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CII PISTOIA
Programma Leonardo da Vinci
progetto pilota “PRO.F.USE” To PROject Friendly and USEfully
convenzione n. 2004 - I / 04 / B / F / PP - 15410
http://www.profuse.it/
2005/2006 Progetto PRO.F.USE
PRO.F.USE: obiettivi finali
Creare una ‘linea guida’ o un manuale per la progettazione di
prodotti di largo consumo ‘non discriminatori’ e rispettosi
dei principi dell’Universal Design
Verificare la possibilità di una certificazione dei prodotti
‘Universali’
Promuovere un concorso annuale per il miglior prodotto
Verificare la possibilità di un marchio specifico (tipo eco-
label)
Contribuire a diffondere i principi dell’Universal Design
presso le imprese e i consumatori
le fasi sperimentali della
progettazione de prototipo
concorso di idee, progettazione, realizzazione e test di utilizzo
Perché il progetto del prototipo
 Verificare l’efficacia delle Linee Guida UD
 Quanto sono utili?
 Modificare e integrare le Linee Guida UD
1. Inserimento descrizione dei quadri funzionali
2. Inserimento ottavo principio neutralità formale
3. Coinvolgimento delle persone con disabilità
Concorso:bando
Idee progettuali per prodotti di largo consumo ispirati ai principi dell’UD
concorso:vincitori
 1° selezionato: boarding
pass - PL
 2° selezionato: babyport - P
 3° selezionato: zuck - I
ilprocessoprogettuale
Cosa è?
A cosa
serve?
Dove si usa?
Come è
fatto?
Come si
usa?
Quale attività
è
ostacolata?
A chi?
In che
misura?
Analisi dei prodotti esistenti
Spargiformaggio
Sparge formaggio grattugiato premendo un
pulsante
EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI
SOSTANZA
Spargiformaggio
Sparge formaggio grattugiato agendo su una
levetta posta nella parte inferiore dell’oggetto
EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI
SOSTANZA
Analisi dei prodotti esistenti
Dosacaffè Meliconi
Posto sopra il caricatore della macchina del caffé tipo
moka, eroga una opportuna quantità di caffé girando
una manopola
EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI
SOSTANZA
Analisi dei prodotti esistenti
Dosatore perliquidi
La pressione col pollice sulla parte alta dell’impugnatura fa
aprire il beccuccio dal quale fuoriesce il liquido
NON EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI
SOSTANZA
Analisi dei prodotti esistenti
Dosazucchero Meliconi
eroga una quantità di zucchero per ogni pressione
del bottone pari ad un cucchiaino
EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI
SOSTANZA
Analisi dei prodotti esistenti
Spargizucchero “Gino Zucchino” Alessi
Capovolgendolo sparge lo zucchero fino a riportarlo in
posizione di partenza
NON EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI
SOSTANZA
Analisi dei prodotti esistenti
Cereal dispenser
Il dosatore eroga una quantità di cereali proporzionale
alla rotazione della manopola. L'erogazione avviene per
gravità. Il dosatore è provvisto di un piano d'appoggio
per il contenitore da riempire
NON EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI
SOSTANZA
Analisi dei prodotti esistenti
Descrizione analitica dellea zioni
necessarie all’utilizzo
 Percezione dell’intero oggetto
 Percezione del fondello
 Percezione del pulsante
 Rimozione del fondello
 Sollevamento dell’intero oggetto
 Pressione del pulsante di
erogazione
 Riposizionamento del fondello
 Percezione del tappo a vite
 Riempimento del contenitore
 Chiusura del coperchio a vite
Quadri funzionali coinvolti
Quadri funzionali Persone di riferimento Modalità di esecuzione
del test
Persone con difficoltà
motorie agli arti superiori
A Persona con un solo arto simulata
B Persona con gravi deformità degli arti
superiori e delle mani
diretta
C Persona con assenza parziale degli arti
superiori (focomelia)
diretta
D Persona con arti superiori e mani con
dimensioni e forza ridotte (bambino)
diretta
Persone con difficoltà
motorie agli arti inferiori
E Persona con limitata raggiungibilità verso
l’alto e con problemi di approccio al piano di
lavoro
Da letteratura
Persone con difficoltà
visive
F Persona cieca simulata
G Persona ipovedente Da letteratura
Quadri funzionali coinvolti
Quadri funzionali Persone di riferimento Modalità di esecuzione
del test
Persone con difficoltà
motorie agli arti superiori
A Persona con un solo arto simulata
