Il “captatore informatico”uno strumento d'indagine tra esigenze investigative...Giovanni Fiorino
La necessità di adeguare l'attività d'indagine agli strumenti informatici o telematici - sempre più al centro dell'attenzione sia quali strumenti idonei alla commissione di reati sia quali canali di comunicazione utili alla ricerca dei mezzi di prova - ha posto all'attenzione degli operatori del diritto la questione inerente l'utilizzabilità di veri e propri "virus di Stato", i c.d. "captatori informatici", idonei sia a duplicare il contenuto di dispositivi informatici sia ad intercettare comunicazioni altrimenti non intellegibili poiché "criptate".
Il tutto - com'è ovvio - all'oscuro del titolare del dispositivo informatico, nell'ottica della segretezza dell'attività d'indagine.
Sia i Tribunali di merito che la Corte di Cassazione - da ultima, a Sezioni Unite, con la sentenza n. 26889/2016 - hanno esaminato gli aspetti problematici di tale strumento d'indagine, nell'ottica di un bilanciamento - non sempre raggiunto - tra l'esigenza di accertamento di reati e le garanzie difensive.
Intervento a cura di Valerio Paolini, Technical Project Manager, nel corso dell'evento "Completiamo insieme il sistema operativo del Paese", organizzato a Roma il 2 luglio 2019 dal Team per la Trasformazione Digitale per condividere visione, strumenti e obiettivi del processo di digitalizzazione, con i partner tecnologici della Pubblica Amministrazione.
A seguire intervento di Stefano Imperatori (IPZS).
La piattaforma del notariato per inviare gli assegni al protesto alle banche realizzata seguendo le direttive tecniche messe a disposizione dalla Banca d’Italia. Il sistema consente alle banche di scambiare in formato digitale il titolo con il notaio in maniera totalmente automatizzata riducendo tempi e costi sull’intero sistema per la levata del protesto.
La digitalizzazione documentale ha aperto la strada all’avvento di NUOVE FIGURE PROFESSIONALI deputate a gestire i nostri documenti informatici.
Tra queste, particolare importanza assume, in ogni moderna organizzazione pubblica o privata, il Responsabile della conservazione digitale dei documenti, incaricato, insieme ad altre fondamentali figure, di gestire e garantire tutti i flussi informativi e documentali di un ente e tutte le fasi di vita dei documenti, sino alla loro corretta archiviazione e conservazione nel tempo.
La digitalizzazione documentale ha aperto la strada all’avvento di NUOVE FIGURE PROFESSIONALI deputate a gestire i nostri documenti informatici.
Tra queste, particolare importanza assume, in ogni moderna organizzazione pubblica o privata, il Responsabile della conservazione digitale dei documenti, incaricato, insieme ad altre fondamentali figure, di gestire e garantire tutti i flussi informativi e documentali di un ente e tutte le fasi di vita dei documenti, sino alla loro corretta archiviazione e conservazione nel tempo.
Il Responsabile della conservazione deve necessariamente operare d’intesa con il Responsabile del trattamento dei dati personali e con nuove professionalità...
L’intervento presenta l’esperienza della Regione Marche, a partire dal 2001, sui temi dell’identità digitale. Saranno descritte le infrastrutture applicative realizzate, avviate e in uso, dal sistema per il rilascio della Carta CNS Raffaello al sistema di autenticazione single sign on Cohesion. Infine, si approfondirà, dal punto di vista tecnologico e architetturale, l’evoluzione di quest’ultimo in ottica federata, in linea con gli standard interregionali emersi nell’ambito del progetto ICAR – INF3.
Il progetto FICEP (First Italian Crossborder eIDAS Proxy) è la prima piattaforma italiana di interoperabilità dei sistemi di identità digitale europei.
Relazione su Processo Civile Telematico e documenti informatici al Corso di Diritto Processuale Civile presso l'Università del Piemonte Orientale (sede di Novara).
Il “captatore informatico”uno strumento d'indagine tra esigenze investigative...Giovanni Fiorino
La necessità di adeguare l'attività d'indagine agli strumenti informatici o telematici - sempre più al centro dell'attenzione sia quali strumenti idonei alla commissione di reati sia quali canali di comunicazione utili alla ricerca dei mezzi di prova - ha posto all'attenzione degli operatori del diritto la questione inerente l'utilizzabilità di veri e propri "virus di Stato", i c.d. "captatori informatici", idonei sia a duplicare il contenuto di dispositivi informatici sia ad intercettare comunicazioni altrimenti non intellegibili poiché "criptate".
Il tutto - com'è ovvio - all'oscuro del titolare del dispositivo informatico, nell'ottica della segretezza dell'attività d'indagine.
Sia i Tribunali di merito che la Corte di Cassazione - da ultima, a Sezioni Unite, con la sentenza n. 26889/2016 - hanno esaminato gli aspetti problematici di tale strumento d'indagine, nell'ottica di un bilanciamento - non sempre raggiunto - tra l'esigenza di accertamento di reati e le garanzie difensive.
Intervento a cura di Valerio Paolini, Technical Project Manager, nel corso dell'evento "Completiamo insieme il sistema operativo del Paese", organizzato a Roma il 2 luglio 2019 dal Team per la Trasformazione Digitale per condividere visione, strumenti e obiettivi del processo di digitalizzazione, con i partner tecnologici della Pubblica Amministrazione.
A seguire intervento di Stefano Imperatori (IPZS).
La piattaforma del notariato per inviare gli assegni al protesto alle banche realizzata seguendo le direttive tecniche messe a disposizione dalla Banca d’Italia. Il sistema consente alle banche di scambiare in formato digitale il titolo con il notaio in maniera totalmente automatizzata riducendo tempi e costi sull’intero sistema per la levata del protesto.
La digitalizzazione documentale ha aperto la strada all’avvento di NUOVE FIGURE PROFESSIONALI deputate a gestire i nostri documenti informatici.
Tra queste, particolare importanza assume, in ogni moderna organizzazione pubblica o privata, il Responsabile della conservazione digitale dei documenti, incaricato, insieme ad altre fondamentali figure, di gestire e garantire tutti i flussi informativi e documentali di un ente e tutte le fasi di vita dei documenti, sino alla loro corretta archiviazione e conservazione nel tempo.
La digitalizzazione documentale ha aperto la strada all’avvento di NUOVE FIGURE PROFESSIONALI deputate a gestire i nostri documenti informatici.
Tra queste, particolare importanza assume, in ogni moderna organizzazione pubblica o privata, il Responsabile della conservazione digitale dei documenti, incaricato, insieme ad altre fondamentali figure, di gestire e garantire tutti i flussi informativi e documentali di un ente e tutte le fasi di vita dei documenti, sino alla loro corretta archiviazione e conservazione nel tempo.
Il Responsabile della conservazione deve necessariamente operare d’intesa con il Responsabile del trattamento dei dati personali e con nuove professionalità...
L’intervento presenta l’esperienza della Regione Marche, a partire dal 2001, sui temi dell’identità digitale. Saranno descritte le infrastrutture applicative realizzate, avviate e in uso, dal sistema per il rilascio della Carta CNS Raffaello al sistema di autenticazione single sign on Cohesion. Infine, si approfondirà, dal punto di vista tecnologico e architetturale, l’evoluzione di quest’ultimo in ottica federata, in linea con gli standard interregionali emersi nell’ambito del progetto ICAR – INF3.
Il progetto FICEP (First Italian Crossborder eIDAS Proxy) è la prima piattaforma italiana di interoperabilità dei sistemi di identità digitale europei.
Relazione su Processo Civile Telematico e documenti informatici al Corso di Diritto Processuale Civile presso l'Università del Piemonte Orientale (sede di Novara).
Similar to Maeci premio pa_sostenibile_2019_fico (20)
1. Documento di approfondimento della soluzione:
F.I.C.O.
(Funzionario Itinerante Console Onorario)
Gruppo di lavoro
DGIT - Direzione Generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie -
Ufficio III
DGAI - Direzione Generale per l'amministrazione, l'informatica e le
comunicazioni - Ufficio VIII
IPZS - Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato
2. Sviluppo di una infrastruttura hw/sw che consenta ai Consoli Onorari,
dispiegati capillarmente nello scenario mondiale della Rete Consolare Italiana,
la rilevazione dei dati biometrici necessari per il rilascio del Passaporto
Elettronico (Foto, firma, impronta digitale) e il successivo inoltro telematico al
Consolato di riferimento per la stampa del passaporto e personalizzazione del
chip in esso contenuto.
I Consoli Onorari sono stati equipaggiati con una postazione mobile dedicata
composta da un notebook, un rilevatore di impronte digitali e uno scanner piano
mobile, racchiusi in un’ apposita valigetta facilmente trasportabile.
Le infrastrutture centrali e periferiche del MAECI sono state predisposte alla
ricezione del flusso informativo proveniente dai Consoli Onorari.
Particolare riguardo è stato posto alla sicurezza dei dati tramite l’utilizzo di
apposite linee securizzate e attraverso la cifratura dei dati biometrici inviati.
Si adatta a tutte quelle realtà nelle quali vi è necessità di disporre di applicativi
software delocalizzati rispetto alle Sedi principali delle Amministrazioni di
riferimento. Utilizzando tale implementazione è possibile infatti, con le garanzie
di sicurezza proprie della rete VPN basata su OTP (One Time Password) e Smart
Card contenenti opportune quantità di sicurezza, rendere disponibili servizi ai
cittadini Italiani che risiedono in località distanti dagli Uffici centrali.
Il progetto interessa 195 tra Consolati, Cancellerie Consolari della Ambasciate
ed Agenzie Consolari tramite i loro Uffici Passaporto abilitati alla
personalizzazione del chip e stampa del passaporto elettronico e 116 Consoli
Onorari incaricati alla rilevazione e trasmissione telematica dei dati biometrici.
Ad oggi sono stati acquisiti i dati biometrici di oltre 8000 cittadini Italiani ed
inviati alle Sedi di riferimento per il rilascio del Passaporto Elettronico.
3. Gli oneri maggiori sostenuti per lo sviluppo ed implementazione hardware e
software del progetto sono determinati dalla natura del dato trattato (impronte
digitali, foto e firma) e le conseguenti azioni per rendere tutta l’architettura
infrastrutturale la più sicura possibile.
In particolare, oltre al parere del Garante per la Privacy che ha dettato alcune
prescrizioni, si è dovuto realizzare un sistema particolarmente protetto (One
Time Password, cifratura del file system, VPN – virtual private network, SCO -
Smart Card Operatore con certificati di sicurezza a chiave asimmetrica,
controllo remoto delle postazioni di lavoro, sistemi di backup, Full Remote Wipe
)
Nome e Cognome: Sarah Eti Castellani
Email: sarah.castellani@esteri.it
Altre informazioni: Capo Ufficio VIII – Direzione Generale per
l’Amministrazione, l’Informatica e le Comunicazioni
Nome e Cognome: Michele Glielmi
Email: michele.glielmi@esteri.it
Altre informazioni: Ufficio III – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le
Politiche Migratorie