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Prestazioni limite
di cavi per AAT
su lunghe distanze
            L
Roberto Benato, Antonio Paolucci Università di Padova                    a liberalizzazione del settore elettrico e
Andrea Mansoldo Pirelli Cavi e Sistemi di Energia S.p.A.                 la crescente sensibilità verso i temi am-
                                                                         bientali inducono a considerare soluzioni
Data la crescente diffusione de-                               alternative alle linee di trasmissione aeree. I cavi
                                                               AAT in corrente alternata con isolamento XLPE
gli elettrodotti in cavo con iso-                              sembrano davvero promettenti per nuovi colle-
                                                               gamenti con ridotto impatto sul territorio (nell'at-
lamento XLPE, è opportuno svi-                                 traversamento di aree fortemente antropizzate). I
luppare procedure di calcolo per                               primi significativi sistemi realizzati con tali cavi
                                                               risalgono al 1997 (400 kV; 66 km; Danimarca) e
individuarne le massime presta-                                al 2000 (500 kV; 60 km; Giappone). Anche nella
                                                               rete italiana si prevede che l'incidenza dei colle-
zioni di esercizio e predisporre                               gamenti in cavo AT/AAT sia destinata ad aumen-
eventualmente una loro com-                                    tare sensibilmente: pertanto, dati i rilevanti costi
                                                               di investimento, appare opportuno mettere a di-
pensazione reattiva derivata                                   sposizione dei pianificatori e gestori di rete pro-
                                                               cedure di calcolo per individuare le massime
                                                               prestazioni di esercizio compatibili con un'eleva-
                                                               ta durata di vita (30-40 anni). Tali procedure, già
                                                               presentate dagli autori in un recente convegno
                                                               [1], trovano nella presente memoria una sintetica
                                                               esposizione.


                                                               Impostazione del problema
                                                               È ben noto che, per conseguire un'alta durata di
                                                               vita di un sistema in cavo, si devono realizzare,
                                                               lungo tutto lo sviluppo del collegamento, i se-
                                                               guenti obiettivi:
                                                               • intensità di corrente non superiore al limite di
                                                               ampacity Ia (dipendente dalle possibilità di di-
                                                               spersione termica dell'installazione);
                                                               • tensioni di fase Uo non superiori al livello mas-
                                                               simo consentito Um / 3 .
                                                               È evidente che risulta impossibile fissare a priori,
                                                               per un cavo inserito nel contesto di una rete, tut-
                                                               te le varie condizioni di servizio atte a conseguire
                                                               lo scopo (se non dopo un sistematico studio dei
                                                               flussi di potenza); a tal fine appare in ogni caso
                                                               necessario procedere a un'indagine preliminare
                                                               sulle possibili prestazioni del cavo a sé stante,
                                                               imponendo i limiti di ampacity in ambedue le sue
                                                               estremità (S e R) e un livello di tensione Uoc in


                                                           8
AEIT • numero 9
Linee elettriche in cavo

una di esse (ad esempio in S):                                          I S = C · U oR + A · I R                              (5)

 IR     Ia                                                 (1)          Nell’elaborazione delle procedure qui descritte si è
                                                                        fatto sempre riferimento a sistemi trifase con Um =
 IS     Ia                                                 (2)          420 kV e realizzati con cavi unipolari XLPE Cu
                                                                        2500 mm2, spesso adottati in recenti installazioni;
 UoS         Uoc                                           (3)          non mancano tuttavia concreti esempi di confronto
                                                                        con analoghi cavi di 1600 e 3250 mm2. Per ciascu-
Nel presente studio, in cui si trattano cavi per Um                     no dei tre tipi di cavo, si riportano anzitutto nella
= 420 kV, si è assunto il livello Uoc = 230 kV =                        tabella 1 i dati costruttivi essenziali. La tabella 2
95% U m / 3. Un’analisi sistematica di regimi                           presenta poi i rispettivi parametri elettrici calcolati
compatibili con i vincoli sopra precisati, basata                       secondo IEC 60287 nell’ipotesi di collegamento in
sull'impiego di un abaco appositamente predi-                           cross-bonding per gli schermi, avendo previsto per
sposto, è stata presentata in [2]; essa costituisce                     l’installazione una data spaziatura tra le fasi, che
non solo un primo (1986) elegante approccio, ma                         condiziona sia l’induttanza di esercizio sia la resi-
anche un’utile guida per lo sviluppo di ulteriori ri-                   stenza apparente, e conseguentemente tutti i pa-
cerche [1, 3]. Se si affronta lo studio del sistema                     rametri di trasmissione. È da osservare inoltre che
multiconduttore costituito da tre cavi unipolari                        la determinazione della ampacity avviene in base
con i rispettivi schermi metallici, si può constatare                   allo studio del regime termico, su cui influiscono,
che le ben note tecniche di trasposizione di fase                       oltre la spaziatura stessa, le resistività termiche del
e di cross-bonding, sistematicamente applicate                          cavo, del terreno nonché la profondità di posa.
lungo tutto lo sviluppo della linea, permettono
(per gli usuali regimi) di ricondurre la trattazione a
un sistema monofase, a due porte, alla sequenza                         Prima analisi: imposti UoS e |IR|
diretta. Le analisi dei diversi regimi possono esse-                    Una prima analisi, atta ad individuare un primo
re effettuate sulla base delle classiche equazioni                      insieme di condizioni operative compatibili con i
di trasmissione (4) e (5) e di altre relazioni da esse                  vincoli (1)÷(3), può essere espletata imponendo
desumibili, richiamate in [1, 3].                                       nelle (4) e (5) i fasori I R e U oS:

U oS = A · U oR + B · I R                                  (4)          I R = (Ia    0) sull’asse reale

                                               Tabella 1 - Dati dei cavi considerati
 CAVO                                                                                 #a                  #b          #c
 Sezione nominale del conduttore di fase                      mm2                   1600 Cu         2500 Cu         3250 Cu
 Diametro sul conduttore (a sei settori tipo Milliken)         mm                    50,7            63,4           72,3
 Diametro sull’isolante XLPE                                   mm                   103,7           119,9          130,4
 Diametro sullo schermo metallico                              mm                   114,1 Al        130,1 Al       140,4 Al
 Sezione dello schermo                                        mm2                    500             500             500
 Diametro sulla guaina PE                                      mm                   125,7           141,7          152,0
 Massa totale                                                 kg/m                    26              37              45


       Tabella 2 - Parametri dei cavi per posa direttamente interrata ( th = 1,0 K · m/W; spaziatura s = 0,35 m
                                            in piano a profondità 1,45 m)
 CAVO                                                                                      #a              #b         #c
 Sezione nominale del conduttore di fase                                  mm2         1600 Cu        2500 Cu       3250 Cu
 Capacità con r = 2,3                                             c      μF/km          0,200          0,234         0,252
 Conduttanza (50 Hz) con fattore di perdita tan = 0,0007          g      nS/km            44             52            55
 Resistenza apparente a 90°C (50 Hz)                              r      m /km           17,6           13,3          11,8
 Induttanza di esercizio                                                 mH/km          0,621          0,576         0,550
 Impedenza caratteristica                                        Z0                     55,82          49,68         46,76
                                                                                       - 0,04 rad     - 0,04 rad    - 0,03 rad
 Costante di propagazione                                         k       1/km        3,5 10-3       3,7 10-3      3,7 10-3
                                                                                        1,53 rad       1,53 rad      1,53 rad
 Potenza naturale a 400 kV                                       SIL      MVA           2867           3221          3422
                                                                                      – 0,04rad      – 0,04rad     – 0,03rad
 Corrente capacitiva con Uo = 400 k/      3                      Icap     A/km           14,5          17,00         18,74
 Ampacity                                                         Ia        A           1498           1788          1950



                                                                 9
                                                                                                      settembre 2005
U oS = (U oc      ) = (230 kV         )         =0÷2                  significativi per i flussi di potenza fra S e R).
                                                                      Il calcolo di U oR, eseguito per mezzo di (6), con-
così che (fissata la lunghezza d) le altre due va-                    sente anche di evidenziare quei regimi che, pur
riabili U oR, Is restano univocamente determinate                     rispettando i vincoli di ampacity, presentassero
e calcolabili per mezzo delle seguenti relazioni:                     livelli di tensione troppo alti e pericolosi per l’iso-
                                                                      lamento o troppo bassi e inaccettabili per un
                  B
U oR = 1 · U oS -   · IR C                                            soddisfacente esercizio.
       A          A                                                   Con i dati acquisiti in questa prima analisi si può
                                                                      quindi procedere a calcolare un primo insieme di
                              B
U oR = 1 · (230 kV       )-     · (Ia      0)              (6)        potenze complesse, in R e corrispondentemente
       A                      A                                       in S, che rientrano nei vincoli (1) (2) (3), ma con la
                                                                      particolarità I R Ia.
       C
IS =     · U oS + 1 · I R C
       A          A
                                                                      Seconda analisi: imposti UoS e |IS|
     C
IS =   · (230 kV        ) + 1 · (Ia       0)               (7)        In maniera del tutto analoga, mantenendo la
     A                      A                                         stessa lunghezza d, si deve procedere, tramite
                                                                      una seconda analisi, a individuare un secondo
In particolare, l’espressione (7) può essere inter-                   insieme di regimi ancora possibili nel rispetto
pretata con il diagramma della figura 1 (dove, per                    dei vincoli (1) (2) (3): basterà imporre ora i fasori
ovvie esigenze grafiche, il punto N è sensibil-                       I S e U oS
mente distanziato dal punto M). Il diagramma
mostra come, una volta fissato il fasore I R Ia                       I S = (Ia   0) sull’asse reale
0 sull’asse reale, l’argomento del fasore U oS =
(230 kV      ) possa percorrere l’intero intervallo 0                 U oS = (U oc      ) = (230 kV         )        =0÷2
÷ 2 dando luogo a due differenti gruppi:
                                                                      e determinare le altre due variabili U R e I R tramite
i) regimi con I S       Ia = I R , compatibili con                    le (8) e (9)
   l’ampacity del cavo (vedi ad esempio i fasori
   OL1, OL2, OL3, OK1, OK2);                                          U oR = A · U oS - B · I S C
ii) regimi con I S > Ia, evidentemente non accet-                     U oR = A · (230 kV       ) - B · (Ia      0)               (8)
    tabili (vedi ad esempio i fasori OH1, OH2, OH3).
                                                                      I R = - C· U oS + A · I S C
In particolare, i fasori OK1 e OK2 corrispondono
a I S = Ia = I R (e riguardano due regimi molto                       I R = - C· (230 kV      ) + A · (Ia       0)               (9)




  Figura 1 Diagramma fasoriale dell’espressione (7), con                Figura 2 Diagramma fasoriale dell’espressione (9), con
ampacity Ia in R                                                      ampacity Ia in S


                                                                 10
AEIT • numero 9
Linee elettriche in cavo



La relazione (9) trova una sua interpretazione                rispondentemente in S, che rientrano ancora nei
grafica nel diagramma fasoriale della figura 2.               vincoli (1) (2) (3), ma con la particolarità I S = Ia.
Una volta fissato il fasore I S     Ia    0 sull’asse
reale, si ottengono così, al variare dell’argomento
  del fasore U oS, due differenti gruppi:                     Analisi lungo il cavo
                                                              Le procedure esposte nei paragrafi precedenti
iii) regimi con I R      Ia = I S compatibili con             consentono di individuare l’insieme di tutti i regi-
     l’ampacity del cavo (vedi ad esempio i fasori            mi i) e iii) compatibili con i vincoli (1) (2) (3) impo-
     OL , OL , OL , OK , OK );                                sti alle estremità del cavo; tuttavia resta ancora
iv) regimi con I R > Ia evidentemente non ac-                 necessario indagare se in tutte le altre sezioni,
     cettabili (vedi ad esempio i fasori OH , OH ,            lungo lo sviluppo del cavo stesso, siano rispettati
     OH ).                                                    gli stessi limiti di corrente e di tensione. In gene-
                                                              rale, se si procede ad un’analisi sistematica, pre-
In particolare, i fasori OK , OK corrispondono di             cisata in [1, 3] si può (vedi gli esempi delle figure
nuovo ai medesimi regimi con I R = Ia = I S già               3 e 4) constatare che:
riscontrati nella prima analisi (fasori OK2, OK1).            • in qualsiasi caso i moduli delle correnti lungo il
L’impiego della (8) permette poi di calcolare tutti i         cavo sono sempre compatibili con il livello di
fasori U oR e quindi anche di individuare eventuali           ampacity imposto alle estremità;
regimi con livelli di tensione in R troppo alti o             • nell’ambito della prima analisi, i moduli delle ten-
troppo bassi. Si osservi inoltre (vedi la figura 2)           sioni di fase possono in alcuni casi (vedi ad esem-
che al crescere della lunghezza d la circonferen-             pio la curva blu 1 della figura 3) superare, sia pure
za di raggio - C U oS si avvicina al punto O così             lievemente, il livello 230 kV previsto alla porta S;
da ridurre via via l’ampiezza del fasore I R = OL             • nell’ambito della seconda analisi i moduli delle
allineato con ON:                                             tensioni di fase assumono livelli progressivamente
                                                              crescenti al diminuire di I R (vedi ad esempio le
 I   R   = A · Ia - C U oS                       (10)         curve blu 2 , 3 ); si può riscontrare (come già av-
                                                              vertito in precedenza) che il livello più elevato di
È importante constatare che proprio in tale regi-             tensione si ha quando la corrente in R è I R (com-
me la tensione in R assume il valore più elevato;             patibile con I S = Ia fissata in S), ad esempio per
in particolare l’annullamento della (10) si riferisce         d = 60 km, la (10) fornirebbe il valore 0,74 kA.
al regime a vuoto in R che comporta I S = Ia, co-
sì come si potrà constatare oltre anche per mez-
zo della (11b). In definitiva, con i dati acquisiti in        Limiti teorici (con |U|oS = 230 kV)
questa seconda analisi si può calcolare un se-                e limiti di esercizio nei regimi a vuoto
condo insieme di potenze complesse, in R e cor-               Fra le verifiche da effettuare in via preliminare sul-


                                                                                               Figura 3
                                                                                            Esempi di tensioni
                                                                                            e correnti lungo il cavo #b
                                                                                            (prima analisi)




                                                         11
                                                                                          settembre 2005
l’impiego di cavi per AAT non possono mancare                (I S)I R = 0 = C id U oR                              (12b)
quelle sui regimi a vuoto. Per un primo orienta-
mento, ponendo I R = 0 in (6) e (7) si ottengono le          avendo espresso con - jXc = Aid /C id l’impedenza
ben note espressioni:                                        puramente capacitiva del cavo ideale (non dissipa-
                                                             tivo) a vuoto. Dati la natura capacitiva della reattan-
(U oR)I R = 0 = 1 · U oS                        (11a)        za XC inserita in S e l’effetto Ferranti in R, è certo
                A                                            che si avrà sempre U oR > U oS > U 0 cosicché*
                                                             in ogni caso l’ampiezza del fasore U oR, calcolato
                 C
(I S)I R = 0 =     · U oS                       (11b)        con le (12a), non dovrà superare 242,5 kV =
                 A                                           Um / 3 e quella del fasore (I S)I R = 0, calcolato con
                                                             la (12b), non dovrà superare l’ampacity del cavo.
per il cavo #b, se si introduce la lunghezza limite          Per quanto riguarda la valutazione di Xcc si potrà
dU = 88,3 km la (11a) fornisce per U oR un’am-               in prima istanza far riferimento ai valori subtransi-
piezza pari a Um / 3 = 242,5 kV (massima am-                         *
                                                             tori U 0 /Icc, attribuendo alla corrente Icc di corto-
missibile) e se si introduce la lunghezza limite dI =        circuito (trifase in S) subtransitoria i valori massimi
100,9 km la (11b) fornisce per IS un’ampiezza                ( 50 kA C Xcc = 4,6 ), minimi ( 10 kA C Xcc =
pari all’ampacity Ia = 1,79 kA. Si tratta comunque           23 ) e medi ( 30 kA C Xcc = 7,7 ) prevedibili
di prime valutazioni fondate sull’ipotesi teorica che        nei nodi della rete italiana a 400 kV. Introducendo
la tensione di alimentazione del cavo a sé stante            per tentativi lunghezze L gradatamente crescenti,
resti comunque invariata, pari al valore 230 kV              si riscontrano i valori limite di esercizio LeU riporta-
stabilito da (3), ovvero che il generatore equiva-           ti nella tabella 3, nettamente inferiori alla dU teori-
lente visto alla porta S abbia impedenza di corto            ca riportata sopra; si può anche constatare che,
circuito perfettamente nulla. Aderente alla realtà è                                        *
                                                             se si ipotizzano moduli U 0 più bassi (ad esem-
invece l’ipotesi che la porta S appartenga a una             pio 210 kV), si ottengono (a parità di Xcc) LeU più
rete in normale esercizio, cosicché il generatore            elevate, che peraltro danno luogo (nei casi 2 e 3 )
equivalente deve essere caratterizzato non solo
dalla sua forza elettromotrice (che per fissare le                 Tabella 3 - LeU = lunghezze limite di esercizio
                                     *
idee assumiamo ancora pari a U 0 = 230 kV), ma                             a vuoto (cavo #b, una terna)
anche dalla sua impedenza di corto circuito non                                     *
                                                                    Xcc     Xc     Uo      U oS   U oR   LeU    (IS)Ig = 0
nulla (che, per meglio evidenziare i fenomeni, può
                                                                    [ ]    [ ]     [kV]    [kV]    [kV]  [km]    [kA]
essere ricondotta a impedenza puramente indutti-
                                                              1     23    492,5    230    241,3   242,5 27,5     0,49
va jXcc): il regime subtransitorio conseguente al-
                                                              2     7,7   241,7    230    237,5   242,5 55,5     0,98
l’inserzione in S di un cavo, a vuoto in R e con
                                                              3     4,6   200,6    230    235,4   242,5 66,5     1,17
lunghezza L, risulta allora definito dalle
                                                              1’    23    209.0    210    235,9   242,5 63,9     1,12
            U0 *                         U oS                 2’    7,7   120,7    210    224,3   242,5 106,9    1,86
U oS =              · (- jXc)   U oR =          (12a)
         jXcc - jXc                      Aid                  3’    4,6   105,7    210    219.6   242,5 120,3    2,08



