Migliaia di persone stanno soffrendo, in Abruzzo, nel Molise, nel Lazio, nelle Marche.
Centinaia di persone della protezione civile, dell’esercito, dell’ANAS, dell’ENEL, ecc., insieme a tante/i volontarie/i, cercano di portare un aiuto, ma anche loro devono operare in condizioni difficili.
Eppure sul web c’è chi (come alcuni politici come Salvini o Di Maio e migliaia di blogger e commentatori) se la prende con le istituzioni.
Ma, se dessi peso a questo, dovrei vergognarmi di essere italiano.
Vorrei invece che ci rendessimo conto che non siamo in grado di prevedere tutto, di essere sempre pronte/i in ogni situazione.
Vorrei che ognuna/o si assumesse le sue responsabilità.
NEVE, VENTO, GELO E TERREMOTO: LA VERGOGNA DEI POLITICANTI (E DELLE/GLI ITALIANE/I) e non solo per questo
1. Estratto dal sito
www.ilfuturomigliore.org
NEVE, VENTO, GELO E TERREMOTO
LA VERGOGNA DEI POLITICANTI
(E DELLE/GLI ITALIANE/I)
e non solo per questo
sergio benassai
Migliaia di persone stanno soffrendo, in Abruzzo, nel Molise, nel Lazio, nelle Marche.
Sotto metri e bufere di neve, in diverse situazione senza elettricità ed acqua, con temperature sotto
zero, magari isolate e con mancanza di beni essenziali, e, ieri, anche sottoposte a un intenso sciame
sismico.
Centinaia di persone della protezione civile, dell’esercito, dell’ANAS, dell’ENEL, ecc., insieme a
tante/i volontarie/i, cercano di portare un aiuto, ma anche loro devono operare in condizioni
difficili, con forti venti e copiose nevicate, con temperature rigide, anche loro sotto il rischio che
nuove scosse di terremoto possano rendere difficile se non impossibile il loro durissimo lavoro.
Una situazione drammatica che si è forse già trasformata in una immane catastrofe se saranno
confermate le tragiche notizie dell’hotel Rigopiano.
E in questa situazione c’è chi ha il coraggio di esprimersi così:
Matteo Salvini: “Che qualcuno si occupi dei diritti dei migranti da mattina a sera e si dimentichi
degli italiani sotto la neve mi sembra francamente incredibile".
Luigi di Maio: “Il campanile di Amatrice è il simbolo, emblema dei ritardi del governo”
Giorgia Meloni: “La gravità degli eventi non giustifica in nessun modo l’inerzia, i ritardi
burocratici e tutti gli errori ai quali stiamo assistendo”
Non voglio citare quello che viene scritto sui vari blog e sui relativi commenti, perché mi vergogno
solo a leggerlo.
Ma, se dessi peso a questo, dovrei vergognarmi di essere italiano.
E io non voglio vergognarmi.
Non voglio, io, insieme, per fortuna, a tantissime/i altre/i, riconoscermi in quelle espressioni, in quei
volgari commenti, in quegli indiscriminati attacchi alle istituzioni.
Vorrei tanto che ci rendessimo conto, tutte/i, che non siamo in grado di prevedere i terremoti, che
non siamo in grado di poter essere pronte/i con migliaia di spazzaneve, di prefabbricati, di gruppi
elettrogeni, ecc., in ogni giorno, in ogni paese o frazione d’Italia, che le risorse umane sono appunto
“umane” non onnipotenti.
Vorrei soprattutto che ognuna/o si assumesse le sue responsabilità.
2. Se un edificio di mia proprietà non è stato costruito secondo le vigenti norme antisismiche, è colpa
mia.
Se ho costruito nell’alveo di un fiume o in una zona a dissesto idrogeologico, è colpa mia.
Se ho deciso di vivere in una zona dove sono possibili grandi precipitazioni nevose, e non ne tengo
conto, è colpa mia.
Se non pago le tasse e poi il governo o il comune non hanno risorse economiche per mettere in
sicurezza il territorio, è colpa mia.
Ma ovviamente questo porta a considerazioni più generali.
Se affido un lavoro ad un extracomunitario pagato (poco) in nero, non posso poi prendermela con i
voucher (che comunque non sono in nero).
Se non accetto che si valutino le capacità ed il merito, ma mi affido alle “raccomandazioni”, non
posso poi lamentarmi se il sistema non funziona.
Se mi arrabbio con gli insegnanti perché hanno dato un brutto voto alla/al mia/o figlia/o, non sto
facendo il bene della/del mia/o figlia/o.
Se non mi sono vaccinata/o e prendo l’influenza (per non parlare di malattie ancora più serie), non
mi posso lamentare.
Se continuo a sporcare i marciapiedi e le strade con le gomme da masticare, le cicche di sigarette, le
cacche dei cani, non posso poi protestare se vogliono localizzare vicino a me una discarica o un
inceneritore o un impianto di trattamento rifiuti.
Se spendo centinaia di euro ogni anno per avere l’ultimo modello di smartphone o per comprare i
biglietti delle lotterie, non posso lamentarmi se non arrivo alla fine del mese.
Se parcheggio regolarmente in seconda fila, non posso poi lamentarmi del traffico.
Se non pago il biglietto, non posso lamentarmi del trasporto pubblico.
Se non vado a votare, non ho diritto di protestare contro le istituzioni elettive.
Se, invece di sfogarsi sui blog, passassimo più tempo a chiedersi cosa ognuna/o può fare per
migliorare la situazione, forse ci accorgeremmo che qualcosa, di concreto, possiamo farla.
E allora … facciamola !