1. Indice
Introduzione 04
Il saluto del Rettore 06
Chi Siamo 07
Storia parte prima 08
J-Ex 12
Storia parte seconda 14
L’esperienza in JEME 18
Ringraziamenti 22
3. Introduzione
Caro Lettore, resistere al cinismo e alla disillusione della real-
le pagine che ti accingi a sfogliare raccontano tà circostante. Ciò li ha resi capaci di accettare
la storia di un’associazione studentesca atipica. sfide impegnative e di credere nella possibilità
Rivelano le aspirazioni e i sogni di molte genera- di costruire qualcosa di concreto, di essere vi-
zioni di studenti. Parlano di conquiste, ma anche sionari e perseguire gli obiettivi al di là di tutte
di sconfitte. Ma soprattutto descrivono la natura le difficoltà. JEME è stato il terreno fertile in cui
unica di una realtà che, a vent’anni dalla sua fon- far fiorire quel seme, cosicché coloro che hanno
dazione, riesce ancora a fare parlare di sé. Perché vissuto questa esperienza ne hanno conservato
di fronte alla forza del suo messaggio è difficile una traccia per la vita. E’ grazie alla passione di
restare indifferenti. queste persone, alla loro dedizione, professio-
Tutto quello che troverai in queste pagine costi- nalità e audacia che JEME è cresciuta in questi
tuisce il frutto di un progetto ambizioso. Di un anni, diventando ciò che conosciamo oggi.
sogno. Quello di riscoprire le radici di JEME, per Così anche oggi JEME è un’opportunità straordi-
guardare al futuro con una maggiore consapevo- naria per molti studenti, perché permette loro di
lezza. E di farlo in maniera quanto più possibile mettersi in gioco ed assumersi le responsabilità
corale, coinvolgendo cioè non soltanto la JEME di delle proprie scelte. Un ambiente stimolante in
oggi, ma anche quella del passato, attraverso le cui sperimentare la voglia di imprenditorialità e il
testimonianze di chi l’ha costruita. E se è vero che desiderio di crescere e migliorarsi.
è la distanza dalle cose a permetterci di compren- È davvero una forte emozione essere qui oggi a
derle, questa operazione di ricerca non può che celebrare il raggiungimento di questo traguar-
aiutarci a capire la rotta in cui spingere questa do, che rappresenta per noi un nuovo punto di
nostra piccola nave. partenza. Perché non vogliamo mai smettere
Un grande ringraziamento va a tutti coloro che di guardare oltre e di crescere ancora. E nono-
hanno creduto in JEME: l’Università, le istituzioni stante siamo consapevoli che molte altre sfide ci
e i nostri clienti, che ci hanno accordato fiducia attendono, siamo ansiosi di poterci impegnare
anche laddove le nostre idee sembravano trop- al massimo affinchè lo spirito di questa nostra
po grandi e ambiziose per un gruppo di studenti. meravigliosa Junior Enterprise non si esaurisca
Grazie al loro supporto JEME è cresciuta, di anno mai.
in anno, divenendo l’affermata realtà che è oggi. Fiduciosi che, tra 10 anni, un gruppo di nuovi
Un ringraziamento speciale va poi agli alumni che studenti con questi stessi valori possa riflettere
si sono succeduti nell’associazione nel corso di su quanto ancora JEME continui a crescere. E a
questi 20 anni, tutti accumunati dal custodire nel far crescere.
profondo un seme d’imprenditorialità, capace di
Francesca Busuito
Presidente
Milano, 16 maggio 2008
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4. Il Saluto del Rettore
Sono particolarmente lieto di esprimere le felici- crescita, dell’autonomia e dell’indipendenza ispi-
tazioni dell’Università Bocconi e mie personali a rano JEME, qualificano la sua missione ed im-
JEME ed alla sua formidabile squadra di giovani prontano la sua azione. Sono gli stessi valori in
che la dirigono e ne orientano efficacemente le cui ha fermamente creduto Ferdinando Bocconi,
sorti. valori poi trasfusi nel suo più grande ed innova-
Vent’anni di attività sono trascorsi dall’ormai lon- tivo progetto, l’unico che ne ricorda imperitura-
tano 1988. Nel frattempo l’Associazione non solo mente il suo nome, l’Università nella quale oggi
è cresciuta nel numero di Associati, di Alumni, di possiamo felicitarci con tutti coloro che sono in
vive realtà imprenditoriali germogliate nel suo JEME o a JEME si richiamano.