                    Figura 4
          Esempi di tensioni
  e correnti lungo il cavo #b
            (seconda analisi)




                                                        12
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Linee elettriche in cavo



                                                    Figura 5
 Esempi di capability chart per elettrodotto trifase con cavo #b


al superamento dell’ampacity in S.
Per contro, nel caso di terne esercite in parallelo,
si riscontra una riduzione della lunghezza limite:
ad esempio, per il caso 1 con Xcc = 23 , si a-
vrebbe per una doppia terna LeU = 14,8 km.
Le circostanze poi peggiorano quando si trattano,
anziché regimi subtransitori, regimi permanenti
(anch’essi da studiare per mezzo dei flussi di po-
tenza). Un classico caso si ha se alla porta S il
cavo a vuoto viene direttamente alimentato da un
generatore sincrono: è noto allora che per evitare
l’autoeccitazione deve essere verificata la
        Aid         x*(US*)2
XC =
        C id          Sgen

essendo Sgen la potenza nominale del generato-
re e x* (p.u. di macchina) la sua reattanza sincro-
na non saturata (che include anche la reattanza
di corto circuito del trasformatore di macchina).
Le evenienze segnalate, anche se chiarite solo
da qualche esempio, sembrano sufficienti per ri-
chiamare la necessità di considerare, negli elet-
trodotti in cavo, anche i regimi a vuoto (subtran-
sitori e permanenti), premettendo uno studio dei
flussi di potenza nella rete di pertinenza.


Le capability chart
Con i dati acquisiti nelle analisi numeriche de-
scritte nei paragrafi precedenti, si possono cal-
colare, come già segnalato, le potenze comples-
se (nei quattro quadranti) ottenibili alle porte S e
R di un determinato collegamento in cavo nel ri-
spetto dei vincoli (1) (2) (3): i diagrammi della fi-
gura 5 costituiscono, ad esempio, le rappresen-
tazioni grafiche (capability chart) di tali potenze
limite per sistemi trifase di cavo #b in corrispon-
denza alle lunghezze di 30, 60, 90 km .
Una volta fissata l’ampacity del cavo al livello Ia
e ipotizzato costante il modulo U oS         230 kV,
restano così individuati sia il contorno a-c che
delimita l’area (AR) delle potenze complesse (tri-
fase) alla porta R compatibili con i vincoli sud-
detti sia il contorno b-d dell’area (AS) per le cor-
rispondenti potenze complesse alla porta S. I
punti • e ° contrassegnati da cifra uguale corri-
spondono a un medesimo regime. Come si può
desumere dal bilancio delle potenze precisato
nella figura. 5, ciascuna potenza attiva PR è leg-
germente inferiore a P S (essendo modeste le
perdite p di potenza attiva), mentre la potenza



                                                                   13
                                                                                 settembre 2005
reattiva QR è sempre nettamente superiore a QS               5-I indica che, sotto questo importante punto di
(poiché il cavo stesso genera complessivamente               vista, già la lunghezza di 25 ÷ 30 km può essere
una potenza reattiva q piuttosto consistente).               considerata come limite per il cavo #b.
Come ulteriori elementi utili per la programma-              In ciascuna delle capability chart così costruite
zione e la gestione del servizio, si possono forni-          può essere rappresentato anche il regime teorico
re avvertimenti sui livelli di tensione nell’ambito          (ovvero con UoS = 230 kV) per funzionamento a
del cavo (desumibili dalle indagini sopra descrit-           vuoto in R, tramite il simbolo        (PR + jQR = 0)
te), colorando in rosso i contorni d’area quando             collocato nell’origine degli assi, e tramite      che
le tensioni di fase in R superano il valore Um / 3           indica la corrispondente potenza in S (pressoché
= 242,5 kV e in verde quando restano inferiori a             tutta capacitiva) facilmente calcolabile.
215 kV.                                                      Le capability chart della figura 5 mostrano inoltre
Già i pochi esempi della figura 5 mostrano come              come siano attuabili per il cavo #b elevati flussi
le capability chart permettano di confrontare tra            di potenze reattive, anche se non convenienti e
loro, a colpo d’occhio, le possibili prestazioni a           poco interessanti per l’esercizio. Solamente nel-
seconda delle lunghezze; si noti, in particolare,            l’intorno delle prestazioni 6 della figura 5-II e 5-III
che i punti 1 e 4 (regimi K delle figure 1 e 2) com-         è segnalata, con tratto di curva in rosso, la pre-
portano i massimi scambi di potenza attiva tra S             senza di tensioni troppo alte in R.
e R. Proprio a questi riguardi si può constatare             Un altro significativo esempio è poi costituito
come al crescere della lunghezza d si riduca                 dalla figura 6 (cavo #b, 120 km) che mette bene
sempre più il valore del cos ammissibile per i               in evidenza il drastico degrado di prestazioni
più elevati flussi di potenza, così da pregiudicare          causato dalla lunghezza del collegamento (flussi
progressivamente l’entità e la razionalità degli             di potenza con cos poco adeguati, regime teo-
scambi stessi (vedi le zone carenti, evidenziate in          rico a vuoto o nettamente oltre i vincoli limite,
grigio nelle capability chart della figura 5); a que-        tensioni in R in molti casi non accettabili).
sti problemi possono poi affiancarsi (a volte in             Le capability chart sopra illustrate possono esse-
modo molto più decisivo) quelli testé richiamati             re ulteriormente arricchite introducendo nell’am-
di esercizio a vuoto nelle usuali reti.                      bito di ciascuna area (vedi la figura 7 per l’area
La potenza P* a cos = 1 evidenziata nella figura             (AR) del cavo #b) altre curve parametrate con va-


                 Figura 6
 Capability chart per il cavo
      #b con d = 120 km




                                                        14
AEIT • numero 9
Linee elettriche in cavo



lori di corrente minori dell’ampacity: queste coor-                 AG + C
                                                             IS =          · U oS                                  (13)
dinate curvilinee permettono così di risalire alle                  BG + A
correnti d’estremità (< Ia) provocate da una pre-
stazione interna all’area stessa. A questo riguardo
                                                             U oR = AUoS - BIS                                     (14)
si rimanda a [3] per snelle procedure di calcolo.

                                                             Per realizzare poi nella porta S i debiti vincoli di
Il diagramma delle Potenze Attive                            tensione e di ampacity si dovrà porre nella (13)
Trasmissibili (PAT) e la Lunghezza                           U oS =230 kV sull’asse reale e attribuire a G ade-
d’Attitudine alla Trasmissione (LAT)                         guati valori (con successivi tentativi attuabili in
La crescente difficoltà nel realizzare soddisfacen-          procedura automatica) fino ad ottenere un fasore
ti flussi di potenza a cos elevato all’aumentare             I S di modulo pari all’ampacity del cavo; in base a
delle lunghezze d (mostrata in maniera circostan-            questo stesso fasore I S e al fasore U oS =230 kV
ziata dalle capability chart della figura 5) trova un            0, si potrà in definitiva calcolare U oR tramite la
diretto riscontro nella progressiva limitazione del-         (14); conseguentemente la potenza trifase pura-
le potenze puramente attive, segnalate con P*                mente attiva P* che (fissata la lunghezza d) viene
negli esempi: la realizzazione di una curva che              erogata all’arrivo risulta:
mostri il degrado di tali potenze P* (Potenze Atti-
ve Trasmissibili) in funzione della lunghezza d,             P* = 3 U oR    2   G                                  (15)
fornisce allora un sintetico, ma significativo, rie-
pilogo delle prestazioni del cavo, evitando l’anali-         Per constatare il rispetto dell’ampacity in R, di-
si di una fitta serie di capability chart.                   venta banale l’impiego della:
Fissata dapprima una determinata lunghezza d,
si immagini di inserire alla porta R una pura con-           I R = U oR G                                          (16)
duttanza G, così da imporre in essa regimi in
ogni caso caratterizzati da pura potenza attiva;             Per mezzo della procedura descritta si sono co-
se si introduce nelle (4) (5) l’ovvia relazione I R =        struiti i diagrammi della figura 8 che si propongo-
G U oR , si perviene facilmente alle:                        no pertanto come strumenti riepilogativi delle


                                                                                              Figura 7
                                                                                           Capability chart in (AR) per
                                                                                           il cavo #b con d = 60 km




                                                        15
                                                                                         settembre 2005
prestazioni P*, a seconda della lunghezza d; in             mente reattiva (in ambedue le direzioni) a motivo
questo contesto trova appropriata collocazione              di tensioni troppo basse o troppo elevate (vedi le
[1] anche il parametro LAT (Lunghezza d’Attitudi-           curve colorate in verde o in rosso) non sono da
ne alla Trasmissione), proposto in [4, 5]. Manten-          considerare penalizzanti, per gli ovvi motivi già
gono comunque il loro decisivo ruolo le limitazio-          segnalati; del resto, ciò è implicito nella stessa
ni di lunghezza segnalate in precedenza.                    compensazione derivata, che determina una ri-
                                                            duzione della potenza reattiva q generata dal ca-
                                                            vo stesso (vedi sopra). Per quanto riguarda gli
Gli effetti                                                 aspetti economici, che meritano dal canto loro
della compensazione derivata                                un’indagine circostanziata [6], ci si limita in que-
Poiché alla radice dei problemi citati si colloca           sta sede a segnalare (in calce alla figura 11) il pa-
l’elevata suscettanza capacitiva dei cavi, diventa          rametro [Mvar/km] per la stima dei costi d’inve-
spesso opportuno procedere, con grado più o                 stimento dei necessari reattori e il parametro
meno spinto, alla compensazione derivata me-                orientativo [MW/km] per la stima dei costi di
diante reattori. Si può subito constatare che, se           esercizio dei reattori stessi.
si addotta l’ipotesi di compensazione uniforme-
mente distribuita, restano ancora applicabili tutte
le procedure fin qui sviluppate: infatti, una volta
calcolata (secondo [1, 3]) la nuova ammettenza
chilometrica funzione del prescelto grado di
compensazione sh, basterà aggiornare tutti gli
altri parametri conseguenti (k, Zo e così via) e ri-
percorrere nuovamente le analisi volute. L’ipotesi
suddetta, anche se precipuamente ideale, con-
duce a risultati poco discosti da quelli ottenibili
nella prassi delle usuali installazioni e può essere
soddisfacente, oltre che per una prima indagine,
spesso anche per valutazioni accurate.
Le figure 9-11 presentano esempi di vantaggi
tecnici conseguibili in alcuni casi.
In particolare la capability chart della figura fig.
11-III, paragonata con quella della figura 6, mo-
stra come il grado di compensazione sh = 0,85
(sia pure oneroso) possa produrre una decisiva
riqualificazione delle prestazioni del cavo #b an-
che sulla lunghezza di 120 km.
Le limitazioni nei flussi di potenza prevalente-              Figura 8 Prestazioni P* e |UoR| in funzione di d (cavi #a, b, c)


                Figura 9
          Lunghezze limite
    d’esercizio a vuoto LeU
           del cavo #b con
    sh = 0,85 e sh = 0,00




                                                       16
AEIT • numero 9
Linee elettriche in cavo



     Conclusioni
     Le capability chart (costruite con le procedure di
     calcolo descritte nella memoria) visualizzano effi-
     cacemente, per gli elettrodotti in cavo, le presta-
     zioni limite attuabili, ossia le potenze complesse
     trasmissibili nel rispetto dei vincoli imposti per
     l’ampacity e per le tensioni; la possibilità di ese-
     guire con esse confronti circostanziati, anche a
     colpo d’occhio, le rende assai utili per la pianifi-
     cazione delle reti di potenza, soprattutto negli
     studi preliminari sui collegamenti in cavo AT/AAT
     e sulla loro possibile compensazione reattiva de-
     rivata.
     Un riepilogo sintetico di particolari prestazioni si-
     gnificative può essere successivamente fornito
     dai diagrammi PAT (Potenze puramente Attive
     Trasmissibili in funzione della lunghezza).
     Vengono segnalate inoltre le indagini da attuare,
     anche con lo studio dei flussi di potenza, allo
     scopo di evitare, nell’esercizio della rete, alcune
     situazioni pericolose dovute ai regimi a vuoto dei
     collegamenti in cavo.
     Gli autori confidano che le procedure, illustrate
     con vari esempi, possano fornire un efficace aiu-
     to per espletare la pianificazione e la gestione
     delle reti di trasmissione.


                                     Figura 10
                                  Prestazioni
                                  P* e |UoR| con
                                   sh = 0,50 (cavi #a, b, c)




17
                                settembre 2005
Figura 11 Capability chart del cavo #b per d = 60; 120 km con sh = 0,85 e 0,50



BIBLIOGRAFIA
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    vi per AAT su lunghe distanze, Giornata di studio AEIT-CIGRE,               derground Cable Systems in the transmission network, CIGRE
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    75/1, luglio 2005, pp. 17-27.                                               2005, pp. 57-65.



                                                                       18
AEIT • numero 9
Analisi economica
comparata
tra linee in cavo
XLPE e linee aeree
Roberto Benato, Arturo Lorenzoni Università di Padova
Marcello Del Brenna, Ernesto Zaccone Pirelli Cavi e Sistemi Di Energia S.p.A.
Claudio Di Mario GRTN



                                                              L’
Un raffronto economico e-                                                 attuale evoluzione e l’accresciuta affi-
                                                                          dabilità degli isolanti estrusi (XLPE) ri-
sauriente delle tecnologie per                                            chiamano l’interesse verso la realizza-
                                                              zione di linee di trasmissione in cavo in altissima
la trasmissione dell'energia                                  tensione. I primi sistemi in cavo ad altissima tensio-
elettrica può essere condot-                                  ne (400-500 kV) con un numero significativo di
                                                              giunti si ebbero nel 1997 (400 kV; 66 km; Danimar-
to solo analizzando in det-                                   ca) e nel 2000 (500 kV; 60 km; Giappone); nel corso
                                                              degli ultimi anni si assiste ad una significativa cre-
taglio ogni specifico caso,                                   scita in questo segmento di mercato.
considerando i diversi vincoli                                La scelta tra la soluzione di elettrodotto aereo o
                                                              in cavo è precipuamente dettata da considera-
tecnici, ambientali e sociali                                 zioni tecniche, ambientali ed economiche. Gli

           Figura 1
           Tralicci tipo
    nella rete italiana
         introdotti nei
  confronti economici




                                                         20
AEIT • numero 9
Linee elettriche in cavo

elevati costi d’investimento dei cavi di potenza               mitatamente alle connessioni di nuove centrali di
possono risultare economicamente giustificati                  produzione alla RTN (con lunghezze di linea fino a
nell’attraversamento di aeree fortemente antro-                circa 20 km): nella presente memoria, che sinte-
pizzate, oppure in brevi collegamenti interni di               tizza la ben più diffusa [3] presentata durante una
impianti elettrici di produzione, trasmissione e di-           giornata di studio padovana, l’analisi viene circo-
stribuzione. Si aggiunga che, nell’attuale scena-              scritta alla comparazione tra linee in cavo XLPE e
rio liberalizzato del settore energetico, gli elettro-         linee aeree di trasmissione dell’energia elettrica,
dotti (di proprietà del produttore) che connettono             nelle situazioni ingegneristiche in cui si può opta-
alla rete di trasmissione nazionale nuove centrali             re per l’una o l’altra soluzione (ferma restando la
di produzione, prevedono, per problemi autoriz-                naturale propensione dell’installazione interrata
zativi o per esigenze di compensazione ambien-                 delle linee in cavo nelle aree urbane e quella delle
tale, molti collegamenti in cavo interrato.                    linee aeree nelle aree extraurbane, alpine e ap-
Nel prossimo futuro, per sostenere lo sviluppo                 penniniche).
della rete di trasmissione nazionale, si porrà sem-
pre maggiore attenzione all’analisi economica
comparata tra tecnologie di trasmissione disponi-              Tipologie di linee
bili e innovative. Le scelte progettuali dovranno              considerate nello studio
essere necessariamente coerenti con le esigenze                In questa memoria i confronti economici compa-
di sicurezza, affidabilità, gestione, contenimento             rati vengono mostrati solo per il livello di altissi-
dei costi di trasmissione e congestione, tenendo               ma tensione rimandando a [3] per l’alta tensione.
altresì presente il valore dell’energia non fornita in         La figura 1 mostra i tralicci standard per le tre ten-
uno scenario economico del settore che ha nella                sioni 380 kV, 220 kV e 132-150 kV, riportando oltre
rete di trasmissione l’infrastruttura fondamentale             alle quote della testa di palo necessarie al calcolo
per l’incontro efficiente della domanda e dell’of-             dei parametri di esercizio (induttanza e capacità
ferta. In questa memoria, l’analisi comparata tra              d’esercizio) l’indicazione dei franchi minimi Hmin
cavi in corrente alternata con isolamento estruso              previsti dalle Norme CEI 11-4, in corrispondenza
in XLPE e linee aeree viene estesa dai costi di in-            dei quali verranno calcolate le fasce di rispetto
vestimento ai costi globali, che tengono anche in              (con riferimento ad un fissato obiettivo di qualità
considerazione gli oneri sul territorio, quelli delle          del campo induzione magnetica e valore di cor-
perdite di energia, i costi di esercizio e manuten-            rente efficace). Nella presente memoria vengono
zione (O&M) e quelli imputabili alla presenza della            considerati sostegni di tipo tradizionale, anche se
compensazione reattiva derivata. Alcuni degli au-              una linea aerea può essere realizzata con sostegni
tori hanno già presentato in questa rivista [1, 2]             di tipo più innovativo (compatto, tubolare, a caval-
un approccio d’analisi comparata tra linee in cavo             letto, con mensole isolate e tipo Foster). Si noti
(compresi anche gli elettrodotti blindati) e aeree li-         che la linea aerea 380 kV è equipaggiata con con-


                                                                                     Figura 2
                                                                                  Installazione tipica di doppia
                                                                                  terna di cavi a 380 kV in parallelo




                       Tabella 1 - Parametri delle linee aeree oggetto di valutazione comparata
 AEREA #                                                            a1                 a2                     a3
 Livello di tensione                                              380 kV             220 kV                 132 kV
 Diametro nominale del conduttore di fase           mm2        Trinato All-acc       All-acc                All-acc
                                                                  = 31,5 mm         = 31,5 mm              = 31,5 mm
 Ampacity                                    Ia       A             2955              905                    870



                                                          21
                                                                                           settembre 2005
duttori trinati in alluminio-acciaio (subconduttori di                parametri elettrici chilometrici delle linee aeree
   = 31,5 mm con spaziatura s = 0,4 m).                               considerate, al fine di costruire il circuito monofa-
Anche per i due livelli di alta tensione (220 kV e                    se alla sequenza diretta della linea e di computa-
132 kV) viene scelto il medesimo conduttore di                        re, considerata la linea a costanti uniformemente
fase (sebbene nelle linee esistenti siano più ricor-                  distribuite, le perdite elettriche complessive. L’ul-
renti conduttori a sezione inferiore), come appare                    tima riga della tabella 1 riporta la dicitura ampa-
opportuno prevedendo la costruzione di una nuo-                       city, che nella fattispecie coincide con la portata
va linea. Per quanto riguarda l’elettrodotto in ca-                   al limite termico di linea in zona A, periodo F (vedi
vo, la figura 2 mostra l’installazione interrata tipi-                la tabella 2, celle in grigio, desunta dalla norma
ca di una doppia terna di cavi in parallelo con                       CEI 11-60). Va comunque sottolineato che l’eser-
sezione S = 2500 mm2-Cu, necessaria per tra-                          cizio di una linea aerea alla corrente al limite ter-
smettere la stessa portata di una linea aerea in                      mico è proponibile solo per linee sufficientemente
semplice terna con conduttore 3 x 585 mm2 (v.                         corte (come quelle che sono state considerate in
CEI 11-60 Zona A). La posa interrata di una terna                     questa memoria). In ogni caso ciò tende ad esal-
di cavi 220 kV o 132 kV che viene quivi conside-                      tare i tassi di dissimmetria [4].
rata risulta sempre in piano (anche se nella realtà                   La tabella 3 riporta, per gli elettrodotti in cavo, ol-
sono utilizzate anche pose a trifoglio a contatto)                    tre alle sezioni nominali dei conduttori di fase an-
ma la distanza interassiale e la profondità di inter-                 che la relativa ampacity. È da osservare inoltre che
ramento (dall’asse dei cavi) si riducono rispettiva-                  la determinazione dell’ampacity dei cavi avviene
mente a 165 mm (145 mm per 132-150 kV) e 1,13                         in base allo studio del regime termico, su cui in-
m (1,15 m per 132-150 kV). In [3] vengono forniti i                   fluiscono, oltre la spaziatura stessa, le resistività

       Tabella 2 - Portate in corrente in servizio normale del conduttore di riferimento (Norma CEI 11-60)
 Tensione nominale della linea (kV)         Portata in corrente del conduttore di riferimento (corda All.-Acc. Ø=31,5 mm) I0 (A)
                                                          Zona A                                          Zona B
                                             Periodo C               Periodo F              Periodo C               Periodo F
              380                               740                     985                    680                     770
              220                               665                     905                    610                     710
            132÷150                             620                     870                    575                     675



                                 Figura 3
                  Perdite complessive [W/m]
             per cavi XLPE e per linee aeree
            (dielettriche e Joule); L = 10 km




                                                                 22
AEIT • numero 9
Linee elettriche in cavo



termiche del cavo, del terreno ( = 1,0 K · m/W)                   conto integralmente degli aspetti tecnici, am-
nonché la profondità di posa.                                     bientali e sociali connessi con la realizzazione di
                                                                  un investimento. La scelta dei valori dei parame-
                                                                  tri individuati può poi cambiare, pur rimanendo
Costi ed oneri delle linee aeree                                  valido l’approccio metodologico. Per la scelta
e delle linee in cavo XLPE                                        dei fattori di costo ci si è comunque riferiti ad re-
L’incertezza sui costi d’investimento di tecnolo-                 centi indicazioni installazionidirette del costruttori
gie innovative si riflette ovviamente sulle risultan-             e delle imprese elettriche, che pur con qualche
ze dell’analisi economica globale. Risulta impor-                 incertezza, convergono sui rapporti riportati nella
tante sottolineare la necessità di adottare una                   tabella 5, riferiti a condizioni medie di posa.
metodologia per il confronto dei costi, che tenga
                                                                  I costi d’investimento
                                                                  I costi d’investimento dei cavi includono anche
  Tabella 3 - Parametri delle linee in cavo oggetto               gli oneri per lo scavo e la posa, mentre quelli re-
              di valutazione comparata
                                                                  lativi alle linee aeree tengono conto anche delle
 CAVO #                            c1        c2       c3          servitù di elettrodotto.
 Livello di tensione             380 kV    220 kV   132 kV        I costi d’investimento degli elettrodotti in cavo
 Sezione nominale                                                 non sono proporzionali alla lunghezza del colle-
 del conduttore             mm2 2500 Cu 1600 Al 1000 Al           gamento a causa del costo fisso imputabile alla
 di fase
                                                                  presenza delle stazioni d’estremità. Tuttavia nella
 Ampacity              Ia    A    1788     1089      893
                                                                  presente memoria si sono considerate lunghezze

  Tabella 4 - Rapporti c/a tra i costi d'investimento                    Tabella 5 - O&M espressi in percentuale
              delle linee in cavo e aeree                               rispetto al costo d'investimento della linea
 Rapporto tra i costi d'investimento c/a                                                             Linea aerea Linea in cavo
 380 kV                                      10                    Gestione                          0,81÷1,0% 0,1÷0,3%

 220 kV                                      4,5                   Manutenzione                      0,7÷1,0%    0,1%

 132-150 kV                                  4                     Gestione e Manutenzione (O&M) 1,5÷2,0%        0,2÷0,4%




                                                                                     Figura 4
                                                                                  Larghezza delle fasce di rispetto
                                                                                  per le due tipologie di linee in esame




                                                             23
                                                                                                 settembre 2005
delle linee di trasmissione (tipicamente superiori a           livelli di tensione nel caso L = 10 km.
5 km) per le quali il costo può essere considerato             È fin d’ora importante sottolineare che si ha Va >>
ragionevolmente proporzionale alla lunghezza.                  Vc (a parità di corrente), per tutti i livelli di tensione
Ponendo come a il costo d’investimento unitario                analizzati (380, 220 e 132 kV), avendo un elettro-
(M€/km) di una linea aerea e c il costo d’investi-             dotto in cavo sezioni di fase molto elevate e quin-
mento unitario (M€/km) di una linea in cavo, la                di una resistenza apparente longitudinale di gran
tabella 4 riporta i rapporti c/a tra i costi d’investi-        lunga inferiore (13,3, 32,6, 42,5 m /km) a quella di
mento delle linee in cavo e delle linee aeree per i            una linea aerea (23,1, 69,3, 69,3 m /km), sia pure
livelli di tensione considerati.                               con conduttori a fascio (in realizzazioni a 380 kV).
                                                               Inoltre, per quanto riguarda gli elettrodotti in ca-
Gli oneri delle perdite di trasmissione                        vo, si è ipotizzato un cross-bonding perfetto, tale
La valorizzazione economica delle perdite di ener-             cioè da annullare la corrente indotta negli scher-
gia riveste un ruolo importante nella valutazione              mi metallici e relative perdite.
dei costi globali nella vita operativa di una linea di
trasmissione. Il diagramma di funzionamento di                 Gli oneri sul territorio
una linea è strettamente legato alla sua tipologia:            La legge 7 marzo 2001 n. 36 ha dettato una di-
si possono, in generale, considerare linee d’inter-            sciplina di carattere generale volta alla protezio-
connessione tra reti nazionali, di connessione tra             ne dalle esposizioni ai campi elettromagnetici [5].
una centrale di produzione e la RTN [1, 2] o linee             Nelle more della definizione della metodologia
comunque inserite nella struttura magliata della               per la determinazione delle fasce di rispetto (a
rete di trasmissione.                                          cura di APAT), si assume in via cautelativa una
Per quest’ultima tipologia, il diagramma di carico             fascia di terreno, entro la quale è interdetta ogni
presenterà delle ampie fluttuazioni sia nell’arco              attività edificatoria per usi continuativi da parte di
delle 24 ore sia nei vari mesi dell’anno: sono stati           persone, lungo tutto il tracciato di una linea ae-
quindi analizzati i diagrammi di carico orario di              rea a 50 Hz, avente una larghezza F correlata alla
alcune linee del centro Italia in altissima tensione           corrente, alla tensione di esercizio e alla geome-
calcolando, per ogni ora, l’energia perduta. Dal-              tria dell’elettrodotto.
l’analisi dei dati misurati si può ipotizzare un fun-          Tale fascia è maggiore o minore in funzione del li-
zionamento equivalente alla massima potenza (in                mite di induzione magnetica tollerato, come pre-
corrispondenza dell’ampacity) con cos = 0,98                   scritto dalla legge 36/01 citata, dal DPCM 8 Lu-
per circa 350 ore all’anno.                                    glio 2003 e dei valori di corrente riportati nella
Nel caso di collegamento in antenna di una centra-             norma CEI 11-60. Conseguentemente, per una
le, il profilo di carico sarebbe quello tipico dell’an-        nuova linea aerea si hanno fasce di rispetto va-
damento di produzione della centrale con riferi-               riabili in funzione della tensione nominale e della
mento al suo impiego (generazione di base,                     portata in corrente del conduttore.
intermedia o di punta): il peso economico delle                Possono, inoltre, esistere dei vincoli di tipo urba-
perdite può avere in questo caso maggiore rilevan-             nistico più restrittivi rispetto alla legge nazionale
za [1, 2]. Nelle summenzionate condizioni di eser-             citata, imposti da alcune normative regionali. I li-
cizio si sono calcolate le energie perdute con le di-          miti posti dai decreti attuativi della legge, emana-
verse tipologie di elettrodotto a parità di lunghezza          ti l’8 luglio 2003, prevedono un valore d’attenzio-
L e i corrispondenti costi attualizzati (Va per linea          ne per il campo magnetico pari a 10 μT ed un
aerea e Vc per il cavo) nelle ipotesi seguenti:                obiettivo di qualità pari a 3 μT (per i nuovi elettro-
• Vita della linea di trasmissione = 35 anni;                  dotti). Nella presente memoria si fa necessaria-
• Tasso di interesse annuo reale = 2,5%;                       mente riferimento all’obiettivo di qualità dei de-
• Costo energia perduta = 40 €/MWh.                            creti attuativi. La figura 4 mostra le fasce di
La figura 3 visualizza le perdite elettriche per i tre         rispetto, con riferimento a 3 μT, per una nuova li-


                  Figura 5
  Impressione visiva di un'a-
 rea a coefficiente d'edifica-
    zione ed = 0,1 [m3/m2]




                                                          24
AEIT • numero 9
Linee elettriche in cavo



nea aerea (Fa) e in cavo (Fc), a seconda del livello            L’impatto visivo
di tensione e della zona. Anche la linea in cavo                La valutazione economica dell’impatto visivo è
impegna una fascia di territorio, dato che i valori             estremamente complessa per il suo elevato grado
di campo magnetico al suolo non sono ovvia-                     di soggettività. Tuttavia, nella scelta tecnologica re-
mente nulli. La posa ravvicinata consente però di               lativa ad un nuovo elettrodotto può essere un ele-
limitare le fasce a pochi metri (vedi la figura 4).             mento da considerare. Sotto questo punto di vista,
Per quantificare l’onere sul territorio conseguente             le possibilità offerte dal cavo rispetto alla linea ae-
alla costruzione di una linea, si ipotizza che gli              rea sono facilmente comprensibili, considerato
elettrodotti (aereo o in cavo) siano costruibili con            che, nelle tipiche realizzazioni in trincea o in galle-
il medesimo tracciato su una fascia di terreno                  ria, l’impatto visivo è nullo (tranne che nell’oppor-
completamente non edificata, ma con edificabi-                  tuna area di transizione tra linea aerea e cavo nel
lità simile a quella delle aree limitrofe alla fascia           rispetto dei vincoli tecnici delle norme CEI 11-1).
stessa.
Ci si propone quindi di valutare la perdita di valo-            Il costo per lo smantellamento
re del terreno dovuta al divieto di edificabilità per           Un’analisi completa dei costi di una linea di tra-
usi continuativi: a questo scopo appare ragione-                smissione dell’energia elettrica deve tenere in
vole assumere un coefficiente di edificazione ed,               considerazione anche la fase di smantellamento
omogeneo con le aree limitrofe alla fascia inte-                della struttura. Tale fase prevede dei costi per il
ressata dal nuovo elettrodotto.                                 ripristino dello stato originario dei luoghi al termi-
Il parametro ed [m3/m2] è molto variabile in funzio-            ne della vita utile della linea, con un considerevo-
ne dell’ambito geografico di riferimento e rappre-              le ritardo temporale rispetto all’investimento ed
senta il rapporto medio, in una data area, fra volu-            un peso conseguentemente minore. Per quanto
me degli edifici e superficie dell’area stessa; esso            riguarda la linea aerea, sulla base di valutazioni
può valere 3-4 in aree urbane e 0,8-1 in aree peri-             analitiche qui omesse, si possono identificare al-
feriche. Si assume in questa analisi che il coeffi-             cune voci di costo [3].
ciente medio pesato lungo l’intero tracciato della              Per quanto riguarda la linea in cavo, consideran-
linea assuma valori ed compresi tra 0 e 0,1, es-                do la giovane età della tecnologia, vi è poca
sendo questi i valori dei terreni generalmente inte-            esperienza nello smaltimento dei materiali costi-
ressati dai tracciati degli elettrodotti. Per una vi-           tuenti i cavi XLPE [3].
sualizzazione concreta appare significativa la
figura 5, in cui si mostra una possibile situazione             I costi di esercizio e manutenzione
edilizia corrispondente a ed = 0,1 [m3/m2], che già             (gestione e manutenzione - O&M)
appare onerosa per il passaggio di una linea. Per               La gestione di un elettrodotto, quale elemento
la valutazione della variazione del valore del terre-           della rete di trasmissione, richiede competenze
no ubicato nella fascia di rispetto risultano d’im-             specifiche e rappresenta quindi una voce di costo
portanza fondamentale alcuni parametri di valore                di cui tener conto nell’ambito dei costi globali.
diverso a seconda delle zone, riportati usualmente              L’elettrodotto deve essere poi monitorato e sotto-
nelle periodiche pubblicazioni statistiche. Ci si ri-           posto a cicliche operazioni di manutenzione e an-
ferisce, in questa memoria, a dati orientativi di sti-          che queste attività, il cui scopo principale è la ri-
ma media, attualmente attribuibili a molte zone                 duzione del tasso di guasto, implicano un costo.
italiane di pianura, in cui, al di là dell’uso agricolo,        Le valutazioni fanno riferimento ai costi d’investi-
un possibile, sia pur limitato investimento edilizio            mento per unità di lunghezza; i valori indicati rap-
(civile od industriale), appare remunerativo consi-             presentano quindi la spesa annua da sostenere,
derata anche l’elevata densità di popolazione.                  per chilometro di linea realizzata, per le operazio-
Nell’ipotesi di confronto suddetto, ogni metro                  ni di gestione, monitoraggio e manutenzione.
quadrato di terreno ubicato nella fascia di rispetto            Complessivamente, possiamo stimare l’onere per
(avente peraltro una potenziale edificabilità ed)               gestione, monitoraggio e manutenzione (O&M), di
perderebbe:                                                     una linea aerea in singola terna (in pianura e in
                                                                ambiente con basso inquinamento salino), variabi-
wx = k · ed      [€/m2]                                         le nell’intervallo 1,5 ÷ 2%. Tali valori (vedi la tabella
                                                                5) sono da ritenersi un’indicazione media e posso-
dove k è comprensivo sia del valore addizionale                 no quindi aumentare nel caso di eventi di natura
del terreno per ogni metro cubo su di esso edifi-               elettrica o ambientale particolarmente gravosi.
cabile sia del profitto sull’investimento edilizio e            Una volta posati, i cavi non hanno bisogno di parti-
complessivamente può essere posto pari a 400                    colari opere manutentive, in quanto non sono sog-
€/m3. Con i valori di ed = 0 ÷ 0,1 ipotizzati si ha             getti a sollecitazioni atmosferiche esterne. È stati-
wx = 0 ÷ 40 [€/m2].                                             sticamente dimostrato che la principale causa di


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guasto dei cavi è dovuta a fattori esterni (ad esem-             massima stellata Um / 3 ) risulta pari a 15 km.
pio scavi per opere civili condotte da terzi), tuttavia          Per tale lunghezza, le prestazioni di potenza di un
sovraccarichi, giunti mal collegati, impurità nell’iso-          cavo # c1 sono direttamente desumibili dall’os-
lante possono anche essere altre cause di fuori                  servazione sia delle capability chart della figura 6,
servizio. Inoltre, elevate temperature di esercizio              sia della curva delle potenze attive trasmissibili (a
provocano deterioramenti dell’isolante cambiando-                cos = 1), denominate PAT, della figura 7.
ne le proprietà e diminuendone la tenuta; giunzioni              Le capability chart della figura 6 mostrano che il
mal fatte portano a surriscaldamenti con possibile               campo delle potenze attive e reattive trasmissibili
interruzione del circuito. L’utilizzo di apposite fibre          dal collegamento è molto ampio senza il supera-
ottiche ubicate all’interno o all’esterno del cavo per           mento dell’ampacity Ia alle due estremità (e nep-
l’intero tracciato, associate ad un sistema RTTR                 pure lungo il cavo!): tale risultato è confermato
(Real Time Thermal Rating), consentono di monito-                anche dalla curva delle PAT, che mostra come
rare continuativamente la temperatura del cavo,                  alla lunghezza L = 15 km la potenza puramente
assicurandone non solo il buon funzionamento, ma                 attiva all’arrivo sia il 98,7 % della potenza appa-
anche un’appropriata gestione nelle condizioni di                rente nominale del cavo 3 U Ia.
sovraccarico ed emergenza. In ogni caso, il costo                Anche se tutte le analisi confermano che la lun-
per la manutenzione è stimabile nello 0,1 % del                  ghezza di 15 km è pienamente realizzabile e sod-
costo d’investimento (vedi la tabella 5).                        disfacente, pare opportuno mantenere un margi-
La procedura non tiene conto dei diversi tempi di                ne di esercizio: si è allora cautelativamente
riparazione del guasto della linea aerea e del ca-               fissata L = 10 km come lunghezza massima sen-
vo e dei loro riflessi sulla gestione e sui costi del            za compensazione reattiva derivata.
sistema.                                                         Oltre tale lunghezza (e fino a 25 km) il collega-
                                                                 mento in cavo viene sempre considerato con
I costi della compensazione reattiva derivata                    compensazione reattiva ai due estremi. Ciascuna
Le prestazioni di potenza di un collegamento in                  stazione di compensazione richiede un’occupa-
cavo inserito nella rete di trasmissione sono sta-               zione del terreno di circa 25 m2/Mvar. Si ritiene
te ampiamente enucleate in [6]. Si è dimostrato                  quindi che un vincolo operativo possa essere
che, per quanto riguarda una linea in doppia ter-                quello di non avere stazioni di compensazione di
na di cavi #c1, i vincoli più stringenti riguardano il           estremità con potenza reattiva installata maggio-
regime a vuoto d’esercizio soprattutto quando la                 re di 250 Mvar a cui corrisponde un’occupazione
doppia terna di cavi viene connessa a nodi con                   di terreno di 6300 m2 (vedi la figura 8). Dal mo-
potenza di corto circuito molto bassa.                           mento che la doppia terna di cavi # c1 mette in
Ad esempio, nel caso di connessione ad un nodo                   gioco una potenza reattiva (riferita a U = 380 kV)
con corrente di corto circuito trifase pari a 10 kA,             pari a 24 Mvar/km, una compensazione all’85 %
la lunghezza limite del collegamento (per non su-                ( sh=0,85) implica una potenza reattiva di com-
perare all’estremità a vuoto il livello di tensione              pensazione pari a 20 Mvar/km.




  Figura 6 Capability chart per il cavo #c1 con d = 15 km          Figura 7 P* e UoR in funzione di d del cavo #c1



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AEIT • numero 9
Linee elettriche in cavo



Per non superare la potenza reattiva complessiva               riano tra 0,1 % e 0,3 %: assumendo p = 0,1 %,
di 500 Mvar la massima lunghezza conseguibile                  nel caso di una doppia terna di cavi # c1, si per-
risulta:                                                       derebbero complessivamente circa 20 W/m. Tali
                                                               perdite vengono considerate per mezzo di una
         500
Lmax =          = 25 km                                        conduttanza chilometrica da inserire nell’ammet-
          20                                                   tenza chilometrica derivata del modello monofa-
I confronti dei costi globali verranno effettuati (a           se alla seq. diretta nell’ipotesi di compensazione
tutti i livelli di tensione in [3]) per lunghezze infe-        uniformemente distribuita [6]. Le valutazioni sul-
riori a 10 km (senza compensazione) e per lun-                 l’utilizzo della compensazione reattiva derivata ri-
ghezze comprese tra 10 e 25 km solo in altissi-                guardano il solo livello di tensione 380 kV.
ma tensione 380 kV (con compensazione reattiva
derivata sh = 0,85).                                           I costi globali
Il costo Csh della compensazione deve essere                   Per operare un confronto completo tra i costi
comprensivo di:                                                delle due tecnologie è necessario attualizzare
• terreno e relativa sistemazione;                             tutti i costi di investimento e gestione delle linee
• edificio servizi ausiliari;                                  all’anno in cui si ipotizza la costruzione. Il costo
• reattore di compensazione;                                   globale Ca e quello chilometrico ca della linea ae-
• vasca raccolta olio e basamento;                             rea sono espressi da:
• fondazione, piazzale, montaggi, viabilità, recin-
zione;                                                         Ca = a · L + Va + 10-6 · ta · L + O&Ma + sa · L [M€]
• scaricatori di sovratensione;                                                                                  (1)
• fornitura AT (sbarre e portale);
                                                                      Ca      V                O&Ma
• sistema di protezione comando e controllo                    ca =      = a + a + 10-6 · ta +      + sa [M€/km];
(SPCC);                                                               L        L                L             (2)
• interruttore lato reattore;
• protezioni digitali;                                         mentre, per la linea in cavo (XLPE), si ha:
• sezionatori AAT;
• alimentazione MT;                                            Cc = c · L + Vc + 10-6 · tc · L +     sh ·   Csh · QC · L
• teletrasmissioni;                                            + O&Mc + sc · L [M€]                                        (3)
• ingegneria e cantiere.
e ammonta complessivamente a circa 0,017
                                                                      Ca      V
M€/Mvar.                                                       ca =      = c + c + 10-6 · tc +     sh ·   Csh · QC +
L’inserimento di reattori comporta anche un au-                       L        L
mento delle perdite elettriche che deve essere
                                                                O&Mc
opportunamente computato e valorizzato. Solita-                      + sc [M€/km]                                          (4)
mente le perdite percentuali p di un reattore va-                L


                                                                                                   Figura 8
                                                                                             Pianta della stazione
                                                                                             di compensazione
                                                                                             reattiva a 380 kV
                                                                                             (doppia terna di cavi)




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I parametri che intervengono nell’analisi dei costi            • sa; sc [M€/km] Costi attualizzati per lo smantel-
globali (equazioni 1÷4) sono pertanto i seguenti:                lamento delle linee alla fine della loro vita utile.
• a [M€/km] Costo di investimento chilometrico                 È importante notare che l’onere imputabile alla
  della linea aerea (comprensivo di servitù);                  compensazione reattiva derivata dipende dal
• c [M€/km] Costo di investimento chilometrico                 grado di compensazione: nel caso di assenza di
  della linea in cavo (XLPE);                                  compensazione basterà porre nella (4) sh = 0.
• QC [Mvar/km] Potenza reattiva assorbita dal ca-              Negli esempi qui di seguito riportati, sa e sc sono
  vo per chilometro;                                           stati posti uguali a zero per la difficoltà di reperire
• sh [%] Grado di compensazione;                               valori certi.
• Csh [M€/Mvar] Costo al Mvar della compensa-
  zione reattiva;
• L [km] Lunghezza del tracciato previsto;
                                                               Applicazione della procedura
• Va; Vc [M€] Costo attualizzato delle perdite rispet-         a linee con L 10 km
  tivamente per linea aerea e linea in cavo (v. § 3.2);        L’analisi economica comparata prende in consi-
• O&M a ; O&M c [M€] Costo attualizzato degli                  derazione le seguenti tipologie di elettrodotto di
  O&M (Operation & Maintenance);                               lunghezza L a parità di potenza complessa S tra-
• F [m] Larghezza della "fascia di rispetto" indivi-           smessa all’arrivo:
  duata lungo tutto il tracciato della linea, in base          • Linea aerea #a1, trifase, con fasci di tre sub-
  a prescrizione di legge;                                       conduttori Al - Acc ( = 31,5 mm);
• wx [€/m2] Onere, medio lungo tutto il tracciato,             • Linee in cavo #c1, doppia terna in parallelo di
  per la "fascia di rispetto";                                   cavi unipolari con posa in piano (condizioni di
• ta [€/km] Onere chilometrico sul territorio relati-            posa precisate nella figura 2), collegamenti in
  vo alla linea aerea = Fa · 103 · wx;                           cross-bonding;
• tc [€/km] Onere chilometrico sul territorio relati-          per la tensione 400 kV: S = 2006 MW + j 407
  vo alla linea in cavo = Fc · 103 · wx;                       Mvar; L = 10 km; a = 0,35 M€/km; c/a = 10.


   Figura 9
Costi chilometrici globali
di elettrodotto a 380 kV aereo e in cavo




                                                                                                                Figura 10
                                                                                   Costi chilometrici globali di elettrodotto
                                                                                             aereo e in cavo per il 380 kV
                                                                           con compensazione reattiva derivata sh = 85 %




                                                          28
AEIT • numero 9
Linee elettriche in cavo



Le curve riportate nella figura 9 mostrano l’entità            elettrica oggi adottabili risulta sicuramente proble-
dei costi globali chilometrici per ogni tipologia di           matico, soprattutto per la necessità di stabilire i co-
elettrodotto, in funzione dei valori wx [€/m2] pre-            sti di investimento in un contesto di mercato. Il con-
vedibili per il territorio con coefficiente di edifica-        fronto economico presentato in questa memoria
bilità ed fissato a 0,1 m3/m2; in calce alle figure            non offre un responso univoco sulla convenienza di
sono precisate le ampiezze delle corrispondenti                una tecnologia sull’altra, per ogni livello di tensione
fasce di rispetto conseguenti alla portata al limite           e diverso valore del terreno, ma una metodologia
termico evidenziate nella tabella 2 e all’obiettivo            d’analisi rigorosa e trasparente: un confronto preci-
di qualità di 3 μT per il campo magnetico. Ovvia-              so e circostanziato può essere condotto solo ana-
mente, l’ascissa del punto d’intersezione rappre-              lizzando in dettaglio ciascun caso specifico, intro-
senta il valore del territorio per cui i costi globali         ducendo di volta in volta i debiti vincoli e le debite
delle due tecnologie si uguagliano, quindi tale                valutazioni che tempo e luogo comportano. È intui-
punto può assumere il significato di punto di in-              tivo che laddove il valore del terreno potenzialmen-
differenza economica.                                          te edificabile sia molto elevato, sia preferibile la tec-
Le intersezioni delle rette delimitano chiaramente i           nologia in cavo, avente minore impatto ambientale
campi wx nei quali una tecnologia risulterebbe più             anche se caratterizzata da alti costi di investimento.
conveniente sul piano economico. In via generale, si           Al contrario, in terreni di modesto valore, sono più
può desumere che la linea aerea, presentando costi             convenienti tecnologie di trasmissione con maggio-
di investimento molto ridotti, risulta conveniente in          re impatto sul territorio e con costi di investimento
terreni potenzialmente edificabili con wx relativa-            contenuti. L’esigenza di semplificazione della pro-
mente modesto, a motivo soprattutto delle fasce                cedura presentata non ha permesso di tenere in
di rispetto richieste. Analoghi risultati si ottengono         considerazione i costi dovuti all’energia non fornita,
al variare di ed mantenendo inalterato il valore wx.           i costi di congestione e ridispacciamento in base ai
Si può constatare [3] che, passando dall’altissi-              differenti tempi di riparazione al guasto tipici di linee
ma all’alta tensione, il punto d’indifferenza eco-             aeree e in cavo. La procedura d’analisi è del tutto
nomica (34 €/m2 per il 380 kV, 7,5 €/m2 per il                 generale e facilmente applicabile, mutatis mutandis,
220 kV, 10 €/m2 per il 132 kV) si ha con valori del            sia a limiti di campo magnetico diversi da quelli qui-
terreno edificabile sempre più bassi, a motivo                 vi considerati sia a differenti tipologie di linee (linee
dell’utilizzo di singole terne anziché doppie con              in corrente continua ed isolate in gas). La necessa-
relativi minori costi di investimento.                         ria coerenza tecnico-economica tra il contenimento
                                                               dei costi globali e la necessità di realizzare nuovi
                                                               elettrodotti necessari per soddisfare le esigenze di
Estensione della procedura                                     sviluppo del servizio elettrico, deve muovere in tutti
a linee con 10 km L < 25 km                                    gli interessati una disamina approfondita intorno al-
L’analisi economica comparata prende in conside-               l’importanza e strategicità delle infrastrutture elettri-
razione le seguenti tipologie di elettrodotto a parità         che per il Paese e per il processo di liberalizzazione
di potenza complessa S trasmessa all’arrivo, di                del mercato dell’energia. La metodologia proposta
lunghezza L e compensazione derivata sh = 85 %:                può offrire loro uno strumento d’analisi concreto e
• Linea aerea #a1, trifase, con fasci di tre sub-              di facile applicazione.
  conduttori Al - Acc ( = 31,5 mm);
• Linee in cavo #c1, doppia terna in parallelo di
                                                                BIBLIOGRAFIA
  cavi unipolari con posa in piano (condizioni di
  posa precisate nella figura 2), collegamenti in              [1] Benato R., Fellin L., Lorenzoni A., Paolucci A.: Sistemi di trasmis-
                                                                   sione nel territorio, AEI, Vol. 88, n.. 12, dicembre 2001, pp. 28-35.
  cross-bonding.
                                                               [2] Benato R., Fellin L., Lorenzoni A., Paolucci A.: Elettrodotti
per la tensione 400 kV: S = 2006 MW + j 407                        blindati nel territorio: connessioni dei nuovi impianti di genera-
Mvar; L = 25 km; a = 0,35 M€/km; c/a = 10;                         zione alla RTN, AEI, Vol. 88, n. 3, marzo 2001, pp. 28-37.
La figura 10 deve essere confrontata con la figura             [3] Benato R., Del Brenna M., Di Mario C., Lorenzoni A., Zacco-
9: la necessità di compensazione reattiva derivata                 ne E.: Analisi economica comparata tra linee di trasmissione in
                                                                   cavo XLPE e aeree, Giornata di studio AEIT-CIGRÉ, Il ruolo dei
e i relativi oneri (compresa la valorizzazione eco-
                                                                   cavi XLPE nella trasmissione dell’energia elettrica per i sistemi
nomica delle perdite elettriche dei reattori) non                  terrestri ad altissima tensione, Padova, 18 febbraio 2005.
sposta di molto il punto di indifferenza economi-              [4] Benato R., Paolucci A.: Dissimetrie di tensione nella R.T.N.:
ca. Infatti il valore del terreno edificabile passa da             connessione di nuovi impianti, Atti della Riunione Generale
34 €/m2 a 38 €/m2 con ed = 0,1 m3/m2.                              AEI, Padova 3-5 ottobre 2001, pp. 49-54.
                                                               [5] Legge n. 36/2001 in Gazzetta Ufficiale, Serie generale, n. 55, 7 m.
Conclusioni                                                    [6] Benato R., Mansoldo A., Paolucci A.: Prestazioni limite di cavi
                                                                   per AAT su lunghe distanze, Giornata di studio AEIT-CIGRÉ, Il
Un raffronto esaustivo sulla convenienza economi-                  ruolo dei cavi XLPE nella trasmissione dell’energia elettrica per i
ca delle tecnologie per la trasmissione dell’energia               sistemi terrestri ad altissima tensione, Padova, 18 febbraio 2005.


                                                          29
                                                                                                    settembre 2005

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Memorie definitive mandate_da_dodi[1]

  • 1.
  • 2. Prestazioni limite di cavi per AAT su lunghe distanze L Roberto Benato, Antonio Paolucci Università di Padova a liberalizzazione del settore elettrico e Andrea Mansoldo Pirelli Cavi e Sistemi di Energia S.p.A. la crescente sensibilità verso i temi am- bientali inducono a considerare soluzioni Data la crescente diffusione de- alternative alle linee di trasmissione aeree. I cavi AAT in corrente alternata con isolamento XLPE gli elettrodotti in cavo con iso- sembrano davvero promettenti per nuovi colle- gamenti con ridotto impatto sul territorio (nell'at- lamento XLPE, è opportuno svi- traversamento di aree fortemente antropizzate). I luppare procedure di calcolo per primi significativi sistemi realizzati con tali cavi risalgono al 1997 (400 kV; 66 km; Danimarca) e individuarne le massime presta- al 2000 (500 kV; 60 km; Giappone). Anche nella rete italiana si prevede che l'incidenza dei colle- zioni di esercizio e predisporre gamenti in cavo AT/AAT sia destinata ad aumen- eventualmente una loro com- tare sensibilmente: pertanto, dati i rilevanti costi di investimento, appare opportuno mettere a di- pensazione reattiva derivata sposizione dei pianificatori e gestori di rete pro- cedure di calcolo per individuare le massime prestazioni di esercizio compatibili con un'eleva- ta durata di vita (30-40 anni). Tali procedure, già presentate dagli autori in un recente convegno [1], trovano nella presente memoria una sintetica esposizione. Impostazione del problema È ben noto che, per conseguire un'alta durata di vita di un sistema in cavo, si devono realizzare, lungo tutto lo sviluppo del collegamento, i se- guenti obiettivi: • intensità di corrente non superiore al limite di ampacity Ia (dipendente dalle possibilità di di- spersione termica dell'installazione); • tensioni di fase Uo non superiori al livello mas- simo consentito Um / 3 . È evidente che risulta impossibile fissare a priori, per un cavo inserito nel contesto di una rete, tut- te le varie condizioni di servizio atte a conseguire lo scopo (se non dopo un sistematico studio dei flussi di potenza); a tal fine appare in ogni caso necessario procedere a un'indagine preliminare sulle possibili prestazioni del cavo a sé stante, imponendo i limiti di ampacity in ambedue le sue estremità (S e R) e un livello di tensione Uoc in 8 AEIT • numero 9
  • 3. Linee elettriche in cavo una di esse (ad esempio in S): I S = C · U oR + A · I R (5) IR Ia (1) Nell’elaborazione delle procedure qui descritte si è fatto sempre riferimento a sistemi trifase con Um = IS Ia (2) 420 kV e realizzati con cavi unipolari XLPE Cu 2500 mm2, spesso adottati in recenti installazioni; UoS Uoc (3) non mancano tuttavia concreti esempi di confronto con analoghi cavi di 1600 e 3250 mm2. Per ciascu- Nel presente studio, in cui si trattano cavi per Um no dei tre tipi di cavo, si riportano anzitutto nella = 420 kV, si è assunto il livello Uoc = 230 kV = tabella 1 i dati costruttivi essenziali. La tabella 2 95% U m / 3. Un’analisi sistematica di regimi presenta poi i rispettivi parametri elettrici calcolati compatibili con i vincoli sopra precisati, basata secondo IEC 60287 nell’ipotesi di collegamento in sull'impiego di un abaco appositamente predi- cross-bonding per gli schermi, avendo previsto per sposto, è stata presentata in [2]; essa costituisce l’installazione una data spaziatura tra le fasi, che non solo un primo (1986) elegante approccio, ma condiziona sia l’induttanza di esercizio sia la resi- anche un’utile guida per lo sviluppo di ulteriori ri- stenza apparente, e conseguentemente tutti i pa- cerche [1, 3]. Se si affronta lo studio del sistema rametri di trasmissione. È da osservare inoltre che multiconduttore costituito da tre cavi unipolari la determinazione della ampacity avviene in base con i rispettivi schermi metallici, si può constatare allo studio del regime termico, su cui influiscono, che le ben note tecniche di trasposizione di fase oltre la spaziatura stessa, le resistività termiche del e di cross-bonding, sistematicamente applicate cavo, del terreno nonché la profondità di posa. lungo tutto lo sviluppo della linea, permettono (per gli usuali regimi) di ricondurre la trattazione a un sistema monofase, a due porte, alla sequenza Prima analisi: imposti UoS e |IR| diretta. Le analisi dei diversi regimi possono esse- Una prima analisi, atta ad individuare un primo re effettuate sulla base delle classiche equazioni insieme di condizioni operative compatibili con i di trasmissione (4) e (5) e di altre relazioni da esse vincoli (1)÷(3), può essere espletata imponendo desumibili, richiamate in [1, 3]. nelle (4) e (5) i fasori I R e U oS: U oS = A · U oR + B · I R (4) I R = (Ia 0) sull’asse reale Tabella 1 - Dati dei cavi considerati CAVO #a #b #c Sezione nominale del conduttore di fase mm2 1600 Cu 2500 Cu 3250 Cu Diametro sul conduttore (a sei settori tipo Milliken) mm 50,7 63,4 72,3 Diametro sull’isolante XLPE mm 103,7 119,9 130,4 Diametro sullo schermo metallico mm 114,1 Al 130,1 Al 140,4 Al Sezione dello schermo mm2 500 500 500 Diametro sulla guaina PE mm 125,7 141,7 152,0 Massa totale kg/m 26 37 45 Tabella 2 - Parametri dei cavi per posa direttamente interrata ( th = 1,0 K · m/W; spaziatura s = 0,35 m in piano a profondità 1,45 m) CAVO #a #b #c Sezione nominale del conduttore di fase mm2 1600 Cu 2500 Cu 3250 Cu Capacità con r = 2,3 c μF/km 0,200 0,234 0,252 Conduttanza (50 Hz) con fattore di perdita tan = 0,0007 g nS/km 44 52 55 Resistenza apparente a 90°C (50 Hz) r m /km 17,6 13,3 11,8 Induttanza di esercizio mH/km 0,621 0,576 0,550 Impedenza caratteristica Z0 55,82 49,68 46,76 - 0,04 rad - 0,04 rad - 0,03 rad Costante di propagazione k 1/km 3,5 10-3 3,7 10-3 3,7 10-3 1,53 rad 1,53 rad 1,53 rad Potenza naturale a 400 kV SIL MVA 2867 3221 3422 – 0,04rad – 0,04rad – 0,03rad Corrente capacitiva con Uo = 400 k/ 3 Icap A/km 14,5 17,00 18,74 Ampacity Ia A 1498 1788 1950 9 settembre 2005
  • 4. U oS = (U oc ) = (230 kV ) =0÷2 significativi per i flussi di potenza fra S e R). Il calcolo di U oR, eseguito per mezzo di (6), con- così che (fissata la lunghezza d) le altre due va- sente anche di evidenziare quei regimi che, pur riabili U oR, Is restano univocamente determinate rispettando i vincoli di ampacity, presentassero e calcolabili per mezzo delle seguenti relazioni: livelli di tensione troppo alti e pericolosi per l’iso- lamento o troppo bassi e inaccettabili per un B U oR = 1 · U oS - · IR C soddisfacente esercizio. A A Con i dati acquisiti in questa prima analisi si può quindi procedere a calcolare un primo insieme di B U oR = 1 · (230 kV )- · (Ia 0) (6) potenze complesse, in R e corrispondentemente A A in S, che rientrano nei vincoli (1) (2) (3), ma con la particolarità I R Ia. C IS = · U oS + 1 · I R C A A Seconda analisi: imposti UoS e |IS| C IS = · (230 kV ) + 1 · (Ia 0) (7) In maniera del tutto analoga, mantenendo la A A stessa lunghezza d, si deve procedere, tramite una seconda analisi, a individuare un secondo In particolare, l’espressione (7) può essere inter- insieme di regimi ancora possibili nel rispetto pretata con il diagramma della figura 1 (dove, per dei vincoli (1) (2) (3): basterà imporre ora i fasori ovvie esigenze grafiche, il punto N è sensibil- I S e U oS mente distanziato dal punto M). Il diagramma mostra come, una volta fissato il fasore I R Ia I S = (Ia 0) sull’asse reale 0 sull’asse reale, l’argomento del fasore U oS = (230 kV ) possa percorrere l’intero intervallo 0 U oS = (U oc ) = (230 kV ) =0÷2 ÷ 2 dando luogo a due differenti gruppi: e determinare le altre due variabili U R e I R tramite i) regimi con I S Ia = I R , compatibili con le (8) e (9) l’ampacity del cavo (vedi ad esempio i fasori OL1, OL2, OL3, OK1, OK2); U oR = A · U oS - B · I S C ii) regimi con I S > Ia, evidentemente non accet- U oR = A · (230 kV ) - B · (Ia 0) (8) tabili (vedi ad esempio i fasori OH1, OH2, OH3). I R = - C· U oS + A · I S C In particolare, i fasori OK1 e OK2 corrispondono a I S = Ia = I R (e riguardano due regimi molto I R = - C· (230 kV ) + A · (Ia 0) (9) Figura 1 Diagramma fasoriale dell’espressione (7), con Figura 2 Diagramma fasoriale dell’espressione (9), con ampacity Ia in R ampacity Ia in S 10 AEIT • numero 9
  • 5. Linee elettriche in cavo La relazione (9) trova una sua interpretazione rispondentemente in S, che rientrano ancora nei grafica nel diagramma fasoriale della figura 2. vincoli (1) (2) (3), ma con la particolarità I S = Ia. Una volta fissato il fasore I S Ia 0 sull’asse reale, si ottengono così, al variare dell’argomento del fasore U oS, due differenti gruppi: Analisi lungo il cavo Le procedure esposte nei paragrafi precedenti iii) regimi con I R Ia = I S compatibili con consentono di individuare l’insieme di tutti i regi- l’ampacity del cavo (vedi ad esempio i fasori mi i) e iii) compatibili con i vincoli (1) (2) (3) impo- OL , OL , OL , OK , OK ); sti alle estremità del cavo; tuttavia resta ancora iv) regimi con I R > Ia evidentemente non ac- necessario indagare se in tutte le altre sezioni, cettabili (vedi ad esempio i fasori OH , OH , lungo lo sviluppo del cavo stesso, siano rispettati OH ). gli stessi limiti di corrente e di tensione. In gene- rale, se si procede ad un’analisi sistematica, pre- In particolare, i fasori OK , OK corrispondono di cisata in [1, 3] si può (vedi gli esempi delle figure nuovo ai medesimi regimi con I R = Ia = I S già 3 e 4) constatare che: riscontrati nella prima analisi (fasori OK2, OK1). • in qualsiasi caso i moduli delle correnti lungo il L’impiego della (8) permette poi di calcolare tutti i cavo sono sempre compatibili con il livello di fasori U oR e quindi anche di individuare eventuali ampacity imposto alle estremità; regimi con livelli di tensione in R troppo alti o • nell’ambito della prima analisi, i moduli delle ten- troppo bassi. Si osservi inoltre (vedi la figura 2) sioni di fase possono in alcuni casi (vedi ad esem- che al crescere della lunghezza d la circonferen- pio la curva blu 1 della figura 3) superare, sia pure za di raggio - C U oS si avvicina al punto O così lievemente, il livello 230 kV previsto alla porta S; da ridurre via via l’ampiezza del fasore I R = OL • nell’ambito della seconda analisi i moduli delle allineato con ON: tensioni di fase assumono livelli progressivamente crescenti al diminuire di I R (vedi ad esempio le I R = A · Ia - C U oS (10) curve blu 2 , 3 ); si può riscontrare (come già av- vertito in precedenza) che il livello più elevato di È importante constatare che proprio in tale regi- tensione si ha quando la corrente in R è I R (com- me la tensione in R assume il valore più elevato; patibile con I S = Ia fissata in S), ad esempio per in particolare l’annullamento della (10) si riferisce d = 60 km, la (10) fornirebbe il valore 0,74 kA. al regime a vuoto in R che comporta I S = Ia, co- sì come si potrà constatare oltre anche per mez- zo della (11b). In definitiva, con i dati acquisiti in Limiti teorici (con |U|oS = 230 kV) questa seconda analisi si può calcolare un se- e limiti di esercizio nei regimi a vuoto condo insieme di potenze complesse, in R e cor- Fra le verifiche da effettuare in via preliminare sul- Figura 3 Esempi di tensioni e correnti lungo il cavo #b (prima analisi) 11 settembre 2005
  • 6. l’impiego di cavi per AAT non possono mancare (I S)I R = 0 = C id U oR (12b) quelle sui regimi a vuoto. Per un primo orienta- mento, ponendo I R = 0 in (6) e (7) si ottengono le avendo espresso con - jXc = Aid /C id l’impedenza ben note espressioni: puramente capacitiva del cavo ideale (non dissipa- tivo) a vuoto. Dati la natura capacitiva della reattan- (U oR)I R = 0 = 1 · U oS (11a) za XC inserita in S e l’effetto Ferranti in R, è certo A che si avrà sempre U oR > U oS > U 0 cosicché* in ogni caso l’ampiezza del fasore U oR, calcolato C (I S)I R = 0 = · U oS (11b) con le (12a), non dovrà superare 242,5 kV = A Um / 3 e quella del fasore (I S)I R = 0, calcolato con la (12b), non dovrà superare l’ampacity del cavo. per il cavo #b, se si introduce la lunghezza limite Per quanto riguarda la valutazione di Xcc si potrà dU = 88,3 km la (11a) fornisce per U oR un’am- in prima istanza far riferimento ai valori subtransi- piezza pari a Um / 3 = 242,5 kV (massima am- * tori U 0 /Icc, attribuendo alla corrente Icc di corto- missibile) e se si introduce la lunghezza limite dI = circuito (trifase in S) subtransitoria i valori massimi 100,9 km la (11b) fornisce per IS un’ampiezza ( 50 kA C Xcc = 4,6 ), minimi ( 10 kA C Xcc = pari all’ampacity Ia = 1,79 kA. Si tratta comunque 23 ) e medi ( 30 kA C Xcc = 7,7 ) prevedibili di prime valutazioni fondate sull’ipotesi teorica che nei nodi della rete italiana a 400 kV. Introducendo la tensione di alimentazione del cavo a sé stante per tentativi lunghezze L gradatamente crescenti, resti comunque invariata, pari al valore 230 kV si riscontrano i valori limite di esercizio LeU riporta- stabilito da (3), ovvero che il generatore equiva- ti nella tabella 3, nettamente inferiori alla dU teori- lente visto alla porta S abbia impedenza di corto ca riportata sopra; si può anche constatare che, circuito perfettamente nulla. Aderente alla realtà è * se si ipotizzano moduli U 0 più bassi (ad esem- invece l’ipotesi che la porta S appartenga a una pio 210 kV), si ottengono (a parità di Xcc) LeU più rete in normale esercizio, cosicché il generatore elevate, che peraltro danno luogo (nei casi 2 e 3 ) equivalente deve essere caratterizzato non solo dalla sua forza elettromotrice (che per fissare le Tabella 3 - LeU = lunghezze limite di esercizio * idee assumiamo ancora pari a U 0 = 230 kV), ma a vuoto (cavo #b, una terna) anche dalla sua impedenza di corto circuito non * Xcc Xc Uo U oS U oR LeU (IS)Ig = 0 nulla (che, per meglio evidenziare i fenomeni, può [ ] [ ] [kV] [kV] [kV] [km] [kA] essere ricondotta a impedenza puramente indutti- 1 23 492,5 230 241,3 242,5 27,5 0,49 va jXcc): il regime subtransitorio conseguente al- 2 7,7 241,7 230 237,5 242,5 55,5 0,98 l’inserzione in S di un cavo, a vuoto in R e con 3 4,6 200,6 230 235,4 242,5 66,5 1,17 lunghezza L, risulta allora definito dalle 1’ 23 209.0 210 235,9 242,5 63,9 1,12 U0 * U oS 2’ 7,7 120,7 210 224,3 242,5 106,9 1,86 U oS = · (- jXc) U oR = (12a) jXcc - jXc Aid 3’ 4,6 105,7 210 219.6 242,5 120,3 2,08 Figura 4 Esempi di tensioni e correnti lungo il cavo #b (seconda analisi) 12 AEIT • numero 9
  • 7. Linee elettriche in cavo Figura 5 Esempi di capability chart per elettrodotto trifase con cavo #b al superamento dell’ampacity in S. Per contro, nel caso di terne esercite in parallelo, si riscontra una riduzione della lunghezza limite: ad esempio, per il caso 1 con Xcc = 23 , si a- vrebbe per una doppia terna LeU = 14,8 km. Le circostanze poi peggiorano quando si trattano, anziché regimi subtransitori, regimi permanenti (anch’essi da studiare per mezzo dei flussi di po- tenza). Un classico caso si ha se alla porta S il cavo a vuoto viene direttamente alimentato da un generatore sincrono: è noto allora che per evitare l’autoeccitazione deve essere verificata la Aid x*(US*)2 XC = C id Sgen essendo Sgen la potenza nominale del generato- re e x* (p.u. di macchina) la sua reattanza sincro- na non saturata (che include anche la reattanza di corto circuito del trasformatore di macchina). Le evenienze segnalate, anche se chiarite solo da qualche esempio, sembrano sufficienti per ri- chiamare la necessità di considerare, negli elet- trodotti in cavo, anche i regimi a vuoto (subtran- sitori e permanenti), premettendo uno studio dei flussi di potenza nella rete di pertinenza. Le capability chart Con i dati acquisiti nelle analisi numeriche de- scritte nei paragrafi precedenti, si possono cal- colare, come già segnalato, le potenze comples- se (nei quattro quadranti) ottenibili alle porte S e R di un determinato collegamento in cavo nel ri- spetto dei vincoli (1) (2) (3): i diagrammi della fi- gura 5 costituiscono, ad esempio, le rappresen- tazioni grafiche (capability chart) di tali potenze limite per sistemi trifase di cavo #b in corrispon- denza alle lunghezze di 30, 60, 90 km . Una volta fissata l’ampacity del cavo al livello Ia e ipotizzato costante il modulo U oS 230 kV, restano così individuati sia il contorno a-c che delimita l’area (AR) delle potenze complesse (tri- fase) alla porta R compatibili con i vincoli sud- detti sia il contorno b-d dell’area (AS) per le cor- rispondenti potenze complesse alla porta S. I punti • e ° contrassegnati da cifra uguale corri- spondono a un medesimo regime. Come si può desumere dal bilancio delle potenze precisato nella figura. 5, ciascuna potenza attiva PR è leg- germente inferiore a P S (essendo modeste le perdite p di potenza attiva), mentre la potenza 13 settembre 2005
  • 8. reattiva QR è sempre nettamente superiore a QS 5-I indica che, sotto questo importante punto di (poiché il cavo stesso genera complessivamente vista, già la lunghezza di 25 ÷ 30 km può essere una potenza reattiva q piuttosto consistente). considerata come limite per il cavo #b. Come ulteriori elementi utili per la programma- In ciascuna delle capability chart così costruite zione e la gestione del servizio, si possono forni- può essere rappresentato anche il regime teorico re avvertimenti sui livelli di tensione nell’ambito (ovvero con UoS = 230 kV) per funzionamento a del cavo (desumibili dalle indagini sopra descrit- vuoto in R, tramite il simbolo (PR + jQR = 0) te), colorando in rosso i contorni d’area quando collocato nell’origine degli assi, e tramite che le tensioni di fase in R superano il valore Um / 3 indica la corrispondente potenza in S (pressoché = 242,5 kV e in verde quando restano inferiori a tutta capacitiva) facilmente calcolabile. 215 kV. Le capability chart della figura 5 mostrano inoltre Già i pochi esempi della figura 5 mostrano come come siano attuabili per il cavo #b elevati flussi le capability chart permettano di confrontare tra di potenze reattive, anche se non convenienti e loro, a colpo d’occhio, le possibili prestazioni a poco interessanti per l’esercizio. Solamente nel- seconda delle lunghezze; si noti, in particolare, l’intorno delle prestazioni 6 della figura 5-II e 5-III che i punti 1 e 4 (regimi K delle figure 1 e 2) com- è segnalata, con tratto di curva in rosso, la pre- portano i massimi scambi di potenza attiva tra S senza di tensioni troppo alte in R. e R. Proprio a questi riguardi si può constatare Un altro significativo esempio è poi costituito come al crescere della lunghezza d si riduca dalla figura 6 (cavo #b, 120 km) che mette bene sempre più il valore del cos ammissibile per i in evidenza il drastico degrado di prestazioni più elevati flussi di potenza, così da pregiudicare causato dalla lunghezza del collegamento (flussi progressivamente l’entità e la razionalità degli di potenza con cos poco adeguati, regime teo- scambi stessi (vedi le zone carenti, evidenziate in rico a vuoto o nettamente oltre i vincoli limite, grigio nelle capability chart della figura 5); a que- tensioni in R in molti casi non accettabili). sti problemi possono poi affiancarsi (a volte in Le capability chart sopra illustrate possono esse- modo molto più decisivo) quelli testé richiamati re ulteriormente arricchite introducendo nell’am- di esercizio a vuoto nelle usuali reti. bito di ciascuna area (vedi la figura 7 per l’area La potenza P* a cos = 1 evidenziata nella figura (AR) del cavo #b) altre curve parametrate con va- Figura 6 Capability chart per il cavo #b con d = 120 km 14 AEIT • numero 9
  • 9. Linee elettriche in cavo lori di corrente minori dell’ampacity: queste coor- AG + C IS = · U oS (13) dinate curvilinee permettono così di risalire alle BG + A correnti d’estremità (< Ia) provocate da una pre- stazione interna all’area stessa. A questo riguardo U oR = AUoS - BIS (14) si rimanda a [3] per snelle procedure di calcolo. Per realizzare poi nella porta S i debiti vincoli di Il diagramma delle Potenze Attive tensione e di ampacity si dovrà porre nella (13) Trasmissibili (PAT) e la Lunghezza U oS =230 kV sull’asse reale e attribuire a G ade- d’Attitudine alla Trasmissione (LAT) guati valori (con successivi tentativi attuabili in La crescente difficoltà nel realizzare soddisfacen- procedura automatica) fino ad ottenere un fasore ti flussi di potenza a cos elevato all’aumentare I S di modulo pari all’ampacity del cavo; in base a delle lunghezze d (mostrata in maniera circostan- questo stesso fasore I S e al fasore U oS =230 kV ziata dalle capability chart della figura 5) trova un 0, si potrà in definitiva calcolare U oR tramite la diretto riscontro nella progressiva limitazione del- (14); conseguentemente la potenza trifase pura- le potenze puramente attive, segnalate con P* mente attiva P* che (fissata la lunghezza d) viene negli esempi: la realizzazione di una curva che erogata all’arrivo risulta: mostri il degrado di tali potenze P* (Potenze Atti- ve Trasmissibili) in funzione della lunghezza d, P* = 3 U oR 2 G (15) fornisce allora un sintetico, ma significativo, rie- pilogo delle prestazioni del cavo, evitando l’anali- Per constatare il rispetto dell’ampacity in R, di- si di una fitta serie di capability chart. venta banale l’impiego della: Fissata dapprima una determinata lunghezza d, si immagini di inserire alla porta R una pura con- I R = U oR G (16) duttanza G, così da imporre in essa regimi in ogni caso caratterizzati da pura potenza attiva; Per mezzo della procedura descritta si sono co- se si introduce nelle (4) (5) l’ovvia relazione I R = struiti i diagrammi della figura 8 che si propongo- G U oR , si perviene facilmente alle: no pertanto come strumenti riepilogativi delle Figura 7 Capability chart in (AR) per il cavo #b con d = 60 km 15 settembre 2005
  • 10. prestazioni P*, a seconda della lunghezza d; in mente reattiva (in ambedue le direzioni) a motivo questo contesto trova appropriata collocazione di tensioni troppo basse o troppo elevate (vedi le [1] anche il parametro LAT (Lunghezza d’Attitudi- curve colorate in verde o in rosso) non sono da ne alla Trasmissione), proposto in [4, 5]. Manten- considerare penalizzanti, per gli ovvi motivi già gono comunque il loro decisivo ruolo le limitazio- segnalati; del resto, ciò è implicito nella stessa ni di lunghezza segnalate in precedenza. compensazione derivata, che determina una ri- duzione della potenza reattiva q generata dal ca- vo stesso (vedi sopra). Per quanto riguarda gli Gli effetti aspetti economici, che meritano dal canto loro della compensazione derivata un’indagine circostanziata [6], ci si limita in que- Poiché alla radice dei problemi citati si colloca sta sede a segnalare (in calce alla figura 11) il pa- l’elevata suscettanza capacitiva dei cavi, diventa rametro [Mvar/km] per la stima dei costi d’inve- spesso opportuno procedere, con grado più o stimento dei necessari reattori e il parametro meno spinto, alla compensazione derivata me- orientativo [MW/km] per la stima dei costi di diante reattori. Si può subito constatare che, se esercizio dei reattori stessi. si addotta l’ipotesi di compensazione uniforme- mente distribuita, restano ancora applicabili tutte le procedure fin qui sviluppate: infatti, una volta calcolata (secondo [1, 3]) la nuova ammettenza chilometrica funzione del prescelto grado di compensazione sh, basterà aggiornare tutti gli altri parametri conseguenti (k, Zo e così via) e ri- percorrere nuovamente le analisi volute. L’ipotesi suddetta, anche se precipuamente ideale, con- duce a risultati poco discosti da quelli ottenibili nella prassi delle usuali installazioni e può essere soddisfacente, oltre che per una prima indagine, spesso anche per valutazioni accurate. Le figure 9-11 presentano esempi di vantaggi tecnici conseguibili in alcuni casi. In particolare la capability chart della figura fig. 11-III, paragonata con quella della figura 6, mo- stra come il grado di compensazione sh = 0,85 (sia pure oneroso) possa produrre una decisiva riqualificazione delle prestazioni del cavo #b an- che sulla lunghezza di 120 km. Le limitazioni nei flussi di potenza prevalente- Figura 8 Prestazioni P* e |UoR| in funzione di d (cavi #a, b, c) Figura 9 Lunghezze limite d’esercizio a vuoto LeU del cavo #b con sh = 0,85 e sh = 0,00 16 AEIT • numero 9
  • 11. Linee elettriche in cavo Conclusioni Le capability chart (costruite con le procedure di calcolo descritte nella memoria) visualizzano effi- cacemente, per gli elettrodotti in cavo, le presta- zioni limite attuabili, ossia le potenze complesse trasmissibili nel rispetto dei vincoli imposti per l’ampacity e per le tensioni; la possibilità di ese- guire con esse confronti circostanziati, anche a colpo d’occhio, le rende assai utili per la pianifi- cazione delle reti di potenza, soprattutto negli studi preliminari sui collegamenti in cavo AT/AAT e sulla loro possibile compensazione reattiva de- rivata. Un riepilogo sintetico di particolari prestazioni si- gnificative può essere successivamente fornito dai diagrammi PAT (Potenze puramente Attive Trasmissibili in funzione della lunghezza). Vengono segnalate inoltre le indagini da attuare, anche con lo studio dei flussi di potenza, allo scopo di evitare, nell’esercizio della rete, alcune situazioni pericolose dovute ai regimi a vuoto dei collegamenti in cavo. Gli autori confidano che le procedure, illustrate con vari esempi, possano fornire un efficace aiu- to per espletare la pianificazione e la gestione delle reti di trasmissione. Figura 10 Prestazioni P* e |UoR| con sh = 0,50 (cavi #a, b, c) 17 settembre 2005
  • 12. Figura 11 Capability chart del cavo #b per d = 60; 120 km con sh = 0,85 e 0,50 BIBLIOGRAFIA [1] Benato R., Mansoldo A., Paolucci A.: Prestazioni limite di ca- [4] Del Brenna M., Donazzi F., Mansoldo A.: Long Length Un- vi per AAT su lunghe distanze, Giornata di studio AEIT-CIGRE, derground Cable Systems in the transmission network, CIGRE Il ruolo dei cavi XLPE nella trasmissione dell’energia elettrica B1-304, Parigi 2004. per i sistemi terrestri ad altissima tensione, Padova 18 feb- [5] Pensierini P., Dorison E., Pays M.: Le transport d’ènergie par ca- braio 2005, pp. 47-55. ble à isolation synthétique, èpure, n. 48, ottobre 1995, pp. 17-25. [2] Arrighi R.: in the name of WG 21.13, Operating Characteri- [6] Benato R., Del Brenna M., Di Mario C., Lorenzoni A., Zac- stics of long links of AC high voltage insulated cables, CIGRE, cone E.: Analisi economica comparata tra linee di trasmissio- Paper 21-13, Parigi 1986, pp.1-10. ne in cavo XLPE e aeree, Giornata di studio AEIT-CIGRE, Il [3] Benato R., Paolucci A.: Operating capability of long ac EHV ruolo dei cavi XLPE nella trasmissione dell’energia elettrica per Transmission cables, Electric Power System Research, vol. i sistemi terrestri ad altissima tensione, Padova, 18 febbraio 75/1, luglio 2005, pp. 17-27. 2005, pp. 57-65. 18 AEIT • numero 9
  • 13.
  • 14. Analisi economica comparata tra linee in cavo XLPE e linee aeree Roberto Benato, Arturo Lorenzoni Università di Padova Marcello Del Brenna, Ernesto Zaccone Pirelli Cavi e Sistemi Di Energia S.p.A. Claudio Di Mario GRTN L’ Un raffronto economico e- attuale evoluzione e l’accresciuta affi- dabilità degli isolanti estrusi (XLPE) ri- sauriente delle tecnologie per chiamano l’interesse verso la realizza- zione di linee di trasmissione in cavo in altissima la trasmissione dell'energia tensione. I primi sistemi in cavo ad altissima tensio- elettrica può essere condot- ne (400-500 kV) con un numero significativo di giunti si ebbero nel 1997 (400 kV; 66 km; Danimar- to solo analizzando in det- ca) e nel 2000 (500 kV; 60 km; Giappone); nel corso degli ultimi anni si assiste ad una significativa cre- taglio ogni specifico caso, scita in questo segmento di mercato. considerando i diversi vincoli La scelta tra la soluzione di elettrodotto aereo o in cavo è precipuamente dettata da considera- tecnici, ambientali e sociali zioni tecniche, ambientali ed economiche. Gli Figura 1 Tralicci tipo nella rete italiana introdotti nei confronti economici 20 AEIT • numero 9
  • 15. Linee elettriche in cavo elevati costi d’investimento dei cavi di potenza mitatamente alle connessioni di nuove centrali di possono risultare economicamente giustificati produzione alla RTN (con lunghezze di linea fino a nell’attraversamento di aeree fortemente antro- circa 20 km): nella presente memoria, che sinte- pizzate, oppure in brevi collegamenti interni di tizza la ben più diffusa [3] presentata durante una impianti elettrici di produzione, trasmissione e di- giornata di studio padovana, l’analisi viene circo- stribuzione. Si aggiunga che, nell’attuale scena- scritta alla comparazione tra linee in cavo XLPE e rio liberalizzato del settore energetico, gli elettro- linee aeree di trasmissione dell’energia elettrica, dotti (di proprietà del produttore) che connettono nelle situazioni ingegneristiche in cui si può opta- alla rete di trasmissione nazionale nuove centrali re per l’una o l’altra soluzione (ferma restando la di produzione, prevedono, per problemi autoriz- naturale propensione dell’installazione interrata zativi o per esigenze di compensazione ambien- delle linee in cavo nelle aree urbane e quella delle tale, molti collegamenti in cavo interrato. linee aeree nelle aree extraurbane, alpine e ap- Nel prossimo futuro, per sostenere lo sviluppo penniniche). della rete di trasmissione nazionale, si porrà sem- pre maggiore attenzione all’analisi economica comparata tra tecnologie di trasmissione disponi- Tipologie di linee bili e innovative. Le scelte progettuali dovranno considerate nello studio essere necessariamente coerenti con le esigenze In questa memoria i confronti economici compa- di sicurezza, affidabilità, gestione, contenimento rati vengono mostrati solo per il livello di altissi- dei costi di trasmissione e congestione, tenendo ma tensione rimandando a [3] per l’alta tensione. altresì presente il valore dell’energia non fornita in La figura 1 mostra i tralicci standard per le tre ten- uno scenario economico del settore che ha nella sioni 380 kV, 220 kV e 132-150 kV, riportando oltre rete di trasmissione l’infrastruttura fondamentale alle quote della testa di palo necessarie al calcolo per l’incontro efficiente della domanda e dell’of- dei parametri di esercizio (induttanza e capacità ferta. In questa memoria, l’analisi comparata tra d’esercizio) l’indicazione dei franchi minimi Hmin cavi in corrente alternata con isolamento estruso previsti dalle Norme CEI 11-4, in corrispondenza in XLPE e linee aeree viene estesa dai costi di in- dei quali verranno calcolate le fasce di rispetto vestimento ai costi globali, che tengono anche in (con riferimento ad un fissato obiettivo di qualità considerazione gli oneri sul territorio, quelli delle del campo induzione magnetica e valore di cor- perdite di energia, i costi di esercizio e manuten- rente efficace). Nella presente memoria vengono zione (O&M) e quelli imputabili alla presenza della considerati sostegni di tipo tradizionale, anche se compensazione reattiva derivata. Alcuni degli au- una linea aerea può essere realizzata con sostegni tori hanno già presentato in questa rivista [1, 2] di tipo più innovativo (compatto, tubolare, a caval- un approccio d’analisi comparata tra linee in cavo letto, con mensole isolate e tipo Foster). Si noti (compresi anche gli elettrodotti blindati) e aeree li- che la linea aerea 380 kV è equipaggiata con con- Figura 2 Installazione tipica di doppia terna di cavi a 380 kV in parallelo Tabella 1 - Parametri delle linee aeree oggetto di valutazione comparata AEREA # a1 a2 a3 Livello di tensione 380 kV 220 kV 132 kV Diametro nominale del conduttore di fase mm2 Trinato All-acc All-acc All-acc = 31,5 mm = 31,5 mm = 31,5 mm Ampacity Ia A 2955 905 870 21 settembre 2005
  • 16. duttori trinati in alluminio-acciaio (subconduttori di parametri elettrici chilometrici delle linee aeree = 31,5 mm con spaziatura s = 0,4 m). considerate, al fine di costruire il circuito monofa- Anche per i due livelli di alta tensione (220 kV e se alla sequenza diretta della linea e di computa- 132 kV) viene scelto il medesimo conduttore di re, considerata la linea a costanti uniformemente fase (sebbene nelle linee esistenti siano più ricor- distribuite, le perdite elettriche complessive. L’ul- renti conduttori a sezione inferiore), come appare tima riga della tabella 1 riporta la dicitura ampa- opportuno prevedendo la costruzione di una nuo- city, che nella fattispecie coincide con la portata va linea. Per quanto riguarda l’elettrodotto in ca- al limite termico di linea in zona A, periodo F (vedi vo, la figura 2 mostra l’installazione interrata tipi- la tabella 2, celle in grigio, desunta dalla norma ca di una doppia terna di cavi in parallelo con CEI 11-60). Va comunque sottolineato che l’eser- sezione S = 2500 mm2-Cu, necessaria per tra- cizio di una linea aerea alla corrente al limite ter- smettere la stessa portata di una linea aerea in mico è proponibile solo per linee sufficientemente semplice terna con conduttore 3 x 585 mm2 (v. corte (come quelle che sono state considerate in CEI 11-60 Zona A). La posa interrata di una terna questa memoria). In ogni caso ciò tende ad esal- di cavi 220 kV o 132 kV che viene quivi conside- tare i tassi di dissimmetria [4]. rata risulta sempre in piano (anche se nella realtà La tabella 3 riporta, per gli elettrodotti in cavo, ol- sono utilizzate anche pose a trifoglio a contatto) tre alle sezioni nominali dei conduttori di fase an- ma la distanza interassiale e la profondità di inter- che la relativa ampacity. È da osservare inoltre che ramento (dall’asse dei cavi) si riducono rispettiva- la determinazione dell’ampacity dei cavi avviene mente a 165 mm (145 mm per 132-150 kV) e 1,13 in base allo studio del regime termico, su cui in- m (1,15 m per 132-150 kV). In [3] vengono forniti i fluiscono, oltre la spaziatura stessa, le resistività Tabella 2 - Portate in corrente in servizio normale del conduttore di riferimento (Norma CEI 11-60) Tensione nominale della linea (kV) Portata in corrente del conduttore di riferimento (corda All.-Acc. Ø=31,5 mm) I0 (A) Zona A Zona B Periodo C Periodo F Periodo C Periodo F 380 740 985 680 770 220 665 905 610 710 132÷150 620 870 575 675 Figura 3 Perdite complessive [W/m] per cavi XLPE e per linee aeree (dielettriche e Joule); L = 10 km 22 AEIT • numero 9
  • 17. Linee elettriche in cavo termiche del cavo, del terreno ( = 1,0 K · m/W) conto integralmente degli aspetti tecnici, am- nonché la profondità di posa. bientali e sociali connessi con la realizzazione di un investimento. La scelta dei valori dei parame- tri individuati può poi cambiare, pur rimanendo Costi ed oneri delle linee aeree valido l’approccio metodologico. Per la scelta e delle linee in cavo XLPE dei fattori di costo ci si è comunque riferiti ad re- L’incertezza sui costi d’investimento di tecnolo- centi indicazioni installazionidirette del costruttori gie innovative si riflette ovviamente sulle risultan- e delle imprese elettriche, che pur con qualche ze dell’analisi economica globale. Risulta impor- incertezza, convergono sui rapporti riportati nella tante sottolineare la necessità di adottare una tabella 5, riferiti a condizioni medie di posa. metodologia per il confronto dei costi, che tenga I costi d’investimento I costi d’investimento dei cavi includono anche Tabella 3 - Parametri delle linee in cavo oggetto gli oneri per lo scavo e la posa, mentre quelli re- di valutazione comparata lativi alle linee aeree tengono conto anche delle CAVO # c1 c2 c3 servitù di elettrodotto. Livello di tensione 380 kV 220 kV 132 kV I costi d’investimento degli elettrodotti in cavo Sezione nominale non sono proporzionali alla lunghezza del colle- del conduttore mm2 2500 Cu 1600 Al 1000 Al gamento a causa del costo fisso imputabile alla di fase presenza delle stazioni d’estremità. Tuttavia nella Ampacity Ia A 1788 1089 893 presente memoria si sono considerate lunghezze Tabella 4 - Rapporti c/a tra i costi d'investimento Tabella 5 - O&M espressi in percentuale delle linee in cavo e aeree rispetto al costo d'investimento della linea Rapporto tra i costi d'investimento c/a Linea aerea Linea in cavo 380 kV 10 Gestione 0,81÷1,0% 0,1÷0,3% 220 kV 4,5 Manutenzione 0,7÷1,0% 0,1% 132-150 kV 4 Gestione e Manutenzione (O&M) 1,5÷2,0% 0,2÷0,4% Figura 4 Larghezza delle fasce di rispetto per le due tipologie di linee in esame 23 settembre 2005
  • 18. delle linee di trasmissione (tipicamente superiori a livelli di tensione nel caso L = 10 km. 5 km) per le quali il costo può essere considerato È fin d’ora importante sottolineare che si ha Va >> ragionevolmente proporzionale alla lunghezza. Vc (a parità di corrente), per tutti i livelli di tensione Ponendo come a il costo d’investimento unitario analizzati (380, 220 e 132 kV), avendo un elettro- (M€/km) di una linea aerea e c il costo d’investi- dotto in cavo sezioni di fase molto elevate e quin- mento unitario (M€/km) di una linea in cavo, la di una resistenza apparente longitudinale di gran tabella 4 riporta i rapporti c/a tra i costi d’investi- lunga inferiore (13,3, 32,6, 42,5 m /km) a quella di mento delle linee in cavo e delle linee aeree per i una linea aerea (23,1, 69,3, 69,3 m /km), sia pure livelli di tensione considerati. con conduttori a fascio (in realizzazioni a 380 kV). Inoltre, per quanto riguarda gli elettrodotti in ca- Gli oneri delle perdite di trasmissione vo, si è ipotizzato un cross-bonding perfetto, tale La valorizzazione economica delle perdite di ener- cioè da annullare la corrente indotta negli scher- gia riveste un ruolo importante nella valutazione mi metallici e relative perdite. dei costi globali nella vita operativa di una linea di trasmissione. Il diagramma di funzionamento di Gli oneri sul territorio una linea è strettamente legato alla sua tipologia: La legge 7 marzo 2001 n. 36 ha dettato una di- si possono, in generale, considerare linee d’inter- sciplina di carattere generale volta alla protezio- connessione tra reti nazionali, di connessione tra ne dalle esposizioni ai campi elettromagnetici [5]. una centrale di produzione e la RTN [1, 2] o linee Nelle more della definizione della metodologia comunque inserite nella struttura magliata della per la determinazione delle fasce di rispetto (a rete di trasmissione. cura di APAT), si assume in via cautelativa una Per quest’ultima tipologia, il diagramma di carico fascia di terreno, entro la quale è interdetta ogni presenterà delle ampie fluttuazioni sia nell’arco attività edificatoria per usi continuativi da parte di delle 24 ore sia nei vari mesi dell’anno: sono stati persone, lungo tutto il tracciato di una linea ae- quindi analizzati i diagrammi di carico orario di rea a 50 Hz, avente una larghezza F correlata alla alcune linee del centro Italia in altissima tensione corrente, alla tensione di esercizio e alla geome- calcolando, per ogni ora, l’energia perduta. Dal- tria dell’elettrodotto. l’analisi dei dati misurati si può ipotizzare un fun- Tale fascia è maggiore o minore in funzione del li- zionamento equivalente alla massima potenza (in mite di induzione magnetica tollerato, come pre- corrispondenza dell’ampacity) con cos = 0,98 scritto dalla legge 36/01 citata, dal DPCM 8 Lu- per circa 350 ore all’anno. glio 2003 e dei valori di corrente riportati nella Nel caso di collegamento in antenna di una centra- norma CEI 11-60. Conseguentemente, per una le, il profilo di carico sarebbe quello tipico dell’an- nuova linea aerea si hanno fasce di rispetto va- damento di produzione della centrale con riferi- riabili in funzione della tensione nominale e della mento al suo impiego (generazione di base, portata in corrente del conduttore. intermedia o di punta): il peso economico delle Possono, inoltre, esistere dei vincoli di tipo urba- perdite può avere in questo caso maggiore rilevan- nistico più restrittivi rispetto alla legge nazionale za [1, 2]. Nelle summenzionate condizioni di eser- citata, imposti da alcune normative regionali. I li- cizio si sono calcolate le energie perdute con le di- miti posti dai decreti attuativi della legge, emana- verse tipologie di elettrodotto a parità di lunghezza ti l’8 luglio 2003, prevedono un valore d’attenzio- L e i corrispondenti costi attualizzati (Va per linea ne per il campo magnetico pari a 10 μT ed un aerea e Vc per il cavo) nelle ipotesi seguenti: obiettivo di qualità pari a 3 μT (per i nuovi elettro- • Vita della linea di trasmissione = 35 anni; dotti). Nella presente memoria si fa necessaria- • Tasso di interesse annuo reale = 2,5%; mente riferimento all’obiettivo di qualità dei de- • Costo energia perduta = 40 €/MWh. creti attuativi. La figura 4 mostra le fasce di La figura 3 visualizza le perdite elettriche per i tre rispetto, con riferimento a 3 μT, per una nuova li- Figura 5 Impressione visiva di un'a- rea a coefficiente d'edifica- zione ed = 0,1 [m3/m2] 24 AEIT • numero 9
  • 19. Linee elettriche in cavo nea aerea (Fa) e in cavo (Fc), a seconda del livello L’impatto visivo di tensione e della zona. Anche la linea in cavo La valutazione economica dell’impatto visivo è impegna una fascia di territorio, dato che i valori estremamente complessa per il suo elevato grado di campo magnetico al suolo non sono ovvia- di soggettività. Tuttavia, nella scelta tecnologica re- mente nulli. La posa ravvicinata consente però di lativa ad un nuovo elettrodotto può essere un ele- limitare le fasce a pochi metri (vedi la figura 4). mento da considerare. Sotto questo punto di vista, Per quantificare l’onere sul territorio conseguente le possibilità offerte dal cavo rispetto alla linea ae- alla costruzione di una linea, si ipotizza che gli rea sono facilmente comprensibili, considerato elettrodotti (aereo o in cavo) siano costruibili con che, nelle tipiche realizzazioni in trincea o in galle- il medesimo tracciato su una fascia di terreno ria, l’impatto visivo è nullo (tranne che nell’oppor- completamente non edificata, ma con edificabi- tuna area di transizione tra linea aerea e cavo nel lità simile a quella delle aree limitrofe alla fascia rispetto dei vincoli tecnici delle norme CEI 11-1). stessa. Ci si propone quindi di valutare la perdita di valo- Il costo per lo smantellamento re del terreno dovuta al divieto di edificabilità per Un’analisi completa dei costi di una linea di tra- usi continuativi: a questo scopo appare ragione- smissione dell’energia elettrica deve tenere in vole assumere un coefficiente di edificazione ed, considerazione anche la fase di smantellamento omogeneo con le aree limitrofe alla fascia inte- della struttura. Tale fase prevede dei costi per il ressata dal nuovo elettrodotto. ripristino dello stato originario dei luoghi al termi- Il parametro ed [m3/m2] è molto variabile in funzio- ne della vita utile della linea, con un considerevo- ne dell’ambito geografico di riferimento e rappre- le ritardo temporale rispetto all’investimento ed senta il rapporto medio, in una data area, fra volu- un peso conseguentemente minore. Per quanto me degli edifici e superficie dell’area stessa; esso riguarda la linea aerea, sulla base di valutazioni può valere 3-4 in aree urbane e 0,8-1 in aree peri- analitiche qui omesse, si possono identificare al- feriche. Si assume in questa analisi che il coeffi- cune voci di costo [3]. ciente medio pesato lungo l’intero tracciato della Per quanto riguarda la linea in cavo, consideran- linea assuma valori ed compresi tra 0 e 0,1, es- do la giovane età della tecnologia, vi è poca sendo questi i valori dei terreni generalmente inte- esperienza nello smaltimento dei materiali costi- ressati dai tracciati degli elettrodotti. Per una vi- tuenti i cavi XLPE [3]. sualizzazione concreta appare significativa la figura 5, in cui si mostra una possibile situazione I costi di esercizio e manutenzione edilizia corrispondente a ed = 0,1 [m3/m2], che già (gestione e manutenzione - O&M) appare onerosa per il passaggio di una linea. Per La gestione di un elettrodotto, quale elemento la valutazione della variazione del valore del terre- della rete di trasmissione, richiede competenze no ubicato nella fascia di rispetto risultano d’im- specifiche e rappresenta quindi una voce di costo portanza fondamentale alcuni parametri di valore di cui tener conto nell’ambito dei costi globali. diverso a seconda delle zone, riportati usualmente L’elettrodotto deve essere poi monitorato e sotto- nelle periodiche pubblicazioni statistiche. Ci si ri- posto a cicliche operazioni di manutenzione e an- ferisce, in questa memoria, a dati orientativi di sti- che queste attività, il cui scopo principale è la ri- ma media, attualmente attribuibili a molte zone duzione del tasso di guasto, implicano un costo. italiane di pianura, in cui, al di là dell’uso agricolo, Le valutazioni fanno riferimento ai costi d’investi- un possibile, sia pur limitato investimento edilizio mento per unità di lunghezza; i valori indicati rap- (civile od industriale), appare remunerativo consi- presentano quindi la spesa annua da sostenere, derata anche l’elevata densità di popolazione. per chilometro di linea realizzata, per le operazio- Nell’ipotesi di confronto suddetto, ogni metro ni di gestione, monitoraggio e manutenzione. quadrato di terreno ubicato nella fascia di rispetto Complessivamente, possiamo stimare l’onere per (avente peraltro una potenziale edificabilità ed) gestione, monitoraggio e manutenzione (O&M), di perderebbe: una linea aerea in singola terna (in pianura e in ambiente con basso inquinamento salino), variabi- wx = k · ed [€/m2] le nell’intervallo 1,5 ÷ 2%. Tali valori (vedi la tabella 5) sono da ritenersi un’indicazione media e posso- dove k è comprensivo sia del valore addizionale no quindi aumentare nel caso di eventi di natura del terreno per ogni metro cubo su di esso edifi- elettrica o ambientale particolarmente gravosi. cabile sia del profitto sull’investimento edilizio e Una volta posati, i cavi non hanno bisogno di parti- complessivamente può essere posto pari a 400 colari opere manutentive, in quanto non sono sog- €/m3. Con i valori di ed = 0 ÷ 0,1 ipotizzati si ha getti a sollecitazioni atmosferiche esterne. È stati- wx = 0 ÷ 40 [€/m2]. sticamente dimostrato che la principale causa di 25 settembre 2005
  • 20. guasto dei cavi è dovuta a fattori esterni (ad esem- massima stellata Um / 3 ) risulta pari a 15 km. pio scavi per opere civili condotte da terzi), tuttavia Per tale lunghezza, le prestazioni di potenza di un sovraccarichi, giunti mal collegati, impurità nell’iso- cavo # c1 sono direttamente desumibili dall’os- lante possono anche essere altre cause di fuori servazione sia delle capability chart della figura 6, servizio. Inoltre, elevate temperature di esercizio sia della curva delle potenze attive trasmissibili (a provocano deterioramenti dell’isolante cambiando- cos = 1), denominate PAT, della figura 7. ne le proprietà e diminuendone la tenuta; giunzioni Le capability chart della figura 6 mostrano che il mal fatte portano a surriscaldamenti con possibile campo delle potenze attive e reattive trasmissibili interruzione del circuito. L’utilizzo di apposite fibre dal collegamento è molto ampio senza il supera- ottiche ubicate all’interno o all’esterno del cavo per mento dell’ampacity Ia alle due estremità (e nep- l’intero tracciato, associate ad un sistema RTTR pure lungo il cavo!): tale risultato è confermato (Real Time Thermal Rating), consentono di monito- anche dalla curva delle PAT, che mostra come rare continuativamente la temperatura del cavo, alla lunghezza L = 15 km la potenza puramente assicurandone non solo il buon funzionamento, ma attiva all’arrivo sia il 98,7 % della potenza appa- anche un’appropriata gestione nelle condizioni di rente nominale del cavo 3 U Ia. sovraccarico ed emergenza. In ogni caso, il costo Anche se tutte le analisi confermano che la lun- per la manutenzione è stimabile nello 0,1 % del ghezza di 15 km è pienamente realizzabile e sod- costo d’investimento (vedi la tabella 5). disfacente, pare opportuno mantenere un margi- La procedura non tiene conto dei diversi tempi di ne di esercizio: si è allora cautelativamente riparazione del guasto della linea aerea e del ca- fissata L = 10 km come lunghezza massima sen- vo e dei loro riflessi sulla gestione e sui costi del za compensazione reattiva derivata. sistema. Oltre tale lunghezza (e fino a 25 km) il collega- mento in cavo viene sempre considerato con I costi della compensazione reattiva derivata compensazione reattiva ai due estremi. Ciascuna Le prestazioni di potenza di un collegamento in stazione di compensazione richiede un’occupa- cavo inserito nella rete di trasmissione sono sta- zione del terreno di circa 25 m2/Mvar. Si ritiene te ampiamente enucleate in [6]. Si è dimostrato quindi che un vincolo operativo possa essere che, per quanto riguarda una linea in doppia ter- quello di non avere stazioni di compensazione di na di cavi #c1, i vincoli più stringenti riguardano il estremità con potenza reattiva installata maggio- regime a vuoto d’esercizio soprattutto quando la re di 250 Mvar a cui corrisponde un’occupazione doppia terna di cavi viene connessa a nodi con di terreno di 6300 m2 (vedi la figura 8). Dal mo- potenza di corto circuito molto bassa. mento che la doppia terna di cavi # c1 mette in Ad esempio, nel caso di connessione ad un nodo gioco una potenza reattiva (riferita a U = 380 kV) con corrente di corto circuito trifase pari a 10 kA, pari a 24 Mvar/km, una compensazione all’85 % la lunghezza limite del collegamento (per non su- ( sh=0,85) implica una potenza reattiva di com- perare all’estremità a vuoto il livello di tensione pensazione pari a 20 Mvar/km. Figura 6 Capability chart per il cavo #c1 con d = 15 km Figura 7 P* e UoR in funzione di d del cavo #c1 26 AEIT • numero 9
  • 21. Linee elettriche in cavo Per non superare la potenza reattiva complessiva riano tra 0,1 % e 0,3 %: assumendo p = 0,1 %, di 500 Mvar la massima lunghezza conseguibile nel caso di una doppia terna di cavi # c1, si per- risulta: derebbero complessivamente circa 20 W/m. Tali perdite vengono considerate per mezzo di una 500 Lmax = = 25 km conduttanza chilometrica da inserire nell’ammet- 20 tenza chilometrica derivata del modello monofa- I confronti dei costi globali verranno effettuati (a se alla seq. diretta nell’ipotesi di compensazione tutti i livelli di tensione in [3]) per lunghezze infe- uniformemente distribuita [6]. Le valutazioni sul- riori a 10 km (senza compensazione) e per lun- l’utilizzo della compensazione reattiva derivata ri- ghezze comprese tra 10 e 25 km solo in altissi- guardano il solo livello di tensione 380 kV. ma tensione 380 kV (con compensazione reattiva derivata sh = 0,85). I costi globali Il costo Csh della compensazione deve essere Per operare un confronto completo tra i costi comprensivo di: delle due tecnologie è necessario attualizzare • terreno e relativa sistemazione; tutti i costi di investimento e gestione delle linee • edificio servizi ausiliari; all’anno in cui si ipotizza la costruzione. Il costo • reattore di compensazione; globale Ca e quello chilometrico ca della linea ae- • vasca raccolta olio e basamento; rea sono espressi da: • fondazione, piazzale, montaggi, viabilità, recin- zione; Ca = a · L + Va + 10-6 · ta · L + O&Ma + sa · L [M€] • scaricatori di sovratensione; (1) • fornitura AT (sbarre e portale); Ca V O&Ma • sistema di protezione comando e controllo ca = = a + a + 10-6 · ta + + sa [M€/km]; (SPCC); L L L (2) • interruttore lato reattore; • protezioni digitali; mentre, per la linea in cavo (XLPE), si ha: • sezionatori AAT; • alimentazione MT; Cc = c · L + Vc + 10-6 · tc · L + sh · Csh · QC · L • teletrasmissioni; + O&Mc + sc · L [M€] (3) • ingegneria e cantiere. e ammonta complessivamente a circa 0,017 Ca V M€/Mvar. ca = = c + c + 10-6 · tc + sh · Csh · QC + L’inserimento di reattori comporta anche un au- L L mento delle perdite elettriche che deve essere O&Mc opportunamente computato e valorizzato. Solita- + sc [M€/km] (4) mente le perdite percentuali p di un reattore va- L Figura 8 Pianta della stazione di compensazione reattiva a 380 kV (doppia terna di cavi) 27 settembre 2005
  • 22. I parametri che intervengono nell’analisi dei costi • sa; sc [M€/km] Costi attualizzati per lo smantel- globali (equazioni 1÷4) sono pertanto i seguenti: lamento delle linee alla fine della loro vita utile. • a [M€/km] Costo di investimento chilometrico È importante notare che l’onere imputabile alla della linea aerea (comprensivo di servitù); compensazione reattiva derivata dipende dal • c [M€/km] Costo di investimento chilometrico grado di compensazione: nel caso di assenza di della linea in cavo (XLPE); compensazione basterà porre nella (4) sh = 0. • QC [Mvar/km] Potenza reattiva assorbita dal ca- Negli esempi qui di seguito riportati, sa e sc sono vo per chilometro; stati posti uguali a zero per la difficoltà di reperire • sh [%] Grado di compensazione; valori certi. • Csh [M€/Mvar] Costo al Mvar della compensa- zione reattiva; • L [km] Lunghezza del tracciato previsto; Applicazione della procedura • Va; Vc [M€] Costo attualizzato delle perdite rispet- a linee con L 10 km tivamente per linea aerea e linea in cavo (v. § 3.2); L’analisi economica comparata prende in consi- • O&M a ; O&M c [M€] Costo attualizzato degli derazione le seguenti tipologie di elettrodotto di O&M (Operation & Maintenance); lunghezza L a parità di potenza complessa S tra- • F [m] Larghezza della "fascia di rispetto" indivi- smessa all’arrivo: duata lungo tutto il tracciato della linea, in base • Linea aerea #a1, trifase, con fasci di tre sub- a prescrizione di legge; conduttori Al - Acc ( = 31,5 mm); • wx [€/m2] Onere, medio lungo tutto il tracciato, • Linee in cavo #c1, doppia terna in parallelo di per la "fascia di rispetto"; cavi unipolari con posa in piano (condizioni di • ta [€/km] Onere chilometrico sul territorio relati- posa precisate nella figura 2), collegamenti in vo alla linea aerea = Fa · 103 · wx; cross-bonding; • tc [€/km] Onere chilometrico sul territorio relati- per la tensione 400 kV: S = 2006 MW + j 407 vo alla linea in cavo = Fc · 103 · wx; Mvar; L = 10 km; a = 0,35 M€/km; c/a = 10. Figura 9 Costi chilometrici globali di elettrodotto a 380 kV aereo e in cavo Figura 10 Costi chilometrici globali di elettrodotto aereo e in cavo per il 380 kV con compensazione reattiva derivata sh = 85 % 28 AEIT • numero 9
  • 23. Linee elettriche in cavo Le curve riportate nella figura 9 mostrano l’entità elettrica oggi adottabili risulta sicuramente proble- dei costi globali chilometrici per ogni tipologia di matico, soprattutto per la necessità di stabilire i co- elettrodotto, in funzione dei valori wx [€/m2] pre- sti di investimento in un contesto di mercato. Il con- vedibili per il territorio con coefficiente di edifica- fronto economico presentato in questa memoria bilità ed fissato a 0,1 m3/m2; in calce alle figure non offre un responso univoco sulla convenienza di sono precisate le ampiezze delle corrispondenti una tecnologia sull’altra, per ogni livello di tensione fasce di rispetto conseguenti alla portata al limite e diverso valore del terreno, ma una metodologia termico evidenziate nella tabella 2 e all’obiettivo d’analisi rigorosa e trasparente: un confronto preci- di qualità di 3 μT per il campo magnetico. Ovvia- so e circostanziato può essere condotto solo ana- mente, l’ascissa del punto d’intersezione rappre- lizzando in dettaglio ciascun caso specifico, intro- senta il valore del territorio per cui i costi globali ducendo di volta in volta i debiti vincoli e le debite delle due tecnologie si uguagliano, quindi tale valutazioni che tempo e luogo comportano. È intui- punto può assumere il significato di punto di in- tivo che laddove il valore del terreno potenzialmen- differenza economica. te edificabile sia molto elevato, sia preferibile la tec- Le intersezioni delle rette delimitano chiaramente i nologia in cavo, avente minore impatto ambientale campi wx nei quali una tecnologia risulterebbe più anche se caratterizzata da alti costi di investimento. conveniente sul piano economico. In via generale, si Al contrario, in terreni di modesto valore, sono più può desumere che la linea aerea, presentando costi convenienti tecnologie di trasmissione con maggio- di investimento molto ridotti, risulta conveniente in re impatto sul territorio e con costi di investimento terreni potenzialmente edificabili con wx relativa- contenuti. L’esigenza di semplificazione della pro- mente modesto, a motivo soprattutto delle fasce cedura presentata non ha permesso di tenere in di rispetto richieste. Analoghi risultati si ottengono considerazione i costi dovuti all’energia non fornita, al variare di ed mantenendo inalterato il valore wx. i costi di congestione e ridispacciamento in base ai Si può constatare [3] che, passando dall’altissi- differenti tempi di riparazione al guasto tipici di linee ma all’alta tensione, il punto d’indifferenza eco- aeree e in cavo. La procedura d’analisi è del tutto nomica (34 €/m2 per il 380 kV, 7,5 €/m2 per il generale e facilmente applicabile, mutatis mutandis, 220 kV, 10 €/m2 per il 132 kV) si ha con valori del sia a limiti di campo magnetico diversi da quelli qui- terreno edificabile sempre più bassi, a motivo vi considerati sia a differenti tipologie di linee (linee dell’utilizzo di singole terne anziché doppie con in corrente continua ed isolate in gas). La necessa- relativi minori costi di investimento. ria coerenza tecnico-economica tra il contenimento dei costi globali e la necessità di realizzare nuovi elettrodotti necessari per soddisfare le esigenze di Estensione della procedura sviluppo del servizio elettrico, deve muovere in tutti a linee con 10 km L < 25 km gli interessati una disamina approfondita intorno al- L’analisi economica comparata prende in conside- l’importanza e strategicità delle infrastrutture elettri- razione le seguenti tipologie di elettrodotto a parità che per il Paese e per il processo di liberalizzazione di potenza complessa S trasmessa all’arrivo, di del mercato dell’energia. La metodologia proposta lunghezza L e compensazione derivata sh = 85 %: può offrire loro uno strumento d’analisi concreto e • Linea aerea #a1, trifase, con fasci di tre sub- di facile applicazione. conduttori Al - Acc ( = 31,5 mm); • Linee in cavo #c1, doppia terna in parallelo di BIBLIOGRAFIA cavi unipolari con posa in piano (condizioni di posa precisate nella figura 2), collegamenti in [1] Benato R., Fellin L., Lorenzoni A., Paolucci A.: Sistemi di trasmis- sione nel territorio, AEI, Vol. 88, n.. 12, dicembre 2001, pp. 28-35. cross-bonding. [2] Benato R., Fellin L., Lorenzoni A., Paolucci A.: Elettrodotti per la tensione 400 kV: S = 2006 MW + j 407 blindati nel territorio: connessioni dei nuovi impianti di genera- Mvar; L = 25 km; a = 0,35 M€/km; c/a = 10; zione alla RTN, AEI, Vol. 88, n. 3, marzo 2001, pp. 28-37. La figura 10 deve essere confrontata con la figura [3] Benato R., Del Brenna M., Di Mario C., Lorenzoni A., Zacco- 9: la necessità di compensazione reattiva derivata ne E.: Analisi economica comparata tra linee di trasmissione in cavo XLPE e aeree, Giornata di studio AEIT-CIGRÉ, Il ruolo dei e i relativi oneri (compresa la valorizzazione eco- cavi XLPE nella trasmissione dell’energia elettrica per i sistemi nomica delle perdite elettriche dei reattori) non terrestri ad altissima tensione, Padova, 18 febbraio 2005. sposta di molto il punto di indifferenza economi- [4] Benato R., Paolucci A.: Dissimetrie di tensione nella R.T.N.: ca. Infatti il valore del terreno edificabile passa da connessione di nuovi impianti, Atti della Riunione Generale 34 €/m2 a 38 €/m2 con ed = 0,1 m3/m2. AEI, Padova 3-5 ottobre 2001, pp. 49-54. [5] Legge n. 36/2001 in Gazzetta Ufficiale, Serie generale, n. 55, 7 m. Conclusioni [6] Benato R., Mansoldo A., Paolucci A.: Prestazioni limite di cavi per AAT su lunghe distanze, Giornata di studio AEIT-CIGRÉ, Il Un raffronto esaustivo sulla convenienza economi- ruolo dei cavi XLPE nella trasmissione dell’energia elettrica per i ca delle tecnologie per la trasmissione dell’energia sistemi terrestri ad altissima tensione, Padova, 18 febbraio 2005. 29 settembre 2005