Orizzonte Universitario  Periodico universitario di informazione dell’Università degli Studi di Milano e della Sapienza di Roma



                               niversità
                                                         I NUOVI MOSTRI
distribuzione gratuita




                          Emergenza
                          università: a difesa
                          dell’istruzione
                          pubblica


                               ociopolitica
                          Il passaggio del
                          testimone: l’ascesa
                          di Berlusconi e la
                          nascita di Forza
                          Italia
  aprile 2010




                               steri
                          L’Iraq Inquiry: le
                          responsabilità di
  Anno 5 Numero 14




                          Blair


                               ultura
                          Intervista a                             Da cittadini a telespettatori
                          Piero Ricca,
                          provocatore per                     Il vuoto intellettuale di un paese in declino.
                          necessità                     Dalle macerie culturali dell’Italia, una nuova Resistenza
Orizzonte Universitario                           Sommario                                             aprile 2010




           Orizzonte
                                                                                 Distribuzione gratuita

                                                                           Reg. Trib. MI nr.713 del




          Universitario
                                                                                  15/11/2007

                                                                          Stampato con il contributo dell’univerSità
                                                                           degli Studi di milano derivante dai fondi
                                                                           previSti per le attività culturali e Sociali


     Periodico universitario di informazione                                 DIRETTORE RESPONSABILE
                                                                                        Nicola Cappelli

                                                                                     VICEDIRETTORI
3      EDITORIALE                     22 CULTURA                              Riccardo Canetta, Lorenzo Bagnoli
La normalizzazione dell’assurdo       Tra giornalismo e critica:
                                      il ruolo dell’intellettuale
4      UNIVERSITà                                                                  CAPOREDATTORE
UniDiversità.                         24 CULTURA                                         Laura Mancini

Modelli a confronto                   Dimenticando se stessi:                         IN REDAZIONE
                                      la massificazione                        Adamo Mastrangelo, Luca Lazzaro,
6      UNIVERSITà                                                               Laura Federico, Carmen Albergo,
Emergenza università:                 25 CULTURA                              Francesca Gobbo, Chiara Francavilla,
                                      La piazza virtuale:                          Erica Pitì, Giulia Bombelli,
difendiamo quella pubblica
                                                                              Rosa Anna Casalino, Giulia Carrarini,
                                      i socialnetwork
9
                                                                                 Tamara Mancini, Celeste Vaglio,
       SOCIOPOLITICA
L’autoritarismo delle Libertà:        26 CULTURA                                 Alessio Zipoli, Natasha Turano,
                                                                            Francesca Amoruso, Antonella Cappelli,
                                      Impara l’arte e mettila da parte:         Simone Crucitti, Chiara Romano,
la normalizzazione della censura
                                      gli insegnanti in esubero                Marta Mancuso, Federica Italiano,
10 SOCIOPOLITICA                      reimpiegati nei musei italiani           Rachele Pellegrino, Vito Cacucciolo

L’ Iraq inquiry.                      28 TEATRO                             IMPAGINAZIONE E GRAFICA
Le responsabilità di Tony Blair       Risorgimento, 150 anni dopo                         Micol Ferrari

12 SOCIOPOLITICA                      30 CINEMA                               Stampato presso “Eliografica Mondini”
                                      I miti: Tim Burton                       via Moro 123 - San Donato Milanese
Il passaggio del testimone:
l’ascesa di Berlusconi e
la nascita di Forza Italia
                                      31 CINEMA                              Per inviarci commenti, suggerimenti
                                                                                   o per collaborare con noi:
                                      Il film: Alice nel meraviglioso
15 SOCIOPOLITICA                      mondo di Burton                            www.orizzonteuniversitario.it
Impar Condicio.                       32 LETTERATURA                          redazione@orizzonteuniversitario.it
Il diritto di non sapere              I ragazzi di vita di Pasolini
                                                                                  Chiuso in redazione il
16 SOCIOPOLITICA                      33 MUSICA                                      30 Marzo 2010
L’influenza del Ministro.             Dal Pop al Populismo:
                                                                            L’uso delle immagini, laddove possibile,
H1N1: Vaccini inutilizzati per        la deriva della musica nazionale
                                                                                è stato concordato con gli autori.
milioni di euro                                                                In caso contrario l’editore è pronto
                                                                            ad ovviare ad eventuale uso illegittimo
18 CULTURA
Le infiltrazioni criminali a Milano

20 CULTURA                                                      orizzonteuniversitario.it
Intervista a Piero Ricca:
provocatore per necessità                                        L’università
                                                                         in un click!
Orizzonte Universitario                              Editoriale                                                  aprile 2010


    La normalizzazione dell’assurdo
                                        di Nicola Cappelli
                            Bentrovati. Inizio ringraziando anzitutto coloro che ci hanno seguito in questi ormai
                            cinque anni di pubblicazioni, che pur tra mille difficoltà, ci vedono in giro per l’Italia a
                            presentare il nostro prodotto culturale. Ateneo per ateneo, conquistiamo le roccaforti
                            del sapere, nella convinzione che sia dall’università, fucina e ubertoso grembo cultura-
                            le, che bisogna ripartire per “riconvertire” la società dell’oggi e del domani.
                            Società nella quale, dapprima l’incapacità di indignarsi fa da sfondo. Decenni di bom-
                            bardamento mediatico su ogni momento culturale, affrontato con la “mano sulla fondi-
                            na”, hanno ridotto un paese pensante in un ammasso di macerie, nel quale la televisio-
                            ne è specchio e specchiato al momento stesso.
                            L’involuzione sociale ci ha riportato al conformismo pre-68, assorbendolo e restituen-
                            dolo “alla moda”, pregno di conquiste e di “libertà” divenute ora obblighi sociali: ogni
   voce che se ne distacchi, che cerchi di pompare ossigeno in tubi catodici ormai stagnanti è messa al bando.
   Raiperunanotte docet. Inutile dire quale Atlante regge questo mondo, politicamente parlando. Minuziosa-
   mente artefatto secondo logiche recondite eppure tanto palesi: la p2 dell’oggi, non ha bisogno di restare
   segreta. Essa, anzi, attraverso una lenta e ossessiva opera di eradicamento intellettuale e coscienziale, può
   tranquillamente agire alla luce del sole, senza suscitare particolari indignazioni.
   è la normalizzazione. Che saggiamente distrugge prima di erigere. Ecco l’assorbimento della sottocultura
   d’opposizione che si ebbe coi movimenti femministi, antiabortisti, divorzisti e che vedeva l’intellettuale in
   moto al fianco del popolo, restituita quale non conquista sociale, ma dovere omologante. Cosa è rimasto del
   movimento femminista? L’immagine di una donna materializzata quale strumento del potere maschile. Qua-
   le merce di scambio. Quale sottoprodotto di un sistema avariato.
   L’illusoria e rassicurate convinzione di una presunta normalità, che permette di svincolarsi dall’impegno civile,
   che rinchiude nel poter dire “ che sì, tanto sono tutti uguali”, si aggiunge all’ipnosi televisiva. Mantenendo il
   sistema immoto. Con crepe sempre più evidenti, ma ancora immoto. Tanto più gli aneliti e le istanze emer-
   gono dal mondo del lavoro, della cultura (o dalle sue macerie) tanto più la pressione televisiva si rafforza, il
   livellamento (verso il basso) televisivo irrora la dose quotidiana di tranquillità. Di finta ed ovattata normalità.
   Una campana di vetro al di fuori della quale il caos ormai inizia a bussare prepotentemente. Il cui andare in
   frantumi, per lo squilibrio di spinte, è solo questione di tempo.
   L’intellettuale (chi?), che fu timone della coscienza civica, è adesso degenerato in “opinionista” autorizzato
   a parlare solo su commissione, quale mercenario del finto sapere, servile e docile impiegato comodamente
   adagiato nei salotti della buona borghesia televisiva, infagottato nel suo contratto con il padrone. Che è sem-
   pre lo stesso. Rincorre non la sostanza ma la forma, l’ estetizzazione del nulla, invece di sganciarsi dalla realtà
   contingente e dalla mole di convenzioni che la domina, in una ascetica riflessione antropologica.
   Alle istanze del mondo della cultura si risponde con la delegittimazione, con l’aggressione, con l’isolamento,
   innalzando muri di ostracismo, di impermeabilità, di refrain ripetuti all’infinito. Così il veicolo mediatico, il
   mezzo, diventa momento di produzione «Non certo in quanto “mezzo tecnico”, ma in quanto strumento del
   potere e potere essa stessa. Essa non è soltanto un luogo in cui passano i messaggi, ma un centro elaboratore
   dei messaggi». Affido a questa illuminante citazione, che ripropongo ad oltre trent’anni da quando fu verga-
   ta, la causa della caduta libera della società. Se non siamo più capaci di indignarci, se siamo ormai assuefatti
   ad ogni genere di evento, è colpa precipua della televisione e dei suoi sottoprodotti. Cancellando una morale
   scomoda alla società dei consumi, alla vorace e qualunquista distruzione di ogni ostacolo all’edonismo, allo
   spietato interesse personale.
   A noi. La speranza, forse inutile (Monicelli l’ha definita strumento dei padroni), ma necessaria alla sopravvi-
   venza dello spirito, di costruire attorno ad nuova resistenza, non violenta ma decisa, silenziosa ma tuonante,
   che attraverso pochi, coraggiosi giornalisti sta prendendo forma, è conditio sine qua non, la sopravviven-
   za del libero pensiero è davvero messa in forse. E così eccoci raccolti attorno ad un progetto di resistenza,
   partigiana (sì, storicamente parlando), contro “I nuovi mostri”, i burattinai di un folle sistema normale, dove:
   «Bisogna non solo resistere e reagire, ma rendere nota questa resistenza (…) è un tentativo di tenere insieme
   “partigiani” di valori scomparsi, purtroppo imprescindibili per dare una svolta alla peggiore Italia del dopo-
   guerra, l’Italia berlusconizzata nell’idea di società anche in larghissimi settori della sinistra. Il voto ne è poi solo
   una conseguenza» (Oliviero Beha, giornalista e fondatore dell’associazione). Buona lettura.


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Orizzonte Universitario                                    UNIVERSITà                                                        aprile 2010




UNI                                                     VERSITÀ
  Da un confronto con la Francia
  emergono le crepe e i punti di forza
  dell’università italiana,
  potenzialmente grande risorsa,
  di fatto grave problema




S
                   tudiare all’estero è una     università, le grandes écoles e i grands         denti e per i quali solitamente non sono
                   opportunità unica: si sca-   établissement. A partire dal 2002 le uni-        previste prove intermedie. Da queste pri-
                   drebbe in uno dei luoghi     versità francesi hanno iniziato ad imple-        me considerazioni emerge innanzi tutto
                   comuni più scontati se si    mentare il modello 3+2 ormai prevalen-           una maggiore somiglianza all’organizza-
                   dicesse che è una espe-      te in Europa, modello denominato LMD,            zione tipicamente liceale dell’università
                   rienza che arricchisce e     sigla costituita dalle iniziali dei tre diffe-   francese rispetto a quella italiana, fatto
                   che fa crescere, ma in fin   renti cicli attraverso i quali si costruisce     questo che indubbiamente limita l’au-
                   dei conti i cliché il loro   la formazione dello studente francese:           tonomia dei giovani, impedendo loro di
fondo di verità lo hanno sempre. Non mi         Licence, Master e Doctorat. La frequenza         acquisire le capacità organizzative senza
soffermerò sulle implicazioni che riguar-       non sempre è obbligatoria, ma in ogni            le quali uno studente in Italia soccombe-
dano il vivere da solo, il parlare una lingua   caso vivamente consigliata in quanto il          rebbe all’istante. Nonostante i mille pro-
diversa o il conoscere gente proveniente        controllo delle conoscenze è progressivo:        blemi tra i quali è costretta a barcame-
da tutte le parti del mondo, quanto sugli       lo studente è infatti tenuto a sottoporsi a      narsi la nostra università, alcuni dei quali
inevitabili confronti e paragoni che scat-      prove continue (contrôle continu) sotto          sono stati già ricordati, bisogna ricono-
tano nel momento in cui si entra in con-        forma di presentazioni, prove scritte o ri-      scere che la possibilità di muoversi in tut-
tatto con una diversa realtà universitaria.     cerche da svolgere a casa, che vanno poi         ta autonomia, di gestirsi lo studio senza
I problemi dell’università ita-                                                                             obblighi, scadenze e compiti
liana sono ben noti a tutti, ma                                                                             quotidiani, è senz’altro un
non farà male farne un elenco                                                                               grande vantaggio, in quanto
nudo e crudo tanto per non di-                                                                              non solo permette una miglio-
menticarsene: baronie, scarsa                                                                               re gestione del tempo, spesso
meritocrazia, ancor più scarsi                                                                              limitato dall’esigenza di lavo-
finanziamenti e investimenti,                                                                               rare, ma fa sì che lo studente
strutture spesso fatiscenti con                                                                             sviluppi capacità organizzative
il conseguente e inevitabile fe-                                                                            e che in sostanza impari a cam-
nomeno della “fuga di cervelli”,                                                                            pare. è forse proprio questa “li-
di studenti brillanti e capaci che                                                                          bertà” - parola senza dubbio
per sfuggire ai mali dell’uni-                                                                              da usare con la giusta cautela
versità italiana preferiscono                                                                               - in quanto anch’essa avrebbe
trasferirsi all’estero, dove la ri-                                                                         mille implicazioni, limitiamoci
cerca non sia sotto finanziata,                                                                             dunque a considerare esclusi-
le procedure di reclutamento                                                                                vamente quest’aspetto – che si
poco trasparenti e soprattutto                                                                              va ricercando e si apprezza una
dove il merito e il valore siano premiati.      a costituire il 50% del voto complessivo;        volta terminati gli studi superiori. Certo,
Fatta questa indispensabile premessa,           il restante 50% si ottiene sostenendo un         l’organizzazione che lo studente non
non bisogna dimenticarsi dell’esistenza         esame finale, nella maggior parte dei casi       può costruirsi autonomamente viene ge-
di buone ragioni per spezzare una lancia        per iscritto, la cui data è unica e stabilita    stita in toto dalla struttura universitaria,
in favore del nostro sistema universitario,     dall’ateneo. Le tipologie fondamentali di        il che incide in misura esponenziale sulla
ragioni che emergono proprio a partire          corsi sono due: i TD (Travaux Dirigés), ai       qualità dei servizi: è difficile che si abbia-
da una comparazione con il modello di           quali prende parte un numero ridotto di          no problemi con orari, aule, libri, esami
un altro paese europeo, la Francia. Il si-      studenti, ripartiti in classi di circa venti     rimandati. I docenti sono molto spesso
stema universitario francese prevede            elementi; i CM (Cours Magistral), corsi ai       davvero giovani, fatto questo che ha in-
sostanzialmente tre grandi istituzioni: le      quali partecipa un ampio numero di stu-          dubbiamente i suoi pro e i suoi contro. I

                                                                    4
Orizzonte Universitario                                  UNIVERSITà                                                     aprile 2010


suoi pro vanno ricercati in ciò
che in Italia, al contrario, co-
stituisce un grande problema
e limite dell’università: siamo
il paese con il numero di do-
centi ultra-cinquantenni più
alto d’Europa, circa il 57,5%,
tasso che in Francia scende
al 38,9%. Abbiamo professori
letteralmente inchiodati alla
loro cattedra, che nonostan-
te la loro veneranda età non
si decidono ad appendere
i famosi scarpini al chiodo,
limitando in tal modo le
possibilità di giovani capaci,
preparati e freschi di studio,
che quasi nella totalità dei
casi sono costretti a dure e
lunghe gavette e sono pagati
una miseria. Da ciò possono
essere facilmente dedotti i
pro di un personale docente
giovane come nel caso fran-
cese. Quanto ai contro, bi-
sogna considerare la scarsa
esperienza e talvolta scarsa
preparazione di un professore che in non       macchina quale è l’università italiana, ne     piego di denaro in attività produttive allo
pochi casi ha appena qualche anno in più       esce con una preparazione che difficil-        scopo di ottenere o accrescere un utile o
dello studente. Ultimo punto da consi-         mente può avere degli eguali. E siamo al       un reddito”. Da qualsivoglia punto di vi-
derare: l’importanza data dall’università      punto di partenza, alla fuga di cervelli: il   sta si osservi la questione, la conclusione
al successivo inserimento dello studente       che, volendo anche tralasciare l’aspetto       a cui si giunge è dunque e di fatto sem-
nel mondo del lavoro. In Francia, come         più significativo, l’immensa perdita uma-      pre la stessa: davvero un gran peccato.
in altri paesi, a differenza del nostro, i     na e culturale che ne deriva, e valutando
giovani sono continuamente coinvolti           il tutto anche soltanto dal punto di vista
in stages, progetti e iniziative che per-      oggi impe-rante, quello economico, co-            GIULIA CARRARINI
mettono un precoce approccio alla re-          stituisce un gran danno. Eppure questo
altà lavorativa; in generale il metodo di      dovrebbe essere tra i più banali principi
insegnamento e il metodo organizzativo         di economia, l’investimento, ovvero “l’im-
dell’università tutta, privilegiano aspetti
prettamente pratici, che naturalmente
                                                               perugia, italy | 21-25 april 2010 | IV edition | free entry
aiutano all’esercizio di una futura profes-
sione, ma che in alcuni casi e soprattutto
per alcune discipline, quelle umanistiche
                                                               international journalism festival
in primis, sviliscono la qualità dei conte-
nuti. Contenuti che al contrario, e para-
dossalmente, spesso costituiscono un
                                                       I giornalismi universitari:
problema delle nostre università, a causa
di programmi eccessivamente corposi e                  il nuovo media al galoppo
pesanti, che privilegiano esclusivamente
la teoria a totale discapito dell’aspetto          fra web radio e media interattivi
pratico, ma che in fondo permettono
allo studente italiano di ottenere una
preparazione approfondita e comple-                               Interviene Nicola Cappelli,

                                                                                 Orizzonte Universitario
ta. Trascorso qualche mese da studente
in un’università francese tra le più rino-
mate, si potrebbe dunque tirare questo                       direttore di
bilancio: l’Italia è senza alcun dubbio tra
i paesi industrializzati che meno investo-
no sull’istruzione, danno spazio alla ricer-
ca e via discorrendo, ma se uno studente                 Venerdì 23 aprile - Sala Lippi
riesce a sopravvivere a questa terribile


                                                                  5
Orizzonte Universitario                                    UNIVERSITà                                                          aprile 2010




   €M€RG€NZA
   UNIVERSITÀ
   DIFENDIAMO QUELLA PUBBLICA!



N
                         ell’ ARTICOLO 66,       Marzo 2010. I tagli previsti non sono sop-        stella Gelmini il lento declino è divenuto
                         COMMA 13 leggia-        portabili da nessuna Università. Le prime         un crollo verticale per l’Università e la ri-
                         mo: “..in relazione     difficoltà sono già visibili; dall’anno acca-     cerca scientifica pubblica in Italia. Imma-
                         a quanto previsto       demico 2009-2010, varie Università sono           ginate un laboratorioin Farmacia, dove si
                         dal presente com-       state costrette ad aumentare le tasse di          fa ricerca sul cancro, immaginate che vi
                         ma, l’autorizzazio-     iscrizione. Nei tre anni successivi, però,        lavorino cinque tra professori e ricerca-
                         ne legislativa di cui   far quadrare i conti risulterà sempre più         tori di ruolo. Con la legge 133/2008, nes-
                         all’articolo 5, com-    difficile, tanto che qualcuno potrebbe            suno dei loro collaboratori precari, per
ma 1, lettera a) della legge 24 Dicembre         non riuscire nemmeno a pagare gli sti-            quanto indispensabili e meritevoli, potrà
1993, n°537, concernente il fondo per il         pendi ai dipendenti che, nel frattempo,           entrare di ruolo senza che tutti e cinque
finanziamento ordinario delle Università,        saranno migliaia in meno rispetto ad              già strutturati non vadano prima in pen-
è ridotta di 63,5 milioni di euro per l’an-      oggi poiché i vicoli delle assunzioni sa-         sione. E’ questo l’effetto della scellerata
no 2009, di 190 milioni di euro per l’anno       ranno strettissimi. Considerando che              applicazione del blocco del turn-over sul
2010, di 316 milioni di euro per l’anno          l’Italia spende per l’Università e ricerca        pubblico impiego alla docenza universi-
2011, di 417 milioni di euro per l’anno 2012     poco più dell’1% del proprio PIL e che,           taria. Finora in Governi di centro–destra
e di 455 milioni di euro a decorrere dall’an-    negli ultimi dieci anni, il finanziamento         e centro–sinistra alternatisi negli ultimi
no 2013.” Si parla quindi di ben 1441,5          in questi settori si è progressivamente ri-       anni con i ministri Berlinguer, Moratti,
milioni di euro di tagli al finanziamento        dotto, è evidente che i tagli del Gover-no        Mussi, avevano almeno riconosciuto
ordinario dal 2009 al 2013 e se pensia-          saranno pagati dall’intero Paese. Mentre          che il reclutamento di nuovi ricercatori
mo che per legge le tasse universitarie          in tutto il resto d’Europa e del Pianeta si       fosse fondamentale per il nostro Paese.
agli studenti non possono superare il            investe di più in ricerca, da noi fino a fine     L’obiettivo deciso dalla UE a Lisbona,
20 % del finanziamento ordinario, si ca-         legislatura è stato programmato solo di           vincolerebbe l’Italia entro il 2010 a rag-
pisce chiaramente che fra qualche anno           tagliare. Teste. Teste giovani. Teste pe-         giungere il 3% di prodotto intero lordo
le Università italiane saranno con l’acqua       santi. Ecco come nell’Università di Maria-        dedicato alla ricerca. è il minimo per non
alla gola. Poche saranno quelle in gra-
do di sostenersi grazie ai finanziamenti          TABELLA 1
privati. La sforbiciata al Fondo, operata             AUTORIZZAZIONI                     LEGGE               DDL FINANZIARIA PER
dalla Finanziaria per il 2009, fa registrare             DI SPESA                     FINANZIARIA
un taglio progressivo che da 702 milio-
ni di euro nel 2010, raggiunge nel 2011
                                                                                          2008
gli 835 milioni di euro. I tagli più consi-        POTENZIAMENTO                                             2009         2010       2011
stenti li subisce il Fondo per il finanzia-                                                                   - 3,5        - 3,4      - 5,2
mento ordinario delle Università, per il
funzionamento degli atenei, le spese di            DIRITTO                                  152,0            - 40,1       - 51,9     - 75,5
professori ricercatori e personale non             AGLI STUDI
docente e per l’ordinaria manutenzione             UNIVERSITARI
delle strutture universitarie e della ricer-       ALLOGGI E                                31,3              - 6,6       - 7,1       - 12,7
ca scientifica. Durante l’inaugurazione            RESIDENZE
dell’anno accademico, Luigi Frati, retto-
                                                   PER STUDENTI
re dell’Università La Sapienza di Roma,
                                                   UNIVERSITARI
ha lanciato l’allarme: “alla fine del 2010
l’ateneo non sarà in grado di pagare gli           UNIVERSITA’ NON                          128,6            - 40,1       - 38,1     - 59,4
stipendi al personale a causa della drasti-        STATALI
ca riduzione di risorse legate al taglio dei       LEGALMENTE
fondi”. Il rettore ha spiegato che per l’ate-
                                                   SPESE PER IL                            6.865,7           + 27,9      - 703,0     - 835,5
neo romano è prevista una riduzione di
più di 50 milioni di euro, per questo mo-
                                                   FUNZIONAMENTO
tivo è intenzionato a chiedere al governo          DELLE UNIVERSITA’
la nomina di un commissario nel mese di           I TAGLI AL PROGRAMMA «ISTRUZIONE UNIVERSITARIA» (Valori in milioni di euro)


                                                                     6
Orizzonte Universitario                              UNIVERSITà                                                   aprile 2010


 regredire nel sottosviluppo. L’Italia è fer-
 ma all’ 1% e ha la metà dei ricercatori e
 docenti della media dei Paesi europei,
 2,7 contro 5,1 ogni mille abitanti. Se l’Ita-
 lia volesse essere in media con l’Europa
 (già indietro a USA e Asia), dovrebbe ave-
 re 117.000 persone strutturate. Invece, il
 personale strutturato, è di appena 62.000
 unità e la legge 133/2008 la farà scende-
 re nel 2012 a 54.000. E siccome la legge
 133/2008 è vessatoria, soprattutto verso
 i giovani, chi resterà avrà un’età media al-
 tissima: 55 anni contro i 41 della Spagna
 e i 42 della Gran Bretagna. Da una prima
 analisi della tabella 2, emerge che l’Uni-
 versità di Trento e il Politecnico di Torino,
 sono tra le Università migliori in base ai
 nuovi parametri. Trento, ad esempio, pur
 essendo un piccolo Ateneo, è riuscito
 meglio di ogni altro a intercettare, at-
 traverso propri progetti, i finanziamenti
 europei. Il Politecnico di Torino ha con-
 seguito risultati importanti su didattica,
 ricerca, capacità di autofinanziarsi, buo-
                                       con i bilanci in rosso, non potranno fare        versitario. L’Università, da pubblica di-
 ne valutazioni degli studenti, processi
                                       nuove assunzioni per un anno. Chi ha i           venterebbe un privilegio per i pochi che
 formativi positivi, presenza di molti pro-
                                       bilanci in regola invece, potrà procedere        potrebbero permettersi rette universita-
 getti assegnati al Programma Nazionalenel biennio 2009 – 2010 ad assumere,             rie altissime, mentre il livello qualitativo
 di Ricerca. Invece, hanno ottenuto meno
                                       ma dovrà spendere per i nuovi reclutati il       dell’insegnamento pubblico crollerebbe
 finanziamenti, le Università che non han-
                                       50% di quanto stanziava per stipendiare          a picco per la mancanza di docenti e le
 no gli standard qualitativi positivi, tra
                                       i pensionati dell’anno precedente. Una           soppressione di esami, nonché probabil-
 cui: Roma “La Sapienza”, Napoli, Bari e
                                       parziale deroga al blocco del turn–over          mente anche di corsi di laurea meno fre-
 Palermo. Le Università “spendaccione“ e
                                       stabilito dalla legge 133/2008, ma con           quentati o considerati di “minor rilievo”.
                                                     dei paletti: i fondi così sbloc-
                                                     cati dovranno essere impie-
TABELLA 2
                                                     gati soprattutto (almeno il            Ecco come il lento
            ATENEI                   %
 TRENTO                                10,69
                                                     60%), spiega il decreto, per
                                                     reclutare ricercatori a tem-           declino è divenuto
 POLITECNICO TORINO                      5,22
                                                     po determinato e indeter-
                                                     minato. Una norma salva
                                                                                            un crollo verticale
 GENOVA                                  2,52        giovani, spuntata dopo le               per l’Università
 ROMA “Foro Italico”                     2,35        varie polemiche e proteste.
                                                     Per assumere professori or-
 MILANO                                  1,69        dinari (“gli anziani”), si potrà   Si rinuncia a personale docente, chie-
 PADOVA                                  1,37        spendere al massimo il 20%         dendo ai ricercatori di mantenere il ruolo
 BOLOGNA                                 1,33        e per gli amministrativi il        di insegnanti, mantenendo la stessa re-
                                                     5%. La manovra finanziaria         tribuzione e lavorando fuori dai campi
 ROMA “Tor Vergata”                      1,28        del governo, richiede una          stabiliti dal loro contratto (che prevede
 PISA                                    0,99        sostanziale revisione; il no-      sessanta ore di ricerca e nessun obbligo
 PERUGIA                               - 0,56        stro sistema universitario è       all’insegnamento). Inoltre, con il passag-
                                                     già largamente sotto finan-        gio a fondazione l’Università potrà (e vi-
 ROMA TRE                              - 0,79        ziato rispetto agli standard       sta la mancanza di fondi, dovrà) chiedere
 SALERNO                               - 1,06        europei. L’Università non          qualunque cifra agli studenti, senza do-
                                                     reggerà l’impatto. Una si-         ver rispondere a nessun tetto prefissato.
 LECCE                                 - 1,16
                                                     tuazione che porterà inevi-        Una retta Universitaria da 1000 euro po-
 CATANZARO                             - 1,42        tabilmente l’intero sistema        trebbe essere uno standard per il prossi-
 NAPOLI                                - 1,52        universitario pubblico al          mo anno accademico. Raggiungeremmo
                                                     dissesto. Gli atenei di tutta      uno standard tipo college americano,
 BARI                                  - 1,94
                                                     Italia si stanno muovendo          dove o si vince una borsa di studio per
 ROMA “La Sapienza”                    - 2,11        per manifestare il forte dis-      meriti sportivi o si è abbastanza ricchi da
                                                     senso nei confronti della          poter far fronte a una richiesta economi-
 PALERMO                               - 3,00
                                                     legge 133/2008, che rischia        ca di tale portata. Con l’entrata in vigore
CLASSIFICA UNIVERSITà VIRTUOSE E NON VIRTUOSE        di rovinare il sistema uni-        della legge 133/2008 si è andati a dan-


                                                               7
Orizzonte Universitario   UNIVERSITà                             aprile 2010


                                       neggiare il principio costituzionale di
                                       eguaglianza e pari dignità tra i cittadini,
                                       garantendo il diritto allo studio e a una
                                       formazione di qualità esclusivamente a
                                       chi può fare affidamento su una gran-
                                       de capacità economica. Si sta cercando
                                       di distruggere la nostra cultura e obbli-
                                       gando le Università a svendersi a privati
                                       per sopravvivere, senza poi garantire un
                                       livello di istruzione accettabile. Con que-
                                       ste premesse l’Università pubblica sarà
                                       destinata a svanire nel nulla.


                                          CHIARA ROMANO




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Orizzonte Universitario                                 Sociopolitica                                                     aprile 2010




L’autoritarismo
  delle Libertà
La normalizzazione della censura


“C
                                 ’è un clima
                                 che si sta
                                 facendo
                                 veramen-
                                 te pesan-      abusando oltre ogni immaginazione dei
                                 te, se non     propri poteri ha esercitato pressioni e mi-
                                 insoppor-      nacce su membri della Rai e dell’autorità
                                 tabile. è      garante delle comunicazioni, l’Agcom,
veramente sconcertante e inaccettabile          per la soppressione delle esigue tra-
che soprattutto chi ha pubbliche respon-        smissioni televisive non controllate
sabilità si affanni a individuare come ne-      dal suo regime, in primis AnnoZero.
mico il giornalista. Lascia allibiti quanto     Il comportamento è degno di un re-
sta continuando a dichiarare il presiden-       gime sovietico, l’imbavagliamento
te del Consiglio contro Santoro e i giorna-     di tutti coloro che lui ritiene suoi av-
listi che lui considera a lui contrari, assu-   versari: Santoro, Travaglio, Di Pietro,
mendo il conduttore di Annozero quale           Floris, Ezio Mauro, Eugenio Scalfari e
suo avversario in campagna elettorale.”         tanti altri, a formare una vera e pro-
Le parole di Franco Siddi, segretario del-      pria “lista di proscrizione”. Alla luce
la Federazione Nazionale della Stampa,          dei fatti emergenti il nuovo regolamen-       mente vantato di aver avuto i comporta-
fanno percepire con estrema chiarezza la        to sulla par-condicio, che ha cancellato i    menti che le intercettazioni di Trani stan-
crescente tensione che sta coinvolgendo         programmi di approfondimento politico         no portando alla luce, come ha urlato dal
tutta la sfera pubblica italiana in questi      dalla Rai durante questo mese, appare         palco di piazza San Giovanni, durante la
giorni precedenti il voto regionale. Ogni       niente altro che una censura, imposta         manifestazione a numero variabile del
velo è ormai caduto, il re è definitivamen-     dal presidente del Consiglio, alla libera     Pdl, sabato 20 Marzo. è l’ennesima po-
te nudo; non si preoccupa più di con-           informazione dei cittadini. Purtroppo il      tenza del “o con me o contro di me” che
fondere le idee, di mostrarsi diverso da        mutamento del linguaggio attuato in           ha caratterizzato da sempre la sua poli-
quale è, di dire e poi contraddire il gior-     questi anni di monopolio berlusconiano        tica. Questa manifestazione rappresenta
no dopo. Fiutando che ormai la sua para-        ha “normalizzato” anche le più evidenti       la prima volta in Europa in cui uno schie-
bola percorre il ramo discendente, come         violazioni di ogni equilibrio democratico     ramento di maggioranza che esercita
un animale ferito si dimena inferocito          come questa. Un’attenta osservazione si-      tra l’altro un dominio totale sui media,
attaccando pubblicamente e sul piano            stemica mostra però l’unicità dell’attuale    protesta contro se stesso, contro la pro-
personale qualunque voce libera e fuori         situazione; non più il mantenimento di        pria incapacità di compilare e presentare
dal coro. Silvio Berlusconi, intimamente        una sorta di equilibrio volto al controllo    le liste elettorali. I giornalisti Rai a cui è
convinto della sua onnipotenza, sta lot-        del consenso della maggioranza dell’opi-      stata tolta voce, nel frattempo, contando
tando con tutte le sue forze per evitare        nione pubblica, ma una vera e propria         su mezzi di fortuna, hanno intrapreso la
l’avvento della fine del suo plenipoten-        guerra civile avente come obiettivo la        loro lotta per poter continuare a fare in-
ziario regno, trascinando nell’abisso con       distruzione di qualunque forma di li-         formazione, con iniziative come “Rai per
lui ciò che resta di questa Italia sganghe-     bertà sia riuscita a sopravvivere. Azione     una notte” o “Giro d’Italia 4x4”. Le scorse
rata. è forse il momento più critico della      tanto più violenta e rabbiosa giacché         elezioni del 28 e 29 Marzo hanno rap-
nostra storia politica degli ultimi anni,       le voci di opposizione, seppur da una         presentato certamente un punto critico
la “soluzione finale” del berlusconismo,        parte affievolitesi, da un’altra sono di-     per la nostra storia politica, a prescinde-
l’apparato di potere e corruzione che ha        ventate sempre più ingombranti, gua-          re dalla politica stessa. è stata dichiarata
ormai permeato quasi tutti gli istituti del     dagnando consensi e dando vita ad             guerra a tutti i poteri di controllo della
nostro paese. Come emerge dall’ultimo,          un movimento di resistenza civile che,        nostra democrazia e quindi alla demo-
sconcertante, avvenimento giudiziario,          insieme alla disastrosa situazione pub-       crazia stessa. è una guerra che non si
l’inchiesta di Trani, il Presidente del Con-    blica italiana, sta portando allo sgreto-     concluderà senza sconfitte.
siglio, già da quindici anni in posizione di    lamento di questo governo. Lo stesso
colossale conflitto di interessi mediatico,     presidente del Consiglio si è pubblica-          VITO CACUCCIOLO

                                                                   9
Orizzonte Universitario                                  Sociopolitica                                                       aprile 2010




 GUERRA in iRAq:
pERchE' non E' mAi tRoppo
  tARdi pER discUtERnE

   L'Iraq InquIry

I
          nutile piangere sul latte versato.     adesione alla guerra. Chiamato a testi-       di distruzione e divieto di costruzione
          Oltre che essere un saggio moni-       moniare il 29 gennaio 2010, l’ex primo        di armi di distruzione di massa, in data 8
          to materno, questa frase potreb-       ministro ha negato di aver stretto alcun      novembre 2002, il Consiglio di Sicurezza
          be anche sintetizzare il principio     patto segreto con Bush. Davanti all’in-       non optò per un intervento, bensì deci-
          guida seguito da alcuni governi        chiesta, Blair ha ribadito che l’obiettivo    se di concedere al regime di Saddam, un
          nel rapportarsi con decisioni in-      principale della guerra è sempre stato        prolungamento di 30 giorni entro i quali
          traprese in precedenza. Pietra         quello di disarmare Saddam dalle armi         fornire “una dichiarazione accurata e com-
          sopra e sguardo avanti. Ce ne          di distruzione di massa, con l’uso della      pleta di tutti gli aspetti del suo programma
sono altri, invece, che si dimostrano par-       diplomazia supportato da quello della         riguardante armi di distruzione di massa”.
ticolarmente testardi, e non limitandosi a       forza. “Saddam era un mostro: se non ci       Se ciò non fosse avvenuto ci sarebbero
piangere, si interrogano sulla dinamica e        si fosse occupato di lui a tempo debito ora   state “serie conseguenze”. Nel dicembre
la responsabilità del versamento. E quan-        si dovrebbe fronteggiare una minaccia         2002, Saddam produsse un documento
do il latte si chiama intervento militare e      ancora più grande” sono state le parole       di 12000 pagine in cui negava la pre-
il versatore Tony, ecco fatta l’Iraq Inquiry,    dell’ex primo ministro.                       senza di armi nucleari in Iraq. Tuttavia i
ovvero l’inchiesta sulle ragioni che han-                                                      governi francese e britannico si dichiara-
no portato la la Gran Bretagna ad invade-               UNA GUERRA ILLEGALE?                   rono insoddisfatti del rapporto, perché a
re l’Iraq a fianco degli Stati Uniti nel 2003.   Un altro punto da chiarire riguarda la        loro avviso non prendeva in considera-
Lo scopo dell’inchiesta, iniziata il 30 giu-     questione della legalità o illegalità di      zione armi chimiche e agenti biologici.
gno 2009, è quello di “identificare le lezio-    una guerra che non ha mai                     Il 19 dicembre 2002 Colin Powell rico-
ni che possono essere imparate dal conflit-      ricevuto l’autorizzazione                     nobbe che l’Iraq non aveva adempito a
to in Iraq”. I 4 membri della commissione,       del Consiglio di Sicurez-                      fondo quanto richiesto dalla risoluzione
sotto la guida di Sir John Chilcot, hanno        za dell’Onu. Sebbene la                          1441. Ma ancora una volta, non auto-
il compito di ascoltare le testimonianze         Risoluzione 1441, detta                          rizzò l’uso della forza, per il quale c’era
di personaggi che hanno influito nelle           anche prima risoluzio-                           la necessità di una seconda risoluzio-
decisioni riguardanti l’inizio e la condu-       ne, dichiarava che l’Iraq                                  ne, che però non sarebbe mai
zione della guerra. Cinque sono i punti          stava violando le                                                 stata prodotta a causa
principali attorno ai quali ruota l’inchie-      precedenti ri-                                                      della minaccia della
sta. In primo luogo, c’è la questione dei        soluzioni del                                                         Francia di usare il suo
presunti accordi stretti tra Blair e Bush        1990-91 in                                                             potere di veto. Tutta-
durante un incontro informale nel ranch          materia                                                                via, in data 20 Marzo
di Crawford, Texas, nell’aprile 2002:                                                                                    2003, Stati Uniti e
un documento classificato come                                                                                           Gran Bretagna de-
confidenziale sembrerebbe infatti                                                                                         cisero ugualmente
attestare che in quella occasione                                                                                         di invadere l’Iraq
Blair avrebbe assicurato il supporto                                                                                       e la guerra ebbe
britannico anche ad una missione                                                                                           inizio. Le giustifi-
di “cambio di regime” (motivazione                                                                                         cazione legali su
non contemplata come legittima                                                                                              cui si basava l’in-
dal diritto internazionale). Tuttavia,                                                                                      tervento erano
tre mesi dopo, nel luglio 2002, Blair                                                                                       la difesa preven-
dichiarò che a quel momento non                                                                                              tiva (principale
era stata ancora presa nessuna de-                                                                                           motivazione
cisione in merito all’adesione o non                                                                                         statunitense) e il

                                                                  10
Orizzonte Universitario                                 Sociopolitica                                                          aprile 2010




                                                                                                 forse per questo “taglio altrove” che gli
                                                                                                 studenti delle università londinesi ora
                                                                                                 manifestano per la diminuzione dei fon-
                                                                                                 di destinati all’istruzione. Infine, l’ultimo
                                                                                                 punto dell’Inquiry riguarda se si fossero
                                                                                                 concordati dei piani di stabilizzazione
                                                                                                 per il periodo successivo all’invasione. Ed
                                                                                                 è a proposito di questo argomento che
                                                                                                 Blair accenna il suo unico mea culpa, il 29
                                                                                                 gennaio, dichiarando la debolezza dalla
                                                                                                 strategia di Nation-building e la mancan-
                                                                                                 za di armonia nella programmazione con
                                                                                                 gli Stati Uniti.

