Governo contro Magistratura: un bel duello.
È fresca di emanazione la nuova normativa concernente la responsabilità dei Magistrati. L’ANM polemizza col Governo, il quale sembra avere un particolare “occhio di riguardo” verso le Toghe, posto che, a breve distanza dal provvedimento che ha ridotto il loro periodo feriale, lancia questa seconda bordata ai Giudici.
Cole Todd Smith is seeking a position in education or within a school district. He has a degree in history and secondary education from Loras College, where he was involved in various extracurricular and service activities. His student teaching and field experience includes placements at several Iowa high schools, where he taught social studies courses. He is looking to utilize his teaching experience and passion for education.
Andrew D. Clark received his Doctor of Physical Therapy degree from the College of Mount St. Joseph in 2012 and has been licensed as a physical therapist in Indiana since then. He has over 5 years of clinical experience treating patients in various settings and specializing in orthopedic injuries, balance deficits, and geriatric rehabilitation. Currently, Clark works as a clinical PT supervisor at Tricare Rehab facilities in Rising Sun and Dillsboro, Indiana where he evaluates and treats patients, supervises physical therapy assistants, and mentors other therapists.
Governo contro Magistratura: un bel duello.
È fresca di emanazione la nuova normativa concernente la responsabilità dei Magistrati. L’ANM polemizza col Governo, il quale sembra avere un particolare “occhio di riguardo” verso le Toghe, posto che, a breve distanza dal provvedimento che ha ridotto il loro periodo feriale, lancia questa seconda bordata ai Giudici.
Cole Todd Smith is seeking a position in education or within a school district. He has a degree in history and secondary education from Loras College, where he was involved in various extracurricular and service activities. His student teaching and field experience includes placements at several Iowa high schools, where he taught social studies courses. He is looking to utilize his teaching experience and passion for education.
Andrew D. Clark received his Doctor of Physical Therapy degree from the College of Mount St. Joseph in 2012 and has been licensed as a physical therapist in Indiana since then. He has over 5 years of clinical experience treating patients in various settings and specializing in orthopedic injuries, balance deficits, and geriatric rehabilitation. Currently, Clark works as a clinical PT supervisor at Tricare Rehab facilities in Rising Sun and Dillsboro, Indiana where he evaluates and treats patients, supervises physical therapy assistants, and mentors other therapists.
Gli inganni del Legislatore.
La giungla legislativa fiscale va avanti a forza di norme su norme che si pestano i “piedi” reciprocamente. La domanda che pare naturale porsi è: quanti di questi errori sono involontari e quanti, invece, meri inganni creati ad arte?
Renzi prende tempo sulla salva-Berlusconi Paolo Soro
Renzi prende tempo sulla “Salva-Berlusconi” e l’abuso del diritto resta al palo.
La delega fiscale, in previsione per la fine di marzo, verrà prorogata di sei mesi. Al di là delle scuse accampate ufficialmente, appare evidente che ragioni politiche rendono ora impossibile emanare la c.d. “Salva-Berlusconi”. Il risultato è che passerà ancora molto tempo prima di avere una normativa sull’abuso del diritto.
DDL " disposizioni urgenti per ilrilancio dell'economia" un esempio di come n...Roberto Sorci
Questa è la copia della segnalazione al Presidente della Repubblica della incostituzionalità degli articoli 29 bis/ter inseriti nel decreto " disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia". articoli inseriti all'ultimo girodi boa del provvedimento il 7 agosto
Bortoletti, corruzione percepita e fenomeno reale. utilità ed effettività d...Barbara Minguzzi
Serve una operazione verità, per diventare Tutti consapevoli che non possiamo più continuare a vivere, almeno per i prossimi anni, al di sopra delle nostre possibilità.
La canoa italiana – come ha recentemente ricordato Davide Giacalone - ha imboccato il ramo delle rapide, senza sapere se e quando ci sono le cascate. C’è chi s’inebria con un futuristico elogio della schiuma e della velocità, chi coglie l’occasione per sbracciarsi e mettersi in mostra, e chi, all’opposto, approfitta della distrazione per nascondere il vuoto d’idee. Tutto in un delirio tatticistico e politicista, senza che ci si curi di quel che viene dopo lo spumeggiare.
USER-CAMP: speech "Richiesta di regolamentazione delle professioni del web" d...O-ONE
USER-CAMP, salva l'utente che è in te! Bologna, 6 novembre 09 - La presentazione "Richiesta di regolamentazione delle professioni del web" di Elisabetta Avanzi http://www.elynet.it
Dirigenti illegittimi: un fiume in piena si sta per abbattere sull'Agenzia delle Entrate.
