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Martedì 3 maggio 2022 – Anno 14 – n° 120 e 1,80 – Arretrati: e 3,00
Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
y(7HC0D7*KSTKKQ( +?!z!,!"!%
a 1,80 - Arretrati: a 3,00 - a 12 con il libro “Io posso”
a 1,80 - Arretrati: a 3,00 - a 12 con il libro “Io posso”
a1,80 - Arretrati: a3,00 - a11,70conillibro“Casamonica”
L’ovvio dei popoli
»MarcoTravaglio
S
iccome, nel cretinismo col-
lettivodegliscemidiguerra,
anche le ovvietà diventano
eversive,cicorrel’obbligodiriba-
dirne alcune. 1) Intervistare per
primi il ministro degli Esteri rus-
soLavrovdopol'invasionedell’U-
craina, come ha fatto Zona Bian-
ca su Rete 4, non si chiama “onta
per l'Italia”, come dice BaioLetta:
sichiama“scoop”.2)Sepoiilcon-
duttoreriesceanonfargliunaso-
la domanda degna di questo no-
me, è un’onta non per l'Italia, ma
per il giornalismo, peraltro
tutt’altro che eccezionale: l'inter-
vistasenzadomandealpotentedi
turno è la regola in Rai e in Me-
diaset e quella con domande è
l’eccezione. 3) Non c’è ragione al
mondo che consenta ai politici o
al Copasir di occuparsi di un’in-
tervista (con o senza domande):
l’unico ente autorizzato a farlo è
l’Ordine dei giornalisti, o meglio
losarebbesedadecenninoncon-
sentisseaitrombettierideipoten-
ti di raccontare balle trincerati
dietro l’apposito tesserino; il Co-
pasir esercita il controllo parla-
mentare sui nostri servizi segreti,
non sui giornalisti italiani né sui
ministri o i giornalisti russi da lo-
rointervistati(che,fral’altro,non
si vede cosa possano spiare colle-
gandosi con le tv italiane).
4) Spiegare un evento storico
non significa giustificarne l’auto-
re. Se Orsini ricorda che Hitler
non aveva alcuna intenzione di
scatenarelasecondaguerramon-
diale, non sta giustificando il
führer,ilnazismo,lesueguerreei
suoiorrendicrimini,nécommet-
tendo una “gaffe”, come scrivono
gli storici della mutua sui giorna-
loni: sta dicendo un’ovvietà, illu-
strata anche dallo storico Ales-
sandroBarberonellabreveeillu-
minante lezione “Come scoppia-
no le guerre” (su Youtube). E cioè
che, avendola fatta franca nel
1938 con la presa dell’Austria e
dei Sudeti, Hitler s’illudeva che
l’Europa l’avrebbe lasciato fare
impunemente anche nel 1939 in
Cecoslovacchia(erivinselascom-
messa)einPolonia(elìperfortu-
nasbagliòicalcoli,conl'interven-
todellepurtitubantiParigieLon-
dra). Lo stesso era accaduto nel
1914conlaprimaguerramondia-
le, dopo l’attentato di Sarajevo e
l’entrata in guerra dell’Impero
austro-ungarico contro la Serbia,
che innescò un effetto-domino
volutodanessunoesubìtodatut-
ti. È la storia di tutte le escalation
belliche: i governanti raccontano
frottole a sé stessi e ai propri po-
poli,pensandodileggerenelpen-
siero dei loro colleghi, che però
non hanno pensieri autonomi
perché sono tutti prigionieri del
classico autobus impazzito che
correindiscesaadaltissimavelo-
citàenessuno,quandohapremu-
to l’acceleratore, s’è accorto che i
freni erano rotti. La differenza è
chealloraleguerre,dopoqualche
anno e decine di milioni di morti,
finivano con dei vincitori e dei
vinti. Oggi, nell’èra atomica, non
ci sono vincitori, ma solo vinti.
La cattiveria
Boris Becker in carcere: 2
anni e mezzo per bancarotta
fraudolenta. Ora potrà dare
consigli a Renzi e Salvini per
la prossima crisi di governo
WWW.FORUM.SPINOZA.IT
IL SINDACO DI POMEZIA
“Ilsuoinceneritore
Gualtierilofaccia
vicinoalColosseo”
q AMENDOLA E BISBIGLIA A PAG. 16
“L’ASSISTENTE”DIWALSER
“Ilmioinfernosono
debitiescartoffie
nell’ufficiosvizzero”
q DENTELLO A PAG. 18
» TASSI BELLICI E ALCOLICI
Siamoinguerra
ono?Dipende
tuttodallospritz
»AndreaVitali
D
avanti a uno spritz,
seduti a un tavolino
esterno, la discus-
sione che inevitabilmente
giungeanchealleorecchie
di altri avventori verte su
temi di stretta attualità.
A PAG. 15
DENUNCEAMINISTEROECTS
“Idatisuivaccini
lihaBigPharma”
q RONCHETTI A PAG. 10
BASE PACIFISTA La rivolta parte dall’Emilia
Pd,BolognalaRossa
siribellaaBaioLetta
ASTENUTISull’inceneritore,poiiltemaarmi
DlEnergia,i5Stelle
inizianoasmarcarsi
p I ministri 5S si astengono in Consiglio dei ministri
sui nuovi poteri al sindaco di Roma, Gualtieri, che
permetteranno la costruzione del termovalorizzatore.
Conte: “Pretendo che Draghi dica un no all’escalation”
q DE CAROLIS E PALOMBI A PAG. 8 - 9
p Nei circoli dem di Casalecchio di Reno, Sasso Marconi
e al quartiere Pratello, dubbi e contrarietà all’invio di armi.
Assemblee e dibattiti anche con i dirigenti. La vicesindaca
Emily Clancy parla alla manifestazione pacifista di Santoro
q BUONO A PAG. 6 - 7
LE NOSTRE FIRME.
• PadellaroGlienergumenidaguerraa pag. 9
• MiniL’UemessaarischiodallaNatoa pag. 4
• MonacoSull’escalationvotil’Aulaa pag. 13
• OrsiniLastampainlibertàvigilataa pag. 13
• BizzarriDannievaccini,lungalistaa pag. 17
• ScanziLanuovadestragiàvecchiaa pag. 13
Ilgovernoportada6a14mldgliaiuticontroidannidellaguerra.Masull’energia
esaltailfossileeirigassificatori,ascapitodellerinnovabili.EgliUsaringraziano
SUPERMARIOCOMETOTÒ
ORAKIEVLORICHIAMAAGLI
ORDINI.EDELLASUAVISITA
NONSIPARLAPIÙ.DICERTO
C’ÈSOLOQUELLAABIDEN
JOHNSON CON L’ELMETTO E IL CAMPO
BoJo invia altri 360 milioni
Mariupol, corridoi e bombe
q GRAMAGLIA E GROSSI A PAG. 2 - 3
q MANTOVANI E MARRA A PAG. 6
UCRAINA-ITALIAIL3°DECRETOARMISIALLONTANAPERMANCANZADIOBICIETANK
Draghi s’è venduto
cannoni che non ha
2 l ESTERI IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022
»GiampieroGramaglia
L
aGranBretagnamandaall’Ucrainaaltrearmie
ulteriori aiuti militari per 300 milioni di ster-
line.LaGermaniaapreinsedeUeaunembargo
sull’import di petrolio dalla Russia. L’azione
europeapro-Ucrainaeanti-Russias’intensifica,men-
trelaTurchiasegnalache“ilprotrarsidelconflittoede-
gli attacchi da parte della Russia rendono il negoziato
più difficile”. Del nuovo pacchetto di aiuti britannici,
cheincludearmipesanti,ilpremierBorisJohnsonfor-
nirà dettagli nel discorso che farà oggi in video-colle-
gamento al Parlamento di Kiev. Dall’inizio dell’inva-
sione, Johnson è il primo leader straniero invitato a
parlare alla Verkhovna Rada. Fra i punti del suo inter-
ventoanticipatidaDowningStreet,dettaglisullenuo-
veforniture:includonomissili
a lungo raggio Brimstone e
tanklanciarazziStormer;dro-
ni con cavi per sollevare pesi e
dare sostegno logistico a unità
isolate; e, in risposta a specifi-
che richieste del governo u-
craino, una flotta di oltre una
dozzinadiveicoliblindatispe-
ciali modello Toyota Lan-
dcruiser. Davanti al Parla-
mento di Kiev, Johnson citerà
Winston Churchill, esaltando
la resistenza alla Russia come
gloria suprema del popolo u-
craino, e riprenderà il parago-
ne già fatto dal presidente u-
craino Zelensky parlando ai
Comuni con l’epopea del Re-
gno Unito contro l’aggressore
nazista. “Questa è the finest
hour, l’ora migliore, dell’U-
craina, un capitolo epico della
vostrastoriachesaràricordato
e raccontato per generazioni”.
IL DISCORSO di Johnson segue
la visita a Kiev, domenica 1
maggio, della speaker della
Camera Usa Nancy Pelosi. La
delegazione ha incontrato Ze-
lenskyeglihaconfermatoilso-
stegno statunitense. L’Ue la-
vora all’embargo sull’import
di petrolio dalla Russia: Ro-
bertHabeck,ministrotedesco
dell’Economia e del Clima,
ammette che l’embargo cree-
rebbe problemi, ma – dice –
“non colpirebbe l’economia
nazionale nel suo insieme. È
unonerepesantedasopporta-
re, ma siamo pronti a farlo”.
Armiall’Ucraina,sanzionialla
Russia, il clima non è quello
del negoziato. Anche il presi-
dente turco Erdogan, lo am-
mette, dopo avere spedito a
Kiev il suo portavoce Ibrahim
Kalin. Secondo fonti della dis-
sidenza, il Cremlino progetta
di fare sfilare 500 prigionieri
di guerra ucraini alla parata
della Vittoria il 9 maggio sulla
piazza Rossa. Una decisione
sarebbe presa in settimana.
Sulterreno,leforzerussehan-
no ripreso a bombardare l’ac-
ciaieria Azovstal a Mariupol,
dopo l’evacuazione dal sito,
domenica, di un centinaio di
civili. “Appena l’evacuazione
dei civili è stata completata, il
nemicoharipresoausarearmi
d’ogni tipo”, racconta alla Cnn
Denys Shleha, comandante
della12°brigataoperativadel-
la Guardia nazionale ucraina,
secondocuinell’Azovstalvisa-
rebbero ancora 200 civili, fra
cui20bambini.Esplosioniso-
no state ieri udite a Odessa, le
bombe hanno centrato una
chiesaeduccisounquindicen-
ne.Leforzeucraineaffermano
diaveredistruttoduemotove-
dette russe classe Raptor vici-
noall’IsoladeiSerpenti,utiliz-
zando droni da combattimen-
to Bayraktar. Per le autorità u-
craine,1202corpisonogiàsta-
ti recuperati nella sola provin-
cia di Kiev. E la magistratura
ucraina individua nel coman-
dante di un’unità russa, Ser-
t
I PERSONAGGI
Austin,Wallace,Volodin
Trefalchicontrolapace
»AlessiaGrossi
D
all’Ucraina “Stato terro-
rista” agli Alleati “crimi-
nali di guerra”; all’inva-
sione di Mosca definita “can-
cro” e il suo presidente “nazio-
nalista etnico”; passando per
“sostenere l’Ucraina con ogni
mezzo” per “indebolire la Rus-
sia”. Nelle parole rispettiva-
mentedelcapodelParlamento
russo Viacheslav Volodin, del
ministrodellaDifesadelgover-
no inglese, Ben Wallace, e del
capo del Pentagono, Lloyd Au-
stin, è rappresentata l’escala-
tion di questa guerra orfana di
diplomazia.
I TRE FALCHI gareggiano ad al-
zare i toni. “I Paesi occidentali,
fornendo armi all’Ucraina, di-
ventano parte del conflitto.
Fanno di tutto affinché muoia-
no gli slavi in Ucraina. Con le
proprie azioni spingono il
mondo verso la catastrofe: de-
vono essere imputati come cri-
minali di guerra”, ha detto ieri
dal canale Telegram il presi-
dentedellaDumachegiàaveva
voluto alleggerire i toni chie-
dendoil“congelamentodeibe-
ni stranieri in Russia”. “Un’a-
zione speculare”, l’ha definita
Volodin, elogiando Gazprom
perlostopalgasimpostoaBul-
garia e Polonia.
Classe‘64,protettodiVladi-
mirPutin,èunodegliesponen-
ti più conservatori del partito
Russia Unita, nonché papabile
alla sua successione dalla pre-
sidenza. Entrato in Parlamen-
to nel 1999, Volodin è stato vi-
cepremier nel 2010, mentre
l’annodopolozarlohavolutoal
Cremlinoasostituireilsuopor-
tavoce allontanato perché
chiacchierato per le elezioni
politiche.Suoilcompitodipre-
pararelarielezionediPutindel
2018,compitoacuistaeviden-
temente lavorando.
Ufficiale per niente genti-
luomo invece il ministro della
Difesa inglese, Ben Wallace,
autore dell’allarme sul dram-
matico salto di qualità dell’in-
vasione russa dell'Ucraina. Ri-
presodaimediabritannicieri-
lanciato da quelli di mezzo
mondo, Wallace ha alzato di
un’ottava l’allerta mondiale di-
cendosi sicuro che il 9 maggio
Putin abbandonerà “l’opera-
zione speciale” e lancerà “la
guerra totale a Kiev” per rivin-
citadeifallimentimilitarisom-
mati fin qui. Ne seguirebbe la
legge marziale e il coinvolgi-
mento dei suoi alleati con una
mobilitazionedimassa.Oltrea
questo allarme, condiviso
dall’intelligence, del segretario
alla Difesa di Boris Johnson si
ricorderàl’evocazione:“Sitrat-
ta di uno più grandi dispiega-
menti condivisi dalla guerra
fredda”, riferendosi agli 8mila
soldati inviati al confine ucrai-
no. Considerato da molti più
pragmatico, più competente e
meno controverso del suo col-
lega degli Esteri, Wallace ha
guiei Kolotsey, il primo pre-
sunto responsabile del massa-
cro di civili a Bucha.
Una polemica è stata inne-
scata dalle dichiarazioni del
ministro degli Esteri russo
Serguiei Lavrov, che a Zona
Bianca su Rete 4 ha detto:
“CheZelenskysiaebreononha
alcunsignificato.Secondome,
anche Hitler aveva origini e-
BoJo, altre armi pesanti a Kiev
Missili su Odessa, chiesa colpita
NO DIPLOMAZIA
DA USA, LONDRA
E MOSCA
ALZANO I TONI
Johnson oggi alla Rada
Il premier inglese citerà
Churchill al Parlamento
ucraino. Mariupol, stop
all’evacuazione dei civili
67° GIORNO
DI CONFLITTO:
I NUMERI
3.153
CIVILI UCCISI L’Ufficio
delle Nazioni unite per i
diritti umani (Ohchr)
rileva che da venerdì il
numero delle vittime
civili è aumentato di 254
unità; sono numeri per
difetto, perchè i
funzionari ritengono che
le vittime siano di più
5,5
MILIONI DI RIFUGIATI
L‘Unhcr stima questo
numero di rifugiati che
dal 24 febbraio hanno
raggiunto altri Paesi per
fuggire dalla guerra
GUERRA IN UCRAINA • BOMBE E DIPLOMAZIA
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 ESTERI l 3
braiche”. Lavrov ha ribadito
che Kiev si serve di forze “neo-
naziste”comeilbattaglioneA-
zov:“Gentechehatatuatasul-
lapellelasvastica,cheapprova
il Mein Kampf”. Le parole di
Lavrov sono denunciate da e-
sponenti israeliani come “fal-
se, deliranti e pericolose”, “im-
perdonabili e oltraggiose”, “un
errorestorico”.Ilministerode-
gli Esteri israeliano ha convo-
cato l’ambasciatore russo per
“chiarimenti”. Il premier Naf-
tali Bennett chiede che “si
smetta di ricorrere alla Shoah
del popolo ebraico come stru-
mento per polemiche politi-
che…Nessunaguerraattualeè
laShoah”;ilparagoneerastato
fattodaZelenskyparlandoalla
Knesset ed era stato criticato.
anchedefinito“legit-
timo” da parte delle
forze ucraine l’uso di
armibritannicheper
colpire “le linee di ri-
fornimento” di Mo-
sca sin dentro i con-
fini russi, e dell’In-
ghilterra “fornire all’Ucraina
armi in grado di colpire le navi
russe nel mar Nero”. “È impor-
tante che il grano che riguarda
tutti noi esca dall’Ucraina” e
per questo la Russia “non può
controllare il mar Nero. Non è
più loro”.
Bombardati
e sfollati
Un uomo rimasto
senza casa
a Severodonetsk
In basso, 60 civili
in un rifugio
FOTO ALFREDO
BOSCO
»AlfredoBosco
SEVERODONETSK
N
ellacittàdiSeverodonetskall’internodi
un magazzino ci sono donne e uomini
che frettolosamente organizzano e di-
stribuiscono gli aiuti umanitari arrivati
non solo dall’Ucraina ma anche dall’Europa.
Moltidiloroindossanoigiubbottiantiproiettile,
elapoliziamilitarecontrollailperimetroetiene
l’attenzione ai massimi livelli mentre le lunghe
scie dei mussili grad, accompagnati da un sibilo
che fa paura, attraversano il cielo.
QuestaèlaquotidianitàdiSevero-
donetsk, mentre città come Lviv,
OdessaeKievprovanoariprende-
reavivereunanormalitàspezzata
comunque da improvvisi bom-
bardamenti, come è accaduto ieri
a Odessa. Dal 20 aprile nel Don-
bass si è aperta la fase due di que-
stoconflittoeSeverodonetskogni
giorno diventa sempre più diffici-
le da raggiungere, perché l’arti-
glieria russa continua a colpire le
aree di accesso dalle strade che la
collegano con il resto della regio-
ne.“Sonoa10-15kmlelineerusse”
ci dice il capo della polizia Oleg
mentre ci mostra l’interno della
base dove sta, colpita e sventrata
dai costanti cannoneggiamenti.
