Open content in archaeology requires a careful consideration on our field of studies: knowledge conservation is linked to its spread, and the web is one of the most useful and important tools to be used. In this paper two open projects are suggested: DecArch, a wiki site dedicated to Roman architectural decoration, and ArcheoCommons, in which archaeologists can publish their researches and mark them with one of the Creative Commons licenses.
A Terceira Câmara de Direito Público do Tribunal de Justiça de Santa Catarina (TJSC) manteve a decisão de primeiro grau que condena o ex-prefeito de Vargem Bonita Jairo Casara à perda dos direitos políticos por três anos. A decisão de 2º grau confirma, ainda, a pena de proibição de contratar com o poder público pelo prazo de três anos e reduz o valor da multa de 10 para 5 vezes o valor da remuneração líquida recebida pelo agente público no ano de 2005, quando era chefe do executivo municipal.
A Terceira Câmara de Direito Público do Tribunal de Justiça de Santa Catarina (TJSC) manteve a decisão de primeiro grau que condena o ex-prefeito de Vargem Bonita Jairo Casara à perda dos direitos políticos por três anos. A decisão de 2º grau confirma, ainda, a pena de proibição de contratar com o poder público pelo prazo de três anos e reduz o valor da multa de 10 para 5 vezes o valor da remuneração líquida recebida pelo agente público no ano de 2005, quando era chefe do executivo municipal.
Verso l’accesso aperto ai risultati scientifici. La ricerca, la didattica e i...Francesca Di Donato
Seminario organizzato dal Collettivo Aula R e dai Precari della ricerca e della didattica della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Pisa, 10 aprile 2008.
Convegno Codici liberi. Accesso aperto allo studio e alla ricerca (Settimana OA - 19-23 ottobre 2009), Sistema bibliotecario di Ateneo - Università di Pisa, 23 ottobre 2009.
1 A PROVA DI FUTURO giornali,libri e archivi 3.0
Semantica: condividere significati tra archivi digitali
Vittorio Di Tomaso CBDIG
2 Perché le biblioteche digitali non sono “sexy” come quelle analogiche?
3 Perché si può fare di più: ricerca
4 Perché si può fare di più: correlazioni
5 Perché si può fare di più: orizzonti
6 Perché si può fare di più: coinvolgimento
7 Quali sono gli obiettivi: valore d'uso, Integrazione, Esperienza utente
8 Su quali aspetti bisogna lavorare: Semantica, Ricerca federata, Ricerca intelligente
9 Che cosa vogliamo fare….Ricerche federate,Ricerche intelligenti,Navigazione dinamica
10 Accesso ai contenuti tramite search
11 Accesso ai contenuti tramite logiche di experience
12 Accesso ai contenuti tramite api
13 L’ecosistema cultura / Piemonte
14 Modello di riferimento
15 Il risultato…
16 Obiettivo 1: ricerca federata su repository differenti
17 Obiettivo 2: ricerche più intelligenti
18 Obiettivo 3: scoperta e navigazione di relazioni
19 Ontologia: come fare? Una scelta pragmatica
20 Guarini: progetto top down dell’ontologia
21 OBAC – Classi di base
22 OBAC – Alcune relazioni di esempio
23 La stampa: identificazione bottom-up di elementi semantici
24 La stampa: estrazione di entità nominate
25 La stampa: estrazione di entità nominate
26 La stampa: estrazione di entità nominate
27 Una sfida complessa….Estensione temporale, Digitalizzazione
28 Panna o Fanna?
29 I risultati dell’analisi:
4.8000.0000 Articoli analizzati
110.000 Nomi di persona riconosciuti freq > 10
10.000 Nomi di luoghi riconosciuti freq > 10
6.000 Nomi di organizzazioni riconosciuti freq > 10
80% di precisione del risultato
30 Siamo soltanto all’inizio…
31 La vision futura in 4 passi (2012 – 2013)
32 Sappiamo cosa fare….Le ontologie rappresentano
oggi la tecnologia chiave per risolvere i problemi di integrazione e interoperabilità semantica di dati e
conoscenze
L'aspetto più critico riguarda la necessità di acquisire
persone con la competenza e le motivazioni necessarie per fare da ponte tra ricerca e applicazioni
