A 27 anni dal disastro nucleare migliaia di famiglie convivono con livelli di radioattività incompatibili con la salute. Senza nessun futuro. Portiamole via da lì!
Firma la petizione: www.change.org/viadachernobyl
25 anni di immagini satellitari su Chernobylfiumevento
Astrium fa una presentazione di alcune delle immagini di Chernobyl più significative rilevate dai satelliti. Assieme a questo sguardo sull'evoluzione del disastro, affianca una presentazione dei vari satelliti che hanno permesso l'acquisizione di suddette immagini.
Nuclear - 25 years of satellite imagery over ChernobylSpot Image
How Earth-imaging satellites tracked the changes over the last 25 years in the wake of the nuclear accident. By Astrium GEO-Information Services. More Information on www.astrium-geo.com.
25 anni di immagini satellitari su Chernobylfiumevento
Astrium fa una presentazione di alcune delle immagini di Chernobyl più significative rilevate dai satelliti. Assieme a questo sguardo sull'evoluzione del disastro, affianca una presentazione dei vari satelliti che hanno permesso l'acquisizione di suddette immagini.
Nuclear - 25 years of satellite imagery over ChernobylSpot Image
How Earth-imaging satellites tracked the changes over the last 25 years in the wake of the nuclear accident. By Astrium GEO-Information Services. More Information on www.astrium-geo.com.
Per raccontare quanto di bello e innovativo c’è già in Italia Legambiente ha realizzato un’esposizione, dal titolo Legambiente 10.0 – L’era del cambiamento che rappresenta l’Italia delle eccellenze. http://congresso.legambiente.it/
Plastic Free Sea, quantità, danni, e prevenzione dei rifiuti in mareLegambiente Onlus
Goletta Verde di Legambiente presenta i risultati dell’indagine sul marine litter: monitorati 2600 km con 205 ore di osservazione tra l'estate 2014 e 2015
Allarme depurazione e illegalità, Goletta Verde presenta le criticità del mare italiano .
http://www.legambiente.it/contenuti/articoli/goletta-verde-bilancio-finale-del-viaggio
Shopper illegali nella grande distribuzione organizzata: non tutti rispettano il bando dei sacchetti di plastica in vigore da anni. L'indagine di Legambiente.
Innovazione e semplificazione in edilizia: verso il regolamento nazionaleLegambiente Onlus
Oltre 1100 regolamenti comunali spingono efficienza e sostenibilità in edilizia. Ma regole diverse e vincoli frenano gli interventi di riqualificazione.
http://www.legambiente.it/contenuti/dossier/rapporto-onre-2015
Analisi sui terreni insufficienti, progetti di bonifica assenti, nessuno risanamento delle falde, dati epidemiologici preoccupanti. Legambiente denuncia tutte le questioni ancora irrisolte della Terra dei Fuochi ad un anno dalla messa in vigore della legge
Per raccontare quanto di bello e innovativo c’è già in Italia Legambiente ha realizzato un’esposizione, dal titolo Legambiente 10.0 – L’era del cambiamento che rappresenta l’Italia delle eccellenze. http://congresso.legambiente.it/
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Goletta Verde di Legambiente presenta i risultati dell’indagine sul marine litter: monitorati 2600 km con 205 ore di osservazione tra l'estate 2014 e 2015
Allarme depurazione e illegalità, Goletta Verde presenta le criticità del mare italiano .
http://www.legambiente.it/contenuti/articoli/goletta-verde-bilancio-finale-del-viaggio
Shopper illegali nella grande distribuzione organizzata: non tutti rispettano il bando dei sacchetti di plastica in vigore da anni. L'indagine di Legambiente.
Innovazione e semplificazione in edilizia: verso il regolamento nazionaleLegambiente Onlus
Oltre 1100 regolamenti comunali spingono efficienza e sostenibilità in edilizia. Ma regole diverse e vincoli frenano gli interventi di riqualificazione.
http://www.legambiente.it/contenuti/dossier/rapporto-onre-2015
Analisi sui terreni insufficienti, progetti di bonifica assenti, nessuno risanamento delle falde, dati epidemiologici preoccupanti. Legambiente denuncia tutte le questioni ancora irrisolte della Terra dei Fuochi ad un anno dalla messa in vigore della legge
2. Questo cartello si trova in Bielorussia, lungo la strada che da Braghin porta a Chernobyl.
Indica che da qui inizia la zona morta: l’area compresa entro 30 km dalla centrale nucleare,
Nella quale, dopo l’incidente del 26 aprile 1986, non si può (non si potrebbe) più vivere.
3. Ancora oggi, però, 5 milioni di persone tra Ucraina, Russia e Bielorussia (la nazione più colpita dal
fall-out radioattivo: la centrale nucleare di Chernobyl – simbolo radioattivo - si trova in Ucraina a soli 7 km dal confine)
continuano a vivere in aree con livelli di radioattività pericolosi per la salute (sopra 1 curie/km2). In alcune zone,
dove vivono centinaia di migliaia di bambini, questo livello viene superato anche di 50 volte.