                                                                                                          LEZIONI NON IMPARATE
                                                                                                 L’Iraq Inquiry dovrebbe arrivare a delle
                                                                                                 conclusioni entro la prossima estate. C’è
                                                                                                 chi dice che, in fondo, l’inchiesta rappre-
                                                                                                 senti soltanto uno spreco di tempo e di
mancato assolvimento da parte dell’Iraq         era stato “troppo cauto” e che in realtà si      risorse, e non sia altro che una carrellata
delle richieste ribadite in numerose riso-      poteva procedere anche senza di essa.            di “e se” di discutibile utilità. Tuttavia, 179
luzioni Onu (principale motivazione bri-                                                         soldati britannici, 4380 americani, 38 ita-
tannica).Il mancato supporto dell’Onu e         SERVIZI SEGRETI, EqUIPAGGIAMEN-                  liani e tra i 95 mila e i 105 mila civili e sol-
la conseguente possibile illegalità della                TO E NATION-BUILDING                    dati iracheni, secondo l’Iraq Body Count,
guerra costituiscono un elemento cen-           Un altro obbiettivo dell’inchiesta è ana-        hanno trovato la morte durante o subito
trale della corrente inchiesta. A questo        lizzare il ruolo dei servizi segreti e valuta-   dopo il conflitto. Inoltre, secondo un ser-
proposito quattro sono stati i testimo-         re quanto i dossier da essi prodotti siano       vizio della BBC in onda il 4 marzo 2010,
ni principali, le cui posizioni possono         stati manipolati a fini politici. è il caso di   il numero di bambini affetti da malfor-
essere così riassunte. Ms Wilmshurst,           un documento del settembre 2002 ap-              mazioni alla nascita è salito a 3-4 casi al
deputato-funzionario legale nel 2003,           partenente al britannico “Joint Intelligent      giorno, anche se nessun medico irache-
ha dichiarato che tutta la squadra lega-        Committe”, che ottenne l’attenzione della        no è disposto a denunciare che questa
le dell’ufficio degli esteri credeva che si     stampa per una dichiarazione contenuta           sia una diretta conseguenza della guer-
sarebbe creato uno “scenario da incubo”         al suo interno: “L’Iraq appare in grado di       ra. Ad oggi, l’Iraq rimane una fragile de-
se la guerra fosse cominciata senza una         lanciare armi chimiche ad ampio raggio in        mocrazia elettorale, lambita dai rigurgiti
seconda risoluzione dell’Onu. Sir Wood,         45 minuti dall’ordine”. Questo fu sufficien-     della guerra civile scoppiata subito dopo
capo consigliere legale, ha detto di aver       te per fomentare l’impressione che Sad-          l’invasione. A fronte di tutto ciò, l’idea
avvertito Straw, l’allora Segretario di         dam costituisse una vera ed imminente            rimettere in discussione la decisione di
Stato per gli Affari Esteri, che “l’uso della   minaccia per la comunità internazionale,         intraprendere la guerra, non sembra del
forza senza l’autorità del Consiglio di Si-     Regno Unito incluso. In seguito, però, si        tutto irragionevole, e, forse, qualche le-
curezza sarebbe risultato in un crimine di      scoprì che questa affermazione era ri-           zione da imparare c’è. Come però esiste
aggressione”, ma che la risposta a questo       conducibile soltanto ad unica e dubbia           il rischio che la lezione appresa venga
avvertimento sarebbe stata: “considero          fonte. Altro argomento di discussione è il       ignorata: una storia simile potrebbe ripe-
il tuo consiglio, ma non lo accetto”. Straw,    ritardo nella preparazione delle truppe e        tersi molto presto in Iran. Infatti, mentre
dal canto suo si è difeso dicendo che il        il loro inadeguato approvvigionamento.           sia l’Onu che Ahmadinejad dichiarano
fatto di essere segretario degli affari         A questo proposito, il 5 marzo 2010, Gor-        l’assenza di armi nucleari nel paese, l’in-
esteri prevede l’ascolto degli avvisi lega-     don Brown, l’allora Cancelliere, è stato         telligence statunitense dice di aver tro-
li, non l’obbligo di seguirli e che sarebbe     chiamato a testimoniare, sotto pressione         vato tracce di attività nucleare fermatasi
stato compito di Lord Goldsmith, Alto           per aver destinato ai militari impegnati in      nel 2003. Lo stesso Blair, nella sua testi-
Consulente Legale del governo - al quale        Iraq fondi insufficienti. Davanti alla com-      monianza ha ribadito più volte la neces-
solitamente spetta l’ultima parola in me-       missione, l’attuale primo ministro ha in-        sità di fare attenzione ad uno stato, l’Iran
rito a questioni del genere- valutare la        sistito sul fatto che le truppe ricevettero      appunto, in cui si stanno sollevando que-
situazione ed esprimersi con più chiarez-       tutto l’equipaggiamento da loro richie-          stioni del tutto simili a quelle sollevatesi
za in precedenza. Infine, Lord Goldsmit,        sto. “In ogni momento, i comandanti erano        in Iraq all’inizio del nuovo millennio. Una
accusato di un triplice oscillamento di         in grado di chiedere l’equipaggiamento di        trama poco originale. Speriamo che que-
opinione durante i 45 giorni precedenti         cui necessitavano e non conosco nessuna          sta volta nessun latte venga versato.
l’inizio delle operazioni, si è giustificato    occasione in cui questo gli sia stato nega-
dicendo di aver realizzato solo in seguito,     to” ha commentato Brown, aggiungendo
ovvero in data 17 marzo, che il suo inizia-     che la guerra in Iraq e Afganistan è costa-
                                                                                                    CHIARA FRANCAVILLA
le consiglio dichiarante l’assoluta neces-      ta 18 bilioni di sterline, ma che il governo
sità di una seconda risoluzione Onu per         è stato in grado di provvedere alle spese
poter iniziare la guerra probabilmente          usando riserve e tagliando “altrove”. Ed è

                                                                  11
Orizzonte Universitario                                  Sociopolitica                                                       aprile 2010




«F
                                 orza Italia è   potrò informerò la Corte». I due mafio-         Nemmeno a mio padre. Io mi limito a
                                 nata dalla      si, mai pentiti, se da un lato smentivano       rispondere alle domande, senza omer-
                                 trattativa      Spatuzza dall’altro lasciavano intendere        tà». Gli avversari, però, sostengono che
                                 tra Stato       di avere ancora molto da dire. Secondo          Ciancimino jr miri a benefici in termini
                                 e mafia».       alcuni, le dichiarazioni di Ciancimino mi-      di trattamento sanzionatorio, nonché
                                 Nell’aula       rano solo a sparigliare le carte, a gettare     a mantenere all’estero le somme di de-
                                 bunker          fango e ignominia sulla politica italiana.      naro che ancora non gli sono state se-
                                 dell’Uc-        Mafioso il padre, mafioso il figlio. è sta-     questrate. Resta un fatto: le risposte di
ciardone, il carcere di Palermo, Massimo         to anche condannato in primo grado              Ciancimino possono fare molto male.
Ciancimino, il figlio di don Vito, ex sin-       per quattro casi di riciclaggio del dena-       Dell’Utri, con il suo lessico ciceroniano,
daco mafioso della città, parla. Non è un        ro sporco di don Vito. Secondo altri è un       le ha definite «minchiate», Berlusconi le
teste, non è un pentito. è un dichiarante.       uomo coraggioso che ha messo a repen-           ha dipinte come l’ennesima prova di un
Le sue confessioni-fiume stanno rimet-           taglio la sua vita per ristabilire un bricio-   disegno della magistratura teso a sabo-
tendo in discussione tutto ciò che la            lo di verità in un buco nero della storia:      tarlo. Cinancimino, consapevole della
magistratura sapeva sulle stagione delle         il legame tra politica e mafia. Chiunque        gravità delle sue affermazioni, si presen-
stragi. E gettano un ombra sull’ex partito       sia, Ciancimino ha deciso di parlare dal        ta sempre in aula con i documenti. E se
del Premier, Forza Italia. Non è l’unico ad      gennaio 2008. A seguito di un’intervista        la carta che porta canta, allora c’è una
aver riesumato il fantasma dei contatti          rilasciata a Panorama nell’ottobre 2007,        lettera, consegnata ai magistrati di Paler-
Stato-mafia. Nel dicembre 2009 a Torino          fu chiamato alla procura di Caltanissetta       mo il 18 febbraio, che è stata scritta dal
fu ascoltato anche Gaspare Spatuzza, kil-        per testimoniare. E a chi gli chiede per-       padre don Vito. Questa, scritta in accordo
ler che lavorava per i Graviano, pentito                                ché ha aspettato                         con il boss Bernardo Pro-
dal 2008. Spatuzza dichiarò: «Graviano                                      tanto tempo pri-                          venzano, ha come
mi disse di un patto con Berlusconi».                                         ma di parlare                              destinatario “l’ami-
Dell’Utri l’accusò di essere manovrato da                                      risponde:                                  co Dell’Utri” e, per
pm corrotti. Poche settimane dopo de-                                           «Prima                                     conoscenza, an-
posero anche i fratelli Giuseppe e Filippo                                       del 2008                                  che “l’amico Ber-
Graviano. Il primo disse di non conosce-                                          nessun                                   lusconi”. La lette-
re Dell’Utri e il senatore Pdl si meravigliò                                      giudice                                 ra risale al 1994.
per la sua dignità.                                                               mi ha                                   Nell’intestazione
Un vero uomo d’ono-                                                             chiesto                                  si legge «al Presi-
re, questo sì cre-                                                                niente.                               dente del Consiglio
dibile. Il fratello,                                                                                                    Silvio Berlusconi».
invece, non volle                                                                                                            Don Vito nella
parlare: «Il mio                                                                                                                    missiva
stato di salute
- sostenne
- non mi
consen-
te di ri-
spondere
a l l ’i nte r-
rogatorio.
Quando


                                                                  12
Orizzonte Universitario                                      Sociopolitica                                                               aprile 2010


richiama i due amici del Nord a rientrare           guerra per poi fare la pace».
nei ranghi, a rispettare gli accordi presi          Alla mafia serviva uno Stato
in precedenza, altrimenti uscirà dal riser-         fragile e terrorizzato. La ma-
bo mantenuto fino a quel momento. E                 gistratura da troppo tempo
racconterà a tutti che Forza Italia nasce           aveva le mani libere e stava
da un patto scellerato, in cui ci sarebbe           colpendo con forza la ma-
la longa manus dei servizi segreti, dei             fia: la legge sulla confisca
Ros e la connivenza della classe politica,          dei beni, il 41 bis, il reato di
l’ex ministro della difesa Nicola Mancino           concorso esterno in associa-
in primis. Mancino è l’unico politico ad            zione mafiosa. Tutti provve-
aver parlato esplicitamente di “trattati-           dimenti approvati nel corso
va”, anche se, ha spiegato a Repubblica             degli anni ’80 e che aveva-
il 18 settembre 2009, il Governo respin-            no messo in ginocchio la
se l’idea «anche come semplice ipotesi              mafia. Il pool antimafia di
di alleggerimento dello scontro con lo              Falcone e Borsellino sareb-
Stato». Eppure, i pm palermitani Ingroia            be stato forse in grado di
e Di Matteo sostengono che una tratta-              mettere all’angolo la cri-
tiva c’è stata. Anzi, sarebbero addirittura         minalità organizzata. Il 15
due. La prima si situerebbe tra la strage           gennaio 1993 segna la fine                            verranno inseriti nel registro dei indagati
di Capaci del 23 maggio 1992, che co-               della prima fase degli accordi tra Stato e            per favoreggiamento, poi scagionati. Le
stò la vita a Giovani Falcone, e la strage          mafia. è il giorno dell’arresto di Salvatore          parole di Massimo Ciancimino rimettono
di via D’Amelio del 19 luglio dello stesso          Riina. Il capitano Ultimo del Cirmor (una             in discussione anche l’esito di quel dibat-
anno, in cui morì l’altro giudice del pool          sezione dei Ros), alias Sergio De Caprio,             timento. Fuori gioco Riina, ai Corleonesi
antimafia Paolo Borsellino. Erano gli anni          stava da giorni alle costole dell’allora              resta un unico boss: Bernardo Provenza-
della crisi della politica, di Tangentopoli e       capo di Cosa Nostra, insieme a Proven-                no. « è stato Provenzano a tradire Riina»
del ribaltone della Prima Repubblica. An-           zano. Il prefetto Mario Mori, il colonnel-            spiega Massimo Ciancimino al Tribunale
che l’antistato mafioso si trovava in balìa         lo Mauro Obinu e il capitano De Donno                 di Palermo, il 6 novembre 2009, durante
della rivoluzione politica in atto. Ma i sici-      erano riusciti ad ottenere da Vito Cianci-            un interrogatorio per il processo a suo ca-
liani sanno che tutto cambia affinché alla          mino e dall’ex autista di Riina Balduccio             rico. U’Tratturi, così era chiamato Proven-
fine tutto resti uguale. Così se quei “cra-         Di Maggio la piantina della villa del boss            zano, era stufo dei deliri di onnipotenza
sti” (fessi) di socialisti e di democristiani       dei boss in via Bernini a Palermo. Dopo               di Riina e della sua strategia sanguinaria.
si erano fatti beccare, allora si sarebbe           uno spettacolare inseguimento, Riina                  Voleva inaugurare la “seconda fase” della
trovata qualche nuova forza da ricattare            viene catturato. Peccato che De Donno                 trattativa con lo Stato e chiudere con le
per ottenere una garanzia politica. Ma,             e Mori dopo non si preoccupano di per-                stragi. Però, per fare questo, aveva biso-
come diceva Riina, «Bisogna prima fare la           quisire l’abitazione. Mori e De Donno                 gno di far fuori Riina. E così, secondo il




  D
                        ue anni prima che il        ti corrente dei boss mafiosi Fidanzati, Bono e        lusconi si aggiudicò la nomina a Cavaliere,
                        banchiere Michele Sin-      Gaeta, che avevano interessi nella banca da           grazie soprattutto ai successi imprendito-
                        dona bevesse il suo ul-     molto tempo. I colletti bianchi, inoltre, erano       riali di Milano 2 e Milano 3. I suoi soci erano
                        timo caffè, un giornali-    in contatto con lo stalliere di Arcore, Vittorio      i soliti della Cantieri Uniti, a cui si aggiun-
                        sta del New York Times,     Mangano. Nel 1962 Silvio Berlusconi era un            sero parenti e amici. Per la costruzione di
                        Nick Toches, gli chiese:    neolaureto con tanta voglia di fare soldi. Lo         Milano 2 si dice che Berlusconi alzò di due
                        «Quali sono le banche       attirava il mercato del mattone. A Milano, in         piani i palazzi rispetto al progetto originale
  usate dalla mafia?» E lui rispose: «In Sicilia    via Alciati, zona Bande Nere, c’era un terreno        e fece deviare le linee aree di Milano Linate.
  il Banco di Sicilia, a volte. A Milano una pic-   che a Silvio piaceva molto. Costava 190 mi-           Il tutto grazie alle decisione prese da uno
  cola banca in Piazza dei Mercanti». L’unica       lioni di lire e il giovane imprenditore ne pos-       studio del Politecnico che, come fu sco-
  sede della Banca Rasini era proprio al civico     sedeva solo 10. Eppure alla fine la spuntò lui,       perto in seguito, era stato commissionato
  2 di piazza di quella piazza poco lontana         l’acquistò e costruì i suoi primi palazzi. Con        dallo stesso Berlusconi. Insomma, aveva
  dal Duomo, nel cuore di Milano. Quell’isti-       quali soldi? Con quelli di Carlo Rasini e del co-     pagato per far supervisionare il progetto
  tuto di credito nacque negli anni ’50, per        struttore Pietro Canali, cliente proprio della        che lui stesso stava edificando. Conflitto
  volere di Carlo Rasini. Direttore della filiale   Banca Rasini, che si fidarono ciecamente del          d’interessi e corruzione in un sol colpo. Un
  fu, dal’57, il padre del nostro Premier, Lui-     23enne Silvio. Capire questo passaggio risol-         buon inizio, non c’è che dire. Non contento,
  gi Berlusconi. Nel 1973 Luigi si dimise, per      verebbe la domanda che si pone Elio Veltri            Mr B. concesse a Don Verzè l’autorizzazione
  seguire gli affari del figlio. La banca passò     all’inizio del libro “L’odore dei soldi”: «Cavalie-   per la realizzazione di un grande ospeda-
  dalla direzione dei Rasini a quella degli         re, dove ha preso i soldi?». Fu questa, infatti,      le, il San Raffaele. Così facendo, si assicurò
  Azzaretto. Dieci anni dopo, il 14 febbraio,       la sorgente del fiume di denaro che nel corso         una crescita esponenziale del valore degli
  nell’ambito dell’”Operazione San Valentino”       degli anni affluì al portafoglio di Berlusconi. La    immobili della confinante Milano 2 e una
  furono arrestati Giuseppe Bono, Antonio           società di costruzioni era la Cantieri Uniti sas      scusa buona per legittimare la deviazione
  Virgilio, Salvatore Enea e Luigi Monti. Erano     si sciolse terminati i lavori per dare alla luce la   dei percorsi degli aerei destinati a Linate.
  i funzionari della Rasini che gestivano i con-    Edilnord, l’azienda con cui l’imprenditore Ber-


                                                                        13
Orizzonte Universitario                                 Sociopolitica                                                        aprile 2010


disegno tratteggiato da Cinacimino, Pro-        so amico siciliano che portò il mafioso          tra indagine, il documento era intero. Ne
venzano avrebbe fatto in modo che una           Vittorio Mangano a fare da stalliere nella       sono sicuro. Non so cosa sia successo
soffiata giungesse ai Ros. La contropar-        villa di Arcore. Il documento testimonie-        dopo». Fosse vero, sarebbe la conferma
tita della cattura di Riina sarebbe stata       rebbe una “terza fase”, con protagonista         dell’importanza del documento. Durante
la sua libertà. Questo è il risultato della     Dell’Utri e Forza Italia. «Mio padre – spiega    quella perquisizione di Villa Ciancimino a
“seconda fase della trattativa”. Bernardo       Ciancimino jr. – mi disse che fra il 2001 e il   Mondello, accadde anche un altro fatto
Provenzano è stato catturato l’11 aprile        2002 Provenzano sentì di nuovo Dell’Utri.        strano, di cui Massimo non si dà una ra-
2006, dopo 40 anni di latitanza. Eppure                                                          gione. «Nessuno dei carabinieri presen-
nel 1995, a Mezzojuso nel palermitano, i                                                         ti – accusa il testimone - chiese di aprire
Carabinieri avrebbero potuto arrestarlo.           «Un capitano dei                              la cassaforte, che era ben visibile nella
L’allora capitano Michele Riccio avrebbe
voluto intervenire, ma Mori non gli diede       carabinieri mi invitò                            stanza di mio figlio». In quella cassaforte
                                                                                                 avrebbero trovato il famigerato “papello”.
il permesso. Per questo, oggi, il prefetto
è ancora sotto processo. Per cambiare
                                                  caldamente a non                               Ciancimino nell’audizione torna anche a
                                                                                                 nominare «il signor Franco», l’agente dei
fase, però, era necessario avere un ga-         parlare della trattativa                         servizi segreti in contatto con Vito Cian-
rante politico. Questi sarebbe stato un                                                          cimino e Provenzano. «Dopo un’inter-
«esponente di rilievo della nascente for-          e dei rapporti con                            vista con Panorama, in cui emergeva in
mazione politica». Massimo Ciancimino                                                            qualche modo un mio ruolo nell’arresto
fa il nome di Marcello Dell’Utri e di For-            Berlusconi»                                di Riina – prosegue Ciancimino - il signor
za Italia. Il senatore, quindi, si sarebbe                                                       Franco mi invitò caldamente a tacere e
sostituito a Vito Ciancimino nel ruolo di       «Papà – dice ancora Massimo Ciancimino           a non parlare più di certe vicende per-
intermediario tra politica e mafia. L’anel-     in un’intervista al Fatto Quotidiano - trova-    ché tanto non sarei mai stato coinvolto
lo di congiunzione delle due fasi sarebbe       va allucinante che un imprenditore come          e non sarei mai stato chiamato a depor-
la mancata cattura di Provenzano, nel           Berlusconi, nel momento in cui i figli era-      re. Cosa che effettivamente avvenne
1995. I procuratori oggi sanno che il ne-       no a rischio attentati, si rivolgesse a uno      visto che fino al 2008, quando decisi di
goziato iniziato nel ’92 non si chiuse in       come Mangano! Questi erano i classici            collaborare con i magistrati, nessuno mi
pochi mesi, ma si protrasse sino proprio        “metodi accerchiativi”, come diceva mio          interrogò mai». Anche durante gli arresti
all’anno della cattura di Provenzano.           padre, di personaggi come Dell’Utri, per         domiciliari Massimo Ciancimino avrebbe
                                                rendersi indispensabili a Berlusconi: fai le     ricevuto una strana visita: «Un capitano
                                                minacce per accreditarti sempre di più, e        dei carabinieri – dice il testimone – mi
Nella lettera consegnata dal figlio ai          poi dai le soluzioni». Ma i particolari in-      invitò caldamente a non parlare della
magistrati di Palermo, Vito Ciancimino          quietanti che emergono dalle deposizio-          trattativa e dei rapporti con Berlusconi».
scrive« intendo portare il mio contribu-        ni di Ciancimino non si esauriscono qui.
to (che non sarà di poco) perché questo         La missiva in mano alla procura di Paler-
triste evento non ne abbia a verificarsi».      mo, infatti, non ha solo un valore “in pra-      Sembra che, comunque, tutto questo
Il “triste evento”, spiega il figlio Massimo,   esentia”. Non è solo un documento che            non abbia convinto i giudici che si oc-
consisterebbe nel sequestro di uno dei          potrebbe inchiodare Dell’Utri & co. a pe-        cupano del processo a Marcello Dell’Utri
figli di Berlusconi. Silvio Berlusconi in più   santissime responsabilità. Ha anche un           a inserire fra i testimoni anche Massimo
occasioni ha ricordato di aver avuto a che      valore “in absentia”, nel senso che, stando      Ciancimino. Il 5 marzo, dopo due ore e
fare con la mafia proprio per scongiurare       alle parole di Ciancimino jr., manca di par-     mezzo di camera di consiglio, i giudici
tale rischio. Se l’affermazione di Cianci-      te cospicua del documento. «Fino a pochi         palermitani hanno rigettato la richiesta
mino jr fosse esatta, sarebbe la testimo-       giorni prima della perquisizione fatta dai       del procuratore generale Nino Gatto, che
nianza di un Berlusconi messo in scacco         carabinieri – spiega Massimo Ciancimino          chiedeva la sospensione del processo
dalla mafia. Per colpa di Dell’Utri, lo stes-   - nel 2005 a casa mia,nell’ambito di un’al-      per ascoltare la deposizione di Ciancimi-
                                                                                                 no. La richiesta era stata avanzata dopo
                                                                                                 le rivelazioni di Ciancimino nel corso di
                                                                                                 interrogatori riguardanti il processo Mori
                                                                                                 e Obinu. Il figlio dell’ex sindaco diceva
                                                                                                 anche di conoscere gli investimenti dei
                                                                                                 boss mafiosi Stefano Bontate e Giovanni
                                                                                                 Teresi a Milano 2. Oltre che il giro di inte-
                                                                                                 ressi del padre e di un gruppo di costrut-
                                                                                                 tori legati alla mafia. Forse, le deposizioni
                                                                                                 di Ciancimino avrebbero potuto rivelare
                                                                                                 qualcosa circa la provenienza dei miliardi
                                                                                                 che Berlusconi ha dirottato sulla costru-
                                                                                                 zione delle new town attorno a Milano.
                                                                                                 Ma questa è un’altra storia, di cui qualcu-
                                                                                                 no non vuole che si parli.

                                                                                                    LORENZO BAGNOLI


                                                                  14
Orizzonte Universitario                                 Sociopolitica                                                        aprile 2010




                                         imPAR
                      CONDICIO
Il dIrItto dI non sapere


L
                 a legge istitutiva della       metà per non “sforare”, addirittura a volte      (tutti!) in prima serata, quando il numero
                 par condicio, in vigore        non è possibile neppure nominare un po-          di telespettatori è molto alto. Sfugge il
                 dal 22 febbraio 2000, re-      litico durante le campagne elettorali…           particolare che non è la presenza televi-
                 golamenta la presenza          Questi i limiti di una legge che costitui-       siva che misura l’importanza e, ancora di
                 in TV dei politici durante     sce senz’altro un’anomalia nel panorama          più, lo spessore di un politico. L’assoluta
                 le campagne elettorali e       europeo occidentale e non solo. Impor-           impossibilità di mettere in pratica un re-
                 impone a tutte le trasmis-     tante è, però, tenere ben presente che la        golamento tanto contorto, invitare e in-
                 sioni un controllo anche       legge sulla par condicio è un tentativo,         tervistare un numero così alto di politici
sui contenuti. Questa legge è stata, pur-       compiuto dal centro-sinistra, di arginare        in un lasso di tempo così limitato, ha fat-
troppo, fin troppo spesso usata come la         una situazione dove il potere politico vie-      to prendere al CDA della Rai la decisione
barricata dietro cui ripararsi per mettere      ne a convergere con quello economico e           di “sospendere temporaneamente, per il
dei limiti alla presenza, televisiva e non,     quello della comunicazione: ben più gra-         periodo relativo alla seconda fase della
di personaggi scomodi. Un esempio ab-           ve anomalia italiana. Ora, però, questa          campagna elettorale, la messa in onda di
bastanza recente è accaduto alle elezioni       stessa legge prevede una netta distin-           Porta a Porta, Annozero, L’Ultima Parola e
europee del 2009, quando l’intervista al        zione tra i programmi di comunicazione           Ballarò, sostituendoli ove possibile con
vignettista Vauro e a Beatrice Borromeo         politica, le cosiddette “tribune elettorali”,    tribune elettorali”. L’importanza di una
è stata tagliata nella trasmissione di Da-      e i programmi d’ informazione politica,          tribuna politica è fuori discussione, ma
ria Bignardi, L’Era Glaciale, adducendo         ovvero quelli in cui vengono trattati di-        non è possibile eliminare un programma
proprio questo pretesto; il motivo reale        versi argomenti alla presenza di politici,       di approfondimento per sostituirlo con
era, ovviamente, che si erano toccati ar-       chiedendo loro come pensano di com-              essa. Perché non riservarla ad un’altra se-
gomenti scottanti, come la difficoltà ad        portarsi a riguardo. è infatti possibile per     rata? Perché non aggiungere voci invece
andare in onda della trasmissione di Rai2       trasmissioni di approfondimento come             che toglierle? La decisione ha implicato
Annozero. Non parliamo poi di come l’at-        Annozero, Ballarò, In mezz’ora, Porta a          che si arrivasse al voto senza che vi siano
tività giornalistica sia quotidianamente        Porta affrontare argomenti di attualità in       spazi per approfondire le notizie ed i pro-
limitata per motivi di par condicio: i dibat-   un contesto narrativo-argomentativo, ri-         grammi, ledendo i diritti all’informazio-
titi vengono mandati in onda con timer          spettando sempre e comunque un equi-             ne di tutti i cittadini. I telegiornali, però,
che segnano il tempo in sovraimpressio-         librio tra le parti. Ciò è dovuto al fatto che   hanno continuato ad andare in onda ma
ne, alcune frasi devono essere lasciate a       la responsabilità delle notizie è da ricon-      questo, “visti i comportamenti dell’attua-
                                                              dursi alla testata giornalistica   le direzione del Tg1, non può rassicurare
                                                              di cui le suddette trasmissioni    nessuno”, ha affermato lo stesso consi-
                                                              fanno rispettivamente parte.       gliere d’amministrazione Rai Giorgio Van
                                                              Come tutti, però, sappiamo         Straten. La Rai ha dunque rinunciato a
                                                              recentemente la Commissio-         mettere in atto la sua funzione di servizio
                                                              ne parlamentare di vigilan-        pubblico in tutte le sue forme. Il lavoro
                                                              za sulla Rai ha approvato un       di giornalista è totalmente compromes-
                                                              nuovo Regolamento in vista         so e vanificato. Il cittadino è fortemente
                                                              delle scorse elezioni Regio-       penalizzato. I recenti accadimenti non
                                                              nali. A parte le implicazioni      hanno nulla a che fare con la par condi-
                                                              più propriamente politiche         cio. Se si potessero chiamare le cose con
                                                              – o per meglio dire partitiche     il proprio nome non si parlerebbe di par
                                                              - (che sono comunque previ-        condicio, si parlerebbe di censura e di te-
                                                              ste dal nuovo Regolamento          lespettatori, non cittadini.
                                                              poiché sono negate le tribu-
                                                              ne politiche a chi non ha rag-        MARTA MANCUSO
                                                              giunto la soglia del 4% alle
                                                              Europee), l’obiettivo era, nella
                                                              fattispecie, portare i canditati


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Orizzonte Universitario                                   Sociopolitica                                                    aprile 2010




H
                         ai febbre, tosse,
                         mal di testa, dolori
                         muscolari e arti-
                         colari? Mi spiace
                         dirtelo ma molto
                         probabilmente ti
                         sei preso la classica
                         influenza stagiona-
le, ma se sei stato più fortunato forse è
solo quella A. Esatto sto proprio parlan-
do della famosa influenza suina da virus
A H1/N1 che ci ha terrorizzati per tutta la
stagione invernale appena passata. L’in-
fluenza, come probabilmente saprai è
una malattia provocata da un virus che
colpisce prevalentemente le vie respi-
ratorie e si trasmette per via aerea cioè
quando starnutiamo o semplicemente
parliamo; ogni anno poi si ripresenta, per
la capacità di tutti i virus influenzali di ac-
quisire dei cambiamenti nelle loro pro-
teine di superficie che permettono così
di aggirare le barriere immunitarie pre-
senti nella popolazione che ha già con-           questo è abbastanza strano, ed è dovuto        formalmente vige. Robe da pazzi, qual-
tratto l’infezione in precedenza. Quello          forse alla prevalenza del virus A”. Quindi     cuno potrebbe dire. Tranquilli, nessuna
che probabilmente non sai è che in Italia         stando ai fatti bisognerebbe quasi, qua-       pazzia, ma solo alcune verità scomode
l’andamento stagionale delle sindromi             si ringraziare proprio il virus A che ha ri-   che ora cercheremo di spiegare, facen-
influenzali è rilevato attraverso una rete        sparmiato un bel numero di contagiati,         do un po’ di chiarezza parlando anche
di medici sentinella denominata INFLU-            e dunque, di decessi. Di parere molto          di cosa è avvenuto nel nostro bel Pae-
NET, coordinata dal Ministero della Salu-         diverso invece risulta essere la decisione     se e della famosa, tanto sponsorizzata
te e attiva fin dal 1999/2000, in questo          presa nell’ultimo incontro dagli esperti       pandemia che nella realtà non c’è stata.
arco di tempo si è arrivati a stimare che         dell’Emergency Committee dell’ OMS             Sono stati 24 milioni i vaccini acquistati
ogni anno l’influenza stagionale causi            (l’organizzazione mondiale della Sanità)       dall’Italia per una spesa pari a 184 milio-
per complicanze dirette o meno circa              del 23/02/2010, in conferenza stampa,          ni di euro, andate nelle tasche della No-
8000 decessi. Le vittime correlate invece         infatti Keiji Fukuda, consigliere speciale     vartis, la multinazionale svizzera che ha
solo al nuovo virus H1/N1, aggiornate al          del direttore dell’OMS, ha riconfermato        prodotto Focetria, il vaccino elaborato
7 febbraio 2010, sono state appena 228.           ancora una volta, lo stato di pandemia         contro il terribile virus A H1/N1. Le dosi
I numeri insomma parlano chiaro soprat-           imperante. Ovvero, se in Europa paesi          effettivamente usate però ammontano a
tutto se affiancati dalle parole dello stes-      come la Francia e la Germania stanno           sole 855.504 mila, cioè circa 23 milioni
so Ministro della Salute, Ferruccio Fazio:        già svendendo le dosi di vaccino in pre-       sono quelle rimaste inutilizzate e a sca-
“I casi totali di influenza avuti sono stati      cedenza comprate, a paesi come il Qatar,       denza entro un anno dalla produzione.
inferiori anche agli anni scorsi. Di fatto        l’Egitto, il Kosovo, la Mongolia,il massimo    Così tra un’ informazione di massa che ha
non c’è stato finora il male di stagione e        stato di allerta,il 6, è quello che ancora     generato una psicosi collettiva da paura

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Orizzonte Universitario                                  Sociopolitica                                                        aprile 2010


del contagio, il conto ossessivo di ogni         al Governo 6 milioni di euro, sarà firmata        metteva al corrente del fatto che il vacci-
singola morte martellata nei vari pro-           e conclusa senza alcuna gara d’appalto.           no non aveva superato tutti i test obbli-
grammi televisivi creati ad hoc, quello          Giova a questo punto introdurre la figu-          gatori per essere messo correttamente
che poco si dice è dell’enorme spreco di         ra di Enrica Giorgetti Sacconi, presidente        in circolazione, data l’urgenza presunta
denaro pubblico che invece si è fatto, dei       di Farmindustria, associazione che pro-           con cui è stato prodotto; urgenza che ne
guadagni stratosferici delle case farma-         muove gli interessi delle industrie farma-        motivava anche il suo prezzo più elevato:
ceutiche e in sostanza della pochissima          ceutiche e moglie dell’attuale ministro           sette euro e novanta a dose, invece dei
trasparenza degli accordi contrattuali           della salute Maurizio Sacconi. Nomina             circa quattro euro che si sono sempre
avvenuti tra i Governi dei singoli paesi         avvenuta , ovviamente, solo dopo che              pagati per un normale vaccino influen-
e le Organizzazioni internazionali. Tutto        il marito è divenuto ministro, aprendo            zale. Da notare, inoltre la presenza al suo
questo inserito nell’ usurato clima della        la strada all’ennesimo, monumentale               interno dell’adiuvante MF-59, lo squa-
crisi economica mondiale, il che non è           conflitto di interessi di questo governo.         lene, che secondo una ricerca condotta
poco. Wolfgang Wodarg, presidente del-           L’unica cosa certa così che si sa ora, am-        alla Tulane Medical School è una sostan-
la commissione salute dell’organismo             piamente segnalata dalla Corte dei Conti          za che può riscontrare nella popolazione
europeo e medico epidemiologo, infatti           è l’enorme favoreggiamento di cui ha              un buon numero di persone che svilup-
l’11/01/2010 ha aperto un’indagine a li-         goduto tale industria, non solo al tem-           pano anticorpi contro di essa, generando
vello globale sul ruolo delle case farma-        po della prelazione, in cui intascherà 3          risposte immuno-difensive anche molto
ceutiche che secondo lui sarebbero riu-          milioni di euro, ma nella stessa stesura          gravi. Inutile però chiamare il numero
scite ad influenzare scienziati e autorità       per la richiesta dell’attuale vaccino A H1/       verde, 1500, messo a disposizione dal
pubbliche, OMS compresa, per far sì che          N1. Infatti in caso di mancata consegna           Ministero della Salute, per avere ulteriori
la stessa dichiarazione di pandemia ve-          nei tempi prestabiliti, il contratto non          informazioni, perché ha chiuso i battenti
nisse ammorbidita,togliendo ad esem-             prevede multe o penalità per la Novar-            insieme all’Unità di crisi, che l’11 febbra-
pio dalla sua definizione il criterio dell’al-   tis; se l’azienda non avesse ottenuto il          io scorso ha ricevuto i ringraziamenti del
to numero di morti; tale “aggiustamento”         permesso all’immissione del farmaco in            ministro Fazio. La realtà degli avveni-
ha trasformato così una normale influen-         commercio, il governo avrebbe dovuto              menti ha dimostrato infatti, nonostante
za a blanda mortalità in una sorta di virus      comunque corrispondere i 24 milioni di            ancora l’ultima decisione presa dall’OMS
killer. Entro la prossima estate si sa-          euro pattuiti e sempre il nostro governo          che liberarsi di quanti più vaccini pande-
prà l’esito di tale inchiesta, intan-               si assume la responsabilità di eventuali       mici possibili è l’unica cosa sensata da
to 18 miliardi restano i dollari                     effetti collaterali e del risarcimento di     fare anche per il nostro paese; vaccino
spesi in tutto il mondo per il                             danni a terzi per circostanze non       che, data di scadenza permettendo, po-
vaccino della pandemia fa-                                      attribuibili a difetti di produ-   trà essere usato eventualmente nella tri-
sulla e il nostro paese ne ha                                    zione. Non a caso per la pri-     valente auspicato per la prevenzione del
preso, come abbiamo visto                                         ma volta i cittadini che sono    prossimo autunno-inverno. Così mentre
pienamente parte. Anzi se                                          andati a farsi vaccinare        stiamo ancora aspettando l’ultima parti-
l’è proprio andata a cercare:                                              contro l’epidemia       ta del vaccino dalla Novartis che dovreb-
risale infatti al 2004,                                                       dovevano sigla-      be giungere entro la fine di marzo, siamo
durante il secon-                                                              re, quest’anno,     anche già all’opera per la smobilitazione
do governo di                                                                    un consenso       di tutte le confezioni integre presenti
Berlusconi, il                                                                      firmato,       nelle farmacie ospedaliere e nei centri
rapporto stret-                                                                           che li   ASL del nostro territorio. La stessa proce-
to che viene                                                                                       dura di ritiro avrà, da notare, non poche
allacciato con                                                                                     spese di denaro. Una vera situazione
la Novartis.                                                                                       paradossale, insomma che poteva es-
Al tempo                                                                                           sere evitata se si dava veramente ascolto
dell’aviaria,                                                                                      alla gente del settore competente, come
virus       che                                                                                    ad esempio Ulrich Keil, epidemiologo
non colpi-                                                                                         tedesco e consigliere dell’OMS che oltre
rà      l’Italia,                                                                                  a smentire di esserci trovati dinnanzi ad
verranno                                                                                           un virus nuovo, dice che l’H1/N1 era già
stipulati con-                                                                                     noto più di dieci anni fa e pure allora si
tratti che rico-                                                                                   avviò una campagna di vaccinazione, poi
noscano allo                                                                                       sospesa, perché non necessaria. O come
Stato Italiano                                                                                     il ministro della Sanità polacca, Ewa Ko-
un diritto di                                                                                      paez, che nel novembre scorso dichiarò
prelazione                                                                                         con fermezza: “ il dovere di un ministro
sulla       produ-                                                                                 deve essere quello di concludere accor-
zione futura di                                                                                    di che facciano l’interesse dei cittadini e
vaccini in caso                                                                                    non siglare quelli che facciano i profitti
di emergenze                                                                                       delle case farmaceutiche”.
pandemiche per
l’ appunto. La trat-                                                                                  ROSA ANNA CASALINO
tativa che costerà


                                                                   17
Orizzonte Universitario                                 Sociopolitica                                                      aprile 2010



    AFFARI SPORCHI
IN GIACCA Terza Generazione
   la cosiddetta
                 E CRAVATTA
     dell'ndrangheta, fatta di imprenditori e




