2. L’ANAMORFISMO
L'anamorfismo è un effetto di
illusione ottica per cui una immagine
viene proiettata sul piano in modo
distorto, così che il soggetto originale è
riconoscibile solamente guardando
l'immagine da una posizione precisa
(anamorfosi: dal greco
ἀναμόρϕωσις, composto di ana- e
mórfosis= forma ricostruita).
Il soggetto originale può essere una
figura piana oppure un oggetto
tridimensionale.
In alcuni casi la visione è possibile
utilizzando uno specchio curvo o
cilindrico.
Immagine del ‘600
3. L’ANAMORFISMO
Immagine anamorfica cilindrica riflessa su specchio convesso
4. L’ANAMORFISMO
Il termine anamorfosi, dal greco ana (all'indietro, ritorno verso) e
morphe (forma), compare per la prima volta nel trattato " Magia
Universalis naturae et artis", pubblicato da Gaspard Schott tra il 1657
e il 1659 a Wurtzburg. In questo trattato vi è un capitolo intitolato: " De
Magia Anamorphotica, sive de arcana imaginum deformatione ac
reformatione ex optices atque Catoptrices ". Esso sta ad indicare un
particolare tipo di immagine prospettica ottenuta per proiezione su
un piano fortemente inclinato rispetto all'osservatore. Ciò causa una
deformazione dell'immagine tanto più evidente quanto maggiore è
l'inclinazione del quadro e quanto minore è la distanza del punto di
vista contenente il quadro stesso. Ne consegue che le immagini
anamorfiche risultano comprensibili solo se si pone l'occhio nel punto
di vista esatto dove la deformazione scompare per lasciare il posto
ad una immagine perfettamente chiara e proporzionalmente esatta,
nonché dotata di una forte carica illusiva.
5. L’ANAMORFISMO
A partire dal Rinascimento diversi pittori hanno fatto
uso dell'anamorfismo per nascondere significati
alternativi in un'opera. Leonardo da Vinci ha tracciato
in alcuni suoi appunti diversi esempi di figure
anamorfiche. Nella parte inferiore del dipinto
Gli ambasciatori di Hans Holbein il Giovane è visibile
una strana figura. Osservando il quadro da destra
tenendo la testa vicina al piano, si può chiaramente
vedere che la figura anamorfizzata è un teschio.
9. L’ANAMORFISMO
La tecnica è tuttora usata nel cinema, nel teatro e nel
settore pubblicitario. Nella tecnica cinematografica
CinemaScope (sistema di cinematografia su grande
schermo che si serve di obiettivo anamorfico),
l'anamorfismo è utilizzato per riprendere un formato
di schermo con rapporto base/altezza differente da
quello della pellicola. Speciali lenti (lenti anamorfiche)
comprimono l'immagine lateralmente ( compressione
anamorfica) al momento della ripresa e la
riespandono durante la proiezione.
Alcuni artisti contemporanei, tra cui l'inglese Julian
Beever, si sono specializzati nel dipingere su pareti di
edifici o marciapiedi opere anamorfiche tali che i
passanti percepiscano cavità o oggetti tridimensionali
che in realtà non esistono.