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CONFERENZA NAZIONALE 
“IL DECENNALE DELLE PROVE INVALSI” 
IL MODELLO DI RASCH: POTENZIALITA’ E LIMITI PER LE PROVE INVALSI 
GIUSEPPE GIAMPAGLIA 
DIPARTIMENTO DI SCIENZE ECONOMICHE E STATISTICHE 
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” 
giuseppe.giampaglia@unina.it
Idea base 
 E’ molto semplice. 
La risposta del soggetto è governata da due componenti (le incognite del 
modello, o “parametri”). 
La prima componente è la capacità o abilità del soggetto nella scelta 
della risposta giusta. Esempio: preparazione in matematica di uno studente. 
Maggiore è la sua preparazione, maggiore è la probabilità di dare la risposta 
esatta. 
La seconda componente è rappresentata dalla difficoltà delle domande 
(item). Esempio: una sottrazione ha una maggiore probabilità di ricevere 
una risposta corretta rispetto a un’equazione. 
Obiettivo: assegnare un valore a ogni soggetto sulla base della sua 
abilità e un valore a ogni item sulla base della sua difficoltà. 
 Due osservazioni. 
a. Si parla di probabilità del soggetto e di probabilità dell’item. Questo 
perché il modello è probabilistico.
Idea base 
b. La risposta del soggetto scaturisce dall’interazione tra capacità e difficoltà: 
maggiore è la preparazione rispetto a una determinata domanda, maggiore è la 
probabilità di fornire la risposta corretta. Simmetricamente, maggiore è la 
difficoltà rispetto alla preparazione di un dato studente, minore è la probabilità 
di una risposta corretta. 
Dunque, non esiste uno studente “bravo” in assoluto, così come non 
esiste una domanda difficile in assoluto. 
In breve, nel modello di Rasch la risposta del soggetto è sempre il risultato 
dell’interazione tra due elementi, la capacità e la difficoltà. 
Ma come si quantifica questa interazione? Attraverso un confronto tra 
capacità e difficoltà, che si esegue con un semplice sottrazione tra le due entità 
(che ovviamente utilizzano la stessa unità di misura).
Idea base 
Da questa prima operazione possono scaturire tre casi: 
 a. capacità = difficoltà 
P (probabilità di una risposta corretta) = 50% 
 b. capacità maggiore di difficoltà 
P > 50% 
 c. capacità minore di difficoltà 
P< 50%
Procedura 
Ma come si “misurano” l’abilità di ogni soggetto e la difficoltà di ogni item? 
Semplice: per i soggetti, si contano le risposte esatte di ciascuno di essi alla batteria di item; 
per gli item (domande), si contano le risposte esatte ricevute da ciascuna domanda. 
Per ogni soggetto, la somma delle risposte esatte rappresenta la statistica sufficiente – 
cioè, tutto quello che occorre sapere – per stimare la capacità individuale (primo 
parametro). 
Analogamente, per ogni item la somma delle risposte esatte ricevute costituisce la 
statistica sufficiente – cioè, tutto quello che occorre sapere – per stimare la 
difficoltà di ciascun item (secondo parametro). 
Questa misurazione sembra tuttavia poco attendibile: in una classe in cui la preparazione 
media è alta, una batteria di item risulterà facile; viceversa, in una classe con scarsa 
preparazione media, la stessa batteria risulterà difficile. 
Ragionamento analogo vale se la classe rimane la stessa, mentre varia la batteria di 
domande.
Soluzione del problema della variabilità delle stime 
Il modello di Rasch supera questo ostacolo: stima la capacità dei soggetti indipendentemente 
dalla difficoltà delle domande utilizzate, e la difficoltà degli item prescindendo dalle 
caratteristiche del campione a cui sono somministrati. 
In teoria dunque non c’è una distorsione delle stime dovuta alla variabilità 
dei soggetti e degli item. 
ACHTUNG!! La separazione delle stime è una caratteristica del modello 
matematico, non dei dati. 
Nella realtà, la risposta dello studente è comunque influenzata dalla difficoltà del problema, 
così come quest’ultima è comunque condizionata dal livello di preparazione degli 
studenti. 
