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LO STATUTO ALBERTINO




                                       Martino Sacchi




Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
NASCITA DELLO STATUTO
E' la carta costituzionale del regno di Sardegna




Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
NASCITA DELLO STATUTO
E' la carta costituzionale del regno di Sardegna

Viene concesso il 4 marzo 1848 da Carlo Alberto




Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
NASCITA DELLO STATUTO
E' la carta costituzionale del regno di Sardegna

Viene concesso il 4 marzo 1848 da Carlo Alberto

Dal 1861 al 1948 è stata la carta costituzionale
 del Regno d'Italia




Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
CARATTERITICHE ESSENZIALI
Era una carta octroyée, ossia concessa
  unilateralmente dal sovrano




Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
CARATTERITICHE ESSENZIALI
Era una carta octroyée, ossia concessa
  unilateralmente dal sovrano

Non era frutto di una rivoluzione e non metteva in
 questione il fondamento del potere




Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
CARATTERITICHE ESSENZIALI
Era una carta octroyée, ossia concessa
  unilateralmente dal sovrano

Non era frutto di una rivoluzione e non metteva in
 questione il fondamento del potere

Era espressione del patto difensivo tra le forze
  tradizionali e la borghesia contro la minaccia di
  una rivoluzione sociale

Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
CARATTERITICHE ESSENZIALI
Era espressione del liberalismo moderato




Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
CARATTERITICHE ESSENZIALI
Era espressione del liberalismo moderato

I diritti che enunciava erano subordinati alle leggi




Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
CARATTERITICHE ESSENZIALI
Era espressione del liberalismo moderato

I diritti che enunciava erano subordinati alle leggi

La società descritta dallo Statuto era una società
  aperta per le classi dominanti (che attraverso il
  Parlamento formulavano le leggi) e chiusa per
 classi subalterne


Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
LA MONARCHIA COSTITUZIONALE
Si ispirava al modello britannico




 Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
LA MONARCHIA COSTITUZIONALE
Si ispirava al modello britannico

Esistevano tre principi: monarchico, aristocratico e
  “democratico”




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LA MONARCHIA COSTITUZIONALE
Si ispirava al modello britannico

Esistevano tre principi: monarchico, aristocratico e
  “democratico”

Cui corrispondevano tre organi: il re, il Senato e la
 Camera dei deputati



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LA MONARCHIA COSTITUZIONALE
Re, Senato e Camera dei deputati esercitano
 collettivamente il potere esecutivo




 Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
LA MONARCHIA COSTITUZIONALE
Re, Senato e Camera dei deputati esercitavano
 collettivamente il potere esecutivo

NON si aveva perciò la divisione dei poteri (tipico
 delle costituzioni americane e francesi)




 Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
LA MONARCHIA COSTITUZIONALE
Re, Senato e Camera dei deputati esercitavano
 collettivamente il potere esecutivo

NON si aveva perciò la divisione dei poteri (tipico
 delle costituzioni americane e francesi)

Lo Statuto progettava un governo misto in cui
  unificare le componenti della società,
  escludendo i ceti più bassi

 Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
L'EVOLUZIONE DELLO STATUTO
Lo Statuto nacque secondo uno schema tripartito
  (re, Senato e Camera dei deputati)




Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
L'EVOLUZIONE DELLO STATUTO
Lo Statuto nacque secondo uno schema tripartito
  (re, Senato e Camera dei deputati)

Si trasformò ben presto secondo uno schema
  bipartito (re e Senato da una parte, Camera dei
  deputati dall'altra)




Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
L'EVOLUZIONE DELLO STATUTO
Lo Statuto nacque secondo uno schema tripartito
  (re, Senato e Camera dei deputati)

Si trasformò ben presto secondo uno schema
  bipartito (re e Senato da una parte, Camera dei
  deputati dall'altra)

Infatti il Senato era di nomina regia: in caso di
  opposizione il re effettuava le “infornate” di nuovi
   senatori
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IL CORPO ELETTORALE
In Piemonte c'erano circa 80.000 votanti su
  4.900.000 abitanti




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IL CORPO ELETTORALE
In Piemonte c'erano circa 80.000 votanti su
  4.900.000 abitanti

Ossia 1 elettore ogni 69 abitanti




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IL CORPO ELETTORALE
In Piemonte c'erano circa 80.000 votanti su
  4.900.000 abitanti

Ossia 1 elettore ogni 69 abitanti




Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
IL CORPO ELETTORALE
A ogni deputato corrispondevano circa 300 elettori




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IL CORPO ELETTORALE
A ogni deputato corrispondevano circa 300 elettori

Perciò c'era un contatto molto diretto tra candidati
 ed elettori durante la campagna elettorale, che
 di fatto poteva svolgersi anche nei salotti della
 aristocrazia e della borghesia




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IL CORPO ELETTORALE
La base elettorale era limitatissima (2% della
  popolazione)




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IL CORPO ELETTORALE
La base elettorale era limitatissima (2% della
  popolazione)

Una importante dinamica di lunga durata della
 storia italiana fu quindi la progressiva
 integrazione nello stato delle classi sociali
 popolari, che non avevano partecipato alla
 realizzazione dell'Unità.



