Thomas Schael: Liste d’attesa e nuovo piano nazionale 2010-2012 della Confere...Thomas Schael (PhD)
Le liste d’attesa sono un tema spinoso, sul quale la sensibilità dell’opinione pubblica è spiccata, e la demagogia è stata esercitata. Sia le associazioni dei cittadini che politici e sindacalisti criticano chi gestisce la sanità pubblica pensando che non si stia intervenendo sul tema. Sappiamo bene quanto la questione sia complessa, come vi si confrontino tutti i Paesi europei e quanto sia stata oggetto di ripetuti interventi, basati sulla logica del proclama più che su azioni concrete. Una prima considerazione riguarda la necessità di sottrarsi alle due posizioni estreme che caratterizzano, spesso, il dibattito su questo tema. Ad un estremo c’è chi, con un po’ di demagogia e tanta propaganda, sostiene di poter tirar fuori la bacchetta magica e risolvere la questione, come se si trattasse di un aspetto che può essere completamente scorporato dal resto del complesso sistema sanitario pubblico. All’altro estremo quanti, con un fare un po’ rassegnato e fatalistico, sostengono che non c’è soluzione, che le liste d’attesa sono ineliminabili e qualunque sforzo è destinato all’insuccesso. È evidente che non possiamo consentirci né l’una né l’altra posizione.
Ma le lunghe attese che la maggior parte dei cittadini italiani devono affrontare ogni giorno per visite ed esami potrebbero terminare a breve. È questo l’auspicio che arriva dal Governo, che recentemente ha varato il Nuovo Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa (PNGLA). Un Piano ambizioso, che suddivide le prestazioni in 4 classi di priorità (urgente, a breve, differibile e programmata), fissa un tetto di 30 giorni per le visite, individua 58 prestazioni da monitorare e crea percorsi diagnostico-terapeutici per le patologie cardiovascolari e oncologiche.
Per migliorare l’efficienza delle gestione delle liste d’attesa esiste anche il Cup-Recall. Una telefonata per ricordare l’appuntamento con il medico – il processo di Cup Recall per comunicare appunto agli assistiti la scadenza di una prestazione sanitaria specialistica permette di incidere sull’ottimizzazione delle liste di attesa producendo parecchi benefici di ordine economico e qualitativo. Oltre a migliorare la percezione del livello del servizio offerto al cittadino, aumenta il numero delle prestazioni erogate dai vari ambulatori. Si tratta di fornire un servizio automatico nell’ambito della conferma o disdetta di prestazioni sanitarie da parte del cittadino sia da telefono fisso che mobile per complementare l’attuale servizio a sportello o con operatore su numero verde, aggiungendo funzioni di promemoria per visite specialistiche. Con i bilanci tesi le aziende fanno fatica a destinare degli operatori umani del Cup a tale servizio, ma oggi esistono soluzioni tecnologiche che rendono il Cup Recall fattibile a costi marginali relativi al valore perso di una visita ambulatoriale.
Il progetto “Fragilità e inclusione digitale ai tempi del COVID19” è stato concepito per trasferire competenze ed abilità digitali a soggetti fragili ed esclusi dalle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie e rendere questi soggetti digitalmente indipendenti ed in grado di accedere a qualsiasi servizio telematico della Pubblica Amministrazione e non.
Thomas Schael: Liste d’attesa e nuovo piano nazionale 2010-2012 della Confere...Thomas Schael (PhD)
Le liste d’attesa sono un tema spinoso, sul quale la sensibilità dell’opinione pubblica è spiccata, e la demagogia è stata esercitata. Sia le associazioni dei cittadini che politici e sindacalisti criticano chi gestisce la sanità pubblica pensando che non si stia intervenendo sul tema. Sappiamo bene quanto la questione sia complessa, come vi si confrontino tutti i Paesi europei e quanto sia stata oggetto di ripetuti interventi, basati sulla logica del proclama più che su azioni concrete. Una prima considerazione riguarda la necessità di sottrarsi alle due posizioni estreme che caratterizzano, spesso, il dibattito su questo tema. Ad un estremo c’è chi, con un po’ di demagogia e tanta propaganda, sostiene di poter tirar fuori la bacchetta magica e risolvere la questione, come se si trattasse di un aspetto che può essere completamente scorporato dal resto del complesso sistema sanitario pubblico. All’altro estremo quanti, con un fare un po’ rassegnato e fatalistico, sostengono che non c’è soluzione, che le liste d’attesa sono ineliminabili e qualunque sforzo è destinato all’insuccesso. È evidente che non possiamo consentirci né l’una né l’altra posizione.