Il nord (CTP Milano e CTR Lombardia) chiama; il sud (CPT Campobasso e CTP Lecce) risponde: la questione "dirigenti illegittimi" sta spandendo i suoi effetti a macchia d'olio in tutto lo stivale, con ripercussioni devastanti sul contenzioso tributario.
Il codice di comportamento del personale dellPaolo Soro
Il Codice di comportamento del personale dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate ha recentemente approvato il Codice di comportamento del proprio personale; un provvedimento particolarmente innovativo che dovrebbe garantire la “morale pubblica”, prima ancora della “fede pubblica”. Dopo aver letto il documento, restiamo fortemente scettici su entrambe.
Circolari e risoluzioni amministrative
La Cassazione ha recentemente ribadito il valore non vincolante delle circolari e delle risoluzioni emanate dall’Agenzia delle Entrate: nulla quaestio! Senonché, in un sistema giuridico/normativo come quello italiano, affrontare la crescente complessità concernente la quotidiana attuazione delle varie disposizioni di legge appare spesso un’impresa improba.
Pensieri sotto l’ombrellone: escapologia fiscale
Italiani, siate allegri: è arrivato il mago che vi svela i suoi segreti per riuscire, finalmente, a non pagare le tasse. C’è solo un piccolissimo, insignificante dettaglio da considerare: estote parati (anche voi, come fece lui) a fare un viaggetto in quel di Panama.
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Lavoratori migranti: non tutti i mali vengono per nuocere?
La questione dei migranti è attualmente al primo posto fra le priorità che le forze politiche italiane e comunitarie devono affrontare e risolvere. I cittadini attendono risposte concrete con riferimento a una situazione che si va facendo ogni giorno più ardua, a partire dalle problematiche concernenti la pacifica convivenza di popoli così differenti fra loro, nel continente con la più alta densità mondiale.
America first
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Lavoro dipendente svolto allestero da cittadini italianiPaolo Soro
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In questo periodo, i contribuenti sono come al solito alle prese con la compilazione della dichiarazione dei redditi e l’eventuale conseguente pagamento delle imposte. Non per tutti, però, la situazione appare chiara.
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Nella simpatica commedia americana, record d’incassi al botteghino, il piccolo Macaulay Carson è un passeggero che perde l’aereo per ben due volte. Gli autori, nonostante il successo ottenuto in entrambe le occasioni, hanno ritenuto che non sarebbe stato più credibile fargli mancare il volo anche in una terza circostanza.
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TTIP e TPP: Mettiamo un po’ d’ordine
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Voluntary Disclosure Bis
La Voluntary Disclosure Bis (chiamata in gergo, Voluntary Disclosure 2.0) proposta dal governo consente, ora, la regolarizzazione anche di contanti e valori al portatore conservati in Italia.
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L’Unione fa la forza
La crisi che ha pesantemente colpito l’Europa nel 2008 non sembra ancora vedere un’effettiva ripresa generale. Il motivo, a nostro avviso, risiede nell’assenza di una reale unità di intenti all’interno dell’UE.
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Senza andare a ipotizzare chissà quali complesse operazioni di fusione inversa transfrontaliera, analizziamo, di seguito, semplici strutture intra-UE ed extra-UE, sotto l’ottica della PMI che intende internazionalizzarsi.
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L’internazionalizzazione delle PMI, specie oggigiorno, si sviluppa obbligatoriamente attraverso un’attenta attività di pianificazione tributaria e previdenziale (prima ancora che economica e finanziaria), rispettosa dei principi concernenti l’abuso del diritto e l’elusione fiscale.
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E’ possibile sviluppare un’attività di pianificazione fiscale internazionale etica (che sia cioè improntata su condivisibili precetti morali)? A modesto parere di chi scrive, assolutamente sì! E, in questo contributi, si cercherà di fornirne adeguata dimostrazione logica.
Il Gruppo IVA
La Legge denominata “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019”, appena entrata in vigore, ha introdotto una nuova figura fiscale denominata “Gruppo IVA”, mediante l’inserimento del “Titolo V-bis Gruppo IVA” nel D.P.R 633/72.
Il distacco in italia di dipendenti stranieriPaolo Soro
Il distacco in Italia di dipendenti stranieri
Vediamo come cambiano le procedure del distacco in Italia di dipendenti stranieri, alla luce della normativa 2016 e della recentissima circolare interpretativa (N. 1/2017) dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Di seguito si riporta una panoramica relativa ai più eclatanti casi di pianificazione fiscale aggressiva che hanno trovato spazio nelle principali testate giornalistiche mondiali, cercando di comprendere qual è il reale livello di elusione che i grossi gruppi multinazionali arrivano a conseguire.
