1. ISTITUTO MAGISTRALE STATALE LEONARDO DA VINCI
Piazza San Francesco d’Assisi, 1 – 12051 ALBA – (CN)
RISCHI DA ESPOSIZIONE A RADON
Data 01-02-2010 Rev. N. 00 Pagina 1 di 7
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL
RISCHIO RADON
Documento unico formato da 7 pagine
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INDICE
1) PREMESSA ……………………………………………………………………………………………………….pag...3
2) IL RADON ………………………………. …………………………………………………………………………………3
3) VALUTAZIONE DEL RISCHIO ……………………………………………………………………………………5
3.1. – Livello d’azione e adempimenti ………………………….……………………………………….5
3.2. – Luoghi di lavoro ad elevata possibilità di presenza di radon ……………………..6
4) CAMPIONAMENTO PASSIVO ……………………………………………………………………….…………...6
5) RISULTATI DELL’INDAGINE ………………………………………………………………………………..……6
6) CONCLUSIONI …………………………………………………………………………………………………………..7
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1) PREMESSA
Il Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 241: "Attuazione della direttiva
96/29/EURATOM in materia di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori
contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti" introduce l’obbligo da parte dei
datori di lavoro di valutare l’eventuale esposizione dei lavoratori e eventualmente di
persone del pubblico a prodotti di decadimento del radon.
La valutazione viene condotta attraverso misurazioni nei luoghi di lavoro con elevata
probabilità di presenza di radon.
2) IL RADON
Il radon è un gas radioattivo estremamente pericoloso per la salute umana, se inalato.
Il principale fattore di rischio del radon è dato dal fatto che accumulandosi all'interno
degli ambienti chiusi, abitativi o lavorativi, diventa una delle principali cause di tumore
al polmone.
Fuoriesce principalmente dal terreno e dai materiali di costruzione di origine vulcanica
come il tufo, i graniti e in misura minore dall'acqua, si disperde nell'ambiente e si
accumula nei locali chiusi, specie seminterrati o interrati.
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Si stima che l’inalazione di radon sia la seconda causa di tumore al polmone dopo il
fumo di sigaretta.
Decadendo emette particelle e si trasforma prima in polonio, poi in piombo e
bismuto; atomi a loro volta radioattivi, ma non più gassosi.
I nuovi elementi così generati si attaccano al pulviscolo e vengono inalati con la
respirazione.
Schema semplificato del decadimento del radon
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3) VALUTAZIONE DEL RISCHIO
A temperatura e pressione standard il radon è inodore e incolore quindi rilevabile solo
strumentalmente.
Per le misurazioni occorre avvalersi di organismi riconosciuti, idoneamente attrezzati,
che rilasciano una relazione tecnica contenente il risultato della misurazione.
3.1 – Livello d’azione e adempimenti
L’Allegato I-bis del Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 241 ha fissato il livello
d’azione per il radon a 500 Bequerel per metro cubo.
Nel caso in cui le esposizioni valutate non superino il livello di azione, l'esercente non
è tenuto a nessun altro obbligo eccettuata la ripetizione delle valutazioni con cadenza
triennale o nel caso di variazioni significative del ciclo produttivo.
Nel caso in cui risulti superato il livello di azione, l'esercente è tenuto ad effettuare
l'analisi dei processi lavorativi impiegati, ai fini della valutazione dell'esposizione alle
radiazioni ionizzanti dei lavoratori, ed eventualmente di gruppi di riferimento della
popolazione, sulla base della normativa vigente, delle norme di buona tecnica e, in
particolare, degli orientamenti tecnici emanati in sede comunitaria.
Nel caso in cui risulti superato l'80 per cento del livello di azione in un qualsiasi
ambiente cui le valutazioni si riferiscano, l'esercente è tenuto a ripetere con cadenza
annuale le valutazioni secondo le indicazioni e le linee guida emanate dalla
Commissione Tecnica definita dal Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 241.