B Persona con gravi deformità degli arti
superiori e delle mani
diretta
C Persona con assenza parziale degli arti
superiori (focomelia)
diretta
D Persona con arti superiori e mani con
dimensioni e forza ridotte (bambino)
diretta
Persone con difficoltà
motorie agli arti inferiori
E Persona con limitata raggiungibilità verso
l’alto e con problemi di approccio al piano di
lavoro
Da letteratura
Persone con difficoltà
visive
F Persona cieca simulata
G Persona ipovedente Da letteratura
Individuazione delle criticità
diutilizzo
 Osservazioni sui prodotti esistenti, 3 difficoltà:
 Necessità di manualità
 Necessità manipolazione fine
 Necessità uso di entrambe le mani
 Principali ostacoli all’utilizzo:
 Sollevamento
 Chiusura/apertura dei tappi
 Non è possibile usare altre parti del corpo per
l’utilizzo oltre le mani
 Scarsa comunicazione dei componenti
 Criticità di utilizzo per:
 Persone con difficoltà motorie agli arti superiori
 Persone con difficoltà sensoriali visive
Aspetti funzionali
 Ridurre lo forzo
 Evitare lo spostamento
 Fornire la possibilità di
un uso alternativo nella
ricarica
 Assicurare stabilità
durante l’utilizzo
 Limitare l’erogazione
Progetto innovazione
Progetto innovazione
Aspetti formali
 La forma della sezione
facilita la presa
 La parte superiore
accoglie la ricarica ed
evita la fuoriuscita
accidentale del prodotto
 La dimensione della leva
 Le scelte cromatiche di
differenziazione
testfinale
 Comprensione ed intuitività delle
informazioni
 Protezione e sicurezza
1. I can use this product as long as I want without causing pai
1. I do not have to rest after using the product
1. Using this product does not make me need to rest
1. I can use this product without awkward movements
1. I can use this product without overexerting myself
1. I can use this product without overexerting uncomfortable p
Perceptible information
1. This product gives me helpful feedback as I use it
1. This product prompts me to pay attention during a critical a
1. This product gives me useful feedback as I use it
1. This product warns me about potential errors
1. This product prompts me to pay attention during a hazardou
1. This product warns me about potential hazards
1. This product helps me understand how to use it
Flexibility in use
1. I can use this product in whatever way(s) are efficient for m
1. I can use this product in whatever way(s) are effective for m
Risultati finali
 Comprensione ed intuitività
delle informazioni
 Protezione e sicurezza
conclusioni
 Dimostrata l’efficacia delle Linee Guida UD per i
progettisti
 Dimostrata l’efficacia del processo progettuale
per verificare le Linee Guida UD
 Inserimento quadri funzionali
 Neutralità formale
 Coinvolgimento persone con disabilità

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Ud profuse prototipo

  • 1. CII PISTOIA Programma Leonardo da Vinci progetto pilota “PRO.F.USE” To PROject Friendly and USEfully convenzione n. 2004 - I / 04 / B / F / PP - 15410 http://www.profuse.it/ 2005/2006 Progetto PRO.F.USE
  • 2. PRO.F.USE: obiettivi finali Creare una ‘linea guida’ o un manuale per la progettazione di prodotti di largo consumo ‘non discriminatori’ e rispettosi dei principi dell’Universal Design Verificare la possibilità di una certificazione dei prodotti ‘Universali’ Promuovere un concorso annuale per il miglior prodotto Verificare la possibilità di un marchio specifico (tipo eco- label) Contribuire a diffondere i principi dell’Universal Design presso le imprese e i consumatori
  • 3. le fasi sperimentali della progettazione de prototipo concorso di idee, progettazione, realizzazione e test di utilizzo
  • 4. Perché il progetto del prototipo  Verificare l’efficacia delle Linee Guida UD  Quanto sono utili?  Modificare e integrare le Linee Guida UD 1. Inserimento descrizione dei quadri funzionali 2. Inserimento ottavo principio neutralità formale 3. Coinvolgimento delle persone con disabilità
  • 5. Concorso:bando Idee progettuali per prodotti di largo consumo ispirati ai principi dell’UD
  • 6. concorso:vincitori  1° selezionato: boarding pass - PL  2° selezionato: babyport - P  3° selezionato: zuck - I
  • 7. ilprocessoprogettuale Cosa è? A cosa serve? Dove si usa? Come è fatto? Come si usa? Quale attività è ostacolata? A chi? In che misura?
  • 8. Analisi dei prodotti esistenti Spargiformaggio Sparge formaggio grattugiato premendo un pulsante EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI SOSTANZA
  • 9. Spargiformaggio Sparge formaggio grattugiato agendo su una levetta posta nella parte inferiore dell’oggetto EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI SOSTANZA Analisi dei prodotti esistenti
  • 10. Dosacaffè Meliconi Posto sopra il caricatore della macchina del caffé tipo moka, eroga una opportuna quantità di caffé girando una manopola EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI SOSTANZA Analisi dei prodotti esistenti
  • 11. Dosatore perliquidi La pressione col pollice sulla parte alta dell’impugnatura fa aprire il beccuccio dal quale fuoriesce il liquido NON EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI SOSTANZA Analisi dei prodotti esistenti
  • 12. Dosazucchero Meliconi eroga una quantità di zucchero per ogni pressione del bottone pari ad un cucchiaino EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI SOSTANZA Analisi dei prodotti esistenti
  • 13. Spargizucchero “Gino Zucchino” Alessi Capovolgendolo sparge lo zucchero fino a riportarlo in posizione di partenza NON EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI SOSTANZA Analisi dei prodotti esistenti
  • 14. Cereal dispenser Il dosatore eroga una quantità di cereali proporzionale alla rotazione della manopola. L'erogazione avviene per gravità. Il dosatore è provvisto di un piano d'appoggio per il contenitore da riempire NON EROGA UNA QUANTITA’ DETERMINATA DI SOSTANZA Analisi dei prodotti esistenti
  • 15. Descrizione analitica dellea zioni necessarie all’utilizzo  Percezione dell’intero oggetto  Percezione del fondello  Percezione del pulsante  Rimozione del fondello  Sollevamento dell’intero oggetto  Pressione del pulsante di erogazione  Riposizionamento del fondello  Percezione del tappo a vite  Riempimento del contenitore  Chiusura del coperchio a vite
  • 16. Quadri funzionali coinvolti Quadri funzionali Persone di riferimento Modalità di esecuzione del test Persone con difficoltà motorie agli arti superiori A Persona con un solo arto simulata B Persona con gravi deformità degli arti superiori e delle mani diretta C Persona con assenza parziale degli arti superiori (focomelia) diretta D Persona con arti superiori e mani con dimensioni e forza ridotte (bambino) diretta Persone con difficoltà motorie agli arti inferiori E Persona con limitata raggiungibilità verso l’alto e con problemi di approccio al piano di lavoro Da letteratura Persone con difficoltà visive F Persona cieca simulata G Persona ipovedente Da letteratura
  • 17. Quadri funzionali coinvolti Quadri funzionali Persone di riferimento Modalità di esecuzione del test Persone con difficoltà motorie agli arti superiori A Persona con un solo arto simulata B Persona con gravi deformità degli arti superiori e delle mani diretta C Persona con assenza parziale degli arti superiori (focomelia) diretta D Persona con arti superiori e mani con dimensioni e forza ridotte (bambino) diretta Persone con difficoltà motorie agli arti inferiori E Persona con limitata raggiungibilità verso l’alto e con problemi di approccio al piano di lavoro Da letteratura Persone con difficoltà visive F Persona cieca simulata G Persona ipovedente Da letteratura
