2. Per quanto riguarda il mais per uso
alimentare umano, i limiti di aflatossine (in
µg/Kg) sono contenuti nel Reg. CE 1881 del
2006
mais da sottoporre a selezione o altro
trattamento prima del consumo o del suo
utilizzo come ingrediente per alimenti →
AFB1=5,0; totali=10,0
Cereali e derivati, tra cui i prodotti
alimentari a base di cereali → AFB1=2,0;
totali=4,0
3. Per quanto riguarda l’uso mangimistico per animali i limiti
di AFB1 (in ppm di prodotto con umidità al 12%) sono
contenuti nel D.Lgs. 149 del 2004
Tutte le materie prime ad uso mangimistico → 0,02
Prodotti per bovini, capre e pecore → 0,02 (tranne
prodotti per bestiame da latte → 0,005 e prodotti per
agnelli e vitelli → 0,01)
Prodotti per polli e maiali (tranne quelli giovani) → 0,02
Altri prodotti completi → 0,01
Prodotti aggiuntivi per bovini, capre e pecore (tranne i
prodotti aggiuntivi per bestiame da latte, agnelli e vitelli)
→ 0,02
Prodotti aggiuntivi per maiali e polli (tranne quelli giovani)
→ 0,02
Altri prodotti aggiuntivi → 0,005
4. Per estrarre le aflatossine dal campione da
analizzare si utilizza cloroformio; dopo aver
filtrato, per purificare una parte del filtrato si
utilizza una cartuccia di florisil e poi una di
C18;
La separazione e la determinazione
successive si effettuano con sistema HPLC,
utilizzando una colonna C18 a fase inversa,
poi si effettua una derivatizzazione con una
soluz. di iodio satura e, infine, una
quantificazione, utilizzando un rivelatore a
fluorescenza.
5. Cloroformio stabilizzato con etanolo (allo 0,5 – 1%)
Metanolo
Propanone (acetone)
Soluzione acetonelacqua (98:2)
Soluzione acqualmetanolo (80:20)
Soluzione acqualacetone (85:15)
Eluente per HPLC, costituito da una soluzione
acqualmetanolo/acetonitrile (130:70:40), i tre solventi devono
essere per HPLC
Soluzione di iodio satura in acqua (2 g di iodio in 400 ml di
acqua, agitazione magnetica almeno per 2 ore e filtrare)
Celite 545 o simile trattata con acido
Cartucce di florisil
Cartucce di C18
Standard di aflatossine
Standard di aflatossine da 1 μg/ml circa
6. Registrare lo spettro ultravioletto della
soluz. nell’intervallo 330 - 370 nm contro
la soluzione benzene/acetonitrile (9:1);
trovare l‘A del pto. di massimo e trovare
la concentraz. con la questa formula:
AF(μg/ml)= (A ∙ PM ∙ 1000) / E
A: assorbanza nel pto. di max
PM: peso molecoare dell'AFB1
E: coeff. di estinz. molare
A = assorbanza
8. Infine, per quanto riguarda la soluz. di calibrazione,
prima del suo utilizzo, portare lo standard da 1 μg/ml
alla T ambiente; trasferirne una parte in recipiente
tarato, in modo da poter ottenere uno standard
diluito da 4 ng/ml circa di AF in acqualacetone.
Usare questo standard diluito per ottenere da esso
una serie di soluz. di calibrazione. Mantenerle alla
temperatura di 4 °C e al buio.
Preparando gli standard ed effettuando le analisi,
bisogna evitare l’esposizione alla luce diretta e la
presenza di NaClO sotto forma di vapore, che possono
decomporre le AF. La vetreria nuova va sottoposta a
trattamento, utilizzando una soluz. 2 N di acido solforico
per 12 ore, prima di poter essere lavata normalmente.
9. Tritacarne
Agitatore meccanico
Bilancia analitica
Rotavapor
Carta da filtro a pieghe con diametro 24 cm o
un’altra simile
Filtro con pori di diametro 0,45 fvn
Colonna di vetro, con un diametro interno di 1 cm
circa e una lunghezza di 30 cm circa con attacco
luer
Rubinetto di nylon con attacco luer
Siringa da 10 ml con attacco luer
Cromatografo HPLC
10. Colonna C18 per HPLC da 311 o da 5 u
Pompa HPLC per la soluz. di iodio
Collegamento a T in acciaio inox, Vmorto zero da 1/16 per
0.75 nun
Spirale di reaz. in teflon o in acciaio inox, avente delle
dimensioni comprese tra 300 x 0.5 mm e 5000 x 0.5 mm
Bagno termostato a olio o acqua a 60 °C con regolazione
della temperatura (± 0.1 °C)
Rivelatore a fluorescenza con λ di eccitazione = 365 nm
ed emissione = 435 nm, mentre per gli strumenti a filtri
l’emissione è < 400 nm; usare anche un regolatore di
contropressione per evitare la formazione di bolle d’aria
nella cella a flusso.
Integratore elettronico
11. Le aflatossine sono cancerogene e quindi devono essere
maneggiate con molta prudenza. L’analisi va quindi
eseguita, rigorosamente, sotto cappa, indossando guanti in
lattice di gomma; utilizzare il più possibile degli standard di
aflatossine in soluzione acquosa, evitando quindi quelli
portati a secchezza. Infatti queste sostanze, essendo
particolarmente elettrostatiche, potrebbero diffondersi molto
facilmente nell‘ambiente circostante. In caso di versamento
accidentale di soluz. di AF, bisogna detergere con una soluz.
di NaClO all'l %, lasciare reagire per 10 min e
successivamente utilizzare una soluz. al 5% di acetone.
Sciacquare tutta la vetreria utilizzata con MeOH, aggiungere
la soluz. all’1% di NaClO e successivamente, passate due ore,
aggiungere acetone fino al 5% del tot. Fare reagire per 30
min e poi lavare con cura.
AF = aflatossine
12. Macinare
completamente il
campione e renderlo
omogeneo
Estrarre 50 g di
campione, utilizzando
250 ml di CHCl3 e 25 ml
di acqua deionizzata, in
una beuta con tappo
smerigliato, e
aggiungere 25 g di
celite, che funge da
coadiuvante di
filtrazione(cioè un
materiale ausiliare nel
proc. di filtraz. che
serve principalmente a
conferire
incomprimibilità e
porosità al deposito di
particelle solide che si
accumula sul mezzo di
filtrazione)
Agitare per 30 minuti,
filtrare con filtro a
pieghe e poi ottenere
almeno 50 ml di liquido
filtrato ed estratto
13. Collegare il
rubinetto di nylon al
gambo corto della
cartuccia florisil,
lavare quest’ultima
e prelevare 10 ml di
CHCl3 con la siringa
e farne passare 8
nella cartuccia
attraverso il
rubinetto, per
togliere l’aria
Collegare il gambo
lungo della
cartuccia alla
colonna di vetro e
far passare gli altri 2
ml di CHCl3,
attraverso la
cartuccia, nella
colonna; poi
chiudere il rubinetto
e staccare la siringa
Aggiungere il filtrato
al complesso
colonna-cartuccia e
lasciare filtrare per
gravità, poi lavare
con 5 ml di CHCl3 e
poi con 20 ml di
MeOH; poi scartare i
componenti
dell’eluito
(attenzione: nel
frattempo
controllare che la
colonna-cartuccia
non vada a
secchezza)
14. Eluire le AF con 40
ml di
acetonelacqua e
raccogliere
l’eluato che si
ottiene
Utilizzando il
rotavapor,
concentrare
l’eluato, anche per
eliminare i residui di
acetone rimasti
che porterebbero
a perdita di analita
(le AF) nella
cartuccia C18;
riprendere questo
residuo con 1 ml di
MeOH e 4 di
acqua
Collegare il
rubinetto al
gambo corto della
cartuccia di C18 e
far passare con la
siringa 10 ml di
MeOH, per togliere
l’aria; prelevare 10
ml di acqua e
farne passare 8
attraverso la
cartuccia
15. Collegare il gambo
lungo della
cartuccia a una
colonna di vetro e
far passare,
attraverso la
cartuccia, gli altri 2
ml di acqua, nella
colonna; poi
chiudere il
rubinetto e
staccare la siringa
Mettere l’estratto
ottenuto nella
colonna e, con
acqualmetanolo,
lavare il pallone
almeno 2 volte;
lasciare filtrare per
gravità; controllare
che la colonna-
cartuccia non
vada a secchezza
Eluire le AF con 50
ml di
acqualacetone;
raccogliere, in un
cilindro graduato,
tutto l’eluato; se
ritenuto
necessario, portare
a volume 50 ml
con acqua e
mescolare.
16. Impostare il flusso
della pompa a
0,5/0,3 ml/min,
rispettiv. per
colonna da 5 o
da 311 u; la fase
mobile (eluente)
è
acqualmetanolo
/acetonitrile
Il flusso dell’altra
pompa
dev’essere
impostato a
0,4/0,2 ml/min di
soluzione satura
di iodio per flussi
rispettiv. di 0,5 e
0,3 ml/min
dell’eluente
Il rivelatore a
fluorescenza va
impostato alle λ
di lavoro;
regolare il
detector
impostando una
deviazione di
circa l’80% del
fondo scala del
registratore per 1
ng di AFB1
17. Introdurre per iniezione
nello strumento 250 μl
delle soluz. Di
calibrazione,
precedentemente
preparate, e
dell’estratto del
campione
Verificare la linearità della
risposta fluorimetrica
calcolando la curva di
regressione lineare
y=ax+b che si ottiene
dalla correlazione della
quantità x delle AF in ng
iniettate, con le aree
proporzionali all’intensità
di fluorescenza y
18. II contenuto delle aflatossine totali del campione, in μg/Kg, è
calcolato con questa formula:
AF = (m ∙ Vn) / (Vm ∙ M ∙ Vf ∙ 250)
Dove:
m = quantità di AF (espressa in ng) che si ottiene dal picco
del campione estratto, e che si calcola sulla curva di regress.
lineare
Vn = i ml di estratto di campione che sono stati iniettati
Vm = il ml finali dell'estratto di campione
M = la massa (g) del campione
Vf = il volume (ml) del filtrato ottenuto
250 = i ml di CHCl3 usato per estrarre il campione
Se l’analisi e stata effettuata secondo le indicazioni la
formula diventa:
AF (espressa in μg/kg) = 20 ∙ m
19. ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’, Metodi di analisi utilizzati
per il controllo chimico degli alimenti, raccolta a cura di
Massimo Baldini, Fabio Fabietti, Stefania Giammarioli,
Roberta Onori, Leucio Orefice e Angelo Stacchini, 1996, v,
265 p. Rapporti ISTISAN 96/34
RICERCA SULLE CARATTERISTICHE DI FILTRABILITA’ DELLA
BIRRA E OTTIMIZZAZIONE DEL PROCESSO DI FILTRAZIONE,
tesi Presentata da: MICHELE SENSIDONI, Università di
Bologna
http://eur-
lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2006:364:0
005:0024:IT:PDF
http://www.confindustria.tn.it/confindustria%5Ctrento%5C
news.nsf/web/42904D24BD27A724C125774A004E1205/$File
/Decreto%20Legislativo%2010%20maggio%202004%20n.%2
0149.pdf?OpenElement