Ma le lunghe attese che la maggior parte dei cittadini italiani devono affrontare ogni giorno per visite ed esami potrebbero terminare a breve. È questo l’auspicio che arriva dal Governo, che recentemente ha varato il Nuovo Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa (PNGLA). Un Piano ambizioso, che suddivide le prestazioni in 4 classi di priorità (urgente, a breve, differibile e programmata), fissa un tetto di 30 giorni per le visite, individua 58 prestazioni da monitorare e crea percorsi diagnostico-terapeutici per le patologie cardiovascolari e oncologiche.
Per migliorare l’efficienza delle gestione delle liste d’attesa esiste anche il Cup-Recall. Una telefonata per ricordare l’appuntamento con il medico – il processo di Cup Recall per comunicare appunto agli assistiti la scadenza di una prestazione sanitaria specialistica permette di incidere sull’ottimizzazione delle liste di attesa producendo parecchi benefici di ordine economico e qualitativo. Oltre a migliorare la percezione del livello del servizio offerto al cittadino, aumenta il numero delle prestazioni erogate dai vari ambulatori. Si tratta di fornire un servizio automatico nell’ambito della conferma o disdetta di prestazioni sanitarie da parte del cittadino sia da telefono fisso che mobile per complementare l’attuale servizio a sportello o con operatore su numero verde, aggiungendo funzioni di promemoria per visite specialistiche. Con i bilanci tesi le aziende fanno fatica a destinare degli operatori umani del Cup a tale servizio, ma oggi esistono soluzioni tecnologiche che rendono il Cup Recall fattibile a costi marginali relativi al valore perso di una visita ambulatoriale.
Il progetto “Fragilità e inclusione digitale ai tempi del COVID19” è stato concepito per trasferire competenze ed abilità digitali a soggetti fragili ed esclusi dalle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie e rendere questi soggetti digitalmente indipendenti ed in grado di accedere a qualsiasi servizio telematico della Pubblica Amministrazione e non.
Fammi Sapere - 14 - Paolo Di Pietro - Open Data o Open Metadata?Marco Scaloni
Senza una definizione condivisa dei metadati, rendere liberi i dati e gli archivi rischia di sommergerci con materiale praticamente inutilizzabile, dando una falsa impressione di libertà e di trasparenza.
Paolo Di Pietro, informatico, consulente per l’innovazione tecnologica, è stato l’autore di Arianna, la prima esperienza di Ontologia di servizi per la PA in Italia. E’ il fondatore di OGETF (Open Government Engineering Task Force), iniziativa no-profit per promuovere la costituzione di una Fondazione indipendente, sul modello del W3C, per attivare la costruzione e diffusione degli Open Metadata e degli Standard di interoperabilità dei contenuti.
SISTUM - SISTEMA INFORMATIVO DI SUPPORTO PER IL TUTORAGGIO DI MINORI STRANIER...CRPuglia
Il progetto SISTUM (Sistema Informativo di Supporto per il TUtoraggio di Minori stranieri non accompagnati), intende attuare un virtuoso sistema di “dialogo” immediato e tempestivo per gestire efficacemente il processo di selezione, formazione, nomina, monitoraggio e informazione del Tutore volontario di MSNA a garanzia della salvaguardia dei diritti dei minori stranieri non accompagnati. Infatti, attraverso l’uso di tecnologie ICT innovative e collaborative, SISTUM consente di: creare e gestire corsi di formazione in e-learning, attraverso ambienti di apprendimento personalizzati, per facilitare l’iter di privati cittadini che aspirano a diventare Tutori volontari; interagire e mettere a confronto le esperienze dei Tutori volontari in uno specifico forum; digitalizzare l’intero iter che va dalla selezione dell’aspirante Tutore volontario fino alle sue deleghe di affido con monitoraggio periodico attività; osservare e registrare su di una apposita scheda (Capacity Document) le fasi di crescita, le attitudini possedute e le competenze maturate da parte del minore; generare statistiche e report per l’analisi e l’esplorazione dei dati presenti nella piattaforma.