Nel caso di superamento del livello di azione, l'esercente pone in essere azioni di
rimedio idonee a ridurre le grandezze misurate al di sotto del predetto livello, tenendo
conto del principio di ottimizzazione, e procede nuovamente alla misurazione al fine di
verificare l'efficacia delle suddette azioni.
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3.2 – Luoghi di lavoro ad elevata possibilità di presenza di radon
L’Istituto Magistrale Leonardo da Vinci è dislocato su tre piani. Il piano più basso è
seminterrato. Presenta quindi caratteristiche tali da risultare a rischio di accumulo di
radon o altri nuclidi di decadimento dello stesso, provenienti dal sottosuolo. Tale piano
però è adibito solo a deposito di materiale scolastico e di apparecchiature che
gestiscono l’impianto termico servito dal teleriscaldamento e non ospita alcuna attività
correlata alla funzione docente. Per questo motivo, nessun lavoratore o visitatore
sosta in tali locali per più del tempo sufficiente ad espletare le operazioni a cui sono
adibiti.
L’attività lavorativa viene effettuata interamente ai due piani superiori.
Per valutare l’effettivo rischio di presenza di radon, le misurazioni previste dal D. Lgs.
241 sono state comunque effettuate al piano seminterrato, anche perché rimanendo
normalmente chiuso, e quindi con scarsi ricambi d’aria, presenta effettivamente il
rischio di accumulo di radon, nel caso sia presente.
4) CAMPIONAMENTO PASSIVO
Aderendo all’iniziativa dell’U.S.P. di Cuneo, protocollata il 18-12-2006, il nostro
Istituto ha effettuato un campionamento attraverso il posizionamento dei dosimetri
passivi a traccia forniti dal Centro Regionale per le radiazioni Ionizzanti e non
Ionizzanti di Ivrea dell’A.R.P.A Piemonte. Seguendo le istruzioni allegate ai dispositivi
di misurazione ritirati in due date successive, i 2 dosimetri utilizzati sono stati
posizionati in due diversi locali seminterrati e lasciati per 6 mesi. Terminato il tempo di
esposizione, durante il quale eventuali radiazioni sono andati a colpire i campionatori,
gli stessi sono stati consegnati con le opportune modalità all’ARPA di Ivrea che ha
provveduto all’analisi degli stessi.
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5) RISULTATI DELL’INDAGINE
Dai risultati ottenuti, come si evince anche dai documenti allegati alla presente, risulta
una concentrazione di attività di radon nettamente inferiore ai livelli d’azione.
LOCALE DI
ESPOSIZIONE
DATA INIZIO
ESPOSIZIONE
DATA FINE
ESPOSIZIONE
CONCENTRAZIONE
ATTIVITA’ RADON
76A 15-10-2007 22-04-2008 120 +/- 6 Bq/m3
76/A/2S 24-04-2008 12-11-2008 50 +/- 6 Bq/m3
6) CONCLUSIONI
L’Allegato I-bis del Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 241 ha fissato il livello
d’azione per il radon a 500 Bequerel per metro cubo e nel caso in cui le esposizioni
valutate non superino il livello di azione, l'esercente non è tenuto a nessun altro
obbligo eccettuata la ripetizione delle valutazioni con cadenza triennale o nel caso di
variazioni significative del ciclo produttivo.
I valori trovati risultato inferiori al 20% del livello d’azione e sono stati riscontrati in
locali seminterrati normalmente chiusi e quindi più a rischio di accumulo.
L’attività lavorativa si svolge nei due piani sovrastanti a tali locali, e il più basso di essi
è comunque rialzato rispetto al suolo.
Nei locali scolastici in cui si svolge l’attività lavorativa esistono continui ricambi
naturali d’aria attraverso le numerose aperture presenti che di fatto dovrebbero
garantire una dispersione di eventuale presenza di radon.
E’ possibile pertanto concludere che l’esposizione di lavoratori e persone del pubblico
all’interno dell’Istituto Magistrale Da Vinci risulta ampiamente inferiore ai livelli di
azione di 500 Bq/m3 fissati dal D. Lgs 241 del 26-05-2000.