Pubblicato nella gazzetta ufficiale il decreto 91 2014
1. Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 144 del 25 giugno l’ultima “Renzaggine”
“La fretta è cattiva consigliera”, recita un noto adagio che, fin da piccoli, tutti siamo stati esortati a
seguire. Evidentemente, però, i genitori del Matteo nazionale hanno omesso di includere tale
raccomandazione nel loro metodo pedagogico.
Non contento, infatti, dei lapalissiani errori commessi allorché – tronfio e pacioso – ha emanato in
fretta e furia il recente “Decreto Lavoro” 34/2014 (che ha causato notevoli problemi applicativi e
inevitabili modifiche all’atto della sua conversione definitiva in legge), il nostro auto-proclamato
primo ministro ci è ricascato un paio di mesi dopo con il “Decreto Competitività” 91/2014, in
vigore dallo scorso 25 giugno, salvo – anche qui – variazioni che, inevitabilmente, arriveranno in
sede di conversione.
Mi limiterò, in questa sede, solo a prendere in considerazione i danni inenarrabili che causerà
quell’ultimo comma dell’art. 20 (chiaramente aggiunto di straforo con qualche colpo di mano
dell’ultima ora, posto che non esisteva nelle precedenti bozze della norma), il quale testualmente
recita:
“All'articolo 2477 del codice civile il secondo comma è abrogato; nel terzo comma la parola:
‘altresì’ è soppressa e nel sesto comma le parole: ‘secondo e’ sono soppresse.
In pratica, in base a tale previsione, tutte le SRL che hanno un Collegio Sindacale e/o un Revisore
Unico, resi obbligatori esclusivamente dall’entità del loro capitale sociale, ne sono
improvvisamente esentate.
Capisco che, ora, le critiche pioveranno copiose sulla base del fatto che, essendo dottore
commercialista, tendo a difendere il mio “orticello”.
Orbene, sarebbe fin troppo facile rispondere che:
1. La difesa della categoria spetta (e non solo istituzionalmente) al Consiglio Nazionale e alle
varie associazioni sindacali della stessa (Ved: Unione Giovani, UNAGRACO, AIDC etc., etc.),
non certo al singolo iscritto; a proposito: dove vi siete nascosti? Capisco che siete tutti
impegnati nelle trattative delle liste per l’elezione al Consiglio Nazionale, però, se non vi
fate sentire in situazioni come queste, poi, con quale faccia di “bronzo” pretendete di
andare a chiedere il voto agli iscritti?
2. La norma dimostra tutta la sua retorica populistica e propagandistica (oserei dire, una bella
e sonora presa in giro, stile modello TASI di analoga matrice), laddove si vadano a verificare
i costi che effettivamente le imprese andranno a risparmiare, a fronte dell’enorme pericolo
economico pubblico (è bene ricordare che i Revisori sono organo di garanzia esterno, terzo
rispetto alla proprietà) causato dall’assoluta mancanza di un loro controllo, specie in una
situazione gravissima come quell’attuale; se davvero si volesse dare “ossigeno” alle aziende
o alle tanto reclamizzate start up, sarebbe sufficiente detassarne gli utili per un paio d’anni;
così come se davvero si volesse aiutare l’occupazione, basterebbe sgravare degli oneri
contributivi e previdenziali tutti i nuovi assunti per un identico periodo; ma queste
2. sarebbero disposizioni concrete (non prese per i fondelli); e le cose concrete costano; e se
si vogliono trovare i soldi per coprire tali costi, occorre prima di tutto tagliare, seriamente e
drasticamente, i costi della politica; e questo tipo di “orecchie” sono state tutte
improvvisamente colpite da un’ipoacusia endemica.
3. In ogni caso, non è che si diminuiscono i costi del popolo delle famiglie legate alle imprese,
facendone sopportare il peso, anziché allo Stato (come sarebbe doveroso), al popolo delle
famiglie legate alle centinaia di migliaia di professionisti; neanche il più mentecatto degli
imbroglioni da strada, farebbe un gioco delle tre carte così sfacciato. Posto che chi detiene
tali piccoli incarichi in seno alle SRL non è certo il mega studio di altissimo grido, i
commercialisti non sono così idioti da cascare nel tranello (degno di un beota frenastenico,
quale diuturnamente dimostra essere chi governa) di mettersi in contrapposizione con le
imprese: consulenti e aziende sono sempre stati e sempre saranno sulla stessa barca… pur
se in procinto di affondare.
