Academic research on the Ukrainian feminist movement Femen and the attention received from the media in the period between january 2012 and january 2013
2. Sara Pizzetti 798295 - C2
Chiara Scalvi 799539 - C2
Chiara Simoncelli 798758 - C2
CORSO INTEGRATO Di
CULTURA DELLA COMUNICAZIONE
A.a. 2012/2013
Proff. Francesco Siliato e Piero Pozzi
Politecnico di Milano
3. introduzione
Femen è un movimento femminista che si caratterizza per
le azioni in topless volutamente estreme e provocatorie. Il
movimento è nato in Ucraina per poi svilupparsi in tutto il
mondo, sia tramite supporto che con la creazione di gruppi
in varie nazioni. Si dichiarano pronte a proteggere i diritti
delle donne attaccando il patriarcato in tutte le sue forme:
dittatura, chiesa e industria del sesso.
Analisi della risposta mediatica alle azioni delle Femen.
L’analisi si è sviluppata sia attraverso le parole chiave
nel caso di elementi testuali, sia di elementi iconografici
richiamati dalle immagini. L’obiettivo principale era creare
un’analisi che rispecchiasse l’immagine delle Femen
che viene data sia dai media che dalle persone che
interagiscono con essi. Questo senza dimenticare il modo
di porsi del gruppo stesso.
La ricerca iconografica si è svolta sempre a partire dalla
ricerca di elementi chiave e possibili collegamenti nei
simboli usati dal gruppo. La scelta di illustrare anche la
storia delle naked protest deriva dalla volontà di inserire
le Femen all’interno di una tipologia di protesta già diffusa.
Il periodo di riferimento per quanto riguarda l’analisi degli
articoli di giornale e dei social network va da gennaio 2012
a gennaio 2013, con l’aggiunta di un articolo cartaceo su
GQ del 2011 in quanto particolarmente significativo. Per
quanto riguarda invece la frequenza degli articoli, l’analisi
va da aprile 2009 a febbraio 2013.
Le testate analizzate sono le tre maggiori nazionali («La
Repubblica», «Il Corriere della Sera» e «La Stampa»), con
l’aggiunta di «GQ Italia» ed «Elle France» per avere un punto
di vista maschile e femminile. Solo per quanto riguarda
la manifestazione al Vaticano sono stati inclusi «Il Resto
del Carlino» e «L'Unità», così come «Il Venerdì» è stato
considerato solo per l’unico articolo presente.
FEMEN
L'analisi
Chi sono le Femen?
5. LA REPUBBLICA
stampa nazionale
quotidiano
6
383.653*
Eugenio Scalfari
14 gennaio 1976
via Cristoforo Colombo 90,
Roma
Gruppo Editoriale L’Espresso
* dicembre 2012
genere
periodicità
colonne
diffusione media
fondatore
data fondazione
sede
editore
Informazioni di base
testate
6. CORRIERE DELLA SERA
stampa nazionale
quotidiano
7
403.879*
Eugenio Torelli Viollier
5 marzo 1876
Via Solferino 28, Milano
RCS Quotidiani S.p.A.
* dicembre 2012
genere
periodicità
colonne
diffusione media
fondatore
data fondazione
sede
editore
Informazioni di base
testate
7. testate
LA STAMPA
stampa nazionale
quotidiano
6
237.194*
Vittorio Bersezio
9 febbraio 1867
Via Lugaro 15, Torino
Editrice La Stampa
proprietà della famiglia
Agnelli (Fiat)
* dicembre 2012
genere
periodicità
colonne
diffusione media
fondatore
data fondazione
sede
editore
azionariato
Informazioni di base
8. testate
IL RESTO DEL CARLINO
stampa nazionale
quotidiano
5
129.454*
Cesare Chiusoli
Giulio Padovani
Alberto Carboni
5 marzo 1876
Via E.Mattei 106, Bologna
Poligrafici Editoriale
* dicembre 2012
genere
periodicità
colonne
diffusione media
fondatore
data fondazione
sede
editore
Informazioni di base
11. testate
GQ ITALIA
stampa nazionale
mensile
428.885*
Eugenio Torelli Viollier
ottobre 1999
Piazzale Cadorna 5, Milano
Edizioni CondÈ Nast S.p.A.
* novembre 2012
genere
periodicità
diffusione media
fondatore
data fondazione
sede
editore
Informazioni di base
12. testate
ELLE FRANCE
stampa femminile
settimanale
411 786 *
Hélène Lazareff
Marcelle Auclair
1945
149 rue Anatole France,
92534
Lagardère Group
[Levallois-Perret]
* 2010
genere
periodicità
diffusione media
fondatore
data fondazione
sede
editore
Informazioni di base
14. GRUPPO EDITORIALE
L’ESPRESSO
La Repubblica
Il Venerdì
L’Espresso
MicroMega
Limes
Le Scienze
Mente e Cervello
National Geographic Italia
Carlo Edoardo Revelli - 2,809%
Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste - 2,647%
Gruppo Editoriale L’Espresso (azioni proprie) - 2,609%
FLOTTANTE - 24,794
Giacaranda Maria Caracciolo di Melito Falck - 6,296%
Carlo De Benedetti - 53,818%
tramite CIR Spa
Margherita Revelli - 2,598%
Giulia Maria Crespi - 2,353%; fondatrice e presidente del FAI
Bestinver Gestion S.A. SGIIC - 2,076%
azionariato
15. azionariato
RCS MEDIA GROUP
Mediobanca S.p.A.