LAPOLIZIAnonpuòlimitarsipiùal
ruolo che aveva nei tempi di pace,
c’èdagestireladistribuzionedegli
aiuti, il controllo e la sicurezza
dell’area urbana della città e con-
trollare che non ci siano sabotato-
ri. Tutto questo in una città che al
centro del fuoco incrociato delle
artiglieriechesicontendonoilter-
ritorio. Da una parte i russi che si
allargano a macchia d’olio tra le a-
ree di Lyman, Yampil e Rubizhne,
dall’altra gli ucraini che si ridistri-
buiscono facendo saltare ponti,
tentando disperatamente di ral-
lentare ogni avanzata a costi altis-
simi: vedere le proprie città co-
munquenellosfacelo.Ilconflittoperònonèsolo
l’edificiocrollatosottoibombardamenti,maan-
che l’esasperazione del vivere sotto terra da tre
mesi,eaverepauradellalucedelsole,perchéma-
gari è una bella giornata, ma quei lunghi fischi
deigrad,quandolisenti,sonosempreunblocco
alcuore.Inalcunibunkerèdifficileanchequan-
tificare quante persone ci abitino, sembra che
siano 50 o 60, ma il numero di lettini e di spazio
fa pensare di più. E con il tempo che passa non
importapiùchivinca,bastachefinisca.Questoè
ilpensierochecircolatraicorridoidegliangusti
rifugisotterranei.NellacittadinadiLyman,una
donnadinomeValentinaèmoltochiara:“Perme
possonoanchearrivareirussi,sicuramentesarà
meglio di come è la situazione di adesso”. Non si
possono giudicare queste parole, solo registrar-
le;nonsonoireportermaicivilicheognigiorno
per raggiungere uno dei seicento sacchetti arri-
vati con gli aiuti rischiano di morire fatti a pezzi
da un colpo di mortaio. Il governatore
dell’oblast di Luhansk, Serhii Haidai, ha
dichiaratochesonoconsapevolicheirus-
sistannoaumentandoleloroforzeperché
una parte delle truppe è stata spedita da
Mariupolsulfronteest:“Siamoprontiper
qualsiasisviluppodieventi,inostrisolda-
ti daranno al nemico la risposta adegua-
ta”. Ma intanto i civili soffrono e vorreb-
bero sentirsi più al sicuro; sono ancora
migliaia quelli che abitano a Severodo-
netsk e con i ponti saltati e le strade sotto
miradell’esercitorussosisentonoperduti
e pessimisti per il futuro. Nelle ultime tre setti-
mane ci sono stati diversi tentativi dei russi di
sfondare le linee già aperte a Rubizhne per en-
trare nella capitale riconosciuta di Luhansk, ma
Severodontesk è l’ultimo bastione prima di Slo-
viansk e Kramatorsk. Perderla, per Kiev, signi-
fica poi compromettere per sempre qualsiasi
tentativo di ricacciare il nemico.
Icivilisenzapiùsperanze
“Civannobeneanche
irussi,bastachefinisca”
REPORTAGE • Severodonetsk
DONBASS
OGNI SIBILO
DEI GRAD È
UN COLPO
AL CUORE
Poi c’è la “dottrina
Austin”. Il capo del
Pentagono – riuniti
gliomologhiAlleatia
Ramstein – ha assi-
curato che l’unico
modo per “evitare u-
no spillover del con-
flittoinMoldovaèindebolirela
Russia affinché non possa lan-
ciarenuoveguerre”.Paroleinu-
sualmentefortiperunsegreta-
riodellaDifesaUsa,chesugge-
riscono più un’aggressione alla
Russia che un sostegno a Kiev.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nemici
per la guerra
L. Austin, B.
Wallace e V.
Volodin
FOTO ANSA
L’assedio
Boris Johnson
L’acciaieria
Azovstal, palazzo
distrutto a Donetsk
FOTO ANSA/
LAPRESSE
4 l ESTERI IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022
VAVASSORI:
“SONO STANCO,
TORNO A CASA”
“PER ME basta così.
Sono stanco, è ora di
tornare a casa, non ho
più la testa per andare
avanti”. Così Ivan Luca
Vavassori, l’ex calciatore
di 29 anni che era
andato a combattere in
Ucraina nelle brigate
internazionali, a fianco
dell’esercito di Kiev. “Mio
figlio non è più a
combattere ma non sta
rientrando in Italia, è in
Europa e sta bene” ha
detto invece il padre del
giovane. Sulla cui
vicenda la procura di
Milano ha aperto un
fascicolo conoscitivo, al
momento senza indagati
né titolo di reato
»FabioMini
D
ifrontealletantevit-
time ideali della
guerra (verità, liber-
tà, sicurezza, inno-
cenza…) e a quelle reali (per-
sone, risorse, strutture...) lo
sforzodell’analisirischiad’in-
frangersi non tanto sulla
complessità degli avveni-
menti, quanto sul limite
dell’onestà intellettuale che
ogni analista s’impone o al-
meno dovrebbe imporsi. È
questo limite che frena i voli
pindarici,lepassioni,lafazio-
sità,isogniegliincubi.Mal’e-
sigenza analitica di esamina-
reevalutareonestamentetut-
tiglielementi,sedaunlatoha
un grande valore accademico
e scientifico perché fonde tali
elementi, dall’altro rischia di
confondere. E la confusione è
lamadredelleambiguità,così
come della mistificazione. La
difesa dalla confusione è nor-
malmente la semplificazione,
ovvero il suo eccesso che è in
grado di falsare l’intera anali-
si. La mistificazione sta
nell’attribuireall’analisie-
tichette che parimenti
tendono ad annullarla:
cerchiobottista, complot-
tista, nénéista sono quelle
più comuni anche di que-
sti tempi. Oppure, ancora
peggio, sta nell’utilizzare
l’analisi per individuare
arbitrariamente “con chi
sta l’analista”, dando così
lasturaatuttigli“-ismi”ea
tutti gli “anti-”. Se questa
pratica mistificatoria è
normale nel discorso p-
seudo-politico (la politica
è un’altra cosa), essa viene
esasperata in tempi, come
l’attuale, di paura. E la
paura più atavica è quella
di essere soli, che si cerca
di mascherare con l’aggrega-
zione di un mucchio e l’isola-
mentodegliindividuicontroi
quali sfogare tale paura.
UN MODO PER EVITARE il ri-
schio di confusione e quindi
di azzerare le mistificazioni
non è la pretesa di verità o di
onestà, ma la chiarezza del
pensiero che s’intende pro-
porre. Oggi gli analisti do-
vrebbero privilegiare la chia-
rezza rispetto alla complessi-
tàdell’analisiefarladiventare
lo scopo. Che poi un discorso
chiaro possa essere ugual-
mente mistificato fa parte del
gioco,maaquelpuntolastes-
sa mistificazione diventerà
chiara. Tanto per cominciare:
con l’escalation dallo scontro
Russia-Ucraina a quello U-
sa/Nato-Russia,siamoinpie-
no conflitto mondiale. Gli
schieramenti tra Occidente e
Orienteparlanochiaroeilfat-
to che di tale conflitto globale
ci vengano proposte soltanto
le immagini di un conflitto
“militare” non significa che la
guerra sia confinata lì. Le
guerre che si sovrappongono
e includono le operazioni in
Ucraina come quella econo-
mica, finanziaria, cyber, de-
mografica, dell’informazione
e della propaganda, non sono
metafore. Sono guerre vere
che producono danni mag-
giori di quella convenzionale.
E sono globali.
La Nato è già uno dei con-
Con l’escalation
dello scontro
Putin-Zelensky
a quello Nato-
Russia siamo al
conflitto mondiale
‘‘
tuto delle Nazioni Unite e a
comporre con mezzi pacifici
qualsiasi controversia inter-
nazionale che pregiudichi la
pace e la sicurezza. L’allarga-
mento è stato da subito un
programmachepregiudicava
la sicurezza e la pace. Gli ar-
ticoli 5 e 6 sulla cosiddetta
mutua difesa si riferiscono ai
territori dei singoli Stati
membriminacciatidaattacco
armato.L’Ucrainanonècom-
presa, ma stiamo intervenen-
donelconflittoinviandoarmi
e quant’altro; inoltre la Nato
staaumentandoillivellod’in-
sicurezza prevedendo una ul-
teriore espansione. L’articolo
7stabiliscecheilTrattatonon
pregiudica e non dovrà essere
consideratoinalcunmodole-
sivo dei diritti e degli obblighi
derivanti dallo statuto alle
parti che sono membri delle
Nazioni Unite o della respon-
sabilità primaria del Consi-
gliodiSicurezzaper
il mantenimento
della pace e della si-
curezza internazio-
nali. La Russia, co-
melaSerbia,èparte
delle Nazioni Unite
e la politica della
Nato ne ha leso i di-
ritti, compromet-
tendolapaceelasi-
curezza di tutto il
mondo.
INFINE è evidente
che i paesi europei
della Nato hanno
rinunciato alla pari
dignità non tanto
percolpadegliStati
Uniti, quanto per
propria scelta e
convenienza. Gli
Stati Uniti hanno
fatto il loro mestie-
re e salvaguardato i
propri interessi. E
tali interessi non
sono mai stati coin-
cidenti con quelli
europei neppure
durante la guerra
fredda, quando si
preparava la guerra
calda che si sarebbe
svolta in Europa e
non negli Usa. E quando era
chiaro che gli Stati Uniti non
avrebbero mosso un dito per
salvare l’Europa se non fosse-
ro stati attaccati direttamen-
te,sullorocontinente.Nessu-
no Stato europeo ha obiettato
alla chiamata alle armi della
Nato per azioni che avveniva-
no al di fuori della propria a-
rea di responsabilità e per
motivialtrui.Nonhaneppure
obiettato all’ingresso nella
Natodipaesichenonavevano
i requisiti, ma che portavano
un grosso carico d’insicurez-
za. Siamo stati sleali nei con-
fronti degli Stati Uniti quan-
do non li abbiamo tirati per
la giacchetta quando si ac-
cingevano a imprese senza
senso.Lalealtàdiunamicosi
vede nella capacità di mode-
rarlo e non in quella di aiz-
zarlo o appoggiarlo passiva-
mente. Alla fine dei conti, u-
na Nato ristrutturata e rivi-
stainchiaveeuropeaconver-
rebbe anche agli americani,
conosenzalaloropartecipa-
zione. E la politica di en-
trambi sarebbe più chiara.
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interessi. Per questo la Nato
nell’attuale configurazione
andrebbe sciolta per realizza-
reunanuovastrutturadisicu-
rezzaregionalemaggiormen-
te legata alle Nazioni Unite
piuttosto che a un solo stato
membro e più rappresentati-
va dell’Europa nell’ambito
della gestione della sicurezza
internazionale.
DI FATTO la Nato impedisce
all’Europa di avere una pro-
pria capacità di difesa e sicu-
rezza;daoltrevent’anninonè
più un’alleanza difensiva; è
diventata una minaccia alla
sicurezzainEuropa;agliinte-
ressi degli alleati antepone
quelli degli Stati Uniti e per-
sino quelli degli Stati che in-
citano alla guerra a scapito
della sicurezza europea. O-
gnunadiquesteragioniègiu-
stificata da una palese viola-
zione del Trattato atlantico.
Quindi,sesivuolecontinuare
a ignorarle, sarebbe per lo
meno onesto rivedere com-
pletamente i termini del trat-
tato. Infatti l’articolo 1 impe-
gna le parti a rispettare lo sta-
tendenti anche se (o proprio
perché)ilsuosegretariogene-
rale e la Russia stessa lo nega-
no. Ogni Paese della Nato è
cobelligerante e ogni altro
Paese che non ne fa parte ma
combatte o interviene indi-
rettamenteèunproxy:parte-
cipa al conflitto per conto di
Usa/Nato. Ma se gli Stati U-
niti hanno una politica di po-
tenza globale giustificata dai
propri interessi nazionali, gli
altri membri della Nato non
hanno una propria politica e
non hanno neppure gli stessi
Fronti aperti
Una
esercitazione
Nato in
Macedonia;
sotto un
meeting
dell’Alleanza
Atlantica
FOTO
ANSA/LAPRESSE
L’ANALISI • L’Alleanza tradita Chiarezza e propaganda
Connivenze,interessi
eKiev:l’Europasifa
minacciaredallaNato
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 POLITICA l 5
PROPAGANDA RUSSA“Anche Hitler ebreo come Zelensky”: il ministro di Putin fa
infuriareIsraele.E “Zona Bianca” finisce sotto indagine del comitato sui Servizi
Lavrov, l’intervista-spot:
il Copasir indaga Rete4
»SalvatoreCannavò
L’
intervistadelministrode-
gliEsterirusso,SergejLa-
vrov, concessa a Rete 4 la
sera del primo maggio,
mostra quanto la guerra sia anche
una questione di propaganda.
Quellarussa,inquestocaso,biasi-
mataedeploratadatuttol’arcoco-
stituzionale e quella, più sottile e
impercettibile, di casa nostra.
Lavrov è forse il diplomatico
più esperto e, una volta, più ap-
prezzato su scala internazionale.
All’inizio della guerra diversi os-
servatori internazionali hanno i-
potizzato,oforsesolosperato,che
potesse smarcarsi da Vladimir
Putin rappresentando una linea
più moderata e dialogante con
l’occidente. Non è stato così, La-
vrov è un falco tra i falchi e le sue
provocazioni sono state esibite
senza particolari riguardi a ogni
occasione internazionale.
DOMENICASERAnonèstatodame-
no. Ha voluto alzare molto l’asti-
cella della provocazione parago-
nando Volodymyr Zelensky ad A-
dolf Hitler (“anche questi secondo
me era ebreo, gli ebrei sono i peg-
giori antisemiti”) creando un con-
flittorilevanteconIsraeleelevarie
comunità ebraiche, conseguenza
che, data l’esperienza accumulata,
nonpuònonavermessoincon-
to. E poi, ovviamente, ha
sostenuto spericolata-
mente le ragioni russe
contro le varie “fake
news” diffuse sulla
guerra (ad esem-
pio i massacri di
Bucha)econtroil
governo ucrai-
n o , r i d o t t o
sbrigativa-
mente a una
banda di “neonazisti”.
Il contraccolpo più rilevante,
come detto, è quello con Israele. Il
ministero degli Esteri israeliano
ha convocato l’ambasciatore russo
a Tel Aviv per “chiarimenti” su di-
chiarazioni definite “imperdona-
bili e oltraggiose”. “False, deliranti
e pericolose”, le definisce invece
DaniDayan,presidentediYadVa-
shem, il Museo della Memoria di
Gerusalemme.
Ma a tener banco in Italia è so-
prattutto il fatto che l’intervista di
Lavrovsisiatenuta.Ilprimoapro-
nunciarsi contro è stato il segreta-
riodelPd,EnricoLetta,secondoil
qualel’Italia“nonpuòpermettersi
di avere una grande tv nazionale
che trasmette uno spot di propa-
ganda intollerabile, insopportabi-
le contro un Paese bombardato
con frasi ignobili su Hitler e gli e-
brei”.Dalìinpoisièregistratauna
unanimità di fatto che ha investi-
to, e qui entriamo in quel campo
nostrano dominato da un altro ti-
po di propaganda, il Copasir, il
Comitato parlamentare di con-
trollo sui servizi segreti. “Abbia-
mo già previsto una specifica i-
struttoria anche con le audizioni
dei vertici di Agcom e Rai – affer-
ma il presidente, Adolfo Urso –.
L’intervento di Lavrov, per le mo-
dalità in cui è avvenuto e per la
montagna di fake news che ha
sivi sia, come in questo
caso, del possibile aggi-
ramento delle sanzioni
europee che riguardano
ilvetoaicanalidipropa-
gandarussacomeSput-
nik o Russia Today.
Rete4, quindi, si ren-
derebbe responsabile di
aggirare le sanzioni e di
farsi megafono di Pu-
tin?VistigliamoriputinianidiSil-
vio Berlusconi, editore di Media-
set, non ci sarebbe da sorprender-
si.Echissàselasededell’intervista
nonabbiaispiratolostessoLavrov
quando ha voluto ricordare che
“l’Italia è in prima fila contro la
Russia,questocihasorpreso”.An-
che il Financial Timesdà conto
della ormai definitiva “svolta” da
partedell’Italiaricordandoilruolo
di Berlusconi. Ma se così fosse il
Copasir dovrebbe allora audire i
dirigentiMediaset.Berlusconi,tra
l’altro, come fa notare il deputato
diForzaItaliaemembrodelCopa-
sir,ElioVito,dovrebbeaverequal-
che problema a presenziare alla
riunione del Partito popolare eu-
ropeo dopo “il severo ma giusto
commento” che il Ppe ha diffuso
sulla propaganda russa.
CHE IL COPASIR possa intervenire
sulmodoincuiletestatenazionali
decidono di dare le notizie preoc-
cupaGiorgiaMelonieMatteoSal-
vinichebiasimanoleparolediLa-
vrovmainvitanoanonattaccarela
libertà di informazione.
Mediaset interviene con il di-
rettore generale Informazione,
Mauro Crippa, che prende le di-
stanze da Lavrov ma definisce
l’intervistaalministrodegliEste-
ri“undocumentochefotografala
storia contemporanea”. E il gior-
nalista che ha condotto l’intervi-
sta, Giuseppe Brindisi, non ha
dubbi: rifarebbe quell’intervista
“anche stasera” e intervisterebbe
se possibile anche Putin.
LE REAZIONI
ENRICO LETTA
“
L’Italia non può
permettersi che
una grande tv trasmetta
propaganda intollerabile
GIORGIA MELONI
“
Lavrov ha detto
bestialità,
ma non può essere
Mediaset la responsabile
MATTEO SALVINI
“
Un conto è
criticare Lavrov,
altro è attaccare una
grande e libera tv
EVVIVA
LA NATO:
LEI CI FARÀ
TRIONFARE
PENNE ARMATE
• UN CIRCOLET-
TO IGNOBILE.
Stasera (ieri, nda)
al teatro Ghione di
Roma in scena San-
toro, S. Guzzanti,
Mannoia, Ovadia
ecc. per la serata
“Pace proibita”
(proibita da chi, lo
immaginate), diret-
ta su Byoblu, net-
work dei complotti-
sti e negazionisti
specializzato in “le
cose che non vi di-
cono”, il canale che
meritano.
STEFANO
CAPPELLINI
(La Repubblica)
• MENO MALE
CHE MARIO
C’È. Lo schiera-
mento netto opera-
to da Mario Draghi
della posizione ita-
liana dalla parte di
un’Europa che sta
cambiando e
dell’alleanza atlan-
tica, avanguardia
entrambe del mon-
do libero, è la scelta
giusta per l’oggi e
addirittura decisiva
per il domani. Per-
ché la storia non si
fa con i se e con il
senno del poi né
con vecchi e nuovi
neutralismi di fac-
ciata.
ROBERTO
NAPOLETANO
(Quotidiano del Sud)
• PROFESSIONI-
STI DEL PACI-
FISMO. La pace è
un termine tanto
facile da maneggia-
re quanto vuoto
nella sostanza. C’è
forse qualcuno che
non voglia la pace?
Il pacifista è un
professionista a co-
sto zero.
MASSIMO
TEODORI
(Huffington Post)
• VINCIAMO
SOLO CON L’E-
SERCITO USA. Se
si vuole vincere in
Ucraina, i soldi e le
armi americani so-
no indispensabili e
decisivi, se difen-
dere gli ucraini e
vincere la guerra è
una vergogna, allo-
ra accontentiamoci
della resa a Putin:
almeno non chia-
miamola pace.
PAOLA PEDUZZI
(Il Foglio)
LIVORNOL’ASSESSOREINSULTAORSINI:
“DENAZIFICATOILTEATROSENZASPARARE”
qCHE SIMONE LENZI, assessore alla cultura di centrosini-
stra a Livorno, non avesse simpatia per Il Fatto e per il pro-
fessorAlessandroOrsinilosieracapitogiàdaqualchegiorno,visto
che in Consiglio comunale aveva definito questo
giornale “Il Fatto putiniano” applaudendo la
decisione del teatro Goldoni di non conce-
dere il palco per lo spettacolo del sociologo
sulla guerra in Ucraina.