  • 18. Individuazione delle criticità diutilizzo  Osservazioni sui prodotti esistenti, 3 difficoltà:  Necessità di manualità  Necessità manipolazione fine  Necessità uso di entrambe le mani  Principali ostacoli all’utilizzo:  Sollevamento  Chiusura/apertura dei tappi  Non è possibile usare altre parti del corpo per l’utilizzo oltre le mani  Scarsa comunicazione dei componenti  Criticità di utilizzo per:  Persone con difficoltà motorie agli arti superiori  Persone con difficoltà sensoriali visive
  • 19. Aspetti funzionali  Ridurre lo forzo  Evitare lo spostamento  Fornire la possibilità di un uso alternativo nella ricarica  Assicurare stabilità durante l’utilizzo  Limitare l’erogazione Progetto innovazione
  • 20. Progetto innovazione Aspetti formali  La forma della sezione facilita la presa  La parte superiore accoglie la ricarica ed evita la fuoriuscita accidentale del prodotto  La dimensione della leva  Le scelte cromatiche di differenziazione
  • 21. testfinale  Comprensione ed intuitività delle informazioni  Protezione e sicurezza 1. I can use this product as long as I want without causing pai 1. I do not have to rest after using the product 1. Using this product does not make me need to rest 1. I can use this product without awkward movements 1. I can use this product without overexerting myself 1. I can use this product without overexerting uncomfortable p Perceptible information 1. This product gives me helpful feedback as I use it 1. This product prompts me to pay attention during a critical a 1. This product gives me useful feedback as I use it 1. This product warns me about potential errors 1. This product prompts me to pay attention during a hazardou 1. This product warns me about potential hazards 1. This product helps me understand how to use it Flexibility in use 1. I can use this product in whatever way(s) are efficient for m 1. I can use this product in whatever way(s) are effective for m
  • 22. Risultati finali  Comprensione ed intuitività delle informazioni  Protezione e sicurezza
  • 23. conclusioni  Dimostrata l’efficacia delle Linee Guida UD per i progettisti  Dimostrata l’efficacia del processo progettuale per verificare le Linee Guida UD  Inserimento quadri funzionali  Neutralità formale  Coinvolgimento persone con disabilità

Editor's Notes

  1. Ambra Trotto Ho collaborato alla ricerca profuse come progettista In questa presentazione vi illustrerò il processo che ho seguito, che, dall’idea italiana vincitrice del bando profuse, ha condotto alla progettazione finale di Squiz Verificando e integrando le linee guida
  2. Il progetto ha avuto 2 obiettivi: - Capire se le linee guida servissero effettivamente al progettista. E’ uno strumento valido?  sì Integrarle e modificarle – infatti, grazie a questo processo, si è capito che era necessario  Inserimento descrizione dei quadri funzionali  Inserimento ottavo principio neutralità formale  Ma soprattutto coinvolgere le persone con disabilità per rilevare le criticità dei prodotti
  3. KEY MSG: Ci serviva un punto di partenza… bandito un concorso Abbiamo ottenuto un grande successo con un ampio numero di partecipanti… Qui vedete vari progetti da un carrello con la fiancata ribassabile per limitare sforzi di sollevamento A sedili informativi per permettere la sosta prima dell’attraversamento stradale Al riadattamento del segway come carrello intelligente portaoggetti Ad una maniglia portatile che mi permetta di crearmi un sostegno dove potrei averne necessità, ad es. in bagno, in autobus…