è
             professionisti del denaro
                   stato anche il Cardinale     “Consorzio Ytaka” e “P e P”, specializzata     palti pubblici. Da alcuni articoli sembra
                   Tettamanzi a parlare, nel    negli scavi. In tutte le indagini sono stati   che fu il prefetto di Milano, Gian Valerio
                   suo discorso di Sant’Am-     sequestrati beni per un valore superiore       Lombardi (qualche tempo fa in compa-
                   brogio a Milano, di ma-      ai 10 milioni di euro. Non a caso l’ndran-     gnia del Ministro Maroni), a stoppare
                   fia, avvertendo che «la      gheta decide di stabilirsi anche al nord,      l’eventualità di una Commissione ad hoc
                   nostra città è interes-      dove girano i cosiddetti “piccioli” e dove,    per l’evento, perchè incompatibile con le
                   sata – e lo sarà sempre      secondo la Direzione Nazionale Antima-         competenze dei Comuni. La Commissio-
                   più – da progetti di re-     fia, il capoluogo lombardo sarebbe la          ne venne proposta in Consiglio Comuna-
alizzazione di grandi opere che esigono         capitale dei traffici malavitosi e mafiosi.    le ma ostacolata ferocemente dal Popolo
ingenti quantità di denaro e per le quali       Industrie, aziende, finanziarie: questo il     delle Libertà. In una lettera del prefetto
sono possibili interferenze e infiltrazioni     nuovo modello di “mafioso”, con giacca         Lombardi si legge, come racconta il Cor-
di criminalità organizzata». Organizzatis-      e cravatta.                                    riere della Sera, che il Sindaco «non ha i
sima è, di fatto, l’Ndrangheta calabrese.                                                      poteri necessari per condurre un lavoro
Sembra che oggi siano attivi più di 150         L’APPALTO DELLA TERZA GENERAZIONE              del genere e, comunque, la competenza
clan malavitosi, che contano circa seimila      è con il termine “terza generazione” che       specifica in materia di sicurezza è dello
persone, collegate in una rete tentacola-       si indicano i nuovi (si fa per dire) metodi    Stato e non dei Comuni». La proposta su-
re, fatta di interessi e omertà, che arriva a   di guadagno illecito, derivato da attivi-      scita indignazione e Roberto Formigoni,
toccare e a influenzare anche l’economia        tà economiche, localizzate soprattutto         Governatore della Regione Lombardia,
del ricco nord. è infatti di qualche anno fa    nel Nord-Italia, con particolare sviluppo      pressato dagli scandali (compreso l’arre-
la notizia dell’arresto di Gregorio Belloc-     in Lombardia. L’ndrangheta dispone di          sto dell’assessore Prosperini), ha istituito
co, tra i più importanti boss, i cui interes-   una rete fittissima di imprenditori che        un comitato di sorveglianza sugli appal-
si spaziavano in tutta Italia, acciuffato nel   riescono ad inserirsi nel giro degli affari,   ti dell’Expo. Il Governatore afferma di
febbraio del 2005, dopo aver stanziato il       anche pubblici, per mezzo della forza e        avere «avvertito per tempo il pericolo e
suo controllo nel varesotto. Ma facciamo        del terrorismo. In Lombardia le famiglie       ricorderete le iniziative che la Regione ha
un salto in avanti di tre anni. Nell’ottobre    Arena e Nicoscia (cosche calabresi atti-       messo in campo», tanto che nel comita-
del 2008 sono partite alcune indagini           ve nel milanese) sono alleate prevalen-        to di sorveglianza sugli appalti vi sono il
dopo l’esplosione di alcuni colpi d’arma        temente nel settore edile che in Lom-          Generale Mori e il Colonnello De Donno,
da fuoco contro l’abitazione e il veicolo       bardia continua a crescere e a fruttare,       che sono sotto processo a Palermo per
di Marcello Paparo, a Cologno Monzese.          soprattutto in vista dell’Expo 2015. Ed        aver “ripulito” il covo di Riina, accusati di
Paparo era imprenditore e storico espo-         è proprio questo evento internazionale         aver cancellato tutto quello che era utile
nente dell’ndrangheta calabrese, della          che attira le attenzioni di tutti, ma pro-     sapere sulla sua latitanza. Le polemiche
famiglia di Isola di Capo Rizzuto. L’even-      prio tutti. Nel 2009 il Sindaco di Milano,     si infiammano e arriva, puntualissima, la
to ha scatenato le indagini e ha provo-         Letizia Moratti, ha negato l’istituzione di    notizia della preoccupazione di Manlio
cato l’arresto di 22 persone, soprattutto       una Commissione antimafia che operas-          Minale, Procuratore della Repubblica e
grazie all’ottimo lavoro dei Carabinieri        se e vigilasse durante l’Expo e sugli ap-      di Nicola Cerrato, Procuratore aggiun-
di Monza. L’accusa era quella                                                                             to, i quali affermano che per-
di estorisione, detenzione il-                                                                            mane l’interesse delle mafie
legale di armi (tra cui un lan-                                                                           «per i futuri appalti relativi a
ciarazzi della NATO), e tentato                                                                           Expo 2015». I due magistrati
omicidio. Ma il gruppo Papa-                                                                              confermano che «risulta anzi
ro è stato “scoperto” qualche                                                                             maggiormente accentuato,
tempo prima, dopo alcune                                                                                  l’interessamento delle mafie
indagini eseguite nei cantieri                                                                            classiche, e in particolare del-
dell’alta velocità della tratta                                                                           la ‘ndrangheta, al tema degli
Pioltello-Pozzuolo Martesana,                                                                             appalti e dei lavori pubblici,
dove la cosca si era infiltrata                                                                           specie nei comuni dell’hinter-
con metodi mafiosi. Paparo                                                                                land milanese, nonché a inve-
gestiva anche società come il                                                                             stimenti di natura immobiliare


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Orizzonte Universitario                                 Sociopolitica                                                      aprile 2010


ed edilizia; viene inoltre confermato in-       inesistenti, estorsione, usura, truffa, cor-   un circolo vizioso che rimane allo stesso
teresse per i futuri appalti relativi a Expo    ruzione, rivelazione ed utilizzo di segre-     tempo economico e culturale. Forse è
2015». L’aria è bollente e, tempestivo          ti d’ufficio e trasferimento fraudolento       proprio pensando ad una vecchia frase,
come un orologio padano, interviene             di valori». Purtroppo anche esponenti          quella de “Lo Stato siamo noi”, che nasce
per smorzare i toni il ministro dell’In-        di strutture di polizia statale sono stati     quel rinnovamento culturale che impo-
terno Roberto Maroni, che presenta la           arrestati, come Franco Cardaci, luogote-       ne ai cittadini una riappropriazione del-
nuova Sezione Specializzata per control-        nente della Guardia di finanza in servi-       le responsabilità e della coscienza di ciò
lare l’Expo, annunciando al Corriere della      zio a Sesto San Giovanni (MI), e Rober-        che oggi rappresentano le mafie per la
Sera l’obiettivo di «distruggere le mafie       to Scalercio, appuntato dei carabinieri        nostra penisola. Ma per compiere questo
in tutte le regioni dove la criminalità or-     nella stazione di Pioltello (MI). Le mafie     passo importante il cittadino deve sen-
ganizzata è presente».                          si servono anche di noti funzonari pub-        tirsi protetto dallo Stato e, al contempo,
                                                blici, come nel caso di Giovanni Meo, 56       sentirsi parte integrante dello stesso.
        MILANO CITTà APERTA                     anni, di Pietraperzia, residente a Cologno     Questo è il primo vero passo che la po-
Le stesse mafie che hanno smesso di in-         Monzese (MI). E’ emerso poi che parte          litica, a tutti i livelli, dovrebbe compiere:
dossare la coppola per annodarsi la cra-        dei proventi delle attività illecite veni-     insegnare ai cittadini a sentirsi tali e par-
vatta di seta e afferrare la ventiquattro-      va reimpiegata nell’usura che, in molte        te indispensabile di uno Stato che deve,
re in pelle lucida. Dal sud al nord, dalla      occasioni, costringeva i proprietari delle     imprescindibilmente, tornare ad essere
campagna alla metropoli, un percorso            attività commerciali a lasciare i propri       forte e deciso contro le mafie e i loro
che ha portato la criminalità organizzata       esercizi nelle mani dei mafiosi, ai quali i    esponenti. Ma i lombardi, come tutti gli
a scoprire nuove strategie di accumula-         titolari avevano chiesto prestiti cadendo      italiani, vivono in una società dove ci si è
zione di capitali e potere, un filo diretto     nella rete dell’organizzazione. Milano (e      abituati a convivere con le organizzazio-
che collega i siciliani e i calabresi con       hinterland) è diventata una vera e pro-        ni criminali, dimenticando che esse pos-
noti funzionari pubblici e imprenditori in      pria “città aperta” dove le cosche hanno       sono trasformarsi da rocce indistruttibili
carriera del nord Italia e dell’oltralpe. Ciò   trovato l’occasione di spartirsi fette di      a erbacce fragili, a patto che siano i citta-
viene dimostrato ancora una volta con           “torta” sempre più grandi e gustose. L’Ex-     dini e tutto lo Stato a prendere coscienza
l’ultima indagine anti-racket condotta          po potrebbe trasformarsi nel prossimo          e a spezzarne, una volta per tutte, ogni
dal Gico del Nucleo di Polizia Tributaria       grande dessert.                                radice.
della Guardia di Finanza di Caltanisset-
ta, che ha scovato una rete fittissima                    LO STATO SIAMO NOI
specializzata nell’estorsione, nell’usura       Da tutto questo emerge quindi una per-
                                                                                                  ADAMO MASTRANGELO
e nell’utilizzo illecito di ingenti somme       fetta e impeccabile macchina di denaro
di denaro, dalla Sicilia alla Lombardia,        e potere, che coinvolge tutti gli appa-
per giungere al Belgio. Da qui partivano        rati della vita sociale e produttiva della
i soldi per arrivare nell’ hinterland mila-     penisola italiana, dove i poteri stanno
nese, dove spuntano i nomi della fami-          continuando a traferirsi assieme ai capi-
glia di Pietraperzia (comune ennese), i         tali dallo Stato alle mafie, alimentando
cui principali esponenti nel capoluogo
lombardo erano Felice Canna e Giovan-
ni Tramontana. A capo dell’organizzazio-
ne vi erano i fratelli Giovanni e Vincenzo
Monachino, esponenti anch’essi della
cosca di Pietraperzia, i quali a loro volta
facevano riferimento a un personaggio
di Cologno Monzese, Calogero Ferrug-
gia. Secondo alcune informazioni i reati
contestati sono quelli di «associazione
mafiosa, emissione ed utilizzo di fatture
per operazioni




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Orizzonte Universitario                                       Cultura                                                       aprile 2010


“Una realtà esagerata,
  esprimere lo sdegno
   è legittima difesa”
Intervista con Piero Ricca,
“provocatore per necessità”


C
                    ome definire Piero          Questa è stata la motivazione. Poi, attra-      fronta pubblicamente sullo scandalo
                    Ricca, balzato agli         verso varie esperienze, sono arrivato alle      Unipol-Bnl. Se lo facessero, parlerei a
                    onori delle cronache        contestazioni frontali, alle interviste irri-   toni pacati, e quando è possibile lo fac-
                    sette anni or sono per      verenti, a questo uso dei video integrato       cio: De Bortoli mi ha rilasciato un’intervi-
                    il suo “fatti processare,   alla piazza, dentro gli avvenimenti, con        sta tranquillamente; Confalonieri, dopo
                    buffone!” indirizzato a     uno stile da incursore. E questo è stato        due incursioni in strada, mi ha detto che
                    Silvio Berlusconi? Un       il segmento della mia attività più visibile     mi avrebbe dato tutti i chiarimenti nel
                    cittadino informato,        e che ha creato un maggior passaparola.         suo ufficio. Io pensavo fosse un’intervi-
un attivista, un guastafeste, uno “stron-       Senza il web non sarebbe stato possibi-         sta, infatti mi sono portato la telecamera,
zo” (per usare un epiteto di dellutriana        le».                                            ma lui non ha voluto essere ripreso: l’edi-
memoria)? Forse la definizione migliore                                                         tore televisivo dominante che ha paura
è quella di giornalista civico che usa la       I tuoi metodi sono spesso criticati. Non        di una telecamerina amatoriale. In ogni
rete per comunicare, un esempio di “cit-        sono effettivamente sopra le righe?             caso, se le nostre domande le facessero
tadinanza attiva”. Telecamera alla mano,        «Spesso mi viene ripetuta questa critica,       i giornalisti dei grandi media e le nostre
armato di megafono e volantini, con le          che accetto. Devo dire che però negli           critiche gli oppositori politici o le basi dei
sue critiche pungenti e documentate             ultimi tempi me la sento rivolgere sem-         partiti, io mi occuperei d’altro e nessuno
al potente di turno, Ricca e il suo blog        pre meno, forse perché molti stanno             mi accuserebbe di essere maleducato».
(pieroricca.org) sono diventati un punto        capendo che non sono le parole di chi
di riferimento per tantissimi internau-         denuncia lo scandalo a essere esagerate         Lo stato dell’informazione tradiziona-
ti, evidentemente mossi dal medesimo            nei toni, ma è la realtà a essere esagera-      le è davvero così negativo?
sdegno verso il degrado, innanzitutto           ta. Ed esprimere lo sdegno è una forma          «Il sistema dei media in Italia è desolan-
morale, della vita pubblica italiana, che       di legittima difesa, razionale e morale.        te, è funzionale alla conservazione di un
anima le sue celebri offensive mediati-         Poi mi si può dire che non piacciono i          sistema di potere che ha sequestrato ai
che. Con i ragazzi dell’associazione “Qui       toni alti o quel modo di entrare dentro         cittadini la capacità di partecipazione e
Milano Libera”, organizza ogni settima-         l’avvenimento altrui, e va bene, fa parte       controllo democratico della politica. La
na le “Agorà”, spazi di parola libera volti     della sensibilità individuale. Va detto che     grave crisi della democrazia italiana è an-
a favorire la circolazione delle notizie e      con certi personaggi, in certi ambienti,        che una crisi dell’informazione. Si leggo-
la partecipazione critica, partendo dal-        o ci parli a muso duro o non è possibile        no pochissimi quotidiani, circa due terzi
la difesa dei valori costituzionali, contro     dialogare. Spesso non accettano intervi-                              della popolazione
l’attuale governo.                              ste se l’intervistatore non è controllabile                              ha come unico
                                                e quando sentono parole non gradite se                                     strumento di
Parliamo degli inizi della tua attività         ne vanno e ti insultano. Quindi se uno                                      conoscenza
di “giornalista civico”. Come è nata e          non le vive dall’interno queste esperien-                                   della    realtà
perché?                                         ze, è portato a vedere di più l’elemento                                    la televisione
«Ho sempre avuto interesse per il mondo         della “provocatorietà”».                                                   generalista, la
dell’informazione e della politica, però                                                                                  concentrazione
questo tipo di attività da incursore, da        quindi sei un provoca-                                                         del potere
contestatore e da attivista civico su alcu-     tore per necessità?                                                               mediati-
ni temi ben precisi (questione morale, le-      «In parte sì, perché                                                               co, eco-
galità, costituzione…) muove dalla forte        devi parlare per for-                                                               nomi-
indignazione che ho provato dall’avven-         za in questo modo.                                                                  co e
to di Berlusconi in politica e in partico-      Non è che Dell’Utri                                                                 politi-
lare dal 2001, quando è tornato al go-          ti dà appunta-                                                                      co sot-
verno. Mi sono detto che bisognava fare         mento o Berlu-                                                                      to la
qualcosa, rompere il silenzio e mettersi        sconi ti concede                                                                    cupola
in gioco in prima persona rispetto alla         un’intervista e                                                                     be r-
gravità di quello che stava succedendo.         D’Alema si con-                                                                     lusco-


                                                                  20
Orizzonte Universitario                                       Cultura                                                        aprile 2010

                                                        Negli ultimi anni non sono man-          riconosce in questo modello per ricac-
                                                        cate manifestazioni contro Ber-          ciarlo indietro. Poi torneremo a dividerci
                                                        lusconi e il “berlusconismo”, ep-        in tante sfumature ideologiche».
                                                        pure nulla è cambiato. queste
                                                        manifestazioni sono quindi state         Nei giorni dell’aggressione a Berlu-
                                                        inutili?                                 sconi il tuo nome è circolato su gior-
                                                        «Ma nessuna manifestazione può           nali e tv e qualcuno ti ha inserito tra i
                                                        far cadere da sola un governo.           cosiddetti “mandanti morali”. Come ti
                                                        Questo significa che non si deve         sei sentito in quel periodo?
                                                        manifestare e stare a casa a guar-       «Sono stati giorni brutti, ho provato un
                                                        dare la televisione? Non mi sembra       senso di fastidio profondo, di impotenza.
                                                        una soluzione consolante. Mani-          Su tutti i giornali tra i precedenti del caso
                                                        festare è un diritto e oggi in Italia    Tartaglia c’erano il treppiede di piazza
                                                        è un dovere, contro un governo           Navona e il mio urlo al tribunale, cose
                                                        eversivo, amorale, che devasta la        totalmente diverse messe assieme, omo-
                                                        reputazione degli italiani in tutto il   logate, senza che nessuno me ne chie-
                                                        mondo, che manipola le leggi per         desse conto. Le contestazioni di piazza
                                                        l’impunità. Contro un governo così       venivano ascritte al partito dell’odio, la
                                                        si deve manifestare tutti i giorni.      critica è stata messa sullo stesso piano
                                                        Certo, se alla manifestazioni non si     della violenza. Non ci si sente bene quan-
                                                        lega una progettualità politica non      do ti sbattono in prima pagina con nome
niana è sotto gli occhi di tutte le persone            si fa molta strada ed è chiaro che        e foto per creare suggestioni negative,
attente. Chi governa non deve controlla-        l’affermazione di un nuovo progetto po-          tra l’altro esponendoti al rischio di rap-
re mezzi di comunicazione ed è inaccet-         litico oggi non c’è. Io sono però convinto       presaglie. Hanno cercato in tutti i modi
tabile che tre tv nazionali facciano capo a     che i cittadini debbano moltiplicare la          di confondere e incattivire gli animi stru-
un solo gruppo d’affari. Se vogliamo tor-       propria energia, diffondendo una nuo-            mentalizzando il caso per criminalizzare
nare a essere un paese rispettabile, oc-        va consapevolezza. Ognuno di noi deve            il dissenso. Ero però forte della consape-
corrono quindi una riforma che stabilisca       assumersi la responsabilità del cambia-          volezza di avere la coscienza pulita e di
l’incompatibilità fra titolarità di media e     mento, ricordando che quello che accade          pagare un prezzo per la mia libertà. Se
titolarità di cariche pubbliche e una rifor-    oggi è un po’ anche colpa nostra, perché         quei signori mi trovano scomodo, vuol
ma antitrust, che apra alla concorrenza il      forse non ci siamo opposti abbastanza in         dire che ho fatto il mio dovere. Quello
mercato editoriale e pubblicitario, ren-        passato. Ma chiediamoci anche: se non ci         che è accaduto è infame. Chi si compor-
dendo plurale il sistema televisivo. è evi-     fossero state tutte queste iniziative, dove      ta in questo modo è davvero capace di
dente che il sistema berlusconiano vive         saremmo finiti? Forse saremmo sprofon-           tutto. Tra l’altro, e di questo si è parlato
di continua capacità di manipolazione           dati ancora più in basso».                       pochissimo, se uno va a guardare i fil-
dei dati di fatto attraverso la tv. Berlusco-                                                    mati di quella piazza, oltre a una conte-
ni domina la scena non dal ’94, ma dai          Chi si frappone fra Berlusconi e i suoi          stazione non organizzata ma composta
primi anni Ottanta, quando gli si sono          obiettivi viene tacciato come necessa-           da tanti piccoli gruppi e molti passanti
date in mano tre televisioni nazionali,         riamente “di sinistra” o “comunista”. Tu         occasionali, c’erano decine di giovani col
la bomba atomica culturale con cui ha           sei comunista?                                   saluto romano e inni fascisti, dei neofa-
cambiato la testa di milioni di persone. A      «Oggi queste categorie non hanno un              scisti, che erano tra i sostenitori del pre-
inquinarla non concorrono soltanto i tg         vero valore. Sono categorie formali che          sidente del Consiglio, che andavano ad
o i talk show di approfondimento, ma so-        vengono usate in termini propagandi-             aggredire con minacce e parole invere-
prattutto le altre ore del palinsesto: pub-     stici per etichettare, classificare persone,     conde i contestatori che gridavano “fatti
blicità, intrattenimento becero, fiction o      idee e movimenti. Io credo che le cate-          processare, rispetta la legge”. Sono stati
reality per decerebrati che omologano           gorie destra-sinistra sono necessarie e          iscritti al partito dell’odio dei ragazzi che
le persone trasformandole in spettatori.        avranno un futuro, ma solo quando que-           gridavano questo, che esprimevano una
C’è poi una decadenza sul piano morale          sto paese ritornerà a essere minimamen-          rivendicazione di legalità, senza insulti.
e deontologico della professione giorna-        te agibile sul piano politico. In Italia c’è     Sono stati aggrediti a ombrellate e spin-
listica: in questi anni si è imposto un mo-     una sinistra che non è degna di questo           toni dalla signore impellicciate, dai ri-
dello di giornalista servo, che non deve        nome, che non ha mai espresso una vera           spettabili tifosi incravattati di Berlusconi.
render conto al lettore ma al padrone,          alternativa a Berlusconi; oggi il maggior        Anche queste scene sono state negate al
che contribuisce a campagne squallide           partito d’opposizione parlamentare non           pubblico televisivo. Ne sono comunque
di diffamazione degli avversari di chi lo       si sa nemmeno come definirlo: riesce             uscito benissimo, perché non ho nulla
paga. Un modello di giornalista profon-         difficile pensarlo come partito di sinistra.     da nascondere e su di me non possono
damente corrotto nell’animo, asservito,         E non c’è nemmeno una destra rispetta-           trovare niente. Avranno sicuramente in-
addomesticato o addirittura criminale.          bile, bensì una destra eversiva, estranea        dagato i tirapiedi, senza trovare nulla.
Oggi i giornalisti, con lodevoli eccezioni,     alla democrazia delle regole. Le catego-         Anche questa è una piccola vittoria».
o stanno da una parte o dall’altra, met-        rie tradizionali oggi in Italia significano
tendo i fatti al servizio delle opinioni,       poco. Chi ha uno sguardo attento sui                 L’intervista completa la trovate su
mentre la funzione dell’informazione è          fatti e un po’ di onestà intellettuale arri-            www.orizzonteuniversitario.it
quella di controllare i poteri, dalla parte     va secondo me alla riflessione che oggi
del cittadino».                                 l’essenziale è unire le forze di chi non si         RICCARDO CANETTA

                                                                  21
Orizzonte Universitario                                         Cultura                                                      aprile 2010




T
                  rentacinque anni fa sul
                  “Corriere della Sera”
                  usciva un articolo di
                  Pasolini, critica ad una
                  borghesia ignorante e
                  incapace, che del con-
                  sumismo aveva fatto
                  un saldo strumento di
potere. Scomparse le lucciole è la penna
di alcuni scrittori, critici , saggisti, giorna-
listi a cercare di far luce, ad investigare
il buio e a suggerire un barlume. Oggi
sembriamo assistere alle dimissioni dal
giudizio da parte degli intellettuali, certo
in un contesto che lascia loro poco spa-
zio. Un articolo come quello di Pasolini
non sarebbe pubblicabile oggi. Il lettore
non è abituato ad interpretarlo, non è
disposto ad essere educato e il giornali-
smo si pone al suo stesso livello, diven-
ta vendibile. L’intellettuale si mette da
parte o si piega alle logiche del mercato,         zione, esercita giorno dopo giorno. Ma         informatrice con risultati soddisfacenti
spesso legate ad un narcisismo impe-               si tratta pur sempre di spazi ridotti con-     anche se discutibili. Con questo non si
rante tipico dell’estetica televisiva, dove        formi alla soglia d’attenzione moderna,        vogliono esaltare le opinioni rispetto ai
l’importante è apparire. Spesso l’agenda           che raramente sfidano le attuali logiche       fatti, il giornalismo deve essere sempre
è dettata dalla televisione e il ritmo so-         temporali basate sulla brevità e l’impatto     obiettivo, ma si vuole notare l’assenza di
stenuto è quello veloce dello zapping.             rapido e indolore, non concedendo spa-         criticità nel prodotto. L’autonomo giudi-
Quello che a noi interessa è soprattutto           zio alla riflessione. Nella società moderna    zio del lettore sarebbe messo in crisi dal
l’aspetto culturale del giornalismo, e con         si è verificata la dilatazione dello spazio,   prevalere delle opinioni ma l’assenza di
esso della modernità. Essere giornalisti è         il mondo è entrato in casa nostra con la       criticità rende sterile il destinatario, im-
solo un mestiere da svolgere con la do-            facilità di un click e la contrazione del      mune ai quesiti che gli vengono rivolti o
vuta cautela e obbedienza, accettando il           tempo che porta al consumo rapido di           che dovrebbero interrogarlo. Il flusso di
sistema o è una missione specificamente            molte cose in poco tempo. La domanda           informazione rende sazio il lettore trasci-
umana dove il giornale diventa il mezzo            che ci poniamo è: i giornali devono elen-      nandolo, però, in un vortice carismatico
e non il fine? è un regime informativo             care le esperienze o sono ancora luogo         che fa perdere di vista l’interpretazione,
multimediale, il nostro. Le notizie sono           di riflessione sull’esperienza, intesa nel     la presa di coscienza dei fatti oltre che la
propagate su più canali e il lettore o co-         pieno senso che questa ricopre nella so-       semplice conoscenza. Proprio l’abbon-
munque l’interessato si orienta tra i vari         cietà? Sembra che, sulle pagine dei gior-      danza di notizie, la proliferazione delle
media muovendosi in una rete. Struttura            nali, la funzione informativa abbia preso      stesse su vari canali, suscitando la vo-
che istantaneamente rimanda alla forza             il sopravvento su quella orientativa, seb-     lontà di leggere, di fatto ne fa perdere la
che Internet, come mezzo di comunica-              bene la televisione adempia al ruolo di        capacità. Ci sentiamo saturi e smettiamo


                                                                    22
Orizzonte Universitario                                         Cultura                                                       aprile 2010



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                                                                                                                       tamente vero che in
                                                                                                                       Italia non si può par-
                                                                                                                       lare di un unico gior-
                                                                                                                       nalismo ma di vari e
                                                                                                                       diversi giornalismi.
                                                                                                                       In questa sede non ci
                                                                                                                       interessa analizzare il
                                                                                                                       processo che ha por-
                                                                                                                       tato all’industrializza-
                                                                                                                       zione di questi settori
                                                                                                                       che dovrebbero ave-
                                                                                                                       re una prerogativa
                                                                                                                       sociale piuttosto che
                                                                                                                       economica. Per tut-
                                                                                                                       to questo in Italia c’è
                                                                                                                       un’espressione, come
                                                                                                                       ha detto George Stei-
                                                                                                                       ner, il berlusconismo.
                                                                                                                       Un nuovo fascismo,
                                                                                                                       quello del denaro,
                                                                                                                       del filisteismo e dei
                                                                                                                       media, appunto. In
                                                                                                                       quest’occasione ci
                                                                                                                       si vuole invece do-
                                                                                                                       mandare il ruolo dei
                                                                                                                       lettori o dei consu-
                                                                                                                       matori, seppure nella
di continuare a cercare, di seguire un ra-        le notizie e quella dei profitti. Il giornale   sua accezione negativa. E il ruolo degli
gionamento o un dibattito. Quei dibattiti         diventa un prodotto industriale, attento        intellettuali, dei giornalisti interessati al
che dalle pagine dei giornali si sono tra-        alle logiche del mercato. La responsabili-      dibattito sulla società in tutta la sua com-
sferiti nei salotti televisivi, dove la critica   tà sociale di questo strumento è posta in       plessità. La preghiera laica del mattino,
è soprattutto polemica. E la polemica è           stato di subalternità. Rispetto al prodot-      funzione che Hegel attribuiva alla lettu-
spesso segno di dipendenza e subalter-            to “pre-industriale” cambiano il processo,      ra del giornale, è perlopiù rassicurante e
nità. La colpa è sicuramente da imputare          il risultato e certamente anche i lettori. Il   semplificatrice piuttosto che stimolante
a più fattori. Il giornale, si sa, è un prodot-   pubblico oggi, è abituato al linguaggio         e riflessiva. Forse ci sarebbe bisogno di
to della negoziazione tra le fonti di infor-      della pubblicità, alla serialità televisiva,    più critica.
mazioni pubbliche o private, i mediatori          al meccanismo dei reality; non solo abi-
e quindi le organizzazioni giornalistiche,        tuato ma ormai avvezzo e dipendente.               CELESTE VAGLIO
il pubblico dei riceventi. I primi due at-
tori si mescolano insieme nel nome del
marketing, ossessionati dalla dea pub-
blicità col fine di tendere al lettore, non       In libreria gli scaffali si
più soggetto che compra (il giornale) ma
oggetto da comprare per aumentare la
                                                  popolano di personaggi
vendita e gli introiti pubblicitari. In se-       “sgarbati” e attacchi da
condo piano sono passati la qualità dei
reportage o delle inchieste, il prestigio                  “vespa”
dei collaboratori, la finezza degli elzeviri.
Il nostro Paese ha vissuto una rivoluzione
culturale attraverso la tv, soprattutto da        Ogni testata deve tenere conto dei mec-
quando la televisione associata alla pub-         canismi o dei processi attraverso i quali
blicità è divenuta un settore con valenze         si struttura l’opinione pubblica, oggi ma-
industriali e con investimenti finalizzati        nipolati dalla televisione. Non tenerne
a ritorni di natura economica. è dive-            conto significherebbe auto escludersi
nuta impresa con tutte le conseguenze             da un orizzonte d’interesse. A dettare
legate al suo Impresario. Il destinatario         l’agenda spesso è la televisione, l’edito-
è il consumatore. La stessa logica non è          ria è attenta a non perdere il passo. Lo
estranea ai giornali. Giorgio Bocca parla-        stesso processo avviene in libreria, dove
va, agli inizi degli anni Novanta, di due         gli scaffali si popolano di personaggi
fabbriche che si univano: la fabbrica del-        “sgarbati” e attacchi da “vespa”, peraltro


                                                                    23
Orizzonte Universitario                                        Cultura                                                          aprile 2010




  Dimenticando se stessi
Un processo inarrestabile di massificazione che ci sta soffocando
in una morsa, come un aratro che avanza impietosamente;
uno, nessuno e centomila con cui fondersi e confondersi per
trovare il proprio posto all’ interno della società contemporanea




è
                   questo il fenomeno che        ne fondamentali nell’ argomento massi-            di essere messo fuori dalla “normalità”
                   colpisce la nostra quoti-     ficazione, ci trasmettono. La televisione         perché, come disse Aristotele, siamo
                   dianità, ma che affonda       in particolare ha la capacità di entrare          “animali sociali”, ovvero necessitiamo di
                   le proprie radici in un       nella nostra vita in modo a dir poco pre-         unirci in comunità insieme ad altri indivi-
                   periodo più antico: il        potente, di plasmare le nostre menti, in-         dui. Così si cede alla banalità, arrivando a
                   XIX secolo. Fu, infatti, lo   ducendoci a modellare l’ esistenza come           credere che forse la massa abbia ragione.
                   sviluppo dell’ industria      fossimo i protagonisti di un filmato tele-        Si tratta, in fin dei conti, di sfidare ciò che
                   a mettere “all’angolo” la     visivo qualunque. Niente di più fasullo; il       ci viene messo davanti agli occhi ogni
identità umana, a fagocitare avidamen-           problema è accorgersene. Ogni giorno              giorno e contro il quale, se non accetta-
te la personalità degli individui, mentre        veniamo bombardati da miliardi di atomi           to, dovremmo fare i conti continuamen-
il carattere dei singoli si spegneva lenta-      pubblicitari e non, che sotto ogni forma          te; bisogna avere coraggio per far brillare
mente come si consuma la fiamma di una           e colore, ci indicano la strada verso una         la propria stella in cielo, ma non sempre
candela; l’ ombra di un edificio industria-      felicità fittizia, omologata per tutti, che in    si ha la forza d’ animo per farlo. E allora
le sempre più alto, che oblia alla vista la      realtà non calza a pennello per nessuno.          ci abbandoniamo alla corrente di quegli
timida persona a fianco. Cosa è rimasto          E così corriamo lungo la strada che porta         stereotipi trasmessi in televisione, tanto
di questo fenomeno negli anni 2000? Il           lentamente ad ingrossare il portafoglio           lontani dalla nostra vera natura, quan-
fatto interessante è che la presenza allo-       di qualche ignoto magnate dell’ indu-             to rassicuranti e caldi come un abbrac-
ra ingombrante dell’ attività produttiva,        stria; lui solo sembra sogghignare alle           cio: le vacanze in un luogo alla moda, la
adesso viene percepita da tutti noi come         nostre spalle, mentre si gode realmente           macchina di tendenza, l’abbigliamento
qualcosa di normale; nessuno si stupisce         quella vita che la scatoletta magica in sa-       firmato e così via. Un solo grande nome
della serialità dei prodotti industriali che     lotto pone alla nostra attenzione. E allora       della letteratura per dimostrare tutto
surclassa l’ attività artigianale per defi-      perché, se è solo illusione, ci ostiniamo         ciò: Marcovaldo, il protagonista dell’
nizione maggiormente personale. Anzi,            a percorrere questa via? Le motivazioni           omonimo libro di Italo Calvino. Circa a
più un oggetto è uguale a quello della           per le quali si tende ad accettare que-           metà dell’ opera, il personaggio si reca
massa, più ne siamo lieti, perché rispon-        sta pressione esterna sono molteplici e           al supermercato con la famiglia e, preso
de a quei canoni che i mass media, pedi-         difficili da ricostruire; di fatto la conclu-     ognuno di loro un carrello, lo riempiono
                                                                           sione alla quale        dei prodotti che vedono deposti in altri
                                                                           si giunge è che il      cestini, solo per il gusto di mostrare che
                                                                           processo di mas-        anche loro acquistano i prodotti che tutti
                                                                           sificazione sem-        prediligono. Ma, costretti dalle ristrettez-
                                                                           bra      inevitabile,   ze economiche a sbarazzarsi di tutto e a
                                                                           qualcosa al quale       uscire dall’edificio a mani vuote, tornano
                                                                           non        possiamo     a casa presi dallo sconforto e schiacciati
                                                                           sottrarci. Se non si    sotto il peso dell’ apparenza, dimenti-
                                                                           risponde a deter-       candosi di se stessi. E così, mentre siamo
                                                                           minati canoni, è        sollevati del fatto che il giudizio delle
                                                                           certo che verremo       persone non colpisca proprio noi, ma si
                                                                           derisi, qualificati     rivolga verso qualcun altro, perdiamo
                                                                           come deboli e de-       progressivamente contatto con l’ altro;
                                                                           gni solo di essere      diventiamo ciechi, senza più avere la ca-
                                                                           messi ai margini;       pacità di fermarci un attimo per gioire di
                                                                           ma, si sa, le voci      ciò che possediamo.
                                                                           fuori dal coro
                                                                           sono pericolose
                                                                           e nessun uomo
                                                                                                      ERICA PITì
                                                                           accetterebbe mai

                                                                   24
Orizzonte Universitario                                       Cultura                                                         aprile 2010




“T
                                 utti hanno     che offendono la sensibilità e la dignità        controllo il web, che è invece nato libero.
                                 diritto di     della persona? O quando il mezzo viene           Una situazione simile si verifica oggi solo
                                 manife-        usato da fanatici per istigare alla violenza     in Cina. “Chiudereste una ferrovia per un
                                 stare libe-    e all’odio? Questi sono i temi più dibat-        graffito sconveniente?” replica il social-
                                 ramente        tuti poiché coscienza e protagonismo,            network. Già pochi giorni dopo tuttavia,
                                 il proprio     si sa, non corrono sullo stesso piano. Il 5      il deputato Roberto Cassinelli, annuncia
                                 pensiero       febbraio 2009 il senatore D’Alia promuo-         sul proprio blog la presentazione di un
                                 con la pa-     ve e ottiene l’inserimento di un emenda-         contro-emendamento e il 29 aprile il
rola, lo scritto e ogni altro mezzo di dif-     mento all’interno del “Decreto Sicurezza”        decreto viene abrogato. Pericolo scam-
fusione”. Inizia così l’articolo 21 della Co-   da presentare alla Camera, che stabilisce        pato per la libertà in rete, ma per quanto
stituzione italiana, polo attorno al quale                                                       riguarda i contenuti il problema rimane.
ruota la libera informazione dei mezzi di                                                        La Legge Europea è stata definita appo-
comunicazione di massa. Nessuna                                                                     sitamente per mettere gli hosting pro-
autorizzazione, nessuna censura,                                                                          viders al riparo dalla responsabili-
anche se la storia non raccon-                                                                              tà, a condizione che rimuovano
ta sempre questo. Internet in                                                                                  i contenuti illeciti non appena
questo senso, sembra aver                                                                                        informati della loro esistenza.
apportato una vera e pro-                                                                                         Come si possono controlla-
pria rivoluzione democrati-                                                                                       re infatti milioni di utenti?
ca, la comunicazione si dira-                                                                                   E chi e in base a quali criteri
ma in rete come una grossa                                                                                    può operare una selezione dei
ragnatela della quale non si                                                                                 contenuti? Recente anche l’ap-
vede bene la fine, ma dentro la                                                                            provazione del decreto Romani,
quale si viene sicuramente attira-                                                                       la norma che recepisce la diretti-
ti. La libertà di espressione viaggia                                                                  va europea sugli audiovisivi e che
infatti ad una velocità impressio-                                                                  esclude tuttavia siti internet, blog e
nante sulla frequenza di blog e forum,                                                           motori di ricerca. Internet quindi prevede
socialnetwork e chat. Scambiare opinioni                                                         analisi e interventi diversi, ma la possibi-
non sembra mai essere stato tanto facile                                                         lità di introdurre un filtro sembra sempre
nemmeno di persona. In particolare il           la Repressione di attività di apologia o isti-   presente. La soluzione migliore sarebbe
blog è uno spazio personale che consen-         gazione a delinquere compiuta a mezzo            una cosciente autogestione, una capaci-
te, attraverso la pubblicazione di post in      internet, oltre che l’oscuramento del sito       tà critica e autocritica per non offendere
tempo reale, di esprimere la propria opi-       in caso di mancata cancellazione di con-         la sensibilità di nessuno, la segnalazione
nione sugli argomenti più disparati, non        tenuti di questo tipo. Il decreto, volto in      da parte degli utenti dei contenuti che
soggetto ad alcun tabù politico, religioso      particolare alla chiusura dei due social-        non tutelano la dignità della persona e
o sessuale. Tutti possono mettere a di-         network, finisce così con il coinvolgere         di conseguenza, una maggiore compli-
sposizione informazioni; internet annulla       anche i commenti presenti su forum e             cità tra gestori e utenti. Se viene meno
ruoli e gerarchie e, date queste premes-        blog in presenza di minacce o altre isti-        l’autocontrollo il web come lo conoscia-
se, sembra quasi impossibile pensare a          gazioni alla violenza. Causa scatenan-           mo cesserà di esistere. La libertà, si sa, ha
qualsiasi forma di censura. Il vero proble-     te: la presenza su Facebook di pagine            sempre un prezzo.
ma sembra emergere quando entrano in            inneggianti a Totò Riina. Ovviamente
scena anche i cosiddetti socialnetwork,         l’episodio in sé, ci vede unanimi contro
spazi virtuali all’interno dei quali la con-    tali celebrazioni. Eppure annullare la
                                                                                                    NATASHA TURANO
divisione avviene a più livelli, come nel       possibilità di esprimersi anche in termini
caso di Youtube o Facebook. Cosa fare in-       opposti e contrari al pensiero pubblicato
fatti quando a esser condivisi sono video       da un altro utente significa porre sotto

                                                                  25
Orizzonte Universitario                                      Cultura                                                       aprile 2010



  IMPARA L’ARTE
E METTITI DA PARTE
Il ministro Sandro Bondi propone
di impiegare gli insegnanti




G
in esubero nei musei italiani
                       li insegnanti in esu-    sono intercambiabili. Ancora più gra-        selezionatissimo in grado di apportare
                       bero al lavoro nei       ve è il fatto che a sottintendere questa     un valore aggiunto alle istituzioni mu-
                       musei italiani. Que-     pericolosa banalizzazione sia il ministro    seali. Tutto questo per vedersi soffiare il
                       sta è la proposta        dei Beni Culturali in persona. E se nei      posto da un insegnante ritenuto “in esu-
                       di Sandro Bondi,         musei utilizzassimo il personale giusto?     bero” nel sistema disastrato della scuola
                       ministro dei Beni e      Il ministro sembra dimenticare i detta-      pubblica. Ribaltiamo il punto di vista,
                       delle Attività Cul-      mi dell’ ICOM (International Council of      pensiamo anche a coloro che considera-
                       turali, che sigilla il   Museums) che prevede che il personale        no l’insegnamento una vocazione oltre
pacchetto di riforme firmato il 6 febbraio      museale debba essere qualificato. E di-      che una professione per cui hanno stu-
2010 dalla UIL-Beni Culturali. Il sindaca-      mentica anche che i musei italiani soffro-   diato e fatto sacrifici durante tutta la loro
to diretto da Gianfranco Cerasoli avanza        no di carenza di personale per un motivo     vita, accetterebbero di buon grado di ri-
nuove idee per il futuro del patrimonio         ben preciso: il mondo dei musei si basa      ciclarsi nelle strutture museali? La propo-
culturale d’Italia: anticipare l’orario di      sul precariato ancor più del mondo della     sta ha fatto rabbrividire anche il segreta-
apertura dei musei alle 8 del mattino per       scuola, manca personale fisso. Prima di      rio della Cisl Scuola, Francesco Scrima: “è
venire incontro a turisti e scolaresche,        pensare agli insegnanti in esubero, Bon-     stupefacente che si discuta già ora, come
aperture serali pensate per i giovani, fa-      di dovrebbe ricordarsi del concorso pub-     fa il ministro Bondi, su dove piazzare gli
sce di prezzo differenziate a seconda dei       blico indetto il 18 luglio 2008 dal MiBAC    insegnanti in esubero, dando per sconta-
periodi dell’anno ed eventi gratuiti, carte     per 500 nuove assunzioni. I concorsisti      to che la scuola possa farne a meno”. E
prepagate per diminuire le code estive,         hanno dovuto sostenere prove di cono-        aggiunge: “ Non basta un colloquio tra
nuove tecnologie antifurto per le opere,        scenza approfondita dei                      Bondi e la Gelmini, le questioni vanno
un piano nazionale di servizio civile che       beni culturali di tutta                        affrontate nelle sedi giuste e non con
coinvolga duemila giovani nelle attività        la loro regione, del-                             estemporanee sortite. Nel frattempo
di musei, aree archeologiche, archivi, e        le leggi per la sicu-                               diciamo no a questa avvilente trat-
tirocini formativi di 1 o 2 anni nelle So-      rezza sul lavoro,                                    ta dei soprannumerari: sull’istru-
printendenze per i neo-laureati. Ascol-         dell’ordinamento                                      zione e la formazione servono
tate le proposte della Uil, Bondi rilancia      del Ministero, di                                     investimenti, non tagli, e il primo
aggiungendoci del suo: “Vorrei discute-         elementi di di-                                        investimento è quello sulla pro-
re col ministro Gelmini la possibilità di       ritto pubblico e                                       fessionalità di chi nella scuola
impiegare gli insegnanti in esubero nei         privato, inglese                                        vive e lavora”. Tutto questo in
musei e nella valorizzazione del nostro         e informatica. In-                                      parallelo alla riforma scolastica
patrimonio artistico e ambientale. Po-          somma, specialisti                                     Gelmini che riduce drasticamen-
trebbero essere utilizzati anche come           con tanto di laurea e                                  te le ore di insegnamento della
dirigenti di strutture, se non addirittura      dottorato che co-                                                     storia dell’arte ed
dei musei”. Forse il ministro scherza. La       stituirebbero                                                             elimina del tut-
notizia, che non ha avuto risonanza me-         un perso-                                                                   to la geografia
diatica eccetto un articolo apparso il 7        nale                                                                         nelle scuole
febbraio sul Corriere, ha suscitato invece                                                                                     superiori.
un dibattito infuocato sul web, nei blog                                                                                        Chi aiute-
di insegnanti e storici dell’arte e nei post                                                                                      rà allora i
di commento all’articolo stesso. In parole                                                                                         giovani
povere: dobbiamo aspettarci di trovare                                                                                              ad ave-
insegnanti di matematica a fare le guide                                                                                             re una
nelle collezioni d’arte? Ma anche restrin-                                                                                              pro-
gendo il campo agli insegnanti di storia
dell’arte è fondamentale riconoscere che
la professionalità e le competenze non


                                                                26
Orizzonte Universitario                                     Cultura                                                         aprile 2010

                                                                                             inoltre, Settis denunciava il taglio di ol-
                                                                                             tre un miliardo di euro dai bilanci del
                                                                                             ministero. Gli altri punti del pacchetto-
                                                                                             riforme su cui si accordano UIL e MiBAC,
                                                                                             cioè le nuove tecnologie antifurto per le
                                                                                             opere d’arte, carte prepagate per evitare
                                                                                             file ai visitatori, orari e costi flessibili e dif-
                                                                                             ferenziati durante l’anno, rappresentano
                                                                                             un doveroso adeguamento della politica
                                                                                             museale italiana agli standard internazio-
                                                                                             nali. Il pubblico dei musei, delle mostre e
                                                                                             dei beni artistici e culturali d’Italia è esi-
                                                                                             guo e va sicuramente incoraggiato, ma
                                                                                             dimostra di rispondere bene alle iniziati-
                                                                                             ve promozionali del MiBAC (un esempio
                                                                                             fortunato è stata l’iniziativa “Innamorati
                                                                                             dell’arte” a S. Valentino: due biglietti al
                                                                                             costo di uno).


