Oggi, 9 ottobre 2017, viene annunciato che il premio Nobel per l'economia è stato assegnato all' economista statunitense Richard H. Thaler dell'università di Chicago per i suoi contributi all'economia comportamentale.
Nella motivazione si legge che Thaler ha evidenziato che una razionalità limitata, le preferenze sociali e la mancanza di autocontrollo influenzano sistematicamente le decisioni individuali e gli esiti del mercato.
Ma c’era bisogno di ponderosi studi per “scoprire” che le decisioni economiche non sono del tutto razionali, che hanno scarsi legami con la realtà ?
A THALER IL NOBEL PER L’ECONOMIA (per chi ci crede)
1. Estratto dal sito
www.ilfuturomigliore.org
A THALER IL NOBEL PER L’ECONOMIA
(per chi ci crede)
sergio benassai
Oggi, 9 ottobre 2017, viene annunciato che il premio Nobel per l'economia è stato assegnato all'
economista statunitense Richard H. Thaler dell'università di Chicago per i suoi contributi
all'economia comportamentale.
Nella motivazione si legge che Thaler ha evidenziato che una razionalità limitata, le preferenze sociali
e la mancanza di autocontrollo influenzano sistematicamente le decisioni individuali e gli esiti del
mercato.
Ma c’era bisogno di ponderosi studi per “scoprire” che le decisioni economiche non sono del tutto
razionali, che hanno scarsi legami con la realtà ?
Il fatto è che le decisioni economiche talvolta non hanno a che fare con la realtà generale, ma solo
con quella percepita (o indotta) da chi ha il potere economico (e soprattutto finanziario).
Quale razionalità c’è nella variazione, secondo per secondo, del valore in borsa delle aziende ? Forse
che gli introiti derivanti dalle vendite dei propri prodotti di un’azienda variano su e giù di secondo in
secondo ?
Quale razionalità c’è nei giudizi delle agenzie di rating (che guadagnano
supportando le aziende che sono loro clienti) ? Forse che le prospettive
economiche di un paese dipendono da quanto hanno scommesso i clienti
delle agenzie di rating (con la prospettiva di guadagnare se le loro
scommesse si sono rivelate quelle giuste ?
2. Quale razionalità c’è nei guadagni e nelle perdite , anche milionarie e miliardarie, che derivano dalla
variazione di valore dei derivati finanziari e dei derivati dei derivati ? Forse che così si incamerano
comunque, attraverso le commissioni che si versano ai proponenti, i soldi delle/dei risparmiatrici/ori
che sono state convinte/i a investire in strani strumenti finanziari ?
Anni fa ho assistito ad un interessante incontro nel quale si presentavano le risultanze di studi e
ricerche che, sembra, mettevano in evidenza come certe decisioni di tipo economico comportassero
l’attivazione di specifiche aree cerebrali e come l’estensione e le caratteristiche di tali aree fossero in
grado di predeterminare certi comportamenti economici.
Senza entrare nel merito, senza voler approfondire i possibili legami fra DNA,
cervello, modifiche delle reti neurali a seguito delle esperienze di vita, ecc. mi sembra
comunque di poter dire che ogni persona ha certe sue caratteristiche, un certo bagaglio
culturale, certe capacità, certe preferenze, che sicuramente condizionano le sue scelte.
Questa mia affermazione non merita allora un Nobel ?
Comunque a chi non ha altro da fare propongo di leggere anche due brevi interventi che ho già
pubblicato su questo sito:
https://www.slideshare.net/tramerper/xslideshare-se-i-premi-nobel-per-l
https://www.slideshare.net/tramerper/xslideshareeconomiafinanziariaciclodd1
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