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Introduzione
Nella seguente trattazione intitolata “CIF e FOB e Incoterms® 2010” si è
voluta esaminare la materia degli International Commercial Terms, regole pattizie
elaborate dalla prassi commerciale e codificate dalla Camera di Commercio
Internazionale, che vengono quotidianamente utilizzate su scala mondiale nella
compravendita internazionale di merci, regolando alcuni fondamentali (e delicati)
aspetti della “vendita di cose da trasportare”. Visto il grado di globalizzazione oggi
raggiunto, e le persistenti differenze a livello legislativo tra i vari Paesi in materia di
vendita, gli Incoterms® si sono affermati nella prassi del commercio, dato che
permettono alle parti di concordare degli aspetti centrali e particolarmente esposti ad
elementi di crisi, in maniera chiara e (elemento di fontamentale importanza) rapida.
Tale risultato viene conseguito nonostante le parti siano appartenenti a sistemi
giuridici differenti, operanti in mercati diversi e con regole proprie (oltre che in
lingue diverse). Non a caso, nella redazione degli Incoterms® e nel loro costante
aggiornamento, la Camera di Commercio Internazionale è mossa da un triplice
scopo: offrire agli operatori del commercio un set di regole internazionali chiaro e
definito rappresentante i termini di resa maggiormente utilizzati dalla pratica del
commercio internazionale, tentare di uniformarne il contenuto a livello globale e
ridurre, per tale via, al minimo le incomprensioni, le dispute e le cause insorgenti
dalla mancata conoscenza delle differenti pratiche seguite nei rispettivi Paesi di
appartenenza.
La seguente trattazione si sviluppa in quattro Capitoli distribuiti in due Parti:
la prima, introduttiva alla materia, mira a delinearne i contorni con un approccio più
spiccatamente internazionale e ad ampio spettro; la seconda, di più immediata analisi
degli Incoterms®, muove da un inquadramento pratico-descrittivo delle regole, per
poi confluire in una specifica trattazione delle stesse in rapporto all'ordinamento
italiano, fino ad operare una specifica indagine delle due più importanti clausole
contenute nella raccolta degli Incoterms® 2010, le rese marittime CIF e FOB. I
termini in questione sono stati analizzati sulla falsariga della suddivisione delle
obbligazioni poste in capo alle parti, facendo riferimento al contesto italiano ma con
frequenti rimandi alle altre importanti legislazioni nazionali, in primis quella
5
anglosassone.
Il Capitolo primo persegue l'intento di fornire al lettore alcuni strumenti utili
alla comprensione dell'indagine svolta, muovendosi fondamentalmente su due
direttrici parallele: nella prima, si cerca di descrivere la struttura e l'ambito
interessato dalle regole Incoterms®, così come la Camera di Commercio
Internazionale le ha rielaborate rifacendosi alla stessa pratica del commercio; nella
seconda, si intende delineare l'esatta modalità attraverso cui le parti interessate
dovrebbero richiamare i termini facenti parte delle regole Incoterms®, così come le
stesse prescrivono, in modo da scongiurare qualsiasi incertezza interpretativa.
I due punti richiamati configurano due premesse fondamentali per la
comprensione della materia trattata: il primo rende manifesti i precisi limiti e, per
tale via, le specifiche tematiche regolate dagli Incoterms®; il secondo avanza
l'assunto per cui un richiamo compiuto in maniera inesatta o imprecisa può
comportare serie conseguenze per i contraenti, le quali possono variare in maniera
anche considerevole in relazione alle scelte (o alla mancanza di scelta) delle parti in
materia di legge applicabile al contratto e organo competente a decidere della
eventuale controversia.
Il Capitolo primo si chiude anticipando uno dei quesiti fondamentali del
seguente lavoro, ossia quale sia l'effettiva forza delle regole Incoterms® di imporre
un determinato equilibrio obbligazionale e dotare di una chiara e peculiare
configurazione della consegna e del trasferimento dei rischi il rapporto contrattuale
tra le parti. Il dubbio avanzato non può essere risolto senza entrare nel merito degli
equilibri e delle variabili che concretamente regolano la materia della compravendita
internazionale, nella quale gli Incoterms®, per mezzo della diffusione conseguita a
livello globale, svolgono un ruolo di centrale importanza.