Connessioni Pubbliche. Un nuovo senso dello Stato per nuovi cittadiniFPA
Il progetto vuole dar vita a seminari da proporre a istituti scolastici secondari, rivolti a studenti delle classi quarte, durante i quali saranno presentati gli strumenti di dialogo e partecipazione adottati da istituzioni, PA, associazioni e istituti di ricerca che offrono al cittadino una fotografia del paese attraverso dati, informazioni ed erogazione di servizi. E’stato presentato nelle Poster Session di FORUM PA 2013.
Il fenomeno open data - Indicazioni e norme per un mondo di dati apertiAmmLibera AL
Il fenomeno open data - Indicazioni e norme per un mondo di dati aperti
a cura di Simone Aliprandi
Versione 1, febbraio 2014 - ISBN: 9788867050116
www.aliprandi.org/fenomeno-opendata
Nell’affascinante mondo della cultura open, dopo software open source, standard aperti, open access e open content, il fenomeno dei dati aperti rappresenta l’ultima frontiera e forse anche quella attualmente più strategica.
Alla fine degli anni 2000 si è infatti aperto il dibattito sull’importanza della disponibilità e libera diffusione di dati “crudi” (anche e soprattutto da parte del settore pubblico) così da poter aumentare il potenziale informativo e comunicativo della conoscenza condivisa figlia della rivoluzione digitale. Ci si è presto accorti che la possibilità di raccogliere, gestire e riutilizzare quantità di dati sempre maggiori e sempre più dense di correlazioni porta la necessità di alcune riflessioni di carattere sia giuridico che tecnologico.
In questo libro, in ottica divulgativa, si cerca di presentare le principali questioni emergenti, tracciando un quadro normativo completo e fornendo alcune essenziali linee guida.
Istruzione, formazione e mondo del lavoro (notiziario snfia n.70)Carla Spandonaro
Quando si parla di realizzazione professionale di un
individuo all’interno della società in cui è calato – ovvero
della possibilità di coniugare istruzione e formazione
costruite nei decenni con una occupazione che
valorizzi l’esperienza acquisita – ci si confronta con
una situazione non sempre chiara: seppur sancita nei
propositi, talvolta disattesa nei fatti.
TUTELA GIUDIZIARIA MINORI Compendio per operatori socio-sanitari e scolastici...Antonella Pampolini
L’Assemblea Legislativa delle Marche, d’intesa con l’Ufficio del Garante Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Marche, si è fatta promotrice di un tavolo di confronto al quale ha invitato i soggetti istituzionali che si occupano a vario titolo della tutela dei minori; le riunioni che si sono succedute hanno visto la partecipazione ed il contributo del Tribunale dei Minorenni di Ancona, della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Ancona, del Centro di Giustizia Minorile Marche Abruzzo e Molise, dell’Ufficio Servizi Sociali Minorenni presso il Tribunale per i Minorenni di Ancona, del-l’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche, dell’Assessorato ai Servizi Sociali della Regione Marche, dell’ASUR Marche, del Comitato Regionale per le Comunicazioni della Regione Marche e della I Commissione Consiliare Permanente Regionale delle Marche.
Negli ultimi anni i Social Media hanno profondamente modificato il modo di esercitare la professione dell'avvocatura. Recenti studi mostrano che sono sempre di più gli avvocati italiani che utilizzano le reti sociali per migliorare la propria reputazione e ampliare il proprio portfolio clienti. Ma quali strategie mettere in atto per ottenere credibilità con i Social Media? E quali sono i canali che più si adattano alla professione dell'avvocato?
Fammi Sapere - 14 - Paolo Di Pietro - Open Data o Open Metadata?Marco Scaloni
Senza una definizione condivisa dei metadati, rendere liberi i dati e gli archivi rischia di sommergerci con materiale praticamente inutilizzabile, dando una falsa impressione di libertà e di trasparenza.
Paolo Di Pietro, informatico, consulente per l’innovazione tecnologica, è stato l’autore di Arianna, la prima esperienza di Ontologia di servizi per la PA in Italia. E’ il fondatore di OGETF (Open Government Engineering Task Force), iniziativa no-profit per promuovere la costituzione di una Fondazione indipendente, sul modello del W3C, per attivare la costruzione e diffusione degli Open Metadata e degli Standard di interoperabilità dei contenuti.
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Il progetto SISTUM (Sistema Informativo di Supporto per il TUtoraggio di Minori stranieri non accompagnati), intende attuare un virtuoso sistema di “dialogo” immediato e tempestivo per gestire efficacemente il processo di selezione, formazione, nomina, monitoraggio e informazione del Tutore volontario di MSNA a garanzia della salvaguardia dei diritti dei minori stranieri non accompagnati. Infatti, attraverso l’uso di tecnologie ICT innovative e collaborative, SISTUM consente di: creare e gestire corsi di formazione in e-learning, attraverso ambienti di apprendimento personalizzati, per facilitare l’iter di privati cittadini che aspirano a diventare Tutori volontari; interagire e mettere a confronto le esperienze dei Tutori volontari in uno specifico forum; digitalizzare l’intero iter che va dalla selezione dell’aspirante Tutore volontario fino alle sue deleghe di affido con monitoraggio periodico attività; osservare e registrare su di una apposita scheda (Capacity Document) le fasi di crescita, le attitudini possedute e le competenze maturate da parte del minore; generare statistiche e report per l’analisi e l’esplorazione dei dati presenti nella piattaforma.
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Il progetto vuole dar vita a seminari da proporre a istituti scolastici secondari, rivolti a studenti delle classi quarte, durante i quali saranno presentati gli strumenti di dialogo e partecipazione adottati da istituzioni, PA, associazioni e istituti di ricerca che offrono al cittadino una fotografia del paese attraverso dati, informazioni ed erogazione di servizi. E’stato presentato nelle Poster Session di FORUM PA 2013.
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Il fenomeno open data - Indicazioni e norme per un mondo di dati aperti
a cura di Simone Aliprandi
Versione 1, febbraio 2014 - ISBN: 9788867050116
www.aliprandi.org/fenomeno-opendata
Nell’affascinante mondo della cultura open, dopo software open source, standard aperti, open access e open content, il fenomeno dei dati aperti rappresenta l’ultima frontiera e forse anche quella attualmente più strategica.
Alla fine degli anni 2000 si è infatti aperto il dibattito sull’importanza della disponibilità e libera diffusione di dati “crudi” (anche e soprattutto da parte del settore pubblico) così da poter aumentare il potenziale informativo e comunicativo della conoscenza condivisa figlia della rivoluzione digitale. Ci si è presto accorti che la possibilità di raccogliere, gestire e riutilizzare quantità di dati sempre maggiori e sempre più dense di correlazioni porta la necessità di alcune riflessioni di carattere sia giuridico che tecnologico.
In questo libro, in ottica divulgativa, si cerca di presentare le principali questioni emergenti, tracciando un quadro normativo completo e fornendo alcune essenziali linee guida.
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individuo all’interno della società in cui è calato – ovvero
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L’Assemblea Legislativa delle Marche, d’intesa con l’Ufficio del Garante Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Marche, si è fatta promotrice di un tavolo di confronto al quale ha invitato i soggetti istituzionali che si occupano a vario titolo della tutela dei minori; le riunioni che si sono succedute hanno visto la partecipazione ed il contributo del Tribunale dei Minorenni di Ancona, della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Ancona, del Centro di Giustizia Minorile Marche Abruzzo e Molise, dell’Ufficio Servizi Sociali Minorenni presso il Tribunale per i Minorenni di Ancona, del-l’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche, dell’Assessorato ai Servizi Sociali della Regione Marche, dell’ASUR Marche, del Comitato Regionale per le Comunicazioni della Regione Marche e della I Commissione Consiliare Permanente Regionale delle Marche.