                                                                                                l’abitudine dovrebbe
                                                                                                diventare affettuosa
                                                                                                    consuetudine,
                                                                                                   non indifferenza
                                                                                             Incoraggiato, non minacciato, come fan-
                                                                                             no con effetto-schock le immagini scelte
                                                                                             per la campagna di sensibilizzazione pro-
                                                                                             mossa dal Ministero: il Colosseo smonta-
                                                                                             to pezzo per pezzo con gru per essere
                                                                                             portato altrove. Il Cenacolo di Leonardo
                                                                                             asportato dalla parete del refettorio di
                                                                                             Santa Maria delle Grazie, oscillante sui
                                                                                             cavi metallici che lo spostano. Il David
                                                                                             di Michelangelo che sorvola Firenze su
                                                                                             un elicottero. “Se non lo visiti, lo portia-
                                                                                             mo via” recita lo slogan. Certo, capiamo
                                                                                             la provocazione. Certo, molto spesso gli
fonda coscienza del patrimonio artistico       ma l’allungamento del periodo grigio di       italiani danno per scontato un patrimo-
e ambientale dell’Italia? Il messaggio è       precariato”. In controluce alle proposte      nio artistico e ambientale di eccezionale
quantomeno sconsolante. La proposta            c’è l’ammissione implicita che la rifor-      ricchezza. E l’abitudine dovrebbe diven-
di creare una rete di volontariato di stu-     ma consista in drastici tagli più che in      tare affettuosa consuetudine, non indif-
denti a disposizione dei musei e di sta-       investimenti nella cultura. La conduzio-      ferenza. Ma è anche vero che il pubblico
ge formativi nelle strutture ministeriali      ne “aziendale” del patrimonio culturale       non manca di premiare le iniziative ben
è sicuramente interessante, ma bisogna         italiano è stata spesso criticata al mini-    architettate, che è compito del Ministero
anche tenere presente che i tirocini all’in-   stero di Bondi. Durante la sua azione di      promuovere. I cartelloni della campagna
terno delle strutture del ministero sono       ministro sono stati diversi gli scontri con   MiBAC sembrano ricattare i visitatori: se
già praticati dagli studenti universitari      il Consiglio Superiore dei Beni Culturali     non paghi il biglietto per visitare il Cena-
iscritti ai corsi di Scienze dei Beni Cul-     e il suo presidente Salvatore Settis, cul-    colo, te lo portiamo via, lo vendiamo a
turali e che molti laureati prestano già       minati con le dimissioni di quest’ultimo      paesi che saprebbero apprezzarlo di più.
lavoro a titolo gratuito presso sovrinten-     nel febbraio 2009. L’episodio più clamo-      Ma non è questo il punto. Il Ministero do-
denze e musei. Su questo punto è critico       roso del dissidio avvenne nel novembre        vrebbe fare quanto in suo potere per col-
anche Claudio Calcara, segretario della        2008, quando Bondi lanciò una riforma         tivare nel pubblico una consapevolezza
Cisl-Beni Culturali, che ricorda il rovescio   dell’organizzazione interna del Ministe-      dell’arte e della cultura. Consapevolez-
della medaglia: “In quanto ai tirocini,        ro, inserendo una figura manageriale a        za che dovrebbe passare dalla scuola e
agli stage, al servizio civile non vorrei      capo della Direzione generale per i Mu-       dalla didattica museale, mentre sembra
che tutto questo si trasformasse in la-        sei, le Gallerie e la Valorizzazione: Mario   si stia facendo di tutto per cancellarla. Il
voro nero”. O meglio, come acutamente          Resca, ex amministratore delegato di          pubblico deve conoscere il patrimonio
sottolinea un post di commento all’arti-       McDonald’s. Contro questa nomina il           per poterlo amare.
colo del Corriere “effetto della proposta      Consiglio superiore dei beni culturali si
non è la trasformazione in lavoro nero,        oppose all’unanimità. Nel luglio 2008,            GIULIA BOMBELLI
                                                                27
Orizzonte Universitario                                         Teatro                                                     aprile 2010




“Risorgimento”
 150 anni dopo
“ E d u c a z i o n e e d i n s u r re z i o n e ” e r a u n o d e i m o t t i
d e l l a G i o v i n e I t a l i a d i M a z z i n i , e l e v a re i l p o p o l o
a d a v e re u n a p ro p r i a c o s c i e n z a c u l t u r a l e , u n o
dei suoi ideali… cosa rimane, 150 anni dopo?




F
                   ra circa un anno ricor-       prima nazionale di “Disco-Risorgimento/
                   rerà il 150° anniversario     Verso l’Unita’d’Italia” presso il Teatro Lo
                   della nascita dell’Italia.    Spazio di Roma (la performance si potrà
                   L’idea di nascita della na-   seguire anche via web grazie alla diretta
                   zione italiana attraverso     che sarà disponibile su www.lospazio.it)
                   la conquista dell’unità       e nella prossima stagione, sulla scia del
                   nazionale e dell’identi-      precedente lavoro della compagnia sul
                   tà culturale, per troppo      Futurismo “Donne Velocità Pericolo” che
tempo perdute, serve a ricordare un va-          ha toccato famosi luoghi artistici e di
lore sul quale si fondano le nostre radici       aggregazione (come la Galleria Alberto
culturali: il Risorgimento. Non a caso, già      Sordi a Roma, il Mart di Rovereto, Palazzo
da febbraio 2010 con un certo anticipo           Strozzi a Firenze, il monastero di Santa
vediamo diverse manifestazioni artisti-          Chiara a Napoli, Palazzo Reale a Milano),
che affacciarsi nelle programmazioni             Sylos Labini farà conoscere lo spettaco-
degli eventi culturali del Paese ed in par-      lo in Italia, adeguandosi di volta in volta
ticolare a teatro, numerose compagnie            allo spazio che lo ospiterà: un teatro, un
ci portano ciascuna la sua versione di           locale-disco, un museo, una biblioteca,
Risorgimento. Da quello “Pop” di Danie-          fino ad arrivare, magari, ad un aeroporto.
le Timpano, portato in scena con “Risor-         Lo spettacolo “Disco-Risorgimento/Verso
gimento Pop” al Palladium di Roma e al           l’Unita’d’Italia” si presenta come un even-
Teatro i di Milano, che ci mostra un pun-        to musical-letterario o meglio, un lavoro
to di vista dissacrante secondo il quale         alternativo che vuole riportare gli italiani
si possono anche scegliere due preti             ad avvicinarsi ai grandi autori della lette-   tanto tempo fa. Affronto uno spettacolo
blasfemi per raccontare il Risorgimen-           ratura italiana Risorgimentale.                partendo dalle sonorità, dalle sugge-
to, ricordandone le tappe fondamentali                                                          stioni e dalle pulsioni che una consolle
come in un quiz televisivo; quasi a dire         Ma perché “Disco-Risorgimento”? Lo             dj può creare. Spesso, poi, in scena ho
che la storia stessa, in fondo, non esiste e     abbiamo chiesto direttamente al pro-           l’ausilio di una voce di una cantante, in
che l’Italia che parrebbe resuscitata inve-      tagonista di questo lavoro, in un’inter-       “Disco-Risorgimento” torno a collaborare
ce è morta. Per proseguire con uno spet-         vista per Orizzonte Universitario.             con Babyra con la quale 10 anni fa nello
tacolo confezionato per le scuole medie          «Lo spettacolo racconta l’unità d’Italia       spettacolo “Rum e Vodka” dell’irlandese
e superiori di Avellino e della Campa-           dal punto di vista del suo più agguerrito      McPherson cominciò questa avventura
nia e portato in scena presso il Teatro          sostenitore, Giuseppe Mazzini. Il filosofo,    di sperimentazione. In questa particola-
dell’Osso col titolo “Viva Garibbardi!”, per     il teorico, l’uomo che ha vissuto tutta la     re forma di concerto lo spettatore rivi-
festeggiare l’unità d’Italia nella figura di     sua vita per il raggiungimento di questo       vrà i fantasmi mazziniani legati all’unità
Giuseppe Garibaldi il 5 Maggio, unendo           scopo ed il disco che gira continuamen-        d’Italia: il suo rapporto con Garibaldi, con
il divertimento alla cultura, il sorriso alla    te come un’ossessione nella sua testa          Cavour, con Pio IX».
didattica, nel ripercorrere le tappe della       attraverso le distorsioni elettroniche - ad
spedizione dei Mille e raccontando l’im-         opera di un odierno dj - del Trovatore         Uno spettacolo sul Risorgimento che
presa dei garibaldini dal punto di vista         di Verdi, sono la colonna portante della       non sia retorico non è un’impresa fa-
dei tantissimi giovani che si lanciarono in      drammaturgia creata da Filippo Gili. Spe-      cile: com’è impostato “Disco-Risorgi-
un’avventura di cui non sapevano quasi           rimento da diversi anni questa innovativa      mento/Verso l’Unita’d’Italia”?
nulla. Il 30 Marzo sarà il turno del nuovo       formula di intrattenimento teatrale, il “di-   «Credo che se si studia il Risorgimen-
spettacolo di Edoardo Sylos Labini con la        sco-teatro”, così ribattezzato dalla critica   to in modo approfondito si esce subito


                                                                  28
Orizzonte Universitario                                       Teatro                                                      aprile 2010



                                                                trioti esuli che in tutta      anche perché è una materia tanto vasta
                                                                Europa cospirano e si          che basta pochissimo per perdersi. Gili
                                                                immolano per la cau-           immagina un Mazzini spiato dal pub-
                                                                sa italiana restituisce il     blico nella sua stanza, dove attraverso
                                                                senso dell’esistenza di        le letture dei grandi classici del Risorgi-
                                                                un essere umano, non a         mento ma anche delle lettere di Garibal-
                                                                caso lo spettacolo fini-       di ad Anita, dei carteggi dello stesso Eroe
                                                                sce con una lettera di Ja-     dei Due Mondi e di Cavour con Vittorio
                                                                copo Ortis “Io non so né       Emanuele, tratteggia l’ossessione che lo
                                                                perché venni al mondo,         ha portato esule, proscritto per tutta la
                                                                né come, né che cosa sia       vita in giro per l’Europa immaginando il
                                                                il mondo, né che cosa io       giorno il cui sarebbe tornato in un’Italia
                                                                stesso sia”».                  libera e del Popolo. E nella sua mente, il
                                                                                               “rumore” del Trovatore di Verdi che si fa
                                                                    quali affinità trovi col   dolce e poi incalzante, è appunto il Disco
                                                                    momento storico che        che accompagna una vita scintillante,
                                                                    stiamo vivendo e qua-      coraggiosa e piena di sconfitte. Tutto
                                                                    li valori pensi siano      comincia da un incontro in carrozza tra
                                                                    andati perduti, oggi?      Mazzini e Nietzsche nel valico del Gottar-
                                                                    Saresti d’accordo, ad      do nella sua ultima discesa in Italia, ma
                                                                    esempio, col messag-       non vi dico altro… spero di avervi incu-
                                                                    gio dissacrante dei tuoi   riosito».
dalla retorica superficiale del nazionali-     colleghi di “Risorgimento Pop”?
smo più bieco. L’Italia è stata per secoli     «Sicuramente il valore che è andato mag-        Secondo te, in questo proliferare di
occupata da potenze e monarchie stra-          giormente perso è quello dell’identità          eventi sul Risorgimento, quanto con-
niere e l’idea di Giuseppe Mazzini e degli     culturale. Siamo la patria dei poeti, de-       ta la semplice necessità di agganciarsi
intellettuali e patrioti dell’ 800 fu quella   gli artisti, l’Italia potrebbe vivere solo di   ad un anniversario importante pur di
di dare anzitutto un’unità culturale ed        quello, con tutto l’indotto che l’Arte e la     fare spettacoli... che magari possano
intellettuale alle varie genti della peniso-   Cultura possono creare nell’economia del        ricevere qualche finanziamento e pa-
la. Nello spettacolo, infatti, Mazzini rac-    nostro Paese. Invece, oltre a non investire     trocinio di sostegno (vista la crisi eco-
conta appassionatamente il Risorgimen-         risorse in questo, addirittura si tagliano.     nomica in cui verte il teatro in Italia)
to, anche attraverso pagine di Foscolo,        La televisione ha anestetizzato e loboto-       e quanto, invece, si sente realmente
Manzoni, Leopardi, ma anche di Dante           mizzato intere generazioni e, oggi come         la necessità di parlare di quei valori
(una sorta di padre risorgimentale ante        oggi, il Risorgimento dovrebbe avvenire         che rappresenta il Risorgimento ed in
litteram). Tutti saranno protagonisti di       proprio lì… ma la vedo dura! Forse in           questo secondo caso, perché se ne av-
una rilettura che sdogana e alleggerisce       rete può succedere qualcosa, i carbonari        verte l’urgenza?
la grandiosità della loro opera per farsi      mazziniani oggi userebbero sicuramen-           «Credo che parlare di Risorgimento nel
memoria collettiva. Con un pizzico d’au-       te internet per diffondere i loro ideali…       centocinquantesimo anniversario non
dacia e con un linguaggio più vicino ai        non a caso “Disco-Risorgimento” andrà in        sia una colpa, anzi, vuol dire approfondi-
giovani, i grandi autori del Risorgimento      diretta sul web dal 30 Marzo. Per quanto        re ed analizzare con un occhio critico più
italiano si alternano in una sorta di dj-set   riguarda “Risorgimento Pop”, l’ho visto e       moderno un valore sul quale si basa la
della letteratura dove la bellezza e la mo-    mi ha divertito, pur essendo dissacrante        nostra Repubblica. Farlo un anno prima,
dernità del messaggio artistico e civile di    ha affrontato in modo corretto i passaggi       nel mio caso, vuol dire aprire un dibatti-
questi poeti viene esaltato dalle dirom-       storici basilari dell’Unità d’Italia. Diciamo   to con anticipo per arrivare a parlare in
penti sonorità del dj».                        che “Disco-Risorgimento” è l’altra faccia       maniera approfondita nel 2011 di Risor-
                                               della medaglia di chi crede ancora o al-        gimento. Lo scorso anno per il Centena-
Studiando questo periodo storico ed            meno spera, che qualcosa possa cam-             rio del Manifesto Futurista ho portato in
avvicinandoti alla personalità di Maz-         biare in positivo in Italia a dispetto degli    scena lo spettacolo sulla poetica mari-
zini, cosa ti ha affascinato maggior-          interessi personalissimi di uomini poten-       nettiana “Donne, velocità, pericolo” ma
mente?                                         ti o di lobbies più o meno economiche.          il percorso era partito nel 2004 quando
«La vita di Mazzini è tutta incentrata su      Centocinquanta anni fa, migliaia di per-        debuttò; poi con i successi lo spettacolo
una grande utopia: fare dell’Italia una na-    sone sono morte per questo».                    è cresciuto ed è diventato un punto di ri-
zione libera, repubblicana con il Popolo                                                       ferimento per chi il Futurismo veramente
alla guida. è un’ossessione, la sua, che       La regia e la drammaturgia sono di Fi-          lo ama e lo conosce al di fuori di qualun-
non dà pace, perché l’Italia si fa ma si fa    lippo Gili: com’è nata la collaborazio-         que anniversario. L’importante è creare
monarchica, con i Savoia al comando. è         ne con lui?                                     un incontro ed un confronto intorno ad
un’altra Italia quella che voleva Mazzini:     «Con Filippo Gili c’è un rapporto di stima      uno dei rituali più antichi dell’umanità: il
Garibaldi non avrebbe dovuto fermarsi          reciproca e di amicizia da anni, conosce        teatro».
a Teano. Un uomo che vive tutta la sua         il mio modo di fare teatro e si è lasciato
esistenza con fervore e passione per il        trasportare con entusiasmo nel progetto.           LAURA MANCINI
compimento di un ideale è sicuramente          Sua è l’idea di raccontare il Risorgimen-
affascinante. La spinta dei giovani pa-        to attraverso la figura focale di Mazzini,

                                                                29
Orizzonte Universitario                                         Cinema                                                     aprile 2010




T                                                  Tim Burton
                   imothy William Bur-
                   ton, in arte Tim Burton,
                   (Burbank -California- 25
                   agosto 1958) è regista,
                   animatore, sceneggia-
                   tore e produttore cine-
                   matografico conosciuto
                   dal pubblico soprattutto
per la forte impronta “autoriale” dei suoi
lavori caratterizzati da suggestive e par-
ticolari ambientazioni fiabesche, gotiche,
                                                  Viaggio nel mondo cinematografico
poetiche e dark. Tim Burton ha saputo
crearsi negli anni un ottimo team colla-
                                                    dell’eccentrico regista americano
borativo che vede come protagonisti la
compagna attrice Helena Bonham-Car-               ne del film d’animazione Red e Toby- Ne-       sulla figura di Ed D. Wood considerato il
ter, il compositore Danny Elfman e il suo         miciamici (1981). Della sua esperienza         peggiore regista della storia del cinema.
amico-attore “fantoccio”, Johnny Depp.            alla Disney, Burton ricorda: «Era una tor-     Dopo i successi di Mars Attacks! (1996) e
« …Certo, non avevo molti amici; ma pote-         tura, dovevo disegnare tutte le scene con le   Il Mistero di Sleepy Hollow (1999), Burton
vo farne a meno, perché in giro c’erano ab-       graziose bestioline ammiccanti. Semplice-      si confronta con il remake dell’indimen-
bastanza film interessanti e ogni giorno era      mente non ci riuscivo». Nel 1982 realizza il   ticabile kolossal interpretato nel 1968 da
possibile vedere qualcosa di nuovo, qual-         suo primo cortometraggio come regista,         Charlton Heston, Il pianeta delle scimmie
cosa che in qualche modo mi parlava… ».           Vincent, di forte impronta autobiografi-       (2001). Dopo Big Fish (2003) e il persona-
Fin dalla giovane età, Tim si dimostra un         ca. Dopo aver girato due lungometraggi         lissimo remake del film del 1971, La Fab-
ragazzo timido ed eccentrico, con pochi           (Pee Wee’s Playhouse (1985) e Beetlejuice      brica di Cioccolato (2004), Burton ritorna
amici, ma dotato una grande creatività e          (1988)) e la trasposizione cinematogra-        all’animazione con La Sposa Cadavere
vena artistica. La sua più grande passio-         fica di Batman (1989) tratta dal famoso        (2005). Nel 2007 esce l’attesissimo Swe-
ne, oltre al disegno, è proprio il cinema:        fumetto omonimo, Burton fonda la sua           eney Todd: il diabolico barbiere di Fleet
ama i film di serie B, gli horror, le pellicole   casa di produzione (Tim Burton produc-         Street, un musical dall’atmosfera dark
di Mario Bava e del grande maestro Fe-            tions) e gira uno dei suoi film più famosi,    e splatter che vede ancora come prota-
derico Fellini, dal quale riprende l’aspet-       Edward mani di forbice (1990) che “inau-       gonista un bravissimo Johnny Depp nei
to visionario dei suoi film. Vincent Price è      gura” la ventennale amicizia e la collabo-     panni del barbiere sanguinario in cerca
il suo attore preferito nonché interprete         razione artistica tra il regista americano     di vendetta. Nello stesso anno, Burton ri-
di numerosi adattamenti cinematografi-            e l’attore Johnny Depp. Nel 1992, Burton       ceve (dalle mani dell’amico Depp) il Leo-
ci tratti dai racconti di uno dei suoi scrit-     ritorna all’animazione con uno dei suoi        ne D’Oro alla carriera passando alla storia
tori preferiti, Edgar Allan Poe. Nel 1979         film più amati: Tim Burton’s The Nightma-      come il regista più giovane ad aver rice-
entra a far parte del team di animatori           re Before Christmas, lungometraggio rea-       vuto tale prestigioso premio. Ultima fati-
della Disney e partecipa alla realizzazio-        lizzato con la tecnica della stop motion       ca del regista americano è Alice in Won-
                                                                                che vede la      derland (2010) dove Burton per la prima
                                                                                collaborazio-    volta si cimenta con la grafica 3D; ad ac-
                                                                                ne musicale      compagnarlo ancora una volta l’affidato
                                                                                di    Elfman     e talentuoso Johnny Depp nei panni del
                                                                                nei panni di     Cappellaio Matto e l’inseparabile com-
                                                                                compositore      pagna Helena Bonham-Carter nei panni
                                                                                e doppiatore-    della Regina Rossa. Durante la conferen-
                                                                                cantante.Un      za stampa del ComicCon 2009, Burton ha
                                                                                altro grande     reso noto il suo prossimo progetto: Dark
                                                                                successo         Shadows…in attesa di gustare il suo ulti-
                                                                                della coppia     mo capolavoro, lasciamoci incantare dal-
                                                                                Burton-Depp      la magia di Alice in Wonderland…
                                                                                è Ed Wood
                                                                                (1994), film        LAURA FEDERICO
                                                                                omaggio
                                                                                (in bianco e
                                                                                nero) creato


                                                                   30
Orizzonte Universitario                                       Cinema                                                        aprile 2010




                            Alice                                                               mondo reale, è qui che dovrà imparare
                                                                                                a vivere, se non vorrà rimanere blocca-
                                                                                                ta nei lidi chimerici che la mente genera
                                                                                                per autodifendersi dal mondo meschi-



  nel meraviglioso
                                                                                                no, come è accaduto alla zia zitella, che
                                                                                                sola e avvizzita ancora aspetta il prin-
                                                                                                cipe azzurro promessole dai costumi
                                                                                                del tempo. Il viaggio nel Sottomondo
                                                                                                e la conoscenza dei suoi strampalati



 mondo di Tim Burton
                                                                                                abitanti spingerà Alice a sostenere con
                                                                                                fermezza che, per quanto un destino
                                                                                                sia già inscritto nella storia, niente potrà




I
                                                                                                obbligarla ad agire secondo i dettami
                                                                                                imposti. Alice potrà anche realizzare la
         racconti “Alice nel Paese delle        (ma solo se pensi che lo siano!) al mat-        missione profetica che la ritrae nell’ora-
         Meraviglie” e “Attraverso lo spec-     tino prima di colazione”.Non è questa          culum novella Giovanna D’Arco impu-
         chio e quel che Alice vi trovò”        una contraddizione speculativa fine a          gnare la spada e trafiggere il mostruoso
         devono la propria fortuna anche        se stessa, bensì la ricerca di quell’equi-     Cicciarampa, ma sarà lei stessa a segnare
         alla fantasia dei numerosi inter-      librio tra immaginazione e ragionevo-          il percorso che la condurrà al giorno “joy-
         preti, che dal 1865 in poi, traspo-    lezza che permette il sano passaggio           glorioso” della liberazione. I veri impulsi
         sero in quasi tutte le lingue i gio-   dall’infanzia all’età adulta, che consente     che muovono l’azione di Alice nascono
         chi di parole e i riferimenti tipici   di confrontarsi con le vicissitudini della     dall’incontro col co-protagonista Cap-
dell’epoca vittoriana, su cui le opere del-     vita con coraggio e consapevolezza di          pellaio Matto (eccentrico J. Deep, che
lo scrittore britannico Lewis Carroll sono      sé. Alice odia le convenzioni borghesi         cita i propri personaggi Burtoniani, sia
costruite. Nel caso di “Alice in wonder-        (dai corsetti alle politiche matrimoniali)     quando“sforbicia” un vestitino per Alice
land”, ultima attesissima opera del calei-      perché frutto di schemi e consuetudini         rimpicciolita – Edward mani di forbice
doscopico regista Tim Burton, il metodo         omologanti della società in cui vive, re-      - sia quando si intontisce al suono del-
della “trasposizione creatrice” è elevata al    pressiva dell’autodeterminazione e della       le parole - Willy Wonka). Sarà proprio il
quadrato. Non si tratta solo degli scenari      libertà di scelta. Tuttavia, è questo il suo   Cappellaio ad immolarsi per salvare Ali-
del mondo fantastico per antonomasia                                                           ce dalle guardie della Regina Rossa e sarà
(stravagante e minuzioso in perfetto sti-                                                      ancora lui ad instillare in lei il dubbio che
le Burtoniano, forse meno grottesco di                                                           il suo troppo razionalizzare gli even-
ciò che l’autore avrebbe potuto contem-                                                           ti le abbia fatto perdere la “Moltezza”
plare, probabilmente a causa dell’ascen-                                                         d’animo che la contraddistingueva. La
denza Disneyana!) quanto soprattutto                                                           riconoscenza del sacrificio e la dimostra-
dell’inedita evoluzione del personaggio                                                        zione d’essere padrona di se stessa con-
di Alice (Mia Wasikowska) fedele solo                                                          durranno Alice a scendere direttamente
iconograficamente alla tradizione e psi-                                                       in campo, che si tratti di una scacchiera o
cologicamente delineata. “Sono l’Alice                                                         della società londinese di fine ‘800. Cer-
sbagliata!” ripete la protagonista agli abi-                                                   ta critica ha imputato a Burton di aver
tanti del Sottomondo ogni qual-                                                                    reso “conformista” la più nota eroina
volta le ricordano la profezia                                                                       del nonsense reazionario. In realtà
secondo cui “solo l’Alice che ha                                                                       Burton, pur usando il clichè del ro-
già visitato il regno può liberarli                                                                     manzo di formazione, ha il merito
dalla tirannia della Regina Rossa”                                                                      di aver rotto la struttura circolare
(Helena Bonham Carter splendi-                                                                          dell’opera originale e di aver pro-
damente beffarda). è con questa                                                                        iettato la protagonista verso ben
esplicita dichiarazione che Burton                                                                     altre meraviglie, quelle del futuro
invita a guardare ad una Alice nuova,                                                              che saprà immaginare e costruire. Il
fragile ma reattiva, lontano dall’archeti-                                                          cinema burtoniano si riconferma indi-
po finora conosciuto. Alice ha 19 anni ed                                                           scutibilmente una categoria a sé stan-
è cresciuta turbata da incubi ricorrenti                                                          te nel panorama contemporaneo, che
che le segnano il volto pallido e spento                                                       andrebbe considerata secondo un’ormai
con profonde occhiaie. Da suo padre,                                                                   rara “Politica degli autori”, ovvero
lungimirante industriale, ha impara-                                                                     ravvisando l’unicità dell’artista in
to da un lato a reprimere i propri                                                                       ogni sua opera al fianco dei capo-
incubi con formule di psicologia                                                                         lavori già acclamati, e non di certo
spicciola quali “sei solo un sogno                                                                       soppesando aspettative e delu-
non puoi farmi del male!”, “da un                                                                        sioni come molte penne si sono
sogno ci si può sempre svegliare                                                                         limitate a fare nel caso di “Alice in
con un pizzico!”; dall’altro però,                                                                       Wonderland”.
ha anche imparato a “credere
ad almeno 6 cose impossibili                                                                              CARMEN ALBERGO

                                                                 31
Orizzonte Universitario                                     Letteratura                                                          aprile 2010




         I ragazzi di vita
            di Pasolini
A
                        l termine di Ragazzi     così il fiume scorre verso un’unica dire-           grossi bidoni arruzzoniti, abbandonati
                        di Vita non rimane       zione in un rinnovarsi del sempre ugua-             lì insieme a altri ferrivecchi, in un recinto.
                        quella sensazione di     le: queste vite hanno tutte un destino              Erano abbastanza grossi, tanto che ci si
                        soddisfazione che        simile, quelle che seguiranno avranno la            poteva camminare dentro sulle ginoc-
                        in genere si prova       stessa sorte, è come un incantesimo che             chia, e lunghi quanto una persona. Den-
                        quando si finisce di     ha intrappolato i destini di chi si specchia        tro uno di questi il Lenzetta c’aveva messo
                        leggere un romanzo       o si bagna nelle sue acque. L’acqua ha un           della paglia; ne prese un poca, e la mise in
                        distensivo, rilassante   ruolo centrale, fa parte di una sorta di rito       uno vicino. Ci si distesero e ci dormirono
e coinvolgente; la sensazione che rima-          iniziatico: si attraversa il fiume per dimo-        fino alla mattina dopo alle dieci.”
ne è, piuttosto, di malessere e tristezza:       strare di essere grandi, di essere pronti: lo
quelli che ne Il Sogno di una Cosa erano         hanno attraversato il Caciotta, un duro;            Si parla in romanesco, soprattutto con
ragazzi di campagna semplici e schietti,         il Riccetto, che da finto dritto che non            imprecazioni e frasi smozzicate, è una
in compagnia dei quali si trascorrevano          riusciva a non farsi ‘fregare’ è diventato          lettura che crea tensione, che esige at-
ore tranquille, oltre che momenti più dif-       adulto; non è riuscito a mettere piede              tenzione ad ogni pagina, non perché
ficili, in quest’altro romanzo sono adole-       nelle sue acque il Bègalo, morto per un             ‘bisogna stare attenti’, ma perché non si
scenti della periferia di Roma, sottopro-        attacco di tubercolosi sulle sue sponde;            riesce a non rimanere coinvolti e a non
letari con alle spalle famiglie sfrattate,       infine Genesio, desideroso di crescere e            provare un senso di colpa davanti a tanta
ammucchiate insieme ad altre famiglie            dimostrare qualcosa compiendo la tra-               disperazione. A mio parere il senso di col-
in stanze e corridoi di edifici fatiscenti.      versata, muore, trascinato dalla corrente.          pa nei confronti di questi personaggi è
Il romanzo racconta le loro giornate tra-                                                            d’obbligo, anzi è più giusto affermare che
scorse alla ricerca di soldi e passatempi.       “Ma lui non riusciva ad attraversare                dovrebbe essere immediato e naturale.
Sono personaggi emarginati dalla città           quella striscia che filava tutta piena di
normale e rispettabile, non integrati in         schiume, di segatura e d’olio bruciato,                LUCA LAZZARO
un contesto sociale di lavoro o scuola:          come una corrente dentro la corrente
la strada è il loro spazio e la loro scuola.     gialla del fiume. Ci restava nel mezzo, e
Una delle sensazioni più immediate, du-          anziché accostarsi alla riva, veniva tra-
rante la lettura, è che si stia assistendo       scinato sempre in giù verso il ponte.”
alla storia di adolescenti che non sono
mai stati bambini. In loro non c’è la vo-        è un fiume torbido e inaffidabile, una
glia di giocare innocentemente, nessuno          metafora più che somigliante al tipo di
di loro è ingenuo; l’unico ad avere qual-        vita che si ritrovano i personaggi pasoli-
cosa in comune con la figura del bambi-          niani, già minati dalla nascita. Anche in
no, Marcello, muore quasi subito, proprio        questo romanzo sono gli istinti più na-
nel momento in cui va a cercare il Riccet-       turali dell’uomo a farla da padroni: fame,
to, suo migliore compagno di avventure.          sonno, sesso, sono sempre presenti
La strafottenza, la tracotanza, la malizia e
la prepotenza sono talmente naturali da          “Il Lenzetta e il Riccetto s’accostarono alla
sembrare quasi congeniti; non esistono           donna ch’era piccola e grossa come un ro-
rapporti umani basati sull’amicizia, sui         tolo di coppa, stettero un po’ a contrattare,
vincoli familiari o d’amore. La povertà e        e, passando tra i fili di ferro di un reticolato,
la disperazione che regnano in questo            si spinsero in dentro, tra mucchi fradici di
romanzo non guardano in faccia a nien-           canne. Non ci misero molto; appena che
te e nessuno: per gioco si può decidere          risortirono andarono calmi calmi a lavarsi
di bruciare uno del gruppo, per rabbia si        un pochetto a una fontanella, in mezzo al
può reagire accoltellando la propria ma-         piazzale dov’era il capolinea dei tranvai.
dre, per necessità si rubano i soldi di tasca    Per dormire ci pensò il Lenzetta. Dietro alla
a un amico con il quale ci si stava diver-       borgata Gordiani, in una prateria da dove
tendo sul fiume poco prima. Il fiume è il        si vedeva tutta la periferia con le borgate,
punto di ritrovo dei personaggi, metafo-         da Centocelle a Tiburtino, in fondo ad
ra dello scorrere del tempo: come la vita        un orto zuppo di guazza, ci stavano dei


                                                                    32
Orizzonte Universitario                                      Musica                                                      aprile 2010




       Dal PoP
     al PoPulismo
Come la paura del pop può portare ad una
deriva del patrimonio musicale nazionale



C
                     olpa di Warhol o di      nizione di opera d’arte. La musica popo-       il palcoscenico nazional-popolare per ec-
                     Lichtenstein. Vittima    lare è solo uno scaltro, ma non questo         cellenza, ad ottobre con il Premio Tenco
                     degli snobismi di Wil-   deprecabile tentativo di unire qualità         si tramuta nel buen retiro della musica
                     de o dello scherno del   compositiva e successo di distribuzione        d’autore italiana, in nome di quel bel Lu-
                     Marchese del Grillo.     (e acquisto). Sicuramente i discografici       cifero che primo su tanti denunciò più di
                     Troppo ben vestita da    nel paese del bel canto hanno avuto gio-       quarant’anni fa le manipolazioni e l’ipo-
                     Marx o mitizzata da      co facile nell’imporre un mercato redditi-     crisia della kermesse canora che ormai è
                     Pasolini. La poetica     zio e variegato, che rispondesse alle più      identificata con la città dei fiori. La morte
popolare, l’estetica e l’identità della so-   disparate esigenze di un pubblico fram-        di Tenco è stata solo la prima vera ombra
cietà di massa, è sempre stata inevitabil-    mentato ma ben consapevole delle pro-          gettata su uno show business che in
mente al centro degli studi e delle criti-    prie scelte. Per questo è stata eletta addi-   nome del giusto introito non ha lesinato
che dei pensatori più brillanti ed            rittura una città a impersonificazione di      impasti, favoritismi, divieti di vittoria (il
eterogenei del passato. La musica legge-      questo scontro tra presunte istanze intel-     famigerato secondo posto di Elio e le
ra, essa stessa una departita dall’antica     lettuali contro quelle di consumo più im-      storie Tese nel 1996?) o costrizioni, play-
musica colta, rappresenta dai tempi di        mediato: Sanremo, spaccata in due dalle        back, verdetti inaspettati. Soltanto che,
Elvis e di Modugno la presa della Basti-      melodie che arrivano dal leggendario           come in politica, mezzo secolo di cattivo
glia nella concezione dell’intrattenimen-     Ariston, a febbraio diventa con il Festival    gusto, proposte dozzinali, ma anche di
to musicale, una conquista popo-                                                                        grandi rivelazioni, di sorpren-
lare, una musica per tutti, (ri)                                                                        denti performance e serate di
producibile e fruibile da ogni ap-                                                                      notevole magia musicale pos-
passionato. Nonostante ciò un’ul-                                                                       sono essere tollerate. Anzi si
teriore frattura ha reso evidente al                                                                    può persino ruotare attorno al
suo interno il conflitto insito in                                                                      carrozzone con ammirazione,
ogni prodotto artistico di massa:                                                                       seppur con le croniche obiezio-
quello tra qualità formale, ricerca                                                                     ni di sempre. Tutto fino alla
tecnico-poetica e autorialità da                                                                        goccia finale, l’ultimo tassello
un versante, e dall’altro la necessi-                                                                   del domino che finora non era
tà di realizzare un buon risultato                                                                      stato toccato. Ovvero “la disce-
commerciale, reso possibile dalla                                                                       sa in campo” nell’universo del
massificazione dell’oggetto musi-                                                                       marketing musicale da parte
cale. Il fenomeno, caratteristico                                                                       del mondo dello spettacolo,
dell’intero settore a livello inter-                                                                    non più come elemento corre-
nazionale ha trovato nel nostro                                                                         lato, ma come principe nella
paese veri scontri e dicotomie,                                                                         stanza dei bottoni. Un travaso
fino a veri divorzi all’Italiana tra il                                                                 di poteri dovuto alla crisi delle
pubblico, diviso tra Area e Pooh,                                                                       major e del gotha della disco-
tra Nek e Capossela, Mango o Va-                                                                        grafia nazionale ha portato ine-
sco Brondi. Così irrimediabilmen-                                                                       sorabilmente alla fine dell’indi-
te antitetica è effettivamente la                                                                       pendenza del businness del
proposta complessiva del nostro                                                                         disco. Conseguentemente alla
panorama nazionale? In realtà                                                                           ricerca di un valido sostegno
l’artigianato pop, come dimostra-                                                                       mediatico, questo si è affidato
to dai Beatles fino a Battisti, ha                                                                      al mondo dello showbiz cre-
sempre avuto una propria dignità                                                                        dendo di poterne trarre linfa
creativa, fino ad aspirare alla defi-                                                                   per il proprio avvenire. In realtà