  4. 3 progetti vincitori  descrizione breve
  5. Ogni paese partecipante ha sviluppato la propria idea vincitrice… Schema illustra l’intero processo… nel resto della presentazione approfondiremo alcune delle fasi indicate Processo ciclico Innovazione prestazionale & formale Durante il processo abbiamo realizzato una serie di documentazione per tenere traccia del lavoro svolto…  la documentazione ha contribuito a rispondere ad una serie di quesiti che hanno permesso una messa a fuoco delle possibili problematiche
  6. KEY MSG: OGGETTI CANDIDATI PER IL TEST Sono stati analizzati otto prodotti già esistenti sul mercato italiano e che ricadono nella categoria dei dosatori/erogatori per cucina. Questi oggetti possono essere generalmente utilizzati sia dalla stazione eretta che da seduti e presentano caratteristiche di peso e dimensioni generalmente contenuti. I prodotti n° 1, 2 e 3 sono dei dosatori che erogano una quantità ben precisa e predeterminata. I prodotti n° 4, 5, 6, 7 e 8 sono degli erogatori che non determinano la quantità di polveri o liquidi rilasciati.
  7. KEY MSG: OGGETTI CANDIDATI PER IL TEST Sono stati analizzati otto prodotti già esistenti sul mercato italiano e che ricadono nella categoria dei dosatori/erogatori per cucina. Questi oggetti possono essere generalmente utilizzati sia dalla stazione eretta che da seduti e presentano caratteristiche di peso e dimensioni generalmente contenuti. I prodotti n° 1, 2 e 3 sono dei dosatori che erogano una quantità ben precisa e predeterminata. I prodotti n° 4, 5, 6, 7 e 8 sono degli erogatori che non determinano la quantità di polveri o liquidi rilasciati.
  8. KEY MSG: OGGETTI CANDIDATI PER IL TEST Sono stati analizzati otto prodotti già esistenti sul mercato italiano e che ricadono nella categoria dei dosatori/erogatori per cucina. Questi oggetti possono essere generalmente utilizzati sia dalla stazione eretta che da seduti e presentano caratteristiche di peso e dimensioni generalmente contenuti. I prodotti n° 1, 2 e 3 sono dei dosatori che erogano una quantità ben precisa e predeterminata. I prodotti n° 4, 5, 6, 7 e 8 sono degli erogatori che non determinano la quantità di polveri o liquidi rilasciati.
  9. KEY MSG: OGGETTI CANDIDATI PER IL TEST Sono stati analizzati otto prodotti già esistenti sul mercato italiano e che ricadono nella categoria dei dosatori/erogatori per cucina. Questi oggetti possono essere generalmente utilizzati sia dalla stazione eretta che da seduti e presentano caratteristiche di peso e dimensioni generalmente contenuti. I prodotti n° 1, 2 e 3 sono dei dosatori che erogano una quantità ben precisa e predeterminata. I prodotti n° 4, 5, 6, 7 e 8 sono degli erogatori che non determinano la quantità di polveri o liquidi rilasciati.
  10. KEY MSG: OGGETTI CANDIDATI PER IL TEST Sono stati analizzati otto prodotti già esistenti sul mercato italiano e che ricadono nella categoria dei dosatori/erogatori per cucina. Questi oggetti possono essere generalmente utilizzati sia dalla stazione eretta che da seduti e presentano caratteristiche di peso e dimensioni generalmente contenuti. I prodotti n° 1, 2 e 3 sono dei dosatori che erogano una quantità ben precisa e predeterminata. I prodotti n° 4, 5, 6, 7 e 8 sono degli erogatori che non determinano la quantità di polveri o liquidi rilasciati.
