ANZA’,TOLOMEO,SANSONE,GULLO,INTERLANDI,ITALCEMENTI,ZUCCARELLO,D’ANGELO,ANGELA BIANCHETTI, ELETTRODOTTO, ENEL, Erin Brockovich, Gianluca Rossellini, Giusy Pollino, induzione magnetica, ITALCEMENTI, Luigi Maximilian Caligiuri, PACE DEL MELA, SACELIT, TRALICCI, TUMORI,BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO
Roberto Cappelletti, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTTO 7 A DETERMINA DEL 3 SETTORE N.40, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTO 7 A DET DEL 1 SETT N.157
SENTENZA 864 2013,BRUNO FRANCESCO,BRUNO PIETRO,MOROSINI,STEFANO GALLINA,ENEA VINCENZO,ISOLA DELLE FEMMINE,SAN LORENZO 1,SAN LORENZO 2,LO BONO VINCENZO,RENAULT 18/TL,8 GIUGNO 1982,TAORMINA GIUSEPPE,ENEA PIETRO,ISOLA DELLE FEMMINE, FIAT 124 BIANCA,D’AGOSTINO BENEDETTO BENNY,MUTOLO,NAIMO,ONORATO,PROCEDIMENTO PENALE 4538 1993 R.G.N.R.,LO PICCOLO,RICCOBONO,MICALIZZI,BRUNO PIETRO,ADDIO PIZZO 5,COPACABANA,BADALAMENTI,VASSALLO GIUSEPPE,TROJA ANTONINO,BRUNO GIUSEPPE, SCALICI SALVATORE,COSTA CORSARA,AIELLO GIUSEPPE BENITO,ALIMENA GIUSEPPALO CICERO,POMIERO GIUSEPPE,LUCIDO,CATALDO,CARDINALE,B.B.P.,BRUNO GIOVANNI FACCIA MACCHIATA,D’AGOSTINO VINCENZO,CARDINALE GIUSEPPA,RICCOBONO CATERINA,UVA MARIA,IMPASTATO GIOVANNI,CONIGLIO MARIA CONCETTA,
Il verbale della Conferenza di servizi sull'InceneritoreEstensecom
Il verbale integrale della Conferenza di servizi sull'Inceneritore, dove si legge che il Comune di Ferrara ha dato parere favorevole e le relative prescrizioni chieste a Hera
Nella delibera della Regione Emilia-Romagna si legge che - come ha detto in commissione l'assessore regionale Irene Priolo - a dicembre la Regione prevedeva 130mila tonnellate.
Descrizione dei sistemi/processi di trattamento inquinanti inceneritore di Torino, dei limiti di emissione e dei controlli che effettua ARPA sulle emissioni stesse.
Annuario arpa 2005 pag 2.37 2.39 fonte del copiato per il piano aria sicil...Pino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA Coordinatore PIANO QUALITA 'DELL'ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO E DA 27 ALTRE FONTI "puo ritenersi accertato il Che Il Piano (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva in sé non ERRORI comunque vistose copiature di UN piano di Altra Regione. Appare Evidente Che Gli ERRORI del Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria non potevano Essere Semplici refusi, Giacchè non potrebbe giustificarsi Logicamente la Creazione ad hoc di Una Commissione Composta da tre soggetti Che ha Lavorato a quattro MESI la correzione di Elaborato di APPENA 385 pages Compresi Gli Allegati. Nello Stesso decreto di correzione Relativo al piano SI Legge di Comunità Montane argini DI Fiumi e Canali Intero territorio pianeggiante della Regione, bacino archeologico padano. Puo pertanto ritenersi accertato il Che Il Piano conteneva in sé non ERRORI, comunque vistose copiature di un piano di Altra Regione .... Tribunale di Palermo Sentenza di condanna a SALVATORE ANZA? Alla pena di 1 anno e 8 Mesi di reclusione n. 5455/18 ottobre 2012 http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
Il verbale della Conferenza di servizi sull'InceneritoreEstensecom
Il verbale integrale della Conferenza di servizi sull'Inceneritore, dove si legge che il Comune di Ferrara ha dato parere favorevole e le relative prescrizioni chieste a Hera
Nella delibera della Regione Emilia-Romagna si legge che - come ha detto in commissione l'assessore regionale Irene Priolo - a dicembre la Regione prevedeva 130mila tonnellate.
Descrizione dei sistemi/processi di trattamento inquinanti inceneritore di Torino, dei limiti di emissione e dei controlli che effettua ARPA sulle emissioni stesse.
Annuario arpa 2005 pag 2.37 2.39 fonte del copiato per il piano aria sicil...Pino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA Coordinatore PIANO QUALITA 'DELL'ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO E DA 27 ALTRE FONTI "puo ritenersi accertato il Che Il Piano (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva in sé non ERRORI comunque vistose copiature di UN piano di Altra Regione. Appare Evidente Che Gli ERRORI del Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria non potevano Essere Semplici refusi, Giacchè non potrebbe giustificarsi Logicamente la Creazione ad hoc di Una Commissione Composta da tre soggetti Che ha Lavorato a quattro MESI la correzione di Elaborato di APPENA 385 pages Compresi Gli Allegati. Nello Stesso decreto di correzione Relativo al piano SI Legge di Comunità Montane argini DI Fiumi e Canali Intero territorio pianeggiante della Regione, bacino archeologico padano. Puo pertanto ritenersi accertato il Che Il Piano conteneva in sé non ERRORI, comunque vistose copiature di un piano di Altra Regione .... Tribunale di Palermo Sentenza di condanna a SALVATORE ANZA? Alla pena di 1 anno e 8 Mesi di reclusione n. 5455/18 ottobre 2012 http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
ITALCEMENTI DECRETO AIA 693 18 LUGLIO 20008 ING TOLOMEO PIETRO SANSONE VINCEN...Pino Ciampolillo
ITALCEMENTI DECRETO AIA 693 18 LUGLIO 20008 ING TOLOMEO PIETRO SANSONE VINCENZO ZUCCARELLO ASSESSORE INTERLANDI M.P.A.
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA di Isola delle Femmine
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/
http://isoladellefemmineitalcementieambiente.blogspot.it/
email: isolapulita@gmail.com
Allegati piano aria sicilia arpa 2006 righe ricopiate righe 264 all 20 arpa...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
Piano aria regione veneto anza' salvatore giuseppe ciampolillo procedimento ...Pino Ciampolillo
In particolare, come viene mostrato nell’ALLEGATO n. :
Le parti che si sono evidenziate in giallo risultano testualmente comuni nei due Piani, laddove gli “autori” siciliani si sono limitati alla semplice sostituzione di parole del tipo “Veneto” , “ARPAV” , ecc., con “Sicilia”, “ARPA”, ecc.;
Le parti che si sono evidenziate in rosso, oltre ad essere in comune, segnalano anche macroscopiche incongruenze determinatesi con la trasposizione testuale dal Piano Veneto a quello Siciliano. Per brevità, qui di seguito si citano solo alcune tra le più eclatanti, mentre per le altre si rimanda alla lettura del testo:
a) parecchie Direttive Comunitarie e normative nazionali, all’epoca della redazione del Piano Veneto (anno 2000) riportate in via di emanazione o vigenti, sono riferite come tali pure al 2007, nonostante esse siano state nel frattempo emanate, recepite e persino abrogate da altre successivamente intervenute;
b) documenti (p.e. il bollettino COP, il DOCUP, ecc.) che si riferiscono a strutture, attività ed atti di programmazione della Regione Veneto sono inseriti come se in realtà fossero e facessero parte del contesto siciliano;
c) caratteristiche e condizioni ambientali proprie del Veneto, (p.e. “il bacino aerologico padano”, ”limitazione degli orari di riscaldamento degli impianti termici civili”, “l’intero territorio pianeggiante”, le “comunità montane”, queste ultime, per inciso, abolite in Sicilia da quasi 20 anni, ecc.) figurano nella descrizione di quelle siciliane;
d) tra le misure da adottare per il decongestionamento del traffico urbano da e verso i centri storici è prevista la realizzazione di “percorsi ciclabili protetti…utilizzando gli argini di fiumi e canali” (salvo a creare prima i fiumi ed i canali da immettere nei centri storici dei Comuni siciliani !);
e) l’assetto amministrativo di regione a statuto ordinario del Veneto appare avere sostituito le prerogative dello statuto speciale della Regione Siciliana (p.e. si fa riferimento al Consiglio Regionale al posto dell’Assemblea Regionale, a competenze della Giunta Regionale al posto di quelle dell’Assessore al ramo, ecc.);
Gli “autori” non si sono astenuti neppure dal copiare la “Bibliografia” (presa pressoché per intero dall’Annuario Arpa del 2005) ed il “Glossario”, tanto che in quest’ultimo vengono riportati acronimi e sigle di organismi, strutture e documenti inesistenti in Sicilia (CIS-Comitato di Indirizzo e Sorveglianza, DOCUP- Documento Unico di Programmazione 2000-2006 della Regione Veneto, SFMR-Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale, TTZ-Tavoli Tecnici Zonali) e, di contro, non vengono inclusi acronimi e sigle citati nel testo siciliano (TOFP-Tropospheric Ozone Forming Potentials, PGTL-Piano Generale dei Trasporti e della Logistica, ecc.);
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA COORDINATORE PIANO QUALITA’ DELL’ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO ED DA 27 ALTRE FONTI
“Può ritenersi accertato che il PIANO (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva se non errori comunque vistose copiature di un piano di altra Regione. Appare evidente che gli errori del Piano regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria non potevano essere semplici refusi, giacchè non potrebbe logicamente giustificarsi la creazione ad hoc di una Commissione composta da tre soggetti che ha lavorato per quattro mesi per la correzione di un elaborato di appena 385 pagine compresi gli allegati. Nello stesso decreto di correzione relativo al piano si legge di comunità montane argini fi fiumi e canali intero territorio pianeggiante della regione, bacino archeologico padano. Può pertanto ritenersi accertato che il piano conteneva se non errori, comunque vistose copiature di un piano di altra regione….
Tribunale di Palermo sentenza di condanna a SALVATORE ANZA Alla pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione n. 5455/ 18 ottobre 2012
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA COORDINATORE PIANO QUALITA’ DELL’ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO ED DA 27 ALTRE FONTI
“Può ritenersi accertato che il PIANO (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva se non errori comunque vistose copiature di un piano di altra Regione. Appare evidente che gli errori del Piano regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria non potevano essere semplici refusi, giacchè non potrebbe logicamente giustificarsi la creazione ad hoc di una Commissione composta da tre soggetti che ha lavorato per quattro mesi per la correzione di un elaborato di appena 385 pagine compresi gli allegati. Nello stesso decreto di correzione relativo al piano si legge di comunità montane argini fi fiumi e canali intero territorio pianeggiante della regione, bacino archeologico padano. Può pertanto ritenersi accertato che il piano conteneva se non errori, comunque vistose copiature di un piano di altra regione….
Tribunale di Palermo sentenza di condanna a SALVATORE ANZA Alla pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione n. 5455/ 18 ottobre 2012
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Assolto dall'accusa di diffamazione pino ciampolillo Pino Ciampolillo
CRITICHE AL SINDACO PORTOBELLO, ASSOLTO IL BLOGGER CIAMPOLILLO
“La critica politica aveva natura di verità dimostrata dai successivi proveddimenti della prefettura e del ministro degli interni!, culminati con lo scioglimento del Comune.
Con questa motivazione il GUP del Tribunale di PA, Lorenzo Matassa, ha ssolto il giornalista e blogger di Isola delle Femmine Giuseppe Ciampolillo perché il fatto non costituisce reato.
Ciampolillo era stato querelato dall’ex sindaco Gaspare Portobello per un articolo pubblicato nell’aprile del 2010 sul mensile carinese “Il Vespro”, nel quale in sintesi e con espressioni “forti” invitata il primo cittadino ad assumere “atteggiamenti risoluti” nei confronti del malaffare amministrativo e mafioso.
Il Giudice, nel valutare il contenuto dell’articolo, ha rilevato fra l’altro che il giornalista è stato “premonitore di future verità”.
Anche il momento storico in cui è maturata la vicenda ha inciso sull’esito della sentenza: pochi giorni prima che uscisse l’articolo citato, infatti, il consiglio comunale di Isola si era riunito per deliberare su “infiltrazioni mafiose”
“E’ la dimostrazione –dice Ciampolillo – che non ero un pazzo furioso che gridava a mezzo mondo circa i gravi pericoli che correvano le istituzioni a Isola delle Femmine”.
CLP
Isola delle Femmine 16 maggio 2014
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2014/05/critiche-al-sindaco-portobello-assolto.html
Piano aria regione sicilia anza' salvatore giuseppe ciampolillo procedimento ...Pino Ciampolillo
Peraltro, le correzioni riguardano solo una piccola parte delle strafalcionerie messe sinteticamente in evidenza nella conferenza stampa di Legambiente del 21/11/2007, non risultando prese in considerazione tante altre parti di cui non era stata fatta esplicita menzione.
In definitiva, nel copia e incolla, i refusi da “refusi veneti” sono diventati “refusi siciliani” e gli autori siciliani, con il citato D.A. n. 43, dopo 7 mesi li hanno corretti facendoli comparire come propri errori di stampa. (sic!)
Ma nonostante questo, alla data del 22/10/2008(*) (dopo ulteriori 7 mesi) sul sito web dell’Assessorato era possibile trovare sì la versione “corretta” del Piano, salvo ad accorgersi che conteneva le stesse precedenti strafalcionerie. (sic!).
Dalla fine di ottobre 2008 sul sito risulta inserita la versione con i “refusi” veneti corretti, ma soltanto il 29/04/2009, con la nota n. 1777, il Capo di Gabinetto dell’ARTA era costretto a comunicare, con malcelato imbarazzo, che la Commissione ispettiva costituita dall’Assessore Interlandi il 22/11/2007 (per dimostrare che il Piano non era stato copiato) “non aveva reso alcuna relazione conclusiva”. Un’affermazione criptica per cercare di stendere il velo su una vicenda insostenibile ed indifendibile.
Per definire tutta la complessa vicenda, dunque, Ciampolillo usò nel suo blog le parole “probabili ipotesi di truffa”. A dire il vero parole appropriate essendovi per la legge “truffa” quando ricorre la condotta di <<chiunque,>> (articolo 640 codice penale). E nei fatti testé narrati sono presenti i seguenti elementi :
- l' “artifizio e il raggiro”, che è quello di chi ha presentato come “sua” un’opera che nient'altro era se non la manipolazione, peraltro incompleta e raffazzonata, di un'opera altrui (e perché allora non usare la parola “plagio” intesa come “appropriazione indebita e divulgazione sotto proprio nome di un'opera altrui o di una parte di essa, specialmente in ambito artistico e letterario”? - vedasi dizionario De Mauro della Lingua Italiana);
- “inducendo taluno in errore”, anzi non “qualcuno” ma l'intera comunità isolana che si affida agli organi istituzionali -e segnatamente a quelli per la tutela della qualità dell'aria- per godere del sacrosanto diritto alla salute (art. 32 Cost.) ;
- “… con altrui danno” : oltre al presumibile danno alla salute derivante dall’ inesistenza sostanziale delle misure di monitoraggio sulla qualità dell’ aria (che nel documento erano calibrate per il Veneto e non per la Sicilia), vi è poi il danno economico alla Regione sicilia che ha investito fondi di bilancio per la produzione di un documento risultato sin da subito posticcio.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Corte dei conti bilancio consuntivo 2013 regione siciliaPino Ciampolillo
IN DIRITTO
Il convenuto Giuseppe Ciampolillo con gli scritti (blog) a lui riferibili non ha prodotto alcuna lesione alla reputazione ed all’ immagine del ricorrente Anzà Salvatore.
Egli ha esercitato il diritto di critica riconosciuto dall’ ordinamento giuridico e pertanto non deve alcun risarcimento per l’ obbligazione extracontrattuale da illecito civile come chiede il ricorrente le cui domande vanno per ciò rigettate mentre lo stesso Anzà va condannato al rimborso delle spese giudiziali a favore del Ciampolillo.
La condotta di questi non integra il delitto di diffamazione (art. 595 cod. pen.), sol perché i suoi scritti contengono dubbi e perplessità sulla correttezza professionale del dr. Anzà. Sovviene in ogni caso la generale causa di giustificazione di cui all'art. 51 cod. pen., sub specie di esercizio del diritto di critica, preordinato ad ottenere il controllo di eventuali violazioni delle regole deontologiche. [Cass. pen., Sez. V, 05/07/2010, n. 33994]-
L'esimente, che nell’ elaborazione costante di dottrina e giurisprudenza, si realizza relativamente all'esercizio di un diritto (ovvero all'adempimento di un dovere), quando il diritto di cronaca o quello di critica sia conforme ai seguenti limiti:
- verità del fatto narrato;
- pertinenza (intesa quale obbiettivo interesse del fatto per la pubblica opinione)
- e continenza, ovvero correttezza del suo riferimento.
Anche se l'esercizio del diritto di critica trova un limite preciso nell'inammissibilità degli attacchi puramente personali, intesi esclusivamente a colpire la sfera privata dell'offeso e che possono sfociare, quindi, nell'ingiuria, la contumelia e la lesione della reputazione, dal concetto di critica esula, comunque, il requisito dell'obbiettività e della serenità (confacenti invece al diritto di cronaca, come meglio innanzi) in quanto attività essenzialmente valutativa, frutto, quindi, di una lettura personale degli eventi e molto spesso indirizzata a manifestare, con passione e coinvolgimento, un dissenso. Nell'esercizio del diritto di critica, pertanto, è logicamente ammissibile un'intrinseca valenza aggressiva nei confronti del destinatario che dia luogo anche ad una compressione del diritto alla reputazione dello stesso.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Italcementi cementificio di isola delle femmine il giallo dell'autorizzazione...Pino Ciampolillo
IN DIRITTO
Il convenuto Giuseppe Ciampolillo con gli scritti (blog) a lui riferibili non ha prodotto alcuna lesione alla reputazione ed all’ immagine del ricorrente Anzà Salvatore.
Egli ha esercitato il diritto di critica riconosciuto dall’ ordinamento giuridico e pertanto non deve alcun risarcimento per l’ obbligazione extracontrattuale da illecito civile come chiede il ricorrente le cui domande vanno per ciò rigettate mentre lo stesso Anzà va condannato al rimborso delle spese giudiziali a favore del Ciampolillo.
La condotta di questi non integra il delitto di diffamazione (art. 595 cod. pen.), sol perché i suoi scritti contengono dubbi e perplessità sulla correttezza professionale del dr. Anzà. Sovviene in ogni caso la generale causa di giustificazione di cui all'art. 51 cod. pen., sub specie di esercizio del diritto di critica, preordinato ad ottenere il controllo di eventuali violazioni delle regole deontologiche. [Cass. pen., Sez. V, 05/07/2010, n. 33994]-
L'esimente, che nell’ elaborazione costante di dottrina e giurisprudenza, si realizza relativamente all'esercizio di un diritto (ovvero all'adempimento di un dovere), quando il diritto di cronaca o quello di critica sia conforme ai seguenti limiti:
- verità del fatto narrato;
- pertinenza (intesa quale obbiettivo interesse del fatto per la pubblica opinione)
- e continenza, ovvero correttezza del suo riferimento.
Anche se l'esercizio del diritto di critica trova un limite preciso nell'inammissibilità degli attacchi puramente personali, intesi esclusivamente a colpire la sfera privata dell'offeso e che possono sfociare, quindi, nell'ingiuria, la contumelia e la lesione della reputazione, dal concetto di critica esula, comunque, il requisito dell'obbiettività e della serenità (confacenti invece al diritto di cronaca, come meglio innanzi) in quanto attività essenzialmente valutativa, frutto, quindi, di una lettura personale degli eventi e molto spesso indirizzata a manifestare, con passione e coinvolgimento, un dissenso. Nell'esercizio del diritto di critica, pertanto, è logicamente ammissibile un'intrinseca valenza aggressiva nei confronti del destinatario che dia luogo anche ad una compressione del diritto alla reputazione dello stesso.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Sentenza di assoluzione dal reato di diffamazione per pino ciampolillo Pino Ciampolillo
CRITICHE AL SINDACO PORTOBELLO, ASSOLTO IL BLOGGER CIAMPOLILLO
“La critica politica aveva natura di verità dimostrata dai successivi proveddimenti della prefettura e del ministro degli interni!, culminati con lo scioglimento del Comune.
Con questa motivazione il GUP del Tribunale di PA, Lorenzo Matassa, ha ssolto il giornalista e blogger di Isola delle Femmine Giuseppe Ciampolillo perché il fatto non costituisce reato.
Ciampolillo era stato querelato dall’ex sindaco Gaspare Portobello per un articolo pubblicato nell’aprile del 2010 sul mensile carinese “Il Vespro”, nel quale in sintesi e con espressioni “forti” invitata il primo cittadino ad assumere “atteggiamenti risoluti” nei confronti del malaffare amministrativo e mafioso.
Il Giudice, nel valutare il contenuto dell’articolo, ha rilevato fra l’altro che il giornalista è stato “premonitore di future verità”.
Anche il momento storico in cui è maturata la vicenda ha inciso sull’esito della sentenza: pochi giorni prima che uscisse l’articolo citato, infatti, il consiglio comunale di Isola si era riunito per deliberare su “infiltrazioni mafiose”
“E’ la dimostrazione –dice Ciampolillo – che non ero un pazzo furioso che gridava a mezzo mondo circa i gravi pericoli che correvano le istituzioni a Isola delle Femmine”.
CLP
Isola delle Femmine 16 maggio 2014
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2014/05/critiche-al-sindaco-portobello-assolto.html
COMMISSIONE AMBIENTE REGIONE SICILIA AUDIZIONE PER RIMOZIONE DAL SITO DEL PIA...Pino Ciampolillo
Piano Aria Prot 1777 29 4 2009 La Commissione ispettiva SENZA Relazione conclusiva per prolungata Assenza per Malattia di Uno dei Suoi Componenti e per dimissioni Assessore Interlandi pro tempore, Assessore Interlandi istituisce la commissione di verifica del Piano Regione Sicilia qualità aria e ambiente nota 5672 22 novembre 2007 Piano adottato con D.A. 176/GAB 9.8.07
FASCICOLO FONTI DEL COPIATO DEL PIANO ARIA REGIONE SICILIA TUTELA QUALITA ARIA AMBIENTE APPR CON D.A. 176GAB 9 8 07
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA di Isola delle Femmine
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/
http://lapiazzaisolana.wordpress.com/
http://isoladellefemmineitalcementieambiente.blogspot.it/
PIANO ARIA REGIONE SIILIA CAPITOLO 1 DA PAG 9 A 29 COPIATO DAL PIANO VENETO D...Pino Ciampolillo
Piano Aria Prot 1777 29 4 2009 La Commissione ispettiva SENZA Relazione conclusiva per prolungata Assenza per Malattia di Uno dei Suoi Componenti e per dimissioni Assessore Interlandi pro tempore, Assessore Interlandi istituisce la commissione di verifica del Piano Regione Sicilia qualità aria e ambiente nota 5672 22 novembre 2007 Piano adottato con D.A. 176/GAB 9.8.07
FASCICOLO FONTI DEL COPIATO DEL PIANO ARIA REGIONE SICILIA TUTELA QUALITA ARIA AMBIENTE APPR CON D.A. 176GAB 9 8 07
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA di Isola delle Femmine
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Piano aria regione veneto anza' salvatore giuseppe ciampolillo procedimento ...Pino Ciampolillo
Dopo aver rilevato la competenza esclusiva della procedura A.I.A. in materia, e la necessità del parere favorevole degli organismi preposti a garanzia della tutela dell'ambiente, ribadito che per la sua pericolosità il pet-coke gode di una disciplina legislativa particolare, non solo nazionale ma anche europea in conformità agli obblighi assunti con la firma del Protocollo di Kioto, l'avvocato Canto così conclude: <<in>interno della seduta per dichiararla sciolta e revocare con effetto immediato la precedente convocazione di essa, essendo a lei ben noto che a quella stessa data era già in corso, per iniziativa del Servizio 2, la procedura A.I.A. rispetto alla quale –come prima si è detto- la conferenza dei servizi indetta dal dr. Anzà non poteva procedere in contrasto (questo episodio fu forse all’ origine della risposta che il dr. Anzà diede alla Italcementi con la nota a sua firma e della d.ssa gentile dell’ 8 maggio 2008, prot. 35918 dell’ ass. t. e a., servizio 3, di cui si è già detto, (documento prodotto n. 12).
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ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA Coordinatore PIANO QUALITA 'DELL'ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO E DA 27 ALTRE FONTI "puo ritenersi accertato il Che Il Piano (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva in sé non ERRORI comunque vistose copiature di UN piano di Altra Regione. Appare Evidente Che Gli ERRORI del Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria non potevano Essere Semplici refusi, Giacchè non potrebbe giustificarsi Logicamente la Creazione ad hoc di Una Commissione Composta da tre soggetti Che ha Lavorato a quattro MESI la correzione di Elaborato di APPENA 385 pages Compresi Gli Allegati. Nello Stesso decreto di correzione Relativo al piano SI Legge di Comunità Montane argini DI Fiumi e Canali Intero territorio pianeggiante della Regione, bacino archeologico padano. Puo pertanto ritenersi accertato il Che Il Piano conteneva in sé non ERRORI, comunque vistose copiature di un piano di Altra Regione .... Tribunale di Palermo Sentenza di condanna a SALVATORE ANZA? Alla pena di 1 anno e 8 Mesi di reclusione n. 5455/18 ottobre 2012 http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
Bruno 1951 francesco stefano gallina 1981 giacalone dalla chiesa mandato catt...Pino Ciampolillo
Il dottore Anzà, responsabile del “servizio 3 tutela dell'inquinamento atmosferico" del Dipartimento regionale Territorio e Ambiente della Regione siciliana, lamenta di subire un danno alla sua reputazione e all’ immagine ad opera del convenuto Ciampolillo Giuseppe il quale, a nome del “Comitato Cittadino Isola Pulita” dedito a campagne per la tutela dell'ambiente e della salute nel comune di Isola delle Femmine, sarebbe autore di una campagna di diffamazione condotta attraverso alcuni siti Internet.
Il ricorrente produce perciò cinque allegati a riprova di tali affermazioni.
Il primo ed il secondo degli allegati riporta la “richiesta di intervento a tutela della salute pubblica” contenuto all'interno di un blog ( un sito web, generalmente gestito da una persona o da un ente, in cui l'autore, detto “blogger”, pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i propri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro, assieme, eventualmente, ad altre tipologie di materiale elettronico come immagini o video) in cui si denuncia all'opinione pubblica ed all'assessore regionale al Territorio e Ambiente della regione Sicilia, Rossana Interlandi, e al dirigente generale del Dipartimento Territorio Ambiente arch. Pietro Tolomemeo, in particolare, la anomala richiesta di modifica delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera da parte della società Italcementi che ha un impianto nel comune di Isola delle Femmine.
Nel suo articolo, il convenuto Giuseppe Ciampolillo prende in esame lo svolgimento della conferenza di servizi convocata e presieduta dal dottore Anzà il 4 luglio 2007, indetta ai sensi dell'articolo 269 del decreto legislativo n. 152/2006, ed avente ad oggetto la richiesta di autorizzazione (modificativa di quelle già in atto) alle emissioni in atmosfera da parte della ditta Italcementi: cosa che destava allarme in tanti cittadini ed al citato comitato isola pulita per la manifesta intenzione della Italcementi di fare uso del pet-coke, trasportandolo all'interno del suo stabilimento dopo averlo fatto transitare lungo il tessuto urbano, pur essendo noto che il pet-coke è sostanza pericolosa e dannosa alla salute (il pet-coke e' l'ultimo prodotto delle attivita' di trasformazione del petrolio e viene considerato lo scarto dello scarto dell'oro nero tanto da guadagnarsi il nome di "feccia del petrolio". Per la sua composizione, comprendente oltre ad IPA (in particolare benzopirene) e metalli pesanti come nichel, cromo e vanadio, va movimentato con cura per evitare di sollevare polveri respirabili. Il trattamento consistente in carico, scarico e deposito del pet-coke deve seguire le regole dettate dal decreto del Ministero della Sanita' 28 aprile 1997 concernente il trasporto di sostanze pericolose).
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
ISOLA DELLE FEMMINE P.D MAFIA ANTIMAFIA E I QUAQUARAQUA'..
“ … Noi crediamo nella virtù rivoluzionaria della cultura che dona all’uomo il suo vero potere ”.
In altri termini,proprio a partire dagli anni settanta si registra anche nei luoghi come Isola delle Femmine un “salto di qualità” dell’azione di Cosa Nostra, legato all’urbanizzazione susseguente all’abbandono delle campagne. Le cosche spostano i loro interessi. Dall’economia agricola passano al settore commerciale e industriale. In particolare intervengono nel campo dell’edilizia e dei lavori pubblici.
Ma Enea Vincenzo, dopo i reiterati atti di danneggiamento subiti, non si piega alla richiesta di Bruno Francesco di costituire con lui una società di fatto impegnata nell’edilizia e questo gli costerà la vita.
IN altri termini Enea Vincenzo rimane vittima dei contrasti con “un’impresa ad infiltrazione mafiosa”, ossia la B.B.P., un soggetto economico che instaura con il sodalizio mafioso, cappeggiato da Riccobono Rosario e da personaggi come Bruno Francesco e Lo Piccolo Salvatore rapporti stabili di connivenza, accettandone i servizi offerti e ricambiandoli con altri servizi ed attività complementari.
Non a caso, nel momento del contrasto con la società B.B.P., Enea Vincenzo subisce danneggiamenti nei cantieri e la proposta di bruno Francesco, “uomo d’onore” vicino a Riccobono Rosario, di costituire una società di fatto per attività nell’edilizia; e quando i fratelli D’Agostino cercano di aiutare l’Enea Vincenzo per risolvere i problemi con la società B.B.P. si rivolgono proprio a Riccobono Rosario referente mafioso indiscusso per risolvere certi problemi…..pag 56 Sentenza…
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/11/le-motivazioni-nella-sentenza-di.html
Piano aria regione sicilia audizioni in commissione territorio ambiente inter...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
Bilancio consuntivo 2010 delibera cc n.24 isola delle femminePino Ciampolillo
ISOLA DELLE FEMMINE IN MUTANDINE!!!!!
I responsabili di questo disastro economico finanziario del Comune di Isola delle Femmine hanno un nome e cognome in PRIMIS : Il PROFESSORE Gaspare Portobello nella sua funzione di Sindaco l’Assessore Paolo Aiello Assessore ai lavori Pubblici Il Dottore Riso Napoleone l’assessore allo sport (no non vogliamo parlare della Palestra del Comune) oltre che alla cultura il Dottore Geologo Marcello Cutino assessore all’IGIENE AMBIENTALE (liberare il paese dalle tante discariche di rifiuti a cielo aperto sparse per il paese). A seguire, come responsabili del “crac”, troviamo tutto il gruppo della lista “PROGETTO ISOLA”.
Ecco chi deve pagare i danni che hanno arrecato all’intera Comunità di Isola delle Femmine!
LA CORTE DEI CONTI LA RELAZIONE DI SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI ISOLA DELLE FEMMINE BILANCI FASULLI TRIBUTI EVASI
CORTE DEI CONTI COMANDANTE CROCE UFFICIO... di isolapulita
Debiti fuori bilancio per oltre 600 mila euro e passività potenziali per 2,3 milioni, anticipazione di cassa per oltre un milione di euro, riscossione dei proventi da recupero dell’evasione quasi nulla, residui attivi e passivi fuori controllo, debiti nei confronti dell’Ato Palermo 1 per 4,9 milioni “per i quali non si riscontra in bilancio una cifra corrispondente di residui passivi”. Continua su….
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/11/la-corte-dei-conti-la-relazione-di.html
ITALCEMENTI DECRETO AIA 693 18 LUGLIO 20008 ING TOLOMEO PIETRO SANSONE VINCEN...Pino Ciampolillo
ITALCEMENTI DECRETO AIA 693 18 LUGLIO 20008 ING TOLOMEO PIETRO SANSONE VINCENZO ZUCCARELLO ASSESSORE INTERLANDI M.P.A.