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Orizzonte Universitario                                           Musica                                                        aprile 2010


                                                                          serve giusto in una       Afterhours) sa bene che questo è ben
                                                                          fase iniziale della       rappresentato da due ben altri filoni che
                                                                          carriera (come do-        nell’ultimo decennio si sono imposti
                                                                          vrebbe essere in          come protagonisti: da una parte il pano-
                                                                          musica per le cover       rama indie, sempre più sprovincializzato
                                                                          band) per assestare       e d’altro canto sempre meno esterofilo,
                                                                          le proprie capacità.      pronto finalmente ad abbandonare i
                                                                          Da lì in avanti si sus-   vecchi panni di outsider, per sublimare
                                                                          seguiranno piccoli        l’iniziale vocazione alternativistica in una
                                                                          atti creativi, più o      nuova responsabilità d’autore. Per que-
                                                                          meno riusciti, ma         sto il pop non viene più visto come un
                                                                          sempre con un suo         mondo parallelo da cui guardarsi con dif-
                                                                          inconfondibile            fidenza, ma come una realtà conquista-
                                                                          modo di interpreta-       bilissima, e anzi da abbracciare a chitarre
                                                                          re la propria passio-     tuonanti per diffondere con più slancio
                                                                          ne. Nel mondo or-         la qualità della propria proposta. Dall’al-
                                                                          mai      tecnocratico     tro versante, dobbiamo ribadire la gran-
                                                                          della musica l’inter-     de rivelazione degli anni zero, e cioè la
                                                                          pretazione, ciò che       rivalutazione definitiva della musica et-
                                                                          ha fatto grandi i puri    nica. Riuscendo a coinvolgere due Italie
                                                                          cantanti del passato,     risvegliatesi da mondi solo apparente-
                                                                          dalla Vanoni a Dean       mente lontanissimi, la taranta pugliese e
                                                                          Martin, è stata inve-     i piccoli romanzi comaschi di Van De
                                                                          ce sotituita dall’imi-    Sfroos sono partiti da direzioni opposte
la magnetica voragine dei mass media,                                     tazione. Come se,         per conquistare la stessa penisola, stimo-
veri e incontrastati dominatori economi-          tornando alla metafora calcistica, a un           lando ogni regione ad un recupero della
ci del XXI secolo, ha portato a sostituire        piccolo calciatore si chiedesse - anziché         propria tradizione locale, in un tripudio
gli antichi (mal)costumi con uno svuota-          la capacità di saper giocare e reggere            di canti dialiettali e cantastorie rivalutati
mento totale dei contenuti, creando luc-          una partita di pallone - di esibirsi in           dopo decenni di oblio come veri padri
cicanti contenitori dalle tinte rissose e         un’imitazione dei tocchi di un grande del         fondatori dell’humus musicale del Bel-
dallo spessore più becero: i talent show.         passato. Replicami Pelé o David Bowie e           paese. La sfida all’indomani del nuovo
Si è cominciato a valutare l’artista come         farò di te una star. L’equazione non torna,       decennio è raccolta tutta qui: nella difesa
un intrattenitore, studiando il come anzi-        semplicemente perché dall’imitazione              e nella celebrazione della nostra naturale
ché il cosa, cercando polli da allevare e         pura, dall’apprendimento ottuso del               inclinazione culturale più squisitamente
materie prime da lavorare. Lo star system         mero aspetto tecnico dell’arte musicale,          popolare, senza per questo assecondare
ha sempre avuto tale componente, il fati-         possono derivare solo inquietanti brutte          quel pericoloso iato tra democrazia mu-
dico motto di ogni ambizioso impresario,          copie o ancor peggio cloni pluriassem-            sicale e oligarchia mediatica.
“farò di te una star!”. Quel lasciarsi “usare”,   blati di glorie del passato. Non solo è
quel mettere il proprio talento a disposi-        bene imparare a riconoscere questa deri-             ALESSIO ZIPOLI
zione della parte commerciale e organiz-          va contenutistica del pop da cassetta,
zativa di settore. Il vero problema è il pa-      capire la differenza tra chi è un artista,
rametro della selezione: si cercano               chi fa l’artista, e chi
uomini e donne intonati che sappiano              è un artista ma pre-
usare la propria voce e con capacità di           ferisce ugualmente
muoversi su un palco, non si cercano              “recitare” una parte
cantanti. La differenza è la valutazione          pre-impostata per
dei soli aspetti formali, quasi un atteg-         convenienza di no-
giamento scientifico, da laboratorio in           torietà. è ancora più
cerca di cavie. Non si capisce la differen-       rilevante ribadire
za tra chi “tira su” un cavallo da corsa e        che, nonostante le
un calciatore. In entrambi i casi l’agente        insidie dello scher-
sceglie in principio basandosi sulla fisici-      mo, dei talent show,
tà, sulla naturale prestanza: ma poi il ca-       e dei gusti macche-
vallo diventa solo una macchina da tene-          ronici dell’audience
re ben in allenamento e con le                    nazional-popolare,
funzionalità qualitative in eccellenza, il        la vera musica PO-
calciatore viene allenato, cresciuto, ma          Polare in Italia risie-
soprattutto diventa un creativo. Perché           de altrove. Chi vive
in lui, anche se non è la prima persona a         il “paese reale”
calciare un pallone nella storia dell’uo-         (come quello pro-
mo, nasce un atto originale, personale e          fessato l’anno scor-
autentico: la reinterpretazione di modelli        so dai coraggiosi


                                                                    34
E
              se vi dicessi che un tempo il Diavolo prese dimora a Milano? Probabilmente mi prendereste per matta, ma i mila-
          nesi del Seicento non erano affatto di questo avviso e sapevano pure dove alloggiava: al numero 3 di corso di Porta
          Romana. Qui sorge un bel palazzo dall’aspetto barocco, ora occupato da uffici, il quale fu acquistato dal duca Ludovico
          Acerbi nel 1615. Allo scoppio della celeberrima peste manzoniana del 1630, mentre migliaia di persone prendevano
la via del “foppone” (la fossa comune fuori dalle mura), questo blasonato signore dall’aspetto vagamente inquietante girava
per le meste vie cittadine su un’elegante carrozza trainata da sei cavalli neri. Un cronista dell’epoca fornisce una vivida imma-
                                                       gine del duca: «Di anni cinquanta in circa con barba quadra et longa, né
                                                       magro né grasso, né bianco né nero. Comparisce ogni giorno in carrozza
                                                       superbissimo con sedici staffieri giovani, sbarbati, vestiti di livrea verde
                                                       dorata et con assai copia di gioie». Estremamente facoltoso, spese mol-
                                                       tissimo nel rendere sontuosa e sfavillante la sua dimora. Inoltre, mentre
                                                       gran parte dell’imbellettata nobiltà meneghina sceglieva le più salubri
                                                       dimore agresti per scappare dal morbo, il sinistro duca Acerbi, rimasto in
                                                       città, organizzava le feste più sfarzose per i damerini dagli illustri natali
                                                       rimasti in città. La popolazione nata sotto più modesti auspici non ve-
                                                       deva di buon occhio questo grande spreco di denaro e soprattutto non
                                                       sopportava che nessuno dei partecipanti ai festeggiamenti contraesse
                                                       la peste. Le voci corsero velocemente e il duca divenne a volte untore, a
                                                       volte novello Belzebù. E in fondo, come dar torto ai sospettosi milanesi?




A
             pochi metri dalla sede universitaria di Festa del Perdono si erge la chiesa di
             Santo Stefano Maggiore, fondata nel V secolo e successivamente riedifica-
             ta, per volere di Carlo Borromeo, a partire dal 1584. Questo edificio, non più
             officiato in quanto sede dell’Archivio storico Diocesano, nasconde da seco-
li, dietro la sua semplice facciata a volute e lesene ioniche, il segreto di una delle più
brutali congiure della Milano sforzesca. Una ricerca congiunta dell’Istituto di medicina
legale e di quello di Storia medioevale e moderna dell’Università degli Studi di Mila-
no ha portato alla ricostruzione delle dinamiche che portarono, il 26 dicembre 1476, al
violento assassinio di Galeazzo Maria Sforza. Il cranio dello sfortunato rampollo è stato
di recente ritrovato sotto la pavimentazione della chiesa di Sant’Andrea a Melzo e mo-
stra i segni della ferocia degli attentatori. Il cronista Orfeo Cenni da Ricavo, testimone
dell’accaduto, racconta: « […] li dierono quatro cholpi: primo nella ghola dal canto stan-
cho, l’altro sopra la testa stancha, l’altro sopra al ciglio nel polso, el quarto nel fiancho di
drieto, e tutti di pugnali. E questo fu inn un baleno e uno alzare d’occhi, e chosì venne
rinchulando indrieto. E veniva trabocchando, e io lo volsi sostenere, ma non fui chosì
presto che ‘l cascò a sedere e poi rinversò in tutto». La prossima volta che passate da-
vanti a questa bella chiesa rivolgete un pensiero allo sfortunato Galeazzo Maria, il cui
corpo straziato, dimenticato dalla folla impaurita, fu lasciato per ore ed ore sul sagrato.
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Ou Roma