33 Ma in questo momento manca qualcosa….
34 Vogliamo costruire cattedrali….
35 Grazie per l’attenzione!
Vittorio Di Tomaso
Hanno collaborato al progetto: Andrea Bolioli,
Roberto Franchini, Raffaella Ventaglio, Federico
Fissore, Mauro Cappelli, Federico Cairo
Ringraziamo: Andrea Muraca, Francesco Cerchio,
Cristina Mollis, Alessandro Stefani
L'apporto di archivi, biblioteche e musei nella cooperazione con Wikipedia (e viceversa), le difficoltà, i progetti possibili, il Gruppo linguaggi del MAB Toscana
Slide dell'intervento realizzato da Cristina Cocever (AIB FVG), nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Verso l’accesso aperto ai risultati scientifici. La ricerca, la didattica e i...Francesca Di Donato
Seminario organizzato dal Collettivo Aula R e dai Precari della ricerca e della didattica della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Pisa, 10 aprile 2008.
Convegno Codici liberi. Accesso aperto allo studio e alla ricerca (Settimana OA - 19-23 ottobre 2009), Sistema bibliotecario di Ateneo - Università di Pisa, 23 ottobre 2009.
1 A PROVA DI FUTURO giornali,libri e archivi 3.0
Semantica: condividere significati tra archivi digitali
Vittorio Di Tomaso CBDIG
2 Perché le biblioteche digitali non sono “sexy” come quelle analogiche?
3 Perché si può fare di più: ricerca
4 Perché si può fare di più: correlazioni
5 Perché si può fare di più: orizzonti
6 Perché si può fare di più: coinvolgimento
7 Quali sono gli obiettivi: valore d'uso, Integrazione, Esperienza utente
8 Su quali aspetti bisogna lavorare: Semantica, Ricerca federata, Ricerca intelligente
9 Che cosa vogliamo fare….Ricerche federate,Ricerche intelligenti,Navigazione dinamica
10 Accesso ai contenuti tramite search
11 Accesso ai contenuti tramite logiche di experience
12 Accesso ai contenuti tramite api
13 L’ecosistema cultura / Piemonte
14 Modello di riferimento
15 Il risultato…
16 Obiettivo 1: ricerca federata su repository differenti
17 Obiettivo 2: ricerche più intelligenti
18 Obiettivo 3: scoperta e navigazione di relazioni
19 Ontologia: come fare? Una scelta pragmatica
20 Guarini: progetto top down dell’ontologia
21 OBAC – Classi di base
22 OBAC – Alcune relazioni di esempio
23 La stampa: identificazione bottom-up di elementi semantici
24 La stampa: estrazione di entità nominate
25 La stampa: estrazione di entità nominate
26 La stampa: estrazione di entità nominate
27 Una sfida complessa….Estensione temporale, Digitalizzazione
28 Panna o Fanna?
29 I risultati dell’analisi:
4.8000.0000 Articoli analizzati
110.000 Nomi di persona riconosciuti freq > 10
10.000 Nomi di luoghi riconosciuti freq > 10
6.000 Nomi di organizzazioni riconosciuti freq > 10
80% di precisione del risultato
30 Siamo soltanto all’inizio…
31 La vision futura in 4 passi (2012 – 2013)
32 Sappiamo cosa fare….Le ontologie rappresentano
oggi la tecnologia chiave per risolvere i problemi di integrazione e interoperabilità semantica di dati e
conoscenze
L'aspetto più critico riguarda la necessità di acquisire
persone con la competenza e le motivazioni necessarie per fare da ponte tra ricerca e applicazioni
33 Ma in questo momento manca qualcosa….
34 Vogliamo costruire cattedrali….
35 Grazie per l’attenzione!
Vittorio Di Tomaso
Hanno collaborato al progetto: Andrea Bolioli,
Roberto Franchini, Raffaella Ventaglio, Federico
Fissore, Mauro Cappelli, Federico Cairo
Ringraziamo: Andrea Muraca, Francesco Cerchio,
Cristina Mollis, Alessandro Stefani
L'apporto di archivi, biblioteche e musei nella cooperazione con Wikipedia (e viceversa), le difficoltà, i progetti possibili, il Gruppo linguaggi del MAB Toscana
Slide dell'intervento realizzato da Cristina Cocever (AIB FVG), nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
18. Proposte per un’archeologia open in rete
Riviste open in rete:
Directory of Open Access Journals
E in archeologia?
19. Proposte per un’archeologia open in rete
Riviste open in rete:
Directory of Open Access Journals
E in archeologia?
su 21 riviste trovate a livello mondiale all’interno di DOAJ, solo una è italiana
(Web Journal on Cultural Patrimony, pubblicata dall’Osservatorio per la
Protezione dei Beni Culturali in Area di Crisi dell’I.S.Fo.R.M.), e solo altre due
contengono anche articoli in italiano (Frankfurter elektronische Rundschau
zur Altertumskunde e Liber Annuus)
22. Proposte per un’archeologia open in rete
Riviste open in rete:
openDOAR: Directory of Open Access Repositories
23. Proposte per un’archeologia open in rete
Riviste open in rete:
openDOAR: Directory of Open Access Repositories
24. Proposte per un’archeologia open in rete
Riviste open in rete:
solo due repository “italiani”:
il Journal of Intercultural and Interdisciplinary Archaeology (JIIA)
e l’European University Institute (EUI)
26. Proposte per un’archeologia open in rete
Le ragioni della... lentezza umanistica
i ricercatori STM
tendono a pubblicare
con maggiore
frequenza: “urgenza”
avvertita nelle
discipline STM
ogni autore, in
campo umanistico,
tende a finalizzare al
massimo le proprie
opere
27. Proposte per un’archeologia open in rete
Le ragioni della... lentezza umanistica
i ricercatori STM gli articoli STM
tendono a pubblicare hanno una
con maggiore “scadenza” a breve
frequenza: “urgenza” termine, dovuta al
avvertita nelle ritmo elevato del
discipline STM progresso della
ricerca
ogni autore, in
campo umanistico, Gli articoli degli
tende a finalizzare al umanisti hanno una
massimo le proprie longevità maggiore
opere
28. Proposte per un’archeologia open in rete
Le ragioni della... lentezza umanistica
i ricercatori STM gli articoli STM i costi editoriali delle
tendono a pubblicare hanno una riviste riguardanti le
con maggiore “scadenza” a breve scienze umane sono
frequenza: “urgenza” termine, dovuta al inferiori di circa un
avvertita nelle ritmo elevato del decimo rispetto alle
discipline STM progresso della loro “cugine” STM
ricerca
ogni autore, in
campo umanistico, Gli articoli degli
tende a finalizzare al umanisti hanno una
massimo le proprie longevità maggiore
opere
29. Proposte per un’archeologia open in rete
Le ragioni della... lentezza umanistica
i ricercatori STM gli articoli STM i costi editoriali delle
tendono a pubblicare hanno una riviste riguardanti le
con maggiore “scadenza” a breve scienze umane sono
frequenza: “urgenza” termine, dovuta al inferiori di circa un
avvertita nelle ritmo elevato del decimo rispetto alle
discipline STM progresso della loro “cugine” STM
ricerca
ogni autore, in
campo umanistico, Gli articoli degli l’uso più consistente, in
tende a finalizzare al umanisti hanno una archeologia o nella storia
massimo le proprie longevità maggiore dell’arte, di illustrazioni di
opere altri autori
31. Proposte per un’archeologia open in rete
Le ragioni della... lentezza umanistica
Altri due limiti
convinzione che la rivista mancanza di una
cartacea sia più affidabile conoscenza
e prestigiosa rispetto alla approfondita del
sua controparte digitale copyleft
32. Proposte per un’archeologia open in rete
Le ragioni della... lentezza umanistica
Altri due limiti
convinzione che la rivista mancanza di una
cartacea sia più affidabile conoscenza
e prestigiosa rispetto alla approfondita del
sua controparte digitale copyleft
Nuova mentalità
34. Proposte per un’archeologia open in rete
Nuova mentalità
Spostamento dell’attenzione dall’autore al contenuto
L'autorevolezza si conquista in base alla qualità dei testi
diverso modo di esprimere i concetti tramite l’ipertestualità e la multimedialità
approccio critico e quindi partecipazione attiva
36. Proposte per un’archeologia open in rete
Perché pubblicare on-line?
➡velocità con cui ogni articolo può essere letto e condiviso
37. Proposte per un’archeologia open in rete
Perché pubblicare on-line?
➡velocità con cui ogni articolo può essere letto e condiviso
➡impatto e visibilità rispetto alla pubblicazione tradizionale
38. Proposte per un’archeologia open in rete
Perché pubblicare on-line?
➡velocità con cui ogni articolo può essere letto e condiviso
➡impatto e visibilità rispetto alla pubblicazione tradizionale
➡work in progress: cooperazione dei ricercatori
39. Proposte per un’archeologia open in rete
Perché pubblicare on-line?
➡velocità con cui ogni articolo può essere letto e condiviso
➡impatto e visibilità rispetto alla pubblicazione tradizionale
➡work in progress: cooperazione dei ricercatori
➡nessun limite legato alla carta: formato, colore, pagine
40. Proposte per un’archeologia open in rete
Perché pubblicare on-line?
➡velocità con cui ogni articolo può essere letto e condiviso
➡impatto e visibilità rispetto alla pubblicazione tradizionale
➡work in progress: cooperazione dei ricercatori
➡nessun limite legato alla carta: formato, colore, pagine
➡diffusione e quindi la conservazione della conoscenza
48. Proposte per un’archeologia open in rete
Perché usare il copyleft nella ricerca?
Autore Lettore
1.Diritti maggiore libertà e
2.paternità dell’opera scelta
3.nessuna intermediazione
economica
modello economico sostenibile
53. Proposte per un’archeologia open in rete
DecArch e ArcheoCommons
Iniziative “dal basso”
➡CMS: livelli di amministrazione e gestione dei siti
54. Proposte per un’archeologia open in rete
DecArch e ArcheoCommons
Iniziative “dal basso”
➡CMS: livelli di amministrazione e gestione dei siti
➡Controllo maggiore; libertà decisionale
55. Proposte per un’archeologia open in rete
DecArch e ArcheoCommons
Iniziative “dal basso”
➡CMS: livelli di amministrazione e gestione dei siti
➡Controllo maggiore; libertà decisionale
➡Lentezza di progettazione iniziale ma garanzia del risultato
57. Proposte per un’archeologia open in rete
DecArch: Decorazione Architettonica Romana
1.Guida alla schedatura
2.Catalogo
3.Studi e ricerche
4.Links
5.Bibliografia
63. Proposte per un’archeologia open in rete
DecArch: Decorazione Architettonica Romana
2.Catalogo
Fregio ionico con decorazione vegetale, curvilineo;
64. Proposte per un’archeologia open in rete
DecArch: Decorazione Architettonica Romana
2.Catalogo
Fregio ionico con decorazione vegetale, curvilineo;
Roma, Foro Romano, basamento del Miliarum aureum;
65. Proposte per un’archeologia open in rete
DecArch: Decorazione Architettonica Romana
2.Catalogo
Fregio ionico con decorazione vegetale, curvilineo;
Roma, Foro Romano, basamento del Miliarum aureum;
marmo, probabilmente di età giulio-claudia
67. Proposte per un’archeologia open in rete
DecArch: Decorazione Architettonica Romana
2.Catalogo
1.tipologia ed epoca: Fregi ionici di epoca giulio-claudia
2.particolarità nell’articolazione del blocco: Elementi a pianta curvilinea
3.luogo: Roma, Foro Romano
72. Proposte per un’archeologia open in rete
ArcheoCommons - Archeologia Open in Rete
obiettivo: ampliare il campo di ricerca a tutte le discipline
dell’archeologia
75. Proposte per un’archeologia open in rete
ArcheoCommons - Archeologia Open in Rete
Informazioni sull’utente
Editor per la scrittura
76. Proposte per un’archeologia open in rete
ArcheoCommons - Archeologia Open in Rete
Informazioni sull’utente
Editor per la scrittura
Accrescere la sezione dei link
77. Proposte per un’archeologia open in rete
ArcheoCommons - Archeologia Open in Rete
Informazioni sull’utente
Editor per la scrittura
Accrescere la sezione dei link
Trovare tutti gli articoli filtrati in base alle licenze CC
78. Proposte per un’archeologia open in rete
ArcheoCommons - Archeologia Open in Rete
Informazioni sull’utente
Editor per la scrittura
Accrescere la sezione dei link
Trovare tutti gli articoli filtrati in base alle licenze CC
Utilità da scaricare
79. Proposte per un’archeologia open in rete
ArcheoCommons - Archeologia Open in Rete
Informazioni sull’utente
Editor per la scrittura
Accrescere la sezione dei link
Trovare tutti gli articoli filtrati in base alle licenze CC
Utilità da scaricare
Social bookmarks
86. Proposte per un’archeologia open in rete
Grazie per l’attenzione
http://www.decarch.it
http://www.archeocommons.net
Editor's Notes
Nel presente intervento si segnalano due progetti open: DecArch, sito wiki dedicato alla decorazione architettonica romana, ed ArcheoCommons, per mezzo del quale è possibile pubblicare le proprie ricerche e rilasciarle secondo una delle licenze Creative Commons.
Nel presente intervento si segnalano due progetti open: DecArch, sito wiki dedicato alla decorazione architettonica romana, ed ArcheoCommons, per mezzo del quale è possibile pubblicare le proprie ricerche e rilasciarle secondo una delle licenze Creative Commons.
Il concetto di contenuto libero trae la sua ispirazione da quello di Open Source: la differenza sta nel fatto che ad essere liberamente disponibile ed utilizzabile non è il codice sorgente di un programma ma contenuti editoriali quali testi, immagini, musica e video. L’applicazione dell’open content in ambito archeologico rende necessaria una profonda riflessione sulle nostre discipline: la conservazione del sapere è legata alla sua diffusione, e la rete è uno dei mezzi potenzialmente più utili e significativi a riguardo.
Il concetto di contenuto libero trae la sua ispirazione da quello di Open Source: la differenza sta nel fatto che ad essere liberamente disponibile ed utilizzabile non è il codice sorgente di un programma ma contenuti editoriali quali testi, immagini, musica e video. L’applicazione dell’open content in ambito archeologico rende necessaria una profonda riflessione sulle nostre discipline: la conservazione del sapere è legata alla sua diffusione, e la rete è uno dei mezzi potenzialmente più utili e significativi a riguardo.
Il concetto di contenuto libero trae la sua ispirazione da quello di Open Source: la differenza sta nel fatto che ad essere liberamente disponibile ed utilizzabile non è il codice sorgente di un programma ma contenuti editoriali quali testi, immagini, musica e video. L’applicazione dell’open content in ambito archeologico rende necessaria una profonda riflessione sulle nostre discipline: la conservazione del sapere è legata alla sua diffusione, e la rete è uno dei mezzi potenzialmente più utili e significativi a riguardo.
wikipedia, nata a partire dal 2001 e con 12 milioni di articoli
europeana: fase prototipale con il lancio previsto per il 2010 con 10 milioni di digital items
principalmente utilizzato per gli articoli di riviste o di ricerche universitarie passate in rassegna da pari, pubblicate gratuitamente; Budapest Open Access Initiative del 2001 e la dichiarazione di Berlino nel 2003.
principalmente utilizzato per gli articoli di riviste o di ricerche universitarie passate in rassegna da pari, pubblicate gratuitamente; Budapest Open Access Initiative del 2001 e la dichiarazione di Berlino nel 2003.
principalmente utilizzato per gli articoli di riviste o di ricerche universitarie passate in rassegna da pari, pubblicate gratuitamente; Budapest Open Access Initiative del 2001 e la dichiarazione di Berlino nel 2003.
principalmente utilizzato per gli articoli di riviste o di ricerche universitarie passate in rassegna da pari, pubblicate gratuitamente; Budapest Open Access Initiative del 2001 e la dichiarazione di Berlino nel 2003.
principalmente utilizzato per gli articoli di riviste o di ricerche universitarie passate in rassegna da pari, pubblicate gratuitamente; Budapest Open Access Initiative del 2001 e la dichiarazione di Berlino nel 2003.
principalmente utilizzato per gli articoli di riviste o di ricerche universitarie passate in rassegna da pari, pubblicate gratuitamente; Budapest Open Access Initiative del 2001 e la dichiarazione di Berlino nel 2003.
principalmente utilizzato per gli articoli di riviste o di ricerche universitarie passate in rassegna da pari, pubblicate gratuitamente; Budapest Open Access Initiative del 2001 e la dichiarazione di Berlino nel 2003.