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Lo Statuto Albertino

  • 1. LO STATUTO ALBERTINO Martino Sacchi Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 2. NASCITA DELLO STATUTO E' la carta costituzionale del regno di Sardegna Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 3. NASCITA DELLO STATUTO E' la carta costituzionale del regno di Sardegna Viene concesso il 4 marzo 1848 da Carlo Alberto Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 4. NASCITA DELLO STATUTO E' la carta costituzionale del regno di Sardegna Viene concesso il 4 marzo 1848 da Carlo Alberto Dal 1861 al 1948 è stata la carta costituzionale del Regno d'Italia Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 5. CARATTERITICHE ESSENZIALI Era una carta octroyée, ossia concessa unilateralmente dal sovrano Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 6. CARATTERITICHE ESSENZIALI Era una carta octroyée, ossia concessa unilateralmente dal sovrano Non era frutto di una rivoluzione e non metteva in questione il fondamento del potere Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 7. CARATTERITICHE ESSENZIALI Era una carta octroyée, ossia concessa unilateralmente dal sovrano Non era frutto di una rivoluzione e non metteva in questione il fondamento del potere Era espressione del patto difensivo tra le forze tradizionali e la borghesia contro la minaccia di una rivoluzione sociale Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 8. CARATTERITICHE ESSENZIALI Era espressione del liberalismo moderato Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 9. CARATTERITICHE ESSENZIALI Era espressione del liberalismo moderato I diritti che enunciava erano subordinati alle leggi Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 10. CARATTERITICHE ESSENZIALI Era espressione del liberalismo moderato I diritti che enunciava erano subordinati alle leggi La società descritta dallo Statuto era una società aperta per le classi dominanti (che attraverso il Parlamento formulavano le leggi) e chiusa per classi subalterne Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 11. LA MONARCHIA COSTITUZIONALE Si ispirava al modello britannico Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 12. LA MONARCHIA COSTITUZIONALE Si ispirava al modello britannico Esistevano tre principi: monarchico, aristocratico e “democratico” Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 13. LA MONARCHIA COSTITUZIONALE Si ispirava al modello britannico Esistevano tre principi: monarchico, aristocratico e “democratico” Cui corrispondevano tre organi: il re, il Senato e la Camera dei deputati Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 14. LA MONARCHIA COSTITUZIONALE Re, Senato e Camera dei deputati esercitano collettivamente il potere esecutivo Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 15. LA MONARCHIA COSTITUZIONALE Re, Senato e Camera dei deputati esercitavano collettivamente il potere esecutivo NON si aveva perciò la divisione dei poteri (tipico delle costituzioni americane e francesi) Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 16. LA MONARCHIA COSTITUZIONALE Re, Senato e Camera dei deputati esercitavano collettivamente il potere esecutivo NON si aveva perciò la divisione dei poteri (tipico delle costituzioni americane e francesi) Lo Statuto progettava un governo misto in cui unificare le componenti della società, escludendo i ceti più bassi Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 17. L'EVOLUZIONE DELLO STATUTO Lo Statuto nacque secondo uno schema tripartito (re, Senato e Camera dei deputati) Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 18. L'EVOLUZIONE DELLO STATUTO Lo Statuto nacque secondo uno schema tripartito (re, Senato e Camera dei deputati) Si trasformò ben presto secondo uno schema bipartito (re e Senato da una parte, Camera dei deputati dall'altra) Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 19. L'EVOLUZIONE DELLO STATUTO Lo Statuto nacque secondo uno schema tripartito (re, Senato e Camera dei deputati) Si trasformò ben presto secondo uno schema bipartito (re e Senato da una parte, Camera dei deputati dall'altra) Infatti il Senato era di nomina regia: in caso di opposizione il re effettuava le “infornate” di nuovi senatori Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 20. IL CORPO ELETTORALE In Piemonte c'erano circa 80.000 votanti su 4.900.000 abitanti Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 21. IL CORPO ELETTORALE In Piemonte c'erano circa 80.000 votanti su 4.900.000 abitanti Ossia 1 elettore ogni 69 abitanti Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 22. IL CORPO ELETTORALE In Piemonte c'erano circa 80.000 votanti su 4.900.000 abitanti Ossia 1 elettore ogni 69 abitanti Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 23. IL CORPO ELETTORALE A ogni deputato corrispondevano circa 300 elettori Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 24. IL CORPO ELETTORALE A ogni deputato corrispondevano circa 300 elettori Perciò c'era un contatto molto diretto tra candidati ed elettori durante la campagna elettorale, che di fatto poteva svolgersi anche nei salotti della aristocrazia e della borghesia Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 25. IL CORPO ELETTORALE La base elettorale era limitatissima (2% della popolazione) Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu
  • 26. IL CORPO ELETTORALE La base elettorale era limitatissima (2% della popolazione) Una importante dinamica di lunga durata della storia italiana fu quindi la progressiva integrazione nello stato delle classi sociali popolari, che non avevano partecipato alla realizzazione dell'Unità. Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu