Processo progettuale per la realizzazione del prototipo nell'ambito del progetto PRO.F.USE.
Programma Leonardo da Vinci
progetto pilota “PRO.F.USE” To PROject Friendly and USEfully - convenzione n. 2004 - I / 04 / B / F / PP - 15410
2010 Domotic Transitional Living and Occupational Therapy spaces and installa...
Ud profuse prototipo
1. CII PISTOIA
Programma Leonardo da Vinci
progetto pilota “PRO.F.USE” To PROject Friendly and USEfully
convenzione n. 2004 - I / 04 / B / F / PP - 15410
http://www.profuse.it/
2005/2006 Progetto PRO.F.USE
2. PRO.F.USE: obiettivi finali
Creare una ‘linea guida’ o un manuale per la progettazione di
prodotti di largo consumo ‘non discriminatori’ e rispettosi
dei principi dell’Universal Design
Verificare la possibilità di una certificazione dei prodotti
‘Universali’
Promuovere un concorso annuale per il miglior prodotto
Verificare la possibilità di un marchio specifico (tipo eco-
label)
Contribuire a diffondere i principi dell’Universal Design
presso le imprese e i consumatori
3. le fasi sperimentali della
progettazione de prototipo
concorso di idee, progettazione, realizzazione e test di utilizzo
4. Perché il progetto del prototipo
Verificare l’efficacia delle Linee Guida UD
Quanto sono utili?
Modificare e integrare le Linee Guida UD
1. Inserimento descrizione dei quadri funzionali
2. Inserimento ottavo principio neutralità formale
3. Coinvolgimento delle persone con disabilità
8. Analisi dei prodotti esistenti
Spargiformaggio
Sparge formaggio grattugiato premendo un
pulsante
EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI
SOSTANZA
9. Spargiformaggio
Sparge formaggio grattugiato agendo su una
levetta posta nella parte inferiore dell’oggetto
EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI
SOSTANZA
Analisi dei prodotti esistenti
10. Dosacaffè Meliconi
Posto sopra il caricatore della macchina del caffé tipo
moka, eroga una opportuna quantità di caffé girando
una manopola
EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI
SOSTANZA
Analisi dei prodotti esistenti
11. Dosatore perliquidi
La pressione col pollice sulla parte alta dell’impugnatura fa
aprire il beccuccio dal quale fuoriesce il liquido
NON EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI
SOSTANZA
Analisi dei prodotti esistenti
12. Dosazucchero Meliconi
eroga una quantità di zucchero per ogni pressione
del bottone pari ad un cucchiaino
EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI
SOSTANZA
Analisi dei prodotti esistenti
13. Spargizucchero “Gino Zucchino” Alessi
Capovolgendolo sparge lo zucchero fino a riportarlo in
posizione di partenza
NON EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI
SOSTANZA
Analisi dei prodotti esistenti
14. Cereal dispenser
Il dosatore eroga una quantità di cereali proporzionale
alla rotazione della manopola. L'erogazione avviene per
gravità. Il dosatore è provvisto di un piano d'appoggio
per il contenitore da riempire
NON EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI
SOSTANZA
Analisi dei prodotti esistenti
15. Descrizione analitica dellea zioni
necessarie all’utilizzo
Percezione dell’intero oggetto
Percezione del fondello
Percezione del pulsante
Rimozione del fondello
Sollevamento dell’intero oggetto
Pressione del pulsante di
erogazione
Riposizionamento del fondello
Percezione del tappo a vite
Riempimento del contenitore
Chiusura del coperchio a vite
16. Quadri funzionali coinvolti
Quadri funzionali Persone di riferimento Modalità di esecuzione
del test
Persone con difficoltà
motorie agli arti superiori
A Persona con un solo arto simulata
B Persona con gravi deformità degli arti
superiori e delle mani
diretta
C Persona con assenza parziale degli arti
superiori (focomelia)
diretta
D Persona con arti superiori e mani con
dimensioni e forza ridotte (bambino)
diretta
Persone con difficoltà
motorie agli arti inferiori
E Persona con limitata raggiungibilità verso
l’alto e con problemi di approccio al piano di
lavoro
Da letteratura
Persone con difficoltà
visive
F Persona cieca simulata
G Persona ipovedente Da letteratura
17. Quadri funzionali coinvolti
Quadri funzionali Persone di riferimento Modalità di esecuzione
del test
Persone con difficoltà
motorie agli arti superiori
A Persona con un solo arto simulata
B Persona con gravi deformità degli arti
superiori e delle mani
diretta
C Persona con assenza parziale degli arti
superiori (focomelia)
diretta