Numero totale di nuove riviste scientifiche italiane all’interno di DOAJ: 78
Incremento annuo delle riviste scientifiche italiane all’interno di DOAJ.
Germania e Gerusalemme, cmq studi biblici
raccoglie i repository on-line che seguono il principio della green road
solo due repository “italiani”: il Journal of Intercultural and Interdisciplinary Archaeology (JIIA) e l’European University Institute (EUI), che accoglie tuttavia articoli riguardanti le discipline storiche.
discipline scientifiche, tecnologiche e mediche
discipline scientifiche, tecnologiche e mediche
discipline scientifiche, tecnologiche e mediche
discipline scientifiche, tecnologiche e mediche
discipline scientifiche, tecnologiche e mediche
discipline scientifiche, tecnologiche e mediche
Limiti fisici di distribuzione nello spazio;
quantità limitata di copie..
Limiti fisici di distribuzione nello spazio;
quantità limitata di copie..
Limiti fisici di distribuzione nello spazio;
quantità limitata di copie..
Limiti fisici di distribuzione nello spazio;
quantità limitata di copie..
Limiti fisici di distribuzione nello spazio;
quantità limitata di copie..
Limiti fisici di distribuzione nello spazio;
quantità limitata di copie..
modello alternativo di gestione dei diritti d'autore basato su un sistema di licenze attraverso le quali l'autore (in quanto detentore originario dei diritti sull'opera) indica ai fruitori dell'opera che essa può essere utilizzata, diffusa e spesso anche modificata liberamente, pur nel rispetto di alcune condizioni essenziali.
modello alternativo di gestione dei diritti d'autore basato su un sistema di licenze attraverso le quali l'autore (in quanto detentore originario dei diritti sull'opera) indica ai fruitori dell'opera che essa può essere utilizzata, diffusa e spesso anche modificata liberamente, pur nel rispetto di alcune condizioni essenziali.
modello alternativo di gestione dei diritti d'autore basato su un sistema di licenze attraverso le quali l'autore (in quanto detentore originario dei diritti sull'opera) indica ai fruitori dell'opera che essa può essere utilizzata, diffusa e spesso anche modificata liberamente, pur nel rispetto di alcune condizioni essenziali.
modello alternativo di gestione dei diritti d'autore basato su un sistema di licenze attraverso le quali l'autore (in quanto detentore originario dei diritti sull'opera) indica ai fruitori dell'opera che essa può essere utilizzata, diffusa e spesso anche modificata liberamente, pur nel rispetto di alcune condizioni essenziali.
modello alternativo di gestione dei diritti d'autore basato su un sistema di licenze attraverso le quali l'autore (in quanto detentore originario dei diritti sull'opera) indica ai fruitori dell'opera che essa può essere utilizzata, diffusa e spesso anche modificata liberamente, pur nel rispetto di alcune condizioni essenziali.
modello alternativo di gestione dei diritti d'autore basato su un sistema di licenze attraverso le quali l'autore (in quanto detentore originario dei diritti sull'opera) indica ai fruitori dell'opera che essa può essere utilizzata, diffusa e spesso anche modificata liberamente, pur nel rispetto di alcune condizioni essenziali.
modello alternativo di gestione dei diritti d'autore basato su un sistema di licenze attraverso le quali l'autore (in quanto detentore originario dei diritti sull'opera) indica ai fruitori dell'opera che essa può essere utilizzata, diffusa e spesso anche modificata liberamente, pur nel rispetto di alcune condizioni essenziali.
modello alternativo di gestione dei diritti d'autore basato su un sistema di licenze attraverso le quali l'autore (in quanto detentore originario dei diritti sull'opera) indica ai fruitori dell'opera che essa può essere utilizzata, diffusa e spesso anche modificata liberamente, pur nel rispetto di alcune condizioni essenziali.