seno, ma si è progressivamente affermata nella A JEME, ai suoi Dirigenti ed a tutti i suoi Associati
società civile, grazie ad un convinto e diffuso ri- giungano in questo importante giorno i voti più
conoscimento dei suoi meriti e all’autorevolezza sinceri di rinnovati e duraturi successi.
della sua azione.
I valori dell’iniziativa personale, della competizio- Angelo Provasoli
ne, aperta e costruttiva, dell’innovazione, della
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5. Chi siamo
JEME Bocconi Studenti è una associazione stu- Enterprise, coordinato da JADE.
dentesca non profit che dal 1988 opera come Ogni associato è entusiasta e fortemente moti-
una vera e propria società di consulenza. JEME, vato nel proprio lavoro. Il clima dell’associazione
acronimo di Junior Enterprise Milano Economia, è pervaso da una profonda voglia di fare, per
è composta da studenti selezionati frequentanti mettersi alla prova e approcciare il mondo del la-
l’Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano voro in modo consapevole. In JEME sosteniamo
ed è la più longeva tra le Junior Enterprise fon- l’idea che sia sempre possibile imparare, tanto
date in Italia. dagli altri quanto da noi stessi. Perché il ricono-
Grazie alla duplice natura di associazione studen- scimento dell’errore è per noi già una forma di
tesca e società di consulenza, JEME rappresenta conoscenza.
una realtà estremamente dinamica, stimolante e Nel panorama delle associazioni studentesche,
in costante crescita. la peculiarità di JEME consiste nel suo essere
In quanto associazione, essa promuove infatti un anche impresa. E benché la maggior parte del
contesto di libero confronto che consente agli as- tempo che gli associati dedicano a JEME sia de-
sociati, tutti aventi pari diritti e responsabilità, di dicato al lavoro, non mancano momenti di ag-
assumere ruoli di direzione e di rappresentanza gregazione che contribuiscono a creare coesione
all’interno dell’organizzazione, con un obiettivo e rispetto reciproco nel gruppo,.
ultimo di crescita personale. Per quanti hanno vissuto quest’esperienza è in-
In quanto società di consulenza JEME si distingue negabile che, quanto JEME richiede in termini di
per la sua flessibilità, per la creatività e per la energie dai propri associati, tanto restituisce loro
formazione universitaria di alto livello dei propri in termini di formazione e di crescita umana, re-
associati. La qualità dei servizi forniti è garantita lazionale e professionale, non solo fornendo gli
dal continuo aggiornamento sulle tecniche più in- strumenti per trasformare progetti e idee in real-
novative attraverso il contatto l’Università Bocco- tà concrete, ma anche regalando un bagaglio di
ni, oltre che con realtà aziendali ed accademiche amicizie che durano nel tempo.
nazionali e internazionali. Le competenze degli
associati sono infine arricchite dell’intensa rela-
zione con il network internazionale delle Junior
L’evoluzione del logo di JEME negli anni
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7. 1988-1991
JEME nasce nell’autunno del 1988 grazie all’ini- tempi molto rapidi.
ziativa di otto studenti. La forte connessione con il network francese
L’atto ufficiale, sottoscritto presso lo studio del e il grosso battage pubblicitario suscitato dalla
notaio Agostino Avanzini, porta la firma di: Ales- nascita di JEME si traducono nella commissio-
sandro Bellotti, Stefano Bennati, Paolo Massari, ne di numerosi altri progetti, tra cui alcune ri-
Matteo Aldo Corbetta, Antonio Oteri, Alessandro cerche di mercato per Renault Francia, Citroen
Alloiso, Lorenza Franchetti e Francesco Sacco. Italia, Erg e Orange Fresh.