Negli ultimi anni i Social Media hanno profondamente modificato il modo di esercitare la professione dell'avvocatura. Recenti studi mostrano che sono sempre di più gli avvocati italiani che utilizzano le reti sociali per migliorare la propria reputazione e ampliare il proprio portfolio clienti. Ma quali strategie mettere in atto per ottenere credibilità con i Social Media? E quali sono i canali che più si adattano alla professione dell'avvocato?
1. Documento di approfondimento della soluzione:
JUSABILI.ORG
INDICE
1. Descrizione dei bisogni che si intende soddisfare
2. Descrizione della soluzione
3. Descrizione del team e delle proprie risorse e competenze
4. Descrizione dei destinatari della misura
5. Descrizione della tecnologia adottata
6. Indicazione dei valori economici in gioco (costi, risparmi ipotizzati,
investimenti necessari)
7. Tempi di progetto
2. 1. Descrizione dei bisogni che si intende soddisfare
Nel clima di incertezza generalizzata, la fetta di popolazione con disabilità e le
relative famiglie si trovano in una paradossale situazione per la quale, se,
normativamente e formalmente sono previsti diritti finalizzati alla piena inclusione
sociale e assistenziale, nella sostanza è facile che siano negati per carenza di fondi
stanziati in bilancio. Nonostante una sentenza della Corte Costituzionale abbia
espressamente sancito che “è la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul
bilancio e non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione”, ancora
molte pubbliche amministrazioni ignorano tale principio e negano diritti. Sotto gamba
è passata, ignorata dai più, anche la legge 18/2009, che ha ratificato la Convenzione
ONU sui diritti umani delle persone con disabilità e che ha assurto i generici
bisogni/diritti di essi a diritti umani, con implicito rafforzamento giuridico nella
rivendicazione. Oggi, tutti i cittadini, anche quelli con disabilità, devono poter
partecipare alla vita sociale in pari opportunità, altrimenti l’impedimento al
raggiungimento di essa è considerato discriminazione. Tutto ciò premesso,
purtroppo ancora accade che tra PPAA e cittadini i diritti che conducono
all’inclusione si debbano rivendicare, anche giurisdizionalmente. Inoltre, accade che,
se pur un individuo si senta discriminato, la cultura della rassegnazione o del subire
passivamente la protervia del funzionario preposto, inibisca dal procedere ad adire le
vie legali, anche per un timore di incertezza del futuro giudicato o anche per difficoltà
di ordine finanziario, che una procedura giudiziale inevitabilmente comporta. In
particolar modo nelle aree del Mezzogiorno più depresse, come la provincia di
Caserta, maggiore è l’incapacità dei diretti interessati a reagire ad uno stato di
sudditanza, poiché non esistono riferimenti territoriali che garantiscano la certezza di
una informazione orientativa indipendente e senza doppi fini. Sul fronte parallelo,
che valuti le competenze ma soprattutto la consapevolezza dei propri diritti da parte
degli stakeholder (disabili/anziani e rispettive famiglie, operatori sociali, dipendenti
della PA), è risaputo che mediamente esse sono basse, con una limitata autonoma
capacità di comprendere e valutare la propria posizione giuridica o ruolo nei
confronti dei diritti normati da una miriade di fonti di diversi Enti.
2. Descrizione della soluzione
Per quanto espresso nel paragrafo precedente, per tamponare un disagio diffuso,
per fornire gli strumenti al proprio riscatto, nasce jusabili.org. Prima di intentare
azione legale verso una presunta discriminazione subita, le famiglie devono però
conoscere gli orientamenti rispetto ai diritti rivendicati e qui, a chiarire quello che
potrebbe essere un “buco nero”, interviene Jusabili, che vuole assurgersi a portale
della conoscenza di quanto avviene in Italia rispetto alla rivendicazione
giurisdizionale dei propri diritti di cittadino con disabilità. La consultazione della
banca dati, gratuita, finora costituita in esso da ricerche libere in rete, permette di
evitare, in fase meramente conoscitiva, quei costi legati alla consulenza legale.