Nel Capitolo secondo si svolge una disamina, condotta a livello
internazionale, dell'ampio contesto normativo nel quale si muovono gli Incoterms®,
nella costante ricerca di equilibrio tra le varie fonti applicabili e la peculiare funzione
svolta dall'autonomia delle parti, nella triplice modalità nella quale essa può
manifestarsi, ossia quella negoziale, quella internazionalprivatistica e quella relativa
alla scelta dell'organo competente a decidere dell'eventuale controversia relativa al
6
rapporto contrattuale. Si presenta dunque uno schema di natura complessa,
caratterizzato dalla sussistenza di una duplice direttrice orizzontale, nella quale si
muovono parallelamente la legge (in senso lato) applicabile al contratto e
l'interpretazione della stessa compiuta dall'organo competente a decidere,
nell'intersezione con la direttrice verticale configurante la concreta forza cogente di
quanto disposto dagli Incoterms®. Il valore di questi ultimi varia, infatti, in maniera
anche considerevole, a seconda del concreto ambito in cui si muovono, ricostruito
ogniqualvolta il rapporto contrattuale conosca una crisi incidente su uno degli aspetti
ivi considerati, in un contesto che potrebbe alimentare il fenomeno del forum
shopping oltre ad impedire alle parti di conoscere con certezza e preventivamente i
reciproci diritti ed obblighi dai quali dipende il loro comportamento nel corso della
esecuzione del contratto. Si è reso dunque necessario spaziare dalle leggi nazionali
alle convenzioni internazionali, dai principi generali del diritto alla nuova lex
mercatoria, per tentare di descrivere il contenuto del vasto interludio esistente tra le
antitetiche fattispecie disponibili in cui gli Incoterms®, seppur richiamati
espressamente, non si considerano regolare tutti gli aspetti della vendita da questi
descritti, e quelle in cui, all'opposto, si ritengono applicabili e operanti anche in
assenza di qualsiasi richiamo compiuto dalle parti in tal senso. Gli Incoterms® sono
infatti considerabili a tutti gli effetti una materia trasversale, incidente su un vasto
numero di aspetti della complessa operazione costituita da una vendita di beni da
trasportarsi, e pertanto assume fondamentale rilevanza l'equilibrio che si viene a
creare sulla base di quanto concordato (o non concordato) dalle parti nel contratto,
per comprendere il ruolo e la funzione adottato dalle regole della Camera di
Commercio Internazionale. Di particolare interesse sono, a tal proposito, le
prospettazioni operate con riguardo alla nuova lex mercatoria, fenomeno
interessantissimo, affrontato in chiusura del Capitolo secondo, di grande impatto
sulla materia degli Incoterms®, poiché ne configurerebbe l'applicabilità, in presenza
di determinati presupposti, anche in caso di mancato richiamo espresso operato dalle
parti. Le ricostruzioni di questo tipo sono prevalenti in sede arbitrale, mentre faticano
ad imporsi all'interno delle Corti giurisdizionali dei singoli Stati, configurando un
esempio paradigmatico della diretta rilevanza degli aspetti succitati nella materia in
7
esame.
Il Capitolo terzo fa seguito a tale inquadramento nel sistema delle fonti
internazionali, prospettando l'evoluzione storica delle regole Incoterms, dalla nascita
e attraverso la loro evoluzione, nel corso del secolo scorso, fino all'edizione
pubblicata nel 2000. La scelta di affrontare tale aspetto in questo Capitolo non è
affatto casuale: i termini di resa, di cui le regole Incoterms® costituiscono una
evoluzione “codificata”, nascono infatti dalla stessa pratica del commercio, tramite
l'utilizzo protratto da parte degli appartenenti al ceto mercantile intenti a regolare i
propri interessi, e svincolata, pertanto, dalla volontà dei singoli legislatori nazionali.
