Introduzione e rapporto contengono dati e statistiche sulle tendenze delle vendite e delle locazioni per le "seconde case" nelle principali località turistiche italiane.
FIMAA è la Federazione Italiana Mediatori e Agenti d'Affari.
Antoitalia è associata FIMAA Milano.
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1. 1
Osservatorio Nazionale Immobiliare Turistico 2013
Roma, 1 Agosto 2013
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2. 2
È stato presentato in Confcommercio–Imprese per l’Italia il rapporto FIMAA sul mercato
immobiliare turistico. Il Rapporto prende in esame dati di 185 località di mare e 92 di
montagna e lago e traccia la congiuntura immobiliare del mercato della locazione e della
compravendita dell’estate 2013 rispetto al 2012.
Queste le principali risultanze dell’analisi:
• In calo gli italiani che hanno programmato una vacanza nell’estate 2013, ma in lieve
aumento il turismo dall’estero: gli affitti estivi di case per vacanza passeranno,
rispetto al totale dei viaggi programmati, dal 9,4% del 2012 all’8,1% per gli italiani;
e dal 12,9% al 13% per la componente straniera, con una contrazione media
rispetto al 2012 del 12%;
• Locazioni in calo in tutte le regioni, con le maggiori variazioni negative in Abruzzo (-
22,5%) e Sicilia (-20%). Seguono Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto, con cali
intorno al 15%, mentre il minor calo del numero di contratti (tra il 5% e il 6%) si
registra in Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche e Molise (tav. 1);
• Sul mercato degli affitti estivi, rispetto al 2012 è emerso che:
- molte prenotazioni effettuate dagli italiani sono ultimate in forte ritardo (last
minute);
- i periodi di vacanza degli italiani sono, in media, più contenuti mentre quelli
degli stranieri sono stabili,
- vi sono spazi per trattare i canoni di locazione o, come conseguenza di una
maggiore disponibilità di alloggi in offerta, necessità di rivederli al ribasso.
• I canoni di locazione calano, in media, del 10,5% tendenziale annuo, con picchi del -
20% in Friuli Venezia-Giulia e Sicilia. Lievi cali, nell’ordine del 5%, in Basilicata,
Calabria, Lazio, Marche e Toscana, mentre in Lombardia i canoni sono stabili
rispetto ai livelli del 2012 (tav. 1);
• Nel corso dei primi 6 mesi del 2013 si è assistito ad un ulteriore rafforzamento di
appartamenti in vendita in località turistiche a cui non ha fatto seguito un’analoga
tendenza sotto il profilo degli scambi che, in tal modo, sono diminuiti del 13,2%
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente;
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3. 3
• I maggiori cali, in questi primi 6 mesi dell’anno, si sono registrati nelle isole, in
Piemonte, Trentino Alto-Adige e Umbria. All’opposto, la riduzione minore del
numero di scambi (-10%) si registra in Valle d’Aosta, Molise e Basilicata (tav. 1).
• Come diretta conseguenza i prezzi medi di vendita sono diminuiti rispetto allo
scorso anno del 6,2% nelle località di mare e del 3,3% in quelle montane e lacuali. Si
registra una variazione percentuale annua sensibilmente più negativa per i prezzi
minimi medi, segnale che la qualità é in grado di tenere meglio il mercato;
• Ma nonostante l’IMU, la TARSU e la crisi finanziaria con un più ridotto flusso di
prestiti bancari per l’investimento immobiliare, il “mattone” resta in testa alle
preferenze di investimento degli italiani (col 35% di preferenze).
• La montagna “tiene” maggiormente il valore, mentre nelle località marine la crisi si
è abbattuta colpendo in modo indifferenziato tutte le localizzazioni e gli stati di
conservazione, anche se occorre evidenziare come gli immobili nuovi di minore
qualità siano quelli che registrano il calo maggiore (7%);
• Tra le 10 località con i prezzi massimi medi di compravendita più elevati (Tav. 4), ai
primi posti Capri e Forte dei Marmi con 15.000 Euro al metro quadro. A seguire
Madonna di Campiglio (14.000 Euro/mq), Santa Margherita Ligure (13.500
Euro/mq), Cortina d’Ampezzo e Courmayeur (12.000 Euro/mq); in fondo alla
classifica, Sestri Levante con 8.900 Euro/mq;
• Solo in 3 località di montagna si sono osservati, rispetto all’estate 2012, modesti
aggiustamenti positivi dei prezzi medi: Moena (TN):+ 0,8%, Falcade (BL): +0,5% e
Madonna di Campiglio (TN): + 0,1%. Si rilevano poi altre località, tra cui 10 di mare,
dove i prezzi risultano stabili (tav. 2);
• Nelle località marine considerate, il calo maggiore nel 2013 si registra in Friuli
Venezia-Giulia, con cali del 9,2% dei prezzi medi degli appartamenti rispetto allo
scorso anno; mentre, all’opposto, tengono meglio in Calabria (-3,4%; tav. 3).
• Il Friuli Venezia-Giulia guida anche la classifica delle variazioni annue dei prezzi
medi nelle località di montagna (-11,8%); mentre, all’opposto, la variazione “meno”
negativa è dell’Umbria (+0%), preceduta dal Trentino Alto-Adige (-0,6%; tav. 3).
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4. 4
Tavola 1
Sintesi delle variabili fondamentali di mercato
Regioni Numero di
compravendite
Numero di locazioni Canoni di locazione
Var% 2013 su anno 2012 Var% 2013 su anno 2012 Var% 2013 su anno 2012
ABRUZZO -13,5 -22,5 -10,0
BASILICATA -10,0 -12,5 -5,0
CALABRIA -12,9 -14,8 -5,0
CAMPANIA -13,7 -12,8 -10,0
EMILIA-ROMAGNA -10,8 -6,1 -10,0
FRIULI VENEZIA-GIULIA -14,0 -12,8 -20,0
LAZIO -13,1 -6,3 -5,0
LIGURIA -13,7 -11,0 -10,0
LOMBARDIA -11,9 -5,0 0,0
MARCHE -13,0 -5,0 -5,0
MOLISE -10,0 -5,0 -10,0
PIEMONTE -15,0 -10,0 -10,0
PUGLIA -13,0 -10,0 -10,0
SARDEGNA -17,3 -15,0 -10,0
SICILIA -18,5 -20,0 -20,0
TOSCANA -13,1 -15,0 -5,0
TRENTINO ALTO-ADIGE -15,0 -10,0 -10,0
UMBRIA -15,0 -15,0 -10,0
VALLE D’AOSTA -10,0 -10,0 -15,0
VENETO -13,0 -15,0 -10,0
ITALIA -13,2 -12,0 10,5
Fonte: FIMAA-Confcommercio
Tavola 2
Località che, rispetto al 2012, non hanno subito variazioni percentuali negative dei prezzi
medi (valori %)
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5. 5
Aggiustamenti positivi dei prezzi medi
Moena (TN): 0,8%, Falcade (BL): 0,5%, Madonna di Campiglio (TN): 0,1%
Variazioni % nulle
Località di mare
Noli (SV), Levanto (SP), Santo Stefano al mare (IM), Arma Di Taggia (IM), 5 Terre
(SP), Celle ligure (SV), Riva Ligure (IM), Diano Marina (IM), Savona (SV), Fiumaretta
(SP), Villasimius (CA)
Località di montagna
Arona (NO), Assisi (PG), Brunico (BZ), Canazei (TN), Città di Castello (PG), Fiera Di
Primiero (TN), Folgaria (TN), Foligno (PG), Gubbio (PG), Lavis (TN), Levico Terme
(TN), Limone (CN), Male' (TN), Orvieto (TR), Perugia (PG), Pinzolo (TN), Ponte Di
Legno (BS), Prato Nevoso (CN), Riva del Garda (TN), Spoleto (PG), Stresa (VB), Todi
(PG), Torbole (TN), Verbania (VB)
Fonte: FIMAA-Confcommercio
Tavola 3
Variazioni percentuali annuali (2013/2012) nominali dei prezzi medi di compravendita di
appartamenti nelle principali località turistiche italiane, per Regione (valori percentuali)
Regione Località di mare Località montane e lacuali
Abruzzo -6,3% -3,9%
Calabria -3,4% n.d.
Campania -6,2% n.d.
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6. 6
Emilia-Romagna -7,4% n.d.
Friuli Venezia-Giulia -9,2% -11,8%
Lazio -6,5% n.d.
Liguria -6,4% n.d.
Lombardia n.d. -5,0%
Marche -6,3% n.d.
Molise -4,4% n.d.
Piemonte n.d. -3,3%
Puglia -3,7% n.d.
Sardegna -4,5% n.d.
Sicilia -3,7% n.d.
Trentino Alto-Adige n.d. -0,6%
Toscana -7,0% n.d.
Umbria n.d. 0,0%
Valle d'Aosta n.d. -5,3%
Veneto -4,8% -8,1%
Fonte: FIMAA-Confcommercio
Tavola 4
La top ten dei prezzi medi di compravendita di appartamenti top o nuovi delle principali
località turistiche italiane
(Euro al mq)
Località turistiche Prezzi
(€/mq)1
Movimenti rispetto alla
posizione occupata nel
2012
1. Capri (NA) 15.000 +2
1
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7. 7
1. Forte dei Marmi (LU) 15.000 =
2. Madonna di Campiglio (TN) 14.000 +2
3. S. Margherita Ligure (GE) 13.500 -1
4. Cortina D'Ampezzo (BL) 12.000 +1
4. Courmayeur (AO) 12.000 +3
5. Anacapri (NA) 10.500 +3
6. Porto Cervo (OT) 10.000 =
6. Selva di Val Gardena (BZ) 10.000 +3
7. Sorrento (NA) 9.500 +4
8. Alassio (SV) 9.100 +6
9. Porto Rotondo (OT) 9.000 +4
10. Sestri Levante (GE) 8.900 =
Fonte: FIMAA-Confcommercio
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8. Osservatorio Nazionale
Immobiliare Turistico 2013 FIMAA sul mercato delle case
per vacanza
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9. 2
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10. 3
Responsabile Valerio Angeletti, Presidente FIMAA
Coordinamento tecnico e idea
progettuale
Fabrizio Savorani, Responsabile turismo FIMAA
Consulente Scientifico Stefano Stanzani, Università di Bologna
Si ringraziano i Presidenti Provinciali FIMAA e gli agenti immobiliari FIMAA contattati che hanno
reso possibile la pubblicazione del presente lavoro.
Un ringraziamento, inoltre, a Chiara Cavazzuti e Nadia Zandoli per l’indispensabile supporto.
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11. 4
Presentazione
Il mio punto di osservazione è sempre il medesimo: opero nel settore immobiliare da più
di 30 anni. Sono romagnolo, quindi l’interesse per tutto ciò che riguarda l’accoglienza
turistica è, per così dire, una parte di me. E’ inutile sottolineare qui il ruolo trainante
degli imprenditori e degli operatori immobiliari romagnoli i quali hanno sempre offerto
indicazioni fondamentali affinchè il nostro paese fosse in grado di garantire ai turisti
un’accoglienza davvero degna di tale nome. Nel lontano 1912 è stata fondata Milano
Marittima e la data di nascita ufficiale del turismo romagnolo è il 30 luglio 1843, sotto il
governo pontificio: dopo la messa e la visita al Duomo, il cardinal legato e il vescovo di
Rimini inaugurarono lo Stabilimento Bagni. Rapidamente è nato il turismo di massa,
siamo passati dalle colonie alla disperazione per il bilancio del secondo conflitto
mondiale, dal grande dinamismo degli anni Cinquanta ai “favolosi” anni Sessanta,
quando la riviera, meta preferita anche dei più noti personaggi dello spettacolo, è
diventata la vera e propria capitale del turismo europeo. Potremmo considerare
analogamente la storia e l’evoluzione del turismo in altre località italiane, arrivando agli
stessi esiti: l’Italia si è da sempre distinta nell’accoglienza turistica.
A noi operatori del terzo millennio, alle prese già da troppo tempo con una crisi
economica che ha tolto persino ai nostri figli la voglia di sognare, spetta un compito
arduo, difficilissimo, ma non impossibile: fare rivivere la nostra storia, rilanciare il
nostro paese nel mondo, trovare una strada per i nostri giovani e se la strada non si
trova, spetta a noi costruirne una nuova. Certamente il momento attuale non ci regala
dati confortanti per l’intero comparto immobiliare e più precisamente nel settore
turistico per l’anno 2012 si registra una contrazione delle compravendite in ambito
nazionale rispetto l’anno precedente del 13,2% mentre la percezione che ho sui prezzi,
dopo la verifica con i colleghi delle località turistiche, è che il rialzo dei valori degli
ultimi anni presenta una brusca frenata ed in alcuni casi una sensibile diminuzione.
Ritengo che buona parte dei motivi di questa situazione non siano da imputare
solamente ad una globale crisi economica, ma vadano a sommarsi alla grande
incertezza della situazione interna che deriva dalla mancanza di decisioni importanti
non solo da parte degli imprenditori del settore ma anche della politica e delle banche.
In questo momento il mercato turistico immobiliare è lasciato solo dalle banche che non
finanziano né i privati né gli imprenditori; la politica non riesce a trovare soluzioni che
portino sviluppo e, per “far cassa”, con la fiscalità deprime il settore. Gli imprenditori
subiscono il mercato in quanto non supportati dalle banche, e drenati di risorse dalla
politica, il più delle volte sono costretti ad abbassare i prezzi per rientrare negli
affidamenti. In questo contesto l’atteggiamento delle famiglie italiane che nonostante
tutto vedono ancora di buon grado la casa, non solo come bene strumentale ma anche
come investimento, è più equilibrato di quello dei finanziatori, politici e degli
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12. 5
imprenditori.
Che cosa ha sempre differenziato e qualificato l’accoglienza turistica italiana? Ritengo
che questo possa essere il punto di partenza per un rilancio dell’ immobiliare turistico
secondo le seguenti “proposte operative” :
- Valorizzazione e promozione del nostro patrimonio storico e monumentale: Roma,
il caput mundi, radice non soltanto nostra, ma dell’identità europea; Venezia,
Firenze ecc. Per valorizzazione intendo infrastrutture efficienti ed economiche,
sicurezza, strutture di elevato standard qualitativo, operatori preparati, cortesi,
con un’ottima conoscenza delle lingue straniere. Per promozione intendo il fare
conoscere ai potenziali turisti le tradizioni italiane e il made in Italy, attraverso la
partecipazione a fiere e manifestazioni internazionali.
- Valorizzazione e promozione del nostro patrimonio naturalistico, il mare in primis
ma non solo.
- Semplificazione delle procedure burocratiche per i turisti stranieri che desiderino,
per esempio, acquistare una casa per vacanza nel nostro paese: VISTO facile e
veloce e l’opportunità di avere per chi investe cifre rilevanti in immobili un
permesso di soggiorno (ciò avviene già in Spagna).
- Complessi turistico-immobiliari di grande qualità con il valore aggiunto dei servizi
(Spa, cambio biancheria, piscine, negozi, asili, etc.)
- Introduzione di nuove formule che agevolino l’acquisto di un immobile con minore
ricorso al credito
- Diminuzione delle imposizioni fiscali nelle transazioni, agevolazioni e incentivi
all’investimento (la legge “Scellier” in Francia per esempio da la possibilità agli
acquirenti di seconde case da locare di avere benefici consentendo una
detrazione fino al 25% del prezzo da spalmare in nove anni).
Tali proposte sono tuttavia parzialmente o interamente realizzabili soltanto potendo
contare su una classe politica capace e onesta e attraverso un consapevole recupero
dell’etica. Faccio mie le parole di papa Francesco, tratte dalla lettera che il Pontefice
ha scritto al I Ministro inglese Cameron nell’imminenza del G8 (17-18 giugno 2013): “le
varie e gravi sfide economiche e politiche che il mondo odierno affronta richiedono un
coraggioso cambiamento di atteggiamenti, che ridia al fine (la persona umana) e ai
mezzi (l’economia e la politica) il posto loro proprio. Il denaro e gli altri mezzi politici
ed economici devono servire e non governare, tenendo presente che la solidarietà
gratuita e disinteressata è, in modo apparentemente paradossale, la chiave del buon
funzionamento economico globale.”
Fabrizio Savorani
Responsabile
Settore Turismo FIMAA
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13. 6
1. La situazione economica italiana e il turismo dell’estate 2013
Il tono
negativo
dell’economia
italiana
L’economia italiana cresce poco, anzi decresce. Il che, probabilmente,
potrebbe apparire come un problema limitato, se non fosse che buona parte
delle nostre imprese è stata depredata negli anni dei suoi asset patrimoniali
migliori: quelli immobiliari. Attraverso una finanza che sta pagando - insieme
ai cittadini ed alle imprese - ancora oggi le conseguenze, ciò ha causato un
impoverimento complessivo del sistema economico, i cui principali valori sono
rappresentati dalla creatività e dalla tecnologia, espressione della qualità del
lavoro e della cultura italiana (intesa come tradizione).
Seppur nella sua estrema semplificazione, ciò spiegherebbe il perché nel
primo trimestre 2013 le chiusure aziendali in Italia hanno accelerato parecchio
la loro corsa: Cerved ha contato circa 23mila imprese che hanno avviato una
procedura di insolvenza o una liquidazione volontaria, in aumento del 7%
rispetto allo stesso periodo del 2012; mentre i fallimenti delle imprese hanno
toccato un nuovo record a 3.500 procedure avviate, in aumento del 12%
rispetto allo stesso periodo del 2012. Secondo i dati del Cerved i concordati
sono cresciuti del 76%, con un boom per quelli "in bianco" introdotti dalla
nuova legge di settore.
La sintesi dei
dati negativi
Eppure, se si guardano le variazioni medie annue del PIL, tra il 1988 ed il 1998
l’Italia mostrava una situazione più favorevole rispetto alla crescita
dell’economia giapponese, americana ed europea nel complesso, ma già nel
decennio successivo (1999-2008) la situazione, seppur favorevole, emergeva
già di minore crescita rispetto alle economie americana ed europea.
Dal 2009 e fino al 2012 la crescita del Belpaese si allontana progressivamente
da quella media europea, in media di mezzo punto percentuale; mentre nel
2013 e 2014 i dati, rispettivamente a preconsuntivo e previsionali, farebbero
salire all’1% la misura del divario (tav. 1).
Tavola 1
Crescita nominale del PIL in alcuni contesti
(valori % rispetto all’anno precedente)
Contesti Media
1988-
98
Media
1999-
08
2009 2010 2011 2012 2013 2014
Italia 6,6 3,7 -3,5 2,1 1,8 -0,8 -0,4 1,4
Giappone 2,9 -0,2 -6,0 2,4 -2,5 1,1 0,7 2,3
USA 5,6 5,0 -2,2 3,8 4,0 4,0 3,4 4,7
Area Euro 5,5 4,1 -3,4 2,8 2,7 0,7 0,7 2,2
Totale OCSE 8,0 5,2 -2,6 4,5 3,8 2,9 2,6 4,1
Fonte: OECD Economic Outlook 93 database.
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14. 7
E i dati
positivi: solo
esogeni
Dalla tavola si evince che la crisi a doppia “V” risulta essenzialmente di matrice
europea e che, in tale ambito, l’Italia tarda a riprendere il sentiero della
crescita: si deve infatti osservare come la media dei Paesi OCSE e gli Stati Uniti
tra il 2009 ed il 2014 presenterebbero un solo dato negativo della mancata
crescita: quello del 2009 (tav. 1).
È anche per questo motivo che, secondo l’UNWTO, l’Organizzazione Mondiale
del Turismo, il turismo internazionale, dopo la crisi del 2009, è cresciuto
incessantemente a tutto il 2012, ed anche i preconsuntivi 2013 appaiono
favorevoli.
Record storico
del turismo
internazionale
nel 2012
In particolare, nel 2012, i flussi internazionali hanno raggiunto il record storico,
varcando la soglia del miliardo di arrivi (1.035 milioni, per l’esattezza), con un
incremento del 4% rispetto all’anno precedente (39 milioni in più).
I trend degli arrivi internazionali seguono le previsioni a due velocità formulate
all’inizio del nuovo millennio dall’UNWTO: nonostante l’Europa si confermi
l’area più visitata (sarebbero previsti 717 milioni di arrivi internazionali nel
2020), emerge la crescita più moderata del turismo nelle economie avanzate tra
il 1995 ed il 2020 (Americhe +3,8% ed Europa appena +3,1%), più veloce quella
delle destinazioni emergenti del panorama internazionale, quali Medio Oriente
(+6,7%), Est Asia e Pacifico (+6,5%), Sud Asia (+6,2%) e l’Africa (+5,5%; tav.2).
Tavola 2
Previsioni degli arrivi turistici internazionali nelle differenti Aree (in milioni)
peso percentuale e tasso di crescita (valori %)
Aree Anno
base
Previsioni Quota di mercato
(%)
Tasso di
crescita
medio annuo
1995 2010 2020 1995 2020 1995-2020
Africa 20 47 77 3,6 5 5,5
Americhe 110 190 282 19,3 18,1 3,8
Est Asia e Pacifico 81 195 397 14,4 25,4 6,5
Europa 336 527 717 59,8 45,9 3,1
Medio Oriente 14 36 69 2,2 4,4 6,7
Sud Asia 4 11 19 0,7 1,2 6,2
Mondo 565 1.006 1.561 100 100 4,1
Fonte: UNWTO's Tourism 2020 Vision forecasts.
La somma dei
dati negativi e
positivi sulle
partenze di
italiani e di
arrivi di
stranieri
Sul fronte interno, com’è logico attendersi, secondo l’Isnart saranno "solo" 28,7
milioni le partenze degli italiani che hanno programmato una vacanza
nell’estate 2013, circa 2,6 milioni in meno rispetto al 2012, il 73% delle quali in
Italia, corrispondenti a poco meno di 22,4 milioni (-10,7% sul 2012; fig. 1).
Buone notizie, invece, dal turismo estero: il CISET stima un incremento del 2,4%
sull'anno precedente nell'incoming (per 13,7 milioni di viaggiatori alla frontiera);
mentre l'outgoing degli italiani rimane quasi stabile sugli stessi livelli del 2012.
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15. 8
nell’estate
2013 mostra
una tenuta
Di conseguenza la nostra economia turistica, nel terzo trimestre dell'anno, per
motivazione vacanza, si potrebbe trovare a gestire le risorse di 38 milioni di
arrivi (tra italiani e stranieri) che, per una buona parte impatterà direttamente
sulle case nelle località turistiche (fig. 1).
Figura 1
Tipologie di alloggio scelte dai vacanzieri italiani e stranieri per trascorrere
le proprie vacanze estive 2013 (valori %)
*Previsioni in base a dati Isnart e Ciset 2013.
‘’ Per gli stranieri, quote percentuali calcolate senza tener conto della modalità “nessun
pernottamento” nelle statistiche di Banca d’Italia.
Elaborazioni Ufficio Studi FIMAA su dati Istat e Banca d’Italia.
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16. 9
Mercato della
locazione di
case vacanze:
tiene la
componente
degli stranieri,
ma cala quella
italiana. Il
saldo fa
supporre un
calo del 12%
nel numero di
contratti
Le conseguenze del numero di partenze così determinato risulta coerente con
quanto percepiscono, in media, gli operatori immobiliari interpellati
nell’indagine svolta. Sul mercato degli affitti estivi, rispetto al 2012 è infatti
emerso che:
• molte prenotazioni effettuate dagli italiani sono ultimate in forte ritardo,
addirittura nel momento in cui va in stampa questo volume (last minute);
• i periodi di vacanza degli italiani sono, in media, più contenuti mentre
quelli degli stranieri sono stabili,
• vi sono spazi per trattare i canoni di locazione o, come conseguenza di
una maggiore disponibilità di alloggi in offerta, necessità di rivederli al
ribasso.
Queste sembrano le determinanti economiche del fatto che oltre il 56% del
campione di interpellati esprima un giudizio, a preconsuntivo della stagione
2013, di una stabilità nel numero di contratti di locazione stipulati nel periodo
estivo, anche se non è da trascurare quasi il 36% di interpellati che propende per
una riduzione. Com’è evidente, risulta esigua (meno dell’8%) la quota di
ottimisti. Tale situazione fa stimare un calo delle locazioni estive, come si
evince da grafico sottostante, nell’ordine dei 12 punti percentuali (fig. 2).
Figura 2
Mercato della locazione di appartamenti nelle principali località turistiche
italiane, estate 2013
(giudizi di aumento al netto di quelli di calo; valori %)
Fonte: Ufficio Studi FIMAA,luglio 2013.
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17. 10
Canoni
calanti, in
misura del
10% medio
Sui canoni, i giudizi raccolti dagli operatori interpellati risultano
tendenzialmente allineati rispetto a quelli raccolti sul numero di contratti di
affitto, con una quota ancora più consistente di giudizi di stabilità, che sfiorano
il 70% del campione; mentre i giudizi ottimisti rappresentano “appena” il 3,5%
degli interpellati (fig. 2).
I dati sono significativamente più ottimisti, in media, per le località di mare: ciò
discende dalla presenza nel campione di località di montagna di numerosi
comuni turistici “meno” famosi che abbassano il sentiment. Secondo i dati
rilevati, infatti, in alta stagione, nelle località di maggior prestigio, come
Cortina o Courmayeur si possono spendere, in media, fino a 1.200-1.300 Euro a
settimana (tavv. 3, A1 Appendice Statistica).
I canoni minimi medi che sono stati corrisposti nel mese di giugno, invece,
risultano mediamente più bassi rispetto a quelli massimi medi del 40%: anche in
tal caso, come nel precedente, è possibile, per i fruitori, avere speso ancora
meno, per esempio, nelle località di mare e montagna della Calabria (si veda
tav. A.1 Appendice Statistica).
Tavola 3
Canoni minimi e massimi medi settimanali dell’appartamento più richiesto
nelle principali località turistiche italiane di 4 posti letto, spese incluse
(Euro a unità per settimana)
Tipo
Località
GIUGNO LUGLIO AGOSTO
Min Max Min Max Min Max
Mare 407 561 595 742 702 929
Montagna 377 477 507 642 620 865
Fonte: Ufficio Studi FIMAA,luglio 2013.
I rendimenti
potenziali
lordi
“stagionali”
Ipotizzando di percepire 3 canoni stagionali al mese, in via prudenziale, e
considerando i canoni medi indicati, il rendimento potenziale medio lordo annuo
di una casa vacanza non usufruita ma messa sul mercato della locazione, oscilla
tra il 3 ed il 3,3% nelle località marine e tra il 2,6 ed il 2,7% in montagna.
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18. 11
2. Il mercato della compravendita di appartamenti nelle principali località turistiche
italiane
Mattone in
crisi, ma
ancora un 35%
di italiani lo
ritiene il
migliore
investimento
La mancanza di crescita economica dilaga in piaga sociale nel mondo del lavoro,
dove troppi sono i giovani disoccupati e, anche per coloro che il lavoro lo
detengono, sussistono nubi sulle aspettative future e difficoltà nell’accesso al
credito, a causa di contratti di impiego non positivamente valutati dagli score
bancari. L’aumento delle tasse e la continua percezione, poi, di ricevere servizi
inadeguati, allontana le persone dagli investimenti e finisce per far loro
preferire nella misura di 2 italiani su 3, secondo l’indagine Acri-Ipsos dello scorso
ottobre 2012, la liquidità.
Se da un lato, secondo l’indagine citata, oramai solamente il 35% degli italiani
vede nel mattone l’investimento ideale (per le motivazioni sopra evidenziate),
dato questo che rappresenta il “minimo” storico dal 2001 (lo share era il 70% nel
2006 ed il 54% nel 2010), è pur vero che la preferenza risulta sistematicamente
superiore a tutte le altre formule di investimento (tav. 5).
Tavola 5
Come investire il risparmio nell’incertezza
(valori % sul campione di italiani interpellati)
2001 2006 2011 2012
Immobili 39 70 43 35
Strumenti finanziari più sicuri 29 13 30 32
Titoli di Stato, CD, obbligazioni 20 8 21 24
Polizze vita/Fondi pensione 9 5 9 8
Strumenti finanziari a rischio 11 5 4 5
Fondi comuni 7 4 2 3
Azioni 4 1 2 2
Nessuno 21 12 23 28
Tenerli liquidi 8 6 13 13
Meglio spendere 8 3 3 4
Non sa 5 3 7 11
Fonte: Indagine ACRI-Ipsos.
Il clima di
incertezza ed
il calo delle
compravendite
immobiliari:
ma il desiderio
del mattone
resiste
Certamente ed in conseguenza, quindi, è innegabile il calo di compravendite
immobiliari che, secondo l’Agenzia delle Entrate, per l’intera Italia, avvicina il
complesso delle 448mila del 2012 alle 430mila che furono scambiate nel 1985,
ma non si può trascurare la proverbiale fiducia degli italiani per la casa, dato
che la loro “memoria di elefante” da risparmiatore, come diceva Einaudi, è stata
di certo allontanata dagli investimenti finanziari con le turbolenze di questi
ultimi anni (Cirio, Parmalat, Argentina, ecc.).
Il desiderio di disporre di una casa al mare, in montagna o al lago (nonostante
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19. 12
l’enorme ed ingiusta imposizione fiscale sugli immobili) si mantiene comunque
relativamente elevato, grazie anche all’erosione dei prezzi che, secondo
l’indagine FIMAA appena conclusa, calano in un anno del 3,3% in media nelle
località lacuali e di montagna e del 6,2% in quelle marine che, per prime,
avevano iniziato la loro ridotta crescita negli anni passati (fig.3).
Figura 3
Variazioni percentuali annuali nominali dei prezzi medi di appartamenti nelle
principali località turistiche italiane (valori %)
Fonte: Ufficio Studi FIMAA, luglio 2013.
Numero di
compravendite
turistiche nei
primi 6 mesi
2013: -13,2%,
dato in
migliore
rispetto a
-27% del 2012
L’indagine, frutto di interviste con i Presidenti Provinciali di tutta Italia associati
a FIMAA1
, evidenzia una situazione di difficoltà nelle compravendite turistiche
che calano, a preconsuntivo 2013, secondo i giudizi espressi dagli interpellati,
del 13,2% in un anno, nelle località considerate nell’indagine. Occorre
considerare che, rispetto alla variazione fortemente negativa fatta registrare nel
2012 (-27%), il dato dell’anno in corso risulta migliorativo. Dopo essere calate
del 15% nel 2008 rispetto all’anno precedente, nei 2009 mostrano qualche
debole segnale di miglioramento (-10,9%), e sembrare di aver raggiunto la fine
del ciclo nel 2010; poi il -27%, come si ricordava, stimato nel 2012, ferma le
aspettative di ripresa (figg.3 e 4).
1
Che si sono avvalsi, a loro volta ed eventualmente, dei loro associati che si occupano di mercato turistico. Si veda
Nota metodologica al termine di queste pagine.
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20. 13
Figura 4
Mercato della compravendita di appartamenti nelle principali località
turistiche italiane, estate 2013
(giudizi di aumento al netto di quelli di calo; valori %)
Fonte: Ufficio Studi FIMAA, luglio 2013.
… ed IMI
turistico che
cala meno di
quello
nazionale, ma
risulta più
ridotto
Come diretta conseguenza l’IMI2
percentuale turistico dei primi 6 mesi del 2013,
che esprime il numero di compravendite di appartamenti nelle principali località
turistiche italiane rapportato al relativo stock edilizio, risulta calante di 18
centesimi di punto rispetto 2012, distanziandosi di oltre due decimi di punto da
quello complessivo nazionale, in ipotetico calo dal 2012, dello 0,46% (fig. 5).
2
Indicatore di mobilità immobiliare, stimato sulle località turistiche monitorate nella presente indagine. Per il totale
nazionale sono stati invece considerati i dati sul numero di scambi nazionali al primo trimestre 2013.
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21. 14
Figura 5
Indicatore di mobilità immobiliare (IMI) del mercato nazionale residenziale e
di quello degli appartamenti nelle principali località turistiche italiane
(valori %)
****
*Preconsuntivi-
Fonte: Ufficio Studi FIMAA, luglio 2013.
2.1. Le variazioni percentuali nominali dei prezzi medi degli appartamenti nelle
principali località turistiche, per tipo di località e zona
Le variazioni
dei prezzi
minimi e
massimi
medi: la
domanda “fa
il mercato” e
privilegia gli
immobili
migliori
Nelle località turistiche considerate, in media, calano maggiormente i prezzi
minimi (indipendentemente dalla zona urbana considerata).
Nel complesso il mercato appare, comunque, in una situazione di luce ed ombre: è
possibile affermare che, in talune situazioni fortunate, la domanda riesce a
strappare sconti fino al 20-25% sul prezzo offerto, ma non in modo generalizzato e
sistematico. Anche i top price delle località più “cool” (prezzi medi massimi)
hanno incominciato a risultare maggiormente trattabili, ma in media le variazioni
sono riassumibili in quelle riportate in tavola 6. Sono comunque gli immobili di
“minore qualità complessiva”, ossia in localizzazioni non eccellenti, seppur ai
margini di quelle migliori, non dotati di classi energetiche efficienti, con finiture
di scarsa qualità ad essere meno domandati, e di conseguenza, i relativi prezzi,
sono scesi in misura maggiore. È quindi il forte potere contrattuale della domanda
che “fa il mercato”, data anche l’abbondanza nelle località turistiche prese in
esame di immobili in offerta.
Ciò è imputabile certamente alla crisi economica di cui si è detto, ma anche alle
aspettative ex-post introduzione dell’IMU, insieme alle notizie stampa di operatori
non qualificati che spesso comparano l’attuale fase congiunturale del mercato
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22. 15
immobiliare ad un gioco con una pericolosa roulette russa.
Tavola 6
Variazioni percentuali annuali nominali dei prezzi medi di compravendita di
appartamenti nelle principali località turistiche italiane (valori percentuali)
Località
turistiche
Prezzi minimi
medi
Prezzi massimi
medi
In media
Marine -7,0 -5,7 -6,2
Non marine -3,7 -3,0 -3,3
Fonte: Ufficio Studi FIMAA, luglio 2013.
Il nuovo cala
in modo
consistente,
l’usato si
tratta ma
tiene di più
Dopo anni di tenuta, anche i prezzi degli immobili nuovi sono ritoccati verso il
basso: dai dati si legge, anche in tal caso, che la tenuta è migliore per le località
lacuali e montane e per gli immobili di più elevata qualità (il divario della
variazione percentuale annua per i prezzi massimi medi top o nuovi rispetto a
quelli minimi è, rispettivamente, dell’1% per le località di mare e dello 0,3% per
quelle lacuali e montane, insieme).
Forse, in media, ed in termini generali, è possibile affermare che le più forti
variazioni percentuali in negativo rilevate nel 2013 rispetto agli scorsi anni dei
prezzi riferiti ad immobili top o nuovi siano state originate dalla consapevolezza
dei devoloper che risulta oramai impossibile aggrapparsi ad un mercato
profondamente mutato nei suoi fondamentali.
Per il mercato dell’usato, specie per le periferie, si osservano valori in decisa
riduzione (anche se in misura minore rispetto al nuovo); mentre i prezzi centrali
sembra siano quelli più stabili, seppur con variazioni di riduzioni: probabilmente
sono le poche famiglie fiduciose nel futuro che possono fare acquisti senza
ricorrere a capitale di debito che, approfittando del potere conferito dal proprio
status, tentano di garantirsi la seconda casa al mare o in montagna (a
testimoniare una domanda selettiva, ma non inesistente; tav. 7).
Tavola 7
Variazioni percentuali annuali nominali dei prezzi minimi e massimi medi di
compravendita di appartamenti per zona urbana e stato di conservazione nelle
principali località turistiche italiane (valori percentuali)
Località turistiche Top / Nuovi Centrale usato Periferico usato
Minimo Massimo Minimo Massimo Minimo Massimo
Marine -8,1 -7,1 -5,5 -4,4 -7,1 -4,8
Non marine -3,6 -3,3 -3,4 -2,8 -4,3 -2,7
Fonte: Ufficio Studi FIMAA, luglio 2013.
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23. 16
2.2. Le classifiche dei prezzi medi più elevati degli appartamenti e delle variazioni
percentuali annuali nominali dei prezzi medi nelle principali località turistiche
Graduatoria
dei prezzi
medi top
con 3 nuove
località
rispetto al
2012
Il mercato a “macchie di leopardo”, come si ricordava, con poche enclave di felicità,
genera, comunque, una graduatoria dei prezzi medi più elevati che non si discosta di
molto da quella elaborata nel 2012.
Forte dei Marmi, che guidava la classifica 2012, si fa “raggiungere” da Capri che
guadagna 2 posizioni. Nella classifica, mantengono invariata la loro posizione Porto
Cervo (al 6° posto) e Sestri Levante (al 10°); mentre rappresentano new entry 2013
Sorrento (dall’11° al 7° posto), Alassio (che guadagna ben 6 posizioni) e Porto
Rotondo (tav.8).
Tavola 8
La top ten dei prezzi medi di compravendita di appartamenti top o nuovi3
delle
principali località turistiche italiane (Euro al mq)
Località turistiche Prezzi
(€/mq)4
Movimenti rispetto
alla posizione
occupata nel 2012
1. Capri (NA) 15.000 +2
1. Forte dei Marmi (LU) 15.000 =
2. Madonna di Campiglio (TN) 14.000 +2
3. S. Margherita Ligure (GE) 13.500 -1
4. Cortina D'Ampezzo (BL) 12.000 +1
4. Courmayeur (AO) 12.000 +3
5. Anacapri (NA) 10.500 +3
6. Porto Cervo (OT) 10.000 =
6. Selva di Val Gardena (BZ) 10.000 +3
7. Sorrento (NA) 9.500 +4
8. Alassio (SV) 9.100 +6
9. Porto Rotondo (OT) 9.000 +4
10. Sestri Levante (GE) 8.900 =
Fonte: Ufficio Studi FIMAA, luglio 2013.
3
I prezzi medi delle case vacanza nelle migliori localizzazioni non corrispondono ai massimi assoluti. I
primi riflettono la situazione media del mercato nella fascia dei valori più elevati, i secondi le punte alle
quali i prezzi possono arrivare. Queste punte possono raggiungere livelli superiori ai valori medi massimi
riportati anche del 40-50%.
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24. 17
Graduatoria
dei prezzi
medi top
della
montagna: ci
sono ben 17
località
Sono 9 su 13 nella classifica dei prezzi medi top le località di mare, ad espressione di
una generale maggiore appetibilità: nella top ten, fra le località di montagna,
compaiono Madonna di Campiglio, Cortina, Courmayeur e Selva di Val Gardena. A
loro seguito, nella classifica dei prezzi più elevati delle località di montagna, si
possono elencare, per via di molte località con lo stesso prezzo (ad indicare un
appiattimento delle localizzazioni), altri 14 luoghi: Corvara, Ortisei, San Martino di
Castrozza, Canazei, Madesimo e Breuil-Cervinia. Si sottolineano i guadagni di ben 9
posizioni rispetto alla graduatoria 2012 delle due valdostane Gressoney (tavv. 8 e 9).
Tavola 9
La top ten dei prezzi medi di compravendita di appartamenti top o nuovi3
delle
località di montagna italiane (Euro al mq)
Località turistiche Prezzi
(€/mq)5
Movimenti rispetto
alla posizione
occupata nel 2012
1. Madonna Campiglio (TN) 14.000 =
2. Courmayeur (AO) 12.000 +1
2. Cortina D'Ampezzo (BL) 12.000 =
3. Selva di Val Gardena (BZ) 10.000 +1
4. Corvara (BZ) 8.600 +2
5. Ortisei (BZ) 8.500 =
6. S. Martino Castrozza (TN) 7.000 +1
6. Canazei (TN) 7.000 +3
6. Madesimo (SO) 7.000 +2
7. Breuil – Cervinia (AO) 6.600 +3
8. San Candido (BZ) 6.500 +4
8. Livigno (SO) 6.500 +3
8. Champoluc (AO) 6.500 +6
8. Moena (TN) 6.500 +5
9. Gressoney Saint Jean (AO) 5.900 +9
9. Bardonecchia (TO) 5.900 +6
10. Gressoney Trinité (AO) 5.500 +9
Fonte: Ufficio Studi FIMAA, luglio 2013.
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25. 18
Graduatoria
dei prezzi
medi top
delle
località
marine: ci
sono ben
17 località
Nella graduatoria dei prezzi medi di appartamenti top localizzati nelle località
marine, Capri e Forte dei Marmi guadagnano la vetta di località più costosa, la prima,
guadagnando due posizioni rispetto alla classifica 2012. Stabile Santa Margherita
Ligure in 3° posizione e Porto Cervo in 5°. I maggior guadagni sono però di Alassio (al
7° posto); mentre Sestri Levante e Rapallo perdono due posizioni (tavv.8 e 10).
A differenza di qualche anno fa, dove i 10 prezzi medi top delle località montane
risultavano finanche del 30-40% superiori a quelli delle 10 località di mare, in questa
rilevazione si assiste ad un maggiore livellamento che, potrebbe aiutare, nel
complesso, il mercato a rifiatare.
Tavola 10
La top ten dei prezzi medi di compravendita di appartamenti top o nuovi3
delle
località marine italiane
(Euro al mq)
Località turistiche Prezzi
(€/mq)6
Movimenti rispetto
alla posizione
occupata nel 2012
1. Capri (NA) 15.000 +2
2. Forte dei Marmi (LU) 15.000 =
3. S. Margherita Ligure (GE) 13.500 =
4. Anacapri (NA) 10.500 +2
5. Porto Cervo (OT) 10.000 =
6. Sorrento (NA) 9.500 +2
7. Alassio (SV) 9.100 +4
8. Porto Rotondo (OT) 9.000 +2
9. Sestri Levante (GE) 8.900 -2
10. Positano (SA) 7.800 +2
11. Rapallo (GE) 7.500 -2
Fonte: Ufficio Studi FIMAA, luglio 2013.
I prezzi medi delle case vacanza nelle migliori localizzazioni non corrispondono ai massimi assoluti. I primi
riflettono la situazione media del mercato nella fascia dei valori più elevati, i secondi le punte alle quali i
prezzi possono arrivare. Queste punte possono raggiungere livelli superiori ai valori medi massimi riportati
anche del 40-50%.
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26. 19
Non ci sono
vere
rivalutazioni
nei prezzi
medi rispetto
al 2012:
aggiustamenti
in lieve rialzo
in tre località
di montagna
Evidentemente è impossibile parlare di vere e proprie rivalutazioni immobiliari
nell’anno appena concluso, tuttavia, è possibile scorgere un insieme di località
dove i prezzi medi degli appartamenti ad uso vacanza non hanno subito
contrazioni.
I dati positivi elaborati sul campione di località analizzate riguardano tutti la
montagna: due della Provincia di Trento (Moena e Campiglio) e Falcade, nel
bellunese.
Variazioni percentuali nulle dei prezzi medi, si registrano, poi, in queste altre
località della provincia di Trento: Canazei, Fiera Di Primiero, Folgaria, Lavis,
Levico Terme, Male' e Pinzolo. A completare il quadro del Trentino Alto-Adige
compare poi Brunico della Provincia di Bolzano.
È comunque l’Umbria che si contraddistingue per avere, in media, una minor
perdita di prezzo, su base annua, degli appartamenti ad uso vacanza: Assisi, Città
di Castello, Foligno, Gubbio, Perugia, Spoleto, Todi della Provincia di Perugia e
Orvieto della provincia di Terni (tavv. 11 e 12).
Tra le località di lago non calano Stresa e Verbania (VB), e, sempre in Piemonte,
nella montagna cuneese, Limone e Prato Nevoso (tav. 11).
Tra le località di mare, invece, 9 su 10 delle variazioni nulle si contano nelle
Province liguri; Villasimius, vicino a Cagliari, è la decima e ultima, a testimoniare
come le località marine subiscano, nel complesso, maggiori riduzioni.
Tavola 11
Località che, rispetto al 2012, non hanno subito variazioni percentuali negative
dei prezzi medi (valori %)
Aggiustamenti positivi dei prezzi medi
Moena (TN): 0,8%, Falcade (BL): 0,5%, Madonna di Campiglio (TN): 0,1%
Variazioni % nulle
Località di mare
Noli (SV), Levanto (SP), Santo Stefano al mare (IM), Arma Di Taggia (IM), 5 Terre (SP),
Celle ligure (SV), Riva Ligure (IM), Diano Marina (IM), Savona (SV), Fiumaretta (SP),
Villasimius (CA)
Località di montagna
Arona (NO), Assisi (PG), Brunico (BZ), Canazei (TN), Città di Castello (PG), Fiera Di
Primiero (TN), Folgaria (TN), Foligno (PG), Gubbio (PG), Lavis (TN), Levico Terme (TN),
Limone (CN), Male' (TN), Orvieto (TR), Perugia (PG), Pinzolo (TN), Ponte Di Legno (BS),
Prato Nevoso (CN), Riva del Garda (TN), Spoleto (PG), Stresa (VB), Todi (PG), Torbole
(TN), Verbania (VB)
Fonte: Ufficio Studi FIMAA, luglio 2013.
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27. 20
3. Le variazioni percentuali annuali nominali dei prezzi medi degli appartamenti
nelle principali località turistiche per Regione
Nelle località marine considerate, il peggior risultato 2013 sembra da attribuire al
Friuli Venezia-Giulia, con cali del 9,2% dei prezzi medi degli appartamenti in località
di mare rispetto allo scorso anno; mentre, all’opposto, le minori perdite si
individuano in Calabria (-3,4%; tav. 12).
Il Friuli Venezia-Giulia guida anche la classifica crescente delle variazioni annue dei
prezzi medi nelle località di montagna (-11,8%); mentre, al’opposto, la variazione
“meno” negativa è dell’Umbria (+0%), preceduta dal Trentino Alto-Adige (-0,6%; tav.
12).
Tavola 12
Variazioni percentuali annuali nominali dei prezzi medi di compravendita di
appartamenti nelle principali località turistiche italiane, per Regione (valori
percentuali)
Regione Località di mare Località montane e
lacuali
Abruzzo -6,3% -3,9%
Calabria -3,4% n.d.
Campania -6,2% n.d.
Emilia-Romagna -7,4% n.d.
Friuli Venezia-Giulia -9,2% -11,8%
Lazio -6,5% n.d.
Liguria -6,4% n.d.
Lombardia n.d. -5,0%
Marche -6,3% n.d.
Molise -4,4% n.d.
Piemonte n.d. -3,3%
Puglia -3,7% n.d.
Sardegna -4,5% n.d.
Sicilia -3,7% n.d.
Trentino Alto-Adige n.d. -0,6%
Toscana -7,0% n.d.
Umbria n.d. 0,0%
Valle d'Aosta n.d. -5,3%
Veneto -4,8% -8,1%
Fonte: Ufficio Studi FIMAA, luglio 2013.
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28. 21
4. Alcune osservazioni per il rilancio del turismo immobiliare, emerse dall'indagine
La crisi economica di cui si è detto, individua una via di contrazione da un lato, ma
mette in movimento idee per uscire dall’empasse che sembra aver coinvolto sia gli
aspetti più pratici del mercato, ma anche quelli dell'entusiasmo e dell'investimento
verso nuove soluzioni.
In un periodo di forte incertezza, in cui tutti si domandano come si svilupperà il
settore nel futuro, i testimoni privilegiati interpellati non risparmiamo critiche per la
mancanza di misure concrete a sostegno del settore (defiscalizzazione dei canoni di
localizzazione, agevolazioni per il ritiro delle permute usate, ecc.), ma si osserva un
grande spirito di rinnovamento, di voglia di provare e reinventarsi.
Dalle loro Provincie, i Presidenti FIMAA interpellati si confrontano quotidianamente
con la stretta del credito, la tassazione degli immobili in vendita e con un turismo
molto diverso rispetto a qualche anno fa.
La maggior parte evidenzia che il periodo di vacanza si è ristretto e propone misure
incentivanti l'afflusso di nuovi clienti. Si potrebbero studiare prezzi più competitivi da
spalmare però su un periodo di vacanza più lungo, il che consentirebbe agli operatori
di appoggiarsi ad una permanenza più consistente, insomma, meglio un periodo
garantito anche con canoni un poco ribassati, piuttosto che l'incertezza di trovarsi in
piena stagione con immobili sfitti.
Non sono mancate, poi, parole spese a sensibilizzare il recupero di aree parzialmente
inutilizzate o utilizzate in modo non funzionale, che faciliterebbero l'accesso dei
turisti alle spiagge meno servite. Creare percorsi pedonali, ad esempio, sfruttando
binari ferroviari morti e rendendo accessibile ed allettante la spiaggia, consentirebbe
di lavorare meglio sulle zone più arretrate geograficamente, ampliando e
diversificando l'offerta.
In alcune città d’arte ricercare nuove tipologie consente di creare una nuova
domanda, come ad esempio il “ristrutturato di pregio”, occasione per ridare nuovo
smalto ai centri urbani, capaci di attrarre nuovi turisti e vecchi affezionati. Anche in
questo caso sarebbe interessante alimentare la redazione di business plan per
valutare la sostenibilità economica delle iniziative.
La necessità di un allargamento dell’offerta per assecondare più nicchie differenti di
turismo pare particolarmente avvertita: ci sono luoghi molto caratteristici e
particolari, che pur differenziandosi dal patrimonio di località turistiche consolidate,
potrebbero offrire molto ed ampliare il bacino d'utenza, se solo fossero oggetto di
maggior attenzione per quel che riguarda la tutela ed il recupero del territorio.
Il coro univocamente, in altri termini, afferma che occorre sapersi rinnovare,
spostando la nostra ottica in modo da abbracciare nuove occasioni. Valorizzazione ed
impegno possono essere strumenti importanti, che pur non prescindendo da un
rinnovamento delle risorse economiche alla radice, possono offrire delle chances per
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29. 22
modificare il mercato ed aprire nuove porte.
Chi lo ha saputo fare, ad esempio, ha saputo intercettare la domanda internazionale,
riuscendo ad affittare “alloggi tipici del luogo” riconvertiti in eleganti suite di lusso,
dotati dei più moderni servizi, ad un canone settimanale di giugno, pari a 4 volte
quello medio pubblicato in questa indagine, per il mese di agosto.
Fare turismo, significa anche questo, e il desiderio è che le voci isolate dai territori
possano divenire una efficiente ed univoca politica nazionale a difesa e tutela del
settore, che non solo conservi il turismo esistente, ma ne crei di nuovo.
Infine, una critica è stata rivolta allo strumento, specie in quei territori dove il
turismo si mescola insieme alla vita quotidiana: occorre, a fianco delle considerazioni
sulle case per vacanza, sviluppare considerazioni sul mercato immobiliare per fare
sentire di più la voce istituzionale di FIMAA.
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47. 40
Nota metodologica sulle modalità di indagine
Attraverso telefonate ed e-mail sono stati contattati i Presidenti Provinciali FIMAA a cui è stato
richiesto di esprimere valutazioni sul mercato degli appartamenti nelle principali località
turistiche relativamente ai canoni di locazione degli affitti estivi, ed ai prezzi di compravendita.
Gli operatori interpellati, talvolta, hanno contattato colleghi che si occupavano di sottomercati
specifici (ad es. affitto o località più lontane rispetto alla loro attività); altre volte essi stessi
hanno espresso le valutazioni richieste, in quanto direttamente coinvolti nel processo di gestione
degli affitti estivi e di compravendita delle case vacanza.
Alla fine si sono raccolti dati di 185 località di mare e 92 di montagna di 69 Province.
Nelle telefonate è stato possibile raccogliere anche sensazioni e misure per il rilancio del
turismo, oltre ad un generale sentiment sulle grandezze caratteristiche dei due “sottomercati”:
quello della locazione e quello della compravendita.
Qualora per esigenze di tempo gli operatori interpellati non potessero rispondere alle
telefonate, hanno compilato un questionario on-line (metodologia CAWI) in grado di raccogliere
il sentiment su dinamica, rispetto allo scorso anno, del numero di affittanze estive, del livello
dei canoni di locazione, del numero di contratti di compravendita e del livello dei prezzi di
vendita (in tutti casi attraverso l’espressione di un giudizio articolato su 5 modalità: forte
contrazione, diminuzione, stabilità, lieve aumento, forte rialzo).
I dati così raccolti sono stati elaborati ed in grado di fornire una congiuntura nazionale. Infatti,
la particolare metodologia non fornisce stimatori statistici corretti per ciascuna località, ma
certamente per l’Italia nel complesso e per le Regioni con più località monitorate come Liguria,
Emilia-Romagna e Trentino Alto-Adige.
I dati di ogni località rappresentano pertanto un sentiment puntuale che ha una minore
significatività statistica, ma poiché risultano espressione di “super” testimoni privilegiati, quali i
Presidenti Provinciali, appunto, affidabili ed elaborabili.
Rassegna stampa Antoitalia www.antoitalia.it Osservatorio nazionale immobiliare turistico 2013 FIMAA
01 agosto 2013 www.antoitalia.it Rassegna stampa Antoitalia