  11. KEY MSG: OGGETTI CANDIDATI PER IL TEST Sono stati analizzati otto prodotti già esistenti sul mercato italiano e che ricadono nella categoria dei dosatori/erogatori per cucina. Questi oggetti possono essere generalmente utilizzati sia dalla stazione eretta che da seduti e presentano caratteristiche di peso e dimensioni generalmente contenuti. I prodotti n° 1, 2 e 3 sono dei dosatori che erogano una quantità ben precisa e predeterminata. I prodotti n° 4, 5, 6, 7 e 8 sono degli erogatori che non determinano la quantità di polveri o liquidi rilasciati.
  12. KEY MSG: OGGETTI CANDIDATI PER IL TEST Sono stati analizzati otto prodotti già esistenti sul mercato italiano e che ricadono nella categoria dei dosatori/erogatori per cucina. Questi oggetti possono essere generalmente utilizzati sia dalla stazione eretta che da seduti e presentano caratteristiche di peso e dimensioni generalmente contenuti. I prodotti n° 1, 2 e 3 sono dei dosatori che erogano una quantità ben precisa e predeterminata. I prodotti n° 4, 5, 6, 7 e 8 sono degli erogatori che non determinano la quantità di polveri o liquidi rilasciati.
  13. KEY MSG: PREPARAZIONE AL TEST: CAPIRE LE DIFFICOLTà RELATIVE ALL’UTILIZZO  descrizione analitica delle azioni necssarie all’utilizzo (utile anche alla progettazione) Questa fase ha come obiettivo quello di definire, in relazione all’utilizzo dei prodotti esistenti analizzati: quale attività è ostacolata a chi in che misura
  14. NB: Descrivere struttura tabella + 1-2 esempi sul contenuto I test in modalità simulata vengono effettuati da uno o più membri del team progettuale simulando difficoltà - ad es. con un braccio legato dietro la schiena per utilizzare il prodotto con una sola mano - nell’utilizzo dei prodotti. I test in modalità diretta vengono effettuali coinvolgendo direttamente persone con disabilità alle quali viene richiesto di utilizzare tutti i prodotti analizzati, osservandone l’uso e raccogliendo i loro commenti e suggerimenti. I test in modalità verifica funzionale da letteratura vengono effettuati verificando la rispondenza a requisiti di base contenuti in riferimenti tecnici, normativi e/o contenuti in letteratura. Le sessioni di test sono state effettuate nei giorni 17 e 18 marzo 2006 presso il Centro per l’Autonomia di Roma alla presenza: del team di progettazione, delle persone coinvolte per i test in forma diretta, di esperti del Centro per l’Autonomia nel campo della riabilitazione in terapia occupazionale e dell’adattamento ambientale. Le sessioni di test sono state documentate attraverso video e fotografie. I risultati dei test sono stati sintetizzati nella sezione 4. Esito finale della valutazione delle SCHEDE DI ANALISI PRODOTTO DI RIFERIMENTO che costituiscono parte integrante della presente relazione di progetto.
  15. NB: Descrivere struttura tabella + 1-2 esempi sul contenuto I test in modalità simulata vengono effettuati da uno o più membri del team progettuale simulando difficoltà - ad es. con un braccio legato dietro la schiena per utilizzare il prodotto con una sola mano - nell’utilizzo dei prodotti. I test in modalità diretta vengono effettuali coinvolgendo direttamente persone con disabilità alle quali viene richiesto di utilizzare tutti i prodotti analizzati, osservandone l’uso e raccogliendo i loro commenti e suggerimenti. I test in modalità verifica funzionale da letteratura vengono effettuati verificando la rispondenza a requisiti di base contenuti in riferimenti tecnici, normativi e/o contenuti in letteratura. Le sessioni di test sono state effettuate nei giorni 17 e 18 marzo 2006 presso il Centro per l’Autonomia di Roma alla presenza: del team di progettazione, delle persone coinvolte per i test in forma diretta, di esperti del Centro per l’Autonomia nel campo della riabilitazione in terapia occupazionale e dell’adattamento ambientale. Le sessioni di test sono state documentate attraverso video e fotografie. I risultati dei test sono stati sintetizzati nella sezione 4. Esito finale della valutazione delle SCHEDE DI ANALISI PRODOTTO DI RIFERIMENTO che costituiscono parte integrante della presente relazione di progetto.
  16. Dall’analisi dei prodotti esistenti emergono due tipologie di difficoltà: tutti i prodotti esistenti necessitano di una buona manualità e manipolazione fine; inoltre, per l’uso completo (cioè in tutte le fasi) di tutti gli oggetti è necessario l’uso di entrambe le mani; tutti i prodotti esistenti risultano carenti nella percezione e comprensione delle loro componenti. Queste due difficoltà hanno rappresentato difficoltà che in alcuni casi hanno impedito l’utilizzo alle persone di riferimento sulle quali si sono basati i test. In particolare le maggiori criticità di utilizzo sono state riscontrate da parte di: persone con difficoltà motorie agli arti superiori persone con difficoltà sensoriali visive Gli elementi che costituiscono ostacolo all’utilizzo sono: quasi tutti gli oggetti sono oggetti mobili: necessitano cioè di essere sollevati e posti sopra il contenitore entro il quale erogare il contenuto attraverso diverse modalità di uso della mano e del braccio ovvero di uso fine della mano; l’unico prodotto che non presenta le caratteristiche del punto precedente (n° 8), ha una manopola di erogazione che necessita di una torsione dell’avambraccio e del polso; le modalità di chiusura/apertura dei tappi (a vite, a pressione) per la ricarica richiedono un notevole sforzo degli arti superiori e delle mani oltre ad un uso fine delle mani; tutti gli oggetti non presentano accorgimenti utili per un utilizzo con parti del corpo diverse dalle mani; in nessun caso sono presenti accorgimenti efficaci per la percezione e la comprensione degli oggetti e delle loro parti.
  17. NB: a destra la lista degli obiettivi, a sinistra una illustrazione delle relative soluzioni tecniche adottate… Questa tipologia di oggetto, che vuole erogare ogni tipo di sostanza liquida e discreta, introduce un nuovo strumento e di conseguenza un nuovo gesto nella vita di tutti i giorni. Dal punto di vista degli aspetti funzionali, questo erogatore mira a: - Ridurre lo sforzo dell’utente ad una pressione di una leva verso il basso, che aziona il meccanismo di erogazione. - Evitare che l’utente debba sollevare e spostare il dosatore per utilizzarlo, fissandolo alla parete: sarà sufficiente che venga posizionato un recipiente al di sotto del dosatore stesso, a contrasto con la parete - Semplificare e fornire alternative di approccio all'operazione di ricarica: il contenitore - incernierato alla base - può ruotare verso l'utilizzatore che ha così la possibilità di effettuare la ricarica con il contenitore in posizioni differenti e quindi con sforzi e movimenti contenuti come rappresentato dallo schema seguente Garantire la stabilità dell’oggetto durante l’utilizzo, quando si preme la leva, considerando che il contenitore ruota attorno ad una cerniera. Per non complicare la sequenza di utilizzo, è stata integrata l’azione sganciamento con l’azione rimozione del tappo: infatti il tappo è incernierato alla staffa a muro ed ha una forma che oppone resistenza al momento provocato dalla pressione della leva. Garantire l’aderenza delle guide al contenitore, ottenuta sia per forma (hanno un camper progettato) sia perché vengono applicate pellicole di gomma che aumentano l’attrito. Così facendo il contenitore non si sfila dalle guide quando viene ruotato per l’operazione di ricarica.