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    Orizzonte Universitario Periodico universitario di informazione dell’Università degli Studi di Milano e della Sapienza di Roma niversità I NUOVI MOSTRI distribuzione gratuita Emergenza università: a difesa dell’istruzione pubblica ociopolitica Il passaggio del testimone: l’ascesa di Berlusconi e la nascita di Forza Italia aprile 2010 steri L’Iraq Inquiry: le responsabilità di Anno 5 Numero 14 Blair ultura Intervista a Da cittadini a telespettatori Piero Ricca, provocatore per Il vuoto intellettuale di un paese in declino. necessità Dalle macerie culturali dell’Italia, una nuova Resistenza
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    Orizzonte Universitario Sommario aprile 2010 Orizzonte Distribuzione gratuita Reg. Trib. MI nr.713 del Universitario 15/11/2007 Stampato con il contributo dell’univerSità degli Studi di milano derivante dai fondi previSti per le attività culturali e Sociali Periodico universitario di informazione DIRETTORE RESPONSABILE Nicola Cappelli VICEDIRETTORI 3 EDITORIALE 22 CULTURA Riccardo Canetta, Lorenzo Bagnoli La normalizzazione dell’assurdo Tra giornalismo e critica: il ruolo dell’intellettuale 4 UNIVERSITà CAPOREDATTORE UniDiversità. 24 CULTURA Laura Mancini Modelli a confronto Dimenticando se stessi: IN REDAZIONE la massificazione Adamo Mastrangelo, Luca Lazzaro, 6 UNIVERSITà Laura Federico, Carmen Albergo, Emergenza università: 25 CULTURA Francesca Gobbo, Chiara Francavilla, La piazza virtuale: Erica Pitì, Giulia Bombelli, difendiamo quella pubblica Rosa Anna Casalino, Giulia Carrarini, i socialnetwork 9 Tamara Mancini, Celeste Vaglio, SOCIOPOLITICA L’autoritarismo delle Libertà: 26 CULTURA Alessio Zipoli, Natasha Turano, Francesca Amoruso, Antonella Cappelli, Impara l’arte e mettila da parte: Simone Crucitti, Chiara Romano, la normalizzazione della censura gli insegnanti in esubero Marta Mancuso, Federica Italiano, 10 SOCIOPOLITICA reimpiegati nei musei italiani Rachele Pellegrino, Vito Cacucciolo L’ Iraq inquiry. 28 TEATRO IMPAGINAZIONE E GRAFICA Le responsabilità di Tony Blair Risorgimento, 150 anni dopo Micol Ferrari 12 SOCIOPOLITICA 30 CINEMA Stampato presso “Eliografica Mondini” I miti: Tim Burton via Moro 123 - San Donato Milanese Il passaggio del testimone: l’ascesa di Berlusconi e la nascita di Forza Italia 31 CINEMA Per inviarci commenti, suggerimenti o per collaborare con noi: Il film: Alice nel meraviglioso 15 SOCIOPOLITICA mondo di Burton www.orizzonteuniversitario.it Impar Condicio. 32 LETTERATURA redazione@orizzonteuniversitario.it Il diritto di non sapere I ragazzi di vita di Pasolini Chiuso in redazione il 16 SOCIOPOLITICA 33 MUSICA 30 Marzo 2010 L’influenza del Ministro. Dal Pop al Populismo: L’uso delle immagini, laddove possibile, H1N1: Vaccini inutilizzati per la deriva della musica nazionale è stato concordato con gli autori. milioni di euro In caso contrario l’editore è pronto ad ovviare ad eventuale uso illegittimo 18 CULTURA Le infiltrazioni criminali a Milano 20 CULTURA orizzonteuniversitario.it Intervista a Piero Ricca: provocatore per necessità L’università in un click!
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    Orizzonte Universitario Editoriale aprile 2010 La normalizzazione dell’assurdo di Nicola Cappelli Bentrovati. Inizio ringraziando anzitutto coloro che ci hanno seguito in questi ormai cinque anni di pubblicazioni, che pur tra mille difficoltà, ci vedono in giro per l’Italia a presentare il nostro prodotto culturale. Ateneo per ateneo, conquistiamo le roccaforti del sapere, nella convinzione che sia dall’università, fucina e ubertoso grembo cultura- le, che bisogna ripartire per “riconvertire” la società dell’oggi e del domani. Società nella quale, dapprima l’incapacità di indignarsi fa da sfondo. Decenni di bom- bardamento mediatico su ogni momento culturale, affrontato con la “mano sulla fondi- na”, hanno ridotto un paese pensante in un ammasso di macerie, nel quale la televisio- ne è specchio e specchiato al momento stesso. L’involuzione sociale ci ha riportato al conformismo pre-68, assorbendolo e restituen- dolo “alla moda”, pregno di conquiste e di “libertà” divenute ora obblighi sociali: ogni voce che se ne distacchi, che cerchi di pompare ossigeno in tubi catodici ormai stagnanti è messa al bando. Raiperunanotte docet. Inutile dire quale Atlante regge questo mondo, politicamente parlando. Minuziosa- mente artefatto secondo logiche recondite eppure tanto palesi: la p2 dell’oggi, non ha bisogno di restare segreta. Essa, anzi, attraverso una lenta e ossessiva opera di eradicamento intellettuale e coscienziale, può tranquillamente agire alla luce del sole, senza suscitare particolari indignazioni. è la normalizzazione. Che saggiamente distrugge prima di erigere. Ecco l’assorbimento della sottocultura d’opposizione che si ebbe coi movimenti femministi, antiabortisti, divorzisti e che vedeva l’intellettuale in moto al fianco del popolo, restituita quale non conquista sociale, ma dovere omologante. Cosa è rimasto del movimento femminista? L’immagine di una donna materializzata quale strumento del potere maschile. Qua- le merce di scambio. Quale sottoprodotto di un sistema avariato. L’illusoria e rassicurate convinzione di una presunta normalità, che permette di svincolarsi dall’impegno civile, che rinchiude nel poter dire “ che sì, tanto sono tutti uguali”, si aggiunge all’ipnosi televisiva. Mantenendo il sistema immoto. Con crepe sempre più evidenti, ma ancora immoto. Tanto più gli aneliti e le istanze emer- gono dal mondo del lavoro, della cultura (o dalle sue macerie) tanto più la pressione televisiva si rafforza, il livellamento (verso il basso) televisivo irrora la dose quotidiana di tranquillità. Di finta ed ovattata normalità. Una campana di vetro al di fuori della quale il caos ormai inizia a bussare prepotentemente. Il cui andare in frantumi, per lo squilibrio di spinte, è solo questione di tempo. L’intellettuale (chi?), che fu timone della coscienza civica, è adesso degenerato in “opinionista” autorizzato a parlare solo su commissione, quale mercenario del finto sapere, servile e docile impiegato comodamente adagiato nei salotti della buona borghesia televisiva, infagottato nel suo contratto con il padrone. Che è sem- pre lo stesso. Rincorre non la sostanza ma la forma, l’ estetizzazione del nulla, invece di sganciarsi dalla realtà contingente e dalla mole di convenzioni che la domina, in una ascetica riflessione antropologica. Alle istanze del mondo della cultura si risponde con la delegittimazione, con l’aggressione, con l’isolamento, innalzando muri di ostracismo, di impermeabilità, di refrain ripetuti all’infinito. Così il veicolo mediatico, il mezzo, diventa momento di produzione «Non certo in quanto “mezzo tecnico”, ma in quanto strumento del potere e potere essa stessa. Essa non è soltanto un luogo in cui passano i messaggi, ma un centro elaboratore dei messaggi». Affido a questa illuminante citazione, che ripropongo ad oltre trent’anni da quando fu verga- ta, la causa della caduta libera della società. Se non siamo più capaci di indignarci, se siamo ormai assuefatti ad ogni genere di evento, è colpa precipua della televisione e dei suoi sottoprodotti. Cancellando una morale scomoda alla società dei consumi, alla vorace e qualunquista distruzione di ogni ostacolo all’edonismo, allo spietato interesse personale. A noi. La speranza, forse inutile (Monicelli l’ha definita strumento dei padroni), ma necessaria alla sopravvi- venza dello spirito, di costruire attorno ad nuova resistenza, non violenta ma decisa, silenziosa ma tuonante, che attraverso pochi, coraggiosi giornalisti sta prendendo forma, è conditio sine qua non, la sopravviven- za del libero pensiero è davvero messa in forse. E così eccoci raccolti attorno ad un progetto di resistenza, partigiana (sì, storicamente parlando), contro “I nuovi mostri”, i burattinai di un folle sistema normale, dove: «Bisogna non solo resistere e reagire, ma rendere nota questa resistenza (…) è un tentativo di tenere insieme “partigiani” di valori scomparsi, purtroppo imprescindibili per dare una svolta alla peggiore Italia del dopo- guerra, l’Italia berlusconizzata nell’idea di società anche in larghissimi settori della sinistra. Il voto ne è poi solo una conseguenza» (Oliviero Beha, giornalista e fondatore dell’associazione). Buona lettura. 3
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    Orizzonte Universitario UNIVERSITà aprile 2010 UNI VERSITÀ Da un confronto con la Francia emergono le crepe e i punti di forza dell’università italiana, potenzialmente grande risorsa, di fatto grave problema S tudiare all’estero è una università, le grandes écoles e i grands denti e per i quali solitamente non sono opportunità unica: si sca- établissement. A partire dal 2002 le uni- previste prove intermedie. Da queste pri- drebbe in uno dei luoghi versità francesi hanno iniziato ad imple- me considerazioni emerge innanzi tutto comuni più scontati se si mentare il modello 3+2 ormai prevalen- una maggiore somiglianza all’organizza- dicesse che è una espe- te in Europa, modello denominato LMD, zione tipicamente liceale dell’università rienza che arricchisce e sigla costituita dalle iniziali dei tre diffe- francese rispetto a quella italiana, fatto che fa crescere, ma in fin renti cicli attraverso i quali si costruisce questo che indubbiamente limita l’au- dei conti i cliché il loro la formazione dello studente francese: tonomia dei giovani, impedendo loro di fondo di verità lo hanno sempre. Non mi Licence, Master e Doctorat. La frequenza acquisire le capacità organizzative senza soffermerò sulle implicazioni che riguar- non sempre è obbligatoria, ma in ogni le quali uno studente in Italia soccombe- dano il vivere da solo, il parlare una lingua caso vivamente consigliata in quanto il rebbe all’istante. Nonostante i mille pro- diversa o il conoscere gente proveniente controllo delle conoscenze è progressivo: blemi tra i quali è costretta a barcame- da tutte le parti del mondo, quanto sugli lo studente è infatti tenuto a sottoporsi a narsi la nostra università, alcuni dei quali inevitabili confronti e paragoni che scat- prove continue (contrôle continu) sotto sono stati già ricordati, bisogna ricono- tano nel momento in cui si entra in con- forma di presentazioni, prove scritte o ri- scere che la possibilità di muoversi in tut- tatto con una diversa realtà universitaria. cerche da svolgere a casa, che vanno poi ta autonomia, di gestirsi lo studio senza I problemi dell’università ita- obblighi, scadenze e compiti liana sono ben noti a tutti, ma quotidiani, è senz’altro un non farà male farne un elenco grande vantaggio, in quanto nudo e crudo tanto per non di- non solo permette una miglio- menticarsene: baronie, scarsa re gestione del tempo, spesso meritocrazia, ancor più scarsi limitato dall’esigenza di lavo- finanziamenti e investimenti, rare, ma fa sì che lo studente strutture spesso fatiscenti con sviluppi capacità organizzative il conseguente e inevitabile fe- e che in sostanza impari a cam- nomeno della “fuga di cervelli”, pare. è forse proprio questa “li- di studenti brillanti e capaci che bertà” - parola senza dubbio per sfuggire ai mali dell’uni- da usare con la giusta cautela versità italiana preferiscono - in quanto anch’essa avrebbe trasferirsi all’estero, dove la ri- mille implicazioni, limitiamoci cerca non sia sotto finanziata, dunque a considerare esclusi- le procedure di reclutamento vamente quest’aspetto – che si poco trasparenti e soprattutto va ricercando e si apprezza una dove il merito e il valore siano premiati. a costituire il 50% del voto complessivo; volta terminati gli studi superiori. Certo, Fatta questa indispensabile premessa, il restante 50% si ottiene sostenendo un l’organizzazione che lo studente non non bisogna dimenticarsi dell’esistenza esame finale, nella maggior parte dei casi può costruirsi autonomamente viene ge- di buone ragioni per spezzare una lancia per iscritto, la cui data è unica e stabilita stita in toto dalla struttura universitaria, in favore del nostro sistema universitario, dall’ateneo. Le tipologie fondamentali di il che incide in misura esponenziale sulla ragioni che emergono proprio a partire corsi sono due: i TD (Travaux Dirigés), ai qualità dei servizi: è difficile che si abbia- da una comparazione con il modello di quali prende parte un numero ridotto di no problemi con orari, aule, libri, esami un altro paese europeo, la Francia. Il si- studenti, ripartiti in classi di circa venti rimandati. I docenti sono molto spesso stema universitario francese prevede elementi; i CM (Cours Magistral), corsi ai davvero giovani, fatto questo che ha in- sostanzialmente tre grandi istituzioni: le quali partecipa un ampio numero di stu- dubbiamente i suoi pro e i suoi contro. I 4
  • 5.
    Orizzonte Universitario UNIVERSITà aprile 2010 suoi pro vanno ricercati in ciò che in Italia, al contrario, co- stituisce un grande problema e limite dell’università: siamo il paese con il numero di do- centi ultra-cinquantenni più alto d’Europa, circa il 57,5%, tasso che in Francia scende al 38,9%. Abbiamo professori letteralmente inchiodati alla loro cattedra, che nonostan- te la loro veneranda età non si decidono ad appendere i famosi scarpini al chiodo, limitando in tal modo le possibilità di giovani capaci, preparati e freschi di studio, che quasi nella totalità dei casi sono costretti a dure e lunghe gavette e sono pagati una miseria. Da ciò possono essere facilmente dedotti i pro di un personale docente giovane come nel caso fran- cese. Quanto ai contro, bi- sogna considerare la scarsa esperienza e talvolta scarsa preparazione di un professore che in non macchina quale è l’università italiana, ne piego di denaro in attività produttive allo pochi casi ha appena qualche anno in più esce con una preparazione che difficil- scopo di ottenere o accrescere un utile o dello studente. Ultimo punto da consi- mente può avere degli eguali. E siamo al un reddito”. Da qualsivoglia punto di vi- derare: l’importanza data dall’università punto di partenza, alla fuga di cervelli: il sta si osservi la questione, la conclusione al successivo inserimento dello studente che, volendo anche tralasciare l’aspetto a cui si giunge è dunque e di fatto sem- nel mondo del lavoro. In Francia, come più significativo, l’immensa perdita uma- pre la stessa: davvero un gran peccato. in altri paesi, a differenza del nostro, i na e culturale che ne deriva, e valutando giovani sono continuamente coinvolti il tutto anche soltanto dal punto di vista in stages, progetti e iniziative che per- oggi impe-rante, quello economico, co- GIULIA CARRARINI mettono un precoce approccio alla re- stituisce un gran danno. Eppure questo altà lavorativa; in generale il metodo di dovrebbe essere tra i più banali principi insegnamento e il metodo organizzativo di economia, l’investimento, ovvero “l’im- dell’università tutta, privilegiano aspetti prettamente pratici, che naturalmente perugia, italy | 21-25 april 2010 | IV edition | free entry aiutano all’esercizio di una futura profes- sione, ma che in alcuni casi e soprattutto per alcune discipline, quelle umanistiche international journalism festival in primis, sviliscono la qualità dei conte- nuti. Contenuti che al contrario, e para- dossalmente, spesso costituiscono un I giornalismi universitari: problema delle nostre università, a causa di programmi eccessivamente corposi e il nuovo media al galoppo pesanti, che privilegiano esclusivamente la teoria a totale discapito dell’aspetto fra web radio e media interattivi pratico, ma che in fondo permettono allo studente italiano di ottenere una preparazione approfondita e comple- Interviene Nicola Cappelli, Orizzonte Universitario ta. Trascorso qualche mese da studente in un’università francese tra le più rino- mate, si potrebbe dunque tirare questo direttore di bilancio: l’Italia è senza alcun dubbio tra i paesi industrializzati che meno investo- no sull’istruzione, danno spazio alla ricer- ca e via discorrendo, ma se uno studente Venerdì 23 aprile - Sala Lippi riesce a sopravvivere a questa terribile 5
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    Orizzonte Universitario UNIVERSITà aprile 2010 €M€RG€NZA UNIVERSITÀ DIFENDIAMO QUELLA PUBBLICA! N ell’ ARTICOLO 66, Marzo 2010. I tagli previsti non sono sop- stella Gelmini il lento declino è divenuto COMMA 13 leggia- portabili da nessuna Università. Le prime un crollo verticale per l’Università e la ri- mo: “..in relazione difficoltà sono già visibili; dall’anno acca- cerca scientifica pubblica in Italia. Imma- a quanto previsto demico 2009-2010, varie Università sono ginate un laboratorioin Farmacia, dove si dal presente com- state costrette ad aumentare le tasse di fa ricerca sul cancro, immaginate che vi ma, l’autorizzazio- iscrizione. Nei tre anni successivi, però, lavorino cinque tra professori e ricerca- ne legislativa di cui far quadrare i conti risulterà sempre più tori di ruolo. Con la legge 133/2008, nes- all’articolo 5, com- difficile, tanto che qualcuno potrebbe suno dei loro collaboratori precari, per ma 1, lettera a) della legge 24 Dicembre non riuscire nemmeno a pagare gli sti- quanto indispensabili e meritevoli, potrà 1993, n°537, concernente il fondo per il pendi ai dipendenti che, nel frattempo, entrare di ruolo senza che tutti e cinque finanziamento ordinario delle Università, saranno migliaia in meno rispetto ad già strutturati non vadano prima in pen- è ridotta di 63,5 milioni di euro per l’an- oggi poiché i vicoli delle assunzioni sa- sione. E’ questo l’effetto della scellerata no 2009, di 190 milioni di euro per l’anno ranno strettissimi. Considerando che applicazione del blocco del turn-over sul 2010, di 316 milioni di euro per l’anno l’Italia spende per l’Università e ricerca pubblico impiego alla docenza universi- 2011, di 417 milioni di euro per l’anno 2012 poco più dell’1% del proprio PIL e che, taria. Finora in Governi di centro–destra e di 455 milioni di euro a decorrere dall’an- negli ultimi dieci anni, il finanziamento e centro–sinistra alternatisi negli ultimi no 2013.” Si parla quindi di ben 1441,5 in questi settori si è progressivamente ri- anni con i ministri Berlinguer, Moratti, milioni di euro di tagli al finanziamento dotto, è evidente che i tagli del Gover-no Mussi, avevano almeno riconosciuto ordinario dal 2009 al 2013 e se pensia- saranno pagati dall’intero Paese. Mentre che il reclutamento di nuovi ricercatori mo che per legge le tasse universitarie in tutto il resto d’Europa e del Pianeta si fosse fondamentale per il nostro Paese. agli studenti non possono superare il investe di più in ricerca, da noi fino a fine L’obiettivo deciso dalla UE a Lisbona, 20 % del finanziamento ordinario, si ca- legislatura è stato programmato solo di vincolerebbe l’Italia entro il 2010 a rag- pisce chiaramente che fra qualche anno tagliare. Teste. Teste giovani. Teste pe- giungere il 3% di prodotto intero lordo le Università italiane saranno con l’acqua santi. Ecco come nell’Università di Maria- dedicato alla ricerca. è il minimo per non alla gola. Poche saranno quelle in gra- do di sostenersi grazie ai finanziamenti TABELLA 1 privati. La sforbiciata al Fondo, operata AUTORIZZAZIONI LEGGE DDL FINANZIARIA PER dalla Finanziaria per il 2009, fa registrare DI SPESA FINANZIARIA un taglio progressivo che da 702 milio- ni di euro nel 2010, raggiunge nel 2011 2008 gli 835 milioni di euro. I tagli più consi- POTENZIAMENTO 2009 2010 2011 stenti li subisce il Fondo per il finanzia- - 3,5 - 3,4 - 5,2 mento ordinario delle Università, per il funzionamento degli atenei, le spese di DIRITTO 152,0 - 40,1 - 51,9 - 75,5 professori ricercatori e personale non AGLI STUDI docente e per l’ordinaria manutenzione UNIVERSITARI delle strutture universitarie e della ricer- ALLOGGI E 31,3 - 6,6 - 7,1 - 12,7 ca scientifica. Durante l’inaugurazione RESIDENZE dell’anno accademico, Luigi Frati, retto- PER STUDENTI re dell’Università La Sapienza di Roma, UNIVERSITARI ha lanciato l’allarme: “alla fine del 2010 l’ateneo non sarà in grado di pagare gli UNIVERSITA’ NON 128,6 - 40,1 - 38,1 - 59,4 stipendi al personale a causa della drasti- STATALI ca riduzione di risorse legate al taglio dei LEGALMENTE fondi”. Il rettore ha spiegato che per l’ate- SPESE PER IL 6.865,7 + 27,9 - 703,0 - 835,5 neo romano è prevista una riduzione di più di 50 milioni di euro, per questo mo- FUNZIONAMENTO tivo è intenzionato a chiedere al governo DELLE UNIVERSITA’ la nomina di un commissario nel mese di I TAGLI AL PROGRAMMA «ISTRUZIONE UNIVERSITARIA» (Valori in milioni di euro) 6
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    Orizzonte Universitario UNIVERSITà aprile 2010 regredire nel sottosviluppo. L’Italia è fer- ma all’ 1% e ha la metà dei ricercatori e docenti della media dei Paesi europei, 2,7 contro 5,1 ogni mille abitanti. Se l’Ita- lia volesse essere in media con l’Europa (già indietro a USA e Asia), dovrebbe ave- re 117.000 persone strutturate. Invece, il personale strutturato, è di appena 62.000 unità e la legge 133/2008 la farà scende- re nel 2012 a 54.000. E siccome la legge 133/2008 è vessatoria, soprattutto verso i giovani, chi resterà avrà un’età media al- tissima: 55 anni contro i 41 della Spagna e i 42 della Gran Bretagna. Da una prima analisi della tabella 2, emerge che l’Uni- versità di Trento e il Politecnico di Torino, sono tra le Università migliori in base ai nuovi parametri. Trento, ad esempio, pur essendo un piccolo Ateneo, è riuscito meglio di ogni altro a intercettare, at- traverso propri progetti, i finanziamenti europei. Il Politecnico di Torino ha con- seguito risultati importanti su didattica, ricerca, capacità di autofinanziarsi, buo- con i bilanci in rosso, non potranno fare versitario. L’Università, da pubblica di- ne valutazioni degli studenti, processi nuove assunzioni per un anno. Chi ha i venterebbe un privilegio per i pochi che formativi positivi, presenza di molti pro- bilanci in regola invece, potrà procedere potrebbero permettersi rette universita- getti assegnati al Programma Nazionalenel biennio 2009 – 2010 ad assumere, rie altissime, mentre il livello qualitativo di Ricerca. Invece, hanno ottenuto meno ma dovrà spendere per i nuovi reclutati il dell’insegnamento pubblico crollerebbe finanziamenti, le Università che non han- 50% di quanto stanziava per stipendiare a picco per la mancanza di docenti e le no gli standard qualitativi positivi, tra i pensionati dell’anno precedente. Una soppressione di esami, nonché probabil- cui: Roma “La Sapienza”, Napoli, Bari e parziale deroga al blocco del turn–over mente anche di corsi di laurea meno fre- Palermo. Le Università “spendaccione“ e stabilito dalla legge 133/2008, ma con quentati o considerati di “minor rilievo”. dei paletti: i fondi così sbloc- cati dovranno essere impie- TABELLA 2 gati soprattutto (almeno il Ecco come il lento ATENEI % TRENTO 10,69 60%), spiega il decreto, per reclutare ricercatori a tem- declino è divenuto POLITECNICO TORINO 5,22 po determinato e indeter- minato. Una norma salva un crollo verticale GENOVA 2,52 giovani, spuntata dopo le per l’Università ROMA “Foro Italico” 2,35 varie polemiche e proteste. Per assumere professori or- MILANO 1,69 dinari (“gli anziani”), si potrà Si rinuncia a personale docente, chie- PADOVA 1,37 spendere al massimo il 20% dendo ai ricercatori di mantenere il ruolo BOLOGNA 1,33 e per gli amministrativi il di insegnanti, mantenendo la stessa re- 5%. La manovra finanziaria tribuzione e lavorando fuori dai campi ROMA “Tor Vergata” 1,28 del governo, richiede una stabiliti dal loro contratto (che prevede PISA 0,99 sostanziale revisione; il no- sessanta ore di ricerca e nessun obbligo PERUGIA - 0,56 stro sistema universitario è all’insegnamento). Inoltre, con il passag- già largamente sotto finan- gio a fondazione l’Università potrà (e vi- ROMA TRE - 0,79 ziato rispetto agli standard sta la mancanza di fondi, dovrà) chiedere SALERNO - 1,06 europei. L’Università non qualunque cifra agli studenti, senza do- reggerà l’impatto. Una si- ver rispondere a nessun tetto prefissato. LECCE - 1,16 tuazione che porterà inevi- Una retta Universitaria da 1000 euro po- CATANZARO - 1,42 tabilmente l’intero sistema trebbe essere uno standard per il prossi- NAPOLI - 1,52 universitario pubblico al mo anno accademico. Raggiungeremmo dissesto. Gli atenei di tutta uno standard tipo college americano, BARI - 1,94 Italia si stanno muovendo dove o si vince una borsa di studio per ROMA “La Sapienza” - 2,11 per manifestare il forte dis- meriti sportivi o si è abbastanza ricchi da senso nei confronti della poter far fronte a una richiesta economi- PALERMO - 3,00 legge 133/2008, che rischia ca di tale portata. Con l’entrata in vigore CLASSIFICA UNIVERSITà VIRTUOSE E NON VIRTUOSE di rovinare il sistema uni- della legge 133/2008 si è andati a dan- 7
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    Orizzonte Universitario UNIVERSITà aprile 2010 neggiare il principio costituzionale di eguaglianza e pari dignità tra i cittadini, garantendo il diritto allo studio e a una formazione di qualità esclusivamente a chi può fare affidamento su una gran- de capacità economica. Si sta cercando di distruggere la nostra cultura e obbli- gando le Università a svendersi a privati per sopravvivere, senza poi garantire un livello di istruzione accettabile. Con que- ste premesse l’Università pubblica sarà destinata a svanire nel nulla. CHIARA ROMANO 8
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    Orizzonte Universitario Sociopolitica aprile 2010 L’autoritarismo delle Libertà La normalizzazione della censura “C ’è un clima che si sta facendo veramen- te pesan- abusando oltre ogni immaginazione dei te, se non propri poteri ha esercitato pressioni e mi- insoppor- nacce su membri della Rai e dell’autorità tabile. è garante delle comunicazioni, l’Agcom, veramente sconcertante e inaccettabile per la soppressione delle esigue tra- che soprattutto chi ha pubbliche respon- smissioni televisive non controllate sabilità si affanni a individuare come ne- dal suo regime, in primis AnnoZero. mico il giornalista. Lascia allibiti quanto Il comportamento è degno di un re- sta continuando a dichiarare il presiden- gime sovietico, l’imbavagliamento te del Consiglio contro Santoro e i giorna- di tutti coloro che lui ritiene suoi av- listi che lui considera a lui contrari, assu- versari: Santoro, Travaglio, Di Pietro, mendo il conduttore di Annozero quale Floris, Ezio Mauro, Eugenio Scalfari e suo avversario in campagna elettorale.” tanti altri, a formare una vera e pro- Le parole di Franco Siddi, segretario del- pria “lista di proscrizione”. Alla luce la Federazione Nazionale della Stampa, dei fatti emergenti il nuovo regolamen- mente vantato di aver avuto i comporta- fanno percepire con estrema chiarezza la to sulla par-condicio, che ha cancellato i menti che le intercettazioni di Trani stan- crescente tensione che sta coinvolgendo programmi di approfondimento politico no portando alla luce, come ha urlato dal tutta la sfera pubblica italiana in questi dalla Rai durante questo mese, appare palco di piazza San Giovanni, durante la giorni precedenti il voto regionale. Ogni niente altro che una censura, imposta manifestazione a numero variabile del velo è ormai caduto, il re è definitivamen- dal presidente del Consiglio, alla libera Pdl, sabato 20 Marzo. è l’ennesima po- te nudo; non si preoccupa più di con- informazione dei cittadini. Purtroppo il tenza del “o con me o contro di me” che fondere le idee, di mostrarsi diverso da mutamento del linguaggio attuato in ha caratterizzato da sempre la sua poli- quale è, di dire e poi contraddire il gior- questi anni di monopolio berlusconiano tica. Questa manifestazione rappresenta no dopo. Fiutando che ormai la sua para- ha “normalizzato” anche le più evidenti la prima volta in Europa in cui uno schie- bola percorre il ramo discendente, come violazioni di ogni equilibrio democratico ramento di maggioranza che esercita un animale ferito si dimena inferocito come questa. Un’attenta osservazione si- tra l’altro un dominio totale sui media, attaccando pubblicamente e sul piano stemica mostra però l’unicità dell’attuale protesta contro se stesso, contro la pro- personale qualunque voce libera e fuori situazione; non più il mantenimento di pria incapacità di compilare e presentare dal coro. Silvio Berlusconi, intimamente una sorta di equilibrio volto al controllo le liste elettorali. I giornalisti Rai a cui è convinto della sua onnipotenza, sta lot- del consenso della maggioranza dell’opi- stata tolta voce, nel frattempo, contando tando con tutte le sue forze per evitare nione pubblica, ma una vera e propria su mezzi di fortuna, hanno intrapreso la l’avvento della fine del suo plenipoten- guerra civile avente come obiettivo la loro lotta per poter continuare a fare in- ziario regno, trascinando nell’abisso con distruzione di qualunque forma di li- formazione, con iniziative come “Rai per lui ciò che resta di questa Italia sganghe- bertà sia riuscita a sopravvivere. Azione una notte” o “Giro d’Italia 4x4”. Le scorse rata. è forse il momento più critico della tanto più violenta e rabbiosa giacché elezioni del 28 e 29 Marzo hanno rap- nostra storia politica degli ultimi anni, le voci di opposizione, seppur da una presentato certamente un punto critico la “soluzione finale” del berlusconismo, parte affievolitesi, da un’altra sono di- per la nostra storia politica, a prescinde- l’apparato di potere e corruzione che ha ventate sempre più ingombranti, gua- re dalla politica stessa. è stata dichiarata ormai permeato quasi tutti gli istituti del dagnando consensi e dando vita ad guerra a tutti i poteri di controllo della nostro paese. Come emerge dall’ultimo, un movimento di resistenza civile che, nostra democrazia e quindi alla demo- sconcertante, avvenimento giudiziario, insieme alla disastrosa situazione pub- crazia stessa. è una guerra che non si l’inchiesta di Trani, il Presidente del Con- blica italiana, sta portando allo sgreto- concluderà senza sconfitte. siglio, già da quindici anni in posizione di lamento di questo governo. Lo stesso colossale conflitto di interessi mediatico, presidente del Consiglio si è pubblica- VITO CACUCCIOLO 9
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    Orizzonte Universitario Sociopolitica aprile 2010 GUERRA in iRAq: pERchE' non E' mAi tRoppo tARdi pER discUtERnE L'Iraq InquIry I nutile piangere sul latte versato. adesione alla guerra. Chiamato a testi- di distruzione e divieto di costruzione Oltre che essere un saggio moni- moniare il 29 gennaio 2010, l’ex primo di armi di distruzione di massa, in data 8 to materno, questa frase potreb- ministro ha negato di aver stretto alcun novembre 2002, il Consiglio di Sicurezza be anche sintetizzare il principio patto segreto con Bush. Davanti all’in- non optò per un intervento, bensì deci- guida seguito da alcuni governi chiesta, Blair ha ribadito che l’obiettivo se di concedere al regime di Saddam, un nel rapportarsi con decisioni in- principale della guerra è sempre stato prolungamento di 30 giorni entro i quali traprese in precedenza. Pietra quello di disarmare Saddam dalle armi fornire “una dichiarazione accurata e com- sopra e sguardo avanti. Ce ne di distruzione di massa, con l’uso della pleta di tutti gli aspetti del suo programma sono altri, invece, che si dimostrano par- diplomazia supportato da quello della riguardante armi di distruzione di massa”. ticolarmente testardi, e non limitandosi a forza. “Saddam era un mostro: se non ci Se ciò non fosse avvenuto ci sarebbero piangere, si interrogano sulla dinamica e si fosse occupato di lui a tempo debito ora state “serie conseguenze”. Nel dicembre la responsabilità del versamento. E quan- si dovrebbe fronteggiare una minaccia 2002, Saddam produsse un documento do il latte si chiama intervento militare e ancora più grande” sono state le parole di 12000 pagine in cui negava la pre- il versatore Tony, ecco fatta l’Iraq Inquiry, dell’ex primo ministro. senza di armi nucleari in Iraq. Tuttavia i ovvero l’inchiesta sulle ragioni che han- governi francese e britannico si dichiara- no portato la la Gran Bretagna ad invade- UNA GUERRA ILLEGALE? rono insoddisfatti del rapporto, perché a re l’Iraq a fianco degli Stati Uniti nel 2003. Un altro punto da chiarire riguarda la loro avviso non prendeva in considera- Lo scopo dell’inchiesta, iniziata il 30 giu- questione della legalità o illegalità di zione armi chimiche e agenti biologici. gno 2009, è quello di “identificare le lezio- una guerra che non ha mai Il 19 dicembre 2002 Colin Powell rico- ni che possono essere imparate dal conflit- ricevuto l’autorizzazione nobbe che l’Iraq non aveva adempito a to in Iraq”. I 4 membri della commissione, del Consiglio di Sicurez- fondo quanto richiesto dalla risoluzione sotto la guida di Sir John Chilcot, hanno za dell’Onu. Sebbene la 1441. Ma ancora una volta, non auto- il compito di ascoltare le testimonianze Risoluzione 1441, detta rizzò l’uso della forza, per il quale c’era di personaggi che hanno influito nelle anche prima risoluzio- la necessità di una seconda risoluzio- decisioni riguardanti l’inizio e la condu- ne, dichiarava che l’Iraq ne, che però non sarebbe mai zione della guerra. Cinque sono i punti stava violando le stata prodotta a causa principali attorno ai quali ruota l’inchie- precedenti ri- della minaccia della sta. In primo luogo, c’è la questione dei soluzioni del Francia di usare il suo presunti accordi stretti tra Blair e Bush 1990-91 in potere di veto. Tutta- durante un incontro informale nel ranch materia via, in data 20 Marzo di Crawford, Texas, nell’aprile 2002: 2003, Stati Uniti e un documento classificato come Gran Bretagna de- confidenziale sembrerebbe infatti cisero ugualmente attestare che in quella occasione di invadere l’Iraq Blair avrebbe assicurato il supporto e la guerra ebbe britannico anche ad una missione inizio. Le giustifi- di “cambio di regime” (motivazione cazione legali su non contemplata come legittima cui si basava l’in- dal diritto internazionale). Tuttavia, tervento erano tre mesi dopo, nel luglio 2002, Blair la difesa preven- dichiarò che a quel momento non tiva (principale era stata ancora presa nessuna de- motivazione cisione in merito all’adesione o non statunitense) e il 10
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    Orizzonte Universitario Sociopolitica aprile 2010 forse per questo “taglio altrove” che gli studenti delle università londinesi ora manifestano per la diminuzione dei fon- di destinati all’istruzione. Infine, l’ultimo punto dell’Inquiry riguarda se si fossero concordati dei piani di stabilizzazione per il periodo successivo all’invasione. Ed è a proposito di questo argomento che Blair accenna il suo unico mea culpa, il 29 gennaio, dichiarando la debolezza dalla strategia di Nation-building e la mancan- za di armonia nella programmazione con gli Stati Uniti. LEZIONI NON IMPARATE L’Iraq Inquiry dovrebbe arrivare a delle conclusioni entro la prossima estate. C’è chi dice che, in fondo, l’inchiesta rappre- senti soltanto uno spreco di tempo e di mancato assolvimento da parte dell’Iraq era stato “troppo cauto” e che in realtà si risorse, e non sia altro che una carrellata delle richieste ribadite in numerose riso- poteva procedere anche senza di essa. di “e se” di discutibile utilità. Tuttavia, 179 luzioni Onu (principale motivazione bri- soldati britannici, 4380 americani, 38 ita- tannica).Il mancato supporto dell’Onu e SERVIZI SEGRETI, EqUIPAGGIAMEN- liani e tra i 95 mila e i 105 mila civili e sol- la conseguente possibile illegalità della TO E NATION-BUILDING dati iracheni, secondo l’Iraq Body Count, guerra costituiscono un elemento cen- Un altro obbiettivo dell’inchiesta è ana- hanno trovato la morte durante o subito trale della corrente inchiesta. A questo lizzare il ruolo dei servizi segreti e valuta- dopo il conflitto. Inoltre, secondo un ser- proposito quattro sono stati i testimo- re quanto i dossier da essi prodotti siano vizio della BBC in onda il 4 marzo 2010, ni principali, le cui posizioni possono stati manipolati a fini politici. è il caso di il numero di bambini affetti da malfor- essere così riassunte. Ms Wilmshurst, un documento del settembre 2002 ap- mazioni alla nascita è salito a 3-4 casi al deputato-funzionario legale nel 2003, partenente al britannico “Joint Intelligent giorno, anche se nessun medico irache- ha dichiarato che tutta la squadra lega- Committe”, che ottenne l’attenzione della no è disposto a denunciare che questa le dell’ufficio degli esteri credeva che si stampa per una dichiarazione contenuta sia una diretta conseguenza della guer- sarebbe creato uno “scenario da incubo” al suo interno: “L’Iraq appare in grado di ra. Ad oggi, l’Iraq rimane una fragile de- se la guerra fosse cominciata senza una lanciare armi chimiche ad ampio raggio in mocrazia elettorale, lambita dai rigurgiti seconda risoluzione dell’Onu. Sir Wood, 45 minuti dall’ordine”. Questo fu sufficien- della guerra civile scoppiata subito dopo capo consigliere legale, ha detto di aver te per fomentare l’impressione che Sad- l’invasione. A fronte di tutto ciò, l’idea avvertito Straw, l’allora Segretario di dam costituisse una vera ed imminente rimettere in discussione la decisione di Stato per gli Affari Esteri, che “l’uso della minaccia per la comunità internazionale, intraprendere la guerra, non sembra del forza senza l’autorità del Consiglio di Si- Regno Unito incluso. In seguito, però, si tutto irragionevole, e, forse, qualche le- curezza sarebbe risultato in un crimine di scoprì che questa affermazione era ri- zione da imparare c’è. Come però esiste aggressione”, ma che la risposta a questo conducibile soltanto ad unica e dubbia il rischio che la lezione appresa venga avvertimento sarebbe stata: “considero fonte. Altro argomento di discussione è il ignorata: una storia simile potrebbe ripe- il tuo consiglio, ma non lo accetto”. Straw, ritardo nella preparazione delle truppe e tersi molto presto in Iran. Infatti, mentre dal canto suo si è difeso dicendo che il il loro inadeguato approvvigionamento. sia l’Onu che Ahmadinejad dichiarano fatto di essere segretario degli affari A questo proposito, il 5 marzo 2010, Gor- l’assenza di armi nucleari nel paese, l’in- esteri prevede l’ascolto degli avvisi lega- don Brown, l’allora Cancelliere, è stato telligence statunitense dice di aver tro- li, non l’obbligo di seguirli e che sarebbe chiamato a testimoniare, sotto pressione vato tracce di attività nucleare fermatasi stato compito di Lord Goldsmith, Alto per aver destinato ai militari impegnati in nel 2003. Lo stesso Blair, nella sua testi- Consulente Legale del governo - al quale Iraq fondi insufficienti. Davanti alla com- monianza ha ribadito più volte la neces- solitamente spetta l’ultima parola in me- missione, l’attuale primo ministro ha in- sità di fare attenzione ad uno stato, l’Iran rito a questioni del genere- valutare la sistito sul fatto che le truppe ricevettero appunto, in cui si stanno sollevando que- situazione ed esprimersi con più chiarez- tutto l’equipaggiamento da loro richie- stioni del tutto simili a quelle sollevatesi za in precedenza. Infine, Lord Goldsmit, sto. “In ogni momento, i comandanti erano in Iraq all’inizio del nuovo millennio. Una accusato di un triplice oscillamento di in grado di chiedere l’equipaggiamento di trama poco originale. Speriamo che que- opinione durante i 45 giorni precedenti cui necessitavano e non conosco nessuna sta volta nessun latte venga versato. l’inizio delle operazioni, si è giustificato occasione in cui questo gli sia stato nega- dicendo di aver realizzato solo in seguito, to” ha commentato Brown, aggiungendo ovvero in data 17 marzo, che il suo inizia- che la guerra in Iraq e Afganistan è costa- CHIARA FRANCAVILLA le consiglio dichiarante l’assoluta neces- ta 18 bilioni di sterline, ma che il governo sità di una seconda risoluzione Onu per è stato in grado di provvedere alle spese poter iniziare la guerra probabilmente usando riserve e tagliando “altrove”. Ed è 11
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    Orizzonte Universitario Sociopolitica aprile 2010 «F orza Italia è potrò informerò la Corte». I due mafio- Nemmeno a mio padre. Io mi limito a nata dalla si, mai pentiti, se da un lato smentivano rispondere alle domande, senza omer- trattativa Spatuzza dall’altro lasciavano intendere tà». Gli avversari, però, sostengono che tra Stato di avere ancora molto da dire. Secondo Ciancimino jr miri a benefici in termini e mafia». alcuni, le dichiarazioni di Ciancimino mi- di trattamento sanzionatorio, nonché Nell’aula rano solo a sparigliare le carte, a gettare a mantenere all’estero le somme di de- bunker fango e ignominia sulla politica italiana. naro che ancora non gli sono state se- dell’Uc- Mafioso il padre, mafioso il figlio. è sta- questrate. Resta un fatto: le risposte di ciardone, il carcere di Palermo, Massimo to anche condannato in primo grado Ciancimino possono fare molto male. Ciancimino, il figlio di don Vito, ex sin- per quattro casi di riciclaggio del dena- Dell’Utri, con il suo lessico ciceroniano, daco mafioso della città, parla. Non è un ro sporco di don Vito. Secondo altri è un le ha definite «minchiate», Berlusconi le teste, non è un pentito. è un dichiarante. uomo coraggioso che ha messo a repen- ha dipinte come l’ennesima prova di un Le sue confessioni-fiume stanno rimet- taglio la sua vita per ristabilire un bricio- disegno della magistratura teso a sabo- tendo in discussione tutto ciò che la lo di verità in un buco nero della storia: tarlo. Cinancimino, consapevole della magistratura sapeva sulle stagione delle il legame tra politica e mafia. Chiunque gravità delle sue affermazioni, si presen- stragi. E gettano un ombra sull’ex partito sia, Ciancimino ha deciso di parlare dal ta sempre in aula con i documenti. E se del Premier, Forza Italia. Non è l’unico ad gennaio 2008. A seguito di un’intervista la carta che porta canta, allora c’è una aver riesumato il fantasma dei contatti rilasciata a Panorama nell’ottobre 2007, lettera, consegnata ai magistrati di Paler- Stato-mafia. Nel dicembre 2009 a Torino fu chiamato alla procura di Caltanissetta mo il 18 febbraio, che è stata scritta dal fu ascoltato anche Gaspare Spatuzza, kil- per testimoniare. E a chi gli chiede per- padre don Vito. Questa, scritta in accordo ler che lavorava per i Graviano, pentito ché ha aspettato con il boss Bernardo Pro- dal 2008. Spatuzza dichiarò: «Graviano tanto tempo pri- venzano, ha come mi disse di un patto con Berlusconi». ma di parlare destinatario “l’ami- Dell’Utri l’accusò di essere manovrato da risponde: co Dell’Utri” e, per pm corrotti. Poche settimane dopo de- «Prima conoscenza, an- posero anche i fratelli Giuseppe e Filippo del 2008 che “l’amico Ber- Graviano. Il primo disse di non conosce- nessun lusconi”. La lette- re Dell’Utri e il senatore Pdl si meravigliò giudice ra risale al 1994. per la sua dignità. mi ha Nell’intestazione Un vero uomo d’ono- chiesto si legge «al Presi- re, questo sì cre- niente. dente del Consiglio dibile. Il fratello, Silvio Berlusconi». invece, non volle Don Vito nella parlare: «Il mio missiva stato di salute - sostenne - non mi consen- te di ri- spondere a l l ’i nte r- rogatorio. Quando 12
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    Orizzonte Universitario Sociopolitica aprile 2010 richiama i due amici del Nord a rientrare guerra per poi fare la pace». nei ranghi, a rispettare gli accordi presi Alla mafia serviva uno Stato in precedenza, altrimenti uscirà dal riser- fragile e terrorizzato. La ma- bo mantenuto fino a quel momento. E gistratura da troppo tempo racconterà a tutti che Forza Italia nasce aveva le mani libere e stava da un patto scellerato, in cui ci sarebbe colpendo con forza la ma- la longa manus dei servizi segreti, dei fia: la legge sulla confisca Ros e la connivenza della classe politica, dei beni, il 41 bis, il reato di l’ex ministro della difesa Nicola Mancino concorso esterno in associa- in primis. Mancino è l’unico politico ad zione mafiosa. Tutti provve- aver parlato esplicitamente di “trattati- dimenti approvati nel corso va”, anche se, ha spiegato a Repubblica degli anni ’80 e che aveva- il 18 settembre 2009, il Governo respin- no messo in ginocchio la se l’idea «anche come semplice ipotesi mafia. Il pool antimafia di di alleggerimento dello scontro con lo Falcone e Borsellino sareb- Stato». Eppure, i pm palermitani Ingroia be stato forse in grado di e Di Matteo sostengono che una tratta- mettere all’angolo la cri- tiva c’è stata. Anzi, sarebbero addirittura minalità organizzata. Il 15 due. La prima si situerebbe tra la strage gennaio 1993 segna la fine verranno inseriti nel registro dei indagati di Capaci del 23 maggio 1992, che co- della prima fase degli accordi tra Stato e per favoreggiamento, poi scagionati. Le stò la vita a Giovani Falcone, e la strage mafia. è il giorno dell’arresto di Salvatore parole di Massimo Ciancimino rimettono di via D’Amelio del 19 luglio dello stesso Riina. Il capitano Ultimo del Cirmor (una in discussione anche l’esito di quel dibat- anno, in cui morì l’altro giudice del pool sezione dei Ros), alias Sergio De Caprio, timento. Fuori gioco Riina, ai Corleonesi antimafia Paolo Borsellino. Erano gli anni stava da giorni alle costole dell’allora resta un unico boss: Bernardo Provenza- della crisi della politica, di Tangentopoli e capo di Cosa Nostra, insieme a Proven- no. « è stato Provenzano a tradire Riina» del ribaltone della Prima Repubblica. An- zano. Il prefetto Mario Mori, il colonnel- spiega Massimo Ciancimino al Tribunale che l’antistato mafioso si trovava in balìa lo Mauro Obinu e il capitano De Donno di Palermo, il 6 novembre 2009, durante della rivoluzione politica in atto. Ma i sici- erano riusciti ad ottenere da Vito Cianci- un interrogatorio per il processo a suo ca- liani sanno che tutto cambia affinché alla mino e dall’ex autista di Riina Balduccio rico. U’Tratturi, così era chiamato Proven- fine tutto resti uguale. Così se quei “cra- Di Maggio la piantina della villa del boss zano, era stufo dei deliri di onnipotenza sti” (fessi) di socialisti e di democristiani dei boss in via Bernini a Palermo. Dopo di Riina e della sua strategia sanguinaria. si erano fatti beccare, allora si sarebbe uno spettacolare inseguimento, Riina Voleva inaugurare la “seconda fase” della trovata qualche nuova forza da ricattare viene catturato. Peccato che De Donno trattativa con lo Stato e chiudere con le per ottenere una garanzia politica. Ma, e Mori dopo non si preoccupano di per- stragi. Però, per fare questo, aveva biso- come diceva Riina, «Bisogna prima fare la quisire l’abitazione. Mori e De Donno gno di far fuori Riina. E così, secondo il D ue anni prima che il ti corrente dei boss mafiosi Fidanzati, Bono e lusconi si aggiudicò la nomina a Cavaliere, banchiere Michele Sin- Gaeta, che avevano interessi nella banca da grazie soprattutto ai successi imprendito- dona bevesse il suo ul- molto tempo. I colletti bianchi, inoltre, erano riali di Milano 2 e Milano 3. I suoi soci erano timo caffè, un giornali- in contatto con lo stalliere di Arcore, Vittorio i soliti della Cantieri Uniti, a cui si aggiun- sta del New York Times, Mangano. Nel 1962 Silvio Berlusconi era un sero parenti e amici. Per la costruzione di Nick Toches, gli chiese: neolaureto con tanta voglia di fare soldi. Lo Milano 2 si dice che Berlusconi alzò di due «Quali sono le banche attirava il mercato del mattone. A Milano, in piani i palazzi rispetto al progetto originale usate dalla mafia?» E lui rispose: «In Sicilia via Alciati, zona Bande Nere, c’era un terreno e fece deviare le linee aree di Milano Linate. il Banco di Sicilia, a volte. A Milano una pic- che a Silvio piaceva molto. Costava 190 mi- Il tutto grazie alle decisione prese da uno cola banca in Piazza dei Mercanti». L’unica lioni di lire e il giovane imprenditore ne pos- studio del Politecnico che, come fu sco- sede della Banca Rasini era proprio al civico sedeva solo 10. Eppure alla fine la spuntò lui, perto in seguito, era stato commissionato 2 di piazza di quella piazza poco lontana l’acquistò e costruì i suoi primi palazzi. Con dallo stesso Berlusconi. Insomma, aveva dal Duomo, nel cuore di Milano. Quell’isti- quali soldi? Con quelli di Carlo Rasini e del co- pagato per far supervisionare il progetto tuto di credito nacque negli anni ’50, per struttore Pietro Canali, cliente proprio della che lui stesso stava edificando. Conflitto volere di Carlo Rasini. Direttore della filiale Banca Rasini, che si fidarono ciecamente del d’interessi e corruzione in un sol colpo. Un fu, dal’57, il padre del nostro Premier, Lui- 23enne Silvio. Capire questo passaggio risol- buon inizio, non c’è che dire. Non contento, gi Berlusconi. Nel 1973 Luigi si dimise, per verebbe la domanda che si pone Elio Veltri Mr B. concesse a Don Verzè l’autorizzazione seguire gli affari del figlio. La banca passò all’inizio del libro “L’odore dei soldi”: «Cavalie- per la realizzazione di un grande ospeda- dalla direzione dei Rasini a quella degli re, dove ha preso i soldi?». Fu questa, infatti, le, il San Raffaele. Così facendo, si assicurò Azzaretto. Dieci anni dopo, il 14 febbraio, la sorgente del fiume di denaro che nel corso una crescita esponenziale del valore degli nell’ambito dell’”Operazione San Valentino” degli anni affluì al portafoglio di Berlusconi. La immobili della confinante Milano 2 e una furono arrestati Giuseppe Bono, Antonio società di costruzioni era la Cantieri Uniti sas scusa buona per legittimare la deviazione Virgilio, Salvatore Enea e Luigi Monti. Erano si sciolse terminati i lavori per dare alla luce la dei percorsi degli aerei destinati a Linate. i funzionari della Rasini che gestivano i con- Edilnord, l’azienda con cui l’imprenditore Ber- 13
