Ci sono storie di streghe e fantasmi e di mostri che sembrano un racconto di Halloween dove leggenda e fantasia si intrecciano alla realtà ed avvolgono luoghi e personaggi in un fitto alone di mistero, una di queste storie ci fa tornare in Liguria, in quello che fu un monastero medioevale dove si consumò un delitto tremendo, il cui eco non si è ancora sopito
"The Leopard" by the Sicilian writer Tomasi di Lampedusa. Presentation written by Agata Privitera for Federico II Italian Language School in Catania, Sicily
I bambini hanno una memoria straordinaria. Quando ero bambino, mia nonna radunava me ed i miei fratelli e ci raccontava le favole che aveva ascoltato da una vecchietta, quando lei era bambina.
Il laboratorio “Diamo un volto ai personaggi dell’Orlando Furioso”
è stato proposto alla classe 2^A
con l’intento di avvicinare i ragazzi al poema di Ariosto in modo giocoso e accattivante.
La lettura del poema aveva seguito alcuni percorsi tematici legati ai personaggi più evocativi:
Orlando, Angelica, Rinaldo, Carlo Magno, e in seguito Ferraù, Bradamante, Ruggero, il giovane Medoro, la maga Alcina, Melissa, Olimpia, Cimoso e l’archibugio…Ci è sembrato naturale tentare di dare un volto a questi personaggi, andando a cercare proprio nell’arte del Rinascimento un aiuto alla nostra immaginazione…Così è nata questa presentazione, frutto delle ricerche attraverso svariato materiale iconografico, con una precisa attenzione alla “psicologia” di ciascun personaggio. Le immagini e i dettagli sono stati scelti durante ricerche in piccolo gruppo, e in seguito proposte, discusse e condivise all’interno della classe. Un modo anche per verificare la comprensione da parte degli alunni, dei molteplici intrecci di questo magnifico, grande gioco letterario che è il “Furioso”.
Le scelte musicali sono rimaste nell’ ambito dell’ opzione personale di ciascun alunno ed hanno coperto un ampio ventaglio di sonorità, dalle note dell’”Orfeo” di Monteverdi a quelle più inusitate, ma di grande effetto, di “Satisfaction” dei Rolling Stones: con ampia libertà di scelta individuale e ancora di gioco.
Cremona, giugno 2007
Daniela Bardella
insegnante di Italiano
Ci sono storie di streghe e fantasmi e di mostri che sembrano un racconto di Halloween dove leggenda e fantasia si intrecciano alla realtà ed avvolgono luoghi e personaggi in un fitto alone di mistero, una di queste storie ci fa tornare in Liguria, in quello che fu un monastero medioevale dove si consumò un delitto tremendo, il cui eco non si è ancora sopito
"The Leopard" by the Sicilian writer Tomasi di Lampedusa. Presentation written by Agata Privitera for Federico II Italian Language School in Catania, Sicily
I bambini hanno una memoria straordinaria. Quando ero bambino, mia nonna radunava me ed i miei fratelli e ci raccontava le favole che aveva ascoltato da una vecchietta, quando lei era bambina.
Il laboratorio “Diamo un volto ai personaggi dell’Orlando Furioso”
è stato proposto alla classe 2^A
con l’intento di avvicinare i ragazzi al poema di Ariosto in modo giocoso e accattivante.
La lettura del poema aveva seguito alcuni percorsi tematici legati ai personaggi più evocativi:
Orlando, Angelica, Rinaldo, Carlo Magno, e in seguito Ferraù, Bradamante, Ruggero, il giovane Medoro, la maga Alcina, Melissa, Olimpia, Cimoso e l’archibugio…Ci è sembrato naturale tentare di dare un volto a questi personaggi, andando a cercare proprio nell’arte del Rinascimento un aiuto alla nostra immaginazione…Così è nata questa presentazione, frutto delle ricerche attraverso svariato materiale iconografico, con una precisa attenzione alla “psicologia” di ciascun personaggio. Le immagini e i dettagli sono stati scelti durante ricerche in piccolo gruppo, e in seguito proposte, discusse e condivise all’interno della classe. Un modo anche per verificare la comprensione da parte degli alunni, dei molteplici intrecci di questo magnifico, grande gioco letterario che è il “Furioso”.
Le scelte musicali sono rimaste nell’ ambito dell’ opzione personale di ciascun alunno ed hanno coperto un ampio ventaglio di sonorità, dalle note dell’”Orfeo” di Monteverdi a quelle più inusitate, ma di grande effetto, di “Satisfaction” dei Rolling Stones: con ampia libertà di scelta individuale e ancora di gioco.
Cremona, giugno 2007
Daniela Bardella
insegnante di Italiano
2. Le scorregge nei secoli Sin da quando il mondo aveva ben viventi Adamo ed Eva era in voga in tutti quanti di coprirsi il davanti, mai nessuno pensò, strano, di coprirsi il deretano. Le scorregge più discrete conturbavano la quiete ed allor i dolci suoni non urtavano i calzoni La scorreggia di gran gloria si è coperta nella storia . . .
3. Sin da quando i sodomiti, di scorreggie assai periti, per eccesso di misura si otturavan l'apertura, i Romani allor sommessi non frenavan gli eccessi. Pur Augusto Imperatore scorreggiava a tutte l'ore e la corte assai perfetta scorreggiava in etichetta e persino in casi gravi scorreggiavano gli schiavi . . .
4. Si racconta che Tiberio scorreggiasse serio serio che Caligola il tiranno scorreggiasse tutto l'anno e più d'una ogni mattina ne facesse Catilina Marco Tullio in Campidoglio le lasciava come l'olio e non eran certo poche domandatelo alle oche; e perfino le Vestali ci spegnevano i fanali . . .
5. Cicerone per ore intere chiacchierava col sedere quelle poi di Cariolano si sentivan da lontano e con schiaffo sulla trippa scorreggiava pure Agrippa Muzio Scevola e Porsenna ne portarono per strenna alle feste d'Imeneo ove il console Pompeo e più ancora il gran Lucullo scorreggiavan per trastullo . . .
6. Scorreggiava Roma intera da mattina sino a sera, scorreggiava in gran stile anche il sesso femminile; mentre invece Cincinnato le faceva in mezzo al prato Scorreggiò Napoleone anche al rombo del cannone "La battaglia non si perda" e Cambrone rispose "merda", ch'è la cosa più sicura se c'è in mezzo la paura . . .
7. Scorreggiava come un tuono fin Cleopatra dal suo trono in contrasto con Agrippina che facevale in sordina e Cornelia ai suoi gioielli ne faceva dei fardelli Le faceva senza posa Messalina silenziosa; scorreggiava assai felice la dolcissima Beatrice ed il sommo padre Dante le annusava tutte quante . . .
8. Le scorreggie del Boccaccio ti rendevano di ghiaccio Scorreggiava pure Tasso imitando il contrabbasso. Mentre invece il Machiavelli sradicava gli Alberelli Il gran Volta con la Pila le faceva sempre in fila, di Archimede dir si suole, che oscurasse pure il sole mentre a colpi di pennello le faceva Raffaello . . .
9. Dopo quanto è stato detto non si può chiamar difetto se noi pure qualche volta le facciamo a briglia sciolta perciò è logico e prescritto che scorreggi il sottoscritto !!!