4. Nella piazza di Braghin, città fortemente contaminata nonostante si trovi a circa 40km dal Chernobyl, c’è un
monumento: al centro, il busto in memoria di uno dei liquidatori, gli uomini che sono intervenuti sulla centrale subito dopo
l’incidente. Intorno, delle lapidi: ricordano le città dichiarate ‘morte’ dal governo a causa delle radiazioni.
Ma quelle città si stanno ripopolando. E le istituzioni, governo e comunità internazionale, fingono di non accorgersene.
5. Per entrare nella zona morta serve un permesso rilasciato dal governo. In quell’area i livelli di Cesio137
(elemento radioattivo che si fissa nei muscoli scheletrici, nel fegato, nel cuore) e di Stronzio90
(che si fissa nelle ossa, con conseguenze sul sistema immunitario provocando leucemie) sono drammatici.
6. Il villaggio di Gden si trova a 15 km da Chernobyl. In piena zona morta.
Nonostante questo, ci abitano 250 persone, di cui 25 tra bambini e bambine.
7. Qui le falde acquifere sono altamente radioattive. L’aria è contaminata perché l’aratura dei terreni solleva
le polveri radioattive piovute dalla centrale. Come pure contaminati sono i prodotti della terra,
soprattutto funghi e frutti di bosco. Che arrivano anche sulle nostre tavole.
8. Nella zona morta è frequente trovare tronchi accatastati al bordo delle strade.
Viene il sospetto che vengano venduti, anche all’estero: come legname o trasformati in pellet.
9. Gli abitanti di Gden vivono in condizioni miserabili, abbandonati a se stessi, privi di servizi.
Bevendo acqua radioattiva. E mangiando ogni giorno prodotti agricoli contaminati.
10. Slava è uno dei bimbi di Gden. Ha 6 anni, dorme in una cuccia scavata nel muro a 2 metri d’altezza, mangia patate
contaminate. Vive con la nonna e uno zio poco più che ventenne, spesso ubriaco (l’alcool è un dramma aggiuntivo in
questa terra dimenticata). Da quando è nato ha visto morire, per tumore o suicidio, il padre, il nonno e due zii.
11. Slava non è il solo. I bambini che ancora vivono in queste zone sono purtroppo tantissimi. Qui le radiazione superano
i 40 curie/km2 (il limite tollerabile è di 1). Lasciarli lì è inaccettabile. Legambiente ha lanciato una petizione
alla comunità internazionale: dopo 27 anni è ora di smetterla di fare finta che loro non esistano.
12. Il problema del cibo è gravissimo e urgente anche fuori dalla zona morta, nei villaggi e nelle città dove si mangiano
frutta e verdura cresciute in terreni contaminati. Per questo a Vishevno, paese non lontano dalle aree interdette,
sono state costruite, grazie anche a Legambiente, due serre per coltivare ortaggi non contaminati.
Altre come queste dovrebbero essere costruite in tutte le zone radioattive della Bielorussia.
13. L’Italia può fare tanto per queste persone. A Gomel, 100 km dalla zona morta, a dicembre 2005 nell’ospedale
è stato inaugurato il reparto di terapia intensiva pediatrica. Prima i bambini bisognosi di una assistenza
così particolare dovevano essere ricoverati con gli adulti, con il rischio di infezioni e complicazioni mortali.
Questa targa è un ringraziamento per tutti i soggetti che hanno reso possibile l’apertura del reparto.
14. Si chiama Speranza. È il centro ecosostenibile che si trova tra i boschi di Vileijka, vicino a Minsk, in una zona
non contaminata dal fall-out di Chernobyl. Ogni anno ospita 4560 bambini che vivono in zone radioattive:
un modo per tenere sotto controllo la loro salute e fornire, con l’appoggio dell’ospedale di Minsk, cure adeguate.
15. Il Centro Speranza è composto da 24 edifici e ha una mensa di 180 posti.
A finanziarlo sono 21 fondazioni di 9 paesi, tra cui, per l’Italia, Legambiente. Qui i piccoli ospiti giocano felici nel bosco,
mangiano cibo sano, frequentano laboratori e vengono visitati da medici specializzati.
16. Anche nel 2013 Legambiente, grazie al progetto Rugiada, permette a 96 bambini provenienti dalle
zone più contaminate della Bielorussia, di essere ospitati e visitati nel Centro Speranza.
17. Legambiente nel dicembre 2012 ha visitato le aree contaminate della Bielorussia.
Abbiamo incontrato le persone che, nonostante le radiazioni, le abitano. Abbiamo visto il dramma in cui vivono.
Non si può più fare finta di niente, dopo 27 anni. Bisogna portare via di lì quei bambini.
18. Sostieni l’appello di Legambiente
alla Commissione Europea
per salvare i bambini di Chernobyl
www.change.org/viadaChernobyl
Per informazioni
Legambiente Solidarietà
Località Enaoli, 58100 Rispescia (Gr)
Tel 0564/48771 Fax 0564/487740
www.solidarietalegambiente.org
www.festambiente.it
solidarieta@festambiente.it