Ieri però, intervenendo a Radio24, Lenzi ha
fatto un passo in avanti, nascondendo gravi
insulti dietro a quella che è stata presentata
comeunabattuta:“Abbiamodenazificatoiltea-
tro Goldoni senza sparare un colpo”. Un’ironia non
riuscitaperevidentimotivi,primodeiqualil’accusaredifilo-nazismo
Orsini, a cui l’assessore contesta pure il protagonismo di queste set-
timane: “Siamo dentro a un paradigma vittimario. Fa tutto parte del
marketing del povero professore che non viene fatto parlare, mentre
in realtà parla tutte le sere in televisione e fa soldi su una situazione
drammatica”.
E poco importa se, dallo scoppio della guerra, Orsini abbia dovuto
terminare la collaborazione col Messaggero, si sia visto rescindere il
contratto con la Rai (grazie alle insistenze di Pd e Italia Viva) e abbia
perso, dopo sei anni, la direzione dell'Osservatorio sulla sicurezza
internazionale della Luiss, chiuso dall’Università appena Eni ha de-
ciso lo stop ai finanziamenti. Se davvero è marketing, allora non fun-
ziona poi così bene.
propinato, conferma le
nostre preoccupazio-
ni”. L’esponente Pd E-
nrico Borghi parla di
“sicurezza nazionale”
messa a rischio.
Fonti del Copasir
spiegano al Fatto che il
problema della propa-
gandarussainItaliaèda
tempo nelle preoccupa-
zioni del comitato parlamentare,
sia che si tratti, come emerso nei
giorni scorsi, della presenza di
giornalistineitalkshowtelevi-
L’AMICOB.
NELLASUA
TV:“L’ITALIA
ÈCONTRO
DINOI”
MARIO DRAGHI
“
Da Lavrov
comizio senza
contraddittorio, parole
aberranti e oscene
6 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022
Learmipesanti
noncisono:
ildecretofrena
FORNITUREPressionidiUsaeKievsuDraghi
»AlessandroMantovani
eWandaMarra
“L
orenzo Guerini è un de-
mocristiano talmente raf-
finato, che magari fa cre-
dere agli Stati Uniti che
mandiamo a Kiev più artiglieria pe-
sante di quanta effettivamente siamo
in grado di inviare, mentre qui da noi
lavora a tenere bassa la notizia”. La ri-
flessione arriva da parlamen-
taricheilministrodellaDi-
fesa lo conoscono bene.
Ma la (mezza) battuta,
illumina una questio-
ne: il tema dell’invio
di cannoni, carri ar-
mati e semoventi non
è solo politico, ma an-
chemilitare.EseMario
Draghi si è impegnato
con gli States anche sulle
forniture di armamenti pesan-
ti,inconcretononèfacilefarlo.Perché
l’arsenale dell’Esercito italiano non è
deipiùfornitiedunquefontimilitarie
governative confermano che non ab-
biamo né carri armati, né obici semo-
venti in più da inviare a Kiev.
“NON SONO NEMMENO tutti in ottimo
stato di manutenzione, nel conto dei
carricisonoanchequelligiàdismessi”,
diceunaltroufficiale.Altrisottolinea-
no che “le difese sul territorio sono già
al minimo, in questi anni l’Esercito è
statopenalizzatorispettoall’Aeronau-
tica e alla Marina, anche per interessi
industriali”. Qualcosa in più delle vec-
chie mitragliatrici e dei vecchi razzi
stingerconsegnatifinoraagliucrainisi
può trovare, dai blindati ai mortai che
però sparano a 7/8 chilometri di di-
stanza, non a 40 come gli obici semo-
venti Pzh2000 su cui peraltro sono in
corso addestramenti. Poco, insomma,
al confronto di quello che stanno fa-
cendo altre nazioni. Come la Germa-
nia, dopo la svolta di Scholz e la Gran
Bretagna, che ieri ha annunciato altri
360 milioni di euro di armi per Kiev.
L’Italia promette, ma poi resta sul va-
go. Potremmo cavarcela addestrando
gliucraini,forseinPolonia,all’usode-
gli obici forniti dai Paesi Bassi.
Anche per questo il terzo decreto
interministeriale (Difesa, Esteri,
Mef), del quale Guerini ha parlato in
piùoccasioni,sicomplica:lalistasarà
sì secretata, ma verrà messa a dispo-
sizione del Copasir. Quindi, un gioco
diprestigiononèfacile.Ealdilàdelle
tensioni nei partiti di maggioranza,
bisogna rispondere alle richieste.
“Mario Draghi e il Parlamento italia-
no stanno facendo molte cose per so-
stenerel’Ucrainaeinostririfugiatiin
Italia.Anchesullearmi,Draghicapi-
sce la situazione e credo che stia fa-
cendoilmeglioperilnostroPaese”,ha
dichiarati ieri all’Ansa Daria Volodi-
na, deputata ucraina e co-presidente
del gruppo parlamentare di amicizia
italo-ucraina. Che ha definito quella
del premier a Kiev “una visita impor-
tante”. Leggendo in controluce que-
ste parole, si capisce che le richieste
sono pressanti e continue, i
fatti meno.
DraghiinUcrainanon
è ancora riuscito ad an-
darci, il decreto inter-
ministeriale in questo
momento sembra su-
bire un rallentamen-
to. Palazzo Chigi che
sta facendo un supple-
mento di riflessione.
Nel frattempo, da più
parti arrivano sollecitazioni al
premier perché non si appiattisca
tropposuJoeBiden.Draghiandràalla
Casa bianca l’11 maggio, ma la sua vo-
lontà di dare prova di atlantismo si
scontra con la realtà. E in Italia au-
menta la pressione affinché torni in
Parlamento a riferire e non segua gli
Stati Uniti se gli obiettivi della guerra
cambiano: ovvero se si passa da un
aiuto alla Resistenza ucraina a una
guerra per rovesciare Putin. Il dissen-
soaumenta.PerdirlaancoraconlaVo-
lodina, “la campagna elettorale è già
cominciata e ho paura che alcuni par-
lamentari possano cambiare idea sul-
laguerra,perchéquestaforteposizio-
nenelsostenerel’Ucrainaavoltenonè
molto comoda”. Non è passato inos-
servato–anchetraicattolicidemocra-
tici–ilriferimentodiSergioMattarel-
laagliaccordidiHelsinki,ovvero“dia-
logo,nonprovediforzatragrandipo-
tenze”.MentreeilsegretariodelPdE-
nrico Letta chiede con insistenza un
coordinamento dei leader europei.
Domaniinun’agoràdelPdorganizza-
ta da Roberta Pinotti sulla Difesa eu-
ropea ci sarà, oltre a Letta e Guerini,
anche Paolo Gentiloni. Perché il rela-
tivo affrancamento dagli Usa passa
per un rafforzamento dell’Europa e
della Difesa. Un programma per ora
più in potenza che in atto.
Arsenale Pochi tank
e cannoni : il premier
prende tempo ma c’è
la visita a Biden l’11
BOLOGNA
San Giorgio di
Piano, 9mila a-
bitanti alle por-
te di Bologna, è
il primo comune dell’Emi-
lia-Romagna (o forse d’Ita-
lia) ad aver votato un ordine
del giorno per invitare “il go-
verno a rivalutare la scelta di
aumentare la spesa militare”
e a “rispettare la legge n.
185/90 che impone di aste-
nersi dalla vendita di armi a
Paesi in situazione di conflit-
to”.Unattovolutodallagiun-
ta, guidata dal civico di sini-
stra Paolo Crescimbeni, ma
votato all’unanimità. Com-
presi anche i quattro consi-
glieri d’opposizione, preva-
lentemente iscritti a Fratelli
d’Italia. “Nel Paese, nono-
stante il militarismo dei me-
dia e la totale mancanza di
coraggio di una classe politi-
ca populista o rassegnata, e-
siste una diversa sensibilità,
una voglia di restare umani
che nessuno, in questo mo-
mento,èingradodiintercet-
tare. Speriamo che altri col-
gano questo stimolo e ci aiu-
tino a portare nei territori
questo dibattito e ogni altra
necessaria riflessione sul
modello di sviluppo e di wel-
fare dei quali abbiamo tre-
mendamente bisogno” spie-
ga Mattia Zucchini, asses-
sore alla Sicurezza sociale.
AL RADUNO DI SANTORO
L’esempio di San Giorgio di
Piano non è ancora stato se-
guito dalla vicina Bologna,
definita più volte dal sindaco
Pd Matteo Lepore “la città
più progressista d’Italia”. La
sua vice-sindaca Emily
Clancy, di Coalizione Civica,
»SarahBuono
Pacifismo
Bologna: bandiera
della pace
al Comune. Sotto
la vicesindaca
Emily Clancy FOTO
ANSA/LAPRESSE
invece ieri era al teatro
GhionediRoma.Uni-
ca politica insieme a
Sara Diena, consi-
gliera di Sinistra
Ecologista a Tori-
no, ad aver ade-
rito all’appello
pacifista di
Michele San-
toro. Sostiene
Clancy: “Ogni
giorno si cerca in
ogni voce e artico-
lazione appena di-
vergente o proble-
matica l’amico di
P u t i n , m e n t r e
quello che ci do-
vrebbe preoccupa-
re è che nel giro di
due mesi ‘ terza
guerra mondiale’ o
‘armi nucleari’,
concetti fino a due
mesi fa distopici o-
ra possono essere
reali. Condanno
fermamente l’ag-
gressione di Putin
ma dobbiamo pre-
tendere un prota-
gonismo dell’Eu-
ropa in una pressione inter-
nazionale per arrivare alla
pace. Più armi producono
solo più morti”.
IL NO DEI BERSANIANI
Anche Vasco Errani, se-
natore di Articolo 1, non na-
scondeilsuodisappunto:“In
Senato in più interventi ho
sostenuto la necessità di una
iniziativa diplomatica
dell’Europa che purtroppo è
ancora troppo debole. Se è
stato importante imporre le
sanzioni alla Russia e aiutare
gli ucraini a opporre resi-
stenza all’invasione per per-
metterglidinegoziareoraoc-
corre fare di tutto per ferma-
re la guerra. In questo senso
l’escalation militare e la rin-
corsa agli armamenti vanno
fermati, si apra una discus-
sione seria in Parlamento,
l’Europa deve lavorare per
un cessate il fuoco immedia-
to. Per evitare un nuovo con-
flitto globale e co-
struire una ‘Hel-
sinki due’ su una
nuova idea di sicu-
rezza per tutto il
PDDAGUERRA:BOLOGN
REPORTAGE•CircolidemcontroLettamilitarista
In tutta l’Emilia
Gli iscritti temono
l’escalation
e protestano
per la mancanza
di un confronto:
“Il segretario
ha dato tutto
per scontato”
’’
Emily Clancy
Più armi
producono
solo più morti
Temiamo
una guerra
nucleare
‘‘
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 POLITICA l 7
ALAROSSASIRIBELLA
‘‘
La base fa richieste: chi sta più a sinistra fa fatica ad accettare tutto questo
Circolo Pd di Sasso Marconi (Bologna) •
mondo”.NelPdemiliano-ro-
magnolo si rimane più cauti.
Unica eccezione, finora, il
sindaco di Rimini, Jamil Sa-
degholvaad, padre iraniano
emadreromagnolachehari-
cordato la guerra con l’Iraq:
“Cosa rimase? Oltre un mi-
lione di morti e il Paese inva-
so,l’Iran,dopoottoannidie-
roica resistenza costretto ad
accettare l’amaro calice della
pace. Ormai si parla solo di
riarmo da garantire alla resi-
stenza ucraina. Sarò impo-
polare, ma credo che la più
grande arma da utilizzare
contro Putin sia costringerlo
a sedersi a un tavolo di nego-
ziazione che solo la diploma-
zia internazionale può met-
tere in campo. Ho l’impres-
sione però che tale opzione
nonsiacontemplataeilmas-
sacro dell’Ucraina debba
proseguire”.
TORNA LA GENTE IN SEZIONE
I dubbi di Sadegholvaad
sembrano comuni, diffusi,
anchenellabase.Traleprime
ad accorgersene Mery De
Martino, giovane segretaria
del circolo Pd Pratello di Bo-
logna: “Non dobbiamo ver-
gognarci di avere posizioni
diverse, la guerra è il dubbio
per definizione. Il problema
si pone quando non spie-
ghiamo ai compagni che è
stata una scelta sofferta, che
avremmo voluto non fare e
che è mancata una politica
europea di difesa comune. Il
binario scelto per la comuni-
cazione di questo periodo
non è il mio, non ho sentito
parole dolorose ma si è pre-
sentato il tema come se fosse
scontato, senza dare gli stru-
menti per capire. Si possono
fare discorsi complicati ma
bisogna volerlo”. Stessa linea
dipensierodiAndreaFinel-
li, segretario del circolo Val-
samoggia, il Comune nato
dalla fusioni di cinque muni-
cipi alle porte di Bologna che
conta su 400 iscritti. “Abbia-
mo passato gli ultimi anni a
crederechesipotesserispon-
dere con la semplicità alla
complessità, che agli elettori
o alle persone bastasse un t-
weet o un meme, non è così”.
Finelli ha organizzato un ci-
clo di incontri sulla guerra in
Ucraina coinvolgendo anche
l’europarlamentare Elisa-
bettaGualminiePieroFas-
sino. “C’è voglia di politica,
anche in un Comune di pro-
vincia come il nostro. Non si
puòparlaresolodibuchedel-
le strade, le persone vogliono
parlareditemialti,ilPddeve
tornare a dare spazio, tempo
e attenzione ai cittadini”.
ARRIVANO I BIG DA ROMA
Traibigcheinquestigiornisi
sono presentati nel bologne-
se per confrontarsi con la ba-
se anche Gianni Cuperlo, o-
spitealcircolodiCasalecchio
di Reno insieme al parla-
mentare Andrea De Maria.
Lasalaerapienadigarofanie
tulipani, due fiori simbolici
“perché oggi rappresentano
entrambi la resistenza, un e-
lemento che non vogliamo
mai dimenticare”, sottolinea
Marilena Manfredi, del di-
rettivo del circolo, spiegando
che “i relatori rappresentano
la complessità e la sintesi,
CuperloprovienedaTriestee
De Maria da Marzabotto, e-
sperienze che in questo mo-
mento possono aiutarci a fa-
re un percorso di pensiero e
di ragionamento”. Su tutto il
territorio si riscontra lo stes-
so desiderio. “Ho avuto ri-
chieste dalla mia base, c’è
proprio la necessità, non so-
lo dei tesserati ma anche di
non iscritti – spiega Libero
Barbani, segretario Pd di
Sasso Marconi – la vecchia
guardia è in linea con il se-
gretario, poi c’è una parte
più a sinistra che invece fa
piùfatica.Aunodegliincon-
tri è venuto anche un com-
pagno di Articolo 1: ‘Oh lo
sapete che io sono un man-
giapreti ma questa volta ha
ragione Papa Francesco!’”.
PROTAGONISTI
MERY
DE MARTINO
•Segretaria del circolo
Pd Pratello di Bologna,
critica il modo
in cui Letta ha gestito
il rapporto con la base
dopo lo scoppio
della guerra in Ucraina:
“Non ho sentito parole
dolorose, si è presentato
il tema come
se fosse scontato”
JAMIL
SADEGHOLVAAD
•Sindaco dem di Rimini,
ricorda i disastri
dell’azione militare
dell’Occidente in Iraq
e mette in guardia
dai rischi dell’aumento
delle spese militari,
proponendo di
concentrare ogni sforzo
per fermare la guerra
sulla via diplomatica
VASCO
ERRANI
•Senatore di Articolo 1,
fa notare come
le mosse dell’Occidente
stiano portando
a una escalation,
mentre l’Europa
non si è ancora fatta
carico di una vera
iniziativa diplomatica
che scongiuri il rischio
di una guerra nucleare
l
L’INTERVENTO
AppelloaFico:
ilParlamento
ricordiPertini
elavoriperlapace
»FulvioDeGiorgi
eMariaCelestinaAntonacci*
C
inquant’anni fa, nel mag-
gio 1972, nel suo insedia-
mento alla Presidenza del-
la Camera dei Deputati, il Suo
predecessoreSandroPertinipro-
nunziò un breve ma significativo
discorso. In tale intervento egli
condannava la violenza: “Re-
spingiamoecondanniamolavio-
lenzaancheperchénonvogliamo
cheilnostropopolosiaricacciato
indietro; non vogliamo che vada
perduta la libertà, la cui ricon-
quistatantoècostataagliitaliani,
e non vogliamo che le nuove ge-
nerazionidebbanoconoscerel’a-
mara esperienza che abbiamo
conosciuta noi. (…) In questo
modo,onorevolicolleghi,nonso-
lodimostreremodinonvolertra-
direlanostracoscienzadiuomini
liberi, ma esalteremo anche il
prestigio del Parlamento, di que-
sto libero Parlamento che è una
conquista della tenace e lunga
lotta antifascista e della Resi-
stenza”. Pertini chiudeva il suo
discorsocongliaccentipiùfortie
più sentiti, richiamando la Ca-
mera dei Deputati alla “strenua
difesa della pace, mirando alla
fratellanza fra tutti i popoli della
Terra”. (...)
Noi chiediamo a Lei, che oggi
ha la stessa responsabilità che a-
veva allora Pertini, di rilanciare
quell’appello, perché, nel mo-
mento storico che stiamo viven-
do, l’orizzonte europeo e mon-
diale conosce un preoccupante
addensarsi di contrapposizioni
nazionalistiche e di odii. Dall’i-
naccettabile aggressione della
Russia all’Ucraina, Stato libero e
indipendente, si è infatti inne-
scata una spirale che ha via via
ampliato le dimensioni del con-
flitto: alla guerra cruenta e tragi-
ca sul suolo ucraino si sta affian-
cando sempre più una guerra
fredda attiva, che vede coinvolti
molti Paesi, tra i quali anche l’I-
talia. In questo contesto si sta
perfino parlando di possibilità di
terza guerra mondiale e di uso
degli armamenti nucleari. La
questione è della massima gravi-
tà e da molteplici punti di vista.
(...) C’è un prioritario (...) impe-
gno, sul quale vorremmo una
maggiore (...) attenzione delle I-
stituzioni della Repubblica e
dell’Ue: quale ordine internazio-
nale (...) conseguire? Come otte-
nerelapace(...)?(...)Comerilan-
ciare il sogno di un’Europa uni-
ta,dall’AtlanticoagliUrali?Non
crediamo sia un bene per nessu-
no schernire o, peggio, assegna-
re uno stigma di immoralità ai
movimenti pacifisti e nonvio-
lenti.(...)Lechiediamo,dunque,
Signor Presidente, di rinnovare
(...) l’appello che cinquant’anni
fa rivolse Sandro Pertini (...) af-
finché oggi tutte le forze politi-
che italiane (...) possano assu-
mere in Parlamento le loro gravi
responsabilità e ricercare, in
tutte le forme possibili, un’esca-
lation di pacificazione.
* presidenti Rosa Bianca
CONTE:“PRIMA
INSULTAVANO,
ORASICAMBIA”
“ORA SEMBRA che le
cose stiano cambiando,
ma di fronte a una
convinzione identitaria
sono stato insultato”.
Così Giuseppe Conte
ricorda come il Pd,
in cui sempre più anime
manifestano
insofferenza
sull’atteggiamento
bellicista, abbia per
giorni offeso lui e i 5S
per il no all’aumento
delle spese militari:
“Non mi hanno
rispettato. Abbiamo
subito frasi irriguardose
e ingiuriose, alcune sono
state addirittura volgari
Ci sono rimasto male”
8 l ECONOMIA IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022
INFLAZIONE • DECRETO DA 14 MILIARDI
»MarcoPalombi
D
a6a14miliardidieu-
ro. È la progressione
in due settimane del
decreto “Aiuti” an-
nunciato dal Documento di e-
conomia e finanza e approvato
ieri sera in Consiglio dei mini-
stri: segno che la maggioranza
ha spinto il governo a rendersi
conto che non si poteva aspet-
tare per intervenire su una si-
tuazione economica in rapido
deterioramento. Nessuno sco-
stamento di bilancio per ora,
anchesebuonapartedelnuovo
decreto è affidata a una coper-
turaassaiincertaovveroall’au-
mento(dal10al25%)dellatas-
sa sugli extra-profitti delle so-
cietà energetiche: doverosa, e
moralmente sacrosanta (basti
direcheEnihafattooltre5mi-
liardi di utili in due trimestri),
haperòfortiproblemidiappli-
cabilità, a non dire dei rischi di
incostituzionalità.
“Lacrescitaèrallentata,non
è una recessione”, dice Mario
Draghi in conferenza stampa,
ma l’inflazione – ancorché
“temporanea” e importata –
“può frenare la ripresa”. A que-
sto serve il nuovo dl: “L’impe-
gno a sostenere le imprese e
proteggere le famiglie resta,
questo è il senso del governo” e
“rappresenta anche una ripo-
sta alle richieste dei sindacati”.
I DECRETI DI IERI in realtà sono
due: la mattina è arrivata la
scontataprorogadeltagliodel-
le accise sui carburanti fino
all’8 luglio, estesa anche al me-
tano per auto; a sera è stata in-
vece la volta degli “aiuti”, lievi-
tati a 14 miliardi durante la ca-
binadiregiatragovernoemag-
gioranza.Laplatea,d’altrapar-
te, è vasta: il maxi-decreto da
50articoliprovvedeafinanzia-
re il fondo sociale contro il ca-
ro-bolletteperiredditipiùbas-
si (sotto i 12mila euro di Isee), i
sostegni per le imprese energi-
vore o per quelle che hanno in-
terscambi primari con Russia,
Bielorussia e Ucraina. E anco-
ra: stanzia fondi per il Ssn e gli
enti locali (per coprire anche
l’aumento delle materie pri-
me), contribuiti per affitti, au-
totrasporto e rifugiati ucraini,
proroga il Superbonus per le
“villette”,intervieneperassicu-
rare liquidità alle imprese, fi-
nanzia crediti di imposta vari,
eccetera.Iltuttopercirca8mi-
liardi.Lacrescitadeifondièpe-
rò servita soprattutto ad au-
mentareilnettodisalariepen-
sionimedio-basse,ilcuipotere
d’acquisto è falcidiato dall’in-
flazione: parliamo di un bonus
una tantum da 200 euro per i
28 milioni di italiani che gua-
dagnano meno di 35mila euro
(il costo totale è 6,5 miliardi).
Il capitolo “semplificazioni
energetiche”–astareallebozze
visionate dal Fatto – è quello
più deludente, basato soprat-
tuttosulfossile,inprimoluogo
il gas liquido (Gnl) protagoni-
sta dei recenti accordi firmati
dal governo in Africa e bene-
dettodagliUsa(cheloesporta-
no volentieri a prezzi non ami-
chevoli). Mano libera ai rigas-
sificatoriaterraogalleggianti–
e relative reti – con vastissime
deroghe normative e iter su-
perveloci:saràtuttoinmanoai
presidenti delle Regioni inte-
ressate, nominati commissari,
ma dovranno darsi una mossa,
pena l’intervento del governo.
L’obiettivo è “l’incremento
della capacità di rigassificazio-
nenazionale”finoa“24miliar-
didimetricubi”,sileggevanella
prima versione del decreto: u-
nacifraenorme,peraltrocitata
dallo stesso ministro Cingola-
ni, e superiore alla capacità dei
t
EMBARGO ENERGETICO
SanzioniUepronte:stop
algreggio(dadicembre)
»CarloDiFoggia
C
onmoltacautelaetutto
il tempo che serve, l’U-
nione europea sembra
vicinaametterenelmi-
rino le forniture energetiche
russe.Passateleelezionifrance-
si, salvo rinvii, la Commissione
presenteràoggiilsestopacchet-
todisanzioni:ilpiattofortesarà
l’embargo all’import di petro-
lio. Non subito ma “entro fine
dell’anno”.Ilgas,invece,resterà
fuori: troppi Paesi non possono
rinunciare subito al metano di
Mosca.
L’OBIETTIVO è presentare oggi il
pacchetto e portarlo mercoledì
alCoreper,lariunionedegliam-
basciatori alla Ue degli Stati
membri. Gli uffici della presi-
dente von der Leyen sperano
nel via libera in settimana, ma
nonsonoesclusenuoveriunioni
per superare le divisioni. Lo
stop al petrolio sarà “graduale”,
con l’obiettivo dell’embargo to-
tale entro dicembre. È, in so-
stanza, la linea presa dalla Ger-
mania con un discreto dietro-
front. Dopo essersi opposta per
mesi, Berlino – sotto accusa in
Europa e sotto pressione Usa –
ha dato il via libera, parte di un
“riallineamento” a Washington
che ha riguardato anche le for-
niture di armi a Kiev. “È un ca-
rico pesante da sopportare, ma
siamoprontiafarlo”,hadettoie-
ri il tedesco Robert Habeck al
consigliodeiministridell’Ener-
giaaBruxelles.UngheriaeSvo-
lacchia, assai dipendenti dalle
forniture russe e in difficoltà a
trovare alternative, sono con-
trarie.Ma–spiegaPolitico.eu–,
per evitare che mettano il veto,
Bruxelles pensa di dare ai due
Paesi una speciale deroga che
allunghi ulteriormente i tempi.
Adifferenzadelgas– chearriva
ingranparteviametanodotto–
i fornitori di petrolio possono
essere sostituti più facilmente.
Non per questo sarà indolore.
Nel 2021 Gran Bretagna e Ue
hanno acquistato greggio da
Mosca per 88 miliardi di euro,
3,5 milioni di barili al giorno.
L’Ue dipende dalla Russia per
unterzodell’import,cheinpar-
te arriva da oleodotti (700mila
barilialgiornonel2020,secon-
do il think tank Bruegel). Bru-
xelles potrebbe anche diversifi-
care in base alla tipologia im-
portata. Le raffinerie europee
dovranno cambiare il greggio
lavorato, in gran parte “Urals
crude” russo, cosa non impossi-
bile ma costosa. Berlino, secon-
doDerSpiegel,hagiàridottodal
35 al 12% l’import di petrolio
russo. Mosca però non è facile
da aggirare. Nel 2021 la Russia
ha esportato 5 milioni di barili
giornalieri di greggio, 2,8 di
prodotti petroliferi e 1,1 di die-
sel.L’Ueimportametàdiquesta
mole:seglialtriPaesiprodutto-
ri non aumenteranno la produ-
zione, l’impatto sui prezzi sarà
rilevante. Non a caso gli Usa di
Biden, dopo averlo varato a
tre impianti in funzione (circa
15miliardidimc).Tradotto:ol-
treairigassificatorigalleggian-
ti che Snam cerca di affittare,
via libera almeno a un paio di
impiantiaterra(GioiaTaurodi
Sorgenia-Iren e Porto Empe-
docle di Enel, bloccati da anni,
garantirebbero 20 miliardi di
mc).Obiettivo:essereindipen-
denti dalla Russia “entro la se-
Dl Aiuti: bonus ai redditi bassi,
tanto fossile e poche rinnovabili
BERLINO STERZA
LA GERMANIA
SI È ALLINEATA
A WASHINGTON
Contro il caro-vita
Carburanti “scontati”
fino all’8 luglio,
200 euro una tantum
sotto i 35mila euro
007,GOVERNO
PROROGA
I2DIRETTORI
IL COMITATO
interministeriale
per la sicurezza della
Repubblica (Cisr) ieri
ha prorogato di quattro
anni l'attuale direttore
dell’Aise (l’Agenzia
informazioni
e sicurezza esterna)
Giovanni Caravelli (in
foto) e confermato per
altri due anni Mario
Parente all’Aisi (l’Agenzia
informazioni e sicurezza
interna). Era stato proprio
Il Fatto, nei giorni scorsi,
ad anticipare le proroghe.
Caravelli è un generale
dell’Esercito, è stato
nominato nel 2014
vicedirettore dell’Aise,
per diventare direttore
nel 2020. Proviene invece
dall’Arma dei carabinieri
il generale Parente,
in passato comandante
del Ros e poi nominato
nel 2015 vicedirettore
dell’Aisi; nell’aprile 2016 è
stato nominato direttore
del servizio interno.
Completerà dunque
il ciclo di otto anni,
il massimo consentito
dalla legge
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 ECONOMIA l 9
conda metà del 2024” (così
Cingolani). Poi c’è il ritorno in
emergenza alla piena operati-
vità, in deroga alle prescrizioni
ambientali, degli impianti a
carbone per 18-24 mesi.
Checché ne dica il premier
(“grossa spinta”), sulle rinno-
vabilic’èpoco:astareallabozza
entrata in Cdm, nuove sempli-
ficazioni – che si aggiungono a
quelle “vecchie” – per aggirare
le eventuali contrarietà degli
enti locali, velocizzare le valu-
tazioni ambientali e paesaggi-
stiche e altre cose certo giuste,
ma marginali. Al contrario dei
rigassificatori, però, non c’è il
commissario ad hoc chiesto
dalle imprese del settore (Enel
in testa) per arrivare a installa-
re 60 Gw in tre anni.
marzo, hanno chiesto alla Ue di
evitare un embargo immediato
per non far esplodere i prezzi (a
novembrenegliUsacisonolee-
lezioni di medio termine).
Dal pacchetto resta fuori il
gas russo (il 46% dell’import
Ue, 155 miliardi di metri cubi
nel 2021) a cui molti Paesi non
vogliono rinunciare. Ieri le for-
niturerussehannotoccatoilre-
cord di 90 milioni di metri cubi
digas(controi60diaprileei50
delle settimane precedenti)
grazie al calo dei prezzi. La Ue
faticaperfinoadavereavereuna
linea chiara sulla pretesa russa
che il gas sia pagato in rubli da
maggio.Iltemaèstatoalcentro
del vertice di ieri, dopo lo stop
imposto da Putin a Polonia e
Bulgaria.Ilsistemaprevedeche
leaziendecomeEnipaghinosul
loro conto in Gazprombank in
euroodollariepoilaBancacen-
tralerussaeffettuiilcambio.Per
Bruxelles la prima parte non
violalesanzioni,malelineegui-
da non sono chiare e ora – dopo
i malumori di molti Paesi – ne
promette di nuove. Ieri l’italia-
noCingolanihadovutosmenti-
rediaverapertoaunpagamen-
to in rubli “temporaneo”. La li-
nea è “si paga solo in euro”. Toc-
cherà a Mosca decidere se le sta
bene di fare poi la conversione.
»LucaDeCarolis
F
uoritaccuinoparlanodi“ricatto”
politico,eaccusano:“Alcunimi-
nistri erano anche possibilisti,
maMarioDraghihafattomuro”.
Fuori verbale i 5Stelle, stanchi più che
arrabbiatidopoilConsigliodeiministri,
scandiscono: “In quel decreto avevamo
messounaseriedimisurechechiedeva-
mo da tempo, solo per farci ingoiare
quellanormachevolevailPdsultermo-
valorizzatore a Roma. Noi in Cdm ab-
biamo proposto almeno una riformula-
zione del testo: ma hanno respinto ogni
possibilità”.Eccoperchéieriseraimini-
stri del M5S in Cdm non hanno parte-
cipatoalvotosuldlaiu-
ti. Ecco la ragione per
cui il Movimento ha a-
perto un caso politico
dentro il governo Dra-
ghi, su ordine diretto
del suo leader, Giusep-
pe Conte. L’avvocato,
che pochi minuti pri-
ma, in un’intervista vi-
deo a Metropolis aveva
ribadito l’anatema già
lanciato in un’intervi-
sta al Fatto, sabato
scorso: “Mi è stato det-
to che ci sono norme
sugliinceneritoriaRo-
ma e in Consiglio dei
ministri addirittura u-
na norma che permet-
terebbe la costruzione
piùfacilediincenerito-
risututtoilterritorioi-
taliano:ilPddevecapi-
re che noi siamo per la
transizione energetica
ed ecologica vera”.
UN ATTACCO alla gola,
innanzitutto a quei
dem con cui da settimane Conte è in a-
perta e sempre più dura polemica. Par-
tendo dal tema più rovente, quello
dell’inviodellearmiall’Ucraina,conl’ex
premierchecontinuaainvocareunadi-
stinzionetraquelledifensiveeoffensive.
Posizionemoltodiversadaquelladelse-
gretario dem Enrico Letta e degli altri
big del suo partito. Ma ora ecco anche i
rifiuti, a mettere altra distanza tra il
Conte che vira a sinistra e i suoi ufficial-
mentealleatidelPd.Unfossatochesidi-
lata,dopoilCdmdiieri.DoveilM5Svo-
leva almeno attenuare l’effetto di quella
norma che assegna poteri straordinari
suirifiutialcommissarioperilGiubileo
–cioèalsindacodiRoma,ildemRober-
to Gualtieri – consentendogli anche di
costruire un termovalorizzatore. Abo-
minio per i 5Stelle, che al-
meno quel tabù tra tanti
totem archiviati l’hanno
mantenuto. Per questo,
chiedevano di scorporare
lanormadaltesto.Oalme-
nounariformulazione:os-
sia che si precisasse che
quei termovalorizzatori
dovevano essere “ecocom-
patibili”. Ma nulla. “Met-
tiamo a verbale che i ministri del M5S
non vogliono quella norma sui rifiuti”,
ha proposto il dem Dario Francheschi-
ni. Ma tanto il punto era un altro. Cioè
che “Draghi non ha sentito ragioni”.
Dritto, contro quel Conte che gli conte-
stainsufficientepresenzaepesosulcon-
testo internazionale. E che lo vorrebbe
in Parlamento, a riferire e spiegare sul
nuovo invio di armi all’Ucraina. Un’al-
tra sfida per l’avvocato, che prima del
Cdm dello scontro aveva rovesciato ul-
teriori sillabe critiche sul Pd: “Sono ri-
masto molto dispiaciuto, perché a
fronte della nostra posizione (sulle ar-
mi, ndr) paradossalmente sono stato
insultatodalPdenonsonostatoinvece
insultato dal cen-
trodestra. Alcuni
settori del loro par-
tito hanno attacca-
to me il M5S con
frasi ingiuriose”.
COSÌ non può sor-
prendere un’altra
stilettata dell’ex
premier: “Il campo
largo si è ristretto
immediatamente,
quando abbiamo scoperto che doveva
esserciRenzi,lacuiaffidabilitàènota”.E
anchequiilmessaggioètuttoperLetta.
Ma in serata è di rifiuti che il M5S deve
parlare.“Noncredochesuccederànulla
di che al governo” sussurra un big. Ma il
commento del capodelegazione, il mi-
nistro all’Agricoltura Stefano Patuanel-
li, è un dito puntato: “È sbagliato spor-
careleideedelM5ScomeilSuperbonus
elemisuresullebolletteconnormesugli
inceneritorichenullahannoachespar-
tire con un decreto aiuti per famiglie e
imprese. Abbiamo proposto di stralcia-
re la norma, di inserirla in un altro de-
creto, di aggiustarla. Tutto questo ci è
stato negato”.
PATUANELLI
“SUIRIFIUTI
RESPINTA
OGNINOSTRA
PROPOSTA”
In dissenso Il presidente M5S Giuseppe Conte FOTO LAPRESSE
I5Ssismarcano:
c’èl’inceneritore,
astenutiinCdm
l
FRANCOTIRATORE
GLI“ENERGUMENI”
CHEIMPONGONO
ILPENSIEROUNICO
»AntonioPadellaro
C
apita di non trovare la parola
giusta per descrivere un com-
portamento, un atteggiamen-
to.Viscervellate,compulsateildizio-
nario,poileggeteunarticoloedecco-
la lì bella che servita: energumeni. È
il termine usato da Michele Serra,
domenica scorsa su Repubblica, a
proposito degli “energumeni che
prendono il sopravvento sui ragio-
nevoli”, nel fronte ampio “che vuole
fermare Putin, proteggere gli ucrai-
ni, evitare che la guerra degeneri,
consolidare l’Europa”. Possibile, si
chiede, che “qualunque parola spesa
aldilàdell’indignazioneeticaedella
voglia di menare le mani è ‘intelli-
genza col nemico’”? Mi guarderò be-
ne dal tagliuzzare una frase qui e u-
nalàperadattarleaciòchepiùmifa
comodo anche perché fin dal primo
giorno di guerra mi sento sopraffat-
to non dalle certezze che non ho, ma
dalle domande che si fanno un po’
tutti(tranneglienergumeni):quan-
do finirà questo inferno e perché c’è
chi vuole che non finisca? Oltre a es-
seredominatodallavogliadimena-
relemani,l’energumenosicomporta
spesso da vile. Sempre pronto a bul-
lizzare, spalleggiato da altri bulli,
quellocheritienel’avversariopiùde-
bole – il “professorino” da deridere o
da iscrivere seduta stante al partito
diPutin–questogradassodatalkta-
ce prudentemente se i medesimi con-
cetti – di chi, per esempio, chiede più
trattativaemenoarmiagliucraini–
vengono espressi da personaggi del
mainstream o delle istituzioni da-
vanti ai quali il nostro eroe scatta
sull’attenti. Infatti, non si azzarde-
rebbe mai a dire a gran voce che il
professor Luca Ricolfi “è al soldo dei
russi”,soloperchésostieneche“gliin-
teressi europei non sempre coincido-
no con quelli americani”. Chissà se
Serra cita il pensiero diverso di
un’altrafirmadiRepubblica,quasia
smentire la presenza di “energume-
ni” nelle stanze accanto alla sua.
Leggete ora queste due frasi: “Una
volta terminata la Guerra fredda, e-
ranecessarioidentificaregliinteres-
si comuni tra europei e russi. Creare
unsistemadisicurezzaedidifesaco-
mune fondato sugli interessi vitali
dieuropei,russieamericani”.Oppu-
re: “L’errore fu aver portato la vec-
chia Nato ai confini con la Russia”.
Chi l’ha detto? Alessandro Orsini a
una tv putiniana? Oppure il presi-
dente della Consulta, Giuliano A-
mato in un’intervista al Venerdì?
SULL’ATTENTI
BULLIZZATO
SOLO CHI
È FUORI DAL
MAINSTREAM
Il sesto
pacchetto
La presidente
della
Commissione
Ursula von der
Leyen ANSA
LALITE•LanormasuRoma
10 l CRONACA IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022
»NatasciaRonchetti
L’
ultimarispostadiE-
ma, l’agenzia euro-
pea del farmaco, ri-
sale al 26 aprile, po-
chigiornifa.ComunicaaEn-
zoIapichinoeadAntonioPe-
trongolo, legali dell’associa-
zione di promozione sociale
Istanzadirittiumani(l’Idudi
Novara), di aver bisogno di
più tempo. Almeno 30 gior-
ni, in base al regolamento. Il
carteggio tra l’agenzia e i due
avvocati è già fitto e com-
prende però anche una mail,
datata 9 febbraio, con la qua-
le Ema ha già opposto il di-
niego a produrre il primo P-
sur (rapporto periodico di
aggiornamentosullasicurez-
za) e le relazioni intermedie,
sempre sulla sicurezza, non
avendo individuato nessun
interesse pubblico prevalen-
te sulla tutela del “processo
decisionale”, che sarebbe
pregiudicato dalla divulga-
zione dei documenti. Solo
che in ballo ci sono i vaccini
controilCovid.E,appunto,la
loro sicurezza ed efficacia.
I DUE LEGALI, per ottenere i
rapporti, hanno già fatto ri-
chiesta di accesso agli atti ad
Aifa, l’agenzia nazionale del
farmaco, e al ministero della
Salute, senza ottenere nulla.
Poca trasparenza? Di certo
c’è la denuncia-querela pre-
sentatadaIdu,insiemeall’as-
sociazione Dus (Diritti uma-
ni e salute), alla Procura di
Roma. È contro Aifa, mini-
stero, Comitato tecnico
scientifico, Istituto superiore
di sanità. Con sette ipotesi di
reato: si va dall’omissione di
atti d’ufficio all’abuso d’uffi-
cio, dalla falsità ideologica al
falsoinattopubblico.Sì,per-
ché l’autorizzazione ai vacci-
ni sviluppati da Pfizer-Bion-
tech, Moderna, Astrazeneca
eJohnson&Johnsonècondi-
zionata alla produzione della
documentazione richiesta,
che deve essere presentata
dalle stesse case farmaceuti-
che. Lo ha stabilito la stessa
Aifa, con la determina con la
quale, il 23 dicembre del
2020,hadatoilvialiberaaP-
fizer. Il Psur doveva essere
presentato entro sei mesi
dall’autorizzazione, le rela-
zioni intermedie di sicurezza
entro gennaio, marzo, aprile,
luglio del 2021. Ferma re-
stando la relazione finale, at-
tesa per dicembre del prossi-
mo anno.
“QUEI REPORT sostanzial-
mente non ci sono”, dicono i
due legali, che hanno anche
chiesto il sequestro preventi-
vo e conservativo dei vaccini
su tutto il territorio naziona-
le.“Sel’autorizzazionecondi-
zionata era funzionale a un
ciclo vaccinale e non abbia-
mo ulteriore documentazio-
ne sulla sicurezza – osserva
GiusyPace,presidentediIdu
–, come è stato possibile in-
trodurre l’obbligo dei vaccini
pergliover50edestenderela
vaccinazione anche ai bam-
bini?SuqualibasiAifa,ilmi-
nistero, il Cts hanno fornito
pareri?”.IdueDuscitengono
a precisare di non essere né
t
ANTI-COVID SEGRETO
“Dati dei vaccini proprietà
dellecasefarmaceutiche”
ESPOSTO CONTRO AIFA, MINISTERO E CTS C’è la querela di due associazioni
dopo la risposta dell’ente regolatorio che nega la richiesta di trasparenza
negazionistinéno-Vax.“Nel-
lanostraassociazionecisono
guariti e vaccinati: medici,
insegnanti, infermieri – pro-
segue Pace –. Siamo 320 i-
scrittieoperiamoalivellona-
zionaleperlatrasparenzade-
gli atti: non è stata una deci-
sione improvvisa”. Per esem-
pio: hanno chiesto a tutte le
Regioni quanti hanno con-
tratto il virus nonostante la
vaccinazione. Solo il 20% ha
risposto. “Ci hanno fornito
documentazionecompletala
Sardegna e la Puglia – spiega
Pace –, niente invece la Sici-
lia, la Lombardia e il Veneto.
Altre ci hanno consegnato
dati parziali, qualcuno ha ri-
sposto che il lavoro sarebbe
statoimmane. Cosa che ci ha
confermato la nostra im-
pressione:inumerivengono
strumentalizzati”. Nel frat-
tempo qualcosa da Ema –
che non è stata denunciata
essendo un ente sovranazio-
nale – è arrivato: lo studio di
comparazione per lotti. Una
nota tecnica che però non ri-
portadatisullasicurezza,di-
cono gli avvocati.
MA COME si è arrivati a que-
sto? La prima a essere inter-
pellata è stata Aifa, lo scorso
29novembre.Larisposta,un
mese dopo, è arrivata dal di-
rettore generale Nicola Ma-
grini: i rapporti periodici di
sicurezzaelerelativerelazio-
ni intermedie, “hanno natu-
ra riservata e rappresentano
dati di proprietà delle azien-
de titolari delle autorizza-
zionialleimmissioniincom-
mercio”. E in ogni caso la do-
mandanonpuòessereaccol-
ta, perché, scrive Magrini,
“Aifa non detiene la comuni-
cazione richiesta”. Giovanni
Rezza, direttore generale
della prevenzione del mini-
stero,invece,silimitaaelen-
care, il 2 febbraio di que-
st’anno, “le misure eccezio-
nali di trasparenza” sui vac-
cini che Ema sta implemen-
tando. Il riferimento, dun-
que, è l’agenzia europea, che
però declina.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
P
rove tecniche da post-Covid
in Italia, che da ieri ha ab-
bandonato quasi del tutto il
green pass e cancellato molti
obblighi sulle mascherine. Aldilà
della fine delle norme però, il
Paese – segnato da oltre due an-
ni di pandemia – si scopre ancora
prudente. Da Milano a Roma la
quotidianità de-
gli italiani non
sembra affatto
cambiata: in
tanti indossano
comunque Ffp2
o chirurgiche
nonostante l’u-
so dei dispositi-
vi di protezione
non sia più ne-
cessario all’a-
perto, compresi
gli stadi o gli e-
venti culturali, e
in alcuni posti al
chiuso, come
bar e ristoranti,
mentre negli uf-
fici pubblici le mascherine resta-
no solo raccomandate. Diverse
aziende hanno persino deciso di
prolungarne l’obbligo: allo stabi-
limento della Perugina i cosid-
detti Dpi dovranno essere utiliz-
zati per tutto il mese di maggio. I
nuovi casi ieri sono stati 18.896
con altri 124 morti e ritornano ad
aumentare (forse effetto del
weekend di Pasqua) i ricoveri:
+2 in terapia intensiva e + 56 in
reparto ordinario.
Intanto la Danimarca da ieri è
il primo Paese al mondo sospen-
dere il suo programma di vacci-
nazione contro il Covid-19: “L’e-
pidemia si è fermata”.
ADDIO GREEN PASS
VIA I DIVIETI, PERÒ
SALGONO I RICOVERI
DALL’OMS A TREVISO L’EX FUNZIONARIO VA IN UNA ULSS. LA REGIONE DENUNCIA CRISANTI
IlVenetodiZaiaassumeZambon
t
PRIMA ONDATA
»AlessandroMantovani
“S
no contento di ritrovare un la-
voro, sorpreso per il clamore
vistochedelCovidoggisiparla
come di un incidente imprevedibile e
non prevenibile. Se tanti mi chiamano
è perché la gente cerca ancora risposte
sulla prima fase della pandemia, sul
pianomaiaggiornatoenonapplicato”,
dice Francesco Zambon, l’ex funziona-
rio dell’Oms di Venezia che si dimise
per difendere il suo rapporto del mag-
gio 2020 An unprecedented challenge:
Italy’s first response to Covid-19, che
metteva in luce alcune carenze di quei
mesi e fu subito ritirato, per quanto
contenessesoloaggettivicome“impre-
parato” e “caotico” mentre i giornali
scrivevanodatempodellasorveglianza
FOTO LAPRESSE
SOTTOVARIANTI
SPAVANTANO
ILSUDAFRICA
I CASI di Covid-19
“triplicano in Sudafrica e
crescono i ricoveri.
Quest’impennata mette
il Sudafrica di fronte a
una possibile quinta
ondata, collegata alle
sottovarianti Ba4 e Ba5”.
Lo ha twittato Eric Feigl-
Ding, epidemiologo
statunitense
attivata in ritardo, dei ventilatori che
mancavanoedelsistemasanitariospe-
cie lombardo travolto dal virus.
Il veneto Zambon, senza lavoro da
mesi,havintounaselezioneperlaUlss
di Treviso dove guadagnerà molto me-
no che all’Oms per occuparsi di servizi
sanitari territoriali. Secondo indiscre-
zioni che l’interessato non conferma,
daràunamanoaiprogetticoncuiilpre-
sidente leghista Luca Zaia accompa-
gneràlariformaprevistanelPnrr,inu-
naRegionechehaunafortetradizione
nellecuresulterritorioeaffrontòlapri-
ma ondata assai meglio della vicina
Lombardia, pure leghista. “Zaia – ri-
corda Zambon – fu l’unico con Fratelli
d’Italia, a darmi solidarietà”. Del resto
Zambon era molto vicino a Domenico
Mantoan, già capo della Sanità veneta
poichiamatodaRobertoSperanzaalla
guida di Agenas.
L’exfunzionarioOmsattenderispo-
ste dalla Procura di Bergamo, che pri-
ma o poi deciderà cosa fare su piani
pandemici, zone rosse mancate e pre-
suntesottovalutazionidigovernoeRe-
gione. Intanto ha fatto causa all’Oms e
deve difendersi da Ranieri Guerra, già
direttore generale aggiunto dell’Oms
inviato in Italia nella primavera 2020,
che intervenne sul rapporto e chiede i
danniancheallaRaiperiservizidiRe-
port.Iduehannoscrittolibri(Zambon
Il pesce piccolo per Feltrineli, Guerra
Bugie, verità, manipolazioni per
Piemme)esisonoreciprocamentefatti
causa anche su quelli. Un gran pastic-
cio e un mezzo incidente diplomatico
tral’OmseRoma.“MaancheLancetha
criticato l’Italia”, ricorda Zambon.
La Regione Veneto, scrive l’Espres-
so, ha invece presentato un esposto
contro un altro protagonista dei quei
mesi, Andrea Crisanti, docente di Mi-
crobiologiaaPadovaeautorenel2020
del celebre studio sugli asintomatici
contagiosi di Vo’ Euganeo, prima della
clamorosa rottura con Zaia. Il tema è
quello dei tamponi rapidi acquistati
dalla Regione e l’eccesso di falsi nega-
tivi evidenziato da Crisanti. La Procu-
ra, che ha chiesto l’archiviazione, ha
mandato gli atti alla Corte dei conti
perchévalutii27milaeuropagatidalla
Regione all’avvocato autore dell’espo-
sto.CrisantieZambon,perquantoen-
trambi critici sulla gestione del Covid,
non si amano. E proprio Crisanti è il
consulente dei pm di Bergamo.
12 l PIAZZA GRANDE IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022
Inviate le vostre lettere (max 1.200 battute) a: il Fatto Quotidiano
00184 Roma, via di Sant'Erasmo n° 2 - lettere@ilfattoquotidiano.it
NONC’ÈDICHE
Ciòcherealmenterispondeaunbisognodelpubblico
alla fine vincerà (Giorgio Gori, direttore di Canale 5,
1991).
Ora tocca a noi (Giorgia Meloni, 30 aprile 2022).
C
om’ènoto,nell’Italiarepubblicanalosdogana-
mento dei fascisti comincia subito, sia con il
reimpiego nei servizi segreti delle spie dell’O-
vra, ben viste dai servizi americani e inglesi in
funzioneanticomunista(unopertutti,GuidoLeto,ca-
po dell’Ovra: nel 1948 Federico Umberto D’Amato lo
incaricò di riorganizzare i servizi segreti italiani) (D’A-
mato,unpoliziottochenel1943eraunagentedell’Oss,
iserviziUsa,poifececarrieranell’Ufficioaffaririservati
finoadiventarnecapo,promosselastrategiadellaten-
sione,depistòleindaginisull’eversionedidestra,eoggi
èindicatodallaProcuradiBolognacomeunodeiman-
danti, organizzatori o finanziatori della strage alla sta-
zionediBolognadel1980insiemeconGelli,Ortolanie
Tedeschi); sia con la mancata epurazione di politici,
magistrati, funzionari, intellettuali e giornalisti fasci-
sti,moltideiqualigodetterodiunasecondavita,anche
questabaciatadallafortuna(unopertutti,GaetanoAz-
zariti,fraiprotagonistidellacostruzionelegislativadel
regime fascista, nonché firmatario del Manifesto della
razza e presidente del cosiddetto “Tribunale della raz-
za”:nel1943funominatoministrodiGraziaeGiustizia
da Badoglio; nel 1946 capo di gabinetto dal guardasi-
gilli Togliatti; nel 1955 giudice costituzionale dal pre-
sidente Gronchi; e nel 1957 divenne presidente della
Corte costituzionale). Benché non sia affatto facile se-
lezionaredallosconfinatomaredidolorechegliuomini
si procurano reciprocamente nella storia del mondo
(guerre, omicidi, torture, annientamenti), le atrocità
chevengonoperpetratedapiùdicinquant’annicontro
i telespettatori italiani, fra le tappe che hanno portato
dall’8settembreaipanerigicicommossisull’eroicobat-
taglione nazista Azov da parte di Gramellini, Ferrara e
Vespa,scelgosenzaincertezzel’episodiochepiùdiogni
altroassunseinsésensoeprospettiveditaliatrocità:la
puntatadelMaurizioCostanzoShowtrasmessadaCa-
nale 5 martedì 5 novembre 1990.
Gli ospiti.Interamente dedicata al risorgente feno-
menoeuropeodelneonazismo,lapuntatadiquellasera
aveva come ospiti: Frank Hubner, presidente di Deut-
scheAlternative,organizzazioneneonazistasortanella
Germaniaoccidentale;MarioPrill,skinheaddiBerlino
est; Vinfried Priem, ideologo neonazista di Berlino o-
vest; Bernard Henri Levy, filosofo francese; Giuliano
Zincone, editorialista del Corriere della Sera; Enrico
Mentana, neo-direttore del Tg5; Alberto Jacoviello, e-
ditorialistadiRepubblica;eVincenzoCarchedi,mura-
torecalabreseemigratoinGermania,recentevittimadi
un’aggressione da parte di skinhead a Hockenheim.
Lepremesse.1)Inaperturadiprogramma,Costan-
zo ricorda la regola del gioco: tutti in democrazia pos-
sono parlare. 2) Dopo mezz’ora di dialogo pacato fra
Costanzo e Hubner, durante il quale questi ha modo di
esporreinmododivertenteleproprieteorieneonaziste,
Levy è il solo a capire cosa non sta funzionando, e in-
terrompequellaconversazione.Costanzoglicedelapa-
rolaaffinchéLevypossaconfutareletesidiHubner,ma
Levy si rifiuta di farlo, perché le idee di Hubner, le idee
naziste, hanno causato 6 milioni di morti. La Storia ha
già giudicato quelle idee, che non possono pertanto
rientrarenelcampodell’argomentazione,cosacheevi-
dentementeCostanzoeilsuoco-autoreSilvestrihanno
deciso di ignorare. (1. Continua)
Da Giordano Bruno
alle calunnie di oggi
Estrapolare frasi dal contesto
complessivo di un ragionamento
fattodaproposizioniarticolateèil
metodoanticodellacalunnia.Ri-
leggersi gli atti del processo a
Giordano Bruno per capirlo. Gli
inquisitori, compreso Bellarmi-
no,prendevanoleoperediBruno
e ne estrapolavano frasi staccan-
doledalsensocomplessivodell’o-
pera. Questo metodo tremendo
dellaControriformasièdiffusoin
Italia e ancora oggi ne paghiamo
lenefasteconseguenze.Èilmeto-
doincisivoeraffinatodellacalun-
nia.OrachiaramenteOrsininonè
GiordanoBruno,maneisuoicon-
fronti si sta applicando lo stesso
pernicioso metodo. Tante rifles-
sioni di Orsini non sono da me
condivise, altre sì. Ma deconte-
stualizzarloinmodocostanteèdi-
sonesto,calunniosoeperfido.Sti-
le di guerra.
LUIGI VAVALÀ
Stiamo violando
l’articolo 11 della Carta
Non sono un costituzionalista,
masolounpiccoloeinsignificante
operaiodell’indotto“scandiccine-
se” della pelletteria. Ma sono
dell’idea che l’articolo 11 della no-
stra Costituzione è stato scritto in
manierachiaraproprioperevita-
releforzaturedeifurbastrichevo-
glionointerpretarlo.Mandarear-
mi per una guerra di difesa qual è
quella giustamente fatta dagli u-
craini significa considerare la
guerra (di difesa o offesa che sia)
come mezzo per risolvere le con-
troversie internazionali. Perché
allora non mandiamo armi pe-
santi anche ad altri Paesi che vi-
vono situazioni simili all’Ucrai-
na? Draghi deve operare nell’in-
teressenazionaleequell’interesse
è la Pace! E dato che una volta af-
fermò da premier che a lui nella
vita è sempre riuscito quasi tutto
bene,allorapretendochesiimpe-
gniacercareditrovarelasoluzio-
ne a questa situazione assurda e
pericolosa. La soluzione sono la
diplomazia e la Pace.
GIANLUCA GRAZIANI
Cercano lo scontro
per restare al potere
Mi sta sorgendo un terribile so-
spetto,macredodinonesserel’u-
nico ad averlo. E cioè che tutta la
manfrina di Draghi (dare armi
pesanti all’Ucraina, stare sull’at-
tentidifronteaBiden,ilnoalpa-
gamento in rubli, la fiera opposi-
zioneaPutin)nonsolofiniscaper
scatenarelaguerranellaqualeen-
treremo senza neppure accorger-
cene, ma che ciò sia proprio volu-
to:infattil’articolo60dellaCosti-
tuzione italiana, che nessuno or-
mai rispetta, potrebbe invece es-
sere molto vantaggioso per gli at-
tuali leader e in particolare per il
premier. Infatti esso afferma che
in caso di guerra si possono pro-
crastinare le elezioni politiche si-
nedieanchesesièafinemandato.
Sento puzza di bruciato.
ENRICO COSTANTINI
Camera e Senato
non contano più nulla
In pratica, l’attuale emargina-
zione della sovranità popolare
dimostra che si è rinunciato alla
funzione,infavoredellafinzione
parlamentare.
MAX RIZZOTTO
La sinistra si vergogni
per la censura continua
Romano Mussolini, considerato
unvalentepianistaJazz,neiprimi
anni sessanta del Novecento suo-
nò alla Casa della Cultura di Li-
vorno, gestita da un’amministra-
zione comunista. Perché nel XXI
secolo l’attuale amministrazione
comunaledisinistranonpermet-
te al professore universitario A-
lessandro Orsini di parlare nel
teatro Goldoni della mia città u-
tilizzandounassurdocavillo?Co-
me cittadino mi sento profonda-
mente oltraggiato dalla tracotan-
za del Pd (Partito democratico?)
checoerentemente,aquestopun-
to, dovrebbe schierarsi a destra
sugli scranni parlamentari.
MARIO PEROSSINI
La figuraccia di Franco
davanti alla Pignatti
Un sincero grazie al direttore per
aver difeso la pacifista, papista e
nonviolentaMartinaPignattiea-
ver deplorato il famoso giornali-
sta Massimo Franco che l’accusa-
va di essere un’ingenua utopista.
GiustamentevienedettocheaOt-
toemezzo“ilpompierinodellase-
ra M. F. ha rischiato la sincope”.
Aggiungerei che l’illustre com-
mentatoredelCorriereharicevu-
to dalla quasi sconosciuta Marti-
na una lezione di giornalismo,
quandoglihafattorilevareunto-
no nuovo nelle espressioni del
Presidente della Repubblica che
invitava a richiamarsi allo spirito
di Helsinki, ignorato dalla sua
dotta disamina cerchiobottista
dallostileliberal-borghese.All’in-
vito della Martina di andarsi a ri-
leggere il testo di Mattarella, è e-
splosoindispettito,quasichesolo
lui sapesse leggere e interpretare
beneitesti.Ilbellochelaserado-
po Mieli ha fatto lo stesso rilievo
della Pignatti. Speriamo che la
gaffe serva da lezione al “minimo
Franco”. In Italia esiste ancora
gente democratica che non si fa
condizionare da giornalisti “voce
del padrone”.
FABRIZIO TRUINI
L’assurda propaganda
sul battaglione Azov
C’è una questione che mi preoc-
cupa molto (come se tutto il resto
fosse a posto): mi riferisco al bat-
taglione Azov. Parlando di questo
specifico argomento premetto
che dovremmo tutti comprende-
re che non esistono “opinioni”,
perchéstiamocorrendoungrosso
rischio.Sistaoffrendoalmondo,a
livellodipropaganda,l’immagine
eroica di un corpo neonazista.
Nessuno nega che i facenti parte
delbattaglioneinquestionesiano
dentrolaguerra,mailpuntoè:fi-
noachepuntovogliamospingerci
con la propaganda? Fino a desi-
gnarecomeeroichelottanoperla
“libertà” tutti, indiscriminata-
mente? In questo caso si tratta di
una orrenda mistificazione. Il
battaglione Azov è dichiarata-
mente nazista ed esplicitamente
negazionista della Shoah. Davve-
rosivuolearrivareatrattarlicome
“eroi”dellalibertà,soloperchéso-
noinguerra?Davverosistannoe-
quiparando ai neonazisti i com-
battenti arruolati nell’esercito u-
craino (magari a forza) che lotta-
no contro un invasore? Si vuole
davverocheinazisti,allafine,ven-
ganolegittimatiericonosciutico-
me “liberatori” o “martiri”? Tutti
gli irresponsabili che fanno bassa
propagandaabuonmercatostan-
no commettendo un errore stori-
co imperdonabile.
GIANLUCA PINTO
IL NEONAZISMO SPIEGATO
IN TV DAGLI SKINHEAD:
È IL METODO COSTANZO
DaBari“SindacoDecaro,ildegrado
nonsicontrastaconpavéegiostrine”
LODICOALFATTO
GENTILE “FATTO QUOTIDIANO”, vi scrivo
per segnalare un caso di degrado e povertà e-
strema in pieno centro murattiano a Bari. L’e-
pisodioèavvenutoqualchegiornofa,lasera20
aprile: alcuni residenti hanno trovato un mi-
grante di origini africane che si cibava dalle bu-
ste dell’immondizia nell’indifferenza di tutti e
nascosto dall’oscurità, come se fosse una sua
routine quotidiana. Vi allego qualche foto.
Io allora ho offerto un pasto al signore, invitan-
dolo però a non ripetere più quel gesto in fu-
turo.
Con queste poche righe voglio anche lanciare
unmessaggioalsindacoAntonioDecaro,cheè
intentoaproseguireil“restyling”dipiazzaUm-
bertoI(sempreincentroaBari,ndr),spenden-
do probabilmente milioni: vorrei fargli notare
che non è solo rifacendo i pavimenti, le panchi-
ne o le giostrine che la situazione di degrado in
centrosirisolverà.Intanto,lefamiglieconbam-
bini continueranno a preferire altri giardini.
ANTONIO L.
In pieno centro Un clochard vive tra i rifiuti
DANIELELUTTAZZI
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IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 PIAZZA GRANDE l 13
IL PARLAMENTO SI ESPRIMA
SULL’ESCALATION MILITARE
FRANCOMONACO
IDENTIKIT
I
l peso politico di Fratelli d’Italia sta tutto nel mi-
nuto surreale di comizio di Giorgia Meloni, giun-
to al termine della convention dei giorni scorsi a
Milano: una sorta di ciliegina coatta sulla torta
rancida della vecchia destra.
NEL VIDEO, TRA I PIÙ TRUCIDI e imbarazzanti degli ul-
timi anni, c’è Giorgia Meloni che sfotte con consueta
diversità democratica i giornalisti per le domande
(secondo lei) sceme ai delegati. Domande tipo que-
sta. “Senta ma… questa maglietta scura che porta…
poi… perché è vero eh… questa maglietta scura che
portaèunomaggioallecamicienere?”.Una“battuta”
inutile e paracula, che non fa ridere ma che alimenta
la furbata narrativa della Meloni, secondo la quale o-
gnidomandasulfascismopresenteinFratellid’Italia
sia da considerarsi anacronistica. L’eterno buttare la
palla in tribuna di Donna Giorgia, che è sempre lì a
cercarelamatrice,difendereleValcepinaechiedereil
girato integrale a Piazzapulita.
Questa “battuta”, però, è
stata sufficiente perché il
“pubblico” esplodesse in
un entusiasmo fragoro-
so. Stupita lei stessa dal-
lapropriaresascenica,la
Meloni ha a quel punto
accompagnato gli ap-
plausi montanti con un
campionario di facce e fac-
cette a metà strada tra Martufel-
lo, Mister Bean e Barbara D’Ur-
so. Per quaranta (!) secondi non
ha detto nulla, ma inanellato u-
nicamente gesti e smorfie da o-
steria.Unasortaditrionfoparos-
sistico della poracciata caciotta-
ra, con la Meloni che ridicolizza-
va il problema-fascismo e il pub-
blico che applaudiva eccitatissi-
mo.Èscattatapurelastandingo-
vation, con la gente a spellarsi le
mani neanche avesse avuto da-
vanti Gassman o Proietti. Bei
momenti davvero.
Giorgia Meloni ha il vento in poppa, grazie agli af-
fanni del governo Draghi, a una furbizia politica in-
negabile e a un Paese a maggioranza destrorsa, ma la
portata politica della convention meloniana è parsa
assai stitica. L’ennesimo intervento di un Vittorio
Feltri ormai oltre ogni caricatura immaginabile, e
dunque meritevole di cristiana misericordia, ha dato
lamisuradellivellodiunaclassedirigentequasisem-
pre avvilente.
Nonc’eraSalvini,perchéluieDonnaGiorgiamalsi
sopportano,manientepaura:Melonièprontaa“sal-
pare”anchesenzailcentrodestra,perchéilgovernola
attendeelapatrialachiama(eiaeiaalalà).Meloniha
anche imparato l’alfabeto, soprattutto la “M”, infatti
le sue priorità del Paese cominciano tutte con quella
lettera lì: “Mamma, merito, mare e marchio” (?). Già
soloperquesto,unpartitoguidatodacotantastatista
meriterebbe percentuali tabaccesche, ma in Italia il
nullamischiatoalnientepiaceeFratellid’Italiaèdata
attorno al 20 per cento.
Meloni sogna pure una scuola liberata dai sessan-
tottini(???)esenzabocciature(???),cosìlenuovele-
vesarannoancorapiùignorantieplasmabili.Ideeze-
ro e contenuti sottozero, ma per la Meloni tutto que-
sto coincide con una “nuova destra”. Le ha ben rispo-
stoBersani:“SuggerireiallaMelonidinonesagerare.
Hosentitodirechefa‘unacosanuova’.IosonoinPar-
lamento e le vedo le loro ‘proposte nuove’. Togliere il
Redditodicittadinanzaperfinanziarespesemilitari.
Evasione fiscale non se ne parla. No alla revisione del
catasto neanche a morire. No alla legge Zan. No al
Fine vita. I tamponi li deve fare solo la corporazione
dei farmacisti. Che poi, se vuole fare il capo del go-
verno dovrà giurare sulla Costituzione. Sarebbe sim-
patico che festeggiasse il 25 aprile ogni tanto. Queste
non sono ‘cose nuove’. Questo è un restyling di una
destra che abbiamo sempre conosciuto”. Amen.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ANDREASCANZI
A
Dio piacendo si
vanno moltipli-
cando le voci al-
larmate – e final-
mente trovano
qualche eco pub-
blica anche nei media main-
stream informati a una sorta di
pensiero unico che sembra co-
noscere solo il linguaggio delle
armi – per l’escalation militare,
culturale, verbale. Quella cui
Domenico Quirico – un corri-
spondente di guerra avvezzo a-
gli orrori di tanti conflitti san-
guinosi – ha dato nomi quali
“ebbrezza militarista”, “esalta-
zione collettiva”, “revival indu-
strial-guerriero”, “sconclusio-
nato dannunzianesimo fuori
tempo”.
DI CHI SIA LA RESPONSABILITÀ
primalosappiamoedèoffensivo
sospettarechenoncisiachiaroo
che si abbia esitazioni a prende-
re la parte della vittima ucraina.
Èsul“come”chesipuòedevedi-
scutere,nonsul“se”aiutarel’ag-
gredito. Non possiamo ignorare
che l’escalation ha prodotto una
svoltaecioèche,perdichiarazio-
ne delle stesse parti in conflitto,
l’obiettivononèilnegoziato,ma
lavittoriasulcampo,lasconfitta
del nemico. Naturalmente fa-
cendo ricorso a un sofisma: ele-
vareillivellodelloscontroarma-
to al fine di ottenere la pace, ne-
goziando da posizioni di forza.
Nondobbiamoaverepauradelle
parole, ma confrontarci con la
realtà: non è necessario conve-
nire sulla cosiddetta “guerra per
procura” tra le grandi potenze,
Russiaeoccidente,maèinnega-
bilechetaleèlasostanza.Ovvero
chesemprepiùsifaravvicinatoe
direttoilconflittotraloroechela
posta in gioco, ben oltre l’Ucrai-
na, è la lotta per il dominio nel
nuovoordinemondiale.LaRus-
sia lo dimostra con i suoi com-
portamenti, ma lo confermano
piuttosto esplicitamente ameri-
cani e inglesi.
Afronteditalemu-
tamento, di grado e di
natura, della guerra,
si pongono alcune
questioni ineludibili.
La prima: gli analisti,
sino a ieri, sosteneva-
no che non si deve
prendere troppo sul
serio la minaccia
dell’arma atomica. Al limite cui
cisièspintipossiamodircisicuri
che le cose stiano ancora così?
Che sia un mero bluff?
Seconda questione: abbiamo
giustamente stigmatizzato l’i-
pocrisia russa nell’esorcizzare la
parola “guerra”. Vogliamo rico-
noscere che ora ciò vale anche
per noi? Rifornendo armi sem-
prepiùsofisticateepotentiemi-
rando alla vittoria militare, co-
me altrimenti la vogliamo chia-
mare? Non senza implicazioni
sulpianodellacompatibilitàco-
stituzionale, sempre più stirac-
chiata, con il nostro articolo 11
dellaCostituzione.Laterzaque-
stione attiene alla discussione
tabù sulle cause remote del con-
flitto: ho l’impressione che pro-
prio l’angosciosa evidenza dello
sviluppo incrementale di esso
abbia indotto ora qualche voce
autorevole, informata e certo
non sospetta di anti-americani-
smo come quella di Giuliano A-
mato a confessare onestamente
di nutrire un senso di colpa e di
riconoscere l’errore della inop-
portuna estensione della Nato
(non della Ue) sino ai confini
della Russia. Tesi sino a ieri bol-
latacomeprivadifondamentoe
appannaggio dei de-
trattori dell’Occiden-
te inclini al giustifica-
zionismo della guerra
scatenata da Putin.
Quarto nodo: si di-
ce che noi possiamo
solo sostenere mili-
tarmente gli ucraini,
machetoccaalorode-
cidere se, quando e su
che basi disporsi a negoziare.
Non mi sfugge: l’argomento è
delicato, ma non va eluso. Con-
siderato che noi stiamo dalla lo-
ro parte, che ormai, fuor di ipo-
crisia, partecipiamo seppur in-
direttamentealconflittoechela
partitasièdilatataadismisura–
ilnuovoordinemondialeeaddi-
rittura lo spettro del conflitto
globale nel quale in gioco è non
meno che la sorte dell’umanità
–, non è fuori luogo osservare
che, pur in spirito di solidarietà
con il popolo aggredito, tocchi
ancheanoiragionareediscutere
(siachiaro:inprimisconloro)la
linea di comportamento da se-
guire. Del resto, già lo abbiamo
fatto, rifiutandoci, giustamente,
di acconsentire alla reiterata ri-
chiesta della no-fly zone che di-
schiuderebbe alla guerra mon-
diale.Comese,salvoquellimite,
il resto non ci riguardasse.
Quinto: riesce sempre più e-
vidente e forse va portata in su-
perficie, non dissimulata, la di-
vergenza di interessi strategici
(geopolitici,economici,cultura-
li) tra Usa e Regno Unito da un
latoeUedall’altro.Conlacuradi
distinguere anziché confondere
Nato e Ue. Se così non fosse che
sensoavrebbeinvocareretorica-
mentelaprospettivadiunadife-
sa comune europea? Posto che,
comesièdetto,indiscussioneèil
nuovo ordine mondiale e che il
nostro approccio sarebbe di
stampo multipolare, come non
rilevare la contraddizione della
contestualità della missione di
Guterres a Mosca e a Kiev con il
megaverticeNatodiRamstein?
Onu,Ue,Nato:siobiettachel’I-
talia non conta nulla. Può darsi,
maciònonciesimedaldoveredi
dire la nostra dentro organizza-
zioni internazionali delle quali
siamo formalmente membri.
Certizelantiesegetidellasecon-
dapartedelricordatoarticolo11
che autorizzerebbe la fornitura
di armi al conflitto non sembra-
no altrettanto solleciti e loquaci
sulpunto,prescrittoappuntoda
quella norma.
Ha ragione chi chiede di di-
scutere di tutte queste cose in
Parlamento. Se non ora quan-
do? Davvero possiamo conten-
tarci di una remota deliberazio-
necircal’inviodiarmileggere,il
1° marzo scorso, a meno di una
settimana dall’inizio dell’inva-
sione, senza un confronto alto
sulmondochesarà?Comeigno-
randochelaguerrahapresoben
altra piega, dimensione, porta-
ta. Sarebbe una palese contrad-
dizioneconlanostrarivendicata
differenza (Occidentale) rispet-
to ai regimi autocratici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
A MILANO
UN COMIZIO
IMBARAZZANTE
E SLOGAN
VUOTI: “MAMMA,
MERITO, MARE
E MARCHIO” (?)
La“nuovadestra”
dellaMelonièstitica
esagiàdivecchio
rebbe vergogna e discredito ai ministri della
Repubblica. Ancora una volta, non siamo qui
perdiredichecosasitratti.Sappiamoperòche
si tratta di qualcosa. Giunti a questo punto,
torniamo all’idea di partenza: prima di stabi-
lirechel’informazioneinItaliaèpiùliberache
in Russia sarebbe necessaria una ricerca em-
pirica che analizzi i contenuti della
comunicazione. D’altra parte, que-
sta era la critica metodologica che
MaxWeberrivolgevaaMarx,cioèdi
volergiungerealleconclusioni–l’e-
conomia è sempre il fattore più im-
portante – prima di avere condotto
le dovute ricerche. E se poi venisse
fuoricheuncertofenomenostorico
è stato condizionato più dalla reli-
gione o da una battaglia che dall’e-
conomia? Come possiamo saperlo
inanticipo?Noioccidentalisappia-
moinanticipochel’informazionein
tempo di guerra è più libera in Occidente che
nelle dittature. Ma come possiamo stabilirlo
prima di avere sottoposto a verifica empirica
una simile proposizione? Un modo potrebbe
essere quello di procedere per via autoritaria,
del tipo: “È più libera in Occidente e basta, al-
trimenti sei un nemico della nazione!”. Ma lo
spirito scientifico è uno spirito anti-autorita-
rio, che non può non sospettare.
L’
idea che, in tempi di guerra, l’in-
formazionesiapiùliberanellede-
mocrazie occidentali che nelle
dittature andrebbe sottoposta a
verifica empirica. È ovvio che le
democrazieoccidentalisipresen-
tinocomeilluogodellalibertàassolutadell’in-
formazione. Resta il problema che l’informa-
zione può essere libera e, nello stesso tempo,
distorta.Dettopiùsemplicemente,ilfattoche
le persone siano libere di parlare non implica
di necessità che dicano cose corrispondenti al
vero. Molti uomini dicono liberamente cose
distorte. Sono libero di dire che i cani volano,
maquestononèvero.Lalibertàdiparolanon
implica la verità dei contenuti.
Dal momento che le comunità umane ten-
dono a rappresentarsi in maniera migliore di
ciò che sono, Marx, Nietzsche e Freud ci inse-
gnano a coltivare il sospetto per diventare più
consapevoli dei condizionamenti che subia-
mo. Quali sospetti dovremmo nutrire oggi?
Non ci sono molti dubbi: dovremmo nutrire
fortisospettidavantialtentativodiimporreu-
nasolanarrazionedellaguerrainUcraina.Ge-
neralmente, le comunità umane impongono
unarappresentazioneunicadellarealtàquan-
do hanno qualcosa da nascondere. Siccome i
comportamenti immorali sono incompatibili
conlerappresentazionipositivedelSé,igover-
niimpongonounsolomododipensare,talvol-
ta con la violenza, talaltra con tecniche assai
sofisticate, quando hanno qualcosa da na-
scondere.Insintesi,imaestridelsospettonon
sono importanti per le loro conclusioni, che
potrebberoesseresuperatedaltempo,maper
ilmetodocheciconsegnano.Chivuoleimpor-
reunsolomododipensarehasem-
pre qualcosa di turpe da celare.
Conriferimentoall’Ucraina,po-
tremmo domandarci quali siano le
eventualiturpitudinicheilgoverno
Draghi e l’Unione europea vorreb-
bero nascondere, ma a noi non in-
teressa dare una risposta in questa
sede. Il nostro interesse è quello di
lanciareunallarme.Unavoltachia-
rito quale sia il principio alla base
della scuola del sospetto, possiamo
cogliere un grande paradosso ita-
liano.Tuttelepersonecomunipar-
lano dell’invio delle armi in Ucraina. Gli ita-
liani ne parlano dappertutto: nei bar, per le
strade,infamiglia.L’unicoluogoincuiquesto
argomento è proibito è il Parlamento, il luogo
supremo preposto a questo tipo di dibattito.
Ne consegue che il governo Draghi, che cerca
diimpedireladiscussioneaMontecitorio,de-
ve avere qualcosa da nascondere, qualcosa di
immorale, qualcosa che, se rivelato, procure-
CHE GUERRA
LA NARRAZIONE
UNICA
DI DRAGHI, UE,
USA & C.