Come si risolve il problema? Si controlla la misura in cui, nella realtà, è stata violata l’ipotesi 
di indipendenza (separazione matematica) tra la stima della capacità e la stima della 
difficoltà.
Controllo della separazione tra le due stime 
In pratica, si confrontano le risposte date con quelle generate dal modello: minore è la 
differenza, maggiore è la “tenuta” del modello e delle sue proprietà. 
Questo controllo è fondamentale, anche se a volte (troppe volte!) viene trascurato 
o effettuato in modo non adeguato. 
La separazione della stima dei soggetti da quella degli item configura la proprietà 
dell’invarianza della misurazione: finora solo il modello di Rasch avrebbe tale 
proprietà. Essa rappresenta una forma di “misurazione oggettiva”. 
Si noti che modelli più complessi, capaci di stimare caratteristiche aggiuntive (potere 
discriminante delle domande e guessing effect), non possiedono l’invarianza della 
misurazione.
Secondo vantaggio 
E’ costituito dalla (quasi) metricità del punteggio: questo può essere impiegato nella 
maggior parte delle operazioni matematiche.
Limiti 
1. Ampiezza del campione 
Contrariamente a quanto si verifica nelle indagini empiriche, nelle applicazioni col 
modello di Rasch un campione piccolo è preferibile a un campione grande. 
Con campioni molto grandi o popolazioni (è il caso dell’INVALSI) migliora la 
precisione della stima dei parametri, ma, proprio a causa di questa maggior precisione, 
peggiora la congruenza tra modello e dati. 
Di conseguenza, per stimare abilità e difficoltà occorrerebbe impiegare campioni con 
ampiezza piccola, compresa tra i 400 e gli 800 casi (regola empirica). 
E non è sostenibile la tesi secondo cui questo problema dipende dal tipo di 
software utilizzato. E’ l’architettura del modello che purtroppo mostra questo limite.
Limiti 
2. Funzionamento delle alternative di risposta 
Nel caso di domande con più di due alternative di risposta, il modello fa un controllo 
del funzionamento di ciascuna alternativa: se c’è qualche alternativa che non funziona 
(non discrimina) bene, la procedura è in grado di individuarla, ma non suggerisce la 
correzione appropriata: occorre fare vari (molti) tentativi prima di pervenire a una 
soluzione soddisfacente .

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Decennale Prove INVALSI - Giuseppe Giampaglia

  • 1. CONFERENZA NAZIONALE “IL DECENNALE DELLE PROVE INVALSI” IL MODELLO DI RASCH: POTENZIALITA’ E LIMITI PER LE PROVE INVALSI GIUSEPPE GIAMPAGLIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE ECONOMICHE E STATISTICHE UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” giuseppe.giampaglia@unina.it
  • 2. Idea base  E’ molto semplice. La risposta del soggetto è governata da due componenti (le incognite del modello, o “parametri”). La prima componente è la capacità o abilità del soggetto nella scelta della risposta giusta. Esempio: preparazione in matematica di uno studente. Maggiore è la sua preparazione, maggiore è la probabilità di dare la risposta esatta. La seconda componente è rappresentata dalla difficoltà delle domande (item). Esempio: una sottrazione ha una maggiore probabilità di ricevere una risposta corretta rispetto a un’equazione. Obiettivo: assegnare un valore a ogni soggetto sulla base della sua abilità e un valore a ogni item sulla base della sua difficoltà.  Due osservazioni. a. Si parla di probabilità del soggetto e di probabilità dell’item. Questo perché il modello è probabilistico.
  • 3. Idea base b. La risposta del soggetto scaturisce dall’interazione tra capacità e difficoltà: maggiore è la preparazione rispetto a una determinata domanda, maggiore è la probabilità di fornire la risposta corretta. Simmetricamente, maggiore è la difficoltà rispetto alla preparazione di un dato studente, minore è la probabilità di una risposta corretta. Dunque, non esiste uno studente “bravo” in assoluto, così come non esiste una domanda difficile in assoluto. In breve, nel modello di Rasch la risposta del soggetto è sempre il risultato dell’interazione tra due elementi, la capacità e la difficoltà. Ma come si quantifica questa interazione? Attraverso un confronto tra capacità e difficoltà, che si esegue con un semplice sottrazione tra le due entità (che ovviamente utilizzano la stessa unità di misura).
  • 4. Idea base Da questa prima operazione possono scaturire tre casi:  a. capacità = difficoltà P (probabilità di una risposta corretta) = 50%  b. capacità maggiore di difficoltà P > 50%  c. capacità minore di difficoltà P< 50%
  • 5. Procedura Ma come si “misurano” l’abilità di ogni soggetto e la difficoltà di ogni item? Semplice: per i soggetti, si contano le risposte esatte di ciascuno di essi alla batteria di item; per gli item (domande), si contano le risposte esatte ricevute da ciascuna domanda. Per ogni soggetto, la somma delle risposte esatte rappresenta la statistica sufficiente – cioè, tutto quello che occorre sapere – per stimare la capacità individuale (primo parametro). Analogamente, per ogni item la somma delle risposte esatte ricevute costituisce la statistica sufficiente – cioè, tutto quello che occorre sapere – per stimare la difficoltà di ciascun item (secondo parametro). Questa misurazione sembra tuttavia poco attendibile: in una classe in cui la preparazione media è alta, una batteria di item risulterà facile; viceversa, in una classe con scarsa preparazione media, la stessa batteria risulterà difficile. Ragionamento analogo vale se la classe rimane la stessa, mentre varia la batteria di domande.
  • 6. Soluzione del problema della variabilità delle stime Il modello di Rasch supera questo ostacolo: stima la capacità dei soggetti indipendentemente dalla difficoltà delle domande utilizzate, e la difficoltà degli item prescindendo dalle caratteristiche del campione a cui sono somministrati. In teoria dunque non c’è una distorsione delle stime dovuta alla variabilità dei soggetti e degli item. ACHTUNG!! La separazione delle stime è una caratteristica del modello matematico, non dei dati. Nella realtà, la risposta dello studente è comunque influenzata dalla difficoltà del problema, così come quest’ultima è comunque condizionata dal livello di preparazione degli studenti. Come si risolve il problema? Si controlla la misura in cui, nella realtà, è stata violata l’ipotesi di indipendenza (separazione matematica) tra la stima della capacità e la stima della difficoltà.
  • 7. Controllo della separazione tra le due stime In pratica, si confrontano le risposte date con quelle generate dal modello: minore è la differenza, maggiore è la “tenuta” del modello e delle sue proprietà. Questo controllo è fondamentale, anche se a volte (troppe volte!) viene trascurato o effettuato in modo non adeguato. La separazione della stima dei soggetti da quella degli item configura la proprietà dell’invarianza della misurazione: finora solo il modello di Rasch avrebbe tale proprietà. Essa rappresenta una forma di “misurazione oggettiva”. Si noti che modelli più complessi, capaci di stimare caratteristiche aggiuntive (potere discriminante delle domande e guessing effect), non possiedono l’invarianza della misurazione.
  • 8. Secondo vantaggio E’ costituito dalla (quasi) metricità del punteggio: questo può essere impiegato nella maggior parte delle operazioni matematiche.
  • 9. Limiti 1. Ampiezza del campione Contrariamente a quanto si verifica nelle indagini empiriche, nelle applicazioni col modello di Rasch un campione piccolo è preferibile a un campione grande. Con campioni molto grandi o popolazioni (è il caso dell’INVALSI) migliora la precisione della stima dei parametri, ma, proprio a causa di questa maggior precisione, peggiora la congruenza tra modello e dati. Di conseguenza, per stimare abilità e difficoltà occorrerebbe impiegare campioni con ampiezza piccola, compresa tra i 400 e gli 800 casi (regola empirica). E non è sostenibile la tesi secondo cui questo problema dipende dal tipo di software utilizzato. E’ l’architettura del modello che purtroppo mostra questo limite.
  • 10. Limiti 2. Funzionamento delle alternative di risposta Nel caso di domande con più di due alternative di risposta, il modello fa un controllo del funzionamento di ciascuna alternativa: se c’è qualche alternativa che non funziona (non discrimina) bene, la procedura è in grado di individuarla, ma non suggerisce la correzione appropriata: occorre fare vari (molti) tentativi prima di pervenire a una soluzione soddisfacente .