Per l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, le scoperte sono giunte dopo cinque anni di studi di Eni nell’Africa dell’Est, dove si era finora trovato poco gas e altrettanto poco petrolio. “Pur essendo il Mozambico un paese giovane, ci è sembrato che le possibilità di trovare qualcosa fossero ragionevoli, circa del 20 per cento”, ha detto Scaroni nel corso di un’intervista a Milano. “Ovviamente è una situazione di alto rischio/alto rendimento”.
Hábitos de uso e comportamento dos internautas brasileiros em mídias sociaisElife Brasil
A pesquisa Hábitos de uso e comportamento dos internautas brasileiros em mídias sociais buscou descobrir em primeira mão quem são os brasileiros ativos nas mídias sociais.
Além disso, descobrimos em qual ferramentas eles mais participam, qual o uso de cada uma delas e qual a sua influência como fonte de informações.
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Novidades do CSharp 4.0 - C. Augusto Proiete & Henrry PiresComunidade NetPonto
Apresentação sobre as novas funcionalidades do CSharp 4, adicionadas no .NET Framework 4.0, com demonstrações práticas de utilização de cada uma destas funcionalidades, na 1ª Reunião Presencial da Comunidade NetPonto, no Porto
La Senatrice Cinzia Bonfrisco interviene all’incontro dei candidati veronesi con la Confederazione nazionale dell’artigianato, piccola e media impresa. “Il credito dovrà per forza cambiare” afferma la Senatrice Bonfrisco, “c’è una spesa pubblica buona, che garantisce i servizi, è da eliminare quella improduttiva e diminuire la burocrazia. Puntare sulle defiscalizzazioni e sul project financing”.
“Dobbiamo tornare alla guida del Paese per riportarlo a crescere”. La Senatrice Bonfrisco interviene per difendere il patrimonio degli italiani, pubblico e privato. Risorse per gli ammortizzatori sociali, aiuti alle imprese, abolizione dell’IMU sulla prima casa e tasse alte a chi porta il lavoro fuori dall’Italia.
L'equity swap, ha sostenuto Michele Briamonte legale di Grande Stevens, era un contratto finanziario standard, che all'epoca dei fatti non aveva obblighi di comunicazione al mercato. Briamonte è inoltre tornato sulla questione costituzionale del ''ne bis in idem'', ovvero dell'impossibilità di essere giudicati due volte per gli stessi fatti.
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La Senatrice Cinzia Bonfrisco interviene all’incontro dei candidati veronesi con la Confederazione nazionale dell’artigianato, piccola e media impresa. “Il credito dovrà per forza cambiare” afferma la Senatrice Bonfrisco, “c’è una spesa pubblica buona, che garantisce i servizi, è da eliminare quella improduttiva e diminuire la burocrazia. Puntare sulle defiscalizzazioni e sul project financing”.
“Dobbiamo tornare alla guida del Paese per riportarlo a crescere”. La Senatrice Bonfrisco interviene per difendere il patrimonio degli italiani, pubblico e privato. Risorse per gli ammortizzatori sociali, aiuti alle imprese, abolizione dell’IMU sulla prima casa e tasse alte a chi porta il lavoro fuori dall’Italia.
L'equity swap, ha sostenuto Michele Briamonte legale di Grande Stevens, era un contratto finanziario standard, che all'epoca dei fatti non aveva obblighi di comunicazione al mercato. Briamonte è inoltre tornato sulla questione costituzionale del ''ne bis in idem'', ovvero dell'impossibilità di essere giudicati due volte per gli stessi fatti.
Al salone della sede di Confindustria dall'Associazione imprenditrici e donne dirigenti d'azienda (Aidda), confronto tra candidate e proposte trasversali ai partiti. In politica, la “quota” utile è la meritocrazia, serve parità anche nei salari. La Senatrice Bonfrisco “mondo ancora di soli uomini”.
Gli alpini di Sommacampagna celebrano gli 80 anni chiamando a raccolta le penne nere della zona Mincio. Grande partecipazione al raduno organizzato per celebrare l’anniversario del gruppo. Tra le autorità presenti, la Senatrice Bonfrisco.
Confcooperative Verona, Palazzo della Gran Guardia, riproporre il modello delle cooperative in chiave moderna per dare una risposta alla crisi valoriale, prima che finanziaria ed economica, che ha destabilizzato i mercati internazionali negli ultimi anni. La Senatrice del PdL Cinzia Bonfrisco ha dipinto la cooperazione come un’economia “umana, solidale, dove il progresso non è fatto solo di finanza ma anche di economia reale, e dove la persona è considerata il valore fondante”.
Rivalta, inaugurata la scuola materna di Città di Brentino Belluno, costruita in soli dieci mesi. Classi a prova di sicurezza, fatte con materiali eco-sostenibili, scaldate e illuminate con energia da fonti alternative. All’evento ha partecipato, tra gli altri, la Senatrice Cinzia Bonfrisco.
Bonfrisco: JP Morgan vuole parlarci dei suoi derivati piazzati nei Paesi europei invece che inventare analisi utili ai suoi interessi? A quando un presidente del Consiglio che difende il suo Paese invece che farsi coccolare dalle banche straniere? Nota della Senatrice Bonfrisco su caso JP Morgan.
«C’è il Paschi di ieri e quello di oggi», commenta il consigliere indipendente della banca Michele Briamonte. «A Siena il cambiamento è iniziato con l’arrivo di Profumo e Viola e il rinnovo del cda – aggiunge -. Oggi la banca è stabile e in pieno rilancio». Per quanto riguarda il passato, la parola passa al consiglio del 6 febbraio.
Soave, si incontrano centinaia di persone tra reduci, politici, militari, bambini, ragazzi, in ricordo dei 120 mila morti della Campagna di Russia. I piccoli della prima elementare della Ippolito Nievo di Soave hanno portato in omaggio dei garofani. Il presidente Schifani ha inviato al sindaco la medaglia del Senato, consegnata dalla Senatrice Bonfrisco.
Arena di Verona, Cinzia Bonfrisco (Pdl), componente della commissione bilancio del Senato, esprime “grande soddisfazione per l’emendamento approvato. Il Parlamento ha svolto un buon lavoro importante”.
Banca centrale europea. Alla luce della mancata nomina per il board della Bce del lussemburghese Mersch, la deputata Anna Paola Concia (Pd) e la senatrice Anna Cinzia Bonfrisco (Pdl) hanno scritto una lettera a Mario Monti per chiedere un “riequilibrio di genere” nel board della Bce. In prima linea la Senatrice Bonfrisco che ribadisce l’importanza del tema del riequilibrio della rappresentanza di genere in tutte le sedi istituzionali nazionali e sovranazionali.
Soave, riconoscimenti del presidente della Repubblica e del Senato per il pellegrinaggio nazionale dedicato ai caduti. Commemorazione a 70 anni dalla tragica battaglia che si combatté nel gennaio ‘43 e permise la ritirata dalla Russia. Il monumento riproduce il sottopasso ferroviario di Nikolajewka, punto d’inizio della storica ritirata. Presenti tra gli altri il sottosegretario alla difesa, Gianluigi Magri, la senatrice Cinzia Bonfrisco, il parlamentare Alberto Giorgetti, l’assessore regionale Massimo Giorgetti e il presidente della Provincia, Giovanni Miozzi.
MIUR lancia il portale noisiamopari.it per sostenere le “pari opportunità” e per la lotta contro la discriminazione. Il Portale noisiamopari.it, sostenuto dall'attenzione e dall'impegno del Sottosegretario all'Istruzione, Marco Rossi Doria, è suddiviso in sezioni utili per approfondire i fenomeni e conoscere i progetti e le iniziative realizzate.
Rai lancia la prima piattaforma web dedicata alla fiction, ai documentari e alle serie Tv, con sottotitoli in inglese, francese e arabo: “Terramed Plus”. Un progetto internazionale, realizzato in partenariato con cinque televisioni pubbliche del Mediterraneo, cofinanziato dell’UE nell’ambito del Programma Euromed Audiovisuel III. «Il catalogo sarà continuamente alimentato dalle televisioni pubbliche algerina, francese, spagnola, marocchina, dal canale franco-tedesco Arte, e dalla Rai che, con RaiNews, è capofila del consorzio» ha dichiarato Marco Simeon, Direttore delle Relazioni Istituzionali e Internazionali della Rai.
Il mercato della pubblicità alle porte di una rivoluzione: l’Adv tabellare scalzata da nuovi strumenti di comunicazione basati sulla web reputation. Si fanno strada i professionisti della Rete. Il punto di Pier Domenico Garrone, co-fondatore del think-tank blog “Il Comunicatore Italiano” su Corriere delle Comunicazioni.
Giuseppe Biesuz al Matching Fieramilano rivendicati i meriti del nuovo contratto
Paolo Scaroni Mozambico: ENI prosegue la sua scommessa dell'Africa orientale
1. New York Times, Eni, scommessa vinta in Mozambico
Per l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, le scoperte sono giunte dopo cinque anni di studi di Eni
nell’Africa dell’Est, dove si era finora trovato poco gas e altrettanto poco petrolio. “Pur essendo il
Mozambico un paese giovane, ci è sembrato che le possibilità di trovare qualcosa fossero ragionevoli, circa
del 20 per cento”, ha detto Scaroni nel corso di un’intervista a Milano. “Ovviamente è una situazione di alto
rischio/alto rendimento”.
Richard Carson/Reuters
Paolo Scaroni è l’amministratore delegato di ENI SpA, che ha trovato grandi campi di gas naturale in Mozambico, nell’Africa orientale.
MILANO — In una zona appartata di un edificio alla periferia di Milano c’è la “stanza del nirvana”, così
chiamata, forse, per le buone notizie che cela. Qui, i geologi che lavorano per Eni, l’azienda petrolifera
italiana, inforcano gli occhiali 3-D per contemplare le immagini fluorescenti delle formazioni geologiche
sotterranee, cercando di scoprire quale potrebbe meritare delle perforazioni esplorative da decine di milioni
di dollari.
Lo stato d’animo in Eni è stato prossima al nirvana ultimamente, dopo alcune preziose intuizioni dei suoi
ricercatori. A partire dal 2010, Eni e una società concorrente, la Anadarko Petroleum, con sede a Houston, in
Texas, hanno realizzato una serie di scoperte al largo del Mozambico, nell’Africa orientale, che si aggiungono
alla più grande scoperta in termini di gas naturale degli ultimi anni, equivalente a circa 16 milioni di barili di
petrolio.
Eni controlla la quota più grande delle scoperte in Mozambico, con il 70 per cento di una zona off shore
nell’Oceano Indiano chiamata Area 4, in quello che è noto come bacino di Rovuma.
L’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, ha detto che le scoperte sono giunte dopo cinque anni di
studi di Eni nell’Africa dell’Est, dove si era finora trovato poco gas e altrettanto poco petrolio. Quando il
Mozambico rese disponibili le zone di ricerca, nel 2006, Eni vinse la gara d’appalto e ebbe quella che voleva.
Ora la sfida è quella di sfruttare appieno questa opportunità. Per farlo, la società dovrà aiutare il Mozambico
a gestire la transizione nel diventare un importante paese esportatore di energia. Inoltre, la costruzione di
impianti da miliardi di dollari in zone isolate, dove trasformare il gas naturale in liquidi da trasportare su
apposite navi dedicate, metterà alla prova le capacità di Eni.
Attualmente, quello della ricerca di gas naturale e di petrolio è un settore pieno di rischi geopolitici oltre
che geologici, come ha dimostrato chiaramente il recente attacco e la cattura di ostaggi in un impianto in
Algeria. Eni è consapevole, come lo sono tutte le aziende europee che lavorano nel settore dell’energia, dei
pericoli che comporta l’instabilità politica del Nord Africa, considerando le sue notevoli attività in Algeria e
in Libia.
2. Almeno per ora, tuttavia, il Mozambico non è uno dei paesi africani più problematici. E comunque, le
compagnie petrolifere tendono a seguire le opportunità ovunque ne trovino.
“Pur essendo il Mozambico un paese giovane, ci è sembrato che le possibilità di trovare qualcosa fossero
ragionevoli, circa del 20 per cento”, ha detto Scaroni nel corso di un’intervista a Milano. “Ovviamente è una
situazione di alto rischio/alto rendimento”.
Dopo l’annuncio dato da Anadarko, un’azienda indipendente statunitense, di una scoperta in un tratto
adiacente, Eni, che si preparava a trivellare in’altra parte dell’area a lei assegnata, decise di mettere il suo
primo pozzo nei pressi del tratto di competenza di Anadarko.
Scaroni, laureato presso la Columbia Business School di New York con un master in gestione aziendale,
ottenne l’incarico più importante in Eni nel 2005 dopo aver speso una buona parte della sua carriera
all’estero e in settori diversi da quello petrolifero. Ha gradualmente riorganizzato l’azienda facendone
qualcosa di più che una macchina per la ricerca e la produzione di petrolio e di gas naturale e qualcosa di
meno rispetto al pesante conglomerato statale di imprese che arrancava al secondo livello tra i giganti
petroliferi globali..
Scaroni, che ha 66 anni, ha anche il delicato compito di mantenere i rapporti di Eni con un gruppo di paesi
ospiti tanto ricchi di combustibili fossili quanto problematici come Iraq, Libia, Russia, Venezuela e, in Africa,
l’Angola e la Repubblica del Congo. Si reca regolarmente in luoghi come Baghdad o Brazzaville, dove altri
dirigenti esitano ad andare.
Nel corso dell’intervista, aveva in mente il giacimento di Zubair in Iraq. “Abbiamo un’azienda con 150
espatriati in Iraq, con un grande sforzo per la sicurezza, e il risultato economico per noi è minimo, dato che
siamo pagati 2 dollari a barile”, ha detto. “A volte ci chiediamo: ne vale la pena?”
Eni è il più grande produttore straniero di petrolio e gas tanto in Algeria che in Libia. I dirigenti dell’Eni
dicono di essere rimasti sorpresi e colpiti da ciò che è accaduto a BP e a Statoil, partner nell’impianto
algerino recentemente attaccato, e stanno a loro volta aumentando le proprie misure di sicurezza. Dicono
che l’Eni ha già un numero consistente di militari nel perimetro dei suoi siti algerini, mentre in apparenza
non c’erano soldati assegnati all’impianto di In Amenas che ha subito l’aggressione.
Fin qui, Scaroni ha guidato senza problemi l’Eni facendole attraversare la caotica transizione libica dal
regime del colonnello Mu’ammar Gheddafi al nuovo governo ancora alla ricerca del proprio equilibrio. A
differenza della maggior parte delle altre compagnie petrolifere, Eni ha prosperato sotto il regime di
Gheddafi, creando nuovi giacimenti e costruendo un impianto da 9 miliardi di dollari a Mellitah, a ovest di
Tripoli, per trasportare il gas naturale sotto il Mediterraneo.
Scaroni si affrettò ad andare a Bengasi nell’aprile del 2011 per incontrare la leadership dei ribelli, ancor
prima della caduta del colonnello Gheddafi. Da allora, Eni ha ripreso la maggior parte della sua produzione
libica, che rappresenta il 14% della sua produzione di petrolio e di gas naturale.
Scaroni sa, però, di non potersi sentire soddisfatto. Il giacimento di Wafa, un importante sito dell’Eni in Libia,
si trova a 35 chilometri, 0 22 miglia, ad est di In Amenas. I libici hanno un particolare incentivo a proteggere
il giacimento, che tiene accesa l’illuminazione in quel paese, e produce il 50% del gas che alimenta gli
impianti elettrici libici.
3. Nell’ottenere subito un accesso in Mozambico, l’Eni ha battuto altre grandi compagnie petrolifere che sono
rimaste fuori dal paese, che pure è stato protagonista di quattro su cinque dei più grandi ritrovamenti
avvenuti l’anno scorso a livello mondiale.
“Ci siamo persi l’Africa orientale”, ha lamentato in una recente conferenza Mike Daly, direttore delle ricerche
della BP. “Gli uomini dell’Eni sono quelli che hanno avuto più successo in quella zona”.
Con i ritrovamenti in Mozambico, e quelli nel mare di Barents e al largo dell’Indonesia, Scaroni ha un ampio
margine di manovra per fare ciò che uno dei grandi azionisti dell’Eni, la Knight Vinke Asset Management, un
gestore di fondi attivisti con sede a Monaco, ha raccomandato: concentrarsi sull’esplorazione e la
produzione e liberarsi degli altri assets.
FONTE: Nytimes.com