NASCONDE
MAGAGNE
ALESSANDROORSINI
PregiudiziL’informazioneèpiùlibera
inOccidentechealtrove?Èdavalutare
NUOVOATLANTE
IN AULA
OCCORRE
UN DIBATTITO
PUBBLICO, NON
ALTRE ARMI
Il Fatto Quotidiano 03 Maggio 2022.pdf
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Il Fatto Quotidiano 03 Maggio 2022.pdf

  • 1. Martedì 3 maggio 2022 – Anno 14 – n° 120 e 1,80 – Arretrati: e 3,00 Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 y(7HC0D7*KSTKKQ( +?!z!,!"!% a 1,80 - Arretrati: a 3,00 - a 12 con il libro “Io posso” a 1,80 - Arretrati: a 3,00 - a 12 con il libro “Io posso” a1,80 - Arretrati: a3,00 - a11,70conillibro“Casamonica” L’ovvio dei popoli »MarcoTravaglio S iccome, nel cretinismo col- lettivodegliscemidiguerra, anche le ovvietà diventano eversive,cicorrel’obbligodiriba- dirne alcune. 1) Intervistare per primi il ministro degli Esteri rus- soLavrovdopol'invasionedell’U- craina, come ha fatto Zona Bian- ca su Rete 4, non si chiama “onta per l'Italia”, come dice BaioLetta: sichiama“scoop”.2)Sepoiilcon- duttoreriesceanonfargliunaso- la domanda degna di questo no- me, è un’onta non per l'Italia, ma per il giornalismo, peraltro tutt’altro che eccezionale: l'inter- vistasenzadomandealpotentedi turno è la regola in Rai e in Me- diaset e quella con domande è l’eccezione. 3) Non c’è ragione al mondo che consenta ai politici o al Copasir di occuparsi di un’in- tervista (con o senza domande): l’unico ente autorizzato a farlo è l’Ordine dei giornalisti, o meglio losarebbesedadecenninoncon- sentisseaitrombettierideipoten- ti di raccontare balle trincerati dietro l’apposito tesserino; il Co- pasir esercita il controllo parla- mentare sui nostri servizi segreti, non sui giornalisti italiani né sui ministri o i giornalisti russi da lo- rointervistati(che,fral’altro,non si vede cosa possano spiare colle- gandosi con le tv italiane). 4) Spiegare un evento storico non significa giustificarne l’auto- re. Se Orsini ricorda che Hitler non aveva alcuna intenzione di scatenarelasecondaguerramon- diale, non sta giustificando il führer,ilnazismo,lesueguerreei suoiorrendicrimini,nécommet- tendo una “gaffe”, come scrivono gli storici della mutua sui giorna- loni: sta dicendo un’ovvietà, illu- strata anche dallo storico Ales- sandroBarberonellabreveeillu- minante lezione “Come scoppia- no le guerre” (su Youtube). E cioè che, avendola fatta franca nel 1938 con la presa dell’Austria e dei Sudeti, Hitler s’illudeva che l’Europa l’avrebbe lasciato fare impunemente anche nel 1939 in Cecoslovacchia(erivinselascom- messa)einPolonia(elìperfortu- nasbagliòicalcoli,conl'interven- todellepurtitubantiParigieLon- dra). Lo stesso era accaduto nel 1914conlaprimaguerramondia- le, dopo l’attentato di Sarajevo e l’entrata in guerra dell’Impero austro-ungarico contro la Serbia, che innescò un effetto-domino volutodanessunoesubìtodatut- ti. È la storia di tutte le escalation belliche: i governanti raccontano frottole a sé stessi e ai propri po- poli,pensandodileggerenelpen- siero dei loro colleghi, che però non hanno pensieri autonomi perché sono tutti prigionieri del classico autobus impazzito che correindiscesaadaltissimavelo- citàenessuno,quandohapremu- to l’acceleratore, s’è accorto che i freni erano rotti. La differenza è chealloraleguerre,dopoqualche anno e decine di milioni di morti, finivano con dei vincitori e dei vinti. Oggi, nell’èra atomica, non ci sono vincitori, ma solo vinti. La cattiveria Boris Becker in carcere: 2 anni e mezzo per bancarotta fraudolenta. Ora potrà dare consigli a Renzi e Salvini per la prossima crisi di governo WWW.FORUM.SPINOZA.IT IL SINDACO DI POMEZIA “Ilsuoinceneritore Gualtierilofaccia vicinoalColosseo” q AMENDOLA E BISBIGLIA A PAG. 16 “L’ASSISTENTE”DIWALSER “Ilmioinfernosono debitiescartoffie nell’ufficiosvizzero” q DENTELLO A PAG. 18 » TASSI BELLICI E ALCOLICI Siamoinguerra ono?Dipende tuttodallospritz »AndreaVitali D avanti a uno spritz, seduti a un tavolino esterno, la discus- sione che inevitabilmente giungeanchealleorecchie di altri avventori verte su temi di stretta attualità. A PAG. 15 DENUNCEAMINISTEROECTS “Idatisuivaccini lihaBigPharma” q RONCHETTI A PAG. 10 BASE PACIFISTA La rivolta parte dall’Emilia Pd,BolognalaRossa siribellaaBaioLetta ASTENUTISull’inceneritore,poiiltemaarmi DlEnergia,i5Stelle inizianoasmarcarsi p I ministri 5S si astengono in Consiglio dei ministri sui nuovi poteri al sindaco di Roma, Gualtieri, che permetteranno la costruzione del termovalorizzatore. Conte: “Pretendo che Draghi dica un no all’escalation” q DE CAROLIS E PALOMBI A PAG. 8 - 9 p Nei circoli dem di Casalecchio di Reno, Sasso Marconi e al quartiere Pratello, dubbi e contrarietà all’invio di armi. Assemblee e dibattiti anche con i dirigenti. La vicesindaca Emily Clancy parla alla manifestazione pacifista di Santoro q BUONO A PAG. 6 - 7 LE NOSTRE FIRME. • PadellaroGlienergumenidaguerraa pag. 9 • MiniL’UemessaarischiodallaNatoa pag. 4 • MonacoSull’escalationvotil’Aulaa pag. 13 • OrsiniLastampainlibertàvigilataa pag. 13 • BizzarriDannievaccini,lungalistaa pag. 17 • ScanziLanuovadestragiàvecchiaa pag. 13 Ilgovernoportada6a14mldgliaiuticontroidannidellaguerra.Masull’energia esaltailfossileeirigassificatori,ascapitodellerinnovabili.EgliUsaringraziano SUPERMARIOCOMETOTÒ ORAKIEVLORICHIAMAAGLI ORDINI.EDELLASUAVISITA NONSIPARLAPIÙ.DICERTO C’ÈSOLOQUELLAABIDEN JOHNSON CON L’ELMETTO E IL CAMPO BoJo invia altri 360 milioni Mariupol, corridoi e bombe q GRAMAGLIA E GROSSI A PAG. 2 - 3 q MANTOVANI E MARRA A PAG. 6 UCRAINA-ITALIAIL3°DECRETOARMISIALLONTANAPERMANCANZADIOBICIETANK Draghi s’è venduto cannoni che non ha
  • 2. 2 l ESTERI IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 »GiampieroGramaglia L aGranBretagnamandaall’Ucrainaaltrearmie ulteriori aiuti militari per 300 milioni di ster- line.LaGermaniaapreinsedeUeaunembargo sull’import di petrolio dalla Russia. L’azione europeapro-Ucrainaeanti-Russias’intensifica,men- trelaTurchiasegnalache“ilprotrarsidelconflittoede- gli attacchi da parte della Russia rendono il negoziato più difficile”. Del nuovo pacchetto di aiuti britannici, cheincludearmipesanti,ilpremierBorisJohnsonfor- nirà dettagli nel discorso che farà oggi in video-colle- gamento al Parlamento di Kiev. Dall’inizio dell’inva- sione, Johnson è il primo leader straniero invitato a parlare alla Verkhovna Rada. Fra i punti del suo inter- ventoanticipatidaDowningStreet,dettaglisullenuo- veforniture:includonomissili a lungo raggio Brimstone e tanklanciarazziStormer;dro- ni con cavi per sollevare pesi e dare sostegno logistico a unità isolate; e, in risposta a specifi- che richieste del governo u- craino, una flotta di oltre una dozzinadiveicoliblindatispe- ciali modello Toyota Lan- dcruiser. Davanti al Parla- mento di Kiev, Johnson citerà Winston Churchill, esaltando la resistenza alla Russia come gloria suprema del popolo u- craino, e riprenderà il parago- ne già fatto dal presidente u- craino Zelensky parlando ai Comuni con l’epopea del Re- gno Unito contro l’aggressore nazista. “Questa è the finest hour, l’ora migliore, dell’U- craina, un capitolo epico della vostrastoriachesaràricordato e raccontato per generazioni”. IL DISCORSO di Johnson segue la visita a Kiev, domenica 1 maggio, della speaker della Camera Usa Nancy Pelosi. La delegazione ha incontrato Ze- lenskyeglihaconfermatoilso- stegno statunitense. L’Ue la- vora all’embargo sull’import di petrolio dalla Russia: Ro- bertHabeck,ministrotedesco dell’Economia e del Clima, ammette che l’embargo cree- rebbe problemi, ma – dice – “non colpirebbe l’economia nazionale nel suo insieme. È unonerepesantedasopporta- re, ma siamo pronti a farlo”. Armiall’Ucraina,sanzionialla Russia, il clima non è quello del negoziato. Anche il presi- dente turco Erdogan, lo am- mette, dopo avere spedito a Kiev il suo portavoce Ibrahim Kalin. Secondo fonti della dis- sidenza, il Cremlino progetta di fare sfilare 500 prigionieri di guerra ucraini alla parata della Vittoria il 9 maggio sulla piazza Rossa. Una decisione sarebbe presa in settimana. Sulterreno,leforzerussehan- no ripreso a bombardare l’ac- ciaieria Azovstal a Mariupol, dopo l’evacuazione dal sito, domenica, di un centinaio di civili. “Appena l’evacuazione dei civili è stata completata, il nemicoharipresoausarearmi d’ogni tipo”, racconta alla Cnn Denys Shleha, comandante della12°brigataoperativadel- la Guardia nazionale ucraina, secondocuinell’Azovstalvisa- rebbero ancora 200 civili, fra cui20bambini.Esplosioniso- no state ieri udite a Odessa, le bombe hanno centrato una chiesaeduccisounquindicen- ne.Leforzeucraineaffermano diaveredistruttoduemotove- dette russe classe Raptor vici- noall’IsoladeiSerpenti,utiliz- zando droni da combattimen- to Bayraktar. Per le autorità u- craine,1202corpisonogiàsta- ti recuperati nella sola provin- cia di Kiev. E la magistratura ucraina individua nel coman- dante di un’unità russa, Ser- t I PERSONAGGI Austin,Wallace,Volodin Trefalchicontrolapace »AlessiaGrossi D all’Ucraina “Stato terro- rista” agli Alleati “crimi- nali di guerra”; all’inva- sione di Mosca definita “can- cro” e il suo presidente “nazio- nalista etnico”; passando per “sostenere l’Ucraina con ogni mezzo” per “indebolire la Rus- sia”. Nelle parole rispettiva- mentedelcapodelParlamento russo Viacheslav Volodin, del ministrodellaDifesadelgover- no inglese, Ben Wallace, e del capo del Pentagono, Lloyd Au- stin, è rappresentata l’escala- tion di questa guerra orfana di diplomazia. I TRE FALCHI gareggiano ad al- zare i toni. “I Paesi occidentali, fornendo armi all’Ucraina, di- ventano parte del conflitto. Fanno di tutto affinché muoia- no gli slavi in Ucraina. Con le proprie azioni spingono il mondo verso la catastrofe: de- vono essere imputati come cri- minali di guerra”, ha detto ieri dal canale Telegram il presi- dentedellaDumachegiàaveva voluto alleggerire i toni chie- dendoil“congelamentodeibe- ni stranieri in Russia”. “Un’a- zione speculare”, l’ha definita Volodin, elogiando Gazprom perlostopalgasimpostoaBul- garia e Polonia. Classe‘64,protettodiVladi- mirPutin,èunodegliesponen- ti più conservatori del partito Russia Unita, nonché papabile alla sua successione dalla pre- sidenza. Entrato in Parlamen- to nel 1999, Volodin è stato vi- cepremier nel 2010, mentre l’annodopolozarlohavolutoal Cremlinoasostituireilsuopor- tavoce allontanato perché chiacchierato per le elezioni politiche.Suoilcompitodipre- pararelarielezionediPutindel 2018,compitoacuistaeviden- temente lavorando. Ufficiale per niente genti- luomo invece il ministro della Difesa inglese, Ben Wallace, autore dell’allarme sul dram- matico salto di qualità dell’in- vasione russa dell'Ucraina. Ri- presodaimediabritannicieri- lanciato da quelli di mezzo mondo, Wallace ha alzato di un’ottava l’allerta mondiale di- cendosi sicuro che il 9 maggio Putin abbandonerà “l’opera- zione speciale” e lancerà “la guerra totale a Kiev” per rivin- citadeifallimentimilitarisom- mati fin qui. Ne seguirebbe la legge marziale e il coinvolgi- mento dei suoi alleati con una mobilitazionedimassa.Oltrea questo allarme, condiviso dall’intelligence, del segretario alla Difesa di Boris Johnson si ricorderàl’evocazione:“Sitrat- ta di uno più grandi dispiega- menti condivisi dalla guerra fredda”, riferendosi agli 8mila soldati inviati al confine ucrai- no. Considerato da molti più pragmatico, più competente e meno controverso del suo col- lega degli Esteri, Wallace ha guiei Kolotsey, il primo pre- sunto responsabile del massa- cro di civili a Bucha. Una polemica è stata inne- scata dalle dichiarazioni del ministro degli Esteri russo Serguiei Lavrov, che a Zona Bianca su Rete 4 ha detto: “CheZelenskysiaebreononha alcunsignificato.Secondome, anche Hitler aveva origini e- BoJo, altre armi pesanti a Kiev Missili su Odessa, chiesa colpita NO DIPLOMAZIA DA USA, LONDRA E MOSCA ALZANO I TONI Johnson oggi alla Rada Il premier inglese citerà Churchill al Parlamento ucraino. Mariupol, stop all’evacuazione dei civili 67° GIORNO DI CONFLITTO: I NUMERI 3.153 CIVILI UCCISI L’Ufficio delle Nazioni unite per i diritti umani (Ohchr) rileva che da venerdì il numero delle vittime civili è aumentato di 254 unità; sono numeri per difetto, perchè i funzionari ritengono che le vittime siano di più 5,5 MILIONI DI RIFUGIATI L‘Unhcr stima questo numero di rifugiati che dal 24 febbraio hanno raggiunto altri Paesi per fuggire dalla guerra GUERRA IN UCRAINA • BOMBE E DIPLOMAZIA
  • 3. IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 ESTERI l 3 braiche”. Lavrov ha ribadito che Kiev si serve di forze “neo- naziste”comeilbattaglioneA- zov:“Gentechehatatuatasul- lapellelasvastica,cheapprova il Mein Kampf”. Le parole di Lavrov sono denunciate da e- sponenti israeliani come “fal- se, deliranti e pericolose”, “im- perdonabili e oltraggiose”, “un errorestorico”.Ilministerode- gli Esteri israeliano ha convo- cato l’ambasciatore russo per “chiarimenti”. Il premier Naf- tali Bennett chiede che “si smetta di ricorrere alla Shoah del popolo ebraico come stru- mento per polemiche politi- che…Nessunaguerraattualeè laShoah”;ilparagoneerastato fattodaZelenskyparlandoalla Knesset ed era stato criticato. anchedefinito“legit- timo” da parte delle forze ucraine l’uso di armibritannicheper colpire “le linee di ri- fornimento” di Mo- sca sin dentro i con- fini russi, e dell’In- ghilterra “fornire all’Ucraina armi in grado di colpire le navi russe nel mar Nero”. “È impor- tante che il grano che riguarda tutti noi esca dall’Ucraina” e per questo la Russia “non può controllare il mar Nero. Non è più loro”. Bombardati e sfollati Un uomo rimasto senza casa a Severodonetsk In basso, 60 civili in un rifugio FOTO ALFREDO BOSCO »AlfredoBosco SEVERODONETSK N ellacittàdiSeverodonetskall’internodi un magazzino ci sono donne e uomini che frettolosamente organizzano e di- stribuiscono gli aiuti umanitari arrivati non solo dall’Ucraina ma anche dall’Europa. Moltidiloroindossanoigiubbottiantiproiettile, elapoliziamilitarecontrollailperimetroetiene l’attenzione ai massimi livelli mentre le lunghe scie dei mussili grad, accompagnati da un sibilo che fa paura, attraversano il cielo. QuestaèlaquotidianitàdiSevero- donetsk, mentre città come Lviv, OdessaeKievprovanoariprende- reavivereunanormalitàspezzata comunque da improvvisi bom- bardamenti, come è accaduto ieri a Odessa. Dal 20 aprile nel Don- bass si è aperta la fase due di que- stoconflittoeSeverodonetskogni giorno diventa sempre più diffici- le da raggiungere, perché l’arti- glieria russa continua a colpire le aree di accesso dalle strade che la collegano con il resto della regio- ne.“Sonoa10-15kmlelineerusse” ci dice il capo della polizia Oleg mentre ci mostra l’interno della base dove sta, colpita e sventrata dai costanti cannoneggiamenti. LAPOLIZIAnonpuòlimitarsipiùal ruolo che aveva nei tempi di pace, c’èdagestireladistribuzionedegli aiuti, il controllo e la sicurezza dell’area urbana della città e con- trollare che non ci siano sabotato- ri. Tutto questo in una città che al centro del fuoco incrociato delle artiglieriechesicontendonoilter- ritorio. Da una parte i russi che si allargano a macchia d’olio tra le a- ree di Lyman, Yampil e Rubizhne, dall’altra gli ucraini che si ridistri- buiscono facendo saltare ponti, tentando disperatamente di ral- lentare ogni avanzata a costi altis- simi: vedere le proprie città co- munquenellosfacelo.Ilconflittoperònonèsolo l’edificiocrollatosottoibombardamenti,maan- che l’esasperazione del vivere sotto terra da tre mesi,eaverepauradellalucedelsole,perchéma- gari è una bella giornata, ma quei lunghi fischi deigrad,quandolisenti,sonosempreunblocco alcuore.Inalcunibunkerèdifficileanchequan- tificare quante persone ci abitino, sembra che siano 50 o 60, ma il numero di lettini e di spazio fa pensare di più. E con il tempo che passa non importapiùchivinca,bastachefinisca.Questoè ilpensierochecircolatraicorridoidegliangusti rifugisotterranei.NellacittadinadiLyman,una donnadinomeValentinaèmoltochiara:“Perme possonoanchearrivareirussi,sicuramentesarà meglio di come è la situazione di adesso”. Non si possono giudicare queste parole, solo registrar- le;nonsonoireportermaicivilicheognigiorno per raggiungere uno dei seicento sacchetti arri- vati con gli aiuti rischiano di morire fatti a pezzi da un colpo di mortaio. Il governatore dell’oblast di Luhansk, Serhii Haidai, ha dichiaratochesonoconsapevolicheirus- sistannoaumentandoleloroforzeperché una parte delle truppe è stata spedita da Mariupolsulfronteest:“Siamoprontiper qualsiasisviluppodieventi,inostrisolda- ti daranno al nemico la risposta adegua- ta”. Ma intanto i civili soffrono e vorreb- bero sentirsi più al sicuro; sono ancora migliaia quelli che abitano a Severodo- netsk e con i ponti saltati e le strade sotto miradell’esercitorussosisentonoperduti e pessimisti per il futuro. Nelle ultime tre setti- mane ci sono stati diversi tentativi dei russi di sfondare le linee già aperte a Rubizhne per en- trare nella capitale riconosciuta di Luhansk, ma Severodontesk è l’ultimo bastione prima di Slo- viansk e Kramatorsk. Perderla, per Kiev, signi- fica poi compromettere per sempre qualsiasi tentativo di ricacciare il nemico. Icivilisenzapiùsperanze “Civannobeneanche irussi,bastachefinisca” REPORTAGE • Severodonetsk DONBASS OGNI SIBILO DEI GRAD È UN COLPO AL CUORE Poi c’è la “dottrina Austin”. Il capo del Pentagono – riuniti gliomologhiAlleatia Ramstein – ha assi- curato che l’unico modo per “evitare u- no spillover del con- flittoinMoldovaèindebolirela Russia affinché non possa lan- ciarenuoveguerre”.Paroleinu- sualmentefortiperunsegreta- riodellaDifesaUsa,chesugge- riscono più un’aggressione alla Russia che un sostegno a Kiev. © RIPRODUZIONE RISERVATA Nemici per la guerra L. Austin, B. Wallace e V. Volodin FOTO ANSA L’assedio Boris Johnson L’acciaieria Azovstal, palazzo distrutto a Donetsk FOTO ANSA/ LAPRESSE
