La Guerra dei TG
L’audience totale per i telegiornali è cresciuta sino agli anni ’90, gli unici scostamenti erano dovuti ai telespettatori che cambiavano le proprie preferenze, passando da un telegiornale all’altro.
Negli ultimi anni, invece, il numero di persone che si informa tramite la televisione è crollato vertiginosamente. Secondo il 44esimo Rapporto Censis 2011, fra il 2009 ed il 2010 si è registrato un calo di 3 milioni di spettatori dei TG, che sono passati da 18 a 15 milioni.
In questo scenario informativo in completo mutamento, in cui il TG1 perde quote di share e TGLa7 ne conquista, si inserisce il lavoro di ricerca realizzato da Marianna Beretta, Salvatore Reina, Giulia Scandurra.
L’obiettivo, dopo aver segmentato gli ascoltatori ed aver analizzato i driver di scelta dei telegiornali, è di provare ad indossare i panni dei dirigenti del TG1 ed immaginare azioni concrete per riguadagnare il terreno perso in termini di audience.
Gli autori del lavoro si pongono interrogativi sia a livello di informazione televisiva generale, si chiedono infatti come il ruolo del web stia influendo sul canale televisivo e come l’utilizzo di “app” possa apportare una certa velocità e semplicità; sia a livello di immagine costruita dal TG1, ponendo l’accento sulla percezione dello stesso e sulle associazioni che ne possono derivare.
Di seguito vi presentiamo i risultati del lavoro, buona lettura!
Positive News e comunicazione pubblica - come costruire un nuovo "racconto" d...Pierluigi De Rosa
Come costruire una nuova narrazione della PA? Come contrastare le rappresentazioni mediatiche negative? Non è solo una questione di media relations. Occorre una gestione integrata degli strumenti comunicativi all'interno e all'esterno dell'ente pubblico. L'obiettivo è porre le basi per un nuovo sistema di notiziabilità in grado di sfruttare in modo strategico le risorse della comunicazione 2.0- Università degli Studi di Udine, Polo di Santa Chiara, Seminario per gli studenti di Relazioni Pubbliche, 21 ottobre 2015
La Guerra dei TG
L’audience totale per i telegiornali è cresciuta sino agli anni ’90, gli unici scostamenti erano dovuti ai telespettatori che cambiavano le proprie preferenze, passando da un telegiornale all’altro.
Negli ultimi anni, invece, il numero di persone che si informa tramite la televisione è crollato vertiginosamente. Secondo il 44esimo Rapporto Censis 2011, fra il 2009 ed il 2010 si è registrato un calo di 3 milioni di spettatori dei TG, che sono passati da 18 a 15 milioni.
In questo scenario informativo in completo mutamento, in cui il TG1 perde quote di share e TGLa7 ne conquista, si inserisce il lavoro di ricerca realizzato da Marianna Beretta, Salvatore Reina, Giulia Scandurra.
L’obiettivo, dopo aver segmentato gli ascoltatori ed aver analizzato i driver di scelta dei telegiornali, è di provare ad indossare i panni dei dirigenti del TG1 ed immaginare azioni concrete per riguadagnare il terreno perso in termini di audience.
Gli autori del lavoro si pongono interrogativi sia a livello di informazione televisiva generale, si chiedono infatti come il ruolo del web stia influendo sul canale televisivo e come l’utilizzo di “app” possa apportare una certa velocità e semplicità; sia a livello di immagine costruita dal TG1, ponendo l’accento sulla percezione dello stesso e sulle associazioni che ne possono derivare.
Di seguito vi presentiamo i risultati del lavoro, buona lettura!
Positive News e comunicazione pubblica - come costruire un nuovo "racconto" d...Pierluigi De Rosa
Come costruire una nuova narrazione della PA? Come contrastare le rappresentazioni mediatiche negative? Non è solo una questione di media relations. Occorre una gestione integrata degli strumenti comunicativi all'interno e all'esterno dell'ente pubblico. L'obiettivo è porre le basi per un nuovo sistema di notiziabilità in grado di sfruttare in modo strategico le risorse della comunicazione 2.0- Università degli Studi di Udine, Polo di Santa Chiara, Seminario per gli studenti di Relazioni Pubbliche, 21 ottobre 2015
Un approccio "evoluto" alla comunicazione pubblica, a 16 anni dalla legge 150/2000. Come ripensare la funzione di comunicazione nelle organizzazioni pubbliche. Secondo incontro del laboratorio formativo in Comunicazione pubblica - Resp scientifico Pina Lalli
Presentazione per il seminario "Etica e giornalismo, web e social media" tenuto per l'Ordine dei giornalisti Campania, in data 24-11-2014.