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    Orizzonte Universitario Sociopolitica aprile 2010 disegno tratteggiato da Cinacimino, Pro- so amico siciliano che portò il mafioso tra indagine, il documento era intero. Ne venzano avrebbe fatto in modo che una Vittorio Mangano a fare da stalliere nella sono sicuro. Non so cosa sia successo soffiata giungesse ai Ros. La contropar- villa di Arcore. Il documento testimonie- dopo». Fosse vero, sarebbe la conferma tita della cattura di Riina sarebbe stata rebbe una “terza fase”, con protagonista dell’importanza del documento. Durante la sua libertà. Questo è il risultato della Dell’Utri e Forza Italia. «Mio padre – spiega quella perquisizione di Villa Ciancimino a “seconda fase della trattativa”. Bernardo Ciancimino jr. – mi disse che fra il 2001 e il Mondello, accadde anche un altro fatto Provenzano è stato catturato l’11 aprile 2002 Provenzano sentì di nuovo Dell’Utri. strano, di cui Massimo non si dà una ra- 2006, dopo 40 anni di latitanza. Eppure gione. «Nessuno dei carabinieri presen- nel 1995, a Mezzojuso nel palermitano, i ti – accusa il testimone - chiese di aprire Carabinieri avrebbero potuto arrestarlo. «Un capitano dei la cassaforte, che era ben visibile nella L’allora capitano Michele Riccio avrebbe voluto intervenire, ma Mori non gli diede carabinieri mi invitò stanza di mio figlio». In quella cassaforte avrebbero trovato il famigerato “papello”. il permesso. Per questo, oggi, il prefetto è ancora sotto processo. Per cambiare caldamente a non Ciancimino nell’audizione torna anche a nominare «il signor Franco», l’agente dei fase, però, era necessario avere un ga- parlare della trattativa servizi segreti in contatto con Vito Cian- rante politico. Questi sarebbe stato un cimino e Provenzano. «Dopo un’inter- «esponente di rilievo della nascente for- e dei rapporti con vista con Panorama, in cui emergeva in mazione politica». Massimo Ciancimino qualche modo un mio ruolo nell’arresto fa il nome di Marcello Dell’Utri e di For- Berlusconi» di Riina – prosegue Ciancimino - il signor za Italia. Il senatore, quindi, si sarebbe Franco mi invitò caldamente a tacere e sostituito a Vito Ciancimino nel ruolo di «Papà – dice ancora Massimo Ciancimino a non parlare più di certe vicende per- intermediario tra politica e mafia. L’anel- in un’intervista al Fatto Quotidiano - trova- ché tanto non sarei mai stato coinvolto lo di congiunzione delle due fasi sarebbe va allucinante che un imprenditore come e non sarei mai stato chiamato a depor- la mancata cattura di Provenzano, nel Berlusconi, nel momento in cui i figli era- re. Cosa che effettivamente avvenne 1995. I procuratori oggi sanno che il ne- no a rischio attentati, si rivolgesse a uno visto che fino al 2008, quando decisi di goziato iniziato nel ’92 non si chiuse in come Mangano! Questi erano i classici collaborare con i magistrati, nessuno mi pochi mesi, ma si protrasse sino proprio “metodi accerchiativi”, come diceva mio interrogò mai». Anche durante gli arresti all’anno della cattura di Provenzano. padre, di personaggi come Dell’Utri, per domiciliari Massimo Ciancimino avrebbe rendersi indispensabili a Berlusconi: fai le ricevuto una strana visita: «Un capitano minacce per accreditarti sempre di più, e dei carabinieri – dice il testimone – mi Nella lettera consegnata dal figlio ai poi dai le soluzioni». Ma i particolari in- invitò caldamente a non parlare della magistrati di Palermo, Vito Ciancimino quietanti che emergono dalle deposizio- trattativa e dei rapporti con Berlusconi». scrive« intendo portare il mio contribu- ni di Ciancimino non si esauriscono qui. to (che non sarà di poco) perché questo La missiva in mano alla procura di Paler- triste evento non ne abbia a verificarsi». mo, infatti, non ha solo un valore “in pra- Sembra che, comunque, tutto questo Il “triste evento”, spiega il figlio Massimo, esentia”. Non è solo un documento che non abbia convinto i giudici che si oc- consisterebbe nel sequestro di uno dei potrebbe inchiodare Dell’Utri & co. a pe- cupano del processo a Marcello Dell’Utri figli di Berlusconi. Silvio Berlusconi in più santissime responsabilità. Ha anche un a inserire fra i testimoni anche Massimo occasioni ha ricordato di aver avuto a che valore “in absentia”, nel senso che, stando Ciancimino. Il 5 marzo, dopo due ore e fare con la mafia proprio per scongiurare alle parole di Ciancimino jr., manca di par- mezzo di camera di consiglio, i giudici tale rischio. Se l’affermazione di Cianci- te cospicua del documento. «Fino a pochi palermitani hanno rigettato la richiesta mino jr fosse esatta, sarebbe la testimo- giorni prima della perquisizione fatta dai del procuratore generale Nino Gatto, che nianza di un Berlusconi messo in scacco carabinieri – spiega Massimo Ciancimino chiedeva la sospensione del processo dalla mafia. Per colpa di Dell’Utri, lo stes- - nel 2005 a casa mia,nell’ambito di un’al- per ascoltare la deposizione di Ciancimi- no. La richiesta era stata avanzata dopo le rivelazioni di Ciancimino nel corso di interrogatori riguardanti il processo Mori e Obinu. Il figlio dell’ex sindaco diceva anche di conoscere gli investimenti dei boss mafiosi Stefano Bontate e Giovanni Teresi a Milano 2. Oltre che il giro di inte- ressi del padre e di un gruppo di costrut- tori legati alla mafia. Forse, le deposizioni di Ciancimino avrebbero potuto rivelare qualcosa circa la provenienza dei miliardi che Berlusconi ha dirottato sulla costru- zione delle new town attorno a Milano. Ma questa è un’altra storia, di cui qualcu- no non vuole che si parli. LORENZO BAGNOLI 14
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    Orizzonte Universitario Sociopolitica aprile 2010 imPAR CONDICIO Il dIrItto dI non sapere L a legge istitutiva della metà per non “sforare”, addirittura a volte (tutti!) in prima serata, quando il numero par condicio, in vigore non è possibile neppure nominare un po- di telespettatori è molto alto. Sfugge il dal 22 febbraio 2000, re- litico durante le campagne elettorali… particolare che non è la presenza televi- golamenta la presenza Questi i limiti di una legge che costitui- siva che misura l’importanza e, ancora di in TV dei politici durante sce senz’altro un’anomalia nel panorama più, lo spessore di un politico. L’assoluta le campagne elettorali e europeo occidentale e non solo. Impor- impossibilità di mettere in pratica un re- impone a tutte le trasmis- tante è, però, tenere ben presente che la golamento tanto contorto, invitare e in- sioni un controllo anche legge sulla par condicio è un tentativo, tervistare un numero così alto di politici sui contenuti. Questa legge è stata, pur- compiuto dal centro-sinistra, di arginare in un lasso di tempo così limitato, ha fat- troppo, fin troppo spesso usata come la una situazione dove il potere politico vie- to prendere al CDA della Rai la decisione barricata dietro cui ripararsi per mettere ne a convergere con quello economico e di “sospendere temporaneamente, per il dei limiti alla presenza, televisiva e non, quello della comunicazione: ben più gra- periodo relativo alla seconda fase della di personaggi scomodi. Un esempio ab- ve anomalia italiana. Ora, però, questa campagna elettorale, la messa in onda di bastanza recente è accaduto alle elezioni stessa legge prevede una netta distin- Porta a Porta, Annozero, L’Ultima Parola e europee del 2009, quando l’intervista al zione tra i programmi di comunicazione Ballarò, sostituendoli ove possibile con vignettista Vauro e a Beatrice Borromeo politica, le cosiddette “tribune elettorali”, tribune elettorali”. L’importanza di una è stata tagliata nella trasmissione di Da- e i programmi d’ informazione politica, tribuna politica è fuori discussione, ma ria Bignardi, L’Era Glaciale, adducendo ovvero quelli in cui vengono trattati di- non è possibile eliminare un programma proprio questo pretesto; il motivo reale versi argomenti alla presenza di politici, di approfondimento per sostituirlo con era, ovviamente, che si erano toccati ar- chiedendo loro come pensano di com- essa. Perché non riservarla ad un’altra se- gomenti scottanti, come la difficoltà ad portarsi a riguardo. è infatti possibile per rata? Perché non aggiungere voci invece andare in onda della trasmissione di Rai2 trasmissioni di approfondimento come che toglierle? La decisione ha implicato Annozero. Non parliamo poi di come l’at- Annozero, Ballarò, In mezz’ora, Porta a che si arrivasse al voto senza che vi siano tività giornalistica sia quotidianamente Porta affrontare argomenti di attualità in spazi per approfondire le notizie ed i pro- limitata per motivi di par condicio: i dibat- un contesto narrativo-argomentativo, ri- grammi, ledendo i diritti all’informazio- titi vengono mandati in onda con timer spettando sempre e comunque un equi- ne di tutti i cittadini. I telegiornali, però, che segnano il tempo in sovraimpressio- librio tra le parti. Ciò è dovuto al fatto che hanno continuato ad andare in onda ma ne, alcune frasi devono essere lasciate a la responsabilità delle notizie è da ricon- questo, “visti i comportamenti dell’attua- dursi alla testata giornalistica le direzione del Tg1, non può rassicurare di cui le suddette trasmissioni nessuno”, ha affermato lo stesso consi- fanno rispettivamente parte. gliere d’amministrazione Rai Giorgio Van Come tutti, però, sappiamo Straten. La Rai ha dunque rinunciato a recentemente la Commissio- mettere in atto la sua funzione di servizio ne parlamentare di vigilan- pubblico in tutte le sue forme. Il lavoro za sulla Rai ha approvato un di giornalista è totalmente compromes- nuovo Regolamento in vista so e vanificato. Il cittadino è fortemente delle scorse elezioni Regio- penalizzato. I recenti accadimenti non nali. A parte le implicazioni hanno nulla a che fare con la par condi- più propriamente politiche cio. Se si potessero chiamare le cose con – o per meglio dire partitiche il proprio nome non si parlerebbe di par - (che sono comunque previ- condicio, si parlerebbe di censura e di te- ste dal nuovo Regolamento lespettatori, non cittadini. poiché sono negate le tribu- ne politiche a chi non ha rag- MARTA MANCUSO giunto la soglia del 4% alle Europee), l’obiettivo era, nella fattispecie, portare i canditati 15
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    Orizzonte Universitario Sociopolitica aprile 2010 H ai febbre, tosse, mal di testa, dolori muscolari e arti- colari? Mi spiace dirtelo ma molto probabilmente ti sei preso la classica influenza stagiona- le, ma se sei stato più fortunato forse è solo quella A. Esatto sto proprio parlan- do della famosa influenza suina da virus A H1/N1 che ci ha terrorizzati per tutta la stagione invernale appena passata. L’in- fluenza, come probabilmente saprai è una malattia provocata da un virus che colpisce prevalentemente le vie respi- ratorie e si trasmette per via aerea cioè quando starnutiamo o semplicemente parliamo; ogni anno poi si ripresenta, per la capacità di tutti i virus influenzali di ac- quisire dei cambiamenti nelle loro pro- teine di superficie che permettono così di aggirare le barriere immunitarie pre- senti nella popolazione che ha già con- questo è abbastanza strano, ed è dovuto formalmente vige. Robe da pazzi, qual- tratto l’infezione in precedenza. Quello forse alla prevalenza del virus A”. Quindi cuno potrebbe dire. Tranquilli, nessuna che probabilmente non sai è che in Italia stando ai fatti bisognerebbe quasi, qua- pazzia, ma solo alcune verità scomode l’andamento stagionale delle sindromi si ringraziare proprio il virus A che ha ri- che ora cercheremo di spiegare, facen- influenzali è rilevato attraverso una rete sparmiato un bel numero di contagiati, do un po’ di chiarezza parlando anche di medici sentinella denominata INFLU- e dunque, di decessi. Di parere molto di cosa è avvenuto nel nostro bel Pae- NET, coordinata dal Ministero della Salu- diverso invece risulta essere la decisione se e della famosa, tanto sponsorizzata te e attiva fin dal 1999/2000, in questo presa nell’ultimo incontro dagli esperti pandemia che nella realtà non c’è stata. arco di tempo si è arrivati a stimare che dell’Emergency Committee dell’ OMS Sono stati 24 milioni i vaccini acquistati ogni anno l’influenza stagionale causi (l’organizzazione mondiale della Sanità) dall’Italia per una spesa pari a 184 milio- per complicanze dirette o meno circa del 23/02/2010, in conferenza stampa, ni di euro, andate nelle tasche della No- 8000 decessi. Le vittime correlate invece infatti Keiji Fukuda, consigliere speciale vartis, la multinazionale svizzera che ha solo al nuovo virus H1/N1, aggiornate al del direttore dell’OMS, ha riconfermato prodotto Focetria, il vaccino elaborato 7 febbraio 2010, sono state appena 228. ancora una volta, lo stato di pandemia contro il terribile virus A H1/N1. Le dosi I numeri insomma parlano chiaro soprat- imperante. Ovvero, se in Europa paesi effettivamente usate però ammontano a tutto se affiancati dalle parole dello stes- come la Francia e la Germania stanno sole 855.504 mila, cioè circa 23 milioni so Ministro della Salute, Ferruccio Fazio: già svendendo le dosi di vaccino in pre- sono quelle rimaste inutilizzate e a sca- “I casi totali di influenza avuti sono stati cedenza comprate, a paesi come il Qatar, denza entro un anno dalla produzione. inferiori anche agli anni scorsi. Di fatto l’Egitto, il Kosovo, la Mongolia,il massimo Così tra un’ informazione di massa che ha non c’è stato finora il male di stagione e stato di allerta,il 6, è quello che ancora generato una psicosi collettiva da paura 16
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    Orizzonte Universitario Sociopolitica aprile 2010 del contagio, il conto ossessivo di ogni al Governo 6 milioni di euro, sarà firmata metteva al corrente del fatto che il vacci- singola morte martellata nei vari pro- e conclusa senza alcuna gara d’appalto. no non aveva superato tutti i test obbli- grammi televisivi creati ad hoc, quello Giova a questo punto introdurre la figu- gatori per essere messo correttamente che poco si dice è dell’enorme spreco di ra di Enrica Giorgetti Sacconi, presidente in circolazione, data l’urgenza presunta denaro pubblico che invece si è fatto, dei di Farmindustria, associazione che pro- con cui è stato prodotto; urgenza che ne guadagni stratosferici delle case farma- muove gli interessi delle industrie farma- motivava anche il suo prezzo più elevato: ceutiche e in sostanza della pochissima ceutiche e moglie dell’attuale ministro sette euro e novanta a dose, invece dei trasparenza degli accordi contrattuali della salute Maurizio Sacconi. Nomina circa quattro euro che si sono sempre avvenuti tra i Governi dei singoli paesi avvenuta , ovviamente, solo dopo che pagati per un normale vaccino influen- e le Organizzazioni internazionali. Tutto il marito è divenuto ministro, aprendo zale. Da notare, inoltre la presenza al suo questo inserito nell’ usurato clima della la strada all’ennesimo, monumentale interno dell’adiuvante MF-59, lo squa- crisi economica mondiale, il che non è conflitto di interessi di questo governo. lene, che secondo una ricerca condotta poco. Wolfgang Wodarg, presidente del- L’unica cosa certa così che si sa ora, am- alla Tulane Medical School è una sostan- la commissione salute dell’organismo piamente segnalata dalla Corte dei Conti za che può riscontrare nella popolazione europeo e medico epidemiologo, infatti è l’enorme favoreggiamento di cui ha un buon numero di persone che svilup- l’11/01/2010 ha aperto un’indagine a li- goduto tale industria, non solo al tem- pano anticorpi contro di essa, generando vello globale sul ruolo delle case farma- po della prelazione, in cui intascherà 3 risposte immuno-difensive anche molto ceutiche che secondo lui sarebbero riu- milioni di euro, ma nella stessa stesura gravi. Inutile però chiamare il numero scite ad influenzare scienziati e autorità per la richiesta dell’attuale vaccino A H1/ verde, 1500, messo a disposizione dal pubbliche, OMS compresa, per far sì che N1. Infatti in caso di mancata consegna Ministero della Salute, per avere ulteriori la stessa dichiarazione di pandemia ve- nei tempi prestabiliti, il contratto non informazioni, perché ha chiuso i battenti nisse ammorbidita,togliendo ad esem- prevede multe o penalità per la Novar- insieme all’Unità di crisi, che l’11 febbra- pio dalla sua definizione il criterio dell’al- tis; se l’azienda non avesse ottenuto il io scorso ha ricevuto i ringraziamenti del to numero di morti; tale “aggiustamento” permesso all’immissione del farmaco in ministro Fazio. La realtà degli avveni- ha trasformato così una normale influen- commercio, il governo avrebbe dovuto menti ha dimostrato infatti, nonostante za a blanda mortalità in una sorta di virus comunque corrispondere i 24 milioni di ancora l’ultima decisione presa dall’OMS killer. Entro la prossima estate si sa- euro pattuiti e sempre il nostro governo che liberarsi di quanti più vaccini pande- prà l’esito di tale inchiesta, intan- si assume la responsabilità di eventuali mici possibili è l’unica cosa sensata da to 18 miliardi restano i dollari effetti collaterali e del risarcimento di fare anche per il nostro paese; vaccino spesi in tutto il mondo per il danni a terzi per circostanze non che, data di scadenza permettendo, po- vaccino della pandemia fa- attribuibili a difetti di produ- trà essere usato eventualmente nella tri- sulla e il nostro paese ne ha zione. Non a caso per la pri- valente auspicato per la prevenzione del preso, come abbiamo visto ma volta i cittadini che sono prossimo autunno-inverno. Così mentre pienamente parte. Anzi se andati a farsi vaccinare stiamo ancora aspettando l’ultima parti- l’è proprio andata a cercare: contro l’epidemia ta del vaccino dalla Novartis che dovreb- risale infatti al 2004, dovevano sigla- be giungere entro la fine di marzo, siamo durante il secon- re, quest’anno, anche già all’opera per la smobilitazione do governo di un consenso di tutte le confezioni integre presenti Berlusconi, il firmato, nelle farmacie ospedaliere e nei centri rapporto stret- che li ASL del nostro territorio. La stessa proce- to che viene dura di ritiro avrà, da notare, non poche allacciato con spese di denaro. Una vera situazione la Novartis. paradossale, insomma che poteva es- Al tempo sere evitata se si dava veramente ascolto dell’aviaria, alla gente del settore competente, come virus che ad esempio Ulrich Keil, epidemiologo non colpi- tedesco e consigliere dell’OMS che oltre rà l’Italia, a smentire di esserci trovati dinnanzi ad verranno un virus nuovo, dice che l’H1/N1 era già stipulati con- noto più di dieci anni fa e pure allora si tratti che rico- avviò una campagna di vaccinazione, poi noscano allo sospesa, perché non necessaria. O come Stato Italiano il ministro della Sanità polacca, Ewa Ko- un diritto di paez, che nel novembre scorso dichiarò prelazione con fermezza: “ il dovere di un ministro sulla produ- deve essere quello di concludere accor- zione futura di di che facciano l’interesse dei cittadini e vaccini in caso non siglare quelli che facciano i profitti di emergenze delle case farmaceutiche”. pandemiche per l’ appunto. La trat- ROSA ANNA CASALINO tativa che costerà 17
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    Orizzonte Universitario Sociopolitica aprile 2010 AFFARI SPORCHI IN GIACCA Terza Generazione la cosiddetta E CRAVATTA dell'ndrangheta, fatta di imprenditori e è professionisti del denaro stato anche il Cardinale “Consorzio Ytaka” e “P e P”, specializzata palti pubblici. Da alcuni articoli sembra Tettamanzi a parlare, nel negli scavi. In tutte le indagini sono stati che fu il prefetto di Milano, Gian Valerio suo discorso di Sant’Am- sequestrati beni per un valore superiore Lombardi (qualche tempo fa in compa- brogio a Milano, di ma- ai 10 milioni di euro. Non a caso l’ndran- gnia del Ministro Maroni), a stoppare fia, avvertendo che «la gheta decide di stabilirsi anche al nord, l’eventualità di una Commissione ad hoc nostra città è interes- dove girano i cosiddetti “piccioli” e dove, per l’evento, perchè incompatibile con le sata – e lo sarà sempre secondo la Direzione Nazionale Antima- competenze dei Comuni. La Commissio- più – da progetti di re- fia, il capoluogo lombardo sarebbe la ne venne proposta in Consiglio Comuna- alizzazione di grandi opere che esigono capitale dei traffici malavitosi e mafiosi. le ma ostacolata ferocemente dal Popolo ingenti quantità di denaro e per le quali Industrie, aziende, finanziarie: questo il delle Libertà. In una lettera del prefetto sono possibili interferenze e infiltrazioni nuovo modello di “mafioso”, con giacca Lombardi si legge, come racconta il Cor- di criminalità organizzata». Organizzatis- e cravatta. riere della Sera, che il Sindaco «non ha i sima è, di fatto, l’Ndrangheta calabrese. poteri necessari per condurre un lavoro Sembra che oggi siano attivi più di 150 L’APPALTO DELLA TERZA GENERAZIONE del genere e, comunque, la competenza clan malavitosi, che contano circa seimila è con il termine “terza generazione” che specifica in materia di sicurezza è dello persone, collegate in una rete tentacola- si indicano i nuovi (si fa per dire) metodi Stato e non dei Comuni». La proposta su- re, fatta di interessi e omertà, che arriva a di guadagno illecito, derivato da attivi- scita indignazione e Roberto Formigoni, toccare e a influenzare anche l’economia tà economiche, localizzate soprattutto Governatore della Regione Lombardia, del ricco nord. è infatti di qualche anno fa nel Nord-Italia, con particolare sviluppo pressato dagli scandali (compreso l’arre- la notizia dell’arresto di Gregorio Belloc- in Lombardia. L’ndrangheta dispone di sto dell’assessore Prosperini), ha istituito co, tra i più importanti boss, i cui interes- una rete fittissima di imprenditori che un comitato di sorveglianza sugli appal- si spaziavano in tutta Italia, acciuffato nel riescono ad inserirsi nel giro degli affari, ti dell’Expo. Il Governatore afferma di febbraio del 2005, dopo aver stanziato il anche pubblici, per mezzo della forza e avere «avvertito per tempo il pericolo e suo controllo nel varesotto. Ma facciamo del terrorismo. In Lombardia le famiglie ricorderete le iniziative che la Regione ha un salto in avanti di tre anni. Nell’ottobre Arena e Nicoscia (cosche calabresi atti- messo in campo», tanto che nel comita- del 2008 sono partite alcune indagini ve nel milanese) sono alleate prevalen- to di sorveglianza sugli appalti vi sono il dopo l’esplosione di alcuni colpi d’arma temente nel settore edile che in Lom- Generale Mori e il Colonnello De Donno, da fuoco contro l’abitazione e il veicolo bardia continua a crescere e a fruttare, che sono sotto processo a Palermo per di Marcello Paparo, a Cologno Monzese. soprattutto in vista dell’Expo 2015. Ed aver “ripulito” il covo di Riina, accusati di Paparo era imprenditore e storico espo- è proprio questo evento internazionale aver cancellato tutto quello che era utile nente dell’ndrangheta calabrese, della che attira le attenzioni di tutti, ma pro- sapere sulla sua latitanza. Le polemiche famiglia di Isola di Capo Rizzuto. L’even- prio tutti. Nel 2009 il Sindaco di Milano, si infiammano e arriva, puntualissima, la to ha scatenato le indagini e ha provo- Letizia Moratti, ha negato l’istituzione di notizia della preoccupazione di Manlio cato l’arresto di 22 persone, soprattutto una Commissione antimafia che operas- Minale, Procuratore della Repubblica e grazie all’ottimo lavoro dei Carabinieri se e vigilasse durante l’Expo e sugli ap- di Nicola Cerrato, Procuratore aggiun- di Monza. L’accusa era quella to, i quali affermano che per- di estorisione, detenzione il- mane l’interesse delle mafie legale di armi (tra cui un lan- «per i futuri appalti relativi a ciarazzi della NATO), e tentato Expo 2015». I due magistrati omicidio. Ma il gruppo Papa- confermano che «risulta anzi ro è stato “scoperto” qualche maggiormente accentuato, tempo prima, dopo alcune l’interessamento delle mafie indagini eseguite nei cantieri classiche, e in particolare del- dell’alta velocità della tratta la ‘ndrangheta, al tema degli Pioltello-Pozzuolo Martesana, appalti e dei lavori pubblici, dove la cosca si era infiltrata specie nei comuni dell’hinter- con metodi mafiosi. Paparo land milanese, nonché a inve- gestiva anche società come il stimenti di natura immobiliare 18
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    Orizzonte Universitario Sociopolitica aprile 2010 ed edilizia; viene inoltre confermato in- inesistenti, estorsione, usura, truffa, cor- un circolo vizioso che rimane allo stesso teresse per i futuri appalti relativi a Expo ruzione, rivelazione ed utilizzo di segre- tempo economico e culturale. Forse è 2015». L’aria è bollente e, tempestivo ti d’ufficio e trasferimento fraudolento proprio pensando ad una vecchia frase, come un orologio padano, interviene di valori». Purtroppo anche esponenti quella de “Lo Stato siamo noi”, che nasce per smorzare i toni il ministro dell’In- di strutture di polizia statale sono stati quel rinnovamento culturale che impo- terno Roberto Maroni, che presenta la arrestati, come Franco Cardaci, luogote- ne ai cittadini una riappropriazione del- nuova Sezione Specializzata per control- nente della Guardia di finanza in servi- le responsabilità e della coscienza di ciò lare l’Expo, annunciando al Corriere della zio a Sesto San Giovanni (MI), e Rober- che oggi rappresentano le mafie per la Sera l’obiettivo di «distruggere le mafie to Scalercio, appuntato dei carabinieri nostra penisola. Ma per compiere questo in tutte le regioni dove la criminalità or- nella stazione di Pioltello (MI). Le mafie passo importante il cittadino deve sen- ganizzata è presente». si servono anche di noti funzonari pub- tirsi protetto dallo Stato e, al contempo, blici, come nel caso di Giovanni Meo, 56 sentirsi parte integrante dello stesso. MILANO CITTà APERTA anni, di Pietraperzia, residente a Cologno Questo è il primo vero passo che la po- Le stesse mafie che hanno smesso di in- Monzese (MI). E’ emerso poi che parte litica, a tutti i livelli, dovrebbe compiere: dossare la coppola per annodarsi la cra- dei proventi delle attività illecite veni- insegnare ai cittadini a sentirsi tali e par- vatta di seta e afferrare la ventiquattro- va reimpiegata nell’usura che, in molte te indispensabile di uno Stato che deve, re in pelle lucida. Dal sud al nord, dalla occasioni, costringeva i proprietari delle imprescindibilmente, tornare ad essere campagna alla metropoli, un percorso attività commerciali a lasciare i propri forte e deciso contro le mafie e i loro che ha portato la criminalità organizzata esercizi nelle mani dei mafiosi, ai quali i esponenti. Ma i lombardi, come tutti gli a scoprire nuove strategie di accumula- titolari avevano chiesto prestiti cadendo italiani, vivono in una società dove ci si è zione di capitali e potere, un filo diretto nella rete dell’organizzazione. Milano (e abituati a convivere con le organizzazio- che collega i siciliani e i calabresi con hinterland) è diventata una vera e pro- ni criminali, dimenticando che esse pos- noti funzionari pubblici e imprenditori in pria “città aperta” dove le cosche hanno sono trasformarsi da rocce indistruttibili carriera del nord Italia e dell’oltralpe. Ciò trovato l’occasione di spartirsi fette di a erbacce fragili, a patto che siano i citta- viene dimostrato ancora una volta con “torta” sempre più grandi e gustose. L’Ex- dini e tutto lo Stato a prendere coscienza l’ultima indagine anti-racket condotta po potrebbe trasformarsi nel prossimo e a spezzarne, una volta per tutte, ogni dal Gico del Nucleo di Polizia Tributaria grande dessert. radice. della Guardia di Finanza di Caltanisset- ta, che ha scovato una rete fittissima LO STATO SIAMO NOI specializzata nell’estorsione, nell’usura Da tutto questo emerge quindi una per- ADAMO MASTRANGELO e nell’utilizzo illecito di ingenti somme fetta e impeccabile macchina di denaro di denaro, dalla Sicilia alla Lombardia, e potere, che coinvolge tutti gli appa- per giungere al Belgio. Da qui partivano rati della vita sociale e produttiva della i soldi per arrivare nell’ hinterland mila- penisola italiana, dove i poteri stanno nese, dove spuntano i nomi della fami- continuando a traferirsi assieme ai capi- glia di Pietraperzia (comune ennese), i tali dallo Stato alle mafie, alimentando cui principali esponenti nel capoluogo lombardo erano Felice Canna e Giovan- ni Tramontana. A capo dell’organizzazio- ne vi erano i fratelli Giovanni e Vincenzo Monachino, esponenti anch’essi della cosca di Pietraperzia, i quali a loro volta facevano riferimento a un personaggio di Cologno Monzese, Calogero Ferrug- gia. Secondo alcune informazioni i reati contestati sono quelli di «associazione mafiosa, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni 19
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    Orizzonte Universitario Cultura aprile 2010 “Una realtà esagerata, esprimere lo sdegno è legittima difesa” Intervista con Piero Ricca, “provocatore per necessità” C ome definire Piero Questa è stata la motivazione. Poi, attra- fronta pubblicamente sullo scandalo Ricca, balzato agli verso varie esperienze, sono arrivato alle Unipol-Bnl. Se lo facessero, parlerei a onori delle cronache contestazioni frontali, alle interviste irri- toni pacati, e quando è possibile lo fac- sette anni or sono per verenti, a questo uso dei video integrato cio: De Bortoli mi ha rilasciato un’intervi- il suo “fatti processare, alla piazza, dentro gli avvenimenti, con sta tranquillamente; Confalonieri, dopo buffone!” indirizzato a uno stile da incursore. E questo è stato due incursioni in strada, mi ha detto che Silvio Berlusconi? Un il segmento della mia attività più visibile mi avrebbe dato tutti i chiarimenti nel cittadino informato, e che ha creato un maggior passaparola. suo ufficio. Io pensavo fosse un’intervi- un attivista, un guastafeste, uno “stron- Senza il web non sarebbe stato possibi- sta, infatti mi sono portato la telecamera, zo” (per usare un epiteto di dellutriana le». ma lui non ha voluto essere ripreso: l’edi- memoria)? Forse la definizione migliore tore televisivo dominante che ha paura è quella di giornalista civico che usa la I tuoi metodi sono spesso criticati. Non di una telecamerina amatoriale. In ogni rete per comunicare, un esempio di “cit- sono effettivamente sopra le righe? caso, se le nostre domande le facessero tadinanza attiva”. Telecamera alla mano, «Spesso mi viene ripetuta questa critica, i giornalisti dei grandi media e le nostre armato di megafono e volantini, con le che accetto. Devo dire che però negli critiche gli oppositori politici o le basi dei sue critiche pungenti e documentate ultimi tempi me la sento rivolgere sem- partiti, io mi occuperei d’altro e nessuno al potente di turno, Ricca e il suo blog pre meno, forse perché molti stanno mi accuserebbe di essere maleducato». (pieroricca.org) sono diventati un punto capendo che non sono le parole di chi di riferimento per tantissimi internau- denuncia lo scandalo a essere esagerate Lo stato dell’informazione tradiziona- ti, evidentemente mossi dal medesimo nei toni, ma è la realtà a essere esagera- le è davvero così negativo? sdegno verso il degrado, innanzitutto ta. Ed esprimere lo sdegno è una forma «Il sistema dei media in Italia è desolan- morale, della vita pubblica italiana, che di legittima difesa, razionale e morale. te, è funzionale alla conservazione di un anima le sue celebri offensive mediati- Poi mi si può dire che non piacciono i sistema di potere che ha sequestrato ai che. Con i ragazzi dell’associazione “Qui toni alti o quel modo di entrare dentro cittadini la capacità di partecipazione e Milano Libera”, organizza ogni settima- l’avvenimento altrui, e va bene, fa parte controllo democratico della politica. La na le “Agorà”, spazi di parola libera volti della sensibilità individuale. Va detto che grave crisi della democrazia italiana è an- a favorire la circolazione delle notizie e con certi personaggi, in certi ambienti, che una crisi dell’informazione. Si leggo- la partecipazione critica, partendo dal- o ci parli a muso duro o non è possibile no pochissimi quotidiani, circa due terzi la difesa dei valori costituzionali, contro dialogare. Spesso non accettano intervi- della popolazione l’attuale governo. ste se l’intervistatore non è controllabile ha come unico e quando sentono parole non gradite se strumento di Parliamo degli inizi della tua attività ne vanno e ti insultano. Quindi se uno conoscenza di “giornalista civico”. Come è nata e non le vive dall’interno queste esperien- della realtà perché? ze, è portato a vedere di più l’elemento la televisione «Ho sempre avuto interesse per il mondo della “provocatorietà”». generalista, la dell’informazione e della politica, però concentrazione questo tipo di attività da incursore, da quindi sei un provoca- del potere contestatore e da attivista civico su alcu- tore per necessità? mediati- ni temi ben precisi (questione morale, le- «In parte sì, perché co, eco- galità, costituzione…) muove dalla forte devi parlare per for- nomi- indignazione che ho provato dall’avven- za in questo modo. co e to di Berlusconi in politica e in partico- Non è che Dell’Utri politi- lare dal 2001, quando è tornato al go- ti dà appunta- co sot- verno. Mi sono detto che bisognava fare mento o Berlu- to la qualcosa, rompere il silenzio e mettersi sconi ti concede cupola in gioco in prima persona rispetto alla un’intervista e be r- gravità di quello che stava succedendo. D’Alema si con- lusco- 20
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    Orizzonte Universitario Cultura aprile 2010 Negli ultimi anni non sono man- riconosce in questo modello per ricac- cate manifestazioni contro Ber- ciarlo indietro. Poi torneremo a dividerci lusconi e il “berlusconismo”, ep- in tante sfumature ideologiche». pure nulla è cambiato. queste manifestazioni sono quindi state Nei giorni dell’aggressione a Berlu- inutili? sconi il tuo nome è circolato su gior- «Ma nessuna manifestazione può nali e tv e qualcuno ti ha inserito tra i far cadere da sola un governo. cosiddetti “mandanti morali”. Come ti Questo significa che non si deve sei sentito in quel periodo? manifestare e stare a casa a guar- «Sono stati giorni brutti, ho provato un dare la televisione? Non mi sembra senso di fastidio profondo, di impotenza. una soluzione consolante. Mani- Su tutti i giornali tra i precedenti del caso festare è un diritto e oggi in Italia Tartaglia c’erano il treppiede di piazza è un dovere, contro un governo Navona e il mio urlo al tribunale, cose eversivo, amorale, che devasta la totalmente diverse messe assieme, omo- reputazione degli italiani in tutto il logate, senza che nessuno me ne chie- mondo, che manipola le leggi per desse conto. Le contestazioni di piazza l’impunità. Contro un governo così venivano ascritte al partito dell’odio, la si deve manifestare tutti i giorni. critica è stata messa sullo stesso piano Certo, se alla manifestazioni non si della violenza. Non ci si sente bene quan- lega una progettualità politica non do ti sbattono in prima pagina con nome niana è sotto gli occhi di tutte le persone si fa molta strada ed è chiaro che e foto per creare suggestioni negative, attente. Chi governa non deve controlla- l’affermazione di un nuovo progetto po- tra l’altro esponendoti al rischio di rap- re mezzi di comunicazione ed è inaccet- litico oggi non c’è. Io sono però convinto presaglie. Hanno cercato in tutti i modi tabile che tre tv nazionali facciano capo a che i cittadini debbano moltiplicare la di confondere e incattivire gli animi stru- un solo gruppo d’affari. Se vogliamo tor- propria energia, diffondendo una nuo- mentalizzando il caso per criminalizzare nare a essere un paese rispettabile, oc- va consapevolezza. Ognuno di noi deve il dissenso. Ero però forte della consape- corrono quindi una riforma che stabilisca assumersi la responsabilità del cambia- volezza di avere la coscienza pulita e di l’incompatibilità fra titolarità di media e mento, ricordando che quello che accade pagare un prezzo per la mia libertà. Se titolarità di cariche pubbliche e una rifor- oggi è un po’ anche colpa nostra, perché quei signori mi trovano scomodo, vuol ma antitrust, che apra alla concorrenza il forse non ci siamo opposti abbastanza in dire che ho fatto il mio dovere. Quello mercato editoriale e pubblicitario, ren- passato. Ma chiediamoci anche: se non ci che è accaduto è infame. Chi si compor- dendo plurale il sistema televisivo. è evi- fossero state tutte queste iniziative, dove ta in questo modo è davvero capace di dente che il sistema berlusconiano vive saremmo finiti? Forse saremmo sprofon- tutto. Tra l’altro, e di questo si è parlato di continua capacità di manipolazione dati ancora più in basso». pochissimo, se uno va a guardare i fil- dei dati di fatto attraverso la tv. Berlusco- mati di quella piazza, oltre a una conte- ni domina la scena non dal ’94, ma dai Chi si frappone fra Berlusconi e i suoi stazione non organizzata ma composta primi anni Ottanta, quando gli si sono obiettivi viene tacciato come necessa- da tanti piccoli gruppi e molti passanti date in mano tre televisioni nazionali, riamente “di sinistra” o “comunista”. Tu occasionali, c’erano decine di giovani col la bomba atomica culturale con cui ha sei comunista? saluto romano e inni fascisti, dei neofa- cambiato la testa di milioni di persone. A «Oggi queste categorie non hanno un scisti, che erano tra i sostenitori del pre- inquinarla non concorrono soltanto i tg vero valore. Sono categorie formali che sidente del Consiglio, che andavano ad o i talk show di approfondimento, ma so- vengono usate in termini propagandi- aggredire con minacce e parole invere- prattutto le altre ore del palinsesto: pub- stici per etichettare, classificare persone, conde i contestatori che gridavano “fatti blicità, intrattenimento becero, fiction o idee e movimenti. Io credo che le cate- processare, rispetta la legge”. Sono stati reality per decerebrati che omologano gorie destra-sinistra sono necessarie e iscritti al partito dell’odio dei ragazzi che le persone trasformandole in spettatori. avranno un futuro, ma solo quando que- gridavano questo, che esprimevano una C’è poi una decadenza sul piano morale sto paese ritornerà a essere minimamen- rivendicazione di legalità, senza insulti. e deontologico della professione giorna- te agibile sul piano politico. In Italia c’è Sono stati aggrediti a ombrellate e spin- listica: in questi anni si è imposto un mo- una sinistra che non è degna di questo toni dalla signore impellicciate, dai ri- dello di giornalista servo, che non deve nome, che non ha mai espresso una vera spettabili tifosi incravattati di Berlusconi. render conto al lettore ma al padrone, alternativa a Berlusconi; oggi il maggior Anche queste scene sono state negate al che contribuisce a campagne squallide partito d’opposizione parlamentare non pubblico televisivo. Ne sono comunque di diffamazione degli avversari di chi lo si sa nemmeno come definirlo: riesce uscito benissimo, perché non ho nulla paga. Un modello di giornalista profon- difficile pensarlo come partito di sinistra. da nascondere e su di me non possono damente corrotto nell’animo, asservito, E non c’è nemmeno una destra rispetta- trovare niente. Avranno sicuramente in- addomesticato o addirittura criminale. bile, bensì una destra eversiva, estranea dagato i tirapiedi, senza trovare nulla. Oggi i giornalisti, con lodevoli eccezioni, alla democrazia delle regole. Le catego- Anche questa è una piccola vittoria». o stanno da una parte o dall’altra, met- rie tradizionali oggi in Italia significano tendo i fatti al servizio delle opinioni, poco. Chi ha uno sguardo attento sui L’intervista completa la trovate su mentre la funzione dell’informazione è fatti e un po’ di onestà intellettuale arri- www.orizzonteuniversitario.it quella di controllare i poteri, dalla parte va secondo me alla riflessione che oggi del cittadino». l’essenziale è unire le forze di chi non si RICCARDO CANETTA 21
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    Orizzonte Universitario Cultura aprile 2010 T rentacinque anni fa sul “Corriere della Sera” usciva un articolo di Pasolini, critica ad una borghesia ignorante e incapace, che del con- sumismo aveva fatto un saldo strumento di potere. Scomparse le lucciole è la penna di alcuni scrittori, critici , saggisti, giorna- listi a cercare di far luce, ad investigare il buio e a suggerire un barlume. Oggi sembriamo assistere alle dimissioni dal giudizio da parte degli intellettuali, certo in un contesto che lascia loro poco spa- zio. Un articolo come quello di Pasolini non sarebbe pubblicabile oggi. Il lettore non è abituato ad interpretarlo, non è disposto ad essere educato e il giornali- smo si pone al suo stesso livello, diven- ta vendibile. L’intellettuale si mette da parte o si piega alle logiche del mercato, zione, esercita giorno dopo giorno. Ma informatrice con risultati soddisfacenti spesso legate ad un narcisismo impe- si tratta pur sempre di spazi ridotti con- anche se discutibili. Con questo non si rante tipico dell’estetica televisiva, dove formi alla soglia d’attenzione moderna, vogliono esaltare le opinioni rispetto ai l’importante è apparire. Spesso l’agenda che raramente sfidano le attuali logiche fatti, il giornalismo deve essere sempre è dettata dalla televisione e il ritmo so- temporali basate sulla brevità e l’impatto obiettivo, ma si vuole notare l’assenza di stenuto è quello veloce dello zapping. rapido e indolore, non concedendo spa- criticità nel prodotto. L’autonomo giudi- Quello che a noi interessa è soprattutto zio alla riflessione. Nella società moderna zio del lettore sarebbe messo in crisi dal l’aspetto culturale del giornalismo, e con si è verificata la dilatazione dello spazio, prevalere delle opinioni ma l’assenza di esso della modernità. Essere giornalisti è il mondo è entrato in casa nostra con la criticità rende sterile il destinatario, im- solo un mestiere da svolgere con la do- facilità di un click e la contrazione del mune ai quesiti che gli vengono rivolti o vuta cautela e obbedienza, accettando il tempo che porta al consumo rapido di che dovrebbero interrogarlo. Il flusso di sistema o è una missione specificamente molte cose in poco tempo. La domanda informazione rende sazio il lettore trasci- umana dove il giornale diventa il mezzo che ci poniamo è: i giornali devono elen- nandolo, però, in un vortice carismatico e non il fine? è un regime informativo care le esperienze o sono ancora luogo che fa perdere di vista l’interpretazione, multimediale, il nostro. Le notizie sono di riflessione sull’esperienza, intesa nel la presa di coscienza dei fatti oltre che la propagate su più canali e il lettore o co- pieno senso che questa ricopre nella so- semplice conoscenza. Proprio l’abbon- munque l’interessato si orienta tra i vari cietà? Sembra che, sulle pagine dei gior- danza di notizie, la proliferazione delle media muovendosi in una rete. Struttura nali, la funzione informativa abbia preso stesse su vari canali, suscitando la vo- che istantaneamente rimanda alla forza il sopravvento su quella orientativa, seb- lontà di leggere, di fatto ne fa perdere la che Internet, come mezzo di comunica- bene la televisione adempia al ruolo di capacità. Ci sentiamo saturi e smettiamo 22
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    Orizzonte Universitario Cultura aprile 2010 poco velenosi. è cer- tamente vero che in Italia non si può par- lare di un unico gior- nalismo ma di vari e diversi giornalismi. In questa sede non ci interessa analizzare il processo che ha por- tato all’industrializza- zione di questi settori che dovrebbero ave- re una prerogativa sociale piuttosto che economica. Per tut- to questo in Italia c’è un’espressione, come ha detto George Stei- ner, il berlusconismo. Un nuovo fascismo, quello del denaro, del filisteismo e dei media, appunto. In quest’occasione ci si vuole invece do- mandare il ruolo dei lettori o dei consu- matori, seppure nella di continuare a cercare, di seguire un ra- le notizie e quella dei profitti. Il giornale sua accezione negativa. E il ruolo degli gionamento o un dibattito. Quei dibattiti diventa un prodotto industriale, attento intellettuali, dei giornalisti interessati al che dalle pagine dei giornali si sono tra- alle logiche del mercato. La responsabili- dibattito sulla società in tutta la sua com- sferiti nei salotti televisivi, dove la critica tà sociale di questo strumento è posta in plessità. La preghiera laica del mattino, è soprattutto polemica. E la polemica è stato di subalternità. Rispetto al prodot- funzione che Hegel attribuiva alla lettu- spesso segno di dipendenza e subalter- to “pre-industriale” cambiano il processo, ra del giornale, è perlopiù rassicurante e nità. La colpa è sicuramente da imputare il risultato e certamente anche i lettori. Il semplificatrice piuttosto che stimolante a più fattori. Il giornale, si sa, è un prodot- pubblico oggi, è abituato al linguaggio e riflessiva. Forse ci sarebbe bisogno di to della negoziazione tra le fonti di infor- della pubblicità, alla serialità televisiva, più critica. mazioni pubbliche o private, i mediatori al meccanismo dei reality; non solo abi- e quindi le organizzazioni giornalistiche, tuato ma ormai avvezzo e dipendente. CELESTE VAGLIO il pubblico dei riceventi. I primi due at- tori si mescolano insieme nel nome del marketing, ossessionati dalla dea pub- blicità col fine di tendere al lettore, non In libreria gli scaffali si più soggetto che compra (il giornale) ma oggetto da comprare per aumentare la popolano di personaggi vendita e gli introiti pubblicitari. In se- “sgarbati” e attacchi da condo piano sono passati la qualità dei reportage o delle inchieste, il prestigio “vespa” dei collaboratori, la finezza degli elzeviri. Il nostro Paese ha vissuto una rivoluzione culturale attraverso la tv, soprattutto da Ogni testata deve tenere conto dei mec- quando la televisione associata alla pub- canismi o dei processi attraverso i quali blicità è divenuta un settore con valenze si struttura l’opinione pubblica, oggi ma- industriali e con investimenti finalizzati nipolati dalla televisione. Non tenerne a ritorni di natura economica. è dive- conto significherebbe auto escludersi nuta impresa con tutte le conseguenze da un orizzonte d’interesse. A dettare legate al suo Impresario. Il destinatario l’agenda spesso è la televisione, l’edito- è il consumatore. La stessa logica non è ria è attenta a non perdere il passo. Lo estranea ai giornali. Giorgio Bocca parla- stesso processo avviene in libreria, dove va, agli inizi degli anni Novanta, di due gli scaffali si popolano di personaggi fabbriche che si univano: la fabbrica del- “sgarbati” e attacchi da “vespa”, peraltro 23
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    Orizzonte Universitario Cultura aprile 2010 Dimenticando se stessi Un processo inarrestabile di massificazione che ci sta soffocando in una morsa, come un aratro che avanza impietosamente; uno, nessuno e centomila con cui fondersi e confondersi per trovare il proprio posto all’ interno della società contemporanea è questo il fenomeno che ne fondamentali nell’ argomento massi- di essere messo fuori dalla “normalità” colpisce la nostra quoti- ficazione, ci trasmettono. La televisione perché, come disse Aristotele, siamo dianità, ma che affonda in particolare ha la capacità di entrare “animali sociali”, ovvero necessitiamo di le proprie radici in un nella nostra vita in modo a dir poco pre- unirci in comunità insieme ad altri indivi- periodo più antico: il potente, di plasmare le nostre menti, in- dui. Così si cede alla banalità, arrivando a XIX secolo. Fu, infatti, lo ducendoci a modellare l’ esistenza come credere che forse la massa abbia ragione. sviluppo dell’ industria fossimo i protagonisti di un filmato tele- Si tratta, in fin dei conti, di sfidare ciò che a mettere “all’angolo” la visivo qualunque. Niente di più fasullo; il ci viene messo davanti agli occhi ogni identità umana, a fagocitare avidamen- problema è accorgersene. Ogni giorno giorno e contro il quale, se non accetta- te la personalità degli individui, mentre veniamo bombardati da miliardi di atomi to, dovremmo fare i conti continuamen- il carattere dei singoli si spegneva lenta- pubblicitari e non, che sotto ogni forma te; bisogna avere coraggio per far brillare mente come si consuma la fiamma di una e colore, ci indicano la strada verso una la propria stella in cielo, ma non sempre candela; l’ ombra di un edificio industria- felicità fittizia, omologata per tutti, che in si ha la forza d’ animo per farlo. E allora le sempre più alto, che oblia alla vista la realtà non calza a pennello per nessuno. ci abbandoniamo alla corrente di quegli timida persona a fianco. Cosa è rimasto E così corriamo lungo la strada che porta stereotipi trasmessi in televisione, tanto di questo fenomeno negli anni 2000? Il lentamente ad ingrossare il portafoglio lontani dalla nostra vera natura, quan- fatto interessante è che la presenza allo- di qualche ignoto magnate dell’ indu- to rassicuranti e caldi come un abbrac- ra ingombrante dell’ attività produttiva, stria; lui solo sembra sogghignare alle cio: le vacanze in un luogo alla moda, la adesso viene percepita da tutti noi come nostre spalle, mentre si gode realmente macchina di tendenza, l’abbigliamento qualcosa di normale; nessuno si stupisce quella vita che la scatoletta magica in sa- firmato e così via. Un solo grande nome della serialità dei prodotti industriali che lotto pone alla nostra attenzione. E allora della letteratura per dimostrare tutto surclassa l’ attività artigianale per defi- perché, se è solo illusione, ci ostiniamo ciò: Marcovaldo, il protagonista dell’ nizione maggiormente personale. Anzi, a percorrere questa via? Le motivazioni omonimo libro di Italo Calvino. Circa a più un oggetto è uguale a quello della per le quali si tende ad accettare que- metà dell’ opera, il personaggio si reca massa, più ne siamo lieti, perché rispon- sta pressione esterna sono molteplici e al supermercato con la famiglia e, preso de a quei canoni che i mass media, pedi- difficili da ricostruire; di fatto la conclu- ognuno di loro un carrello, lo riempiono sione alla quale dei prodotti che vedono deposti in altri si giunge è che il cestini, solo per il gusto di mostrare che processo di mas- anche loro acquistano i prodotti che tutti sificazione sem- prediligono. Ma, costretti dalle ristrettez- bra inevitabile, ze economiche a sbarazzarsi di tutto e a qualcosa al quale uscire dall’edificio a mani vuote, tornano non possiamo a casa presi dallo sconforto e schiacciati sottrarci. Se non si sotto il peso dell’ apparenza, dimenti- risponde a deter- candosi di se stessi. E così, mentre siamo minati canoni, è sollevati del fatto che il giudizio delle certo che verremo persone non colpisca proprio noi, ma si derisi, qualificati rivolga verso qualcun altro, perdiamo come deboli e de- progressivamente contatto con l’ altro; gni solo di essere diventiamo ciechi, senza più avere la ca- messi ai margini; pacità di fermarci un attimo per gioire di ma, si sa, le voci ciò che possediamo. fuori dal coro sono pericolose e nessun uomo ERICA PITì accetterebbe mai 24
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    Orizzonte Universitario Cultura aprile 2010 “T utti hanno che offendono la sensibilità e la dignità controllo il web, che è invece nato libero. diritto di della persona? O quando il mezzo viene Una situazione simile si verifica oggi solo manife- usato da fanatici per istigare alla violenza in Cina. “Chiudereste una ferrovia per un stare libe- e all’odio? Questi sono i temi più dibat- graffito sconveniente?” replica il social- ramente tuti poiché coscienza e protagonismo, network. Già pochi giorni dopo tuttavia, il proprio si sa, non corrono sullo stesso piano. Il 5 il deputato Roberto Cassinelli, annuncia pensiero febbraio 2009 il senatore D’Alia promuo- sul proprio blog la presentazione di un con la pa- ve e ottiene l’inserimento di un emenda- contro-emendamento e il 29 aprile il rola, lo scritto e ogni altro mezzo di dif- mento all’interno del “Decreto Sicurezza” decreto viene abrogato. Pericolo scam- fusione”. Inizia così l’articolo 21 della Co- da presentare alla Camera, che stabilisce pato per la libertà in rete, ma per quanto stituzione italiana, polo attorno al quale riguarda i contenuti il problema rimane. ruota la libera informazione dei mezzi di La Legge Europea è stata definita appo- comunicazione di massa. Nessuna sitamente per mettere gli hosting pro- autorizzazione, nessuna censura, viders al riparo dalla responsabili- anche se la storia non raccon- tà, a condizione che rimuovano ta sempre questo. Internet in i contenuti illeciti non appena questo senso, sembra aver informati della loro esistenza. apportato una vera e pro- Come si possono controlla- pria rivoluzione democrati- re infatti milioni di utenti? ca, la comunicazione si dira- E chi e in base a quali criteri ma in rete come una grossa può operare una selezione dei ragnatela della quale non si contenuti? Recente anche l’ap- vede bene la fine, ma dentro la provazione del decreto Romani, quale si viene sicuramente attira- la norma che recepisce la diretti- ti. La libertà di espressione viaggia va europea sugli audiovisivi e che infatti ad una velocità impressio- esclude tuttavia siti internet, blog e nante sulla frequenza di blog e forum, motori di ricerca. Internet quindi prevede socialnetwork e chat. Scambiare opinioni analisi e interventi diversi, ma la possibi- non sembra mai essere stato tanto facile lità di introdurre un filtro sembra sempre nemmeno di persona. In particolare il la Repressione di attività di apologia o isti- presente. La soluzione migliore sarebbe blog è uno spazio personale che consen- gazione a delinquere compiuta a mezzo una cosciente autogestione, una capaci- te, attraverso la pubblicazione di post in internet, oltre che l’oscuramento del sito tà critica e autocritica per non offendere tempo reale, di esprimere la propria opi- in caso di mancata cancellazione di con- la sensibilità di nessuno, la segnalazione nione sugli argomenti più disparati, non tenuti di questo tipo. Il decreto, volto in da parte degli utenti dei contenuti che soggetto ad alcun tabù politico, religioso particolare alla chiusura dei due social- non tutelano la dignità della persona e o sessuale. Tutti possono mettere a di- network, finisce così con il coinvolgere di conseguenza, una maggiore compli- sposizione informazioni; internet annulla anche i commenti presenti su forum e cità tra gestori e utenti. Se viene meno ruoli e gerarchie e, date queste premes- blog in presenza di minacce o altre isti- l’autocontrollo il web come lo conoscia- se, sembra quasi impossibile pensare a gazioni alla violenza. Causa scatenan- mo cesserà di esistere. La libertà, si sa, ha qualsiasi forma di censura. Il vero proble- te: la presenza su Facebook di pagine sempre un prezzo. ma sembra emergere quando entrano in inneggianti a Totò Riina. Ovviamente scena anche i cosiddetti socialnetwork, l’episodio in sé, ci vede unanimi contro spazi virtuali all’interno dei quali la con- tali celebrazioni. Eppure annullare la NATASHA TURANO divisione avviene a più livelli, come nel possibilità di esprimersi anche in termini caso di Youtube o Facebook. Cosa fare in- opposti e contrari al pensiero pubblicato fatti quando a esser condivisi sono video da un altro utente significa porre sotto 25
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    Orizzonte Universitario Cultura aprile 2010 IMPARA L’ARTE E METTITI DA PARTE Il ministro Sandro Bondi propone di impiegare gli insegnanti G in esubero nei musei italiani li insegnanti in esu- sono intercambiabili. Ancora più gra- selezionatissimo in grado di apportare bero al lavoro nei ve è il fatto che a sottintendere questa un valore aggiunto alle istituzioni mu- musei italiani. Que- pericolosa banalizzazione sia il ministro seali. Tutto questo per vedersi soffiare il sta è la proposta dei Beni Culturali in persona. E se nei posto da un insegnante ritenuto “in esu- di Sandro Bondi, musei utilizzassimo il personale giusto? bero” nel sistema disastrato della scuola ministro dei Beni e Il ministro sembra dimenticare i detta- pubblica. Ribaltiamo il punto di vista, delle Attività Cul- mi dell’ ICOM (International Council of pensiamo anche a coloro che considera- turali, che sigilla il Museums) che prevede che il personale no l’insegnamento una vocazione oltre pacchetto di riforme firmato il 6 febbraio museale debba essere qualificato. E di- che una professione per cui hanno stu- 2010 dalla UIL-Beni Culturali. Il sindaca- mentica anche che i musei italiani soffro- diato e fatto sacrifici durante tutta la loro to diretto da Gianfranco Cerasoli avanza no di carenza di personale per un motivo vita, accetterebbero di buon grado di ri- nuove idee per il futuro del patrimonio ben preciso: il mondo dei musei si basa ciclarsi nelle strutture museali? La propo- culturale d’Italia: anticipare l’orario di sul precariato ancor più del mondo della sta ha fatto rabbrividire anche il segreta- apertura dei musei alle 8 del mattino per scuola, manca personale fisso. Prima di rio della Cisl Scuola, Francesco Scrima: “è venire incontro a turisti e scolaresche, pensare agli insegnanti in esubero, Bon- stupefacente che si discuta già ora, come aperture serali pensate per i giovani, fa- di dovrebbe ricordarsi del concorso pub- fa il ministro Bondi, su dove piazzare gli sce di prezzo differenziate a seconda dei blico indetto il 18 luglio 2008 dal MiBAC insegnanti in esubero, dando per sconta- periodi dell’anno ed eventi gratuiti, carte per 500 nuove assunzioni. I concorsisti to che la scuola possa farne a meno”. E prepagate per diminuire le code estive, hanno dovuto sostenere prove di cono- aggiunge: “ Non basta un colloquio tra nuove tecnologie antifurto per le opere, scenza approfondita dei Bondi e la Gelmini, le questioni vanno un piano nazionale di servizio civile che beni culturali di tutta affrontate nelle sedi giuste e non con coinvolga duemila giovani nelle attività la loro regione, del- estemporanee sortite. Nel frattempo di musei, aree archeologiche, archivi, e le leggi per la sicu- diciamo no a questa avvilente trat- tirocini formativi di 1 o 2 anni nelle So- rezza sul lavoro, ta dei soprannumerari: sull’istru- printendenze per i neo-laureati. Ascol- dell’ordinamento zione e la formazione servono tate le proposte della Uil, Bondi rilancia del Ministero, di investimenti, non tagli, e il primo aggiungendoci del suo: “Vorrei discute- elementi di di- investimento è quello sulla pro- re col ministro Gelmini la possibilità di ritto pubblico e fessionalità di chi nella scuola impiegare gli insegnanti in esubero nei privato, inglese vive e lavora”. Tutto questo in musei e nella valorizzazione del nostro e informatica. In- parallelo alla riforma scolastica patrimonio artistico e ambientale. Po- somma, specialisti Gelmini che riduce drasticamen- trebbero essere utilizzati anche come con tanto di laurea e te le ore di insegnamento della dirigenti di strutture, se non addirittura dottorato che co- storia dell’arte ed dei musei”. Forse il ministro scherza. La stituirebbero elimina del tut- notizia, che non ha avuto risonanza me- un perso- to la geografia diatica eccetto un articolo apparso il 7 nale nelle scuole febbraio sul Corriere, ha suscitato invece superiori. un dibattito infuocato sul web, nei blog Chi aiute- di insegnanti e storici dell’arte e nei post rà allora i di commento all’articolo stesso. In parole giovani povere: dobbiamo aspettarci di trovare ad ave- insegnanti di matematica a fare le guide re una nelle collezioni d’arte? Ma anche restrin- pro- gendo il campo agli insegnanti di storia dell’arte è fondamentale riconoscere che la professionalità e le competenze non 26
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    Orizzonte Universitario Cultura aprile 2010 inoltre, Settis denunciava il taglio di ol- tre un miliardo di euro dai bilanci del ministero. Gli altri punti del pacchetto- riforme su cui si accordano UIL e MiBAC, cioè le nuove tecnologie antifurto per le opere d’arte, carte prepagate per evitare file ai visitatori, orari e costi flessibili e dif- ferenziati durante l’anno, rappresentano un doveroso adeguamento della politica museale italiana agli standard internazio- nali. Il pubblico dei musei, delle mostre e dei beni artistici e culturali d’Italia è esi- guo e va sicuramente incoraggiato, ma dimostra di rispondere bene alle iniziati- ve promozionali del MiBAC (un esempio fortunato è stata l’iniziativa “Innamorati dell’arte” a S. Valentino: due biglietti al costo di uno). l’abitudine dovrebbe diventare affettuosa consuetudine, non indifferenza Incoraggiato, non minacciato, come fan- no con effetto-schock le immagini scelte per la campagna di sensibilizzazione pro- mossa dal Ministero: il Colosseo smonta- to pezzo per pezzo con gru per essere portato altrove. Il Cenacolo di Leonardo asportato dalla parete del refettorio di Santa Maria delle Grazie, oscillante sui cavi metallici che lo spostano. Il David di Michelangelo che sorvola Firenze su un elicottero. “Se non lo visiti, lo portia- mo via” recita lo slogan. Certo, capiamo la provocazione. Certo, molto spesso gli fonda coscienza del patrimonio artistico ma l’allungamento del periodo grigio di italiani danno per scontato un patrimo- e ambientale dell’Italia? Il messaggio è precariato”. In controluce alle proposte nio artistico e ambientale di eccezionale quantomeno sconsolante. La proposta c’è l’ammissione implicita che la rifor- ricchezza. E l’abitudine dovrebbe diven- di creare una rete di volontariato di stu- ma consista in drastici tagli più che in tare affettuosa consuetudine, non indif- denti a disposizione dei musei e di sta- investimenti nella cultura. La conduzio- ferenza. Ma è anche vero che il pubblico ge formativi nelle strutture ministeriali ne “aziendale” del patrimonio culturale non manca di premiare le iniziative ben è sicuramente interessante, ma bisogna italiano è stata spesso criticata al mini- architettate, che è compito del Ministero anche tenere presente che i tirocini all’in- stero di Bondi. Durante la sua azione di promuovere. I cartelloni della campagna terno delle strutture del ministero sono ministro sono stati diversi gli scontri con MiBAC sembrano ricattare i visitatori: se già praticati dagli studenti universitari il Consiglio Superiore dei Beni Culturali non paghi il biglietto per visitare il Cena- iscritti ai corsi di Scienze dei Beni Cul- e il suo presidente Salvatore Settis, cul- colo, te lo portiamo via, lo vendiamo a turali e che molti laureati prestano già minati con le dimissioni di quest’ultimo paesi che saprebbero apprezzarlo di più. lavoro a titolo gratuito presso sovrinten- nel febbraio 2009. L’episodio più clamo- Ma non è questo il punto. Il Ministero do- denze e musei. Su questo punto è critico roso del dissidio avvenne nel novembre vrebbe fare quanto in suo potere per col- anche Claudio Calcara, segretario della 2008, quando Bondi lanciò una riforma tivare nel pubblico una consapevolezza Cisl-Beni Culturali, che ricorda il rovescio dell’organizzazione interna del Ministe- dell’arte e della cultura. Consapevolez- della medaglia: “In quanto ai tirocini, ro, inserendo una figura manageriale a za che dovrebbe passare dalla scuola e agli stage, al servizio civile non vorrei capo della Direzione generale per i Mu- dalla didattica museale, mentre sembra che tutto questo si trasformasse in la- sei, le Gallerie e la Valorizzazione: Mario si stia facendo di tutto per cancellarla. Il voro nero”. O meglio, come acutamente Resca, ex amministratore delegato di pubblico deve conoscere il patrimonio sottolinea un post di commento all’arti- McDonald’s. Contro questa nomina il per poterlo amare. colo del Corriere “effetto della proposta Consiglio superiore dei beni culturali si non è la trasformazione in lavoro nero, oppose all’unanimità. Nel luglio 2008, GIULIA BOMBELLI 27
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    Orizzonte Universitario Teatro aprile 2010 “Risorgimento” 150 anni dopo “ E d u c a z i o n e e d i n s u r re z i o n e ” e r a u n o d e i m o t t i d e l l a G i o v i n e I t a l i a d i M a z z i n i , e l e v a re i l p o p o l o a d a v e re u n a p ro p r i a c o s c i e n z a c u l t u r a l e , u n o dei suoi ideali… cosa rimane, 150 anni dopo? F ra circa un anno ricor- prima nazionale di “Disco-Risorgimento/ rerà il 150° anniversario Verso l’Unita’d’Italia” presso il Teatro Lo della nascita dell’Italia. Spazio di Roma (la performance si potrà L’idea di nascita della na- seguire anche via web grazie alla diretta zione italiana attraverso che sarà disponibile su www.lospazio.it) la conquista dell’unità e nella prossima stagione, sulla scia del nazionale e dell’identi- precedente lavoro della compagnia sul tà culturale, per troppo Futurismo “Donne Velocità Pericolo” che tempo perdute, serve a ricordare un va- ha toccato famosi luoghi artistici e di lore sul quale si fondano le nostre radici aggregazione (come la Galleria Alberto culturali: il Risorgimento. Non a caso, già Sordi a Roma, il Mart di Rovereto, Palazzo da febbraio 2010 con un certo anticipo Strozzi a Firenze, il monastero di Santa vediamo diverse manifestazioni artisti- Chiara a Napoli, Palazzo Reale a Milano), che affacciarsi nelle programmazioni Sylos Labini farà conoscere lo spettaco- degli eventi culturali del Paese ed in par- lo in Italia, adeguandosi di volta in volta ticolare a teatro, numerose compagnie allo spazio che lo ospiterà: un teatro, un ci portano ciascuna la sua versione di locale-disco, un museo, una biblioteca, Risorgimento. Da quello “Pop” di Danie- fino ad arrivare, magari, ad un aeroporto. le Timpano, portato in scena con “Risor- Lo spettacolo “Disco-Risorgimento/Verso gimento Pop” al Palladium di Roma e al l’Unita’d’Italia” si presenta come un even- Teatro i di Milano, che ci mostra un pun- to musical-letterario o meglio, un lavoro to di vista dissacrante secondo il quale alternativo che vuole riportare gli italiani si possono anche scegliere due preti ad avvicinarsi ai grandi autori della lette- tanto tempo fa. Affronto uno spettacolo blasfemi per raccontare il Risorgimen- ratura italiana Risorgimentale. partendo dalle sonorità, dalle sugge- to, ricordandone le tappe fondamentali stioni e dalle pulsioni che una consolle come in un quiz televisivo; quasi a dire Ma perché “Disco-Risorgimento”? Lo dj può creare. Spesso, poi, in scena ho che la storia stessa, in fondo, non esiste e abbiamo chiesto direttamente al pro- l’ausilio di una voce di una cantante, in che l’Italia che parrebbe resuscitata inve- tagonista di questo lavoro, in un’inter- “Disco-Risorgimento” torno a collaborare ce è morta. Per proseguire con uno spet- vista per Orizzonte Universitario. con Babyra con la quale 10 anni fa nello tacolo confezionato per le scuole medie «Lo spettacolo racconta l’unità d’Italia spettacolo “Rum e Vodka” dell’irlandese e superiori di Avellino e della Campa- dal punto di vista del suo più agguerrito McPherson cominciò questa avventura nia e portato in scena presso il Teatro sostenitore, Giuseppe Mazzini. Il filosofo, di sperimentazione. In questa particola- dell’Osso col titolo “Viva Garibbardi!”, per il teorico, l’uomo che ha vissuto tutta la re forma di concerto lo spettatore rivi- festeggiare l’unità d’Italia nella figura di sua vita per il raggiungimento di questo vrà i fantasmi mazziniani legati all’unità Giuseppe Garibaldi il 5 Maggio, unendo scopo ed il disco che gira continuamen- d’Italia: il suo rapporto con Garibaldi, con il divertimento alla cultura, il sorriso alla te come un’ossessione nella sua testa Cavour, con Pio IX». didattica, nel ripercorrere le tappe della attraverso le distorsioni elettroniche - ad spedizione dei Mille e raccontando l’im- opera di un odierno dj - del Trovatore Uno spettacolo sul Risorgimento che presa dei garibaldini dal punto di vista di Verdi, sono la colonna portante della non sia retorico non è un’impresa fa- dei tantissimi giovani che si lanciarono in drammaturgia creata da Filippo Gili. Spe- cile: com’è impostato “Disco-Risorgi- un’avventura di cui non sapevano quasi rimento da diversi anni questa innovativa mento/Verso l’Unita’d’Italia”? nulla. Il 30 Marzo sarà il turno del nuovo formula di intrattenimento teatrale, il “di- «Credo che se si studia il Risorgimen- spettacolo di Edoardo Sylos Labini con la sco-teatro”, così ribattezzato dalla critica to in modo approfondito si esce subito 28
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    Orizzonte Universitario Teatro aprile 2010 trioti esuli che in tutta anche perché è una materia tanto vasta Europa cospirano e si che basta pochissimo per perdersi. Gili immolano per la cau- immagina un Mazzini spiato dal pub- sa italiana restituisce il blico nella sua stanza, dove attraverso senso dell’esistenza di le letture dei grandi classici del Risorgi- un essere umano, non a mento ma anche delle lettere di Garibal- caso lo spettacolo fini- di ad Anita, dei carteggi dello stesso Eroe sce con una lettera di Ja- dei Due Mondi e di Cavour con Vittorio copo Ortis “Io non so né Emanuele, tratteggia l’ossessione che lo perché venni al mondo, ha portato esule, proscritto per tutta la né come, né che cosa sia vita in giro per l’Europa immaginando il il mondo, né che cosa io giorno il cui sarebbe tornato in un’Italia stesso sia”». libera e del Popolo. E nella sua mente, il “rumore” del Trovatore di Verdi che si fa quali affinità trovi col dolce e poi incalzante, è appunto il Disco momento storico che che accompagna una vita scintillante, stiamo vivendo e qua- coraggiosa e piena di sconfitte. Tutto li valori pensi siano comincia da un incontro in carrozza tra andati perduti, oggi? Mazzini e Nietzsche nel valico del Gottar- Saresti d’accordo, ad do nella sua ultima discesa in Italia, ma esempio, col messag- non vi dico altro… spero di avervi incu- gio dissacrante dei tuoi riosito». dalla retorica superficiale del nazionali- colleghi di “Risorgimento Pop”? smo più bieco. L’Italia è stata per secoli «Sicuramente il valore che è andato mag- Secondo te, in questo proliferare di occupata da potenze e monarchie stra- giormente perso è quello dell’identità eventi sul Risorgimento, quanto con- niere e l’idea di Giuseppe Mazzini e degli culturale. Siamo la patria dei poeti, de- ta la semplice necessità di agganciarsi intellettuali e patrioti dell’ 800 fu quella gli artisti, l’Italia potrebbe vivere solo di ad un anniversario importante pur di di dare anzitutto un’unità culturale ed quello, con tutto l’indotto che l’Arte e la fare spettacoli... che magari possano intellettuale alle varie genti della peniso- Cultura possono creare nell’economia del ricevere qualche finanziamento e pa- la. Nello spettacolo, infatti, Mazzini rac- nostro Paese. Invece, oltre a non investire trocinio di sostegno (vista la crisi eco- conta appassionatamente il Risorgimen- risorse in questo, addirittura si tagliano. nomica in cui verte il teatro in Italia) to, anche attraverso pagine di Foscolo, La televisione ha anestetizzato e loboto- e quanto, invece, si sente realmente Manzoni, Leopardi, ma anche di Dante mizzato intere generazioni e, oggi come la necessità di parlare di quei valori (una sorta di padre risorgimentale ante oggi, il Risorgimento dovrebbe avvenire che rappresenta il Risorgimento ed in litteram). Tutti saranno protagonisti di proprio lì… ma la vedo dura! Forse in questo secondo caso, perché se ne av- una rilettura che sdogana e alleggerisce rete può succedere qualcosa, i carbonari verte l’urgenza? la grandiosità della loro opera per farsi mazziniani oggi userebbero sicuramen- «Credo che parlare di Risorgimento nel memoria collettiva. Con un pizzico d’au- te internet per diffondere i loro ideali… centocinquantesimo anniversario non dacia e con un linguaggio più vicino ai non a caso “Disco-Risorgimento” andrà in sia una colpa, anzi, vuol dire approfondi- giovani, i grandi autori del Risorgimento diretta sul web dal 30 Marzo. Per quanto re ed analizzare con un occhio critico più italiano si alternano in una sorta di dj-set riguarda “Risorgimento Pop”, l’ho visto e moderno un valore sul quale si basa la della letteratura dove la bellezza e la mo- mi ha divertito, pur essendo dissacrante nostra Repubblica. Farlo un anno prima, dernità del messaggio artistico e civile di ha affrontato in modo corretto i passaggi nel mio caso, vuol dire aprire un dibatti- questi poeti viene esaltato dalle dirom- storici basilari dell’Unità d’Italia. Diciamo to con anticipo per arrivare a parlare in penti sonorità del dj». che “Disco-Risorgimento” è l’altra faccia maniera approfondita nel 2011 di Risor- della medaglia di chi crede ancora o al- gimento. Lo scorso anno per il Centena- Studiando questo periodo storico ed meno spera, che qualcosa possa cam- rio del Manifesto Futurista ho portato in avvicinandoti alla personalità di Maz- biare in positivo in Italia a dispetto degli scena lo spettacolo sulla poetica mari- zini, cosa ti ha affascinato maggior- interessi personalissimi di uomini poten- nettiana “Donne, velocità, pericolo” ma mente? ti o di lobbies più o meno economiche. il percorso era partito nel 2004 quando «La vita di Mazzini è tutta incentrata su Centocinquanta anni fa, migliaia di per- debuttò; poi con i successi lo spettacolo una grande utopia: fare dell’Italia una na- sone sono morte per questo». è cresciuto ed è diventato un punto di ri- zione libera, repubblicana con il Popolo ferimento per chi il Futurismo veramente alla guida. è un’ossessione, la sua, che La regia e la drammaturgia sono di Fi- lo ama e lo conosce al di fuori di qualun- non dà pace, perché l’Italia si fa ma si fa lippo Gili: com’è nata la collaborazio- que anniversario. L’importante è creare monarchica, con i Savoia al comando. è ne con lui? un incontro ed un confronto intorno ad un’altra Italia quella che voleva Mazzini: «Con Filippo Gili c’è un rapporto di stima uno dei rituali più antichi dell’umanità: il Garibaldi non avrebbe dovuto fermarsi reciproca e di amicizia da anni, conosce teatro». a Teano. Un uomo che vive tutta la sua il mio modo di fare teatro e si è lasciato esistenza con fervore e passione per il trasportare con entusiasmo nel progetto. LAURA MANCINI compimento di un ideale è sicuramente Sua è l’idea di raccontare il Risorgimen- affascinante. La spinta dei giovani pa- to attraverso la figura focale di Mazzini, 29
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    Orizzonte Universitario Cinema aprile 2010 T Tim Burton imothy William Bur- ton, in arte Tim Burton, (Burbank -California- 25 agosto 1958) è regista, animatore, sceneggia- tore e produttore cine- matografico conosciuto dal pubblico soprattutto per la forte impronta “autoriale” dei suoi lavori caratterizzati da suggestive e par- ticolari ambientazioni fiabesche, gotiche, Viaggio nel mondo cinematografico poetiche e dark. Tim Burton ha saputo crearsi negli anni un ottimo team colla- dell’eccentrico regista americano borativo che vede come protagonisti la compagna attrice Helena Bonham-Car- ne del film d’animazione Red e Toby- Ne- sulla figura di Ed D. Wood considerato il ter, il compositore Danny Elfman e il suo miciamici (1981). Della sua esperienza peggiore regista della storia del cinema. amico-attore “fantoccio”, Johnny Depp. alla Disney, Burton ricorda: «Era una tor- Dopo i successi di Mars Attacks! (1996) e « …Certo, non avevo molti amici; ma pote- tura, dovevo disegnare tutte le scene con le Il Mistero di Sleepy Hollow (1999), Burton vo farne a meno, perché in giro c’erano ab- graziose bestioline ammiccanti. Semplice- si confronta con il remake dell’indimen- bastanza film interessanti e ogni giorno era mente non ci riuscivo». Nel 1982 realizza il ticabile kolossal interpretato nel 1968 da possibile vedere qualcosa di nuovo, qual- suo primo cortometraggio come regista, Charlton Heston, Il pianeta delle scimmie cosa che in qualche modo mi parlava… ». Vincent, di forte impronta autobiografi- (2001). Dopo Big Fish (2003) e il persona- Fin dalla giovane età, Tim si dimostra un ca. Dopo aver girato due lungometraggi lissimo remake del film del 1971, La Fab- ragazzo timido ed eccentrico, con pochi (Pee Wee’s Playhouse (1985) e Beetlejuice brica di Cioccolato (2004), Burton ritorna amici, ma dotato una grande creatività e (1988)) e la trasposizione cinematogra- all’animazione con La Sposa Cadavere vena artistica. La sua più grande passio- fica di Batman (1989) tratta dal famoso (2005). Nel 2007 esce l’attesissimo Swe- ne, oltre al disegno, è proprio il cinema: fumetto omonimo, Burton fonda la sua eney Todd: il diabolico barbiere di Fleet ama i film di serie B, gli horror, le pellicole casa di produzione (Tim Burton produc- Street, un musical dall’atmosfera dark di Mario Bava e del grande maestro Fe- tions) e gira uno dei suoi film più famosi, e splatter che vede ancora come prota- derico Fellini, dal quale riprende l’aspet- Edward mani di forbice (1990) che “inau- gonista un bravissimo Johnny Depp nei to visionario dei suoi film. Vincent Price è gura” la ventennale amicizia e la collabo- panni del barbiere sanguinario in cerca il suo attore preferito nonché interprete razione artistica tra il regista americano di vendetta. Nello stesso anno, Burton ri- di numerosi adattamenti cinematografi- e l’attore Johnny Depp. Nel 1992, Burton ceve (dalle mani dell’amico Depp) il Leo- ci tratti dai racconti di uno dei suoi scrit- ritorna all’animazione con uno dei suoi ne D’Oro alla carriera passando alla storia tori preferiti, Edgar Allan Poe. Nel 1979 film più amati: Tim Burton’s The Nightma- come il regista più giovane ad aver rice- entra a far parte del team di animatori re Before Christmas, lungometraggio rea- vuto tale prestigioso premio. Ultima fati- della Disney e partecipa alla realizzazio- lizzato con la tecnica della stop motion ca del regista americano è Alice in Won- che vede la derland (2010) dove Burton per la prima collaborazio- volta si cimenta con la grafica 3D; ad ac- ne musicale compagnarlo ancora una volta l’affidato di Elfman e talentuoso Johnny Depp nei panni del nei panni di Cappellaio Matto e l’inseparabile com- compositore pagna Helena Bonham-Carter nei panni e doppiatore- della Regina Rossa. Durante la conferen- cantante.Un za stampa del ComicCon 2009, Burton ha altro grande reso noto il suo prossimo progetto: Dark successo Shadows…in attesa di gustare il suo ulti- della coppia mo capolavoro, lasciamoci incantare dal- Burton-Depp la magia di Alice in Wonderland… è Ed Wood (1994), film LAURA FEDERICO omaggio (in bianco e nero) creato 30
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    Orizzonte Universitario Cinema aprile 2010 Alice mondo reale, è qui che dovrà imparare a vivere, se non vorrà rimanere blocca- ta nei lidi chimerici che la mente genera per autodifendersi dal mondo meschi- nel meraviglioso no, come è accaduto alla zia zitella, che sola e avvizzita ancora aspetta il prin- cipe azzurro promessole dai costumi del tempo. Il viaggio nel Sottomondo e la conoscenza dei suoi strampalati mondo di Tim Burton abitanti spingerà Alice a sostenere con fermezza che, per quanto un destino sia già inscritto nella storia, niente potrà I obbligarla ad agire secondo i dettami imposti. Alice potrà anche realizzare la racconti “Alice nel Paese delle (ma solo se pensi che lo siano!) al mat- missione profetica che la ritrae nell’ora- Meraviglie” e “Attraverso lo spec- tino prima di colazione”.Non è questa culum novella Giovanna D’Arco impu- chio e quel che Alice vi trovò” una contraddizione speculativa fine a gnare la spada e trafiggere il mostruoso devono la propria fortuna anche se stessa, bensì la ricerca di quell’equi- Cicciarampa, ma sarà lei stessa a segnare alla fantasia dei numerosi inter- librio tra immaginazione e ragionevo- il percorso che la condurrà al giorno “joy- preti, che dal 1865 in poi, traspo- lezza che permette il sano passaggio glorioso” della liberazione. I veri impulsi sero in quasi tutte le lingue i gio- dall’infanzia all’età adulta, che consente che muovono l’azione di Alice nascono chi di parole e i riferimenti tipici di confrontarsi con le vicissitudini della dall’incontro col co-protagonista Cap- dell’epoca vittoriana, su cui le opere del- vita con coraggio e consapevolezza di pellaio Matto (eccentrico J. Deep, che lo scrittore britannico Lewis Carroll sono sé. Alice odia le convenzioni borghesi cita i propri personaggi Burtoniani, sia costruite. Nel caso di “Alice in wonder- (dai corsetti alle politiche matrimoniali) quando“sforbicia” un vestitino per Alice land”, ultima attesissima opera del calei- perché frutto di schemi e consuetudini rimpicciolita – Edward mani di forbice doscopico regista Tim Burton, il metodo omologanti della società in cui vive, re- - sia quando si intontisce al suono del- della “trasposizione creatrice” è elevata al pressiva dell’autodeterminazione e della le parole - Willy Wonka). Sarà proprio il quadrato. Non si tratta solo degli scenari libertà di scelta. Tuttavia, è questo il suo Cappellaio ad immolarsi per salvare Ali- del mondo fantastico per antonomasia ce dalle guardie della Regina Rossa e sarà (stravagante e minuzioso in perfetto sti- ancora lui ad instillare in lei il dubbio che le Burtoniano, forse meno grottesco di il suo troppo razionalizzare gli even- ciò che l’autore avrebbe potuto contem- ti le abbia fatto perdere la “Moltezza” plare, probabilmente a causa dell’ascen- d’animo che la contraddistingueva. La denza Disneyana!) quanto soprattutto riconoscenza del sacrificio e la dimostra- dell’inedita evoluzione del personaggio zione d’essere padrona di se stessa con- di Alice (Mia Wasikowska) fedele solo durranno Alice a scendere direttamente iconograficamente alla tradizione e psi- in campo, che si tratti di una scacchiera o cologicamente delineata. “Sono l’Alice della società londinese di fine ‘800. Cer- sbagliata!” ripete la protagonista agli abi- ta critica ha imputato a Burton di aver tanti del Sottomondo ogni qual- reso “conformista” la più nota eroina volta le ricordano la profezia del nonsense reazionario. In realtà secondo cui “solo l’Alice che ha Burton, pur usando il clichè del ro- già visitato il regno può liberarli manzo di formazione, ha il merito dalla tirannia della Regina Rossa” di aver rotto la struttura circolare (Helena Bonham Carter splendi- dell’opera originale e di aver pro- damente beffarda). è con questa iettato la protagonista verso ben esplicita dichiarazione che Burton altre meraviglie, quelle del futuro invita a guardare ad una Alice nuova, che saprà immaginare e costruire. Il fragile ma reattiva, lontano dall’archeti- cinema burtoniano si riconferma indi- po finora conosciuto. Alice ha 19 anni ed scutibilmente una categoria a sé stan- è cresciuta turbata da incubi ricorrenti te nel panorama contemporaneo, che che le segnano il volto pallido e spento andrebbe considerata secondo un’ormai con profonde occhiaie. Da suo padre, rara “Politica degli autori”, ovvero lungimirante industriale, ha impara- ravvisando l’unicità dell’artista in to da un lato a reprimere i propri ogni sua opera al fianco dei capo- incubi con formule di psicologia lavori già acclamati, e non di certo spicciola quali “sei solo un sogno soppesando aspettative e delu- non puoi farmi del male!”, “da un sioni come molte penne si sono sogno ci si può sempre svegliare limitate a fare nel caso di “Alice in con un pizzico!”; dall’altro però, Wonderland”. ha anche imparato a “credere ad almeno 6 cose impossibili CARMEN ALBERGO 31
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    Orizzonte Universitario Letteratura aprile 2010 I ragazzi di vita di Pasolini A l termine di Ragazzi così il fiume scorre verso un’unica dire- grossi bidoni arruzzoniti, abbandonati di Vita non rimane zione in un rinnovarsi del sempre ugua- lì insieme a altri ferrivecchi, in un recinto. quella sensazione di le: queste vite hanno tutte un destino Erano abbastanza grossi, tanto che ci si soddisfazione che simile, quelle che seguiranno avranno la poteva camminare dentro sulle ginoc- in genere si prova stessa sorte, è come un incantesimo che chia, e lunghi quanto una persona. Den- quando si finisce di ha intrappolato i destini di chi si specchia tro uno di questi il Lenzetta c’aveva messo leggere un romanzo o si bagna nelle sue acque. L’acqua ha un della paglia; ne prese un poca, e la mise in distensivo, rilassante ruolo centrale, fa parte di una sorta di rito uno vicino. Ci si distesero e ci dormirono e coinvolgente; la sensazione che rima- iniziatico: si attraversa il fiume per dimo- fino alla mattina dopo alle dieci.” ne è, piuttosto, di malessere e tristezza: strare di essere grandi, di essere pronti: lo quelli che ne Il Sogno di una Cosa erano hanno attraversato il Caciotta, un duro; Si parla in romanesco, soprattutto con ragazzi di campagna semplici e schietti, il Riccetto, che da finto dritto che non imprecazioni e frasi smozzicate, è una in compagnia dei quali si trascorrevano riusciva a non farsi ‘fregare’ è diventato lettura che crea tensione, che esige at- ore tranquille, oltre che momenti più dif- adulto; non è riuscito a mettere piede tenzione ad ogni pagina, non perché ficili, in quest’altro romanzo sono adole- nelle sue acque il Bègalo, morto per un ‘bisogna stare attenti’, ma perché non si scenti della periferia di Roma, sottopro- attacco di tubercolosi sulle sue sponde; riesce a non rimanere coinvolti e a non letari con alle spalle famiglie sfrattate, infine Genesio, desideroso di crescere e provare un senso di colpa davanti a tanta ammucchiate insieme ad altre famiglie dimostrare qualcosa compiendo la tra- disperazione. A mio parere il senso di col- in stanze e corridoi di edifici fatiscenti. versata, muore, trascinato dalla corrente. pa nei confronti di questi personaggi è Il romanzo racconta le loro giornate tra- d’obbligo, anzi è più giusto affermare che scorse alla ricerca di soldi e passatempi. “Ma lui non riusciva ad attraversare dovrebbe essere immediato e naturale. Sono personaggi emarginati dalla città quella striscia che filava tutta piena di normale e rispettabile, non integrati in schiume, di segatura e d’olio bruciato, LUCA LAZZARO un contesto sociale di lavoro o scuola: come una corrente dentro la corrente la strada è il loro spazio e la loro scuola. gialla del fiume. Ci restava nel mezzo, e Una delle sensazioni più immediate, du- anziché accostarsi alla riva, veniva tra- rante la lettura, è che si stia assistendo scinato sempre in giù verso il ponte.” alla storia di adolescenti che non sono mai stati bambini. In loro non c’è la vo- è un fiume torbido e inaffidabile, una glia di giocare innocentemente, nessuno metafora più che somigliante al tipo di di loro è ingenuo; l’unico ad avere qual- vita che si ritrovano i personaggi pasoli- cosa in comune con la figura del bambi- niani, già minati dalla nascita. Anche in no, Marcello, muore quasi subito, proprio questo romanzo sono gli istinti più na- nel momento in cui va a cercare il Riccet- turali dell’uomo a farla da padroni: fame, to, suo migliore compagno di avventure. sonno, sesso, sono sempre presenti La strafottenza, la tracotanza, la malizia e la prepotenza sono talmente naturali da “Il Lenzetta e il Riccetto s’accostarono alla sembrare quasi congeniti; non esistono donna ch’era piccola e grossa come un ro- rapporti umani basati sull’amicizia, sui tolo di coppa, stettero un po’ a contrattare, vincoli familiari o d’amore. La povertà e e, passando tra i fili di ferro di un reticolato, la disperazione che regnano in questo si spinsero in dentro, tra mucchi fradici di romanzo non guardano in faccia a nien- canne. Non ci misero molto; appena che te e nessuno: per gioco si può decidere risortirono andarono calmi calmi a lavarsi di bruciare uno del gruppo, per rabbia si un pochetto a una fontanella, in mezzo al può reagire accoltellando la propria ma- piazzale dov’era il capolinea dei tranvai. dre, per necessità si rubano i soldi di tasca Per dormire ci pensò il Lenzetta. Dietro alla a un amico con il quale ci si stava diver- borgata Gordiani, in una prateria da dove tendo sul fiume poco prima. Il fiume è il si vedeva tutta la periferia con le borgate, punto di ritrovo dei personaggi, metafo- da Centocelle a Tiburtino, in fondo ad ra dello scorrere del tempo: come la vita un orto zuppo di guazza, ci stavano dei 32
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    Orizzonte Universitario Musica aprile 2010 Dal PoP al PoPulismo Come la paura del pop può portare ad una deriva del patrimonio musicale nazionale C olpa di Warhol o di nizione di opera d’arte. La musica popo- il palcoscenico nazional-popolare per ec- Lichtenstein. Vittima lare è solo uno scaltro, ma non questo cellenza, ad ottobre con il Premio Tenco degli snobismi di Wil- deprecabile tentativo di unire qualità si tramuta nel buen retiro della musica de o dello scherno del compositiva e successo di distribuzione d’autore italiana, in nome di quel bel Lu- Marchese del Grillo. (e acquisto). Sicuramente i discografici cifero che primo su tanti denunciò più di Troppo ben vestita da nel paese del bel canto hanno avuto gio- quarant’anni fa le manipolazioni e l’ipo- Marx o mitizzata da co facile nell’imporre un mercato redditi- crisia della kermesse canora che ormai è Pasolini. La poetica zio e variegato, che rispondesse alle più identificata con la città dei fiori. La morte popolare, l’estetica e l’identità della so- disparate esigenze di un pubblico fram- di Tenco è stata solo la prima vera ombra cietà di massa, è sempre stata inevitabil- mentato ma ben consapevole delle pro- gettata su uno show business che in mente al centro degli studi e delle criti- prie scelte. Per questo è stata eletta addi- nome del giusto introito non ha lesinato che dei pensatori più brillanti ed rittura una città a impersonificazione di impasti, favoritismi, divieti di vittoria (il eterogenei del passato. La musica legge- questo scontro tra presunte istanze intel- famigerato secondo posto di Elio e le ra, essa stessa una departita dall’antica lettuali contro quelle di consumo più im- storie Tese nel 1996?) o costrizioni, play- musica colta, rappresenta dai tempi di mediato: Sanremo, spaccata in due dalle back, verdetti inaspettati. Soltanto che, Elvis e di Modugno la presa della Basti- melodie che arrivano dal leggendario come in politica, mezzo secolo di cattivo glia nella concezione dell’intrattenimen- Ariston, a febbraio diventa con il Festival gusto, proposte dozzinali, ma anche di to musicale, una conquista popo- grandi rivelazioni, di sorpren- lare, una musica per tutti, (ri) denti performance e serate di producibile e fruibile da ogni ap- notevole magia musicale pos- passionato. Nonostante ciò un’ul- sono essere tollerate. Anzi si teriore frattura ha reso evidente al può persino ruotare attorno al suo interno il conflitto insito in carrozzone con ammirazione, ogni prodotto artistico di massa: seppur con le croniche obiezio- quello tra qualità formale, ricerca ni di sempre. Tutto fino alla tecnico-poetica e autorialità da goccia finale, l’ultimo tassello un versante, e dall’altro la necessi- del domino che finora non era tà di realizzare un buon risultato stato toccato. Ovvero “la disce- commerciale, reso possibile dalla sa in campo” nell’universo del massificazione dell’oggetto musi- marketing musicale da parte cale. Il fenomeno, caratteristico del mondo dello spettacolo, dell’intero settore a livello inter- non più come elemento corre- nazionale ha trovato nel nostro lato, ma come principe nella paese veri scontri e dicotomie, stanza dei bottoni. Un travaso fino a veri divorzi all’Italiana tra il di poteri dovuto alla crisi delle pubblico, diviso tra Area e Pooh, major e del gotha della disco- tra Nek e Capossela, Mango o Va- grafia nazionale ha portato ine- sco Brondi. Così irrimediabilmen- sorabilmente alla fine dell’indi- te antitetica è effettivamente la pendenza del businness del proposta complessiva del nostro disco. Conseguentemente alla panorama nazionale? In realtà ricerca di un valido sostegno l’artigianato pop, come dimostra- mediatico, questo si è affidato to dai Beatles fino a Battisti, ha al mondo dello showbiz cre- sempre avuto una propria dignità dendo di poterne trarre linfa creativa, fino ad aspirare alla defi- per il proprio avvenire. In realtà 33
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    Orizzonte Universitario Musica aprile 2010 serve giusto in una Afterhours) sa bene che questo è ben fase iniziale della rappresentato da due ben altri filoni che carriera (come do- nell’ultimo decennio si sono imposti vrebbe essere in come protagonisti: da una parte il pano- musica per le cover rama indie, sempre più sprovincializzato band) per assestare e d’altro canto sempre meno esterofilo, le proprie capacità. pronto finalmente ad abbandonare i Da lì in avanti si sus- vecchi panni di outsider, per sublimare seguiranno piccoli l’iniziale vocazione alternativistica in una atti creativi, più o nuova responsabilità d’autore. Per que- meno riusciti, ma sto il pop non viene più visto come un sempre con un suo mondo parallelo da cui guardarsi con dif- inconfondibile fidenza, ma come una realtà conquista- modo di interpreta- bilissima, e anzi da abbracciare a chitarre re la propria passio- tuonanti per diffondere con più slancio ne. Nel mondo or- la qualità della propria proposta. Dall’al- mai tecnocratico tro versante, dobbiamo ribadire la gran- della musica l’inter- de rivelazione degli anni zero, e cioè la pretazione, ciò che rivalutazione definitiva della musica et- ha fatto grandi i puri nica. Riuscendo a coinvolgere due Italie cantanti del passato, risvegliatesi da mondi solo apparente- dalla Vanoni a Dean mente lontanissimi, la taranta pugliese e Martin, è stata inve- i piccoli romanzi comaschi di Van De ce sotituita dall’imi- Sfroos sono partiti da direzioni opposte la magnetica voragine dei mass media, tazione. Come se, per conquistare la stessa penisola, stimo- veri e incontrastati dominatori economi- tornando alla metafora calcistica, a un lando ogni regione ad un recupero della ci del XXI secolo, ha portato a sostituire piccolo calciatore si chiedesse - anziché propria tradizione locale, in un tripudio gli antichi (mal)costumi con uno svuota- la capacità di saper giocare e reggere di canti dialiettali e cantastorie rivalutati mento totale dei contenuti, creando luc- una partita di pallone - di esibirsi in dopo decenni di oblio come veri padri cicanti contenitori dalle tinte rissose e un’imitazione dei tocchi di un grande del fondatori dell’humus musicale del Bel- dallo spessore più becero: i talent show. passato. Replicami Pelé o David Bowie e paese. La sfida all’indomani del nuovo Si è cominciato a valutare l’artista come farò di te una star. L’equazione non torna, decennio è raccolta tutta qui: nella difesa un intrattenitore, studiando il come anzi- semplicemente perché dall’imitazione e nella celebrazione della nostra naturale ché il cosa, cercando polli da allevare e pura, dall’apprendimento ottuso del inclinazione culturale più squisitamente materie prime da lavorare. Lo star system mero aspetto tecnico dell’arte musicale, popolare, senza per questo assecondare ha sempre avuto tale componente, il fati- possono derivare solo inquietanti brutte quel pericoloso iato tra democrazia mu- dico motto di ogni ambizioso impresario, copie o ancor peggio cloni pluriassem- sicale e oligarchia mediatica. “farò di te una star!”. Quel lasciarsi “usare”, blati di glorie del passato. Non solo è quel mettere il proprio talento a disposi- bene imparare a riconoscere questa deri- ALESSIO ZIPOLI zione della parte commerciale e organiz- va contenutistica del pop da cassetta, zativa di settore. Il vero problema è il pa- capire la differenza tra chi è un artista, rametro della selezione: si cercano chi fa l’artista, e chi uomini e donne intonati che sappiano è un artista ma pre- usare la propria voce e con capacità di ferisce ugualmente muoversi su un palco, non si cercano “recitare” una parte cantanti. La differenza è la valutazione pre-impostata per dei soli aspetti formali, quasi un atteg- convenienza di no- giamento scientifico, da laboratorio in torietà. è ancora più cerca di cavie. Non si capisce la differen- rilevante ribadire za tra chi “tira su” un cavallo da corsa e che, nonostante le un calciatore. In entrambi i casi l’agente insidie dello scher- sceglie in principio basandosi sulla fisici- mo, dei talent show, tà, sulla naturale prestanza: ma poi il ca- e dei gusti macche- vallo diventa solo una macchina da tene- ronici dell’audience re ben in allenamento e con le nazional-popolare, funzionalità qualitative in eccellenza, il la vera musica PO- calciatore viene allenato, cresciuto, ma Polare in Italia risie- soprattutto diventa un creativo. Perché de altrove. Chi vive in lui, anche se non è la prima persona a il “paese reale” calciare un pallone nella storia dell’uo- (come quello pro- mo, nasce un atto originale, personale e fessato l’anno scor- autentico: la reinterpretazione di modelli so dai coraggiosi 34
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    E se vi dicessi che un tempo il Diavolo prese dimora a Milano? Probabilmente mi prendereste per matta, ma i mila- nesi del Seicento non erano affatto di questo avviso e sapevano pure dove alloggiava: al numero 3 di corso di Porta Romana. Qui sorge un bel palazzo dall’aspetto barocco, ora occupato da uffici, il quale fu acquistato dal duca Ludovico Acerbi nel 1615. Allo scoppio della celeberrima peste manzoniana del 1630, mentre migliaia di persone prendevano la via del “foppone” (la fossa comune fuori dalle mura), questo blasonato signore dall’aspetto vagamente inquietante girava per le meste vie cittadine su un’elegante carrozza trainata da sei cavalli neri. Un cronista dell’epoca fornisce una vivida imma- gine del duca: «Di anni cinquanta in circa con barba quadra et longa, né magro né grasso, né bianco né nero. Comparisce ogni giorno in carrozza superbissimo con sedici staffieri giovani, sbarbati, vestiti di livrea verde dorata et con assai copia di gioie». Estremamente facoltoso, spese mol- tissimo nel rendere sontuosa e sfavillante la sua dimora. Inoltre, mentre gran parte dell’imbellettata nobiltà meneghina sceglieva le più salubri dimore agresti per scappare dal morbo, il sinistro duca Acerbi, rimasto in città, organizzava le feste più sfarzose per i damerini dagli illustri natali rimasti in città. La popolazione nata sotto più modesti auspici non ve- deva di buon occhio questo grande spreco di denaro e soprattutto non sopportava che nessuno dei partecipanti ai festeggiamenti contraesse la peste. Le voci corsero velocemente e il duca divenne a volte untore, a volte novello Belzebù. E in fondo, come dar torto ai sospettosi milanesi? A pochi metri dalla sede universitaria di Festa del Perdono si erge la chiesa di Santo Stefano Maggiore, fondata nel V secolo e successivamente riedifica- ta, per volere di Carlo Borromeo, a partire dal 1584. Questo edificio, non più officiato in quanto sede dell’Archivio storico Diocesano, nasconde da seco- li, dietro la sua semplice facciata a volute e lesene ioniche, il segreto di una delle più brutali congiure della Milano sforzesca. Una ricerca congiunta dell’Istituto di medicina legale e di quello di Storia medioevale e moderna dell’Università degli Studi di Mila- no ha portato alla ricostruzione delle dinamiche che portarono, il 26 dicembre 1476, al violento assassinio di Galeazzo Maria Sforza. Il cranio dello sfortunato rampollo è stato di recente ritrovato sotto la pavimentazione della chiesa di Sant’Andrea a Melzo e mo- stra i segni della ferocia degli attentatori. Il cronista Orfeo Cenni da Ricavo, testimone dell’accaduto, racconta: « […] li dierono quatro cholpi: primo nella ghola dal canto stan- cho, l’altro sopra la testa stancha, l’altro sopra al ciglio nel polso, el quarto nel fiancho di drieto, e tutti di pugnali. E questo fu inn un baleno e uno alzare d’occhi, e chosì venne rinchulando indrieto. E veniva trabocchando, e io lo volsi sostenere, ma non fui chosì presto che ‘l cascò a sedere e poi rinversò in tutto». La prossima volta che passate da- vanti a questa bella chiesa rivolgete un pensiero allo sfortunato Galeazzo Maria, il cui corpo straziato, dimenticato dalla folla impaurita, fu lasciato per ore ed ore sul sagrato.
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