3. Infatti, con un linguaggio semplificato e scevro dal formalismo giuridico, informa in
maniera intuitiva, friendly (come oggi si definisce una procedura semplificata con un
neologismo), gli stessi utenti, in agevole autonomia, possono conoscere come le
Magistrature, nei diversi territori, interpretano quelle che il movimento
associazionistico definisce diritto all’autodeterminazione, in piena pari opportunità e
senza discriminazione. I disabili e le famiglie vengono messi in condizione di
conoscere, in maniera chiara, cosa succede su quell’argomento, sapranno, cioè,
preventivamente, se il diritto rivendicato è un diritto soggettivo perfetto e quindi
positivamente ottenibile, oppure se è da valutare con prudenza l’avvio procedurale.
Il portale ha una valenza positiva perché copre un vuoto informativo specifico, su
tutto il territorio italiano, ma per essere attuale deve essere continuamente
aggiornato. Il portale è stato costituito con fondi del CSV di Caserta e patrocinio del
comune di Caserta e del Ministero del Lavoro e delle PPSS, divulgato anche dalla
sezione “diritto” della Treccani online (che ci garantisce un imprimatur di serietà,
scientificità e autonomia dell’informazione), ma vorremmo raggiungere accordi di
collaborazione con i vertici della Magistratura e con MinGiustizia per creare specifico
protocollo finalizzato ad aggiornamenti in modo puntuale. A latere al portale, il
progetto prevede di costituire: a) un Osservatorio nazionale che annualmente dovrà
redigere una relazione sugli orientamenti che le Magistrature hanno espresso
nell’anno giudiziario, che evidenzierà i “nodi” più frequentemente affrontati nelle aule
giudiziarie - indice di una normativa non chiara – e dell’esito delle sentenze,
assurgendosi il compito di “ammonimento” alla PA di emendare norme incerte,
affinché con la chiarezza si possa ridurre il carico di contenzioso. giurisdizionale; b)
uno staff di legali, opportunamente formati in materia di antidiscriminazione, che,
nella prima fase possa dare pareri ed intervenire a supporto dei richiedenti senza
complessi ed onerosi formalismi e in seconda fase, agire in giudizio se richiesto e/o
necessario; c) un fondo di rotazione, da cui attingere, a supporto dei meno abbienti,
per le spese vive da anticipare in caso di avvio di giudizio, da restituire in caso di
vittoria.
In sintesi, i benefici si otterranno su due criteri di grandezza:
microsistema:
approfondimenti personali delle conoscenze in materia di diritti/doveri
maggiore consapevolezza ed empowerment personale/familiare
strumento di aggiornamento professionale online per dipendenti pubblici in
tempo reale
riduzione dei costi di consulenza legale familiare
sportello dedicato alla consulenza personalizzata
supporto economico giudiziale alle famiglie meno abbienti
macrosistema:
condivisione delle informazioni su scala nazionale nei canali specializzati per
la disabilità
4. efficientamento della PA
riduzione del contenzioso inutile
agevole reperimento centralizzato delle sentenze
creazione di rete pubblico/privato in cui l’informazione sia resa più fluida
big data e libero accesso ai dati
diffusione di newsletter
fondo di rotazione per anticipi spese vive di giudizio per i meno abbienti
dossier annuale sugli orientamenti giudiziali per distinte discriminazioni
sensibilizzazione degli studenti universitari attraverso corsi specialistici
3. Descrizione del team e delle proprie risorse e competenze
La coop sociale Abilty 2004, ente di gestione del progetto, in sinergia con
l’associazione di promozione sociale LPH, è dalla sua costituzione che si occupa
anche di informazione sui diritti, lavorando all’empowerment della conoscenza e
della consapevolezza, poiché tale stato di fatto comporta capacità di lobbing sulla
PA inefficiente, costringendola a programmare in modo efficiente ed efficace,
riducendo le liti e i costi generali di tale incapacità che si riversano sulla
collettività. Finora il lavoro di impianto è stato cantierizzato, strutturato e
mantenuto a livello “minimo” dal presidente dell’associazione LPH (docente di
diritto), nonché socio della coop, ma per portare i contenuti e le attività a regime
standard e completo è necessario delegare le attività ad uno staff di esperti.
Sono state individuate due figure leader, già disponibili: un’avvocata per la parte
banca dati e staff legale, una docente universitaria per l’Osservatorio e la
divulgazione. Le figure di supporto al progetto dovrebbero contemplare almeno
un operatore per la digitazione, l’upload delle sentenze, creazione e divulgazione
di una periodica newsletter; nonchè, per tendere alla riduzione dei costi, almeno
una risorsa esperta, che potrebbe provenire dall’Università (tirocinio, dottorato di
ricerca) che ricerchi, sintetizzi, semplifichi le sentenze emanate e le organizzi con
la classificazione progettata. Per lo staff legale di consulenza, si formeranno
risorse umane secondo un approccio specifico all’antidiscriminazione.
L’Osservatorio, invece, dovrà essere composto da personalità di spicco, con
esperienza consolidata nel campo giuridico. L’ultima risorsa umana da
coinvolgere è un esperto in comunicazione, che utilizzi le moderne tecniche di
divulgazione dell’informazione. Non trascurabili sono anche le risorse che
possono provenire dai giovani del SCN, in dotazione alla LPH. Nell’ambito della
rete progettuale, si coinvolgerà il più importante Centro antidiscriminazione
italiano rispetto alla disabilità, ubicato a Milano, gestito dalla LEDHA, con cui si
stringerà accordo formativo e di supporto di II livello.
4. Descrizione dei destinatari della misura
5. L’ambito territoriale di interesse si estende alle persone disabili, le loro famiglie, gli
operatori sociali, i funzionari della P.A. di tutte le regioni e si è materialmente
verificato che diverse sentenze, di maggior interesse generale, sono indicate,
menzionandone la fonte, su bollettini/newsletter locali. Poiché l’idea di un portale
simile non esiste in Europa, Jusabili.org si pone come primo portale europeo in
materia di discriminazione e giurisprudenza: interessante e di stimolo sarebbe l’idea
di comparare il grado e il tipo di discriminazione in altre realtà, con la creazione di un
portale simile in alcuni Stati che vorranno aderire all’iniziativa.
5. Descrizione della tecnologia adottata
La tecnologia adottata è una banca dati inserita su un portale internet in cui viene
raccolta la documentazione proveniente dalle sentenze emanate dalle magistrature
italiana. Nel sito/portale, le materie oggetto di interesse generale sono divise per
discriminazioni/diritti negati (diritto allo studio, diritto alla mobilità, diritto alle
prestazioni assistenziali, ecc…) facilmente individuabili, con menù a tendina, da cui
si può trarre, dalla banca dati caricata, una lista di sentenze sintetizzate nel titolo,
liberamente consultabili.
6. Indicazione dei valori economici in gioco (costi, risparmi
ipotizzati, investimenti necessari)
I costi di start up per adesso sostenuti ammiontano ad € 10.000,00. I costi minimi per
l’autosostentamento sono ridotti, almeno in questa fase, in considerazione del fatto
che le risorse umane potranno essere rimborsate solo delle spese vive. Anche per la
formazione, risorse economiche potrebbero essere attinte da contributi provenienti
da Enti pubblici o dal 5x1000 o da bandi di Fondazioni.
Il portale avrebbe bisogno di una riqualificazione della parte software, con l’utilizzo di
piattaforme più moderne e maggiormente flessibili nell’uso e nel caricamento dei
dati. La sede fisica deputata a svolgere le azioni/attività previste dal progetto è
dislocata nei locali dell’associazione Lega Problemi Handicappati di Caserta.
7. Tempi di progetto
Il progetto ha carattere di stabilità in quanto si prefigge l'obiettivo di essere un
riferimento costante per la risoluzione delle problematiche trattate ed ha l'obiettivo di
implementarsi ampliando i servizi offerti.