Oggetto d'analisi è il rapporto tra giornalismo e social media, tra prospettive e criticità.
https://www.facebook.com/datafactoryunisa
riflessioni su come possiamo modificare i nostri sistemi per prendere le decisioni democraticamente
[il video utilizzato è qui: https://youtu.be/OfxJgtr3stw]
Presa in carico o linee guida sulle patologie? - introduzione al congresso (V...csermeg
XXI Congresso CSeRMEG 23-24 ottobre 2009 PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI o LINEE GUIDA SULLE PATOLOGIE? Per una pratica guidata non solo dalla nosografia - www.csermeg.it
Quando informarsi non basta: Fatti e opinioni all'epoca della complessitàAnna Galluzzi
Secondo l’Oxford Dictionary la parola dell’anno per il 2016 è “post-verità”. Il termine “post-verità” si riferisce “a circostanze in cui i fatti oggettivi sono meno influenti degli appelli a emozioni e credenze personali nel formare l'opinione pubblica”. Questo fenomeno ha avuto particolare risonanza in occasione di vicende importanti a livello internazionale come il referendum sulla Brexit e l’elezione di Donald Trump, ma ha anche molto a che fare con la nostra esperienza quotidiana su Internet e sui social network. L'esplosione della post-verità e il fatto che l'opinione pubblica appaia particolarmente sensibile ad essa e poco incline alle verifiche fanno sì che quello delle “bufale” sia diventato un gigantesco business con cui alcuni siti realizzano grandi guadagni. Dall’altro lato, i singoli individui (anche coloro che sono dotati di strumenti intellettuali e critici) navigano sempre più a vista nel costruirsi quella che viene definita un’opinione informata, che è poi considerata la condizione primaria di una democrazia in buona salute.
In questa presentazione si proverà a comprendere com’è cambiato il processo di costruzione della conoscenza e il rapporto tra fatti e opinioni dopo l’avvento di Internet, facendo riferimento in particolare al volume di David Weinberger, Too big to know, pubblicato nel 2011 e tradotto in italiano con il titolo La stanza intelligente. L’obiettivo è quello di analizzare il fenomeno in maniera non ideologica per abbracciarne la complessità ed evitare risposte semplicistiche e scontate, nonché di interrogarsi su quale ruolo possano avere in questo mutato contesto le professioni tradizionalmente votate alla formazione e alla mediazione informativa, come insegnanti, giornalisti, bibliotecari.
Come spiego a un bambino o a un adulto che la statistica è importante? di Rina Camporese - Incontro di promozione della cultura statistica The Joy of Stats, Venezia-Mestre 28 ottobre 2015
e
Incontri di promozione della cultura statistica
La statistica in classe, Venezia 22 ottobre 2015
Violenza psicologica sul lavoro accrescere la consapevolezzaDrughe .it
Violenza psicologica sul lavoro - accrescere la consapevolezza
Suggerimenti per operatori sanitari, politici, dirigenti, responsabili delle risorse umane, operatori del diritto, sindacalisti e lavoratori
Un approccio "evoluto" alla comunicazione pubblica, a 16 anni dalla legge 150/2000. Come ripensare la funzione di comunicazione nelle organizzazioni pubbliche. Secondo incontro del laboratorio formativo in Comunicazione pubblica - Resp scientifico Pina Lalli
Presentazione per il seminario "Etica e giornalismo, web e social media" tenuto per l'Ordine dei giornalisti Campania, in data 24-11-2014.
Oggetto d'analisi è il rapporto tra giornalismo e social media, tra prospettive e criticità.
https://www.facebook.com/datafactoryunisa
riflessioni su come possiamo modificare i nostri sistemi per prendere le decisioni democraticamente
[il video utilizzato è qui: https://youtu.be/OfxJgtr3stw]
Presa in carico o linee guida sulle patologie? - introduzione al congresso (V...csermeg
XXI Congresso CSeRMEG 23-24 ottobre 2009 PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI o LINEE GUIDA SULLE PATOLOGIE? Per una pratica guidata non solo dalla nosografia - www.csermeg.it
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Secondo l’Oxford Dictionary la parola dell’anno per il 2016 è “post-verità”. Il termine “post-verità” si riferisce “a circostanze in cui i fatti oggettivi sono meno influenti degli appelli a emozioni e credenze personali nel formare l'opinione pubblica”. Questo fenomeno ha avuto particolare risonanza in occasione di vicende importanti a livello internazionale come il referendum sulla Brexit e l’elezione di Donald Trump, ma ha anche molto a che fare con la nostra esperienza quotidiana su Internet e sui social network. L'esplosione della post-verità e il fatto che l'opinione pubblica appaia particolarmente sensibile ad essa e poco incline alle verifiche fanno sì che quello delle “bufale” sia diventato un gigantesco business con cui alcuni siti realizzano grandi guadagni. Dall’altro lato, i singoli individui (anche coloro che sono dotati di strumenti intellettuali e critici) navigano sempre più a vista nel costruirsi quella che viene definita un’opinione informata, che è poi considerata la condizione primaria di una democrazia in buona salute.
In questa presentazione si proverà a comprendere com’è cambiato il processo di costruzione della conoscenza e il rapporto tra fatti e opinioni dopo l’avvento di Internet, facendo riferimento in particolare al volume di David Weinberger, Too big to know, pubblicato nel 2011 e tradotto in italiano con il titolo La stanza intelligente. L’obiettivo è quello di analizzare il fenomeno in maniera non ideologica per abbracciarne la complessità ed evitare risposte semplicistiche e scontate, nonché di interrogarsi su quale ruolo possano avere in questo mutato contesto le professioni tradizionalmente votate alla formazione e alla mediazione informativa, come insegnanti, giornalisti, bibliotecari.
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5. In che modo un avvenimento diventa notizia? Un evento viene scelto per diventare notizia In base alla sua notiziabilità In base al sistema dell’ agenda-setting La notiziabilità consta di una serie di valori-notizia Per agenda-setting si indica la conoscenza che il tg (i media) danno allo spettatore conoscenza in base alla quale viene dato alle notizie un ordine gerarchico d’importanza