziale Pietro Vulpiani p.vulpiani@palazzochigi.it
  • 2. 3 presupposti di partenza DIPARTIMENTO PER LE PARI OPPORTUNITA' – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali Innumerevoli le esperienze discriminatorie del portatore di diversità Ma la discriminazione è spesso implicita, occulta, istituzionale, apparentemente neutra, non percepita tale dalla stessa vittima O non le vediamo o crediamo di vederle: sottostimiamo ma evitiamo di sovrastimare
  • 3. Può non sfociare nell’illegalità La discriminazione Designa un processo ed il suo risultato Corrisponde ad una logica di differenziazione ma può anche essere l’esito di una non differenziazione E’ fondata su pregiudizi e/o ragioni politiche e socio-economiche
  • 4. Garanzia di un accesso privilegiato alle risorse e alle opportunità sociali per la società d’accoglienza / un gruppo sociale / una comunità maggioritaria o egemone I vantaggi della discriminazione
  • 5. Fonte di Drammi umani Conflitti sociali Svalutazione del capitale umano Impatto sullo sviluppo Segmentazione dei mercati Segregazionismo Carico sui servizi Le perversità della discriminazione
  • 6. Razza, razzismo, discriminazione etnica e razziale Razza e origine etnica: due categorie concettuali non oggettive ma funzionali al contrasto dell’intolleranza e discriminazione fondate sulle diversità
  • 7. XVIII secolo • Collegando attributi biologici e naturali ad attributi culturali emergono le prime teorizzazioni del razzismo Concetto di “razza”
  • 8. Etnocentrismi, pregiudizi, discriminazione Dalle opinioni, giudizi e atteggiamenti….. ai comportamenti alla base dell’esclusione Legami ma non relazioni dirette
  • 9. Inserite in un impianto normativo e operativo, razza ed etnia sono prive di riferimenti a realtà biologica o genetica e frutto di costruzioni sociali e storico- culturali per esprimere la rappresentazione o percezione dell’alterità e definire i contorni sfumati della diversità culturale L’etnicizzazione delle differenze
  • 10. Direttiva 2000/43/CE del 29 giugno 2000, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone, indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica Considerazioni generali Punto 6 “L’Unione Europea respinge le teorie che tentano di dimostrare l’esistenza di razze umane distinte. L’uso del termine “razza” nella presente direttiva non implica l’accettazione di siffatte teorie”
  • 11. Discriminazione su base etnica? •Etnia (Vacher de Lapouge, 1896) •Un uso neutro che ha incluso gruppi linguistici e in senso lato caratteristiche comuni (antropologiche, linguistiche, storico-politiche, religiose) in una stessa nazionalità •Caratteristiche soggettive e oggettive (dal territorio al senso di appartenenza) •Discriminazione in presenza o assenza di marcatori etnici
  • 12. Convivenza ed elementi situazionali tra pregiudizi e condotte discriminatorie • Relazioni storiche, politiche, economiche, culturali tra paese d’origine e di destinazione • Il peso dei media e l’impatto demografico (dal Marocco all’Albania [piroscafo Vlora 11.000 albanesi, 1991] all’emigrazione est europea e gli USA) •Le caratteristiche culturali e socio-economiche • le scelte politiche •Ideologia dell’irriducibilità e non “assimilabilità” tra culture
  • 13. • Razzismo in assenza di relazioni • Razzismo in presenza di conflittualità sociale • Razzismo e competizione socio- economica
  • 14. Il nuovo razzismo favorisce… e scaturisce da Indifferenza Retorica indulgenza o tolleranza persuasiva Riconoscimento dell’Utilità economica scevra da valori etici di pan-umanità Disumanizzazione inferiorizzazione Rifiuto Annientamento
  • 15. Razzismo e sessismo In entrambi i casi c’è la tendenza a naturalizzare la differenza … a valorizzare le differenze come naturali e definite … LA DIFFERENZA DI NATURA
  • 16. Pierre Bordieu Il discorso sociale maschile “legittima una relazione di dominio iscrivendola in una natura biologica che a sua volta è una costruzione sociale naturalizzata” (Il dominio maschile, Feltrinelli, 1998)
  • 17. La costruzione delle identità Entrare nei meccanismi oppositivi con cui la Cultura costruisce e riproduce le identità di genere a partire da una base biologica “Donna non si nasce, si diventa” Simon de Beauvoir
  • 18. Società, cultura, corpi umani Il corredo biologico è plasmato socialmente. Società e cultura dettano le regole sui corpi Le differenze di genere come RELAZIONI non Categorie definite
  • 19. Il corpo come Soggetto e Oggetto L’esigenza di naturalizzare le differenze per giustificare rapporti sociali di potere Uomo- Donna Donna = Natura = Istinto = disumanizzazione
  • 20. Esempi estremi di naturalizzazione / oggettivizzazione La donna bambola / trofeo La donna silente / reclusa La donna escissa In un corpo soggetto e attore
  • 21. Omosessualità al maschile e concepita con giudizi offensivi (deviato, invertito, frocio, finocchio, recchione, checca) Giudizio sociale sull’omosessualità, immagini stereotipiche, stigmatizzazioni, enfatizzazione della differenza percepita o neutralizzazione forzata della differenza
  • 22. In Italia si segnala solo uno studio in cui si afferma che il 50% degli uomini gay e 1/3 delle donne lesbiche hanno vissuto molestie verbali o attacchi personali alla loro persona.
  • 23. Discriminazione finché le categorie eterosessuale /omosessuale saranno fondanti per la distinzione di categorie sociali
  • 24. •la carenza di dati e di servizi istituzionali per la loro raccolta, si accompagna alla indisponibilità delle vittime a denunciare alla polizia i crimini subiti •la carenza di formazione da parte delle forze di polizia su queste problematiche. Oltre l’80% dei crimini non sono denunciati.
  • 25. I pilastri della famiglia e della società (Levi Strauss) Proibizione dell’incesto / obbligo esogamico Instaurazione di una forma di unione riconosciuta Ripartizione sessuale dei compiti Valenza differenziale tra i sessi (Héritier)
  • 26. Art. 3 della Costituzione Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
  • 27. Art. 13 del Trattato di Amsterdam Il Consiglio dell’Unione europea può prendere tutti i provvedimenti più opportuni per combattere le diverse forme di discriminazione per combattere le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali.
  • 28. Fonti Comunitarie Piano normativo Adozione della Direttiva del Consiglio n. 2000/43/CE del 29 giugno 2000, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone, indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica Decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215
  • 29. L’UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, nasce in attuazione della direttiva 2000/43/CE per la parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica” E’ istituito con Decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215
  • 30. Fonti Comunitarie Piano normativo Adozione della direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parita' di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro Decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 216
  • 31. Fonti Comunitarie Il decreto N. 216/2003 reca le disposizioni relative all'attuazione della parita' di trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione, dalle convinzioni personali, dagli handicap, dall'eta' e dall'orientamento sessuale, per quanto concerne l'occupazione e le condizioni di lavoro, disponendo le misure necessarie affinche' tali fattori non siano causa di discriminazione, in un'ottica che tenga conto anche del diverso impatto che le stesse forme di discriminazione possono avere su donne e uomini.
  • 32. Istituzione della Consigliera Nazionale di Parità per la promozione e il controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità e non discriminazione per donne e uomini nel mondo del lavoro • Vigilanza contro le discriminazioni; • Promozione della parità nei luoghi di lavoro Decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198 “Codice delle Pari Opportunità”
  • 33. Decreto legislativo 6 novembre 2007 n. 196 in recepimento della direttiva europea n.2004/113, ha introdotto il divieto di ogni discriminazione diretta e indiretta fondata sul sesso nell'accesso e fornitura di beni e servizi che sono a disposizione del pubblico e che sono offerti al di fuori dell'area della vita privata e familiare e delle transazioni ivi effettuate
  • 34. Legge 1° marzo 2006, n. 67 "Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni"
  • 35. A long way to go Siamo ancora in assenza di un dispositivo normativo per il diritto civile e penale in grado di intervenire concretamente per casi di omofobia e /o discriminazione nel campo dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere o per il cosiddetto hate speech
  • 36. Le modifiche all’Art. 61 del C.P. Seduta parlamentare del 16 ottobre 2009 Modifica all’art. 61 del Codice Penale e dichiarazione di incostituzionalità della circostanza aggravante comune del reato di odio e violenza determinato dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere
  • 37. Regione Toscana La Legge della Regione Toscana (15 Novembre, 2004, n. 63) Norme contro le discriminazioni per orientamento sessuale ed identità di genere
  • 38. Un paese di immigrazione Diritti per tutti dopo il Decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215?
  • 39. Decreto legislativo n. 215/2003 Il decreto fa salvo il disposto dell’art. 43 del “Testo unico” sull’immigrazione (D.Lgs. 286/98)
  • 40. Decreto legislativo n. 215/2003 Le novità • Una nozione chiara e precisa di discriminazione e molestie • Un efficace procedimento di tutela giurisdizionale • L’estensione della legittimazione attiva alle associazioni • L’istituzione dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali
  • 41. Nozioni Discriminazione diretta Si ha discriminazione diretta quando, a causa della razza o dell’origine etnica, una persona è trattata meno favorevolmente di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata un’altra persona, in una situazione analoga
  • 42. Nozioni Discriminazione indiretta Si ha discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento, pur apparentemente neutri, possano mettere una persona di una determinata razza o etnia in una posizione di particolare svantaggio rispetto ad altre persone
  • 43. Nozioni Molestia Si ha una molestia quando ricorre un comportamento indesiderato, posto in essere per motivi di razza o di origine etnica, che abbia l’effetto di violare la dignità di una persona e di creare nei confronti della stessa un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante ed offensivo
  • 44. Le attività dell’UNAR • Prevenzione delle discriminazioni razziali ed etniche • Rimozione di comportamenti ed atti discriminatori e dei loro effetti • Promozione di progetti ed azioni positive • Verifica e monitoraggio dell’applicazione del principio di parità di trattamento
  • 45. Attività di prevenzione Obiettivi • Accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica sui temi dell’integrazione razziale • Diffondere la massima conoscenza possibile degli strumenti di tutela vigenti Azioni • Attività di comunicazione sui mass media • Campagne di educazione nelle scuole • Iniziative di informazione nei luoghi di lavoro
  • 46. Attività di rimozione Obiettivi In caso di atti o comportamenti discriminatori contribuire a sanare la situazione con la contestuale rimozione degli effetti pregiudizievoli già realizzatisi Azioni • Assistenza legale nei procedimenti giurisdizionali o amministrativi, accompagnando la vittima durante l’iter intrapreso • Ausilio di informazioni, notizie od osservazioni, scritte od orali, nel corso di un giudizio • Svolgimento di inchieste autonome per la verifica dell’esistenza di prassi o condotte discriminatorie • Svolgimento di attività conciliativa informale
  • 47. Tutela Giurisdizionale Chiunque si ritiene vittima di una discriminazione può agire dinanzi al giudice per far valere il diritto alla parità di trattamento L’azione si caratterizza per: • assenza di qualsiasi formalità (non è necessaria la presenza di un difensore)
  • 48. Soggetti legittimati • dalla vittima direttamente • dalle associazioni che operano nel settore iscritte in un apposito elenco approvato dal Dipartimento per le Pari Opportunità e dal Ministero del Lavoro Il ricorso può essere proposto
  • 49. Strumenti operativi Antenne territoriali UNAR associazioni ed Enti del terzo settore, parti sociali •Registro nazionale delle associazioni e degli enti con legittimazione ad agire in giudizio
  • 50. Contact center NUMERO VERDE GRATUITO 800.90.10.10 Attivo dal 10 dicembre 2004 tutti i giorni, dalle ore 10 alle 20 disponibile in italiano, inglese, francese,spagnolo, arabo, russo, rumeno, cinese mandarino. Ma anche: Hindi, urdu, tedesco, kurdo, Curmanci, Farsi, turcmeno, aseri, dari, turco, pashtu, lingala, kikongo, singole e punjabi
  • 51. 2005 – 2009 25.000 chiamate 2.500 casi non pertinenti con istruttoria 1400 casi pertinenti
  • 52.
  • 53.
  • 54. DIPARTIMENTO PER I DIRITTI E LE PARI OPPORTUNITA' - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali
  • 55. Contact center Come funziona • I LIVELLO: raccolta delle segnalazioni e ricerca delle informazioni utili per una soluzione in tempo reale del caso • II LIVELLO: ove non disponibile una soluzione in tempo reale, inoltro all’UNAR per la risoluzione del caso con la supervisione dell’expertise Qualsiasi richiesta di assistenza si conclude con una comunicazione finale all’utente
  • 56. DIPARTIMENTO PER I DIRITTI E LE PARI OPPORTUNITA' - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali 1 accolto 2 trasmesso I livello 3 assegnato I livello 6 assegnato funzionario 4 chiuso Transizioni stati caso L’operatore di Contact Center chiude il caso L’operatore di I livello chiude il caso L’operatore di I livelllo trasmette il caso al II livello L’operatore abilitato all’inserimento trasmette il caso al I livello L’operatore di I livello assegna il caso ad un operatore Junior L’operatore Junior reinvia il caso al Contact Center per anomalie nei dati Il funzionario UNAR trasmette il caso al Magistrato del team 5 trasmesso II livello (Dir. UNAR) Il dirigente UNAR assegna il caso ad un team funzionario/ magistrato L’operatore Junior rilascia il caso a lui assegnato Il funzionario rilascia il caso al Dirigente L’operatore Junior rilascia il caso al contact center 7 assegnato Magistrato Il Magistrato rimanda il caso al funzionario UNAR Il Dirigente UNAR chiude il caso Il Magistrato rilascia il caso al Dirigente Il dirigente UNAR reinvia il caso al I livello L’operatore Contact Center, antidiscriminazioni, Focal Point inserisce i dati dell’evento nel sistema. Viene creato il “caso”.
  • 57. La punta di un iceberg
  • 58. DIPARTIMENTO PER LE PARI OPPORTUNITA' - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali
  • 59. Vittime originarie di 22,8 16,5 5,8 14,4 18,5 17,7 2,5 1,8 0 5 10 15 20 25 N ord-A frica A frica A sia A m erica Latina Europa O rientale Italia Sconosciuta A ltro
  • 60. Nord-Africa Marocco 63,3 Tunisia 16,7 Egitto 16,7 Algeria 3,3 Totale Nord-Africa 100,0 Africa Senegal 29,2 Costa D'avorio 15,4 Nigeria 15,4 Camerun 13,8 Altre Nazioni 26,2 Totale Africa 100,0 Europa Orientale Romania 45,8 Albania 16,7 Polonia 9,7 Altre Nazioni 27,8 Tot. Europa Oriental 100,0
  • 61. Rumeni in crescita anche nelle discriminazioni subite Countries Regular presence % Countries Regular presence % Romania 555.997 15.1 Serbia-Montenegro 79.468 2.2 Morocco 387.031 10.5 Bangladesh 77.229 2.1 Albania 381.011 10.3 Perù 76.406 2.1 Ucraina 195.412 5.3 Egypt 73.747 2.1 China 186.522 5.1 Sri Lanka 69.919 2.0 Philippines 113.907 3.1 Ecuador 67.327 1.9 Moldova 98.149 2.7 Macedonia 65.880 1.8 Tunisia 94.861 2.6 Senegal 65.136 1.8 India 91.781 2.5 Pakistan 56.949 1.5 Poland 90.776 2.5 USA 50.820 1.4 Data: Estimates 31.12.2006 Ministry of Interior – Ministry of Foreign Affairs
  • 62.
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  • 66. Residenti in Italia da 27,3 9,4 41,3 22,0 0 10 20 30 40 50 fino a 5 anni da 6 a 10 anni da 11 a 15 anni oltre i 15 anni
  • 67. Ambito di discriminazione 20 05 20 06 20 07 20 08 20 09 Δ 08/09 1 Vita pubblica 5,3 6,0 12, 8 13, 6 17, 0 +3,4 2 Lavoro 28, 4 31, 7 23, 8 22, 1 16, 6 -5,5 3 Erogazione servizi da enti pubblici 9,9 8,7 10, 6 13, 0 13, 7 +0,7 4 Mass media 2,5 5,0 4,0 2,7 10, 8 +8,1 5 20, 12, 16, 16, 10,
  • 68. Contesti di discriminazione dell’ambito “Vita pubblica” Spazi pubblici 47,1 Politica 41,2 Scritte xenofobe 11,8 Totale 100,0
  • 69. OSTACOLI ALL’ INCORPORAZIONE Un esito non scontato FATTO DI Vincoli e opportunità della società di accoglienza, politiche governative e reazioni della società civile • Potenziale dei network etnici e sociali
  • 70. CONTRO LE DISCRIMINAZIONI Norme, strumenti e percorsi per una società di eguali Discriminazioni multiple
  • 71. Variabili multiple entrano in gioco e rendono ancora più aspra per la vittima, ma confusa per chi osserva, l’azione discriminante
  • 72. Quando il problema aumenta complessità dei fenomeni discriminatori multipli  dell’ humus all’interno del quale prolificano  dei processi e delle rappresentazioni che esplicitano o rendono implicita la discriminazione sia tra le vittime che tra gli attori delle condotte e tra gli organismi di tutela
  • 73. Le normative di promozione della parità di trattamento definiscono gli individui con categorie singole, affrontando in genere un caso di discriminazione sulla base di un singolo ambito della discriminazione e trascurando una indivisibile combinazione tra ambiti.
  • 74. La discriminazione multipla è molto più articolata da cogliere, perché coinvolge sfere personali della appartenenza di una persona, vissuti ed identità che il soggetto stesso che ne subisce le conseguenze non riesce chiaramente a comprendere
  • 75. Anche il testimone della discriminazione osserva Con consapevolezza o inconsapevolezza con indolenza, indifferenza, condivisione o indignazione, a seconda dei nostri livelli di sensibilità, etica, impegno culturale, sociale o politico Ma senza una corretta comprensione delle dinamiche e di tutti i fattori da cui la discriminazione scaturisce
  • 76. Partire dai Single-Ground per arrivare ai multiground Intervenire sulle diverse sensibilità e velocità nazionali per accelerare il cambiamento L’estensione delle discriminazioni sulla base del codice penale francese (Art. 225-1) a fattori come: Origine, sesso, situazione familiare, apparenza fisica, nome, stato di salute o di gravidanza, disabilità, caratteristiche genetiche, costumi, orientamento sessuale, età, opinioni politiche, attività sindacali, appartenenza o non appartenenza (vera o supposta) ad un’etnia, una nazione, una razza o religione determinata
  • 77. Strumenti più collaudati in caso di Discriminazione composta Quando una persona vive una discriminazione sulla base di due o più fattori allo stesso tempo e in cui un fattore si aggiunge ad altri fattori – in altre parole un ambito si combina con altri fattori di discriminazione Discriminazione multipla Che avviene su diversi ambiti della discriminazione operanti separatamente
  • 78. Discriminazione intersezionale Si riferisce ad una situazione in cui diversi fattori operano ed interagiscono tra loro allo stesso tempo in modo da risultare inseparabili
  • 79. E frequentemente la condotta discriminante è Una discriminazione intersezionale perché Uno stesso individuo mescola al suo interno identità biologica ed identità attribuite, definizioni del Sé e/o dell’Altro collettivi che possono avere radici in rapporti di forza tra gruppi coagulati attorno ad interessi specifici
  • 80. Qual è il problema? Sono una donna, musulmana, di 18 anni, disabile. Amo indossare il velo. Ho problemi in classe Sono gay, senegalese, sieropositivo. Non vogliono farmi iscrivere in palestra Ho 72 anni, sono Rom, provengo dal Kosovo, ho il Parkinson. Il medico non vuole neppure visitarmi Sono un operaio egiziano, disabile, fervido credente. Faccio il netturbino e sto per andare in pensione ma vengo molestato quotidianamente da un collega sindacalista
  • 81. Giovani e stranieri: uomini e donne Arresto di un giovane spacciatore africano Il ragazzo è uno studente ghanese e attendeva la campanella davanti la scuola serale. Percosso dai vigili a sangue, a notte fonda è stato rilasciato. Sulla busta con gli effetti personali c’era la scritta “Di Emmanuel il negro” Prostituta peruviana aggredita in Questura Nell’adempimento di una ordinanza municipale contro la prostituzione, una studentessa peruviana che parlava con tre connazionali viene prelevata a forza nel centro della città. Malmenata sporge querela dopo una notte di detenzione.
  • 82. Dal caso emblematico al normale vissuto discriminatorio In genere si coagulano elementi di appartenenza reali, ostentati o percepiti tali, legati insieme per attribuire un senso sociale plurale giudicato in linea o non in linea con un comportamento o atteggiamento omologante.
  • 83. Dinamiche di attribuzione culturale La rappresentazione di sé e quella degli Altri sono costruzioni culturali in costante ridefinizione, frutto di esperienze storiche, politiche e sociali di incontro, spesso funzionali al raggiungimento o al mantenimento di un potere concreto o simbolico nei confronti di coloro verso i quali ci si contrappone.
  • 84. Alla ricerca di Senso Nel discriminare, correlo arbitrariamente variabili che non hanno nesso tra loro, legando indissolubilmente nella relazione ipotesi di status economico, giuridico, sociale e culturale con altri elementi come il genere, l’età, lo stato di salute, l’orientamento sessuale, il colore della pelle, i lineamenti del viso, il taglio di capelli, l’accento o lingua, credenze e religione di riferimento, abbigliamento, eventuali deficit motori o mentali, simboli esteriori o generica origine etnico-nazionale.
  • 85. Semplificare il reale L’arbitraria correlazione per stereotipi contribuisce ad un processo di inferiorizzazione che mina alla base la relazione interpersonale, che non sarà quindi fondata sulla reciprocità. La condizione di subordinazione può essere percepita con rassegnazione dalla vittima, che autolegittima l’attore della condotta discriminatoria ad effettuare una disparità di trattamento nei suoi confronti. In questo gioco al massacro, a volte lo stesso discriminante non ha piena consapevolezza della illiceità non solo normativa ma neanche etica del suo comportamento.
  • 86. Il pregiudizio non facilita l’analisi, ma NON aiuta anche la collaborazione multiground tra ONG, Enti Locali, istituzioni nazionali, media e influenza anche l’elaborazione legislativa
  • 87. Le persone con identità multiple non sono adeguatamente protette dalla legislazione vigente. Le tante identità aumentano la vulnerabilità sociale
  • 88. Un nuovo equilibrio Un approccio multifattoriale e le difficoltà di un approccio olistico Promuovere al contempo l’accesso al lavoro, all’educazione, a beni e servizi Aumentare la partecipazione attiva di tutti i key actors coinvolti nei differenti fattori
  • 89. Un arena multifattoriale Creare forme di cooperazione trasversale tra istituzioni impegnate per competenza in specifici ambiti e tra ONG esplicitando i conflitti Favorire un confronto diretto tra key actors , istituzioni e media per il superamento di immagini stereotipe e nuovi strumenti normativi e amministrativi di prevenzione e tutela
  • 91. La Rete delle Antenne Territoriali Antidiscriminazioni • Antenne locali per la comprensione degli ostacoli all’inclusione sociale • Supporto ed orientamento al cittadino straniero contro ogni forma di discriminazione • Rilevazione e monitoraggio di ogni discriminazione • Attuale debolezza: eterogeneità di approcci, percezioni e strategie di rilevazione dati
  • 92. Potenzialità e limiti delle azioni di sistema su progetto Esigenza di andare oltre il progetto, con un approccio coordinato e sistematico ed una procedura di rilevazione standardizzata ed un intervento sostenibile
  • 93. UNAR e territori • Piattaforma informatica standardizzata per la gestione dei casi di discriminazione • Canalizzazione delle denuncie in un database centrale per il monitoraggio nazionale dei casi di discriminazione
  • 94. UNAR, Istituzioni nazionali, locali e Associazionismo Attivita’ mirate di formazione sulle normative e gli strumenti antidiscriminazione, linguaggi comuni e chiarezza delle problematiche Rafforzamento istituzionale Monitoraggio congiunto delle difficoltà di inclusione sociale e dei casi di discriminazione razziale Promozione di partenariati con il Terzo Settore, gli Enti Locali e le parti sociali e datoriali per facilitare la rimozione delle condotte discriminatorie e l’inserimento dei cittadini di origine straniera
  • 95. Codice delle Pari Opportunità e discriminazione Invio dall’UNAR di casi di presunta discriminazione di genere alla Consigliera Nazionale di Parità (istituita con D.Lgs. 198/2006) Ricorso davanti al tribunale in funzione di giudice del lavoro o al tribunale amministrativo regionale territorialmente competente avverso atti, patti o comportamenti discriminatori diretti o indiretti di carattere collettivo.