Ma, come premesso, queste (e ce ne sarebbero di molte altre) sono armi di difesa fin troppo facili
che non mi competono. Ciò che, viceversa, in qualità di tecnico mi compete eccome, è
rappresentare gli errori materiali della normativa. E questo è oggettivo; non si tratta di una
questione politica di pura convenienza.
Mi limito a esporre i due più eclatanti.
I) Il “Decreto Competitività” – dice quel gran “genio” del suo ideatore – serve per
semplificare e favorire la costituzione di nuove SPA, attualmente assai poche rispetto al
resto dell’UE. Ecco, allora, che, per raggiungere questo obiettivo, viene abbassato il
limite minimo del capitale sociale da 120.000 euro a 50.000 euro; senonché, le SPA
hanno l’obbligo di avere, sempre e comunque, l’organo di controllo (Collegio Sindacale
– Revisore); contestualmente, si elimina qualunque limite di capitale sociale per le SRL;
e cosa comporta questo? Beh, non c’è bisogno di essere commercialista per capirlo:
una SPA con 50.000 euro di capitale deve avere l’organo di controllo; una SRL con
anche 5.000.000 di euro di capitale non ha alcun bisogno di avere l’organo di controllo.
Domandina facile, facile: secondo voi, è questo un modo per invogliare a costituire una
SPA (che mi comporta un costo ulteriore – oltre a tutto il resto – anche per il Collegio
Sindacale), al posto di una SRL (che anche essendo costretta – per qualsivoglia altro
motivo – ad avere un capitale sociale ben più elevato, non mi farà spendere dei soldi
per un Collegio Sindacale, né soprattutto mi obbligherà a essere controllato da qualche
professionista esterno)?
II) Seduto a scranna, con la veduta corta d’una spanna (come direbbe il Sommo Poeta),
questo… scusate, ho finito gli aggettivi… si preoccupa, dopo aver scritto che è abrogato
il secondo comma dell’art. 2477, di evitare incongruenze nel dettato letterale della
disposizione, specificando che “nel terzo comma la parola: ‘altresì’ è soppressa e nel
sesto comma le parole: ‘secondo e’ sono soppresse”. Se, però, si fosse affidato a
qualcuno che conosce tutti gli articoli del Codice Civile, e non soltanto quello che vuole
modificare (o, perlomeno, si fosse comprato un codice commentato con gli
3. indispensabili riferimenti), avrebbe saputo che quel miserevole 2° comma, dell’art.
2477, è richiamato pure da altre disposizioni, quale – a esempio – l’art. 2543, che parla
dell’organo di controllo in seno alle cooperative e che recita, al primo comma:
“La nomina del collegio sindacale è obbligatoria nei casi previsti dal secondo e terzo
comma dell'articolo 2477”. Peccato che, per effetto del decretone Competitività, ora il
secondo comma corrisponda a quello che prima era il terzo, e il terzo a quello che era il
quarto. Ops! E adesso? Qualcuno potrebbe essere portato a pensare che, per analogia,
quanto previsto per le SRL non può che intendersi applicabile, sic et simpliciter, alle
cooperative. Purtroppo, però, le cose non sono così semplici, considerato che un
malaugurato art. 2519 dello stesso bistrattato Codice Civile, al primo comma, afferma:
“Alle società cooperative, per quanto non previsto dal presente titolo, si applicano in
quanto compatibili le disposizioni sulla società per azioni” (non quelle sulle SRL). Ri-ops!
Sembrerebbe potersi affermare che, laddove la fattispecie richiamata è quella relativa
alle SRL, quanto meno in tale ipotesi, ci si debba riferire alla normativa sulle SRL e non a
quella sulle SPA. Già: sembrerebbe… parrebbe… potrebbe… si parla sempre al
condizionale. A mio modesto avviso, però, prendere una decisione che può comportare
danni di migliaia di euro, sulla base del “condizionale”, non è, quanto meno, per nulla
professionale; ma, vieppiù, non è giusto che ciò accada solo per la manifesta incapacità
e immaturità di chi governa un Paese di oltre 50 milioni di abitanti.
A questo punto, potrei ancora parlare – per esempio – dei problemi interpretativi causati dalla
norma in esame con riferimento alle situazioni esistenti, sulle quali si guarda bene dal fornire
qualunque indicazione; ma reputo sia già stato “eroico” chiunque è arrivato a leggere fino a qui.
Ergo, mi fermo e mi limito ad augurare a tutti: buon week-end!