14,209%
Altro - 12,96%
Giovanni Agnelli &C. S.A.p.A.,
tramite Fiat - 10,497%
Efiparind BV - 7,748%
Giuseppe Rotelli, tramite Pandette
Finanziaria S.r.l. - 7,546%
Dorint Holding S.A. - 5,499%
Premafin Finanziaria S.p.A. - 5,461%
Pirelli & C S.p.A rapp. da Marco
Tronchetti Provera - 5,166%
Si.To. Financiere S.A. - 5,140%;
tramite Partecipazioni Editoriali S.r.l.
Gruppo Benetton - 5,100%;
tramite Edizione S.r.l.
Intesa Sanpaolo - 5,065%
Assicurazioni Generali - 3,957%
Banco Popolare - 3,634%
Gruppo UBS - 3,522%; tramite Ubs Fiduciaria S.p.A.
Gruppo Merloni rapp. da Francesco Merloni - 2,090%
tramite Merloni Invest S.p.A.
Sinpar Società di Investimenti e
Partecipazioni S.p.A. - 2,060%
Il Corriere della Sera
La Gazzetta dello Sport
Sette
Io Donna
Style
Casamica
Sportweek
Urban
L’Europeo
Oggi
Visto
Novella 2000
Abitare
16. azionariato
POLIGRAFICI EDITORIALE
Il Resto del Carlino
Il Giorno
La Nazione
ADV Media S.r.l. - 9,999%
Fondazione CR Trieste - 5,000%
Altro - 20,63%
MonRif S.p.A. - 61,88%
Poligrafici Editoriale S.p.A. - 2,488%
17. azionariato
LAGARDÉRE
Lagardère Capital &
Management - 9,62%
French private
investors - 8,53%
French institutional
investors - 18,61%
Non-French institutional
and private investors
58,88%
Employees and Group Savings Plan
investment funds - 1,49%
Treasury stock - 2,87%
Elle
GQ
Wired
Vogue
Vanity Fair
Glamour
Allure
Condè Nast
20. social
Twitter
Hashtag #femen a gennaio
Data la natura particolarmente veloce di twitter l’analisi
è stata svolta prendendo il mese di gennaio 2013,
analizzando l’eco della manifestazione al Vaticano.
Molti tweet riportano semplicemente la notizia, mentre i
commenti sono in prevalenza positivi e di solidarietà.
Dato il poco spazio le discussioni non si sviluppano
facilmente.
Dal 13/01 al 18/01 sono stati inviati 1886 tweet
con l’hashtag #femen
Nel periodo dal 13 al 15 i tweet riportavano la
notizia, mentre dal 15 al 19 sono aumentate le
discussioni.
Secondo HashTracking.com nelle 24h tra il 19
e il 18 su 1500 tweet ci sono stati 102 tweet
originali che hanno generato 78805 impressioni
raggiungendo 70514 account.
0
250
500
750
1000
1250
1500
Dic 31 Gen 1 Gen 6 Gen 9 Gen 12 Gen 15 Gen 18 Gen 21 Gen 24 Gen 27
21. social
Twitter
Hashtag #femen a gennaio
#Femen#Vaticano
#manifpourtous
#gay
#ingaywetrust
#tette
#marriagepourtous
#legalizegay
#titsriot
#ladonnaconlombrello
#omofobostaizitto
#papa
#topless
22. social
Tumblr
I post sulle femen
Tumblr è una piattaforma di microblogging, che concede
però molto più spazio alla discussione, grazie anche a
una gestione delle risposte più immediata. La divisione
temporale qui è irrilevante, perché i post circolano
rimbalzando sui vari account e vengono ripresi anche
a distanza di tempo. La generazione di discussioni non
è così legata al periodo temporale delle manifestazioni
come altrove.
L’opinione è divisa: ci sono post a favore, ma
anche a sfavore e una discussione molto sentita
è quella di alcune ragazze musulmane offese
dalle loro azioni. In generale, i post a riguardo
sono molto più critici che in altri social network.
23. social
Facebook
I gruppi sulle femen
Presenza del gruppo ufficiale del movimento e altri
gruppi delle diverse nazioni. La presenza di gruppi anti-
femen è piuttosto ridotta e in ogni caso quei gruppi sono
praticamente vuoti, se non oggetto di critiche.
Generalmente opinione favorevole, a parte
attacchi senza motivo particolare che non
arrivano a creare delle vere discussioni o
confronti.
24. social
Canali ufficiali
Sito, twitter, facebook e vimeo
Sito: Aggiunta di news mediamente una volta al giorno.
Condivisione di video, immagini e segnalazioni delle
manifestazioni. Presenza del collegamento allo shop e ai
vari social network.
Non c’è la possibilità di commentare i contenuti,
nonostante la struttura e l’uso che ne fanno si avvicini
molto al blog, abbandonando la staticità del sito-vetrina.
Facebook: Condivisione di manifestazioni e materiale.