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA di Isola delle Femmine
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/
http://isoladellefemmineitalcementieambiente.blogspot.it/
email: isolapulita@gmail.com
Allegati piano aria sicilia arpa 2006 righe ricopiate righe 264 all 20 arpa...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
Piano aria regione veneto anza' salvatore giuseppe ciampolillo procedimento ...Pino Ciampolillo
In particolare, come viene mostrato nell’ALLEGATO n. :
Le parti che si sono evidenziate in giallo risultano testualmente comuni nei due Piani, laddove gli “autori” siciliani si sono limitati alla semplice sostituzione di parole del tipo “Veneto” , “ARPAV” , ecc., con “Sicilia”, “ARPA”, ecc.;
Le parti che si sono evidenziate in rosso, oltre ad essere in comune, segnalano anche macroscopiche incongruenze determinatesi con la trasposizione testuale dal Piano Veneto a quello Siciliano. Per brevità, qui di seguito si citano solo alcune tra le più eclatanti, mentre per le altre si rimanda alla lettura del testo:
a) parecchie Direttive Comunitarie e normative nazionali, all’epoca della redazione del Piano Veneto (anno 2000) riportate in via di emanazione o vigenti, sono riferite come tali pure al 2007, nonostante esse siano state nel frattempo emanate, recepite e persino abrogate da altre successivamente intervenute;
b) documenti (p.e. il bollettino COP, il DOCUP, ecc.) che si riferiscono a strutture, attività ed atti di programmazione della Regione Veneto sono inseriti come se in realtà fossero e facessero parte del contesto siciliano;
c) caratteristiche e condizioni ambientali proprie del Veneto, (p.e. “il bacino aerologico padano”, ”limitazione degli orari di riscaldamento degli impianti termici civili”, “l’intero territorio pianeggiante”, le “comunità montane”, queste ultime, per inciso, abolite in Sicilia da quasi 20 anni, ecc.) figurano nella descrizione di quelle siciliane;
d) tra le misure da adottare per il decongestionamento del traffico urbano da e verso i centri storici è prevista la realizzazione di “percorsi ciclabili protetti…utilizzando gli argini di fiumi e canali” (salvo a creare prima i fiumi ed i canali da immettere nei centri storici dei Comuni siciliani !);
e) l’assetto amministrativo di regione a statuto ordinario del Veneto appare avere sostituito le prerogative dello statuto speciale della Regione Siciliana (p.e. si fa riferimento al Consiglio Regionale al posto dell’Assemblea Regionale, a competenze della Giunta Regionale al posto di quelle dell’Assessore al ramo, ecc.);
Gli “autori” non si sono astenuti neppure dal copiare la “Bibliografia” (presa pressoché per intero dall’Annuario Arpa del 2005) ed il “Glossario”, tanto che in quest’ultimo vengono riportati acronimi e sigle di organismi, strutture e documenti inesistenti in Sicilia (CIS-Comitato di Indirizzo e Sorveglianza, DOCUP- Documento Unico di Programmazione 2000-2006 della Regione Veneto, SFMR-Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale, TTZ-Tavoli Tecnici Zonali) e, di contro, non vengono inclusi acronimi e sigle citati nel testo siciliano (TOFP-Tropospheric Ozone Forming Potentials, PGTL-Piano Generale dei Trasporti e della Logistica, ecc.);
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA COORDINATORE PIANO QUALITA’ DELL’ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO ED DA 27 ALTRE FONTI
“Può ritenersi accertato che il PIANO (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva se non errori comunque vistose copiature di un piano di altra Regione. Appare evidente che gli errori del Piano regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria non potevano essere semplici refusi, giacchè non potrebbe logicamente giustificarsi la creazione ad hoc di una Commissione composta da tre soggetti che ha lavorato per quattro mesi per la correzione di un elaborato di appena 385 pagine compresi gli allegati. Nello stesso decreto di correzione relativo al piano si legge di comunità montane argini fi fiumi e canali intero territorio pianeggiante della regione, bacino archeologico padano. Può pertanto ritenersi accertato che il piano conteneva se non errori, comunque vistose copiature di un piano di altra regione….
Tribunale di Palermo sentenza di condanna a SALVATORE ANZA Alla pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione n. 5455/ 18 ottobre 2012
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA COORDINATORE PIANO QUALITA’ DELL’ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO ED DA 27 ALTRE FONTI
“Può ritenersi accertato che il PIANO (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva se non errori comunque vistose copiature di un piano di altra Regione. Appare evidente che gli errori del Piano regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria non potevano essere semplici refusi, giacchè non potrebbe logicamente giustificarsi la creazione ad hoc di una Commissione composta da tre soggetti che ha lavorato per quattro mesi per la correzione di un elaborato di appena 385 pagine compresi gli allegati. Nello stesso decreto di correzione relativo al piano si legge di comunità montane argini fi fiumi e canali intero territorio pianeggiante della regione, bacino archeologico padano. Può pertanto ritenersi accertato che il piano conteneva se non errori, comunque vistose copiature di un piano di altra regione….
Tribunale di Palermo sentenza di condanna a SALVATORE ANZA Alla pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione n. 5455/ 18 ottobre 2012
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
Assolto dall'accusa di diffamazione pino ciampolillo Pino Ciampolillo
CRITICHE AL SINDACO PORTOBELLO, ASSOLTO IL BLOGGER CIAMPOLILLO
“La critica politica aveva natura di verità dimostrata dai successivi proveddimenti della prefettura e del ministro degli interni!, culminati con lo scioglimento del Comune.
Con questa motivazione il GUP del Tribunale di PA, Lorenzo Matassa, ha ssolto il giornalista e blogger di Isola delle Femmine Giuseppe Ciampolillo perché il fatto non costituisce reato.
Ciampolillo era stato querelato dall’ex sindaco Gaspare Portobello per un articolo pubblicato nell’aprile del 2010 sul mensile carinese “Il Vespro”, nel quale in sintesi e con espressioni “forti” invitata il primo cittadino ad assumere “atteggiamenti risoluti” nei confronti del malaffare amministrativo e mafioso.
Il Giudice, nel valutare il contenuto dell’articolo, ha rilevato fra l’altro che il giornalista è stato “premonitore di future verità”.
Anche il momento storico in cui è maturata la vicenda ha inciso sull’esito della sentenza: pochi giorni prima che uscisse l’articolo citato, infatti, il consiglio comunale di Isola si era riunito per deliberare su “infiltrazioni mafiose”
“E’ la dimostrazione –dice Ciampolillo – che non ero un pazzo furioso che gridava a mezzo mondo circa i gravi pericoli che correvano le istituzioni a Isola delle Femmine”.
CLP
Isola delle Femmine 16 maggio 2014
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2014/05/critiche-al-sindaco-portobello-assolto.html
Piano aria regione sicilia anza' salvatore giuseppe ciampolillo procedimento ...Pino Ciampolillo
Peraltro, le correzioni riguardano solo una piccola parte delle strafalcionerie messe sinteticamente in evidenza nella conferenza stampa di Legambiente del 21/11/2007, non risultando prese in considerazione tante altre parti di cui non era stata fatta esplicita menzione.
In definitiva, nel copia e incolla, i refusi da “refusi veneti” sono diventati “refusi siciliani” e gli autori siciliani, con il citato D.A. n. 43, dopo 7 mesi li hanno corretti facendoli comparire come propri errori di stampa. (sic!)
Ma nonostante questo, alla data del 22/10/2008(*) (dopo ulteriori 7 mesi) sul sito web dell’Assessorato era possibile trovare sì la versione “corretta” del Piano, salvo ad accorgersi che conteneva le stesse precedenti strafalcionerie. (sic!).
Dalla fine di ottobre 2008 sul sito risulta inserita la versione con i “refusi” veneti corretti, ma soltanto il 29/04/2009, con la nota n. 1777, il Capo di Gabinetto dell’ARTA era costretto a comunicare, con malcelato imbarazzo, che la Commissione ispettiva costituita dall’Assessore Interlandi il 22/11/2007 (per dimostrare che il Piano non era stato copiato) “non aveva reso alcuna relazione conclusiva”. Un’affermazione criptica per cercare di stendere il velo su una vicenda insostenibile ed indifendibile.
Per definire tutta la complessa vicenda, dunque, Ciampolillo usò nel suo blog le parole “probabili ipotesi di truffa”. A dire il vero parole appropriate essendovi per la legge “truffa” quando ricorre la condotta di <<chiunque,>> (articolo 640 codice penale). E nei fatti testé narrati sono presenti i seguenti elementi :
- l' “artifizio e il raggiro”, che è quello di chi ha presentato come “sua” un’opera che nient'altro era se non la manipolazione, peraltro incompleta e raffazzonata, di un'opera altrui (e perché allora non usare la parola “plagio” intesa come “appropriazione indebita e divulgazione sotto proprio nome di un'opera altrui o di una parte di essa, specialmente in ambito artistico e letterario”? - vedasi dizionario De Mauro della Lingua Italiana);
- “inducendo taluno in errore”, anzi non “qualcuno” ma l'intera comunità isolana che si affida agli organi istituzionali -e segnatamente a quelli per la tutela della qualità dell'aria- per godere del sacrosanto diritto alla salute (art. 32 Cost.) ;
- “… con altrui danno” : oltre al presumibile danno alla salute derivante dall’ inesistenza sostanziale delle misure di monitoraggio sulla qualità dell’ aria (che nel documento erano calibrate per il Veneto e non per la Sicilia), vi è poi il danno economico alla Regione sicilia che ha investito fondi di bilancio per la produzione di un documento risultato sin da subito posticcio.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Corte dei conti bilancio consuntivo 2013 regione siciliaPino Ciampolillo
IN DIRITTO
Il convenuto Giuseppe Ciampolillo con gli scritti (blog) a lui riferibili non ha prodotto alcuna lesione alla reputazione ed all’ immagine del ricorrente Anzà Salvatore.
Egli ha esercitato il diritto di critica riconosciuto dall’ ordinamento giuridico e pertanto non deve alcun risarcimento per l’ obbligazione extracontrattuale da illecito civile come chiede il ricorrente le cui domande vanno per ciò rigettate mentre lo stesso Anzà va condannato al rimborso delle spese giudiziali a favore del Ciampolillo.
La condotta di questi non integra il delitto di diffamazione (art. 595 cod. pen.), sol perché i suoi scritti contengono dubbi e perplessità sulla correttezza professionale del dr. Anzà. Sovviene in ogni caso la generale causa di giustificazione di cui all'art. 51 cod. pen., sub specie di esercizio del diritto di critica, preordinato ad ottenere il controllo di eventuali violazioni delle regole deontologiche. [Cass. pen., Sez. V, 05/07/2010, n. 33994]-
L'esimente, che nell’ elaborazione costante di dottrina e giurisprudenza, si realizza relativamente all'esercizio di un diritto (ovvero all'adempimento di un dovere), quando il diritto di cronaca o quello di critica sia conforme ai seguenti limiti:
- verità del fatto narrato;
- pertinenza (intesa quale obbiettivo interesse del fatto per la pubblica opinione)
- e continenza, ovvero correttezza del suo riferimento.
Anche se l'esercizio del diritto di critica trova un limite preciso nell'inammissibilità degli attacchi puramente personali, intesi esclusivamente a colpire la sfera privata dell'offeso e che possono sfociare, quindi, nell'ingiuria, la contumelia e la lesione della reputazione, dal concetto di critica esula, comunque, il requisito dell'obbiettività e della serenità (confacenti invece al diritto di cronaca, come meglio innanzi) in quanto attività essenzialmente valutativa, frutto, quindi, di una lettura personale degli eventi e molto spesso indirizzata a manifestare, con passione e coinvolgimento, un dissenso. Nell'esercizio del diritto di critica, pertanto, è logicamente ammissibile un'intrinseca valenza aggressiva nei confronti del destinatario che dia luogo anche ad una compressione del diritto alla reputazione dello stesso.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Italcementi cementificio di isola delle femmine il giallo dell'autorizzazione...Pino Ciampolillo
IN DIRITTO
Il convenuto Giuseppe Ciampolillo con gli scritti (blog) a lui riferibili non ha prodotto alcuna lesione alla reputazione ed all’ immagine del ricorrente Anzà Salvatore.
Egli ha esercitato il diritto di critica riconosciuto dall’ ordinamento giuridico e pertanto non deve alcun risarcimento per l’ obbligazione extracontrattuale da illecito civile come chiede il ricorrente le cui domande vanno per ciò rigettate mentre lo stesso Anzà va condannato al rimborso delle spese giudiziali a favore del Ciampolillo.
La condotta di questi non integra il delitto di diffamazione (art. 595 cod. pen.), sol perché i suoi scritti contengono dubbi e perplessità sulla correttezza professionale del dr. Anzà. Sovviene in ogni caso la generale causa di giustificazione di cui all'art. 51 cod. pen., sub specie di esercizio del diritto di critica, preordinato ad ottenere il controllo di eventuali violazioni delle regole deontologiche. [Cass. pen., Sez. V, 05/07/2010, n. 33994]-
L'esimente, che nell’ elaborazione costante di dottrina e giurisprudenza, si realizza relativamente all'esercizio di un diritto (ovvero all'adempimento di un dovere), quando il diritto di cronaca o quello di critica sia conforme ai seguenti limiti:
- verità del fatto narrato;
- pertinenza (intesa quale obbiettivo interesse del fatto per la pubblica opinione)
- e continenza, ovvero correttezza del suo riferimento.
Anche se l'esercizio del diritto di critica trova un limite preciso nell'inammissibilità degli attacchi puramente personali, intesi esclusivamente a colpire la sfera privata dell'offeso e che possono sfociare, quindi, nell'ingiuria, la contumelia e la lesione della reputazione, dal concetto di critica esula, comunque, il requisito dell'obbiettività e della serenità (confacenti invece al diritto di cronaca, come meglio innanzi) in quanto attività essenzialmente valutativa, frutto, quindi, di una lettura personale degli eventi e molto spesso indirizzata a manifestare, con passione e coinvolgimento, un dissenso. Nell'esercizio del diritto di critica, pertanto, è logicamente ammissibile un'intrinseca valenza aggressiva nei confronti del destinatario che dia luogo anche ad una compressione del diritto alla reputazione dello stesso.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Sentenza di assoluzione dal reato di diffamazione per pino ciampolillo Pino Ciampolillo
CRITICHE AL SINDACO PORTOBELLO, ASSOLTO IL BLOGGER CIAMPOLILLO
“La critica politica aveva natura di verità dimostrata dai successivi proveddimenti della prefettura e del ministro degli interni!, culminati con lo scioglimento del Comune.
Con questa motivazione il GUP del Tribunale di PA, Lorenzo Matassa, ha ssolto il giornalista e blogger di Isola delle Femmine Giuseppe Ciampolillo perché il fatto non costituisce reato.
Ciampolillo era stato querelato dall’ex sindaco Gaspare Portobello per un articolo pubblicato nell’aprile del 2010 sul mensile carinese “Il Vespro”, nel quale in sintesi e con espressioni “forti” invitata il primo cittadino ad assumere “atteggiamenti risoluti” nei confronti del malaffare amministrativo e mafioso.
Il Giudice, nel valutare il contenuto dell’articolo, ha rilevato fra l’altro che il giornalista è stato “premonitore di future verità”.
Anche il momento storico in cui è maturata la vicenda ha inciso sull’esito della sentenza: pochi giorni prima che uscisse l’articolo citato, infatti, il consiglio comunale di Isola si era riunito per deliberare su “infiltrazioni mafiose”
“E’ la dimostrazione –dice Ciampolillo – che non ero un pazzo furioso che gridava a mezzo mondo circa i gravi pericoli che correvano le istituzioni a Isola delle Femmine”.