  18. NB: a sinistra la lista degli obiettivi formali, a destra una illustrazione delle relative soluzioni formali adottate… - In considerazione della presenza della leva di erogazione, che deve necessariamente essere situata in contrapposizione con la parete di fissaggio, è stata progettata una sezione tale per cui il verso di introduzione del contenitore fra le guide fosse univoco. - Per facilitare l’operazione di ricarica, è stata progettata una sezione alla sommità del contenitore nella parte frontale, in modo che esista un adeguato invito tale da evitare la fuoriuscita accidentale del prodotto durante il travaso. Nella figura che segue si può vedere la sezione del contenitore alla base (sinistra) e la sezione nella parte alta (destra). - Per lo stesso motivo, la parte frontale è più alta rispetto a quella posteriore in modo che, una volta capovolto il contenitore, la confezione di ricarica si possa adagiare senza problemi. - Il bordo più alto libera sulla parte frontale uno spazio sufficiente per indicare con caratteri adeguatamente dimensionati, in rilevo e cromaticamente contrastanti con lo sfondo, il nome del prodotto contenuto ed il suo equivalente in Braille. - La leva è grande e forata al centro in modo che ci si possa approcciare ad essa nei modi più diversi (dita, mano, avambraccio, gomito, mento) riuscendo comunque a compiere l’operazione di erogazione. - Analogamente l’impugnatura del tappo: grande e inclinata in modo che sia sufficiente una piccola pressione per portare l’elemento in posizione verticale e viceversa. Questa è un’importante differenza rispetto ai prodotti esistenti presi a riferimento per questo progetto, tutti problematici nelle azioni di apertura e chiusura dei tappi.-- - Gli elementi funzionali e informativi - come la leva di erogazione, il tappo superiore e la scritta della sostanza contenuta - sono cromaticamente contrastanti con gli elementi con cui si rapportano.
  19. Prototipo  test Nei test svolti sul prototipo sono state ravvisate criticità nella: - Comprensione ed intuitività delle informazioni  gerarchia fra le leve, quanto prodotto residuo c’è nel contenitore... - Protezione e sicurezza  esiste un rischio di cesoiamento durante la fase di ricarica fra il contenitore e la staffa
  20. Proposte progettuali per risoluzione criticità Nel primo caso si ritiene possa essere migliorata la comprensibilità, la comprensione la gerarchia delle due leve dell’oggetto attraverso soluzioni grafiche che accentuino la comprensione dei versi di uscita e di spinta delle leve nonché del contenuto. Nel secondo caso è assolutamente necessario evitare rischi di cesoiamento nella fase di ricarica (in particolare quando si riporta il contenitore in posizione verticale) istallando una protezione che renda impossibile inserire tra contenitore e staffa a muro qualsiasi oggetto o parte del corpo
  21. Il processo descritto ha dimostrato di essere efficace ai fini della verifica delle Linee Guida per la progettazione di prodotti aderenti ai principi di Universal Design. In particolare, è risultato evidente come l’inserimento della descrizione dei quadri funzionali sia stata utile ai designer, per immaginare le differenti fisicità con cui il prodotto si dovrà confrontare. Allo stesso modo, il “monito” della neutralità formale, inserito in coda ai sette principi dell’Universal Design, come elaborazione del principio ECA della piacevolezza estetica, è importante per evitare di incorrere nell’eventualità di dimenticare, durante i corsi e i ricorsi del processo progettuale, di mantenere una qualità formale nel prodotto, che in alcun modo possa evocare situazioni ospedalizzanti o patologiche. Fondamentale si è poi confermato il coinvolgimento di persone con quadri funzionali estremamente diversi e relative difficoltà: senza l’apporto di queste figure, si configura chiaramente il rischio di una progettazione avulsa dalle reali necessità di chi, poi, potrà o meno utilizzare il prodotto. E’ inoltre stato provato come le Linee Guida siano un valido strumento per il progettista, ai fini di una corretta progettazione in questo ambito. Auspichiamo, anche grazie alle successive emissioni delle Linee Guida, che ne vedranno perfezionata la struttura, che queste diventino strumento imprescindibile del progettista, che le acquisisca come uno dei presupposti alla progettazione.