Sono gli anni della “Milano da Bere” e del so-
cialismo imperante, un momento molto frizzan-
te per la città e per la nostra Università che, in
quel periodo, consolidava la propria reputazione
diventando “La Bocconi”. E’ proprio in questa at- L’atto costitutivo
mosfera di fermento generale che il gruppo di
giovani bocconiani entra in contatto con alcuni
studenti francesi, da cui apprendono l’esistenza
di un network di associazioni studentesche ope-
ranti come società di consulenza: le Junior Enter-
prise. E così, folgorato dalla forza del messaggio
promosso dalle Junior francesi, il gruppo di amici
decide di accettarne la sfida. Nasce quindi JEME
che, sin dalle proprie origini, rivela così una ma-
trice fortemente internazionale.
Il nucleo originario di associati è accomunato dal-
la passione per le tecnologie informatiche, allora
non ancora così diffuse. Non è un caso che le
prime riunioni dell’associazione si svolgano nel-
le aule computer dell’Università. Sono proprio
l’internazionalità e l’interesse per l’informatica a
far approdare la neonata associazione al primo
grande progetto: una mappatura mobile compu-
terizzata delle interferenze radioelettriche della
città di Milano. Il progetto è commissionato da
IMFR, una società con sede in Francia, paese in
cui sono noti da tempo i vantaggi di una Junior
Enterprise: flessibilità, basso costo e capacità di
sviscerare e approfondire problemi complessi in
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8. 1992-1995
Negli anni che vedono l’avvicendamento fra la Nel frattempo nasce CIJE (1992), la confedera-
prima e la seconda generazione di associati, san- zione che riunisce il network delle Junior Enter-
cita dal passaggio allo status di alumni dei suoi prise italiane, in cui JEME ha da subito una forte
fondatori, JEME è ormai una realtà presente e rappresentanza.
attiva all’interno della vita universitaria. Ciono-
nostante nelle relazioni con l’Università Bocconi
persistono ancora delle difficoltà, causate da un
fraintendimento sulle finalità dell’Associazione.
L’obiettivo su cui si concentrano gran parte de-
gli sforzi di JEME in questo periodo è dunque il
miglioramento della propria immagine al fine di
accreditarsi presso l’Università.
Board di JEME del 1994, da sinistra: Eugenia Fornieri,
L’evento che sancisce il riconoscimento ufficiale Simone Grabstein, Andrea Gardella, Alessandro
di JEME come associazione studentesca dell’Uni- Brambilla
versità Bocconi è l’assegnazione di una bacheca
nella sede di via Sarfatti e dello storico ufficio di
Via Calatafimi, un locale di soli 3,5 x 2,5 metri,
arredato con mobili di fortuna. In precedenza la
base operativa delle attività di JEME era stata
uno scantinato in affitto in Via Roentgen, seguito
da un locale in Via Fontana dove l’associazione
si era trasferita temporaneamente per problemi
di budget.
Sempre in questi anni, la necessità di preserva-
re la reputazione faticosamente conquistata e la
volontà di porre le fondamenta per la crescita
futura, si traducono nella ricerca di una mag-
giore strutturazione dei compiti degli associati
e nell’introduzione di una sistematica attività di
recruitment.
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9. 1996-1999
In questi anni JEME cresce rapidamente: grazie riconosciuta ente commerciale applicante l’IVA.
a un’intensa attività di recruiting, i suoi associati Fino all’entrata in vigore della legge “Zamagni”
passano da 4 a 15 in meno di due anni. Molti dei del 4 Dicembre 1997, che introduce nel sistema
colloqui di selezione si tengono presso il McDo- giuridico italiano la nozione di ONLUS, le altre
nald’s di Piazza Medaglie d’Oro, una scelta ob- Junior si sarebbero rifatte alla legge antecedente
bligata dagli orari di apertura dell’edificio di Via sulle associazioni culturali.
Calatafimi.
Il 1998 è un anno significativo. Per festeggiare
Nel Novembre 1996 JEME organizza in Bocconi il decimo anniversario dalla fondazione dell’as-
il congresso di JADE Europe. Il grande afflusso sociazione viene progettato un evento che con-
di studenti da tutta l’Europa conferma, ancora cretizzi la missione di trait d’union tra l’Università
una volta, la vocazione internazionale dell’asso- e il mondo del lavoro che JEME si è prefissa fin
ciazione milanese. A sottolineare il ruolo di guida dalla sua origine. Nasce così, da un’idea di Fran-
di JEME all’interno del movimento delle Junior cesco Ferri, l’evento che avrebbe poi assunto il
Enterprise italiane è anche la sistemazione del- nome di Junior Excellence. Nello stesso anno
l’inquadramento fiscale come associazione non JEME registra un fatturato di 250 milioni di lire.
Logo del decennale
Da sinistra: Stefano Tommasi,
Michele Pesce,
Simone Grasbstein insieme ad altri
Junior Entrepreneurs.
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10. Il J-Ex
Dal 1998, in occasione delle giornate del Junior Excellence, JEME porta in università le più importanti
aziende del panorama nazionale ed internazionale.
Nel tempo l’evento si è affermato come uno degli appuntamenti di maggior interesse sia per le aziende
partecipanti che per gli studenti dell’Università Bocconi, cui viene data la possibilità di diventare consu-
lenti per un giorno.
Il nome Junior Excellence, che la manifestazione assume a partire dal 1999, si ispira al best-seller di
Tom Peters e Robert H. Waterman Jr.: ”In search of excellence”.
Procter & Gamble, PricewaterhouseCoopers, Alitalia, Bmw, Telecom Italia, Dresdner Bank, Oracle, Banca
Intesa, The Boston Consulting Group, IBM, Medici Senza Frontiere, Fondazione Arena di Verona sono
solo alcune delle realtà che, nel tempo, hanno legato il proprio nome a questa manifestazione di succes-
so. Dal 2004 al Junior Excellence partecipano anche importanti studi legali tra cui PBE, Orrick e NCTM.
I numeri del J-Ex:
Le edizioni 9
Gli studenti partecipanti oltre 3600
I manager coinvolti 300
I Business Case risolti 140
I manifesti stampati 1600
Le brochure distribuite 8000
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11. Il J-Ex come il confronto: dibattito d’apertura.
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Il J-Ex come il dettaglio: gli ultimi ritocchi.
12. 2000-2003
Il nuovo millennio vede una crescita continua del riceve considerevole attenzione dai media.
numero degli associati, sintomo di un interesse
sempre maggiore verso l’associazione. Parallela- E’ questo il periodo dei cosiddetti computer por-
mente, viene registrato un nuovo fatturato record tatili, come erano chiamati i computer desktop
di 400 milioni di lire. Il crollo delle Torri Gemelle dell’ufficio di via Calatafimi, i quali venivano quo-
e la conseguente situazione di crisi internazionale tidianamente smontati, prelevati dalla loro sede,
si ripercuotono sui budget delle aziende, ora ri- trasportati e rimontati a casa degli associati,
dimensionati al minimo. Anche JEME ne subisce dove il lavoro continuava fino a notte inoltrata
le conseguenze: reperire nuovi progetti diventa (orari inconciliabili con quelli dell’edificio di Via
infatti sempre più difficile. Tuttavia, il nutrito nu- Calatafimi).
mero di associati e i contatti sviluppati grazie al
J-Ex consentono di impegnarsi in progetti di di- Accanto alle altre esperienze di successo che te-
mensioni imponenti. stimoniano la forza dello spirito imprenditoriale
Tra gli altri, un’indagine telefonica che implica la di JEME, nel 2003 due alumni, Stefano Tommasi
realizzazione di 2500 interviste e un’analisi del e Francesco Ferri, creano Innext, società di con-
mercato immobiliare di Milano e provincia, che sulenza tutt’ora in forte crescita.
Il team del J-Ex 2003
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13. 2004-2008
Il periodo più recente della storia di JEME è por- dopo l’impegno nel consolidamento di ottimi
tatore di cambiamenti radicali, resi necessari da rapporti con l’Università, si trasferisce nell’attua-
una parentesi difficile anche sotto il profilo eco- le ufficio di Via San Francesco d’Assisi 3, all’inter-
nomico. no del campus metropolitano della Bocconi.
Cambia la filosofia, sintetizzata dal motto: “for- Il coronamento degli sforzi profusi giunge sotto
mazione come retribuzione”. diverse forme, come l’inedita elezione congiunta
Cambia lo statuto dell’associazione e viene intro- di esponenti di JEME per la presidenza di JADE
dotto il Collegio dei Revisori, organo che per la Italia e di JADE Europe (2005). Non secondaria-
prima volta include anche rappresentanti dell’Uni- mente, con l’ottenimento dell’Excellence Award
versità Bocconi, a garanzia della corretta gestione europeo come “Most Entrepreneurial Junior
contabile. Enterprise” nel 2004 (Board di Stefano Benini),
Cambia il modo di lavorare, con l’introduzione e per “Most Engaged Junior Entrepreneur” nel
della Intranet, indispensabile strumento in grado 2007, quest’ultimo conferito ad Azzurra Giorgio
di velocizzare i ritmi di lavoro conferendo flessibi- per il suo operato in JEME e JADE Italia.
lità all’organizzazione delle attività.
Non ultimo cambia la sede dell’associazione che,
JEME a Bruxelles in assetto da
Guerrilla (Marketing),
da sinistra: Antonio Lai, Francesca
Busuito, Maria Chiara Casartelli,
Guido Radaelli, Barbara Mento e
Andrea Bergamini
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14. Il Futuro
I cambiamenti introdotti dalla recente riforma occasione del ventennale dell’associazione ver-
universitaria e l’approccio sempre più pratico dei rà ripresentato in una veste rinnovata, per ri-
corsi Bocconi rappresentano importanti sfide per spondere alle esigenze sempre più sofisticate di
JEME. In particolare, si rende necessario non aziende e studenti.
soltanto un ripensamento sulle finalità dell’asso-
ciazione, oggi sempre più orientata allo sviluppo
personale oltre che professionale dell’individuo,
ma anche sulle attività tradizionali, come l’orga-
“Se puoi sognarlo, puoi farlo.”
nizzazione del Junior Excellence, che proprio in Walt Disney.
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17. L’esperienza in JEME
“Sono convinto che la metafisica della real- stri limiti ma ansiosi di poterli superare. Abbiamo
tà sia la volontà: se desideri veramente una imparato a chiedere aiuto a professori e profes-
cosa il mondo si piega per aiutarti a rag- sionisti per poter crescere, certo, ma anche per
giungerla, ma solo nella misura in cui credi garantire un servizio di qualità alle aziende che
veramente in ciò che stai cercando.” ci hanno sostenuti con la loro fiducia. Abbiamo
(Francesco Sacco, fondatore) imparato che la prima regola è il rispetto del la-
voro altrui.
Ogni Junior Entrepreneur si è avvicinato alla pro-
pria Junior per il desiderio di sperimentare, di “Il senso di missione è assolutamente ba-
mettersi alla prova, di crescere, ma soprattutto silare. E’ fortissimo questo senso di andare
di fare. Per noi, tra il dire e il fare non c’è mai da qualche parte, di costruire qualcosa.”
stato di mezzo molto altro. La Junior ci ha attirati (Stefano Tommasi, associato 1995)
per l’aria da laboratorio che vi si poteva respirare,
per la sensazione di essere nel posto giusto per
mettere le mani in pasta, per la vicinanza di altre
persone con il nostro stesso desiderio. Persone
con le quali si è finito per condividere le proprie
giornate, i propri sogni, a volte il proprio futuro.
Per alcuni di noi, tutto questo è stato JEME.
Generazioni a confronto, da sinistra Alvise Biffi (1999),
“L’esperienza in JEME può essere vista Francesco Sacco (1988) e Andrea Gerosa (2003) al
J-Ex 2007
come quella in una semplice associazione
studentesca, qualcosa tra goliardico e qual-
cos’ altro di meno definito, ma se la pren-
di seriamente è qualcosa che ti dà grandi
competenze ed una vera e propria prepara-
zione professionale.”
(Ivan Rossi, associato 2000)
JEME ci ha donato la possibilità di incontrare per-
sone straordinarie. Ci ha introdotti in un vero e
proprio sistema economico. La maggior parte di
noi non aveva esperienze lavorative alle spalle,
ma abbiamo imparato sul campo tutto ciò che po-
tevamo, giorno dopo giorno, consapevoli dei no-
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18. Il learning by doing è diventato il nostro stile di Probabilmente, guardando indietro, i problemi
vita; il desiderio di imparare il motore delle no- affrontati in Junior sembreranno piccoli e qua-
stre giornate. JEME è stato il luogo dove abbiamo si insignificanti. Ma quanto sembravano grandi,
potuto dare forma al nostro ideale, plasmando- complessi e totalizzanti all’università… Giorni in-
lo attraverso lavoro, feste, litigi, computer, idee, teri a discuterne, come solo la passione vera può
sciocchezze, immagini, calcoli, disegni, pizze, portare a fare. Discussioni e disquisizioni per tro-
esami e molto altro. JEME ci ha permesso di la- vare soluzioni più o meno praticabili, confronti,
vorare insieme per raggiungere un ideale, oltre ore di ipotesi e aperitivi diventati cene, diventati
che una laurea. nottate intere. JEME ci ha dato la possibilità di
confrontarci, ma soprattutto ci ha costretti ad
“Per assurdo, i momenti che ricordo con più agire. Ci ha costretti a prendere delle decisioni e
affetto sono quelli più duri, le litigate sen- ad assumercene la responsabilità. In un mondo
za tregua e il lavoro di notte, per rispettare dove troppo spesso la parola prevarica l’azione,
le scadenze. Sono i momenti in cui era più per noi è stato un grande dono.
chiara la passione che ci animava, in cui era
evidente che le idee potevano anche essere
diverse, ma che l’ideale era lo stesso.”
(Anna Ambrosi, associato 2004)
JEME ci ha permesso di sbagliare, e di imparare
dai nostri errori in modo concreto, costringendoci
a rendere conto del nostro operato non più per
la forma con cui si presenta, ma per la qualità di
cui questo si fa promotore. Ci ha anche insegnato
a farci valere, a discutere senza paura, a ritirarci
quando necessario e a chiedere scusa, una volta
Concentrazione
riconosciuto lo sbaglio. Ci ha fatti crescere e di-
ventare consapevoli delle nostre potenzialità e dei
nostri limiti, ed ancora una volta ci ha spronati a
superarli.
“Sono entrato in JEME in un momento par-
ticolarmente difficile per l’associazione e
questo mi ha insegnato a diventare abba-
stanza “duro” per riuscire a sfruttare le si-
tuazioni che mi si presentavano di fronte e
per cambiare le sorti dell’associazione.”
(Simone Grabstein, associato 1993)
Forse molti di noi, crescendo, hanno dovuto af-
frontare sfide complesse e situazioni complicate.
19. “Per quanto un’idea o un concetto pos- sviluppo ed alla promozione del network italia-
sano essere diversi dallo standard, se ci si no, altri hanno messo le proprie competenze a
impegna e ci si crede veramente, alla fine i disposizione di quello europeo, ma ognuno di noi
risultati non possono che arrivare.” conserva un pensiero di gratitudine al movimen-
(Stefano Benini, associato 2003) to che ci ha permesso di vivere nell’Europa dei
giovani imprenditori, dei giovani con la voglia di
JEME ha raccolto negli anni successi e piccole fare e di crescere.
sconfitte, ma non è mai venuta meno alla propria L’esperienza di un Jemino non può essere rias-
vocazione formativa e sperimentale, garantendo sunta in modo esaustivo in poche righe, ma ci
ai propri associati la struttura necessaria a pro- sono due caratteristiche che hanno accomunato
porre idee innovative, realizzarle e migliorarle nel tutti coloro che hanno fatto parte dell’associa-
tempo. Ha scelto una strada complessa, lascian- zione e che hanno contribuito al suo sviluppo: la
do le persone libere di sbagliare con il solo fine profonda passione ed una grande forza di volon-
di palesare un insegnamento o un possibile per- tà. Questo significa essere parte del “tornado”
corso di crescita. E’ la strada di un’associazione i JEME: questo era, questo è, e questo vogliamo
cui associati decidono di non dividere gli utili, ma sperare che sarà sempre lo spirito che anima la
di reinvestirli insieme per poter accedere ad ulte- nostra Junior Enterprise.
riori corsi di formazione. E’ la strada di un ideale
che si fonde con il movimento globale delle Junior
Enterprise.
“Questa era la genesi, per sintetizzare: la
possibilità di fare internazionalizzazione, la
sfida di poter fare qualcosa di concreto pur
essendo in Italia, dove il sistema universi-
tario si ispira ancora alla logica crociana o,
Creatività e azione
meglio, a tutta la riforma Gentile, per cui
domina la teoria e la pratica passa in se-
condo piano.”
(Francesco Sacco, fondatore)
JEME Bocconi Studenti è la più longeva Junior En-
terprise in Italia. E’ stata la prima Junior italiana
ad avere davvero colto il potenziale formativo del
movimento europeo, che dal 1988 non ha mai
smesso di promuovere. Ogni meeting è vissuto
come un’occasione unica per confrontarsi con
associati di altre nazionalità, ognuno con storie
diverse, problematiche ed eccellenze del tutto
particolari da cui trarre preziosi insegnamenti.
Alcuni di noi hanno dedicato il proprio lavoro allo
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21. Ringraziamenti
Le poche righe che seguono vorrebbero esprimere, per quanto in modo imperfetto, l’immensa
gratitudine per tutte le persone che hanno reso possibili i festeggiamenti per questo anniversario.
All’Università Bocconi, di cui portiamo orgogliosamente il nome. Grazie per avere creduto in noi.
A Innext, che cresce ogni anno di più. Grazie per il sostegno.
A Francesco Sacco, Simone Grabstein, Stefano Tommasi, Michele Pesce, Christian
Christodulopulos, Alvise Biffi, Enrico Dallò, Azzurra Giorgio, Stefano Benini e Marta Frattini,
che hanno voluto raccontarci JEME con pensieri, parole, fotografie. Grazie per continuare a insegnarci
con molta attenzione e pazienza come fare le cose. Senza sospirare quando sbagliamo ancora.
A tutti gli alumni di JEME. Grazie per esserci sempre stati, non importa quale distanza ci separasse.
A Carla Schiavone e Anna Ambrosi. Grazie per averci ispirato. La testa e il cuore.
A Francesca Busuito. Grazie per il tuo inesauribile entusiasmo e per la dedizione. L’audacia ha in se’
genio, potere e magia (J. W. Goethe).
Alla squadra del ventennale, e in particolare a Laura Comunello, Maria Chiara Casartelli,
Alessandra Peres, Danijela Radunkovic e Giovanni Malacarne. Grazie per la certezza della vostra
presenza, per l’umiltà e la concretezza. E per essere indispensabili.
A Guido Radaelli, per averci sempre creduto.
JEME
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