D Persona con arti superiori e mani con
dimensioni e forza ridotte (bambino)
diretta
Persone con difficoltà
motorie agli arti inferiori
E Persona con limitata raggiungibilità verso
l’alto e con problemi di approccio al piano di
lavoro
Da letteratura
Persone con difficoltà
visive
F Persona cieca simulata
G Persona ipovedente Da letteratura
18. Individuazione delle criticità
diutilizzo
Osservazioni sui prodotti esistenti, 3 difficoltà:
Necessità di manualità
Necessità manipolazione fine
Necessità uso di entrambe le mani
Principali ostacoli all’utilizzo:
Sollevamento
Chiusura/apertura dei tappi
Non è possibile usare altre parti del corpo per
l’utilizzo oltre le mani
Scarsa comunicazione dei componenti
Criticità di utilizzo per:
Persone con difficoltà motorie agli arti superiori
Persone con difficoltà sensoriali visive
19. Aspetti funzionali
Ridurre lo forzo
Evitare lo spostamento
Fornire la possibilità di
un uso alternativo nella
ricarica
Assicurare stabilità
durante l’utilizzo
Limitare l’erogazione
Progetto innovazione
20. Progetto innovazione
Aspetti formali
La forma della sezione
facilita la presa
La parte superiore
accoglie la ricarica ed
evita la fuoriuscita
accidentale del prodotto
La dimensione della leva
Le scelte cromatiche di
differenziazione
21. testfinale
Comprensione ed intuitività delle
informazioni
Protezione e sicurezza
1. I can use this product as long as I want without causing pai
1. I do not have to rest after using the product
1. Using this product does not make me need to rest
1. I can use this product without awkward movements
1. I can use this product without overexerting myself
1. I can use this product without overexerting uncomfortable p
Perceptible information
1. This product gives me helpful feedback as I use it
1. This product prompts me to pay attention during a critical a
1. This product gives me useful feedback as I use it
1. This product warns me about potential errors
1. This product prompts me to pay attention during a hazardou
1. This product warns me about potential hazards
1. This product helps me understand how to use it
Flexibility in use
1. I can use this product in whatever way(s) are efficient for m
1. I can use this product in whatever way(s) are effective for m
23. conclusioni
Dimostrata l’efficacia delle Linee Guida UD per i
progettisti
Dimostrata l’efficacia del processo progettuale
per verificare le Linee Guida UD
Inserimento quadri funzionali
Neutralità formale
Coinvolgimento persone con disabilità
Editor's Notes
Ambra Trotto
Ho collaborato alla ricerca profuse come progettista
In questa presentazione vi illustrerò il processo che ho seguito, che, dall’idea italiana vincitrice del bando profuse, ha condotto alla progettazione finale di Squiz
Verificando e integrando le linee guida
Il progetto ha avuto 2 obiettivi:
- Capire se le linee guida servissero effettivamente al progettista. E’ uno strumento valido? sì
Integrarle e modificarle – infatti, grazie a questo processo, si è capito che era necessario
Inserimento descrizione dei quadri funzionali
Inserimento ottavo principio neutralità formale
Ma soprattutto coinvolgere le persone con disabilità per rilevare le criticità dei prodotti
KEY MSG:
Ci serviva un punto di partenza… bandito un concorso
Abbiamo ottenuto un grande successo con un ampio numero di partecipanti…
Qui vedete vari progetti da un carrello con la fiancata ribassabile per limitare sforzi di sollevamento
A sedili informativi per permettere la sosta prima dell’attraversamento stradale
Al riadattamento del segway come carrello intelligente portaoggetti
Ad una maniglia portatile che mi permetta di crearmi un sostegno dove potrei averne necessità, ad es. in bagno, in autobus…
3 progetti vincitori descrizione breve
Ogni paese partecipante ha sviluppato la propria idea vincitrice…
Schema illustra l’intero processo… nel resto della presentazione approfondiremo alcune delle fasi indicate
Processo ciclico
Innovazione prestazionale & formale
Durante il processo abbiamo realizzato una serie di documentazione per tenere traccia del lavoro svolto…
la documentazione ha contribuito a rispondere ad una serie di quesiti che hanno permesso una messa a fuoco delle possibili problematiche
KEY MSG: OGGETTI CANDIDATI PER IL TEST
Sono stati analizzati otto prodotti già esistenti sul mercato italiano e che ricadono nella categoria dei dosatori/erogatori per cucina.
