2. Il Quadro di Riferimento
Internazionale
L’inizio del terzo millennio ha fatto registrare
alcune evoluzioni-rivoluzioni epocali che,
proprio per le caratteristiche che
contraddistinguono il Sistema Europa, rischiano
di determinare situazioni ad elevata criticità.
Si sta configurando una situazione politico-
economica internazionale con due sistemi, nord
americano e asiatico, che stanno
progressivamente controllando il mercato
mondiale attraverso una “guerra economica” in
cui le armi vincenti sono:
• Gli investimenti nei processi di innovazione e
ricerca.
• Le ingenti risorse finanziarie.
• L’enorme capacità produttiva.
• Il favorevole rapporto qualità prezzo
(migliore organizzazione e minor costo del
lavoro).
• La qualità e il livello delle competenze.
Il baricentro delle strategie e del business
internazionale si è spostato progressivamente
dall'Atlantico al Pacifico, con un processo che
rischia di relegare ad un ruolo di secondo piano
l'Europa.
3. Il Quadro di Riferimento
Europeo
L’Europa, oltre a dover rispondere a sfide impegnative
che sul fronte esterno le vengono da USA, Giappone,
Cina, India e da altri Paesi emergenti, si trova ad
affrontare alcuni problemi interni di non facile
soluzione, quali le difficoltà del processo di
integrazione, la concorrenza dei Paesi new-entry e la
differenza di velocità di crescita tra i Paesi membri.
Alla luce di questo articolato scenario, l’UE, nel varare il
Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006, mise al
primo posto il problema della competitività del Sistema
Europa.
La Conferenza di Lisbona del 2000 emanò una serie di
indirizzi per i Paesi UE, ai quali veniva raccomandato di
destinare una quota significativa dei fondi del Quadro
Comunitario di Sostegno 2000-2006 a interventi e
progetti che migliorassero la competitività del Sistema
Europa, investendo soprattutto su innovazione e
conoscenza.
Le raccomandazioni di Lisbona 2000 sono state in gran
parte disattese da tutti i Paesi UE e in particolare
dall’Italia.
A marzo 2010 l’UE ha annunciato la nuova strategia di
sviluppo, che riprende in parte gli obiettivi di Lisbona
2000, strutturata nel Programma Europa 2020.
4. Il Quadro di Riferimento
Nazionale
Il Sistema Italia ha fino ad oggi sempre retto il confronto con la
concorrenza internazionale, grazie alla qualità del prodotto made
in Italy, alla capacità di lavoro degli italiani (con un sommerso che
spesso è stato uno dei fattori critici di successo), e alla forte
flessibilità e capacità di adattamento al mutare di situazioni e
contesti.
Nel nuovo scenario internazionale l’Italia oggi fa fatica a tenere il
passo dei Paesi più industrializzati in quanto non sono più
sufficienti la capacità e lo spirito di adattamento naturali,
spontanei e non strutturati. Oggi il Sistema Italia sconta difatti
forti criticità dovute a:
• gli elevati costi del sistema (Pubblica Amministrazione, Sociale,
sevizi, ecc.) e i conseguenti problemi di indebitamento eccessivo
e di oneri finanziari, che rendono problematico il rispetto dei
parametri europei
• l’ incapacità di fare sistema a livello nazionale, regionale e
locale, con un forte individualismo sia nel pubblico sia nel
privato, che scontiamo sul piano dell’organizzazione, della
valorizzazione e della promozione della nostra “offerta”
• un sistema economico-produttivo estremamente frammentato
con operatori di dimensioni troppo piccole per affrontare con le
sole proprie forze la sfida della globalizzazione
• la totale assenza di finanza di impresa, con un mondo
finanziario (forse il peggiore del mondo) che prospera
nonostante le criticità del Paese
• un sistema di rappresentanza internazionale poco competitivo
(Ambasciate, Consolati, ICE, etc.) che non regge la concorrenza
delle reti “commerciali” dei Paesi più industrializzati
La sfida è di portata strategica per il nostro Paese, in quanto si
gioca la permanenza, oggi critica, dell’Italia nel gruppo delle
nazioni guida.