Alcuni interventi per spiegare le loro posizioni. Le
amministratrici del gruppo principale rispondono
raramente agli utenti, mentre nei gruppi delle altre
nazioni la discussione è più sviluppata e le amministratrici
rispondono.
Twitter: Uso simile al sito per segnalare nuovi contenuti.
Pochi collegamenti con altri account. Usano varie lingue,
cosa che limita l’intervento e comprensione di chi segue.
La presenza di video generati dalle Femen durante le
manifestazioni sottolinea l’interesse delle manifestanti nel
far conoscere le loro azioni anche al di fuori della limitata
cerchia di partecipanti, cercando di far sentire la loro voce
in tutto il mondo tramite internet.
26. tabelle
LA REPUBBLICA
28 luglio 2012
«Attivista in topless contro il patriarca»
economia
prima
interni
esteri
cronaca
cultura
sport
spettacolo
monotematica
rubricata
TIPO DI PAGINA EDI/FONDO COM INV COR INCI NT AUT CRO NOT RUB FOTO
1 colonna
1 colonna
283 batt.
1 colonna
27. tabelle
LA REPUBBLICA
30 luglio 2012
«Le pasionarie - Quando la rivoluzione è donna»
economia
prima
interni
esteri
cronaca
cultura
sport
spettacolo
monotematica
rubricata
TIPO DI PAGINA EDI/FONDO COM INV COR INCI NT AUT CRO NOT RUB FOTO
13 colonne
6.728 batt.
28. tabelle
LA REPUBBLICA
30 agosto 2012
«Generazione Pussy Riot - Le nuove forme della protesta»
economia
prima
interni
esteri
cronaca
cultura
sport
spettacolo
monotematica
rubricata
TIPO DI PAGINA EDI/FONDO COM INV COR INCI NT AUT CRO NOT RUB FOTO
4 colonne
3.121 batt.
32. economia
prima
interni
esteri
cronaca
cultura
sport
spettacolo
monotematica
rubricata
TIPO DI PAGINA EDI/FONDO COM INV COR INCI NT AUT CRO NOT RUB FOTO
TOTALE
2 colonne
1 colonna
1.161 batt.
12 colonne
15.730 batt.
15,5 colonne
13 colonne
16.891 batt.
22,5 col.
2 colonne
588 battute
1 colonna
628 battute
4 colonne
6 colonne
2.985 batt.
4 colonne
1.499 batt.
6 colonne
2.985 batt.
17 colonne
9.849 batt.
1 colonna
1 colonna
283 batt.
17 colonne
9.849 batt.
tabelle
LA REPUBBLICA
Riepilogo
33. tabelle
IL CORRIERE DELLA SERA
economia
prima
interni
esteri
cronaca
cultura
sport
spettacolo
monotematica
rubricata
TIPO DI PAGINA EDI/FONDO COM INV COR INCI NT AUT CRO NOT RUB FOTO
3 colonne
520 battute
3 colonne
14 gennaio 2013
«Le Femen a seno nudo in San Pietro»
34. tabelle
IL CORRIERE DELLA SERA
economia
prima
interni
esteri
cronaca
cultura
sport
spettacolo
monotematica
rubricata
TIPO DI PAGINA EDI/FONDO COM INV COR INCI NT AUT CRO NOT RUB FOTO
3 colonne
424 battute
3 colonne
15 gennaio 2013
«Denunciate le attiviste di Femen»
37. tabelle
IL RESTO DEL CARLINO
economia
prima
interni
esteri
cronaca
cultura
sport
spettacolo
monotematica
rubricata
TIPO DI PAGINA EDI/FONDO COM INV COR INCI NT AUT CRO NOT RUB FOTO
1,5 colonne
924 battute
3,5 colonne
14 gennaio 2013
«Protestano a seno nudo contro il Papa»
40. commenti
VIDEO.REPUBBLICA.IT
Vaticano: la protesta delle attiviste di Femen
fa infuriare una fedele
PRO
CONTRO
11,6%
39,6%
41%95COMMENTI
NONSCHIERATI/NONPERT
INENTI
PRO
CONTRO
ragazze, manifestanti, attiviste, «tentatrice dall’ignuda
presenza e dalla lingua sconosciuta», donne libere e
progressiste, medioevo, terzo mondo, ignoranza
inciviltà, “reato”, incivile, violenza gratuita, pacificamente,
immobilizzata, disarmata, integralismo cattolico,
coraggio, onore, fanciulle, «più attiviste dei preti»,
petto nudo, rispetto, angeli, “religione”
irrispettose, nudiste isteriche, rispetto, «non c’è più
religione», pagate, «è il loro lavoro», “attiviste”, «femen non
è nulla», esibizionismo, «prezzolate, violente e volgari»,
bestemmie, oscenità, signorine protestatarie, atti osceni
e disturbo della quiete, imposizione, ribrezzo, «quattro
sgualdrine», manifestazione non autorizzata, vilipendio,
«in galera!!!»
13 gennaio 2013 / commenti dei lettori
41. commenti
CORRIERE.IT
Francia, scontri al corteo anti gay dei cattolici
18 novembre 2012 / commenti dei lettori
PRO
Suore sexy, carine.
CONTRO
Bestemmie, aggressive, violenza, estremismo laicista,
blasfemia, provocazione, violenza laicista, sfottere,
offesa, disprezzo, donne di dubbio gusto, distrurbo,
volgari, senza rispetto, oscenità, tette, squallide, schifo,
scalmanate, bestemmiatrici femministe, spogliarelliste,
donnine nude, isteriche, irritanti, sceneggiate, drogate,
odio antireligioso, fanatismo, disagi, sexy suore,
danno, arroganza, vergogna, prepotenza, odio, intolleranza,
orrore, insulti, intollerabili, scostumate, impresentabili.
PRO
NONSCHIERATI/NONPER
TINENTI
CO
NTRO
42. commenti
CORRIERE.IT
Attiviste di Femen a seno nudo davanti al Papa
13 gennaio 2013 / commenti dei lettori
PRO
Coraggio, civismo, bravissime, grandi, diritto
di manifestare, nude e inermi, freschezza, adorabili,
guerriere ardite, amazzoni, evviva, sogno, eroiche, grazie,
protesta pacifica.
CONTRO
Scandalo, nudiste urlatrici, sbagliato, offensive,
mancanza di rispetto, immorali, degrado, perversione,
oscene, squallide, patetiche, volgari, schifo, teppiste,
di pessimo gusto, blasfemia, insulto, vilipendio, esagerate,
pericolose, odio, violenza, ragazzine con i seni di fuori,
reato, grave, becere fondamentaliste atee, dequalificate,
sberleffi, buffonate, fenomeni da baraccone, erinni
furiose, porche, oltraggiose, reclusione, esaltate, abiette
comparsate, dure di comprendonio, sempre in mutande,
delirio, poveracce.
NONSCHIERATI/NONPERT
INENTI
PRO
CONTRO
53. 10
11
12
13
14
15
16
2010 2011 2012 2013
1
2
3
4
5
6
7
8
9
0
repubblica.it
lastampa.it
corriere.it
sintesi
FREQUENZA
Numero di articoli (originali e d’agenzia) online
Dal 2° trimestre del 2009 al 7 febbraio 2013
54. sintesi
RAPPORTO TESTO/FOTO
Percentuali di testo e immagini dedicate
da ogni testata cartacea a Femen
Dal 1 gennaio 2012 al 15 gennaio 2013
Dai grafici è evidente che la forma di divulgazione della
notizia prediletta dalle testate è quella fotografica, ad
eccezione di «La Repubblica» che dedica ben il 66% di
testo alle ragazze di Femen. «La Stampa» e «Il Venerdì»,
nell’unico loro articolo cartaceo, mostrano un neutrale
fifty-fifty.
55. sintesi
ATTENZIONE DEDICATA
Numero di battute degli articoli pubblicati
Dal 1 gennaio 2012 al 15 gennaio 2013
Articolo del 2011
Dal grafico si nota come sia «La Repubblica»
il quotidiano italiano che ha dedicato maggiore
attenzione al movimento di Femen, sia su carta che on
line. «Il Corriere della Sera», l’altro grande quotidiano
nazionale, al contrario ne ha parlato molto poco, quasi
sempre limitandosi a notizie d’agenzia pubblicate sul
sito web; «La Stampa» si è invece occupata di Femen
prevalentemente on line anche con alcuni servizi originali.
«GQ Italia» nel 2011 realizzò un interessante reportage,
pubblicato sulla rivista, che abbiamo voluto indicare per il
fatto che il giornalista accompagnò le attiviste in missione,
conferendo all’intero servizio un notevole valore aggiunto.
Femen ormai è un fenomeno sempre più francese, motivo
per cui «Elle France» si è occupato delle ragazze ucraine
in numerosi ed interessanti articoli. Il periodico di moda
francese è anche l’unica testata analizzata, insieme a «La
Repubblica», che ha dedicato a Femen un buon numero
di ampi articoli su carta, superando abbondantemente il
numero di battute degli articoli on line.
56. sintesi
CONCLUSIONI
Ardite guerriere o nudiste urlatrici?
L’analisi dei dati relativi alle varie testate (dalla frequenza
degli articoli al numero totale di battute) ha confermato la
nostra impressione iniziale: in Italia si parla ancora poco
di Femen e, quando lo si fa, il web rimane il mezzo pri-
vilegiato. I recenti fatti avvenuti in Vaticano - la protesta
del 13 gennaio - hanno incrementato esponenzialmente la
fama di queste attiviste nel nostro Paese, grazie all’eco che
la loro provocatoria manifestazione ha creato nei media: i
quotidiani e i telegiornali per la prima volta hanno parlato
di loro in modo massiccio, raggiungendo quella fascia di
popolazione che non si lascia ancora avvicinare troppo da
internet. E proprio questo fatto ha reso interessante l’ana-
lisi delle reazioni dei lettori e della posizione dei quotidiani:
le testate orientate al centro-destra, come «Libero» e «Il
Giornale», e quelle cattoliche, «Avvenire» e «L’Osservato-
re Romano», non hanno fatto parola dello spogliarello in
Vaticano. I quotidiani che invece hanno riportato la noti-
zia, e che qui sono stati analizzati, non si sono sbilancia-
ti nel giudicare l’atto provocatorio delle ragazze; sarà che
si sono limitati ad una breve notizia d’agenzia, ma anche
negli articoli più estesi pubblicati in precedenza su carta
o on line non hanno mai dimostrato di schierarsi contro il
movimento di Femen, nonostante molte delle sue proteste
creino scandalo e pesanti critiche tra l’opinione pubblica.
