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Piccole proteste crescono. Tutto è
cominciato con qualche
manifestazione contro l’aumento dei
biglietti dell’autobus e in poche settimane
l’incendio è divampato in ogni angolo del
Brasile. Con il passare dei giorni le piazze
hanno cominciato a gridare il desiderio di
un’educazione migliore e di una salute degna
di questo nome. E a protestare contro la
corruzione, il nepotismo e gli sprechi legati
ai mondiali di calcio 2014.
Açailândia non ha fatto eccezione. Anche da
queste parti, infatti, è nato un movimento che
in un primo tempo è stato guidato soprattutto
da giovani studenti che avevano fatto proprie
le rivendicazioni nazionali. Un po’ alla volta,
però, i manifestanti hanno deciso di
concentrarsi in modo più specifico sulle
storture che caratterizzano la realtà locale. E
così è saltata fuori la questione della salute
degli abitanti di Piquiá de Baixo,
letteralmente ammazzati da oltre 20 anni di
inquinamento folle. In questo ultimo mese,
quindi, abbiamo partecipato a manifestazioni
d’ogni tipo per chiedere alle autorità di
rispettare il diritto di questi cittadini. Nel
primo atto pubblico i manifestanti si sono
presentati al consiglio comunale dando la
schiena ai consiglieri in segno di protesta. In
altri due casi, poi, hanno organizzato cortei
per le strade della città. E la tensione sta
salendo ancora.
Lo scorso 18 luglio, infatti, abbiamo
occupato il municipio della città, chiedendo
di incontrare il sindaco per presentare una
lista di rivendicazioni. E la risposta quale è
stata? Che il Comune non è ancora riuscito a
dare un’occhiata al piano urbanistico che
permetterebbe agli abitanti di Piquiá de
Baixo di andare a vivere in un’area meno
inquinata perché non c’è neppure un
ingegnere in grado di analizzarlo (sic!). Al
limite della sopportazione, quindi, i cittadini
hanno bloccato per un paio d’ore una delle
strade più grandi della città. Ma, ancora una
volta, le autorità non si sono fatte vedere.
In un primo tempo abbiamo partecipato con
qualche titubanza a questi movimenti, che
Un manifestante cerca di bloccare la strada
Luglio 2013
Açailândia chiede il reinsediamento di Piquiá de Baixo, salute e istruzione
Per la comunità locale è un periodo di grandi feste e visite dall'Italia
Manifestazioni di strada
ancora non siamo in grado di capire fino in
fondo. Fino a che punto tutto questo fa parte
del nostro “ruolo”? Qual è il senso della
nostra presenza qui? Di manifestazione in
manifestazione, la risposta è arrivata:
partecipare, almeno per noi, vuole dire
camminare insieme alle persone di qua,
condividere un pezzetto delle fatiche di chi
spesso non è ascoltato da nessuno. Insomma,
è una scelta di parte, è schierarsi con chi ha
bisogno di sentire di non essere solo. Lo
stesso ragionamento, del resto, è stato fatto
dalla parrocchia in cui viviamo, quella di
Santa Luzia. Anche se con qualche problema
“istituzionale” in più, che non le ha permesso
di esporsi sempre in prima linea.
Festa grande a Piquiá
Nell’ultimo mese non ci sono state solo
proteste e manifestazioni. Il 13 e il 14 luglio,
infatti, la comunità di Piquiá de Baixo ha
festeggiato il suo patrono con tutti i crismi.
Visto che erano già tre anni che non si
riusciva a organizzare questa festa, gli
abitanti hanno deciso di fare le cose in
grande: i giovani sono riusciti a trasformare
il campo pieno di erbacce a fianco della
chiesa in una pista da ballo, dove si sono
esibiti i gruppi di danza più conosciuti della
zona (le cosiddette “quadrilhas”, formate da
alcune decine di ballerini e ballerine che
mettono in scena delle specie di recital); le
donne hanno cucinato le specialità del posto,
con l’aiuto anche della vicina comunità di
Piquiá de Cima; in tanti hanno contribuito a
costruire e addobbare gli stand. Nel corso
della settimana che ha preceduto l’evento,
inoltre, alcuni membri della comunità si sono
incontrati in piccoli gruppetti nelle case di
ammalati per pregare. Insomma, un
momento importante per gli abitanti del
quartiere, che finalmente hanno avuto
l’occasione di lavorare insieme per preparare
qualcosa di bello.
Il mondo in casa
Alla festa di Piquiá erano presenti anche tre
pellegrini francesi, arrivati in visita ad
Açailândia prima di partecipare alla Giornata
mondiale della gioventù di Rio de Janeiro.
Un prete e due ragazze della diocesi di
Digione hanno trascorso una settimana nelle
famiglie della parrocchia. In questo periodo,
i tre ospiti hanno avuto l’occasione di
conoscere qualche aspetto della realtà locale,
sempre accompagnati da uno stuolo di
giovani pieni di energia e di iniziativa per
offrire loro un’accoglienza coi fiocchi.
Negli ultimi tempi i francesi non sono stati
gli unici ospiti. Tra gli altri, sono passati di
qui una giornalista, una coppia italiana e un
prete. Un periodo molto intenso, ma anche
un’occasione per conoscere persone e punti
di vista diversi dai nostri.
I pellegrini francesi visitano Planalto 1
Un momento della festa di Piquiá de Baixo
Ricevi questa newsletter mensile perché pensiamo che tu possa essere interessato a seguire la nostra
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Manifestazioni di strada

  • 1. Piccole proteste crescono. Tutto è cominciato con qualche manifestazione contro l’aumento dei biglietti dell’autobus e in poche settimane l’incendio è divampato in ogni angolo del Brasile. Con il passare dei giorni le piazze hanno cominciato a gridare il desiderio di un’educazione migliore e di una salute degna di questo nome. E a protestare contro la corruzione, il nepotismo e gli sprechi legati ai mondiali di calcio 2014. Açailândia non ha fatto eccezione. Anche da queste parti, infatti, è nato un movimento che in un primo tempo è stato guidato soprattutto da giovani studenti che avevano fatto proprie le rivendicazioni nazionali. Un po’ alla volta, però, i manifestanti hanno deciso di concentrarsi in modo più specifico sulle storture che caratterizzano la realtà locale. E così è saltata fuori la questione della salute degli abitanti di Piquiá de Baixo, letteralmente ammazzati da oltre 20 anni di inquinamento folle. In questo ultimo mese, quindi, abbiamo partecipato a manifestazioni d’ogni tipo per chiedere alle autorità di rispettare il diritto di questi cittadini. Nel primo atto pubblico i manifestanti si sono presentati al consiglio comunale dando la schiena ai consiglieri in segno di protesta. In altri due casi, poi, hanno organizzato cortei per le strade della città. E la tensione sta salendo ancora. Lo scorso 18 luglio, infatti, abbiamo occupato il municipio della città, chiedendo di incontrare il sindaco per presentare una lista di rivendicazioni. E la risposta quale è stata? Che il Comune non è ancora riuscito a dare un’occhiata al piano urbanistico che permetterebbe agli abitanti di Piquiá de Baixo di andare a vivere in un’area meno inquinata perché non c’è neppure un ingegnere in grado di analizzarlo (sic!). Al limite della sopportazione, quindi, i cittadini hanno bloccato per un paio d’ore una delle strade più grandi della città. Ma, ancora una volta, le autorità non si sono fatte vedere. In un primo tempo abbiamo partecipato con qualche titubanza a questi movimenti, che Un manifestante cerca di bloccare la strada Luglio 2013 Açailândia chiede il reinsediamento di Piquiá de Baixo, salute e istruzione Per la comunità locale è un periodo di grandi feste e visite dall'Italia Manifestazioni di strada
  • 2. ancora non siamo in grado di capire fino in fondo. Fino a che punto tutto questo fa parte del nostro “ruolo”? Qual è il senso della nostra presenza qui? Di manifestazione in manifestazione, la risposta è arrivata: partecipare, almeno per noi, vuole dire camminare insieme alle persone di qua, condividere un pezzetto delle fatiche di chi spesso non è ascoltato da nessuno. Insomma, è una scelta di parte, è schierarsi con chi ha bisogno di sentire di non essere solo. Lo stesso ragionamento, del resto, è stato fatto dalla parrocchia in cui viviamo, quella di Santa Luzia. Anche se con qualche problema “istituzionale” in più, che non le ha permesso di esporsi sempre in prima linea. Festa grande a Piquiá Nell’ultimo mese non ci sono state solo proteste e manifestazioni. Il 13 e il 14 luglio, infatti, la comunità di Piquiá de Baixo ha festeggiato il suo patrono con tutti i crismi. Visto che erano già tre anni che non si riusciva a organizzare questa festa, gli abitanti hanno deciso di fare le cose in grande: i giovani sono riusciti a trasformare il campo pieno di erbacce a fianco della chiesa in una pista da ballo, dove si sono esibiti i gruppi di danza più conosciuti della zona (le cosiddette “quadrilhas”, formate da alcune decine di ballerini e ballerine che mettono in scena delle specie di recital); le donne hanno cucinato le specialità del posto, con l’aiuto anche della vicina comunità di Piquiá de Cima; in tanti hanno contribuito a costruire e addobbare gli stand. Nel corso della settimana che ha preceduto l’evento, inoltre, alcuni membri della comunità si sono incontrati in piccoli gruppetti nelle case di ammalati per pregare. Insomma, un momento importante per gli abitanti del quartiere, che finalmente hanno avuto l’occasione di lavorare insieme per preparare qualcosa di bello. Il mondo in casa Alla festa di Piquiá erano presenti anche tre pellegrini francesi, arrivati in visita ad Açailândia prima di partecipare alla Giornata mondiale della gioventù di Rio de Janeiro. Un prete e due ragazze della diocesi di Digione hanno trascorso una settimana nelle famiglie della parrocchia. In questo periodo, i tre ospiti hanno avuto l’occasione di conoscere qualche aspetto della realtà locale, sempre accompagnati da uno stuolo di giovani pieni di energia e di iniziativa per offrire loro un’accoglienza coi fiocchi. Negli ultimi tempi i francesi non sono stati gli unici ospiti. Tra gli altri, sono passati di qui una giornalista, una coppia italiana e un prete. Un periodo molto intenso, ma anche un’occasione per conoscere persone e punti di vista diversi dai nostri. I pellegrini francesi visitano Planalto 1 Un momento della festa di Piquiá de Baixo Ricevi questa newsletter mensile perché pensiamo che tu possa essere interessato a seguire la nostra esperienza ad Açailândia, in Brasile. Se vuoi cancellarti dalla mailing list rispondi a questa e­mail. Se altri amici o conoscenti desiderano riceverla, mandaci una e­mail a uno di questi indirizzi: marcoratti76@yahoo.it o valentina.caperdoni@gmail.com. I nostri contatti Skype sono: “marcoratti” o “valentina.caperdoni”.