Affrontare l'evoluzione degli Incoterms® al Capitolo terzo rappresenta il necessario
passo indietro per ampliare l'orizzonte del lettore, presentando il duplice scopo di
descrivere le premesse alla base dell'opera della Camera di Commercio
Internazionale e mostrare in quale entità l'evoluzione politica, economica e
tecnologica ne abbia influenzato le scelte fino al raggiungimento dell'ultima edizione
del 2010, e l'attuale complessità del quadro nel quale quest'ultima si trova ad agire.
Pertanto, la seconda parte del presente lavoro si apre con la specifica
descrizione delle undici clausole Incoterms® 2010, compiuta attraverso l'analisi del
loro contenuto, da cui si evince una struttura fortemente improntata sull'obbligazione
di consegna, alla quale si ricollega il trasferimento del rischio di perdita o
danneggiamento della merce durante il trasporto. Il tema della consegna costituisce
un elemento di centrale importanza per operare un confronto tra la disciplina
concretamente applicabile al contratto e le statuizioni contenute nelle singole
clausole Incoterms®, al fine di comprendere se, e in quale entità, tali clausole siano
capaci di imporsi nel regolamento contrattuale delle parti. Nonostante la molteplicità
di fonti in materia di vendita internazionale, essa è ancora, per molti aspetti,
prerogativa delle singole discipline nazionali, e tale aspetto non deve essere
sottovalutato da coloro i quali intendono disciplinare alcuni aspetti determinanti della
vendita per mezzo delle clausole elaborate dalla Camera di Commercio
Internazionale. Sebbene tradizionalmente la materia della vendita sia caratterizzata
dalla presenza di ampi spazi lasciati alla libera volontà delle parti, non tutti i sistemi
nazionali accordano la stessa rilevanza alle clausole standard del commercio. Il
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capitolo quarto affronta esattamente tale problematica, analizzando la complessa
disciplina della “vendita di cose da trasportare” elaborata all'interno del sistema
italiano, in rapporto agli aspetti regolati dalle clausole Incoterms®, in particolar
modo la disciplina di consegna della merce e il momento di trasferimento dei rischi
di perdita o avaria della stessa in capo al compratore. Proprio con riguardo a tali
fattispecie si evidenzia la profonda discrasia tra i due regimi, caratterizzati dall'ampia
differenza delle posizioni di partenza, ove le regole pattizie si muovono ad un livello
“obbligatorio” mentre la disciplina interna persevera nell'adottare una prospettiva di
tipo “reale”. In tale contesto, si rende dunque necessario scomporre le varie modalità
di vendita presenti nel panorama giuridico italiano, dalla vendita «con trasporto» alla
vendita «con consegna all'arrivo», fino alla stessa vendita «su documenti».
Comprendere gli equilibri tra di esse ed esaminarne il contenuto, permette di
intendere l'orientamento tradizionalmente adottato dalle Corti italiane, tendente a
considerare le clausole standard del commercio internazionale (delle quali le rese
CIF e FOB costituiscono esempi paradigmatici) come mere clausole «di spesa»,
attinenti alla sola ripartizione dei costi dell'operazione economica, e incapaci,
dunque, di predisporre una apposita disciplina di consegna.
Pertanto, l'indagine relativa alle rese CIF e FOB muove dall'analisi della loro
natura giuridica, fino ad estendersi a un compiuto esame di tutte le ulteriori
obbligazioni delle parti disciplinate dalle stesse. La descrizione delle apposite
statuizioni concernenti la consegna, il trasferimento del rischio, l'obbligazione di
curare il trasporto marittimo delle merci, la loro eventuale copertura assicurativa e gli
eventuali obblighi relativi allo sdoganamento di due clausole così diverse come la
CIF e la FOB, permette di rilevare la fondamentale importanza di tali termini
nell'ambito del commercio internazionale, oltre che di comprenderne appieno la
suddetta trasversalità. La comprensione delle due rese in esame necessita dell'analisi
di un ampio numero di aspetti concernenti il trasporto marittimo, come ad esempio:
la specifica disciplina dell'obbligazione di consegna, sotto forma di attività di carico
e scarico e di tempi connessi alle stesse; l'usuale sistema relativo al pagamento delle
merci tramite «credito documentario»; la peculiare disciplina della stipulazione del
contratto di trasporto e della sua esecuzione, oltre a una serie di varianti e clausole
9
incidenti nella regolamentazione degli interessi delle parti, derivanti dalla prassi
commerciale marittima, alle quali è stato dato ampio rilievo nel corso della seguente
trattazione.
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Introduzione

  • 1. Introduzione Nella seguente trattazione intitolata “CIF e FOB e Incoterms® 2010” si è voluta esaminare la materia degli International Commercial Terms, regole pattizie elaborate dalla prassi commerciale e codificate dalla Camera di Commercio Internazionale, che vengono quotidianamente utilizzate su scala mondiale nella compravendita internazionale di merci, regolando alcuni fondamentali (e delicati) aspetti della “vendita di cose da trasportare”. Visto il grado di globalizzazione oggi raggiunto, e le persistenti differenze a livello legislativo tra i vari Paesi in materia di vendita, gli Incoterms® si sono affermati nella prassi del commercio, dato che permettono alle parti di concordare degli aspetti centrali e particolarmente esposti ad elementi di crisi, in maniera chiara e (elemento di fontamentale importanza) rapida. Tale risultato viene conseguito nonostante le parti siano appartenenti a sistemi giuridici differenti, operanti in mercati diversi e con regole proprie (oltre che in lingue diverse). Non a caso, nella redazione degli Incoterms® e nel loro costante aggiornamento, la Camera di Commercio Internazionale è mossa da un triplice scopo: offrire agli operatori del commercio un set di regole internazionali chiaro e definito rappresentante i termini di resa maggiormente utilizzati dalla pratica del commercio internazionale, tentare di uniformarne il contenuto a livello globale e ridurre, per tale via, al minimo le incomprensioni, le dispute e le cause insorgenti dalla mancata conoscenza delle differenti pratiche seguite nei rispettivi Paesi di appartenenza. La seguente trattazione si sviluppa in quattro Capitoli distribuiti in due Parti: la prima, introduttiva alla materia, mira a delinearne i contorni con un approccio più spiccatamente internazionale e ad ampio spettro; la seconda, di più immediata analisi degli Incoterms®, muove da un inquadramento pratico-descrittivo delle regole, per poi confluire in una specifica trattazione delle stesse in rapporto all'ordinamento italiano, fino ad operare una specifica indagine delle due più importanti clausole contenute nella raccolta degli Incoterms® 2010, le rese marittime CIF e FOB. I termini in questione sono stati analizzati sulla falsariga della suddivisione delle obbligazioni poste in capo alle parti, facendo riferimento al contesto italiano ma con frequenti rimandi alle altre importanti legislazioni nazionali, in primis quella 5
  • 2. anglosassone. Il Capitolo primo persegue l'intento di fornire al lettore alcuni strumenti utili alla comprensione dell'indagine svolta, muovendosi fondamentalmente su due direttrici parallele: nella prima, si cerca di descrivere la struttura e l'ambito interessato dalle regole Incoterms®, così come la Camera di Commercio Internazionale le ha rielaborate rifacendosi alla stessa pratica del commercio; nella seconda, si intende delineare l'esatta modalità attraverso cui le parti interessate dovrebbero richiamare i termini facenti parte delle regole Incoterms®, così come le stesse prescrivono, in modo da scongiurare qualsiasi incertezza interpretativa. I due punti richiamati configurano due premesse fondamentali per la comprensione della materia trattata: il primo rende manifesti i precisi limiti e, per tale via, le specifiche tematiche regolate dagli Incoterms®; il secondo avanza l'assunto per cui un richiamo compiuto in maniera inesatta o imprecisa può comportare serie conseguenze per i contraenti, le quali possono variare in maniera anche considerevole in relazione alle scelte (o alla mancanza di scelta) delle parti in materia di legge applicabile al contratto e organo competente a decidere della eventuale controversia. Il Capitolo primo si chiude anticipando uno dei quesiti fondamentali del seguente lavoro, ossia quale sia l'effettiva forza delle regole Incoterms® di imporre un determinato equilibrio obbligazionale e dotare di una chiara e peculiare configurazione della consegna e del trasferimento dei rischi il rapporto contrattuale tra le parti. Il dubbio avanzato non può essere risolto senza entrare nel merito degli equilibri e delle variabili che concretamente regolano la materia della compravendita internazionale, nella quale gli Incoterms®, per mezzo della diffusione conseguita a livello globale, svolgono un ruolo di centrale importanza. Nel Capitolo secondo si svolge una disamina, condotta a livello internazionale, dell'ampio contesto normativo nel quale si muovono gli Incoterms®, nella costante ricerca di equilibrio tra le varie fonti applicabili e la peculiare funzione svolta dall'autonomia delle parti, nella triplice modalità nella quale essa può manifestarsi, ossia quella negoziale, quella internazionalprivatistica e quella relativa alla scelta dell'organo competente a decidere dell'eventuale controversia relativa al 6
  • 3. rapporto contrattuale. Si presenta dunque uno schema di natura complessa, caratterizzato dalla sussistenza di una duplice direttrice orizzontale, nella quale si muovono parallelamente la legge (in senso lato) applicabile al contratto e l'interpretazione della stessa compiuta dall'organo competente a decidere, nell'intersezione con la direttrice verticale configurante la concreta forza cogente di quanto disposto dagli Incoterms®. Il valore di questi ultimi varia, infatti, in maniera anche considerevole, a seconda del concreto ambito in cui si muovono, ricostruito ogniqualvolta il rapporto contrattuale conosca una crisi incidente su uno degli aspetti ivi considerati, in un contesto che potrebbe alimentare il fenomeno del forum shopping oltre ad impedire alle parti di conoscere con certezza e preventivamente i reciproci diritti ed obblighi dai quali dipende il loro comportamento nel corso della esecuzione del contratto. Si è reso dunque necessario spaziare dalle leggi nazionali alle convenzioni internazionali, dai principi generali del diritto alla nuova lex mercatoria, per tentare di descrivere il contenuto del vasto interludio esistente tra le antitetiche fattispecie disponibili in cui gli Incoterms®, seppur richiamati espressamente, non si considerano regolare tutti gli aspetti della vendita da questi descritti, e quelle in cui, all'opposto, si ritengono applicabili e operanti anche in assenza di qualsiasi richiamo compiuto dalle parti in tal senso. Gli Incoterms® sono infatti considerabili a tutti gli effetti una materia trasversale, incidente su un vasto numero di aspetti della complessa operazione costituita da una vendita di beni da trasportarsi, e pertanto assume fondamentale rilevanza l'equilibrio che si viene a creare sulla base di quanto concordato (o non concordato) dalle parti nel contratto, per comprendere il ruolo e la funzione adottato dalle regole della Camera di Commercio Internazionale. Di particolare interesse sono, a tal proposito, le prospettazioni operate con riguardo alla nuova lex mercatoria, fenomeno interessantissimo, affrontato in chiusura del Capitolo secondo, di grande impatto sulla materia degli Incoterms®, poiché ne configurerebbe l'applicabilità, in presenza di determinati presupposti, anche in caso di mancato richiamo espresso operato dalle parti. Le ricostruzioni di questo tipo sono prevalenti in sede arbitrale, mentre faticano ad imporsi all'interno delle Corti giurisdizionali dei singoli Stati, configurando un esempio paradigmatico della diretta rilevanza degli aspetti succitati nella materia in 7
  • 4. esame. Il Capitolo terzo fa seguito a tale inquadramento nel sistema delle fonti internazionali, prospettando l'evoluzione storica delle regole Incoterms, dalla nascita e attraverso la loro evoluzione, nel corso del secolo scorso, fino all'edizione pubblicata nel 2000. La scelta di affrontare tale aspetto in questo Capitolo non è affatto casuale: i termini di resa, di cui le regole Incoterms® costituiscono una evoluzione “codificata”, nascono infatti dalla stessa pratica del commercio, tramite l'utilizzo protratto da parte degli appartenenti al ceto mercantile intenti a regolare i propri interessi, e svincolata, pertanto, dalla volontà dei singoli legislatori nazionali. Affrontare l'evoluzione degli Incoterms® al Capitolo terzo rappresenta il necessario passo indietro per ampliare l'orizzonte del lettore, presentando il duplice scopo di descrivere le premesse alla base dell'opera della Camera di Commercio Internazionale e mostrare in quale entità l'evoluzione politica, economica e tecnologica ne abbia influenzato le scelte fino al raggiungimento dell'ultima edizione del 2010, e l'attuale complessità del quadro nel quale quest'ultima si trova ad agire. Pertanto, la seconda parte del presente lavoro si apre con la specifica descrizione delle undici clausole Incoterms® 2010, compiuta attraverso l'analisi del loro contenuto, da cui si evince una struttura fortemente improntata sull'obbligazione di consegna, alla quale si ricollega il trasferimento del rischio di perdita o danneggiamento della merce durante il trasporto. Il tema della consegna costituisce un elemento di centrale importanza per operare un confronto tra la disciplina concretamente applicabile al contratto e le statuizioni contenute nelle singole clausole Incoterms®, al fine di comprendere se, e in quale entità, tali clausole siano capaci di imporsi nel regolamento contrattuale delle parti. Nonostante la molteplicità di fonti in materia di vendita internazionale, essa è ancora, per molti aspetti, prerogativa delle singole discipline nazionali, e tale aspetto non deve essere sottovalutato da coloro i quali intendono disciplinare alcuni aspetti determinanti della vendita per mezzo delle clausole elaborate dalla Camera di Commercio Internazionale. Sebbene tradizionalmente la materia della vendita sia caratterizzata dalla presenza di ampi spazi lasciati alla libera volontà delle parti, non tutti i sistemi nazionali accordano la stessa rilevanza alle clausole standard del commercio. Il 8
  • 5. capitolo quarto affronta esattamente tale problematica, analizzando la complessa disciplina della “vendita di cose da trasportare” elaborata all'interno del sistema italiano, in rapporto agli aspetti regolati dalle clausole Incoterms®, in particolar modo la disciplina di consegna della merce e il momento di trasferimento dei rischi di perdita o avaria della stessa in capo al compratore. Proprio con riguardo a tali fattispecie si evidenzia la profonda discrasia tra i due regimi, caratterizzati dall'ampia differenza delle posizioni di partenza, ove le regole pattizie si muovono ad un livello “obbligatorio” mentre la disciplina interna persevera nell'adottare una prospettiva di tipo “reale”. In tale contesto, si rende dunque necessario scomporre le varie modalità di vendita presenti nel panorama giuridico italiano, dalla vendita «con trasporto» alla vendita «con consegna all'arrivo», fino alla stessa vendita «su documenti». Comprendere gli equilibri tra di esse ed esaminarne il contenuto, permette di intendere l'orientamento tradizionalmente adottato dalle Corti italiane, tendente a considerare le clausole standard del commercio internazionale (delle quali le rese CIF e FOB costituiscono esempi paradigmatici) come mere clausole «di spesa», attinenti alla sola ripartizione dei costi dell'operazione economica, e incapaci, dunque, di predisporre una apposita disciplina di consegna. Pertanto, l'indagine relativa alle rese CIF e FOB muove dall'analisi della loro natura giuridica, fino ad estendersi a un compiuto esame di tutte le ulteriori obbligazioni delle parti disciplinate dalle stesse. La descrizione delle apposite statuizioni concernenti la consegna, il trasferimento del rischio, l'obbligazione di curare il trasporto marittimo delle merci, la loro eventuale copertura assicurativa e gli eventuali obblighi relativi allo sdoganamento di due clausole così diverse come la CIF e la FOB, permette di rilevare la fondamentale importanza di tali termini nell'ambito del commercio internazionale, oltre che di comprenderne appieno la suddetta trasversalità. La comprensione delle due rese in esame necessita dell'analisi di un ampio numero di aspetti concernenti il trasporto marittimo, come ad esempio: la specifica disciplina dell'obbligazione di consegna, sotto forma di attività di carico e scarico e di tempi connessi alle stesse; l'usuale sistema relativo al pagamento delle merci tramite «credito documentario»; la peculiare disciplina della stipulazione del contratto di trasporto e della sua esecuzione, oltre a una serie di varianti e clausole 9
  • 6. incidenti nella regolamentazione degli interessi delle parti, derivanti dalla prassi commerciale marittima, alle quali è stato dato ampio rilievo nel corso della seguente trattazione. 10