CLP
Isola delle Femmine 16 maggio 2014
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2014/05/critiche-al-sindaco-portobello-assolto.html
COMMISSIONE AMBIENTE REGIONE SICILIA AUDIZIONE PER RIMOZIONE DAL SITO DEL PIA...Pino Ciampolillo
Piano Aria Prot 1777 29 4 2009 La Commissione ispettiva SENZA Relazione conclusiva per prolungata Assenza per Malattia di Uno dei Suoi Componenti e per dimissioni Assessore Interlandi pro tempore, Assessore Interlandi istituisce la commissione di verifica del Piano Regione Sicilia qualità aria e ambiente nota 5672 22 novembre 2007 Piano adottato con D.A. 176/GAB 9.8.07
FASCICOLO FONTI DEL COPIATO DEL PIANO ARIA REGIONE SICILIA TUTELA QUALITA ARIA AMBIENTE APPR CON D.A. 176GAB 9 8 07
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA di Isola delle Femmine
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/
http://lapiazzaisolana.wordpress.com/
http://isoladellefemmineitalcementieambiente.blogspot.it/
PIANO ARIA REGIONE SIILIA CAPITOLO 1 DA PAG 9 A 29 COPIATO DAL PIANO VENETO D...Pino Ciampolillo
Piano Aria Prot 1777 29 4 2009 La Commissione ispettiva SENZA Relazione conclusiva per prolungata Assenza per Malattia di Uno dei Suoi Componenti e per dimissioni Assessore Interlandi pro tempore, Assessore Interlandi istituisce la commissione di verifica del Piano Regione Sicilia qualità aria e ambiente nota 5672 22 novembre 2007 Piano adottato con D.A. 176/GAB 9.8.07
FASCICOLO FONTI DEL COPIATO DEL PIANO ARIA REGIONE SICILIA TUTELA QUALITA ARIA AMBIENTE APPR CON D.A. 176GAB 9 8 07
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA di Isola delle Femmine
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Piano aria regione veneto anza' salvatore giuseppe ciampolillo procedimento ...Pino Ciampolillo
Dopo aver rilevato la competenza esclusiva della procedura A.I.A. in materia, e la necessità del parere favorevole degli organismi preposti a garanzia della tutela dell'ambiente, ribadito che per la sua pericolosità il pet-coke gode di una disciplina legislativa particolare, non solo nazionale ma anche europea in conformità agli obblighi assunti con la firma del Protocollo di Kioto, l'avvocato Canto così conclude: <<in>interno della seduta per dichiararla sciolta e revocare con effetto immediato la precedente convocazione di essa, essendo a lei ben noto che a quella stessa data era già in corso, per iniziativa del Servizio 2, la procedura A.I.A. rispetto alla quale –come prima si è detto- la conferenza dei servizi indetta dal dr. Anzà non poteva procedere in contrasto (questo episodio fu forse all’ origine della risposta che il dr. Anzà diede alla Italcementi con la nota a sua firma e della d.ssa gentile dell’ 8 maggio 2008, prot. 35918 dell’ ass. t. e a., servizio 3, di cui si è già detto, (documento prodotto n. 12).
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA Coordinatore PIANO QUALITA 'DELL'ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO E DA 27 ALTRE FONTI "puo ritenersi accertato il Che Il Piano (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva in sé non ERRORI comunque vistose copiature di UN piano di Altra Regione. Appare Evidente Che Gli ERRORI del Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria non potevano Essere Semplici refusi, Giacchè non potrebbe giustificarsi Logicamente la Creazione ad hoc di Una Commissione Composta da tre soggetti Che ha Lavorato a quattro MESI la correzione di Elaborato di APPENA 385 pages Compresi Gli Allegati. Nello Stesso decreto di correzione Relativo al piano SI Legge di Comunità Montane argini DI Fiumi e Canali Intero territorio pianeggiante della Regione, bacino archeologico padano. Puo pertanto ritenersi accertato il Che Il Piano conteneva in sé non ERRORI, comunque vistose copiature di un piano di Altra Regione .... Tribunale di Palermo Sentenza di condanna a SALVATORE ANZA? Alla pena di 1 anno e 8 Mesi di reclusione n. 5455/18 ottobre 2012 http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
Bruno 1951 francesco stefano gallina 1981 giacalone dalla chiesa mandato catt...Pino Ciampolillo
Il dottore Anzà, responsabile del “servizio 3 tutela dell'inquinamento atmosferico" del Dipartimento regionale Territorio e Ambiente della Regione siciliana, lamenta di subire un danno alla sua reputazione e all’ immagine ad opera del convenuto Ciampolillo Giuseppe il quale, a nome del “Comitato Cittadino Isola Pulita” dedito a campagne per la tutela dell'ambiente e della salute nel comune di Isola delle Femmine, sarebbe autore di una campagna di diffamazione condotta attraverso alcuni siti Internet.
Il ricorrente produce perciò cinque allegati a riprova di tali affermazioni.
Il primo ed il secondo degli allegati riporta la “richiesta di intervento a tutela della salute pubblica” contenuto all'interno di un blog ( un sito web, generalmente gestito da una persona o da un ente, in cui l'autore, detto “blogger”, pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i propri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro, assieme, eventualmente, ad altre tipologie di materiale elettronico come immagini o video) in cui si denuncia all'opinione pubblica ed all'assessore regionale al Territorio e Ambiente della regione Sicilia, Rossana Interlandi, e al dirigente generale del Dipartimento Territorio Ambiente arch. Pietro Tolomemeo, in particolare, la anomala richiesta di modifica delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera da parte della società Italcementi che ha un impianto nel comune di Isola delle Femmine.
Nel suo articolo, il convenuto Giuseppe Ciampolillo prende in esame lo svolgimento della conferenza di servizi convocata e presieduta dal dottore Anzà il 4 luglio 2007, indetta ai sensi dell'articolo 269 del decreto legislativo n. 152/2006, ed avente ad oggetto la richiesta di autorizzazione (modificativa di quelle già in atto) alle emissioni in atmosfera da parte della ditta Italcementi: cosa che destava allarme in tanti cittadini ed al citato comitato isola pulita per la manifesta intenzione della Italcementi di fare uso del pet-coke, trasportandolo all'interno del suo stabilimento dopo averlo fatto transitare lungo il tessuto urbano, pur essendo noto che il pet-coke è sostanza pericolosa e dannosa alla salute (il pet-coke e' l'ultimo prodotto delle attivita' di trasformazione del petrolio e viene considerato lo scarto dello scarto dell'oro nero tanto da guadagnarsi il nome di "feccia del petrolio". Per la sua composizione, comprendente oltre ad IPA (in particolare benzopirene) e metalli pesanti come nichel, cromo e vanadio, va movimentato con cura per evitare di sollevare polveri respirabili. Il trattamento consistente in carico, scarico e deposito del pet-coke deve seguire le regole dettate dal decreto del Ministero della Sanita' 28 aprile 1997 concernente il trasporto di sostanze pericolose).
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
ISOLA DELLE FEMMINE P.D MAFIA ANTIMAFIA E I QUAQUARAQUA'..
“ … Noi crediamo nella virtù rivoluzionaria della cultura che dona all’uomo il suo vero potere ”.
In altri termini,proprio a partire dagli anni settanta si registra anche nei luoghi come Isola delle Femmine un “salto di qualità” dell’azione di Cosa Nostra, legato all’urbanizzazione susseguente all’abbandono delle campagne. Le cosche spostano i loro interessi. Dall’economia agricola passano al settore commerciale e industriale. In particolare intervengono nel campo dell’edilizia e dei lavori pubblici.
Ma Enea Vincenzo, dopo i reiterati atti di danneggiamento subiti, non si piega alla richiesta di Bruno Francesco di costituire con lui una società di fatto impegnata nell’edilizia e questo gli costerà la vita.
IN altri termini Enea Vincenzo rimane vittima dei contrasti con “un’impresa ad infiltrazione mafiosa”, ossia la B.B.P., un soggetto economico che instaura con il sodalizio mafioso, cappeggiato da Riccobono Rosario e da personaggi come Bruno Francesco e Lo Piccolo Salvatore rapporti stabili di connivenza, accettandone i servizi offerti e ricambiandoli con altri servizi ed attività complementari.
Non a caso, nel momento del contrasto con la società B.B.P., Enea Vincenzo subisce danneggiamenti nei cantieri e la proposta di bruno Francesco, “uomo d’onore” vicino a Riccobono Rosario, di costituire una società di fatto per attività nell’edilizia; e quando i fratelli D’Agostino cercano di aiutare l’Enea Vincenzo per risolvere i problemi con la società B.B.P. si rivolgono proprio a Riccobono Rosario referente mafioso indiscusso per risolvere certi problemi…..pag 56 Sentenza…
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/11/le-motivazioni-nella-sentenza-di.html
Piano aria regione sicilia audizioni in commissione territorio ambiente inter...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
Bilancio consuntivo 2010 delibera cc n.24 isola delle femminePino Ciampolillo
ISOLA DELLE FEMMINE IN MUTANDINE!!!!!
I responsabili di questo disastro economico finanziario del Comune di Isola delle Femmine hanno un nome e cognome in PRIMIS : Il PROFESSORE Gaspare Portobello nella sua funzione di Sindaco l’Assessore Paolo Aiello Assessore ai lavori Pubblici Il Dottore Riso Napoleone l’assessore allo sport (no non vogliamo parlare della Palestra del Comune) oltre che alla cultura il Dottore Geologo Marcello Cutino assessore all’IGIENE AMBIENTALE (liberare il paese dalle tante discariche di rifiuti a cielo aperto sparse per il paese). A seguire, come responsabili del “crac”, troviamo tutto il gruppo della lista “PROGETTO ISOLA”.
Ecco chi deve pagare i danni che hanno arrecato all’intera Comunità di Isola delle Femmine!
LA CORTE DEI CONTI LA RELAZIONE DI SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI ISOLA DELLE FEMMINE BILANCI FASULLI TRIBUTI EVASI
CORTE DEI CONTI COMANDANTE CROCE UFFICIO... di isolapulita
Debiti fuori bilancio per oltre 600 mila euro e passività potenziali per 2,3 milioni, anticipazione di cassa per oltre un milione di euro, riscossione dei proventi da recupero dell’evasione quasi nulla, residui attivi e passivi fuori controllo, debiti nei confronti dell’Ato Palermo 1 per 4,9 milioni “per i quali non si riscontra in bilancio una cifra corrispondente di residui passivi”. Continua su….
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/11/la-corte-dei-conti-la-relazione-di.html
Audizione dell'Assessore regionale per il territorio e per l'ambiente e del direttore generale dell'ARPA Sicilia in relazione al piano regionale di risanamento della qualità dell'aria.
Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio 26 settembre 2013
La seduta inizia alle ore 11.00.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce che sul tema relativo al piano regionale di risanamento della qualità dell’aria sono state intraprese numerose attività e auspica che si raggiungano dei risultati, vista la presenza dell’Assessore per il territorio e per l’ambiente.
L’onorevole CIRONE ricorda gli atti ispettivi che ha presentato e la risoluzione approvata in Commissione. Dichiara che si tratta di un tema molto delicato che coinvolge interessi sensibili, quale la salute.
Rammenta dell’incontro che la Commissione ha tenuto presso il comune di Melilli e la grave situazione che interessa la popolazione della provincia di Siracusa, che attendono risposte concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti causati dall’industrializzazione.
L’onorevole SORBELLO, in relazione alla zona di Siracusa, considera prioritari due obiettivi: da una parte la necessità della rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale e dall’altra la opportunità di programmare una nuova collocazione delle centraline, in grado di monitorare costantemente gli agenti inquinanti.
Nonostante consideri apprezzabile l’attività svolta da parte della Provincia di Siracusa e dall’ARPA, allo stato attuale, un’area di 10 chilometri è interessata da emissioni di sostanze altamente pericolose provenienti dalle industrie che sono ivi insediate.
Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia, rinvia alle dichiarazione già espresse nella seduta n. 56 dell’11 luglio scorso circa il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, ricordando che l’ARPA ha stipulato con l’assessorato del territorio un protocollo per fornire i dati utili per l’adeguamento del piano al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. Sulla problematica riguardante la zona di Siracusa comunica che ha trasmesso al Ministero dell’ambiente una nota con la quale viene chiesta una rivisitazione dell’AIA nella zona de qua. Tuttavia, non essendo organo competente ad inoltrare tale istanza è stata trasmessa all’assessorato del territorio affinchè provvedano.
Il sig. GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa Legambiente denunciava che il piano regionale sulla qualità dell’aria era il prodotto di un copiato dal piano della Regione Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non è susseguito alcun intervento. Infatti, il piano contiene dei riferimenti che non risultano compatibili con il territorio siciliano,anzi, vi sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi che appartengono continua….
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/09/audizione-dellassessore-regionale-per_24.html
Audizione dell'Assessore regionale per il territorio e per l'ambiente e del direttore generale dell'ARPA Sicilia in relazione al piano regionale di risanamento della qualità dell'aria.
Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio 26 settembre 2013
La seduta inizia alle ore 11.00.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce che sul tema relativo al piano regionale di risanamento della qualità dell’aria sono state intraprese numerose attività e auspica che si raggiungano dei risultati, vista la presenza dell’Assessore per il territorio e per l’ambiente.
L’onorevole CIRONE ricorda gli atti ispettivi che ha presentato e la risoluzione approvata in Commissione. Dichiara che si tratta di un tema molto delicato che coinvolge interessi sensibili, quale la salute.
Rammenta dell’incontro che la Commissione ha tenuto presso il comune di Melilli e la grave situazione che interessa la popolazione della provincia di Siracusa, che attendono risposte concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti causati dall’industrializzazione.
L’onorevole SORBELLO, in relazione alla zona di Siracusa, considera prioritari due obiettivi: da una parte la necessità della rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale e dall’altra la opportunità di programmare una nuova collocazione delle centraline, in grado di monitorare costantemente gli agenti inquinanti.
Nonostante consideri apprezzabile l’attività svolta da parte della Provincia di Siracusa e dall’ARPA, allo stato attuale, un’area di 10 chilometri è interessata da emissioni di sostanze altamente pericolose provenienti dalle industrie che sono ivi insediate.
Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia, rinvia alle dichiarazione già espresse nella seduta n. 56 dell’11 luglio scorso circa il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, ricordando che l’ARPA ha stipulato con l’assessorato del territorio un protocollo per fornire i dati utili per l’adeguamento del piano al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. Sulla problematica riguardante la zona di Siracusa comunica che ha trasmesso al Ministero dell’ambiente una nota con la quale viene chiesta una rivisitazione dell’AIA nella zona de qua. Tuttavia, non essendo organo competente ad inoltrare tale istanza è stata trasmessa all’assessorato del territorio affinchè provvedano.
Il sig. GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa Legambiente denunciava che il piano regionale sulla qualità dell’aria era il prodotto di un copiato dal piano della Regione Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non è susseguito alcun intervento. Infatti, il piano contiene dei riferimenti che non risultano compatibili con il territorio siciliano,anzi, vi sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi che appartengono continua….
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/09/audizione-dellassessore-regionale-per_24.html
Audizione dell'Assessore regionale per il territorio e per l'ambiente e del direttore generale dell'ARPA Sicilia in relazione al piano regionale di risanamento della qualità dell'aria.
Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio 26 settembre 2013
La seduta inizia alle ore 11.00.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce che sul tema relativo al piano regionale di risanamento della qualità dell’aria sono state intraprese numerose attività e auspica che si raggiungano dei risultati, vista la presenza dell’Assessore per il territorio e per l’ambiente.
L’onorevole CIRONE ricorda gli atti ispettivi che ha presentato e la risoluzione approvata in Commissione. Dichiara che si tratta di un tema molto delicato che coinvolge interessi sensibili, quale la salute.
Rammenta dell’incontro che la Commissione ha tenuto presso il comune di Melilli e la grave situazione che interessa la popolazione della provincia di Siracusa, che attendono risposte concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti causati dall’industrializzazione.
L’onorevole SORBELLO, in relazione alla zona di Siracusa, considera prioritari due obiettivi: da una parte la necessità della rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale e dall’altra la opportunità di programmare una nuova collocazione delle centraline, in grado di monitorare costantemente gli agenti inquinanti.
Nonostante consideri apprezzabile l’attività svolta da parte della Provincia di Siracusa e dall’ARPA, allo stato attuale, un’area di 10 chilometri è interessata da emissioni di sostanze altamente pericolose provenienti dalle industrie che sono ivi insediate.
Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia, rinvia alle dichiarazione già espresse nella seduta n. 56 dell’11 luglio scorso circa il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, ricordando che l’ARPA ha stipulato con l’assessorato del territorio un protocollo per fornire i dati utili per l’adeguamento del piano al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. Sulla problematica riguardante la zona di Siracusa comunica che ha trasmesso al Ministero dell’ambiente una nota con la quale viene chiesta una rivisitazione dell’AIA nella zona de qua. Tuttavia, non essendo organo competente ad inoltrare tale istanza è stata trasmessa all’assessorato del territorio affinchè provvedano.
Il sig. GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa Legambiente denunciava che il piano regionale sulla qualità dell’aria era il prodotto di un copiato dal piano della Regione Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non è susseguito alcun intervento. Infatti, il piano contiene dei riferimenti che non risultano compatibili con il territorio siciliano,anzi, vi sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi che appartengono continua….
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/09/audizione-dellassessore-regionale-per_24.html
Audizione dell'Assessore regionale per il territorio e per l'ambiente e del direttore generale dell'ARPA Sicilia in relazione al piano regionale di risanamento della qualità dell'aria.
Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio 26 settembre 2013
La seduta inizia alle ore 11.00.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce che sul tema relativo al piano regionale di risanamento della qualità dell’aria sono state intraprese numerose attività e auspica che si raggiungano dei risultati, vista la presenza dell’Assessore per il territorio e per l’ambiente.
L’onorevole CIRONE ricorda gli atti ispettivi che ha presentato e la risoluzione approvata in Commissione. Dichiara che si tratta di un tema molto delicato che coinvolge interessi sensibili, quale la salute.
Rammenta dell’incontro che la Commissione ha tenuto presso il comune di Melilli e la grave situazione che interessa la popolazione della provincia di Siracusa, che attendono risposte concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti causati dall’industrializzazione.
L’onorevole SORBELLO, in relazione alla zona di Siracusa, considera prioritari due obiettivi: da una parte la necessità della rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale e dall’altra la opportunità di programmare una nuova collocazione delle centraline, in grado di monitorare costantemente gli agenti inquinanti.
Nonostante consideri apprezzabile l’attività svolta da parte della Provincia di Siracusa e dall’ARPA, allo stato attuale, un’area di 10 chilometri è interessata da emissioni di sostanze altamente pericolose provenienti dalle industrie che sono ivi insediate.
Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia, rinvia alle dichiarazione già espresse nella seduta n. 56 dell’11 luglio scorso circa il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, ricordando che l’ARPA ha stipulato con l’assessorato del territorio un protocollo per fornire i dati utili per l’adeguamento del piano al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. Sulla problematica riguardante la zona di Siracusa comunica che ha trasmesso al Ministero dell’ambiente una nota con la quale viene chiesta una rivisitazione dell’AIA nella zona de qua. Tuttavia, non essendo organo competente ad inoltrare tale istanza è stata trasmessa all’assessorato del territorio affinchè provvedano.
Il sig. GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa Legambiente denunciava che il piano regionale sulla qualità dell’aria era il prodotto di un copiato dal piano della Regione Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non è susseguito alcun intervento. Infatti, il piano contiene dei riferimenti che non risultano compatibili con il territorio siciliano,anzi, vi sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi che appartengono continua….
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ANZA’,TOLOMEO,BARBARO,PARMALIANA,SANSONE,GULLO,INTERLANDI,ITALCEMENTI,ZUCCARELLO,D’ANGELO,ANGELA BIANCHETTI, ELETTRODOTTO, ENEL, Erin Brockovich, Gianluca Rossellini, Giusy Pollino, induzione magnetica, ITALCEMENTI, Luigi Maximilian Caligiuri, PACE DEL MELA, SACELIT, TRALICCI, TUMORI,BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO
Roberto Cappelletti, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTTO 7 A DETERMINA DEL 3 SETTORE N.40, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTO 7 A DET DEL 1 SETT N.157
SENTENZA 864 2013,BRUNO FRANCESCO,BRUNO PIETRO,MOROSINI,STEFANO GALLINA,ENEA VINCENZO,ISOLA DELLE FEMMINE,SAN LORENZO 1,SAN LORENZO 2,LO BONO VINCENZO,RENAULT 18/TL,8 GIUGNO 1982,TAORMINA GIUSEPPE,ENEA PIETRO,ISOLA DELLE FEMMINE, FIAT 124 BIANCA,D’AGOSTINO BENEDETTO BENNY,MUTOLO,NAIMO,ONORATO,PROCEDIMENTO PENALE 4538 1993 R.G.N.R.,LO PICCOLO,RICCOBONO,MICALIZZI,BRUNO PIETRO,ADDIO PIZZO 5,COPACABANA,BADALAMENTI,VASSALLO GIUSEPPE,TROJA ANTONINO,BRUNO GIUSEPPE, SCALICI SALVATORE,COSTA CORSARA,AIELLO GIUSEPPE BENITO,ALIMENA GIUSEPPA,LO CICERO,POMIERO GIUSEPPE,LUCIDO,CATALDO,CARDINALE,B.B.P.,BRUNO GIOVANNI FACCIA MACCHIATA,D’AGOSTINO VINCENZO,CARDINALE GIUSEPPA,RICCOBONO CATERINA,UVA MARIA,IMPASTATO GIOVANNI,CONIGLIO MARIA CONCETTA
Audizione dell'Assessore regionale per il territorio e per l'ambiente e del direttore generale dell'ARPA Sicilia in relazione al piano regionale di risanamento della qualità dell'aria.
Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio 26 settembre 2013
La seduta inizia alle ore 11.00.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce che sul tema relativo al piano regionale di risanamento della qualità dell’aria sono state intraprese numerose attività e auspica che si raggiungano dei risultati, vista la presenza dell’Assessore per il territorio e per l’ambiente.
L’onorevole CIRONE ricorda gli atti ispettivi che ha presentato e la risoluzione approvata in Commissione. Dichiara che si tratta di un tema molto delicato che coinvolge interessi sensibili, quale la salute.
Rammenta dell’incontro che la Commissione ha tenuto presso il comune di Melilli e la grave situazione che interessa la popolazione della provincia di Siracusa, che attendono risposte concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti causati dall’industrializzazione.
L’onorevole SORBELLO, in relazione alla zona di Siracusa, considera prioritari due obiettivi: da una parte la necessità della rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale e dall’altra la opportunità di programmare una nuova collocazione delle centraline, in grado di monitorare costantemente gli agenti inquinanti.
Nonostante consideri apprezzabile l’attività svolta da parte della Provincia di Siracusa e dall’ARPA, allo stato attuale, un’area di 10 chilometri è interessata da emissioni di sostanze altamente pericolose provenienti dalle industrie che sono ivi insediate.
Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia, rinvia alle dichiarazione già espresse nella seduta n. 56 dell’11 luglio scorso circa il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, ricordando che l’ARPA ha stipulato con l’assessorato del territorio un protocollo per fornire i dati utili per l’adeguamento del piano al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. Sulla problematica riguardante la zona di Siracusa comunica che ha trasmesso al Ministero dell’ambiente una nota con la quale viene chiesta una rivisitazione dell’AIA nella zona de qua. Tuttavia, non essendo organo competente ad inoltrare tale istanza è stata trasmessa all’assessorato del territorio affinchè provvedano.
Il sig. GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa Legambiente denunciava che il piano regionale sulla qualità dell’aria era il prodotto di un copiato dal piano della Regione Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non è susseguito alcun intervento. Infatti, il piano contiene dei riferimenti che non risultano compatibili con il territorio siciliano,anzi, vi sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi che appartengono continua….
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ANZA’,TOLOMEO,SANSONE,GULLO,INTERLANDI,ITALCEMENTI,ZUCCARELLO,D’ANGELO,ANGELA BIANCHETTI, ELETTRODOTTO, ENEL, Erin Brockovich, Gianluca Rossellini, Giusy Pollino, induzione magnetica, ITALCEMENTI, Luigi Maximilian Caligiuri, PACE DEL MELA, SACELIT, TRALICCI, TUMORI,BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO
Roberto Cappelletti, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTTO 7 A DETERMINA DEL 3 SETTORE N.40, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTO 7 A DET DEL 1 SETT N.157
SENTENZA 864 2013,BRUNO FRANCESCO,BRUNO PIETRO,MOROSINI,STEFANO GALLINA,ENEA VINCENZO,ISOLA DELLE FEMMINE,SAN LORENZO 1,SAN LORENZO 2,LO BONO VINCENZO,RENAULT 18/TL,8 GIUGNO 1982,TAORMINA GIUSEPPE,ENEA PIETRO,ISOLA DELLE FEMMINE, FIAT 124 BIANCA,D’AGOSTINO BENEDETTO BENNY,MUTOLO,NAIMO,ONORATO,PROCEDIMENTO PENALE 4538 1993 R.G.N.R.,LO PICCOLO,RICCOBONO,MICALIZZI,BRUNO PIETRO,ADDIO PIZZO 5,COPACABANA,BADALAMENTI,VASSALLO GIUSEPPE,TROJA ANTONINO,BRUNO GIUSEPPE, SCALICI SALVATORE,COSTA CORSARA,AIELLO GIUSEPPE BENITO,ALIMENA GIUSEPPALO CICERO,POMIERO GIUSEPPE,LUCIDO,CATALDO,CARDINALE,B.B.P.,BRUNO GIOVANNI FACIAMACCHIATA,D’AGOSTINO VINCENZO,CARDINALE GIUSEPPA,RICCOBONO CATERINA,UVA MARIA,IMPASTATO GIOVANNI,CONIGLIO MARIA CONCETTA,
Aria rete di monitoraggio qualita' dell'aria ristrutturazione ultimoPino Ciampolillo
IN DIRITTO
Il convenuto Giuseppe Ciampolillo con gli scritti (blog) a lui riferibili non ha prodotto alcuna lesione alla reputazione ed all’ immagine del ricorrente Anzà Salvatore.
Egli ha esercitato il diritto di critica riconosciuto dall’ ordinamento giuridico e pertanto non deve alcun risarcimento per l’ obbligazione extracontrattuale da illecito civile come chiede il ricorrente le cui domande vanno per ciò rigettate mentre lo stesso Anzà va condannato al rimborso delle spese giudiziali a favore del Ciampolillo.
La condotta di questi non integra il delitto di diffamazione (art. 595 cod. pen.), sol perché i suoi scritti contengono dubbi e perplessità sulla correttezza professionale del dr. Anzà. Sovviene in ogni caso la generale causa di giustificazione di cui all'art. 51 cod. pen., sub specie di esercizio del diritto di critica, preordinato ad ottenere il controllo di eventuali violazioni delle regole deontologiche. [Cass. pen., Sez. V, 05/07/2010, n. 33994]-
L'esimente, che nell’ elaborazione costante di dottrina e giurisprudenza, si realizza relativamente all'esercizio di un diritto (ovvero all'adempimento di un dovere), quando il diritto di cronaca o quello di critica sia conforme ai seguenti limiti:
- verità del fatto narrato;
- pertinenza (intesa quale obbiettivo interesse del fatto per la pubblica opinione)
- e continenza, ovvero correttezza del suo riferimento.
Anche se l'esercizio del diritto di critica trova un limite preciso nell'inammissibilità degli attacchi puramente personali, intesi esclusivamente a colpire la sfera privata dell'offeso e che possono sfociare, quindi, nell'ingiuria, la contumelia e la lesione della reputazione, dal concetto di critica esula, comunque, il requisito dell'obbiettività e della serenità (confacenti invece al diritto di cronaca, come meglio innanzi) in quanto attività essenzialmente valutativa, frutto, quindi, di una lettura personale degli eventi e molto spesso indirizzata a manifestare, con passione e coinvolgimento, un dissenso. Nell'esercizio del diritto di critica, pertanto, è logicamente ammissibile un'intrinseca valenza aggressiva nei confronti del destinatario che dia luogo anche ad una compressione del diritto alla reputazione dello stesso.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Diffida a aia italcementi tavolo tecnico d'angelo giorgioPino Ciampolillo
Oggetto: Decadenza, per inosservanza prescrizioni, decreto 693 18 luglio 2008
Il Sottoscritto Coordinatore del Comitato Cittadino Isola Pulita con la presente intende ribadire quanto dichiarato nel corso della riunione del Tavolo tecnico tenutosi presso il 1° Servizio VIA-VAS di questo Assessorato, avente ad oggetto “Procedura A.I.A. Impianto IPPC ditta Italcementi S.p.a.”:
.
Considerato che la procedura di autorizzazione integrata ambientale, in particolare per I cementifici, ha diverse funzioni, quelle di maggior interesse sono le seguenti:
a) verifica puntuale delle autorizzazioni ambientali esistenti per ricondurle ad una unica
autorizzazione tenendo conto del principio della applicazione della prevenzione e riduzione dell’inquinamento, al fine di raggiungere l’obiettivo di un elevato livello di protezione ambientale e della popolazione.
b) Verifica della applicazione delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida
redatte per conto della Commissione della Unione Europea ed a livello nazionale) atte a
ridurre gli impatti ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata
di vita tecnica dell’impianto, la previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove
necessario, a raggiungere prestazioni idonee entro tempi certi.
c) La fissazione di limiti emissivi per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni,
scarichi, rumore, ecc) che tengano conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in esame ma anche delle caratteristiche ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili all’impianto e anche limiti inferiori alle prestazioni ottenibili dall’applicazione delle migliori tecnologie ove le criticità locali siano tali da renderle necessarie. continua su:
http://isoladellefemmineitalcementieambiente.blogspot.com/
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/
Diffida a aia italcementi tavolo tecnico d'angelo giorgioPino Ciampolillo
Oggetto: Decadenza, per inosservanza prescrizioni, decreto 693 18 luglio 2008
Il Sottoscritto Coordinatore del Comitato Cittadino Isola Pulita con la presente intende ribadire quanto dichiarato nel corso della riunione del Tavolo tecnico tenutosi presso il 1° Servizio VIA-VAS di questo Assessorato, avente ad oggetto “Procedura A.I.A. Impianto IPPC ditta Italcementi S.p.a.”:
.
Considerato che la procedura di autorizzazione integrata ambientale, in particolare per I cementifici, ha diverse funzioni, quelle di maggior interesse sono le seguenti:
a) verifica puntuale delle autorizzazioni ambientali esistenti per ricondurle ad una unica
autorizzazione tenendo conto del principio della applicazione della prevenzione e riduzione dell’inquinamento, al fine di raggiungere l’obiettivo di un elevato livello di protezione ambientale e della popolazione.
b) Verifica della applicazione delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida
redatte per conto della Commissione della Unione Europea ed a livello nazionale) atte a
ridurre gli impatti ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata
di vita tecnica dell’impianto, la previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove
necessario, a raggiungere prestazioni idonee entro tempi certi.
c) La fissazione di limiti emissivi per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni,
scarichi, rumore, ecc) che tengano conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in esame ma anche delle caratteristiche ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili all’impianto e anche limiti inferiori alle prestazioni ottenibili dall’applicazione delle migliori tecnologie ove le criticità locali siano tali da renderle necessarie. continua su:
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Italcementi diffida a aia italcementi tavolo tecnico d'angelo giorgioPino Ciampolillo
Oggetto: Decadenza, per inosservanza prescrizioni, decreto 693 18 luglio 2008
Il Sottoscritto Coordinatore del Comitato Cittadino Isola Pulita con la presente intende ribadire quanto dichiarato nel corso della riunione del Tavolo tecnico tenutosi presso il 1° Servizio VIA-VAS di questo Assessorato, avente ad oggetto “Procedura A.I.A. Impianto IPPC ditta Italcementi S.p.a.”:
.
Considerato che la procedura di autorizzazione integrata ambientale, in particolare per I cementifici, ha diverse funzioni, quelle di maggior interesse sono le seguenti:
a) verifica puntuale delle autorizzazioni ambientali esistenti per ricondurle ad una unica
autorizzazione tenendo conto del principio della applicazione della prevenzione e riduzione dell’inquinamento, al fine di raggiungere l’obiettivo di un elevato livello di protezione ambientale e della popolazione.
b) Verifica della applicazione delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida
redatte per conto della Commissione della Unione Europea ed a livello nazionale) atte a
ridurre gli impatti ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata
di vita tecnica dell’impianto, la previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove
necessario, a raggiungere prestazioni idonee entro tempi certi.
c) La fissazione di limiti emissivi per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni,
scarichi, rumore, ecc) che tengano conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in esame ma anche delle caratteristiche ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili all’impianto e anche limiti inferiori alle prestazioni ottenibili dall’applicazione delle migliori tecnologie ove le criticità locali siano tali da renderle necessarie. continua su:
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Oggetto: Decadenza, per inosservanza prescrizioni, decreto 693 18 luglio 2008
Il Sottoscritto Coordinatore del Comitato Cittadino Isola Pulita con la presente intende ribadire quanto dichiarato nel corso della riunione del Tavolo tecnico tenutosi presso il 1° Servizio VIA-VAS di questo Assessorato, avente ad oggetto “Procedura A.I.A. Impianto IPPC ditta Italcementi S.p.a.”:
.
Considerato che la procedura di autorizzazione integrata ambientale, in particolare per I cementifici, ha diverse funzioni, quelle di maggior interesse sono le seguenti:
a) verifica puntuale delle autorizzazioni ambientali esistenti per ricondurle ad una unica
autorizzazione tenendo conto del principio della applicazione della prevenzione e riduzione dell’inquinamento, al fine di raggiungere l’obiettivo di un elevato livello di protezione ambientale e della popolazione.
b) Verifica della applicazione delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida
redatte per conto della Commissione della Unione Europea ed a livello nazionale) atte a
ridurre gli impatti ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata
di vita tecnica dell’impianto, la previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove
necessario, a raggiungere prestazioni idonee entro tempi certi.
c) La fissazione di limiti emissivi per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni,
scarichi, rumore, ecc) che tengano conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in esame ma anche delle caratteristiche ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili all’impianto e anche limiti inferiori alle prestazioni ottenibili dall’applicazione delle migliori tecnologie ove le criticità locali siano tali da renderle necessarie. continua su:
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Oggetto: Decadenza, per inosservanza prescrizioni, decreto 693 18 luglio 2008
Il Sottoscritto Coordinatore del Comitato Cittadino Isola Pulita con la presente intende ribadire quanto dichiarato nel corso della riunione del Tavolo tecnico tenutosi presso il 1° Servizio VIA-VAS di questo Assessorato, avente ad oggetto “Procedura A.I.A. Impianto IPPC ditta Italcementi S.p.a.”:
.
Considerato che la procedura di autorizzazione integrata ambientale, in particolare per I cementifici, ha diverse funzioni, quelle di maggior interesse sono le seguenti:
a) verifica puntuale delle autorizzazioni ambientali esistenti per ricondurle ad una unica
autorizzazione tenendo conto del principio della applicazione della prevenzione e riduzione dell’inquinamento, al fine di raggiungere l’obiettivo di un elevato livello di protezione ambientale e della popolazione.
b) Verifica della applicazione delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida
redatte per conto della Commissione della Unione Europea ed a livello nazionale) atte a
ridurre gli impatti ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata
di vita tecnica dell’impianto, la previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove
necessario, a raggiungere prestazioni idonee entro tempi certi.
c) La fissazione di limiti emissivi per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni,
scarichi, rumore, ecc) che tengano conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in esame ma anche delle caratteristiche ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili all’impianto e anche limiti inferiori alle prestazioni ottenibili dall’applicazione delle migliori tecnologie ove le criticità locali siano tali da renderle necessarie. continua su:
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Diffida a aia italcementi tavolo tecnico d'angelo giorgioPino Ciampolillo
CONDIZIONI ECONOMICHE DEL COMUNE E GESTIONE DEL PATRIMONIO
Dagli elementi raccolti nel corso dell’accesso si ricava che il Comune di Isola delle Femmine versa in una situazione economico-finanziaria piuttosto difficile, in parte dovuta alla progressiva riduzione dei trasferimenti provenienti dallo Stato e dalla Regione Siciliana, che ha determinato il ricorso ad anticipazioni di cassa dalla banca che gestisce il servizio di tesoreria comunale, ed in parte dalla inefficienza di tutto il sistema di riscossione dei tributi che ha determinato, tra l’altro, anche il consolidarsi di un crescente indebitamento nei confronti della societa’ che gestisce il servizio di raccolta e trasferimento in discarica dei rifiuti solidi urbani per conto dell’ATO PA1 al quale il Comune appartiene.
Le criticita’ del funzionamento del servizio di riscossione dei tributi, inoltre, sono state ascritte - secondo ripetute e convinte dichiarazioni dei funzionari responsabili del Comune - all’esito negativo del rapporto gia’ instaurato con la societa’ TRIBUTI ITALIA s.p.a. - la cui condotta criminale ha avuto peraltro notazioni di rilievo nazionale
Tratto da Relazione allegata al decreto di Scioglimento del Consiglio Comunale di Isola delle Femmine Gazzetta Ufficiale 279 29 novembre 2012 da pag 55 a pagina 60
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.com/2012/11/relazione-prefettizia-dellacommissione.html
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/11/la-corte-dei-conti-la-relazione-di.html
Italcementi diffida a aia italcementi tavolo tecnico d'angelo giorgioPino Ciampolillo
CONDIZIONI ECONOMICHE DEL COMUNE E GESTIONE DEL PATRIMONIO
Dagli elementi raccolti nel corso dell’accesso si ricava che il Comune di Isola delle Femmine versa in una situazione economico-finanziaria piuttosto difficile, in parte dovuta alla progressiva riduzione dei trasferimenti provenienti dallo Stato e dalla Regione Siciliana, che ha determinato il ricorso ad anticipazioni di cassa dalla banca che gestisce il servizio di tesoreria comunale, ed in parte dalla inefficienza di tutto il sistema di riscossione dei tributi che ha determinato, tra l’altro, anche il consolidarsi di un crescente indebitamento nei confronti della societa’ che gestisce il servizio di raccolta e trasferimento in discarica dei rifiuti solidi urbani per conto dell’ATO PA1 al quale il Comune appartiene.
Le criticita’ del funzionamento del servizio di riscossione dei tributi, inoltre, sono state ascritte - secondo ripetute e convinte dichiarazioni dei funzionari responsabili del Comune - all’esito negativo del rapporto gia’ instaurato con la societa’ TRIBUTI ITALIA s.p.a. - la cui condotta criminale ha avuto peraltro notazioni di rilievo nazionale
Tratto da Relazione allegata al decreto di Scioglimento del Consiglio Comunale di Isola delle Femmine Gazzetta Ufficiale 279 29 novembre 2012 da pag 55 a pagina 60
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Similar to Piano aria regione sicilia allegato ddus n. 19_del_5_settembre_2006 (20)
Italcementi diffida a aia italcementi tavolo tecnico d'angelo giorgio
Piano aria regione sicilia allegato ddus n. 19_del_5_settembre_2006
1. D.D.U.S. n° 19 del 05.09.2006
REPUBBLICA ITALIANA
REGIONE SICILIANA
ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE
UFFICIO SPECIALE AREE AD ELEVATO RISCHIO DI CRISI AMBIENTALE
IL DIRIGENTE PREPOSTO
Visto lo Statuto della Regione Siciliana;
Vista la Legge Regionale n. 2 del 10/04/1978;
Vista la Legge Regionale n. 39 del 18/05/1977;
Vista la Legge Regionale n. 78 del 04/08/1980;
Visto il Decreto Presidente della Repubblica n. 203 del 24/05/1988;
Vista la Legge n. 288 del 4/08/1989;
Visto il Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri del 21/07/1989;
Visto il Decreto del Ministro dell'Ambiente del 12 luglio 1990;
Visto il Decreto del Presidente della Repubblica del 25 luglio 1991;
Visto il D.A. n. 409/17 del 14 luglio 1997, col quale sono stati individuati gli adempimenti a carico
delle imprese per la verifica delle emissioni diffuse di polveri;
Visto il D.A. n. 31/17 del 25/01/99, con il quale sono stati individuati i contenuti delle relazioni di
analisi, nonché le condizioni e le modalità di effettuazione dei campionamenti, le metodiche e
l'esposizione dei risultati analitici;
Visto il D.M. del 25/08/2000 “Aggiornamento dei metodi di campionamento, analisi e valutazione
degli inquinanti ai sensi del D.P.R. 203/88”;
Visto il D.A. n. 232/17 del 18/04/2001 recante direttive per il rilascio delle autorizzazioni ai sensi
del D.P.R. 203/88;
Vista la circolare dell’ARTA n. 6526/U del 30/03/1996 relativa alla fissazione dei limiti alle
emissioni ed alla periodicità dei rilevamenti;
Visti i DD.AA. 13/02/1998 e 26/06/1998 relativi al contenimento dell’inquinamento atmosferico
nell’area industriale di Milazzo;
Visti gli art. 7, 8, 9 del D.L.gs. n. 351/99;
Visto il D.M. 2/04/2002 n. 60 che ha recepito le Direttive 1999/30/CE e 2000/69/CE con
aggiornamento dei valori limite delle emissioni;
Visto il Decreto dell'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente n. 50/GAB del 4 settembre
2002, con il quale è stato dichiarato area ad elevato rischio di crisi ambientale il territorio del
Comprensorio del Mela costituito dai comuni di Condrò, Gualtieri Sicaminò, Milazzo, Pace del
Mela, San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela e San Pier Niceto;
Vista la Delibera della Giunta Regionale di Governo n. 306 del 29.6.2005 con la quale viene
istituito l’Ufficio Speciale per le Aree ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale, ai sensi dell’art. 4, c.
7 della L.r. 10/2000, al fine di consentire ad un’unica struttura di coordinare la realizzazione di
programmi e progetti di rilevante entità nelle aree dichiarate a rischio ambientale;
Visto il decreto dell’ARTA n. 305/2005 del 19.12.2005;
Visto il D.Lgs. 152 del 3 aprile 2006, parte Va “Norme in materia di tutela dell’aria e di riduzione
delle emissioni in atmosfera”;
2. Visto il documento dell’1 agosto 2006 predisposto dalla Commissione Provinciale Tutela Ambiente
di Messina in adempimento a quanto disposto con D.A. 48/GAB del 23/02/2005;
Considerato che alcune Aziende operanti nell’area hanno come obiettivo il miglioramento delle
prestazioni ambientali avendo acquisito le relative certificazioni riconosciute a livello comunitario;
Considerata la situazione ambientale dell’area ad elevato rischio di crisi ambientale del
Comprensorio del Mela;
Ritenuto di dover procedere, nella qualità di Autorità preposta, al risanamento ambientale dell’area
a rischio in oggetto,
DECRETA
Articolo 1
È approvato il documento dell’1 agosto 2006 predisposto dalla Commissione Provinciale
Tutela Ambiente di Messina, in premessa citato, costituito dai seguenti allegati che fanno parte
integrante del presente decreto:
Allegato 1 - piano di azione;
Allegato 2 - interventi di prevenzione dell’inquinamento atmosferico;
Allegato 3 - caratteristiche delle stazioni della rete di rilevamento della qualità dell’aria;
Allegato 4 - ubicazione delle stazioni della rete di rilevamento della qualità dell’aria;
Quanto contenuto nel presente decreto costituisce “Intervento di risanamento della qualità
dell’aria nell’ambito del piano di risanamento ambientale dell’area a rischio del Comprensorio del
Mela”.
Articolo 2
Nelle more della definizione della rete di rilevamento di cui agli allegati 3 e 4, l’attivazione
delle procedure di intervento, in conformità a quanto prescritto negli allegati 1 e 2, dovrà essere
basata sulle centraline e sui parametri rilevati dalla rete di rilevamento attualmente esistente di cui
al citato D.A. del 13/02/1998.
Nella fase transitoria la Provincia Regionale di Messina curerà l’allertamento delle Aziende
in caso di superamento dei livelli di concentrazione delle sostanze monitorate, così come fissati nel
presente decreto, vigilando sull’attuazione degli interventi di prevenzione stabiliti.
Avverso il presente provvedimento può essere proposto ricorso entro il termine di 60 giorni al
Tribunale Amministrativo Regionale, ai sensi della legge 6 Dicembre 1971 n. 1034, ovvero ricorso
straordinario al Presidente della Regione Siciliana, entro il termine di 120 giorni, ai sensi dell’art.
23, ultimo comma, dello Statuto Siciliano.
Il presente Decreto verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana.
Palermo, 05 settembre 2006
Il Dirigente preposto all’Ufficio Speciale
Dott. Antonino Cuspilici
3. Allegato 1 – PIANO DI AZIONE
1) I gestori delle fonti di emissione hanno l’obbligo di mettere in atto autonomamente le procedure di intervento
di cui al presente allegato tutte le volte che si verificheranno gli eventi in esso previsti.
2) Le norme di comportamento devono essere rispettate da tutti gli insediamenti industriali individuati nel
presente decreto, indipendentemente dalla loro localizzazione.
3) I dati relativi alla qualità dell’aria verranno forniti, in tempo reale, su supporto telematico, dalle reti di
rilevamento in esercizio, che saranno interconnesse per lo scambio costante dei dati.
4) I dati delle centraline saranno acquisiti dal gestore della Rete e, a cura dello stesso, saranno inviati ai soggetti
istituzionalmente competenti (C.P.T.A., Provincia, DAP Messina, Comuni, ecc.), e con sistemi idonei resi
accessibili ai cittadini.
La rete interconnessa del comprensorio industriale di Milazzo è costituita complessivamente da n. 17 stazioni
(le caratteristiche e la localizzazione riportati negli Allegati 3 e 4) .
I dati meteo di riferimento utilizzati nei calcoli sono quelli rilevati dai sensori installati sulla torre
meteorologica della centrale termoelettrica di San Filippo del Mela a quota 100 m e dal sistema RASSSODAR della Provincia Regionale di Messina.
Ai fini dell'applicazione delle norme comportamentali si farà riferimento, oltre che ai parametri chimici, anche
ai parametri meteo (direzione prevalente del vento, velocità del vento, temperatura dell’aria, ecc.) misurati a
quota 100 m e dal sistema RASS-SODAR.
5) Ogni postazione chimica di ciascuna rete elabora e rende disponibile ogni ora, per ogni inquinante misurato, un
dato di concentrazione media oraria sulla base delle misure elementari acquisite nell'ora, oltre alle
concentrazioni medie di 10 minuti per SO2 (anidride solforosa) e NMHC (idrocarburi non metanici). Nel caso
che le medie orarie siano elaborate su base semioraria, queste dovranno esser riportate su base oraria. Il dato di
concentrazione in uscita è espresso in µg/m3 ed è corretto in base all'ultima calibrazione. Qualora gli
analizzatori di inquinanti forniscano la concentrazione espressa in ppm il software provvederà alla necessaria
conversione in µg/m3 (a 293 K e 101,3 kPa) utilizzando i seguenti coefficienti moltiplicativi:
2664 per la concentrazione di SO2;
1914 per la concentrazione di NO2;
499 per la concentrazione di NMHC (espressi in C).
Per la postazione meteo la rete elabora e rende disponibile ogni ora i seguenti parametri:
direzione prevalente del vento a quota 100 m;
velocità del vento a quota 100m in m/s.
Dovranno inoltre essere disponibili:
velocità del vento a quota 10 m (m/sec);
sigma direzione vento a quota 100 m (gradi nord);
direzione risultante del vento a 10 e 100 m (gradi nord);
velocità risultante del vento a 10 e 100 m (m/sec);
temperatura aria (°C);
pressione aria (kPa);
umidità relativa dell’aria (%);
precipitazione (mm/h);
irraggiamento solare (kW/m2).
Dovrà inoltre essere attivato un sistema di rilevamento del fenomeno dell’inversione termica con idoneo
sistema (RASS-SODAR o equivalente), da verificarsi ad una quota max di 300 m con gradiente termico di
1,3°C rapportato a 100 m.
I dati di cui sopra sono registrati presso il centro di elaborazione dati.
4. 6) Per il buon funzionamento delle apparecchiature, a garanzia della qualità ed affidabilità delle misure, la Rete
dovrà essere gestita secondo le specifiche tecniche contenute nella “Guida al manuale della qualità delle reti
di rilevamento della qualità dell’aria” (RTI CTN_ACE 2/2001) e successive modifiche ed integrazioni.
Dovrà essere reso disponibile dal gestore della Rete un soggetto “reperibile” cui fare riferimento per eventuali
segnalazioni di anomalie, guasti, chiarimenti inerenti al funzionamento ed alle indicazioni fornite dalla rete.
La richiesta di intervento del reperibile dovrà riguardare esclusivamente situazioni particolarmente
significative ed importanti quali ad esempio la mancanza di dati di una rete per più di 2 ore o la presenza di
valori elevati di concentrazione in postazioni con test di riferibilità negativo. Successivamente alla prima
applicazione i casi di richiesta reperibile saranno evidenziati da software sulla base delle anomalie riscontrate.
7) Per ciascuna postazione sono definiti livelli di concentrazione di SO2, NO2, NMHC (in µg/m3) in base ai quali
sono individuati gli stati di preallarme, allarme ed emergenza.
Preallarme
superamento CMR SO2;
concentrazione media oraria di SO2>150;
concentrazione media oraria di NO2>200;
concentrazione media oraria di NMHC >500
Allarme
superamento CMR SO2 per 3 ore consecutive;
concentrazione media oraria di SO2>225;
concentrazione media oraria di NO2>250;
concentrazione media oraria di NMHC >700
Emergenza
mancato riallineamento nelle tre ore successive alla condizione di allarme della CMR SO2;
concentrazione media oraria di SO2>350;
concentrazione media oraria di NO2>300;
concentrazione media oraria di NMHC >1000.
dove per CMR SO2 si intende la Concentrazione Media Residua di SO2 calcolata come:
i
∑ Ch
3000 CMR =
h=1
——————————
24-i
i
in cui
∑Ch
è la sommatoria delle concentrazioni orarie acquisite sino all’ora i-esima
h=1
della giornata in corso.
La CMR SO2 può essere calcolata a partire dalla ora 1, ed “i” può assumere il valore massimo di 23.
E' inoltre definito di seguito il criterio di riferibilità meteorologica in base al quale lo stato segnalato comporta
o meno gli interventi programmati delle aziende per il contenimento delle emissioni.
Ai fini dell’applicazione del criterio di riferibilità, per Edipower e Raffineria di Milazzo, in via iniziale si farà
riferimento ad un solo punto di emissione fittizio, PEF con Lat. 38°12'16" e Long. 15°16'26", ubicato in
posizione baricentrica (per inquinanti emessi) rispetto alle ciminiere presenti nel territorio. Per la ESI il punto
di emissione fittizio PE ha coordinate coincidenti con il centro dello stabilimento (Lat. 38° 12' 20", Long.
15°18' 53").
Si definisce AZ(j) l’angolo in gradi Nord che il segmento congiungente il punto fittizio PE con la postazione j
forma con un asse Y avente origine coincidente con PE.
Il test di riferibilità effettuato ogni ora nel programma di gestione per ognuna delle postazioni chimiche della
rete interconnessa è positivo se:
5.
la velocità del vento a quota 100 m è < 1,5 m/sec;
la velocità del vento a quota 100 m è compresa tra 1,5 m/sec e 2,5 m/sec (estremi inclusi) e la direzione
prevalente del vento a quota 100 m compresa in un settore di ampiezza 180 gradi cioè:
AZ - 90 ≤ D.V. ≤ AZ + 90
la velocità del vento a quota 100 m è compresa tra 2,5 m/sec. e 4 m/sec. e la direzione prevalente del
vento quota 100 m. è compresa in un settore di ampiezza 120 gradi cioè:
AZ - 60 ≤ D.V. ≤ AZ + 60
la velocità del vento a quota 100 m è > = 4 m/sec. e la direzione prevalente del vento quota 100 m è
compresa in un settore di ampiezza 60 gradi cioè:
AZ - 30 ≤ D.V. ≤ AZ + 30
L'insorgenza di anomalie in una o più postazioni che avesse determinato la necessità di
interventi, comporterà la cancellazione degli stati di allarme ed emergenza eventualmente in
atto solo nel caso in cui nessun altra postazione permarrà nello stato di allarme o emergenza
con riferibilità positiva.
8) Gli interventi programmati dalle aziende del territorio per il contenimento delle immissioni di SO2 , NO2 e
NMHC approvati con il presente decreto e riportati in Allegato 2, saranno attuati al verificarsi contemporaneo
delle seguenti condizioni:
riferibilità meteorologica accertata;
una postazione in condizioni di preallarme, allarme o emergenza.
9) Gli interventi da attuarsi da parte dei gestori delle emissioni sono quelli riportati in Allegato 2 per ciascuna
azienda. Inoltre tutti gli stabilimenti industriali, individuati nel presente provvedimento, sono tenuti anche ad
adottare adeguati interventi al fine di evitare la produzione di “emissioni diffuse” secondo la normativa
vigente.
10) Tutti gli interventi per la riduzione delle emissioni dovranno essere documentabili ed annotati su apposito
registro a disposizione delle autorità di controllo, ed essere comunicate in tempo reale al gestore della Rete.
11) Qualora, a seguito di ciascuno degli interventi previsti, entro un’ora non venisse riscontrata inversione di
tendenza, si procederà agli interventi successivi. Il ripristino delle condizioni normali potrà essere effettuato
dopo un’ora dal cessato stato di preallarme, allarme o emergenza.
12) In caso di permanenza dello stato di emergenza per mancato riallineamento dei parametri, malgrado
l’attuazione degli interventi correttivi previsti dal presente provvedimento, il gestore della Rete provvederà ad
allertare le autorità competenti al fine di individuare gli opportuni interventi.
13) Dopo un’ora dal verificarsi della condizione di inversione termica, come precedentemente definita, le aziende
daranno seguito ai seguenti interventi programmati:
Raffineria di Milazzo - avvio delle procedure di preallarme per SO2 ed NO2, avvio di procedure di
emergenza (livelli I e II ) per NMHC;
Edipower – innalzamento della temperatura dei fumi di tutte le Unità termoelettriche da 160 MW fino a
150 °C; verifica e riallineamento delle emissioni massiche di SO2 delle n. 2 Unità termoelettriche da
320 MW ad un valore inferiore o uguale a 180 kg/ora per singola Unità.
ESI S.p.A.- avvio di procedure di allarme per SO2 e NO2.
Restano ferme le procedure previste negli allegati seguenti in caso di superamento delle soglie di cui al punto
7.
14) L’efficacia degli interventi previsti dal presente provvedimento saranno comunque verificate al termine di un
anno dalla data di entrata in funzione della rete di monitoraggio interconnessa, al fine di una eventuale
revisione alla luce dell'esperienza acquisita.
6. Allegato 2 – INTERVENTI DI PREVENZIONE DELL’INQUINAMENTO
ATMOSFERICO
A seguito di segnalazione – proveniente dal sistema di controllo delle emissioni o dalla rete
di monitoraggio delle immissioni – di superamento di una delle soglie previste (preallarme, allarme,
emergenza), il personale preposto alla conduzione degli impianti degli insediamenti industriali sotto
elencati attuerà gli interventi previsti da questo allegato, in ordine prioritario e sequenziale.
1. EDIPOWER
1.1 Interventi programmati per il controllo di SO2
1.1.1 Preallarme
I.
II.
III.
Nella prima ora dalla segnalazione:
verificare la congruità delle misure previo contatto telefonico con il Reperibile di
Rete. Con test di riferibilità positivo, si procede all’innalzamento della temperatura
dei fumi di tutte le Unità termoelettriche da 160 MW fino a 150 °C .
Nella seconda ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di SO2 delle n. 2 Unità
termoelettriche da 320 MW ad un valore inferiore o uguale a 180 kg/ora per singola
Unità.
esclusione dalla teleregolazione per le quattro unità termoelettriche da 160 MW con
innalzamento della temperatura fino a 155 °C delle stesse Unità da 160 MW.
Nella terza ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di SO2 delle n. 4 Unità
termoelettriche da 160 MW ad un valore inferiore o uguale a 580 kg/ora per singola
Unità.
Qualora per motivi tecnico-gestionali non fosse possibile verificare, ovvero attuare, cadauna
azione sopraindicata il gestore dell’impianto dovrà intraprendere altre azioni sostitutive che abbiano
una incidenza di pari intensità sulla riduzione dei flussi orari di massa di SO2 da conseguire.
1.1.2 Allarme
Qualora lo stato di allarme sia consequenziale ad uno stato di preallarme, si procederà come
di seguito:
1) Se si proviene dalla terza ora di preallarme lo step di intervento successivo sarà il III del
punto 1.1.2 realizzando contestualmente anche il II dello stesso punto.
2) In tutti gli altri casi lo step di intervento successivo sarà il II del punto 1.1.2.
I.
Nella prima ora dalla segnalazione:
verificare la congruità delle misure previo contatto telefonico con il Reperibile di
Rete. Con test di riferibilità positivo, si procederà alla esclusione dalla
7. II.
III.
IV.
V.
VI.
VII.
teleregolazione e all’innalzamento della temperatura dei fumi fino a 155 °C per le
quattro unità termoelettriche da 160 MW compatibilmente con il carico del gruppo.
Nella seconda ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di SO2 delle n. 2 Unità
termoelettriche da 320 MW ad un valore inferiore o uguale a 160 kg/ora per
singola Unità.
Nella terza ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di SO2 delle n. 4 Unità
termoelettriche da 160 MW ad un valore inferiore o uguale a 465 kg/ora per
singola Unità.
Nella quarta ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di SO2 di n. 1 Unità
termoelettriche da 160 MW ad un valore inferiore o uguale a 430 kg/ora per
singola Unità.
Nella quinta ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di SO2 di n. 2 Unità
termoelettriche da 160 MW ad un valore inferiore o uguale a 430 kg/ora per
singola Unità.
Nella sesta ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di SO2 di n. 3 Unità
termoelettriche da 160 MW ad un valore inferiore o uguale a 430 kg/ora. per
singola Unità.
Nella settima ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di SO2 delle quattro Unità
termoelettriche da 160 MW ad un valore inferiore o uguale a 430 Kg/ora per
singola Unità.
Qualora per motivi tecnico-gestionali non fosse possibile verificare, ovvero attuare, cadauna
azione sopraindicata il gestore dell’impianto dovrà intraprendere altre azioni sostitutive che abbiano
una incidenza di pari intensità sulla riduzione dei flussi orari di massa di SO2 da conseguire.
Qualora nel corso delle azioni sopraindicate non si realizzasse il rientro della segnalazione al
di sotto della soglia di allarme, dovranno essere attuati progressivamente nelle ore successive gli
ulteriori interventi previsti nel caso di segnalazione di emergenza.
Qualora nel corso delle azioni sopraindicate si riscontrasse il rientro della segnalazione al di
sotto della soglia di allarme, tutti gli interventi già attuati dovranno essere mantenuti per una
ulteriore ora successiva dal cessato stato di allarme.
1.1.3 Emergenza
Qualora lo stato di emergenza sia consequenziale ad uno stato di allarme, si procederà come
di seguito:
1) Se si proviene dalla settima ora di allarme lo step di intervento successivo sarà il III del
punto 1.1.3 realizzando contestualmente anche il II dello stesso punto.
2) In tutti gli altri casi lo step di intervento successivo sarà il II. del punto 1.1.3.
I.
Nella prima ora dalla segnalazione:
verificare la congruità delle misure previo contatto telefonico con il Reperibile di
Rete. Con test di riferibilità positivo, si procede all’innalzamento della temperatura
dei fumi fino a 155 °C per tutte le unità da 160 MW, inoltre, verifica e
8. II.
III.
IV.
V.
VI.
VII.
VIII.
IX.
X.
XI.
XII.
XIII.
XIV.
XV.
XVI.
riallineamento delle emissioni massiche di SO2 delle 2 Unità termoelettriche da 320
MW ad un valore inferiore o uguale a 150 kg/ora per singola Unità.
Nella seconda ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di SO2 delle n. 4 Unità
termoelettriche da 160 MW ad un valore inferiore o uguale a 430 Kg/ora per singola
Unità.
Nella terza ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di SO2 delle due Unità
termoelettriche da 320 MW ad un valore inferiore o uguale a 110 Kg/ora per singola
unità;
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di SO2 di n. 1 Unità termoelettrica
da 160 MW ad un valore inferiore o uguale a 350 Kg/ora.
Nella quarta ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di SO2 di n. 2 Unità
termoelettriche da 160 MW ad un valore inferiore o uguale a 350 Kg/ora per singola
Unità.
Nella quinta ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di SO2 di n. 3 Unità
termoelettriche da 160 MW ad un valore inferiore o uguale a 350 Kg/ora per singola
Unità.
Nella sesta ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di SO2 delle 4 Unità
termoelettriche da 160 MW ad un valore inferiore o uguale a 350 Kg/ora per singola
Unità.
Nella settima ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di SO2 di n. 1 Unità termoelettrica
da 160 MW ad un valore inferiore o uguale a 300 Kg/ora.
Nella ottava ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di SO2 di n. 2 Unità
termoelettriche da 160 MW ad un valore inferiore o uguale a 300 Kg/ora per singola
Unità.
Nella nona ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di SO2 di n. 3 Unità
termoelettriche da 160 MW ad un valore inferiore o uguale a 300 Kg/ora per singola
Unità.
Nella decima ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di SO2 delle 4 Unità
termoelettriche da 160 MW ad un valore inferiore o uguale a 300 Kg/ora per singola
Unità.
Nella undicesima ora dalla segnalazione:
fermare n. 1 Unità termoelettrica da 160 MW.
Nella dodicesima ora dalla segnalazione:
fermare n. 2 Unità termoelettriche da 160 MW.
Nella tredicesima ora dalla segnalazione:
fermare n. 3 Unità termoelettriche da 160 MW.
Nella quattordicesima ora dalla segnalazione:
fermare le 4 Unità termoelettriche da 160 MW.
Nella quindicesima ora dalla segnalazione:
fermare n. 1 Unità termoelettrica da 320 MW.
Nella sedicesima ora dalla segnalazione:
fermare le 2 Unità termoelettriche da 320 MW.
9. Qualora per motivi tecnico-gestionali non fosse possibile verificare, ovvero attuare, cadauna
azione sopraindicata il gestore dell’impianto dovrà intraprendere altre azioni sostitutive che abbiano
una incidenza di pari intensità sulla riduzione dei flussi orari di massa di SO2 da conseguire.
Qualora nel corso delle azioni sopraindicate si riscontrasse il rientro della segnalazione al di
sotto della soglia di emergenza, allarme e preallarme, tutti gli interventi già attuati dovranno essere
mantenuti nell’ora successiva.
1.2 Interventi programmati per il controllo di NOx
1.2.1 Preallarme
I.
II.
III.
Nella prima ora dalla segnalazione:
verificare la congruità delle misure previo contatto telefonico con il Reperibile di
Rete e la riferibilità della capannina di rilevamento.
Nella seconda ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di NOx delle quattro Unità
termoelettriche da 160 MW ad un valore inferiore o uguale a 200 kg/ora per
singola Unità.
Nella terza ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di NOx delle due Unità
termoelettriche da 320 MW ad un valore inferiore o uguale a 130 kg/ora per
singola Unità.
Qualora per motivi tecnico-gestionali non fosse possibile verificare, ovvero attuare, cadauna
azione sopraindicata il gestore dell’impianto dovrà intraprendere altre azioni sostitutive che abbiano
una incidenza di pari intensità sulla riduzione dei flussi orari di massa di NOx da conseguire.
1.2.2 Allarme
Qualora lo stato di allarme sia consequenziale allo stato di preallarme, lo step di intervento
successivo sarà il II di questo punto 1.2.2.
I.
II.
III.
IV.
Nella prima ora dalla segnalazione:
verificare la congruità delle misure previo contatto telefonico con il Reperibile di
Rete e la riferibilità della capannina di rilevamento
Nella seconda ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di NOx delle 4 Unità
termoelettriche da 160 MW ad un valore inferiore o uguale 150 kg/ora per singola
Unità.
Nella terza ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di NOx delle Unità
termoelettriche da 320 MW ad un valore inferiore o uguale a 100 kg/ora per
singola Unità.
Nella quarta ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di NOx delle 4 Unità
termoelettriche da 160 MW ad un valore inferiore o uguale 100 kg/ora per singola
Unità.
10. Qualora per motivi tecnico-gestionali non fosse possibile verificare, ovvero attuare, cadauna
azione sopraindicata il gestore dell’impianto dovrà intraprendere altre azioni sostitutive che abbiano
una incidenza di pari intensità sulla riduzione dei flussi orari di massa di NOx da conseguire
1.2.3
Emergenza
Qualora lo stato di emergenza sia consequenziale allo stato di allarme, lo step di intervento
successivo sarà il III di questo punto 1.2.3
I.
II.
III.
IV.
V.
VI.
VII.
Nella prima ora dalla segnalazione:
verificare la congruità delle misure previo contatto telefonico con il Reperibile di
Rete e la riferibilità della capannina di rilevamento
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di NOx delle Unità
termoelettriche da 160 MW ad un valore inferiore o uguale a 150 kg/ora per
singola unità.
Nella seconda ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di NOx delle Unità
termoelettriche da 160 MW ad un valore inferiore o uguale a 120 kg/ora per
singola Unità.
Nella terza ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di NOx delle 2 Unità
termoelettriche da 320 MW ad un valore inferiore o uguale a 90 kg/ora per singola
Unità.
Nella quarta ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di NOx delle 4 Unità
termoelettriche da 160 MW ad un valore inferiore o uguale a 100 kg/ora per
singola Unità.
Nella quinta ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di NOx delle 2 Unità
termoelettriche da 320 MW ad un valore inferiore o uguale a 70 kg/ora per singola
Unità.
Nella sesta ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di NOx delle 2 Unità
termoelettriche da 320 MW ad un valore inferiore o uguale a 60 kg/ora per singola
Unità.
Nella settima ora dalla segnalazione:
verifica e riallineamento delle emissioni massiche di NOx delle 4 Unità
termoelettriche da 320 MW ad un valore inferiore o uguale a 50 kg/ora per singola
Unità.
Qualora per motivi tecnico-gestionali non fosse possibile verificare ovvero attuare
cadauna azione sopraindicata il gestore dell’impianto dovrà intraprendere altre azioni sostitutive che
abbiano una incidenza di pari intensità sulla riduzione dei flussi orari di massa di NOx da
conseguire.
Qualora nel corso delle azioni sopraindicate si riscontrasse il rientro della segnalazione
al di sotto della soglia di emergenza, allarme e preallarme, tutti gli interventi già attuati dovranno
essere mantenuti nell’ora successiva.
Si sottolinea altresì, che tutti i passaggi tra un livello di allarme inferiore ad un livello
superiore saranno gestiti secondo il criterio di attuare il gradino di intervento successivo a quelli già
attuati applicando sempre un’azione di intervento restrittiva.
11. 2. RAFFINERIA DI MILAZZO S.C.p.A.
2.1 Interventi programmati per il controllo di SO2
2.1.1 Preallarme
I.
II.
Nella prima ora dalla segnalazione:
verificare la congruità delle misure previo contatto telefonico con il Reperibile di
Rete, verificare le condizioni di marcia degli impianti e la qualità del combustibile
utilizzato . innalzamento della temperatura dei fumi al di sopra dei 200 °C degli
impianti di combustione utilizzanti olio combustibile.
Nella seconda ora dalla segnalazione:
sostituzione dell’olio combustibile impiegato da MTZ a BTZ.
L’intervento verrà mantenuto fino ad un’ora dopo il riallineamento.
2.1.2 Allarme
Qualora lo stato di allarme sia consequenziale allo stato di preallarme, lo step di intervento
successivo sarà il II di questo punto.
I.
Nella prima ora dalla segnalazione:
verificare la congruità delle misure previo contatto telefonico con il Reperibile di
Rete ed innalzamento della temperatura dei fumi degli impianti di combustione
utilizzanti olio combustibile al di sopra dei 200 °C. Sostituzione dell’olio
combustibile impiegato da MTZ a BTZ.
II.
Nella seconda ora dalla segnalazione:
sostituzione progressiva dell’olio combustibile in uso (sino ad un valore minimo di
10 t/h necessario a mantenere in esercizio la rete di distribuzione e ad assicurare
affidabilità di marcia ai servizi di produzione vapore ed energia elettrica) con Fuel
Gas e/o GPL gassificato e/o gas naturale.
L’intervento verrà mantenuto fino ad un’ora dopo il riallineamento dal cessato stato di
preallarme.
2.1.3 Emergenza
Qualora lo stato di emergenza sia consequenziale allo stato di allarme, lo step di intervento
successivo sarà il III di questo punto
I.
Nella prima ora dalla segnalazione:
verificare la congruità delle misure previo contatto telefonico con il Reperibile di
Rete ed innalzamento della temperatura dei fumi degli impianti di combustione
utilizzanti olio combustibile al di sopra dei 200 °C. Sostituzione dell’olio
combustibile in uso (sino ad un valore minimo di 10 t/h necessario a mantenere in
esercizio la rete di distribuzione e ad assicurare affidabilità di marcia ai servizi di
produzione vapore ed energia elettrica) con Fuel Gas e/o GPL gassificato e/o gas
naturale.
12. II.
III.
IV.
Nella seconda ora dalla segnalazione:
incremento del prelievo di vapore dalla Centrale Termica Milazzo (funzionante a
gas naturale) sino al valore massimo di 110 t/h e contemporanea riduzione della
produzione vapore di Raffineria.
Nella terza ora dalla segnalazione:
riduzione della lavorazione di greggio di raffineria sino al valore minimo
sostenibile pari a 13000 t/giorno per la prima unità di distillazione.
Nella quarta ora dalla segnalazione:
riduzione della lavorazione di greggio di raffineria sino al valore minimo
sostenibile pari a 13000 t/giorno per la seconda unità di distillazione.
Qualora nel corso delle azioni sopraindicate si riscontrasse il rientro della segnalazione al di
sotto della soglia di preallarme, allarme ed emergenza, tutti gli interventi già attuati dovranno essere
mantenuti per una ulteriore ora.
2.2 Interventi programmati per il controllo di NOx
2.2.1 Preallarme
I.
Nella prima ora dalla segnalazione:
verificare la congruità delle misure previo contatto telefonico con il Reperibile di
Rete, verificare le condizioni di marcia degli impianti e gli eccessi d’aria,
riducendoli al minimo laddove non effettuato.
2.1.3 Allarme
Qualora lo stato di allarme sia consequenziale allo stato di preallarme, lo step di intervento
successivo sarà il II di questo punto.
I.
II.
Nella prima ora dalla segnalazione:
verificare la congruità delle misure previo contatto telefonico con il Reperibile di
Rete, verificare le condizioni di marcia degli impianti e gli eccessi d’aria
riducendoli al minimo laddove non effettuato.
Nella seconda ora dalla segnalazione:
sostituzione progressiva dell’olio combustibile in uso (sino ad un valore minimo di
10 t/h necessario a mantenere in esercizio la rete di distribuzione e ad assicurare
affidabilità di marcia ai servizi di produzione vapore ed energia elettrica) con Fuel
Gas e/o GPL gassificato e/o gas naturale.
2.2.3 Emergenza
Qualora lo stato di emergenza sia consequenziale allo stato di allarme, lo step di intervento
successivo sarà il III di questo punto.
I.
Nella prima ora dalla segnalazione:
verificare la congruità delle misure previo contatto telefonico con il Reperibile di
Rete, verificare le condizioni di marcia degli impianti e gli eccessi d’aria
riducendoli al minimo laddove non effettuato.
13. II.
III.
IV.
V.
Nella seconda ora dalla segnalazione:
sostituzione dell’olio combustibile in uso (sino ad un valore minimo di 10 t/h
necessario a mantenere in esercizio la rete di distribuzione e ad assicurare
affidabilità di marcia ai servizi di produzione vapore ed energia elettrica) con Fuel
Gas e/o GPL gassificato e/o gas naturale.
Nella terza ora dalla segnalazione:
incremento del prelievo di vapore dalla Centrale Termica Milazzo (funzionante a
gas naturale) sino al valore massimo di 110 t/h e contemporanea riduzione della
produzione vapore di Raffineria.
Nella quarta ora dalla segnalazione:
riduzione della lavorazione di greggio di raffineria sino al valore minimo
sostenibile pari a 13000 t/giorno per la prima unità di distillazione.
Nella quinta ora dalla segnalazione:
riduzione della lavorazione di greggio di raffineria sino al valore minimo
sostenibile pari a 13000 t/giorno per la seconda unità di distillazione.
Qualora nel corso delle azioni sopraindicate si riscontrasse il rientro della segnalazione al di
sotto della soglia di preallarme, allarme ed emergenza, tutti gli interventi già attuati dovranno essere
mantenuti per una ulteriore ora.
2.3 Interventi programmati per il controllo di NMHC
L’azienda darà seguito agli interventi in caso di superamenti (preallarme, allarme ed
emergenza) segnalati dalle due centraline dedicate (ubicate nei pressi della Raffineria).
2.3.1 Preallarme
Verificare la congruità delle misure previo immediato contatto telefonico con il Reperibile
di Rete. Verificare le condizioni di marcia degli impianti e dei serbatoi di prodotti per individuare
eventuali anomalie che possano causare emissioni di idrocarburi non metanici. Verificare le
temperature di colaggio dei prodotti leggeri massimizzando il raffreddamento.
2.3.2 Allarme
Qualora lo stato di allarme sia consequenziale allo stato di preallarme, lo step di intervento
successivo sarà il III di questo punto 2.3.2.:
I.
II.
Nella prima ora dalla segnalazione:
verificare la congruità delle misure previo immediato contatto telefonico con il
Reperibile di Rete. Verificare le condizioni di marcia degli impianti e dei serbatoi
di prodotti per individuare eventuali anomalie che possano causare emissioni di
idrocarburi non metanici. Verificare le temperature di colaggio dei prodotti leggeri
massimizzando il raffreddamento.
Alla seconda ora dalla segnalazione:
limitare le operazioni di caricazione ai pontili dei prodotti ad elevata tensione di
vapore (nafte e benzine) al 50 % del valore massimo laddove non dotati di sistema
di recupero vapori .
14. III.
Alla terza ora dalla segnalazione:
rallentare eventuali operazioni di bonifica in atmosfera di apparecchiature che
hanno contenuto idrocarburi, sospendere i drenaggi dei serbatoi di greggio e
prodotti, rallentare le operazioni di blending delle benzine.
2.3.3 Emergenza
Qualora lo stato di emergenza sia consequenziale allo stato di allarme, lo step di intervento
successivo sarà il IV di questo punto 2.4.3.
I.
II.
III.
IV.
V.
Nella prima ora dalla segnalazione:
verificare la congruità delle misure previo immediato contatto telefonico con il
Reperibile di Rete. Verificare le condizioni di marcia degli impianti e dei serbatoi
di prodotti per individuare eventuali anomalie che possano causare emissioni di
idrocarburi non metanici. Verificare le temperature di colaggio dei prodotti leggeri
massimizzando il raffreddamento.
Alla seconda ora dalla segnalazione:
limitare le operazioni di caricazione ai pontili dei prodotti ad elevata tensione di
vapore (nafte e benzine) al 50 % del valore massimo laddove non dotati di sistema
di recupero vapori .
Alla terza ora dalla segnalazione:
rallentare eventuali operazioni di bonifica in atmosfera di apparecchiature che
hanno contenuto idrocarburi, sospendere i drenaggi dei serbatoi di greggio e
prodotti, rallentare le operazioni di blending delle benzine.
Alla quarta ora dalla segnalazione:
limitare le operazioni di caricazione ai pontili dei prodotti ad elevata tensione di
vapore (nafte e benzine) al 25 % del valore massimo laddove non dotati di sistema
di recupero vapori.
Alla quinta ora dalla segnalazione:
sospendere le operazioni di caricazione ai pontili dei prodotti ad elevata tensione
di vapore (nafte e benzine) laddove non dotati di sistema di recupero vapori e le
operazioni di blending delle benzine.
Qualora nel corso delle azioni sopraindicate si riscontrasse il rientro della segnalazione al di
sotto della soglia di preallarme, allarme ed emergenza, tutti gli interventi già attuati dovranno essere
mantenuti per una ulteriore ora.
3. ECOLOGICAL SCRAP INDUSTRY S.p.A.
3.1 Interventi programmati per il controllo di SO2 e NOx
3.1 Allarme
I.
Nella prima ora dalla segnalazione:
verificare le condizioni di riferibilità e la congruità delle misure previo contatto
telefonico con il Reperibile di Rete.
15. II.
Nella seconda ora dalla segnalazione:
innalzamento della temperatura dei fumi dal camino A4 (forno di fusione rifiuti) fino al massimo consentito, per motivi
di sicurezza degli impianti (90 ± 2 °C).
III.
IV.
Nella terza ora dalla segnalazione:
verificare le condizioni di emissione dal camino A4 relativamente ad ossidi
azoto e di zolfo.
Nella quarta ora dalla segnalazione:
predisposizione e attuazione di tutte le operazioni previste per la fine del ciclo
fusione. Relativamente al ciclo di raffinazione, al perdurare delle condizioni
allarme, ridurre al minimo tecnicamente fattibile il funzionamento del bruciatore
riscaldo delle coppelle.
di
di
di
di
3.2 Emergenza
I.
II.
III.
IV.
Nella prima ora dalla segnalazione:
si procederà a verificare le condizioni di riferibilità e la congruità delle misure
previo contatto telefonico con il Reperibile di Rete.
Nella seconda ora dalla segnalazione:
innalzamento della temperatura dei fumi dal camino A4 fino al massimo
consentito, per motivi di sicurezza degli impianti (90 ± 2 °C).
Nella terza ora dalla segnalazione:
verifica delle condizioni di emissione dal camino A4 relativamente ad ossidi di
azoto e di zolfo.
Nella quarta ora dalla segnalazione:
predisposizione e attuazione di tutte le operazioni previste per la fine del ciclo di
fusione. Relativamente al ciclo di raffinazione, al perdurare delle condizioni di
emergenza, ridurre al minimo tecnicamente fattibile il funzionamento del
bruciatore di riscaldo delle coppelle e sospendere le operazioni di caricamento
degli impianti (forno fusorio o coppelle di raffinazione).
16. Allegato 3 - CARATTERISTICHE DELLE STAZIONI DELLA RETE DI RILEVAMENTO DELLA QUALITÀ
DELL’ARIA
Analizzatori
Postazione
WET & DRY HCNM
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
Milazzo
Milazzo - Porto
C.da S. Pietro
Archi
Raffineria Mediterranea
Raffineria Mediterranea
Giammoro - Gabbia
S. Filippo del Mela
Mandravecchia
Pace del Mela
S. Lucia del Mela
Pace del Mela – S. G.
Gualtieri Sicaminò
Condrò
Valdina
S. Pier Niceto
Peloritani
SO2
X
NOX
PM10
O3
METEO
X
X
X
X
X
CO
X
X
X
X
X
X
X
X
BTX
X
X
X
X
ODORI
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
La proposta di dislocazione delle postazioni è stata effettuata tenendo conto dei seguenti criteri:
1) razionalizzare il sistema, e fornire elementi conoscitivi relativi alla qualità dell’aria in prossimità delle zone più vulnerabili e/o urbanizzate dell’area a rischio di crisi
ambientale;
2) prevedere nella fase iniziale, rispetto alla rete esistente, solo gli spostamenti strettamente necessari per evitare sovrapposizioni e coprire zone completamente scoperte
come Gualtieri Sicaminò e l’area dei Peloritani; quest’ultima è da considerarsi postazione di bianco;
3) delineare un assetto preliminare della rete, in funzione dei dati oggi disponibili, che consenta una prima caratterizzazione della matrice “aria” nel Comprensorio del
Mela; in una fase successiva, con l’ausilio di modelli matematici di diffusione degli inquinanti, sarà possibile un’eventuale rimodulazione della rete alla luce dei nuovi
elementi conoscitivi acquisiti;
4) prevedere l’utilizzo di analizzatori di PM10 dotati di campionatori su filtro per la determinazione in laboratorio di IPA e metalli pesanti;
5) monitorare gli idrocarburi non metanici; le centraline 5 e 6 sono ubicate nei pressi e/o all’interno della Raffineria, e sono destinate esclusivamente al controllo di HCNM
provenienti da tale impianto.
17. Allegato 4 - UBICAZIONE DELLE STAZIONI DELLA RETE DI RILEVAMENTO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA