Racconto scritto dagli allievi dell'IC Tozzi di Chianciano

1. Le migliori investigatrici

2. Il 12 giugno 1966 nacquero i fratelli
Evans: Rick e John.
7 dicembre 2016
C’erano tutti gli indagati e Adam, al
centro della stanza, stava per rivelare il
nome del colpevole dopo mesi di
indagini, ma come al solito qualcosa
doveva interromperlo.
Il nostro capo, Sergio Rossi, ci
interruppe entrando violentemente
nella sala.

3. “Cosa sta succedendo qua?” Chiese
con tono superiore ed irritato.
“Stavamo risolvendo un caso, sa,
quello del poveretto sotterrato in
spiaggia ritrovato da un bambino,
George” Rispose Adam, indicando il
ragazzino.
“Non ditemi niente, mi raccomando!
Comunque, mi potete rispiegare il
caso?”
Risposi: “Ma certo, allora...
La mattina del 20 agosto 2016 alle ore
9 ci arrivò una chiamata da una signora
che, disperata, ci disse che aveva
trovato il corpo senza vita di John
Evans. Continuò dicendo che a trovarlo
era stato suo figlio mentre scavava una

4. buca nella sabbia.
Io,Grace Smith

5. ed il mio assistente Adam Wilson,
appena saputa la notizia ci recammo
sulla scena del crimine e facemmo i

6. nostri rilievi.
Interrogammo per primo il fratello della
vittima, veramente disperato, che ci
raccontò l’intera storia.”
A questo punto Sergio Rossi chiese di
poter risentire le registrazioni delle
testimonianze iniziando da quella del
fratello di John, Rick Evans.
“Il 19 maggio 2016 venne da me mio
fratello John a chiedermi se lo potevo
ospitare perché non aveva più denaro;
è sempre stato uno spendaccione ma
non credevo che avrebbe speso

7. interamente la sua parte di eredità in
soli due anni! L’eredità in totale
ammontava a due milioni di dollari!
Con la mia parte io ci avevo invece
comprato questo hotel con la spiaggia
privata e la mia casa.
Quando me lo disse non riuscivo a
crederci e non volevo ospitarlo, poi
però gli dissi che se entro tre mesi non
avesse trovato una casa dove stare e
un lavoro non lo avrei più ospitato.
Allo scadere dei tre mesi litigammo
perché non aveva ancora trovato un
lavoro. Gli dissi che gli avrei dato altri
10 giorni, dopo una settimana riuscì a
trovare un lavoro part-time da un
macellaio. Mi disse che il suo datore di
lavoro era un po’ strano, e che ogni
tanto alzava le mani con sua moglie,
che lavorava con lui … Tre giorni prima
della sua morte ricordo che mio fratello
era un po’ preoccupato, non mi disse il
perché, ma lo capii dalla sua faccia. Poi
morì”. E in lacrime Rick finì il discorso.

8. Io e Adam, notammo che il fratello era
molto agitato perché continuava a
toccarsi una catenina d’oro al collo a
cui era attaccato un piccolo anellino.
Finito l’interrogatorio del fratello della
vittima, passammo alla registrazione
della madre di George, il bambino che
aveva trovato il cadavere:
“Era una tranquilla domenica
pomeriggio. C’erano le solite urla di
bambini scalmanati. Tutto come
sempre, la solita giornata al mare. Una
cosa però mi fece alzare dal lettino
nonostante la mia pigrizia: mio figlio
che guardava incredulo una buca

9. rossiccia sulla sabbia. Arrivata lì, non
potevo credere ai miei occhi … UN
CADAVERE!!
Incredula presi il cellulare e chiamai il
911, aspettai una quindicina di minuti,
ERO SOTTO SHOCK! Poi finalmente
siete arrivati voi e io da allora non ho
più saputo nulla “.
Così si concluse la sua deposizione.
Dopo andammo ad interrogare il figlio
di 6 anni (sempre accompagnato dalla
madre), sapevamo che non ci avrebbe
potuto dare spiegazioni molto precise,
ma l’interrogatorio si tenne lo stesso.
“Allora, ero in spiaggia e volevo fare un
castello di sabbia. Sentii un qualcosa
sotto la sabbia che mi attirava. Allora
decisi di continuare le mie ricerche.
Continuai a scavare sotto la sabbia con
la mia paletta rossa, finché non trovai il
viso brutto di un uomo tutto
insanguinato. Basta, poi basta.”

10. Dopo decidemmo di interrogare il
macellaio che disse:
“Allora, a partire dal fatto che non c’
entro niente con questa orribile vicenda
particolarmente sanguinosa, posso dire
che secondo me John era un tipo molto
strano. Non so dire chi e perché
avrebbe dovuto uccidere quest’ uomo,
anche perché non avrebbe mai fatto
del male a nessuno. L’ho visto l’ultima
volta sabato sera fuori dal pub davanti
al mio negozio, proprio mentre lo stavo
chiudendo.

11. Stava parlando con un ragazzo e
sembrava che stessero per litigare. Non
avevo intenzione né di avvicinarmi né
di interromperli, ma vedevo che le cose
stavano peggiorando e così ho deciso
di intervenire per non far accadere il
peggio. Mi sono avvicinato e subito il
ragazzo mi ha guardato come se si
sentisse superiore, ma prima che io
potessi ricambiare lo sguardo, è
scappato via.
La mattina successiva ho chiesto
insistentemente a John chi fosse
realmente il ragazzo con il quale stava
conversando la sera precedente, ma

12. non ho ricevuto risposte soddisfacenti.
Non sono andato avanti con le ricerche,
e poco tempo dopo, all’incirca una
settimana, sono venuto a sapere del
ritrovamento del corpo del povero
John”.
Così si concluse l’interrogatorio del
macellaio.
Tutti i testimoni erano stati interrogati,
e noi poliziotti avevamo già un’idea di
chi fosse il colpevole… Ma non
avevamo prove sufficienti per incolpare
il sospettato. Intanto altri poliziotti
avevano esaminato il cadavere del
giovane ritrovato sulla spiaggia, e
avevano notato qualcosa che ci fece
confermare l’idea che ad ucciderlo
fosse stata una persona vicina a lui.
“Ho capito” disse il nostro capo “Ma
adesso ditemi chi è il colpevole! Deve
finire subito in cella per l’orrore che ha
commesso!”

13. “Infatti prima che lei arrivasse lo stavo
giusto per dire, ma prima devo
chiedere una cosa al signor Evans”
disse Adam, indicando l’uomo. “Signor
Evans dove è finito il ciondolo che era
attaccato alla sua collana?”
L’uomo sbarrò gli occhi e rabbrividendo
si giustificò dicendo: “L’ho perso
durante un bagno in mare l’altro
giorno, perché? Per caso l’avete
ritrovato?”
“Sì, era sul corpo di suo fratello, chiuso
nel pugno della sua mano, infatti
abbiamo faticato molto per
recuperarlo” concluse Adam,
lasciandolo senza parole.
Allora io intervenni dicendo: “Perché ha
commesso il fatto?”.
L’uomo, squadrandomi da capo a piedi
mi disse: “Quell’infame di mio fratello
aveva scoperto il codice della mia carta
di credito. Non me ne sono accorto
subito, ma a poco a poco, era riuscito a
rubare centomila dollari dal mio conto.
Volevo solo parlargli, ma quando feci

14. riferimento a ciò che avevo scoperto lui
cominciò ad alzare gli occhi al cielo ed
ad arrabbiarsi, così esaurii la pazienza.
Ed in un momento di sua distrazione lo
stordii con la prima cosa che mi capitò
tra le mani: un mattarello. Non volevo
ucciderlo, ma non calibrai bene la forza
e successe quel che successe.”
Tutti rimasero a bocca aperta.
Il nostro capo aggiunse: “Metta le mani
dietro la schiena! E’ suo diritto
rimanere in silenzio. Ogni cosa che dirà
potrà essere utilizzata contro di lei”.
E così concluse il discorso mettendogli
le manette.
Mentre il Signor Rossi portava via il
colpevole, io e Adam ci occupammo di
accompagnare gli altri indiziati verso
l’uscita.

15. Finalmente si era concluso un altro
terribile caso qui a Miami.