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O r g a n o u f f i c i a l e d i A s s o c o m p o s i t i 
TECHNOLOGICAL TEAM READY TO GO 
To be competitive it is important to reach high level of quality and reliability. 
ty. 
m. 
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RT. 
Two features are essential: Technology and Team. 
GSI manufactures components made of composite material 
for the Automotive market using different technologies: 
SMC, structural SMC, GMT, LFT, D-LFT and LWRT. 
The single technology is not enough. 
It is the team what really makes the difference, 
if the people are always ready to go ahead 
and act all together in perfect sync, 
where nothing - not even time - is out of control. 
Global System International S.p.A. 
via Enrico Fermi, 57 - 24020 Scanzorosciate (BG) - Italy 
phone: +39 035 655524 - 667219 - 668143 - fax: +39 035 667159 
e-mail: info@gsigroup.net - www.gsigroup.net 
art work: www.genuine.it 
anno IX - numero 32 giugno 2014 
magazine 
www.compositimagazine.it Poste Italiane spa . Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L.27/02/2004 n.46) art. 1, comma1, DCB Milano
Un nuovo mercato per GSI 
Grazie a un notevole knowhow nello stampaggio di componenti strutturali in compositi avanzati, Global 
System International (GSI) si sta ritagliando un posto di tutto rispetto anche nel comparto automotive di 
alta gamma. Con Emanuele Giani, Chief Operating Officer del Gruppo abbiamo parlato dei principali progetti 
portati avanti per conto dei principali operatori mondiali del settore. 
38 Compositi 
A livello di processo è stato ne-cessario 
apportare qualche ac-corgimento? 
Nei due anni di ricerca ci siamo occu-pati 
di tutti i particolari, a partire dalla 
stampabilità del componente, che ha 
dimensioni molto grandi, con una lun-ghezza 
di quasi 2 m. In particolare ab-biamo 
messo a punto una tecnica di 
saldatura, di montaggio e di preparazio-ne 
alla saldatura che stiamo per brevet-tare. 
La riteniamo infatti una soluzione 
molto efficiente che potremmo fornire 
ad altri operatori che devono affrontare 
tali tipo di problematiche. C’è da dire, 
che GSI aveva già partecipato a un pro-getto 
simile, realizzando il copri batte-ria 
della FISKER una supercar elettrica 
prodotta da una società americana, ma 
in quel caso i requisiti di abbattimento 
dell’elettromagnetismo richiesti erano 
molto inferiori. 
Quanti pezzi si producono al 
mese della VW E-UP? 
Il progetto prevedeva inizialmente la 
produzione di circa 200-250 macchine 
al mese e su quei volumi è stato fat-to 
l’investimento. Fortunatamente, la 
vettura sta ottenendo un buon succes-so 
e la domanda attuale è quasi rad-doppiata, 
quindi intorno ai 500 pezzi al 
mese. Una domanda che riusciamo a 
soddisfare grazie a una serie di ottimiz-zazioni 
che abbiamo introdotto e sulle 
quali continuiamo a lavorare per acce-lerare 
ulteriormente il ciclo. Se, come 
speriamo, il trend continuerà a cresce-re, 
dovremmo provvedere ad ampliare 
lo stabilimento, soprattutto per proble-mi 
di spazio e logistica, in quanto i pez-zi 
sono grandi e il processo produttivo 
è suddiviso in vari step intermedi che 
creano un notevole ingombro. 
Quando è nata la collaborazione 
con Volkswagen? 
GSI Deutschland, la filiale tedesca del 
gruppo, ha una grande esperienza nel-lo 
stampaggio di materiali compositi in-novativi, 
e da tempo fornisce al grup-po 
Volkswagen componenti in GMT 
(Glass Material Thermoplastic), LFT 
(Long Fiber Thermoplastic) e LWRT 
(Light-Weight Reinforced Thermopla-stic). 
In pratica, stiamo accompagnan-do 
Volkswagen nel percorso evolutivo 
di questi materiali. Il primo ad essere 
Il mercato automotive pare in ri-presa. 
Quanto è importante que-sto 
comparto per global system 
international? 
È una notizia molto positiva, anche se 
in realtà la crisi è stata molto forte solo 
in alcuni Paesi, tra i quali l’Italia, e per le 
produzioni destinate al mercato di mas-sa. 
In Germania, invece il comparto 
non si è mai fermato e anche le vendite 
dei veicoli di fascia media hanno tenu-to 
bene. Di questo andamento non ha 
risentito Global System International 
(GSI), perché siamo una realtà specia-lizzata 
nello stampaggio di componenti 
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elettrica. Attività che stanno diventan-do 
sempre più importanti per il nostro 
Gruppo che partecipa a importanti pro-getti 
con alcuni dei principali operatori 
del settore, anche se il core business 
resta il comparto dei mezzi agricoli. La 
parte automotive è sviluppata quasi in-teramente 
nello stabilimento tedesco 
di Horgentshausen, nei pressi di Mona-co, 
il secondo per importanza per fat-turato 
e parco macchine, dopo il sito di 
Scanzorosciate (Bergamo) che ospita il 
quartier generale di GSI. 
A quali progetti 
state partecipando? 
Lavoriamo a diversi progetti per il Grup-po 
Volkswagen. Uno riguarda il proget-to 
e-up, l’auto elettrica di Volkswagen, 
di cui produciamo la vasca dove vie-ne 
alloggiata la batteria che alimenta la 
vettura. La messa a punto del compo-nente 
è stata una vera sfida, che ha ri-chiesto 
due anni di ricerca e sperimen-tazioni 
per arrivare alla soluzione finale. 
Infatti, i tradizionali requisiti di legge-rezza 
e resistenza, alla base di ogni pro-getto 
automotive, in questo caso sono 
particolarmente stringenti, dal momen-to 
che si parla di un’auto elettrica dove 
il contenimento dei consumi è essen-ziale, 
e che il componente deve pro-teggere 
la batteria da eventuali urti o 
colpi. Nello sviluppo del pezzo, inoltre 
abbiamo dovuto tener conto di alcune 
novità normative, come i nuovi stan-dard 
sull’autoestinguenza dei materiali, 
entrati in vigore di recente. Un altro re-quisito 
richiesto, poi, è un’elevata capa-cità 
di schermare l’elettromagnetismo 
generato dalla batteria, fenomeno che 
va a interferire e a danneggiare gli al-tri 
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della vettura, come telefonini, ma 
anche pacemaker impiantati nel corpo 
di una persona. 
Qual è la soluzione 
messa a punto? 
Per soddisfare le prime tre caratteri-stiche, 
resistenza, leggerezza ed auto-estinguenza 
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la vasca in SMC, materiale che soddi-sfa 
pienamente questi requisiti, per poi 
rivestirla con una schermatura per le 
onde elettromagnetiche. Il problema 
è stato trovare il materiale più idoneo 
a questo scopo e, soprattutto, il modo 
per applicarlo sul guscio in SMC. Ini-zialmente, 
insieme a un’azienda part-ner, 
avevamo pensato di costampare 
una rete metallica, soluzione efficace, 
la cui produzione però presentava di-versi 
problemi di ripetibilità. Dopo va-rie 
prove, siamo arrivati alla soluzione 
approvata: l’incollaggio di un lamierino 
metallico, preformato con una serie di 
stampi, ed elettrosaldato. Un progetto 
molto impegnativo, che ha richiesto di-versi 
test e prove, condotti in laboratori 
qualificati, come Porsche e Mercedes, 
e quindi anche con certi costi. 
Emanuele Giani
punto un particolare processo che ci ha 
permesso di superare alcune difficoltà 
riscontrate nell’impregnazione del car-bonio 
e di ottimizzarne la produzione. 
Per la stessa casa, inoltre, stiamo con-cludendo 
un contratto per la produzio-ne 
di particolari interior, sempre in car-bonio, 
da montare su diversi veicoli. 
Infine, per il gruppo Fiat ci stiamo oc-cupando 
della produzione della mostri-na 
dell’Alfa Romeo 4C, un pezzo a vi-sta, 
stampato in BMC (Bulk Moulding 
Compound), che deve rispondere ad 
elevati requisiti estetici e di resistenza 
meccanica. 
Quali sono le prossime sfide? 
La prossima sfida riguarda l’avvio dei 
nuovi stabilimenti in Brasile, destina-ti 
alla produzione di componenti strut-turali 
per camion e macchine agricole 
per Iveco e CNH Global e altri clien-ti 
che operano sul mercato america-no. 
La produzione sarà organizzata su 
un sito di stampaggio, assemblaggio e 
verniciatura a Belo Horizonte, e su due 
module centers per l’assemblaggio e 
la verniciatura a Curitiba e a Horizonti-na. 
Al momento i due module centers 
sono già operativi, e per settembre 
contiamo di avviare anche il sito di 
stampaggio di Belo Horizonte, dove 
verrà installata una pressa da 4.000 
tonnellate, l’unica in tutto il Sud Ame-rica 
con questa capacità. La pressa è 
stata costruita presso lo stabilimento di 
Terenzio Presse in Cina ed attualmente 
è in viaggio verso il Brasile. Dato peso 
e dimensioni, la macchina ha un’altezza 
di 12 m fuori terra più 2 m interrati per 
un peso di 75 tonnellate, anche l’orga-nizzazione 
della logistica non è stata af-fatto 
semplice: basti considerare che a 
trasportare tutti i componenti sono due 
navi e che per l’assemblaggio e l’instal-lazione 
nel sito sarà necessario utilizza-re 
una gru da 300 tonnellate. 
Compositi 39 
impiegato nel settore auto infatti è stato 
il GMT, costituito da lastre di polipropi-lene 
caricate con fibre di vetro già orien-tate. 
Successivamente si è cominciato 
ad utilizzare l’LFT, un materiale simi-le 
al precedente, ma più economico e 
con proprietà meccaniche inferiori. Con 
questi due materiali abbiamo realizzato 
dei copri batteria per vetture tradiziona-li, 
quindi con volumi produttivi di milio-ni 
di pezzi. Da qui abbiamo cominciato 
a lavorare con nuove tecnologie di ma-teriali, 
che richiedono temperature di ci-clo 
più basse e, soprattutto, destinate a 
componenti per supercar o macchine di 
lusso. Non a caso siamo stati tra i primi 
ad utilizzare LWRT, un materiale molto 
leggero, con proprietà meccaniche ele-vate 
e con alto potere fonoassorbente. 
A quali altri progetti 
state lavorando? 
Abbiamo appena acquisito, sempre con 
Volkswagen, il progetto B9, per la pro-duzione 
del sottomotore da applicare a 
vetture di serie. Questi componenti ver-ranno 
realizzati con una tecnologia ibri-da, 
ovvero con un materiale, il GMTEX, 
composto da lastre di GMT e lastre di 
LWRT fuse insieme. Un altro lavoro im-pegnativo, 
in quanto si tratta di tecnolo-gie 
sviluppate per volumi contenuti che 
invece impiegheremo per realizzare mi-lioni 
di pezzi. A questo si aggiunge l’esi-genza 
di contenere al massimo gli erro-ri 
di produzione, in quanto la tolleranza 
qualitativa prevista dalla casa automobi-listica 
tedesca è di 50 pezzi per milione. 
Un’esigenza che riusciamo a soddisfa-re 
pienamente, grazie alle performan-ce 
dello stabilimento tedesco, che van-ta 
un margine di errore inferiore a meno 
della metà di quello richiesto. 
Come riuscite 
ad ottenere questi risultati? 
Sono frutto di un insieme di fattori. In-nanzitutto 
di un sistema qualità mol-to 
avanzato e della cura nella gestione 
e manutenzione degli stampi. A que-sto 
si aggiungono altri due elementi 
altrettanto importanti: un giusto com-promesso 
con il cliente e la formazio-ne 
del personale. Per quanto riguarda il 
primo aspetto, nei progetti automotive 
tutta la parte di processo viene studia-ta 
e pianificata nel dettaglio. L’attenzio-ne 
su tutta la filiera produttiva pertan-to 
è molto elevata e lo stesso cliente è 
disposto a riconoscere il giusto prezzo 
per garantirsi tecnologie di lavorazione 
di primo livello, in modo da eliminare 
le possibilità di errore. Infine, dal mo-mento 
che in queste lavorazioni i difet-ti 
sono generalmente provocati da erro-ri 
umani, la preparazione del personale 
gioca un ruolo molto rilevante. Training 
continuo, formazione, condivisione de-gli 
obiettivi, motivazione del personale 
sono aspetti sui quali lavoriamo inten-samente. 
La produzione automotive viene 
seguita interamente dallo stabi-limento 
tedesco? 
Le belle performance del sito tede-sco 
ci hanno aperto le porte per vali-dare 
per il Gruppo Volkswagen anche 
lo stabilimento di Scanzorosciate. Dal-lo 
scorso marzo siamo validati per re-alizzare 
un componente della Hura-can, 
la nuova supercar di Lamborghini. 
Si tratta dell’engine bay, il coprimotore 
che va sul retro della vettura, realizza-to 
in carbonio e poi verniciato. Anche 
per questo componente, che stampia-mo 
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- Un nuovo mercato per GSI -

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  • 1. Seguici su: Gruppo Compositi Magazine | @Compositi_mag O r g a n o u f f i c i a l e d i A s s o c o m p o s i t i TECHNOLOGICAL TEAM READY TO GO To be competitive it is important to reach high level of quality and reliability. ty. m. al es: RT. Two features are essential: Technology and Team. GSI manufactures components made of composite material for the Automotive market using different technologies: SMC, structural SMC, GMT, LFT, D-LFT and LWRT. The single technology is not enough. It is the team what really makes the difference, if the people are always ready to go ahead and act all together in perfect sync, where nothing - not even time - is out of control. Global System International S.p.A. via Enrico Fermi, 57 - 24020 Scanzorosciate (BG) - Italy phone: +39 035 655524 - 667219 - 668143 - fax: +39 035 667159 e-mail: info@gsigroup.net - www.gsigroup.net art work: www.genuine.it anno IX - numero 32 giugno 2014 magazine www.compositimagazine.it Poste Italiane spa . Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L.27/02/2004 n.46) art. 1, comma1, DCB Milano
  • 2. Un nuovo mercato per GSI Grazie a un notevole knowhow nello stampaggio di componenti strutturali in compositi avanzati, Global System International (GSI) si sta ritagliando un posto di tutto rispetto anche nel comparto automotive di alta gamma. Con Emanuele Giani, Chief Operating Officer del Gruppo abbiamo parlato dei principali progetti portati avanti per conto dei principali operatori mondiali del settore. 38 Compositi A livello di processo è stato ne-cessario apportare qualche ac-corgimento? Nei due anni di ricerca ci siamo occu-pati di tutti i particolari, a partire dalla stampabilità del componente, che ha dimensioni molto grandi, con una lun-ghezza di quasi 2 m. In particolare ab-biamo messo a punto una tecnica di saldatura, di montaggio e di preparazio-ne alla saldatura che stiamo per brevet-tare. La riteniamo infatti una soluzione molto efficiente che potremmo fornire ad altri operatori che devono affrontare tali tipo di problematiche. C’è da dire, che GSI aveva già partecipato a un pro-getto simile, realizzando il copri batte-ria della FISKER una supercar elettrica prodotta da una società americana, ma in quel caso i requisiti di abbattimento dell’elettromagnetismo richiesti erano molto inferiori. Quanti pezzi si producono al mese della VW E-UP? Il progetto prevedeva inizialmente la produzione di circa 200-250 macchine al mese e su quei volumi è stato fat-to l’investimento. Fortunatamente, la vettura sta ottenendo un buon succes-so e la domanda attuale è quasi rad-doppiata, quindi intorno ai 500 pezzi al mese. Una domanda che riusciamo a soddisfare grazie a una serie di ottimiz-zazioni che abbiamo introdotto e sulle quali continuiamo a lavorare per acce-lerare ulteriormente il ciclo. Se, come speriamo, il trend continuerà a cresce-re, dovremmo provvedere ad ampliare lo stabilimento, soprattutto per proble-mi di spazio e logistica, in quanto i pez-zi sono grandi e il processo produttivo è suddiviso in vari step intermedi che creano un notevole ingombro. Quando è nata la collaborazione con Volkswagen? GSI Deutschland, la filiale tedesca del gruppo, ha una grande esperienza nel-lo stampaggio di materiali compositi in-novativi, e da tempo fornisce al grup-po Volkswagen componenti in GMT (Glass Material Thermoplastic), LFT (Long Fiber Thermoplastic) e LWRT (Light-Weight Reinforced Thermopla-stic). In pratica, stiamo accompagnan-do Volkswagen nel percorso evolutivo di questi materiali. Il primo ad essere Il mercato automotive pare in ri-presa. Quanto è importante que-sto comparto per global system international? È una notizia molto positiva, anche se in realtà la crisi è stata molto forte solo in alcuni Paesi, tra i quali l’Italia, e per le produzioni destinate al mercato di mas-sa. In Germania, invece il comparto non si è mai fermato e anche le vendite dei veicoli di fascia media hanno tenu-to bene. Di questo andamento non ha risentito Global System International (GSI), perché siamo una realtà specia-lizzata nello stampaggio di componenti di veicoli di alta gamma, lusso o super-car, o di veicoli innovativi, come l’auto elettrica. Attività che stanno diventan-do sempre più importanti per il nostro Gruppo che partecipa a importanti pro-getti con alcuni dei principali operatori del settore, anche se il core business resta il comparto dei mezzi agricoli. La parte automotive è sviluppata quasi in-teramente nello stabilimento tedesco di Horgentshausen, nei pressi di Mona-co, il secondo per importanza per fat-turato e parco macchine, dopo il sito di Scanzorosciate (Bergamo) che ospita il quartier generale di GSI. A quali progetti state partecipando? Lavoriamo a diversi progetti per il Grup-po Volkswagen. Uno riguarda il proget-to e-up, l’auto elettrica di Volkswagen, di cui produciamo la vasca dove vie-ne alloggiata la batteria che alimenta la vettura. La messa a punto del compo-nente è stata una vera sfida, che ha ri-chiesto due anni di ricerca e sperimen-tazioni per arrivare alla soluzione finale. Infatti, i tradizionali requisiti di legge-rezza e resistenza, alla base di ogni pro-getto automotive, in questo caso sono particolarmente stringenti, dal momen-to che si parla di un’auto elettrica dove il contenimento dei consumi è essen-ziale, e che il componente deve pro-teggere la batteria da eventuali urti o colpi. Nello sviluppo del pezzo, inoltre abbiamo dovuto tener conto di alcune novità normative, come i nuovi stan-dard sull’autoestinguenza dei materiali, entrati in vigore di recente. Un altro re-quisito richiesto, poi, è un’elevata capa-cità di schermare l’elettromagnetismo generato dalla batteria, fenomeno che va a interferire e a danneggiare gli al-tri dispositivi elettronici presenti all’in-terno della vettura, come telefonini, ma anche pacemaker impiantati nel corpo di una persona. Qual è la soluzione messa a punto? Per soddisfare le prime tre caratteri-stiche, resistenza, leggerezza ed auto-estinguenza si è optato per stampare la vasca in SMC, materiale che soddi-sfa pienamente questi requisiti, per poi rivestirla con una schermatura per le onde elettromagnetiche. Il problema è stato trovare il materiale più idoneo a questo scopo e, soprattutto, il modo per applicarlo sul guscio in SMC. Ini-zialmente, insieme a un’azienda part-ner, avevamo pensato di costampare una rete metallica, soluzione efficace, la cui produzione però presentava di-versi problemi di ripetibilità. Dopo va-rie prove, siamo arrivati alla soluzione approvata: l’incollaggio di un lamierino metallico, preformato con una serie di stampi, ed elettrosaldato. Un progetto molto impegnativo, che ha richiesto di-versi test e prove, condotti in laboratori qualificati, come Porsche e Mercedes, e quindi anche con certi costi. Emanuele Giani
  • 3. punto un particolare processo che ci ha permesso di superare alcune difficoltà riscontrate nell’impregnazione del car-bonio e di ottimizzarne la produzione. Per la stessa casa, inoltre, stiamo con-cludendo un contratto per la produzio-ne di particolari interior, sempre in car-bonio, da montare su diversi veicoli. Infine, per il gruppo Fiat ci stiamo oc-cupando della produzione della mostri-na dell’Alfa Romeo 4C, un pezzo a vi-sta, stampato in BMC (Bulk Moulding Compound), che deve rispondere ad elevati requisiti estetici e di resistenza meccanica. Quali sono le prossime sfide? La prossima sfida riguarda l’avvio dei nuovi stabilimenti in Brasile, destina-ti alla produzione di componenti strut-turali per camion e macchine agricole per Iveco e CNH Global e altri clien-ti che operano sul mercato america-no. La produzione sarà organizzata su un sito di stampaggio, assemblaggio e verniciatura a Belo Horizonte, e su due module centers per l’assemblaggio e la verniciatura a Curitiba e a Horizonti-na. Al momento i due module centers sono già operativi, e per settembre contiamo di avviare anche il sito di stampaggio di Belo Horizonte, dove verrà installata una pressa da 4.000 tonnellate, l’unica in tutto il Sud Ame-rica con questa capacità. La pressa è stata costruita presso lo stabilimento di Terenzio Presse in Cina ed attualmente è in viaggio verso il Brasile. Dato peso e dimensioni, la macchina ha un’altezza di 12 m fuori terra più 2 m interrati per un peso di 75 tonnellate, anche l’orga-nizzazione della logistica non è stata af-fatto semplice: basti considerare che a trasportare tutti i componenti sono due navi e che per l’assemblaggio e l’instal-lazione nel sito sarà necessario utilizza-re una gru da 300 tonnellate. Compositi 39 impiegato nel settore auto infatti è stato il GMT, costituito da lastre di polipropi-lene caricate con fibre di vetro già orien-tate. Successivamente si è cominciato ad utilizzare l’LFT, un materiale simi-le al precedente, ma più economico e con proprietà meccaniche inferiori. Con questi due materiali abbiamo realizzato dei copri batteria per vetture tradiziona-li, quindi con volumi produttivi di milio-ni di pezzi. Da qui abbiamo cominciato a lavorare con nuove tecnologie di ma-teriali, che richiedono temperature di ci-clo più basse e, soprattutto, destinate a componenti per supercar o macchine di lusso. Non a caso siamo stati tra i primi ad utilizzare LWRT, un materiale molto leggero, con proprietà meccaniche ele-vate e con alto potere fonoassorbente. A quali altri progetti state lavorando? Abbiamo appena acquisito, sempre con Volkswagen, il progetto B9, per la pro-duzione del sottomotore da applicare a vetture di serie. Questi componenti ver-ranno realizzati con una tecnologia ibri-da, ovvero con un materiale, il GMTEX, composto da lastre di GMT e lastre di LWRT fuse insieme. Un altro lavoro im-pegnativo, in quanto si tratta di tecnolo-gie sviluppate per volumi contenuti che invece impiegheremo per realizzare mi-lioni di pezzi. A questo si aggiunge l’esi-genza di contenere al massimo gli erro-ri di produzione, in quanto la tolleranza qualitativa prevista dalla casa automobi-listica tedesca è di 50 pezzi per milione. Un’esigenza che riusciamo a soddisfa-re pienamente, grazie alle performan-ce dello stabilimento tedesco, che van-ta un margine di errore inferiore a meno della metà di quello richiesto. Come riuscite ad ottenere questi risultati? Sono frutto di un insieme di fattori. In-nanzitutto di un sistema qualità mol-to avanzato e della cura nella gestione e manutenzione degli stampi. A que-sto si aggiungono altri due elementi altrettanto importanti: un giusto com-promesso con il cliente e la formazio-ne del personale. Per quanto riguarda il primo aspetto, nei progetti automotive tutta la parte di processo viene studia-ta e pianificata nel dettaglio. L’attenzio-ne su tutta la filiera produttiva pertan-to è molto elevata e lo stesso cliente è disposto a riconoscere il giusto prezzo per garantirsi tecnologie di lavorazione di primo livello, in modo da eliminare le possibilità di errore. Infine, dal mo-mento che in queste lavorazioni i difet-ti sono generalmente provocati da erro-ri umani, la preparazione del personale gioca un ruolo molto rilevante. Training continuo, formazione, condivisione de-gli obiettivi, motivazione del personale sono aspetti sui quali lavoriamo inten-samente. La produzione automotive viene seguita interamente dallo stabi-limento tedesco? Le belle performance del sito tede-sco ci hanno aperto le porte per vali-dare per il Gruppo Volkswagen anche lo stabilimento di Scanzorosciate. Dal-lo scorso marzo siamo validati per re-alizzare un componente della Hura-can, la nuova supercar di Lamborghini. Si tratta dell’engine bay, il coprimotore che va sul retro della vettura, realizza-to in carbonio e poi verniciato. Anche per questo componente, che stampia-mo da maggio 2014, è stato messo a - Un nuovo mercato per GSI -