  • 96. Fattispecie di reato di rilevanza penale comunicazione di notizia di reato all’A.G. competente per territorio ai sensi dell’art. 331 c.p.p., ogni qualvolta si ravvisino nei casi sottoposti all’esame gli estremi di fattispecie penalmente rilevanti.
  • 97. Fattispecie di reato e cooperazione interistituzionale casi sottoposti a tutela penale nelle more della legge 13 ottobre 1975 n.654, modificata dalla legge 25 giugno 1993 n.205 (c.d. Legge Mancino) e dalla legge 24 febbraio 2006 n.85. Osservatorio per la Sicurezza contro gli Atti Discriminatori (OSCAD) operativo presso il Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale (decreto 2 settembre 2010)
  • 98. Altre sinergie Prefetture, Consigli Territoriali per l’Immigrazione, Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza E protocolli tra UNAR e regioni
  • 99. Protocollo di intesa Regione Emilia/Romagna Il Centro Regionale contro le discriminazioni Primi Osservatori provinciali di Bologna, Modena, Parma, Forli, Cesena, Rimini, Piacenza, Reggio Emilia, Ravenna, Ferrara. 9 provincie 38 distretti sanitari 2010 199 Sportelli attivi
  • 100. Protocolli in crescita Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Sicilia, Puglia, Provincie di Grosseto, Pistoia, Messina, Mantova, Comune di Roma Prossimi accordi con Campania, Toscana, Calabria, Lazio
  • 101. Il coordinamento degli osservatori sulla base di una standardizzazione dei processi di rilevazione dei dati
  • 102. Le proposte nel QSN Le potenzialita’ del nuovo Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 Rete di osservatori  Processi di governance locali  Adeguamento delle competenze  Diffusione di strumenti di monitoraggio e valutazione
  • 103. Altre fonti istituzionali e informative Raccordo dati, su piattaforma informatica parallela UNAR, da:  Media  Statistiche giudiziarie della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione DG statistica del Ministero di Giustizia (nota di rilevazione statistica alle corti d’appello e alle procure)  Annuario Statistico Italiano Tavola 3.1.9 “Azioni penali nel campo della discriminazione razziale”
  • 104. Azioni di sistema COORDINARSI PER POLITICHE COMUNI, Ricordandoci che, oltre ogni STRATEGIA, ci confrontiamo SEMPRE con Persone e NON con numeri Elaborazione politiche e trasferibilità dei risultati Identificare le criticità territoriali ed i gap conoscitivi Evitare sistemi di classificazione e raccolta dati eterogenei Eliminare OGNI duplicazione di sforzi Impegnarsi nel locale permettendo una analisi delle dinamiche globali
  • 105. Grazie Pietro Vulpiani Largo Chigi 19, Roma +39 06 67792267 antidiscriminazioni@pariopportunita.gov.it www.pariopportunita.gov.it p.vulpiani@palazzochigi.it