Questi oggetti possono essere generalmente utilizzati sia dalla stazione eretta che da seduti e presentano caratteristiche di peso e dimensioni generalmente contenuti.
I prodotti n° 1, 2 e 3 sono dei dosatori che erogano una quantità ben precisa e predeterminata.
I prodotti n° 4, 5, 6, 7 e 8 sono degli erogatori che non determinano la quantità di polveri o liquidi rilasciati.
KEY MSG: OGGETTI CANDIDATI PER IL TEST
Sono stati analizzati otto prodotti già esistenti sul mercato italiano e che ricadono nella categoria dei dosatori/erogatori per cucina.
Questi oggetti possono essere generalmente utilizzati sia dalla stazione eretta che da seduti e presentano caratteristiche di peso e dimensioni generalmente contenuti.
I prodotti n° 1, 2 e 3 sono dei dosatori che erogano una quantità ben precisa e predeterminata.
I prodotti n° 4, 5, 6, 7 e 8 sono degli erogatori che non determinano la quantità di polveri o liquidi rilasciati.
KEY MSG: OGGETTI CANDIDATI PER IL TEST
Sono stati analizzati otto prodotti già esistenti sul mercato italiano e che ricadono nella categoria dei dosatori/erogatori per cucina.
Questi oggetti possono essere generalmente utilizzati sia dalla stazione eretta che da seduti e presentano caratteristiche di peso e dimensioni generalmente contenuti.
I prodotti n° 1, 2 e 3 sono dei dosatori che erogano una quantità ben precisa e predeterminata.
I prodotti n° 4, 5, 6, 7 e 8 sono degli erogatori che non determinano la quantità di polveri o liquidi rilasciati.
KEY MSG: OGGETTI CANDIDATI PER IL TEST
Sono stati analizzati otto prodotti già esistenti sul mercato italiano e che ricadono nella categoria dei dosatori/erogatori per cucina.
Questi oggetti possono essere generalmente utilizzati sia dalla stazione eretta che da seduti e presentano caratteristiche di peso e dimensioni generalmente contenuti.
I prodotti n° 1, 2 e 3 sono dei dosatori che erogano una quantità ben precisa e predeterminata.
I prodotti n° 4, 5, 6, 7 e 8 sono degli erogatori che non determinano la quantità di polveri o liquidi rilasciati.
KEY MSG: OGGETTI CANDIDATI PER IL TEST
Sono stati analizzati otto prodotti già esistenti sul mercato italiano e che ricadono nella categoria dei dosatori/erogatori per cucina.
Questi oggetti possono essere generalmente utilizzati sia dalla stazione eretta che da seduti e presentano caratteristiche di peso e dimensioni generalmente contenuti.
I prodotti n° 1, 2 e 3 sono dei dosatori che erogano una quantità ben precisa e predeterminata.
I prodotti n° 4, 5, 6, 7 e 8 sono degli erogatori che non determinano la quantità di polveri o liquidi rilasciati.
KEY MSG: OGGETTI CANDIDATI PER IL TEST
Sono stati analizzati otto prodotti già esistenti sul mercato italiano e che ricadono nella categoria dei dosatori/erogatori per cucina.
Questi oggetti possono essere generalmente utilizzati sia dalla stazione eretta che da seduti e presentano caratteristiche di peso e dimensioni generalmente contenuti.
I prodotti n° 1, 2 e 3 sono dei dosatori che erogano una quantità ben precisa e predeterminata.
I prodotti n° 4, 5, 6, 7 e 8 sono degli erogatori che non determinano la quantità di polveri o liquidi rilasciati.
KEY MSG: OGGETTI CANDIDATI PER IL TEST
Sono stati analizzati otto prodotti già esistenti sul mercato italiano e che ricadono nella categoria dei dosatori/erogatori per cucina.
Questi oggetti possono essere generalmente utilizzati sia dalla stazione eretta che da seduti e presentano caratteristiche di peso e dimensioni generalmente contenuti.
I prodotti n° 1, 2 e 3 sono dei dosatori che erogano una quantità ben precisa e predeterminata.
I prodotti n° 4, 5, 6, 7 e 8 sono degli erogatori che non determinano la quantità di polveri o liquidi rilasciati.
KEY MSG: PREPARAZIONE AL TEST: CAPIRE LE DIFFICOLTà RELATIVE ALL’UTILIZZO descrizione analitica delle azioni necssarie all’utilizzo (utile anche alla progettazione)
Questa fase ha come obiettivo quello di definire, in relazione all’utilizzo dei prodotti esistenti analizzati:
quale attività è ostacolata
a chi
in che misura
NB: Descrivere struttura tabella + 1-2 esempi sul contenuto
I test in modalità simulata vengono effettuati da uno o più membri del team progettuale simulando difficoltà - ad es. con un braccio legato dietro la schiena per utilizzare il prodotto con una sola mano - nell’utilizzo dei prodotti.
I test in modalità diretta vengono effettuali coinvolgendo direttamente persone con disabilità alle quali viene richiesto di utilizzare tutti i prodotti analizzati, osservandone l’uso e raccogliendo i loro commenti e suggerimenti.
I test in modalità verifica funzionale da letteratura vengono effettuati verificando la rispondenza a requisiti di base contenuti in riferimenti tecnici, normativi e/o contenuti in letteratura.
Le sessioni di test sono state effettuate nei giorni 17 e 18 marzo 2006 presso il Centro per l’Autonomia di Roma alla presenza:
del team di progettazione,
delle persone coinvolte per i test in forma diretta,
di esperti del Centro per l’Autonomia nel campo della riabilitazione in terapia occupazionale e dell’adattamento ambientale.
Le sessioni di test sono state documentate attraverso video e fotografie.
I risultati dei test sono stati sintetizzati nella sezione 4. Esito finale della valutazione delle SCHEDE DI ANALISI PRODOTTO DI RIFERIMENTO che costituiscono parte integrante della presente relazione di progetto.
NB: Descrivere struttura tabella + 1-2 esempi sul contenuto
I test in modalità simulata vengono effettuati da uno o più membri del team progettuale simulando difficoltà - ad es. con un braccio legato dietro la schiena per utilizzare il prodotto con una sola mano - nell’utilizzo dei prodotti.
I test in modalità diretta vengono effettuali coinvolgendo direttamente persone con disabilità alle quali viene richiesto di utilizzare tutti i prodotti analizzati, osservandone l’uso e raccogliendo i loro commenti e suggerimenti.
I test in modalità verifica funzionale da letteratura vengono effettuati verificando la rispondenza a requisiti di base contenuti in riferimenti tecnici, normativi e/o contenuti in letteratura.
Le sessioni di test sono state effettuate nei giorni 17 e 18 marzo 2006 presso il Centro per l’Autonomia di Roma alla presenza:
del team di progettazione,
delle persone coinvolte per i test in forma diretta,
di esperti del Centro per l’Autonomia nel campo della riabilitazione in terapia occupazionale e dell’adattamento ambientale.
Le sessioni di test sono state documentate attraverso video e fotografie.
I risultati dei test sono stati sintetizzati nella sezione 4. Esito finale della valutazione delle SCHEDE DI ANALISI PRODOTTO DI RIFERIMENTO che costituiscono parte integrante della presente relazione di progetto.
Dall’analisi dei prodotti esistenti emergono due tipologie di difficoltà:
tutti i prodotti esistenti necessitano di una buona manualità e manipolazione fine; inoltre, per l’uso completo (cioè in tutte le fasi) di tutti gli oggetti è necessario l’uso di entrambe le mani;
tutti i prodotti esistenti risultano carenti nella percezione e comprensione delle loro componenti.
Queste due difficoltà hanno rappresentato difficoltà che in alcuni casi hanno impedito l’utilizzo alle persone di riferimento sulle quali si sono basati i test.
In particolare le maggiori criticità di utilizzo sono state riscontrate da parte di:
persone con difficoltà motorie agli arti superiori
persone con difficoltà sensoriali visive
Gli elementi che costituiscono ostacolo all’utilizzo sono:
quasi tutti gli oggetti sono oggetti mobili: necessitano cioè di essere sollevati e posti sopra il contenitore entro il quale erogare il contenuto attraverso diverse modalità di uso della mano e del braccio ovvero di uso fine della mano;
l’unico prodotto che non presenta le caratteristiche del punto precedente (n° 8), ha una manopola di erogazione che necessita di una torsione dell’avambraccio e del polso;
le modalità di chiusura/apertura dei tappi (a vite, a pressione) per la ricarica richiedono un notevole sforzo degli arti superiori e delle mani oltre ad un uso fine delle mani;
tutti gli oggetti non presentano accorgimenti utili per un utilizzo con parti del corpo diverse dalle mani;
in nessun caso sono presenti accorgimenti efficaci per la percezione e la comprensione degli oggetti e delle loro parti.
NB: a destra la lista degli obiettivi, a sinistra una illustrazione delle relative soluzioni tecniche adottate…
Questa tipologia di oggetto, che vuole erogare ogni tipo di sostanza liquida e discreta, introduce un nuovo strumento e di conseguenza un nuovo gesto nella vita di tutti i giorni.
Dal punto di vista degli aspetti funzionali, questo erogatore mira a:
- Ridurre lo sforzo dell’utente ad una pressione di una leva verso il basso, che aziona il meccanismo di erogazione.
- Evitare che l’utente debba sollevare e spostare il dosatore per utilizzarlo, fissandolo alla parete: sarà sufficiente che venga posizionato un recipiente al di sotto del dosatore stesso, a contrasto con la parete
- Semplificare e fornire alternative di approccio all'operazione di ricarica: il contenitore - incernierato alla base - può ruotare verso l'utilizzatore che ha così la possibilità di effettuare la ricarica con il contenitore in posizioni differenti e quindi con sforzi e movimenti contenuti come rappresentato dallo schema seguente
Garantire la stabilità dell’oggetto durante l’utilizzo, quando si preme la leva, considerando che il contenitore ruota attorno ad una cerniera. Per non complicare la sequenza di utilizzo, è stata integrata l’azione sganciamento con l’azione rimozione del tappo: infatti il tappo è incernierato alla staffa a muro ed ha una forma che oppone resistenza al momento provocato dalla pressione della leva.
Garantire l’aderenza delle guide al contenitore, ottenuta sia per forma (hanno un camper progettato) sia perché vengono applicate pellicole di gomma che aumentano l’attrito. Così facendo il contenitore non si sfila dalle guide quando viene ruotato per l’operazione di ricarica.
NB: a sinistra la lista degli obiettivi formali, a destra una illustrazione delle relative soluzioni formali adottate…
- In considerazione della presenza della leva di erogazione, che deve necessariamente essere situata in contrapposizione con la parete di fissaggio, è stata progettata una sezione tale per cui il verso di introduzione del contenitore fra le guide fosse univoco.
- Per facilitare l’operazione di ricarica, è stata progettata una sezione alla sommità del contenitore nella parte frontale, in modo che esista un adeguato invito tale da evitare la fuoriuscita accidentale del prodotto durante il travaso. Nella figura che segue si può vedere la sezione del contenitore alla base (sinistra) e la sezione nella parte alta (destra).
- Per lo stesso motivo, la parte frontale è più alta rispetto a quella posteriore in modo che, una volta capovolto il contenitore, la confezione di ricarica si possa adagiare senza problemi.
- Il bordo più alto libera sulla parte frontale uno spazio sufficiente per indicare con caratteri adeguatamente dimensionati, in rilevo e cromaticamente contrastanti con lo sfondo, il nome del prodotto contenuto ed il suo equivalente in Braille.
- La leva è grande e forata al centro in modo che ci si possa approcciare ad essa nei modi più diversi (dita, mano, avambraccio, gomito, mento) riuscendo comunque a compiere l’operazione di erogazione.
- Analogamente l’impugnatura del tappo: grande e inclinata in modo che sia sufficiente una piccola pressione per portare l’elemento in posizione verticale e viceversa. Questa è un’importante differenza rispetto ai prodotti esistenti presi a riferimento per questo progetto, tutti problematici nelle azioni di apertura e chiusura dei tappi.--
- Gli elementi funzionali e informativi - come la leva di erogazione, il tappo superiore e la scritta della sostanza contenuta - sono cromaticamente contrastanti con gli elementi con cui si rapportano.
Prototipo test
Nei test svolti sul prototipo sono state ravvisate criticità nella:
- Comprensione ed intuitività delle informazioni gerarchia fra le leve, quanto prodotto residuo c’è nel contenitore...
- Protezione e sicurezza esiste un rischio di cesoiamento durante la fase di ricarica fra il contenitore e la staffa
Proposte progettuali per risoluzione criticità
Nel primo caso si ritiene possa essere migliorata la comprensibilità, la comprensione la gerarchia delle due leve dell’oggetto attraverso soluzioni grafiche che accentuino la comprensione dei versi di uscita e di spinta delle leve nonché del contenuto.
Nel secondo caso è assolutamente necessario evitare rischi di cesoiamento nella fase di ricarica (in particolare quando si riporta il contenitore in posizione verticale) istallando una protezione che renda impossibile inserire tra contenitore e staffa a muro qualsiasi oggetto o parte del corpo
Il processo descritto ha dimostrato di essere efficace ai fini della verifica delle Linee Guida per la progettazione di prodotti aderenti ai principi di Universal Design. In particolare, è risultato evidente come l’inserimento della descrizione dei quadri funzionali sia stata utile ai designer, per immaginare le differenti fisicità con cui il prodotto si dovrà confrontare. Allo stesso modo, il “monito” della neutralità formale, inserito in coda ai sette principi dell’Universal Design, come elaborazione del principio ECA della piacevolezza estetica, è importante per evitare di incorrere nell’eventualità di dimenticare, durante i corsi e i ricorsi del processo progettuale, di mantenere una qualità formale nel prodotto, che in alcun modo possa evocare situazioni ospedalizzanti o patologiche.
Fondamentale si è poi confermato il coinvolgimento di persone con quadri funzionali estremamente diversi e relative difficoltà: senza l’apporto di queste figure, si configura chiaramente il rischio di una progettazione avulsa dalle reali necessità di chi, poi, potrà o meno utilizzare il prodotto.
E’ inoltre stato provato come le Linee Guida siano un valido strumento per il progettista, ai fini di una corretta progettazione in questo ambito. Auspichiamo, anche grazie alle successive emissioni delle Linee Guida, che ne vedranno perfezionata la struttura, che queste diventino strumento imprescindibile del progettista, che le acquisisca come uno dei presupposti alla progettazione.