1. SLC-CGIL Piazza Sallustio 24 – 00187 Roma
Tel. 0642048212 Fax 064824325
Sito internet http://www.slc-cgil.it e-mail: segreteria.nazionale@slc.cgil.it
Sindacato Lavoratori Comunicazione
LINEE GUIDA SLC per discussione ORGANIZZATIVA CONFEDERALE
Comitato Direttivo Nazionale SLC-CGIL
Roma, 10 - 11 Aprile 2013
In CGIL è aperta dal mese di settembre 2012 una discussione importante relativa alla messa in
sicurezza dell’organizzazione a garanzia della propria autonomia politica e di una maggiore
rappresentanza sociale.
La discussione naturalmente, affronta seriamente anche i profondi cambiamenti che la crisi ha
prodotto nel Paese e nel mondo del lavoro.
L’obiettivo, assolutamente condivisibile, è la centralità della presenza dell’organizzazione sul
territorio e nei luoghi di lavoro. Obiettivi già decisi nella passata Conferenza di organizzazione.
Tenuto conto della situazione attuale e facendo riferimento a concetti quali realtà, trasparenza e
solidarietà, il confronto sta definendo criteri e indicazioni che la CGIL intende assumere prima del
congresso.
In questo quadro SLC, all’interno del dibattito sull’organizzazione della CGIL tutta, deve poter
dare un proprio contributo che tenga conto delle condizioni che si determineranno in CGIL e che
salvaguardi:
- la propria specificità e l’obiettivo di grande respiro per cui questa categoria è stata voluta;
- le potenzialità di crescita della rappresentanza;
- l’efficacia dell’azione politico-sindacale:
- un forte ruolo all’interno del sistema confederale e dei servizi;
- una sempre migliore tutela di tutto il mondo del lavoro, quello storico ma, in particolare,
delle nuove forme attraverso una politica contrattuale inclusiva ancora più determinata.
L’importante ruolo politico sindacale che SLC deve esercitare è rappresentato proprio dalla sua
entità complessiva e dal proprio scopo: in primo luogo la rappresentanza del mondo della
comunicazione e dell’informazione.
Tale compito si può unicamente esercitare nell’interezza della categoria e nella piena
rappresentanza di tutti i soggetti che in questo mondo si intrecciano ed interagiscono.
La delicatezza strategica dei settori SLC rende indispensabile un presidio di tutta la filiera
dell’informazione e comunicazione. Il mezzo ed il prodotto. Presidio politico che deve garantire
anche delicati equilibri democratici dell’intero Paese.
La strategicità di questo obiettivo si manifesta anche, ma non solo, nella forte esposizione
mediatica di tutti i nostri settori.
Sia questa esposizione sia la politica sindacale possono trovare nell’attività di SLC la necessaria
coerenza e il necessario dialogo fra settori scongiurando derive corporativistiche.
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Lo scopo di SLC è reso ancora maggiormente evidente dalla grande presenza nei nostri settori di
forme di lavoro assolutamente atipiche e precarie che devono essere incluse nella pratica
contrattuale.
Il tema dell’inclusione oltre al grande valore etico e politico, corrisponde a una nuova potenzialità
di aumento della rappresentanza del mondo del lavoro atipico, sopperendo all’erosione in corso
nei settori saturi di SLC e al restringimento della base di rappresentanza dovuti alla crisi.
La specificità dei nostri settori spesso non incontra, per la richiesta di tutela individuale, le
adeguate risposte dalla classica impostazione del Sistema servizi CGIL.
Le problematiche che stanno alla base di tutta la discussione riguardano comunque anche SLC.
Se si parte dalle strutture SLC che per il 78% hanno meno di 1200-1500 iscritti, dal forte impatto
che i permessi hanno sulla sopravvivenza di tali strutture e dalla necessità politica che SLC eserciti
la propria autonomia politica, si deve decidere un nuovo assetto.
I permessi non sono inoltre di proprietà esclusiva e di certezza prospettica. I confronti aziendali sul
tema degli ultimi anni e degli ultimi mesi lo dimostrano.
Si ritiene necessario quindi avanzare alcune proposte che possono diventare il progetto
organizzativo SLC, nel quadro confederale ma che, a prescindere, possano dare maggiore efficacia
e certezza alla categoria.
- Le segreterie territoriali di massimo 3 componenti, regionali 5;
- Le strutture territoriali al di sotto dei 1500 iscritti dovranno ricercare, con i Centri regolatori,
le soluzioni compatibili politiche e organizzative per accorpamenti territoriali con il
superamento dei livelli congressuali delle strutture coinvolte e l’istituzione del nuovo livello.
Nella nuova struttura ogni territorio coinvolto dovrà avere sia per gli esecutivi che per i
Direttivi, il riconoscimento del peso relativo. Il territorio e i luoghi di lavoro dovranno essere
presidiati;
- Per le regioni che presentano un numero esiguo di provincie con numeri limitati di
iscritti/risorse che non garantiscono la piena agibilità si propone il ripristino del livello
regionale congressuale fermo restando il supermanto delle strutture territoriali attuali, il
numero dei componenti della segreteria in massimo 5, i percorsi con i centri regolatori, il
riconoscimento della rappresentanza dei territori coinvolti, il presidio dei territori e dei
luoghi di lavoro, in stretta relazione con le strutture confederali territoriali;
- I funzionari comunque collocati, dovranno essere indicativamente 1 ogni 1200/1500 iscritti,
salvo particolari situazione di insediamento e/o peculiarità territoriali che saranno definite
con i Centri regolatori;
- Si dovranno privilegiare nell’utilizzo dei permessi la presenza sui posti di lavoro anche
individuando una percentuale da dedicare alle RSU.
APPROVATO CON 4 ASTENUTI