Anzi, periodici come «Elle France» e «GQ Italia» sembrano
appoggiare queste attiviste e dai loro articoli trapela una
certa simpatia.
L’analisi dell’attenzione prestata alla notizia dimostra come
le maggiori testate nazionali, «Il Corriere della Sera» e «La
Repubblica», dimostrino ancora una volta la loro linea di
pensiero: «La Repubblica» si conferma più progressista,
dedicando a Femen numerosi articoli ed ampi reportage
sia su carta che sul sito web. «Il Corriere della Sera» ha
invece deluso le aspettative di molti lettori conservatori
con un articolo on line intitolato Francia, scontri al corteo
anti gay dei cattolici. Picchiate anche le Femen durante la
manifestazione di protesta dei conservatori contro i matri-
moni e le adozioni gay: descrivendo le ragazze di Femen
come vittime della violenza dei cattolici integralisti, e man-
tenendo una linea abbastanza critica nei confronti di questi
ultimi, Corriere.it ha scatenato commenti arrabbiati di lettori
che hanno accusato la testata di perdita di credibilità. Le
reazioni dei lettori di Repubblica.it e Corriere.it sono sta-
te diametralmente opposte per quanto riguarda il topless
durante l'Angelus del Papa; mentre i primi erano decisa-
mente pro-Femen, i secondi si sono lanciati per la maggior
parte in un'efferata critica della società perversa e blasfe-
ma, dell'immoralità e del fondamentalismo ateo.
Dalla raccolta delle parole-chiave (relative agli appellativi
rivolti a Femen e alle loro azioni) abbiamo dedotto che non
esiste sostanziale differenza tra gli articoli scritti da donne
e quelli scritti da uomini: entrambi ricorrono principalmente
all'uso delle parole femministe, attiviste, militanti, protesta,
topless e seno nudo; si riscontra l'utilizzo di un registro più
57. magine tendenzialmente neutrale-positiva: per quanto nei
filmati e nelle fotografie esse possano apparire a numerosi
lettori e utenti come nudiste scalmanate e urlatrici (sui so-
cial network sono in tanti a contestarle, anche tra i giova-
ni, ma i commenti a sfavore vengono comunque superati
da quelli dei sostenitori), i quotidiani e i periodici presi in
considerazione si stanno gradualmente affezionando alle
loro chiassose ma pacifiche proteste, giungendo talvolta a
dipingerle come ardite guerriere.
scherzoso tra i giornalisti di «GQ Italia», i quali tuttavia sono
soliti risparmiarsi commenti a sfondo sessuale, al contrario
di quel che ci si potrebbe aspettare da una rivista per soli
uomini. È inoltre interessante l'uso frequente, in particolare
negli articoli di «Elle France», di termini legati alla guerra o
alla lotta, metafora molto sfruttata dalle Femen stesse.
Dal grafico sulla frequenza degli articoli on line (sono stati
presi in considerazione anche i trafiletti d'agenzia, le pho-
togallery e i video con didascalia, insomma ogni genere di
notizia) si nota come le tre testate elencate abbiano inizia-
to ad interessarsi più seriamente alle militanti di Femen a
partire dall'estate del 2011, con le proteste a favore della
liberazione di Yulia Tymoshenko e contro gli europei di cal-
cio 2012.
Infine, per quanto riguarda l'uso che il movimento fa dei
suoi canali ufficiali (sito web e social network), è neces-
sario sottolineare come questi siano parte integrante della
loro azione di protesta: le ragazze mettono in scena la loro
performance, dei «complici» le filmano e le fotografano e
poi corrono a casa per caricare tutto su internet, in modo
tale che la manifestazione tenutasi in qualche angolo
d'Europa sia immediatamente visibile e cliccabile in tutto
il mondo. Questo gruppo di neo-femministe, o femministe
«pop» come amano definirsi, sanno bene come sfruttare i
media e ne padroneggiano perfettamente la logica.
Tornando al titolo del lavoro, concludiamo la nostra analisi
affermando che la stampa analizzata dà di Femen un'im-
sintesi
CONCLUSIONI
... Continua
59. iconografia
guerriere/eroine intervento forze
dell’ordine/disordini
sextremism
Filoni tematici principali
immaginario comune e codici rappresentativi
cultura
punk anni ‘70/’80
femministe storiche
e suffragette
figure storiche e
mitologiche
personaggi dal mondo
dell’arte e della
comunicazione
dresscode basato sul
riutilizzo di capi ed accessori
culturalmente legati
alla sessualità in chiave
polemica e ironica
nudo = libertà individuale
comunicazione attraverso il
corpo [nudo o semisvestito]attiviste trascinate dalle
forze dell’ordine contro la
loro volontà
pose statuarie
espressione di forza e
indipendenza
tratti tipici: braccio alzato e
capelli sciolti
dimostrazione del proprio
eroismo e della propria
dedizione alla causa
martirizzazione da parte
della società
ribaltamento delle
convenzioni e dei simboli ad
esse associati
volontà di farsi sentire
e creare scandalo
69. DIDASCALIE
Fig. 1: Amazzone ferita, copia romana da un originale bronzeo della
seconda metà del V secolo a.C.
Fig. 2: La Libertà che guida il popolo, Eugéne Delacroix, 1830
Fig. 3: Scena tratta da Giovanna D’Arco al rogo (1954), diretto da
Roberto Rossellini
Fig. 4: Copertina di Technikart del novembre 2012 con Femen
Fig. 5: Inna Shevchenko durante la protesta all’Ikea di Parigi del 26
ottobre 2012
Fig. 6: Manifestazione Femen del 18 settembre 2012 a Parigi per
l’inaugurazione del centro d’addestramento
Fig. 7: We Can Do It!, manifesto di propaganda americana del 1943,
realizzato da J.Howard Miller
Fig. 8: Manifestazione Femen a Parigi del 15 ottobre 2012
Fig. 9: Charlotte Despard, suffragetta britannica (ma attiva in Irlanda)
fotografata a Trafalgar Square nel 1933 durante un comizio antifascista
Fig. 10: Banner dal sito femen.org
Fig. 11: Femen, immagine autoprodotta
Fig. 12: Manifestazione Femen in Piazza San Pietro il 13 gennaio 2012
Fig. 13: Attivista Femen trascinata dalle forze dell’ordine durante la
protesta a Davos del 26 gennaio 2013
Fig. 14: La suffragetta Ada Wright mentre viene picchiata dalle forze
dell’ordine durante la protesta del 19 novembre 1910, pubblicata il
giorno successivo sulla prima pagina del Daily Mirror
Fig. 15: Eleanor Higginson, suffragetta inglese, viene arrestata nel
tentativo di raggiungere il Re, 21 maggio 1914
Fig. 16: Emmeline Pankhurst in una delle fotografie più celebri che la
ritraggono in uno dei tanti arresti, scattata nel 1908
Fig. 17: Sasha Shevchenko mentre viene immobilizzata dalle forze
dell’ordine durante la protesta anti-Putin del 21 dicembre 2012
Fig. 18: Jordan in topless durante un concerto dei Sex Pistols, scattata
nel 1977 ca. Jordan (il cui vero nome era Pamela Rooke) è stata
una delle figure chiave dell’ambiente punk britannico: pressochè
onnipresente ai concerti dei Sex Pistols e alla Sex boutique di Vivienne
Westwood, è ricordata oggi come un’icona del punk
Fig. 19: Siouxie Sioux (leader dello storico gruppo punk/post-
punk Siouxsie and The Banshees e assidua frequentatrice della
Sex boutique) durante un concerto del 1977 con la celebre tits tee
disegnata da Vivienne Westwood
Fig. 20: Wendy O. Williams, leader della punk band americana The
Plasmatics in una foto del 1983. Nota per l’abbigliamento succinto
che era solita ad indossare ai concerti, divenne famosa anche per aver
tranciato in varie occasioni le chitarre con una motosega sul palco
Fig. 21: Di nuovo Siouxsie Sioux, stavolta in tenuta sadomaso durante
un live dello stesso periodo
Fig. 22: Wendy O. Williams durante un concerto dei Plasmatics, in
topless con tanto di fucile, a fianco del chitarrista Richie Stotts vestito
da donna
Fig. 23: Soo Catwoman, altro personaggio leggendario della Sex
boutique di Vivienne Westwood e icona punk, fotografata nuda con una
scritta sul corpo
Fig. 24: Naked protest delle Femen a Stoccolma, in sostegno
all’egiziana Aliaa Magda El Mahady, 20 dicembre 2012
Fig. 25: Femen fotografate da Guillaume Herbaut per la serie The New
Amazon 2: Winter nel 2012
Fig. 26 e 29: due celebri foto scattate da David Parkinson nella Sex
boutique di Vivienne Westwood (in mezzo, fig.26) nel 1975. La Sex
boutique, otlre ad essere il quartier generale dei giovani punk dell’epoca
(in entrambe le foto è possibile scorgere Jordan), introdusse nell’ambito
del vestiario una rivoluzione, assemblando elementi tipici della tradizione,
come il tartan, con simboli politici variamente combinati e, soprattutto,
riutilizzando elementi tipici dell’abbigliamento sadomaso come accessori
di moda
Fig. 27: Cherie Currie, cantante della punk band femminile Runaways,
durante un concerto degli anni ‘70 nella sua tenuta standard con
corsetto e reggicalze, divenuta identificativa del gruppo (e del punk
femminile in generale) dopo il lancio del singolo Cherry Bomb nel 1976
Fig. 28: Protesta delle Femen a Parigi contro il corteo dei cattolici anti-
gay avvenuta il 19 novembre 2012
iconografia
70. iconografia
Fig. 30: Attiviste femen durante la protesta del 14 febbraio 2011 contro
Berlusconi all’ambasciata italiana di Kiev
Fig. 31: Protesta delle Femen a Kiev contro Yanukovich del 4 febbraio
2011
Fig. 32: Primavera, Sandro Botticelli, 1482
Fig. 33 e 35: Protesta Femen dell’1 marzo 2011 contro l’iniziativa di una
radio neozelandese che promuove un concorso per “vincere” una moglie
Fig. 34: Particolare della Primavera di Botticelli
Fig. 36: Il vinok, corona di fiori della tradizione ucraina come simbolo di
verginità e purezza, indossato dall’attivista Inna Shevcenko in una foto di
Simone Perolari
Fig. 37: Il vinok indossato da una donna ucraina in abiti tradizionali in
una cartolina del 1916
Fig. 38: Banner dal sito femen.org
Fig. 39: Protesta Femen del primo luglio 2012 contro Lukashenko,
davanti allo stadio olimpico di Kiev, vestite come agenti del KGB
Fig. 40: Vivienne Westwood in una delle sue foto più famose con
indosso la famosa t-shirt con Gesù Cristo crocifisso e la svastica
Fig. 41: Attiviste Femen in tenuta nazista durante una protesta contro
la prostituzione ad Amburgo il 10 giugno 2012, fotografate da Maxim
Sergienko
Fig. 42: Un’altra foto di Siouxsie Sioux in tenuta sadomaso, dove è
stavolta visibile una fascia con la svastica sul braccio
Fig. 43: La celebre scena di Braveheart (1995, regia di Mel Gibson)
dove Wallace e i suoi guerrieri mostrano le terga in segno di disprezzo e
di scherno nei confronti degli inglesi
Fig. 44: Un’altra foto della protesta Femen all’ambasciata italiana di Kiev
contro Berlusconi
72. naked protest
LADY GODIVA
La leggenda di Coventry
Lady Godiva (Godgyfu) è stata una nobildonna
anglosassone vissuta intorno all’anno Mille, moglie
del conte Leofrico di Coventry. Secondo la leggenda,
cavalcò nuda per le vie di Coventry per ottenere la
soppressione di un ulteriore tributo imposto da suo
marito ai propri sudditi.
Lady Godiva, John Collier, 1898
73. naked protest
DUCHOBORY
Movimento di protesta Russo nato nel XVIII
secolo in seno alla Chiesa cristiana ortodossa.
I Duchobory contestavano la gerarchia e i complessi
rituali della Chiesa ortodossa, propugnando invece una
religiosità più spirituale e un atteggiamento pacifista.
Costretti ad emigrare in Canada nel 1902, vedono
frammentarsi la loro comunità: un piccolo gruppo inizia
ad utilizzare il nudismo come forma di protesta.
74. naked protest
CANDY LOVE
One-person protest a New York
Negli anni ‘70 la spogliarellista Candy Love protestò
in topless davanti alla City Hall di New York, come
testimonia la fotografia di Allan Tannenbaum.
Allan Tannenbaum, New York in the 70s
75. naked protest
HIPPIE
Tra naturismo e contestazione
Gli Hippie, alla ricerca sfrenata della totale libertà,
vedevano la nudità come uno stile di vita slegato dalla
convenzioni sociali e talvolta utilizzavano il corpo nudo
per veicolare messaggi di pace.
Coppia Hippie al Dead Show di Portland, Oregon, 1973
76. naked protest
STREAKING
Sfrecciare nudi tra la folla
Nel 1974 tra gli studenti dei college americani si diffuse
la moda di correre nudi nei campus per celebrare la
primavera e la rivoluzione sessuale. Erano gli anni della
controcultura giovanile, che si opponeva ai valori borghesi
anche con un accento insistito sulla corporeità e sulla
nudità, e spogliarsi aveva un valore di provocazione e di
sfida. Alla fine degli anni ‘70 i giovani iniziarono a vivere
lo streaking come un atto goliardico, sempre meno
connesso con aspetti di denuncia e di provocazione.
Lo streaker Michael Angelow ad una partita di cricket
Michael O’Brien a Twickenham, 1974
77. naked protest
PETA
«I’d rather go naked than wear fur»
L’organizzazione non-profit a sostegno dei diritti animali
PETA, fondata nel 1980, a partire dal 1991 realizza
campagne per condannare l’uccisione di animali da
pelliccia. La prima fu lanciata con l’aiuto del gruppo rock
femminile The Go-Go’s e le successive hanno avuto come
protagonisti numerosi vip nudi o seminudi.
78. naked protest
RUNNING OF THE NUDES
Pamplona contro le corride
Dal 2002 a Pamplona (Spagna) si tiene la «corsa dei
nudi», due giorni prima della famosa Corsa dei Tori.
L’evento si propone come un’alternativa alla crudeltà delle
corride e i partecipanti, nudi, corrono lungo lo stesso
percorso che viene tradizionalmente intrapreso dai tori.
Ormai la «Running of the Nudes» è diventata una
tradizione ed è supportata da molte associazioni contro il
maltrattamento degli animali.
Immagini dell’evento tenutosi nel 2007
79. naked protest
NO BUSH
Nude contro Bush
7 febbraio 2003: una trentina di donne nude si sdraiarono
sulla neve di Central Park (New York) formando le parole
«No Bush». Le manifestanti si opponevano alle politiche
del presidente Bush e alle sue intenzioni di dichiarare
guerra all’Iraq.
80. naked protest
PACIFISMO AUSTRALIANO
No War a caratteri «nuditali»
8 febbraio 2003: 750 donne nude formarono un cuore
attorno alle parole «No War» sul fianco di una collina
vicino a Byron Bay, in Australia. L’obiettivo della protesta
era convincere il primo ministro John Howard a richiamare
le truppe australiane dal Medio Oriente.
81. naked protest
WORLD NAKED BIKE RIDE
Nudi nel traffico
Manifestazione che si tiene ogni anno in tutto il mondo,
a partire dal 2004, per denunciare la vulnerabilità a cui
sono esposti i ciclisti nel traffico urbano. Il dress code non
prevede obbligatoriamente la nudità: la regola è «svestiti
quanto ritieni opportuno».
La WNBR a Manchester (Gran Bretagna) nel giugno 2011
82. naked protest
HALA FAISAL
«Stop the war»
9 agosto 2005: l’artista siriana Hala Faisal camminò nuda
nella fontana di Washington Square Park (New York) con
slogan anti-bellici dipinti sul corpo, per protestare contro
la guerra in Iraq.
83. naked protest
PACIFISTE IN PIAZZA
Contro la guerra in Iraq
4 Novembre 2005: in Italia quattro ragazze di un centro
sociale reggiano protestarono nude contro l’utilizzo
dell’esercito italiano in Iraq.
84. naked protest
BREASTS NOT BOMBS
Sherry Glaser e la guerra indecente
«Breasts not Bombs» è un movimento politico fondato
dall’attrice e performer statunitense Sherry Glaser.
La prima protesta in topless si tenne l’8 novembre
2005 in California contro le politiche del governatore
Schwarzenegger: Glaser e la sua complice furono
arrestate e accusate di indecenza. Fu così che nacque
il movimento, il quale accusa la guerra di essere
indecente, non il seno.
85. naked protest
GREENPEACE
Contro il riscaldamento globale
18 agosto 2007: circa 600 attivisti di Greepeace
protestarono nudi sul ghiacciaio svizzero Aletsch contro
il riscaldamento globale. La performance è stata guidata
dall’artista Spencer Tunick, ansioso di far conoscere
al mondo le minacce del cambiamento climatico, che
rischia di far scomparire anche la maggior parte dei
ghiacciai in Svizzera.
86. naked protest
VOINA
Un’orgia al museo
Voina è un collettivo russo di artisti e attivisti fondato
nel 2005, che organizza azioni pubbliche spesso molto
provocatorie in opposizione ai poteri costituiti della Russia.
Alla vigilia dell’elezione del presidente Dmitri Medvedev,
nel febbraio 2008, i membri di Voina hanno inscenato
contro di lui un’orgia al museo di Biologia Timiryazev di
Mosca.
87. naked protest
SLUTWALK
«Le donne dovrebbero evitare di vestirsi come
troie per non cadere vittime di violenze»
Questa affermazione dell’agente Michael Sanguinetti, un
ufficiale della polizia di Toronto, scatenò nel gennaio 2011
numerose polemiche e portò alla prima manifestazione
SlutWalk, tenutasi il 3 aprile 2011 a Toronto. Il movimento,
diffuso in tutto il mondo, si oppone alla giustificazione
dello stupro in riferimento a qualsiasi idea sulle apparenze
di una donna. La protesta assume la forma di una marcia
in cui alcune donne sono vestite con abiti normali e altre
in maniera provocante («slut» significa infatti «troia»).
Non è una naked protest, ma la manifestazione segue
canoni simili a quelli utilizzati da Femen.
88. naked protest
RESPIRE
Contro l’inceneritore
21 agosto 2011: i membri dell’associazione ambientalista
francese Respire protestarono nudi contro un inceneritore
vicino a Clermont-Ferrand.
89. naked protest
ALIAA MAGDA ELMAHDY
Una sfida alla società egiziana
23 ottobre 2011: l’allora ventenne studentessa egiziana
postò nel suo blog una serie di tre foto che la ritraevano
nuda, rispettivamente con i genitali, la bocca e gli occhi
censurati. L’immagine denuncerebbe una società di
violenza, razzismo, sessismo, molestie sessuali ed
ipocrisia. Questo gesto le è costato numerose minacce,
costringendola a fuggire in Svezia, dove ha manifestato
insieme a Femen.
90. naked protest
IL QUEBEC SI SPOGLIA
Protesta studentesca prima del Grand Prix
8 giugno 2012: in occasione del Gran Premio di
Formula1 a Montreal (Canada), gli studenti hanno
manifestato nudi contro il governo e contro l’aumento
delle tasse d’iscrizione.
91. naked protest
CHEEKY FIREMEN
Pompieri spagnoli contro i tagli
19 luglio 2012: a Mieres, in Spagna, otto pompieri hanno
protestato contro le nuove misure di austerity indossando
solo l’elmetto e gli stivali. Sul cartellone hanno scritto «Con
così tanti tagli siamo rimasti nudi».
92. naked protest
«INNOCENCE OF MUSLIMS»
Giovani filippini protestano contro un film
2 ottobre 2012: a Manila, nelle Filippine, un gruppo di 25
studenti filippini maschi ha manifestato senza vestiti e
con passamontagna gialli in testa contro il film anti-islam
Innocence of Muslims. Una protesta simile era già stata
fatta nel 2009.
93. naked protest
NO-TAV
Contro l’alta velocità
3 dicembre 2012: due ragazze francesi si sono spogliate
durante le proteste contro la TAV Lione-Torino.