  • 4. 4 l ESTERI IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 VAVASSORI: “SONO STANCO, TORNO A CASA” “PER ME basta così. Sono stanco, è ora di tornare a casa, non ho più la testa per andare avanti”. Così Ivan Luca Vavassori, l’ex calciatore di 29 anni che era andato a combattere in Ucraina nelle brigate internazionali, a fianco dell’esercito di Kiev. “Mio figlio non è più a combattere ma non sta rientrando in Italia, è in Europa e sta bene” ha detto invece il padre del giovane. Sulla cui vicenda la procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo, al momento senza indagati né titolo di reato »FabioMini D ifrontealletantevit- time ideali della guerra (verità, liber- tà, sicurezza, inno- cenza…) e a quelle reali (per- sone, risorse, strutture...) lo sforzodell’analisirischiad’in- frangersi non tanto sulla complessità degli avveni- menti, quanto sul limite dell’onestà intellettuale che ogni analista s’impone o al- meno dovrebbe imporsi. È questo limite che frena i voli pindarici,lepassioni,lafazio- sità,isogniegliincubi.Mal’e- sigenza analitica di esamina- reevalutareonestamentetut- tiglielementi,sedaunlatoha un grande valore accademico e scientifico perché fonde tali elementi, dall’altro rischia di confondere. E la confusione è lamadredelleambiguità,così come della mistificazione. La difesa dalla confusione è nor- malmente la semplificazione, ovvero il suo eccesso che è in grado di falsare l’intera anali- si. La mistificazione sta nell’attribuireall’analisie- tichette che parimenti tendono ad annullarla: cerchiobottista, complot- tista, nénéista sono quelle più comuni anche di que- sti tempi. Oppure, ancora peggio, sta nell’utilizzare l’analisi per individuare arbitrariamente “con chi sta l’analista”, dando così lasturaatuttigli“-ismi”ea tutti gli “anti-”. Se questa pratica mistificatoria è normale nel discorso p- seudo-politico (la politica è un’altra cosa), essa viene esasperata in tempi, come l’attuale, di paura. E la paura più atavica è quella di essere soli, che si cerca di mascherare con l’aggrega- zione di un mucchio e l’isola- mentodegliindividuicontroi quali sfogare tale paura. UN MODO PER EVITARE il ri- schio di confusione e quindi di azzerare le mistificazioni non è la pretesa di verità o di onestà, ma la chiarezza del pensiero che s’intende pro- porre. Oggi gli analisti do- vrebbero privilegiare la chia- rezza rispetto alla complessi- tàdell’analisiefarladiventare lo scopo. Che poi un discorso chiaro possa essere ugual- mente mistificato fa parte del gioco,maaquelpuntolastes- sa mistificazione diventerà chiara. Tanto per cominciare: con l’escalation dallo scontro Russia-Ucraina a quello U- sa/Nato-Russia,siamoinpie- no conflitto mondiale. Gli schieramenti tra Occidente e Orienteparlanochiaroeilfat- to che di tale conflitto globale ci vengano proposte soltanto le immagini di un conflitto “militare” non significa che la guerra sia confinata lì. Le guerre che si sovrappongono e includono le operazioni in Ucraina come quella econo- mica, finanziaria, cyber, de- mografica, dell’informazione e della propaganda, non sono metafore. Sono guerre vere che producono danni mag- giori di quella convenzionale. E sono globali. La Nato è già uno dei con- Con l’escalation dello scontro Putin-Zelensky a quello Nato- Russia siamo al conflitto mondiale ‘‘ tuto delle Nazioni Unite e a comporre con mezzi pacifici qualsiasi controversia inter- nazionale che pregiudichi la pace e la sicurezza. L’allarga- mento è stato da subito un programmachepregiudicava la sicurezza e la pace. Gli ar- ticoli 5 e 6 sulla cosiddetta mutua difesa si riferiscono ai territori dei singoli Stati membriminacciatidaattacco armato.L’Ucrainanonècom- presa, ma stiamo intervenen- donelconflittoinviandoarmi e quant’altro; inoltre la Nato staaumentandoillivellod’in- sicurezza prevedendo una ul- teriore espansione. L’articolo 7stabiliscecheilTrattatonon pregiudica e non dovrà essere consideratoinalcunmodole- sivo dei diritti e degli obblighi derivanti dallo statuto alle parti che sono membri delle Nazioni Unite o della respon- sabilità primaria del Consi- gliodiSicurezzaper il mantenimento della pace e della si- curezza internazio- nali. La Russia, co- melaSerbia,èparte delle Nazioni Unite e la politica della Nato ne ha leso i di- ritti, compromet- tendolapaceelasi- curezza di tutto il mondo. INFINE è evidente che i paesi europei della Nato hanno rinunciato alla pari dignità non tanto percolpadegliStati Uniti, quanto per propria scelta e convenienza. Gli Stati Uniti hanno fatto il loro mestie- re e salvaguardato i propri interessi. E tali interessi non sono mai stati coin- cidenti con quelli europei neppure durante la guerra fredda, quando si preparava la guerra calda che si sarebbe svolta in Europa e non negli Usa. E quando era chiaro che gli Stati Uniti non avrebbero mosso un dito per salvare l’Europa se non fosse- ro stati attaccati direttamen- te,sullorocontinente.Nessu- no Stato europeo ha obiettato alla chiamata alle armi della Nato per azioni che avveniva- no al di fuori della propria a- rea di responsabilità e per motivialtrui.Nonhaneppure obiettato all’ingresso nella Natodipaesichenonavevano i requisiti, ma che portavano un grosso carico d’insicurez- za. Siamo stati sleali nei con- fronti degli Stati Uniti quan- do non li abbiamo tirati per la giacchetta quando si ac- cingevano a imprese senza senso.Lalealtàdiunamicosi vede nella capacità di mode- rarlo e non in quella di aiz- zarlo o appoggiarlo passiva- mente. Alla fine dei conti, u- na Nato ristrutturata e rivi- stainchiaveeuropeaconver- rebbe anche agli americani, conosenzalaloropartecipa- zione. E la politica di en- trambi sarebbe più chiara. © RIPRODUZIONE RISERVATA interessi. Per questo la Nato nell’attuale configurazione andrebbe sciolta per realizza- reunanuovastrutturadisicu- rezzaregionalemaggiormen- te legata alle Nazioni Unite piuttosto che a un solo stato membro e più rappresentati- va dell’Europa nell’ambito della gestione della sicurezza internazionale. DI FATTO la Nato impedisce all’Europa di avere una pro- pria capacità di difesa e sicu- rezza;daoltrevent’anninonè più un’alleanza difensiva; è diventata una minaccia alla sicurezzainEuropa;agliinte- ressi degli alleati antepone quelli degli Stati Uniti e per- sino quelli degli Stati che in- citano alla guerra a scapito della sicurezza europea. O- gnunadiquesteragioniègiu- stificata da una palese viola- zione del Trattato atlantico. Quindi,sesivuolecontinuare a ignorarle, sarebbe per lo meno onesto rivedere com- pletamente i termini del trat- tato. Infatti l’articolo 1 impe- gna le parti a rispettare lo sta- tendenti anche se (o proprio perché)ilsuosegretariogene- rale e la Russia stessa lo nega- no. Ogni Paese della Nato è cobelligerante e ogni altro Paese che non ne fa parte ma combatte o interviene indi- rettamenteèunproxy:parte- cipa al conflitto per conto di Usa/Nato. Ma se gli Stati U- niti hanno una politica di po- tenza globale giustificata dai propri interessi nazionali, gli altri membri della Nato non hanno una propria politica e non hanno neppure gli stessi Fronti aperti Una esercitazione Nato in Macedonia; sotto un meeting dell’Alleanza Atlantica FOTO ANSA/LAPRESSE L’ANALISI • L’Alleanza tradita Chiarezza e propaganda Connivenze,interessi eKiev:l’Europasifa minacciaredallaNato
  • 5. IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 POLITICA l 5 PROPAGANDA RUSSA“Anche Hitler ebreo come Zelensky”: il ministro di Putin fa infuriareIsraele.E “Zona Bianca” finisce sotto indagine del comitato sui Servizi Lavrov, l’intervista-spot: il Copasir indaga Rete4 »SalvatoreCannavò L’ intervistadelministrode- gliEsterirusso,SergejLa- vrov, concessa a Rete 4 la sera del primo maggio, mostra quanto la guerra sia anche una questione di propaganda. Quellarussa,inquestocaso,biasi- mataedeploratadatuttol’arcoco- stituzionale e quella, più sottile e impercettibile, di casa nostra. Lavrov è forse il diplomatico più esperto e, una volta, più ap- prezzato su scala internazionale. All’inizio della guerra diversi os- servatori internazionali hanno i- potizzato,oforsesolosperato,che potesse smarcarsi da Vladimir Putin rappresentando una linea più moderata e dialogante con l’occidente. Non è stato così, La- vrov è un falco tra i falchi e le sue provocazioni sono state esibite senza particolari riguardi a ogni occasione internazionale. DOMENICASERAnonèstatodame- no. Ha voluto alzare molto l’asti- cella della provocazione parago- nando Volodymyr Zelensky ad A- dolf Hitler (“anche questi secondo me era ebreo, gli ebrei sono i peg- giori antisemiti”) creando un con- flittorilevanteconIsraeleelevarie comunità ebraiche, conseguenza che, data l’esperienza accumulata, nonpuònonavermessoincon- to. E poi, ovviamente, ha sostenuto spericolata- mente le ragioni russe contro le varie “fake news” diffuse sulla guerra (ad esem- pio i massacri di Bucha)econtroil governo ucrai- n o , r i d o t t o sbrigativa- mente a una banda di “neonazisti”. Il contraccolpo più rilevante, come detto, è quello con Israele. Il ministero degli Esteri israeliano ha convocato l’ambasciatore russo a Tel Aviv per “chiarimenti” su di- chiarazioni definite “imperdona- bili e oltraggiose”. “False, deliranti e pericolose”, le definisce invece DaniDayan,presidentediYadVa- shem, il Museo della Memoria di Gerusalemme. Ma a tener banco in Italia è so- prattutto il fatto che l’intervista di Lavrovsisiatenuta.Ilprimoapro- nunciarsi contro è stato il segreta- riodelPd,EnricoLetta,secondoil qualel’Italia“nonpuòpermettersi di avere una grande tv nazionale che trasmette uno spot di propa- ganda intollerabile, insopportabi- le contro un Paese bombardato con frasi ignobili su Hitler e gli e- brei”.Dalìinpoisièregistratauna unanimità di fatto che ha investi- to, e qui entriamo in quel campo nostrano dominato da un altro ti- po di propaganda, il Copasir, il Comitato parlamentare di con- trollo sui servizi segreti. “Abbia- mo già previsto una specifica i- struttoria anche con le audizioni dei vertici di Agcom e Rai – affer- ma il presidente, Adolfo Urso –. L’intervento di Lavrov, per le mo- dalità in cui è avvenuto e per la montagna di fake news che ha sivi sia, come in questo caso, del possibile aggi- ramento delle sanzioni europee che riguardano ilvetoaicanalidipropa- gandarussacomeSput- nik o Russia Today. Rete4, quindi, si ren- derebbe responsabile di aggirare le sanzioni e di farsi megafono di Pu- tin?VistigliamoriputinianidiSil- vio Berlusconi, editore di Media- set, non ci sarebbe da sorprender- si.Echissàselasededell’intervista nonabbiaispiratolostessoLavrov quando ha voluto ricordare che “l’Italia è in prima fila contro la Russia,questocihasorpreso”.An- che il Financial Timesdà conto della ormai definitiva “svolta” da partedell’Italiaricordandoilruolo di Berlusconi. Ma se così fosse il Copasir dovrebbe allora audire i dirigentiMediaset.Berlusconi,tra l’altro, come fa notare il deputato diForzaItaliaemembrodelCopa- sir,ElioVito,dovrebbeaverequal- che problema a presenziare alla riunione del Partito popolare eu- ropeo dopo “il severo ma giusto commento” che il Ppe ha diffuso sulla propaganda russa. CHE IL COPASIR possa intervenire sulmodoincuiletestatenazionali decidono di dare le notizie preoc- cupaGiorgiaMelonieMatteoSal- vinichebiasimanoleparolediLa- vrovmainvitanoanonattaccarela libertà di informazione. Mediaset interviene con il di- rettore generale Informazione, Mauro Crippa, che prende le di- stanze da Lavrov ma definisce l’intervistaalministrodegliEste- ri“undocumentochefotografala storia contemporanea”. E il gior- nalista che ha condotto l’intervi- sta, Giuseppe Brindisi, non ha dubbi: rifarebbe quell’intervista “anche stasera” e intervisterebbe se possibile anche Putin. LE REAZIONI ENRICO LETTA “ L’Italia non può permettersi che una grande tv trasmetta propaganda intollerabile GIORGIA MELONI “ Lavrov ha detto bestialità, ma non può essere Mediaset la responsabile MATTEO SALVINI “ Un conto è criticare Lavrov, altro è attaccare una grande e libera tv EVVIVA LA NATO: LEI CI FARÀ TRIONFARE PENNE ARMATE • UN CIRCOLET- TO IGNOBILE. Stasera (ieri, nda) al teatro Ghione di Roma in scena San- toro, S. Guzzanti, Mannoia, Ovadia ecc. per la serata “Pace proibita” (proibita da chi, lo immaginate), diret- ta su Byoblu, net- work dei complotti- sti e negazionisti specializzato in “le cose che non vi di- cono”, il canale che meritano. STEFANO CAPPELLINI (La Repubblica) • MENO MALE CHE MARIO C’È. Lo schiera- mento netto opera- to da Mario Draghi della posizione ita- liana dalla parte di un’Europa che sta cambiando e dell’alleanza atlan- tica, avanguardia entrambe del mon- do libero, è la scelta giusta per l’oggi e addirittura decisiva per il domani. Per- ché la storia non si fa con i se e con il senno del poi né con vecchi e nuovi neutralismi di fac- ciata. ROBERTO NAPOLETANO (Quotidiano del Sud) • PROFESSIONI- STI DEL PACI- FISMO. La pace è un termine tanto facile da maneggia- re quanto vuoto nella sostanza. C’è forse qualcuno che non voglia la pace? Il pacifista è un professionista a co- sto zero. MASSIMO TEODORI (Huffington Post) • VINCIAMO SOLO CON L’E- SERCITO USA. Se si vuole vincere in Ucraina, i soldi e le armi americani so- no indispensabili e decisivi, se difen- dere gli ucraini e vincere la guerra è una vergogna, allo- ra accontentiamoci della resa a Putin: almeno non chia- miamola pace. PAOLA PEDUZZI (Il Foglio) LIVORNOL’ASSESSOREINSULTAORSINI: “DENAZIFICATOILTEATROSENZASPARARE” qCHE SIMONE LENZI, assessore alla cultura di centrosini- stra a Livorno, non avesse simpatia per Il Fatto e per il pro- fessorAlessandroOrsinilosieracapitogiàdaqualchegiorno,visto che in Consiglio comunale aveva definito questo giornale “Il Fatto putiniano” applaudendo la decisione del teatro Goldoni di non conce- dere il palco per lo spettacolo del sociologo sulla guerra in Ucraina. Ieri però, intervenendo a Radio24, Lenzi ha fatto un passo in avanti, nascondendo gravi insulti dietro a quella che è stata presentata comeunabattuta:“Abbiamodenazificatoiltea- tro Goldoni senza sparare un colpo”. Un’ironia non riuscitaperevidentimotivi,primodeiqualil’accusaredifilo-nazismo Orsini, a cui l’assessore contesta pure il protagonismo di queste set- timane: “Siamo dentro a un paradigma vittimario. Fa tutto parte del marketing del povero professore che non viene fatto parlare, mentre in realtà parla tutte le sere in televisione e fa soldi su una situazione drammatica”. E poco importa se, dallo scoppio della guerra, Orsini abbia dovuto terminare la collaborazione col Messaggero, si sia visto rescindere il contratto con la Rai (grazie alle insistenze di Pd e Italia Viva) e abbia perso, dopo sei anni, la direzione dell'Osservatorio sulla sicurezza internazionale della Luiss, chiuso dall’Università appena Eni ha de- ciso lo stop ai finanziamenti. Se davvero è marketing, allora non fun- ziona poi così bene. propinato, conferma le nostre preoccupazio- ni”. L’esponente Pd E- nrico Borghi parla di “sicurezza nazionale” messa a rischio. Fonti del Copasir spiegano al Fatto che il problema della propa- gandarussainItaliaèda tempo nelle preoccupa- zioni del comitato parlamentare, sia che si tratti, come emerso nei giorni scorsi, della presenza di giornalistineitalkshowtelevi- L’AMICOB. NELLASUA TV:“L’ITALIA ÈCONTRO DINOI” MARIO DRAGHI “ Da Lavrov comizio senza contraddittorio, parole aberranti e oscene
  • 6. 6 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 Learmipesanti noncisono: ildecretofrena FORNITUREPressionidiUsaeKievsuDraghi »AlessandroMantovani eWandaMarra “L orenzo Guerini è un de- mocristiano talmente raf- finato, che magari fa cre- dere agli Stati Uniti che mandiamo a Kiev più artiglieria pe- sante di quanta effettivamente siamo in grado di inviare, mentre qui da noi lavora a tenere bassa la notizia”. La ri- flessione arriva da parlamen- taricheilministrodellaDi- fesa lo conoscono bene. Ma la (mezza) battuta, illumina una questio- ne: il tema dell’invio di cannoni, carri ar- mati e semoventi non è solo politico, ma an- chemilitare.EseMario Draghi si è impegnato con gli States anche sulle forniture di armamenti pesan- ti,inconcretononèfacilefarlo.Perché l’arsenale dell’Esercito italiano non è deipiùfornitiedunquefontimilitarie governative confermano che non ab- biamo né carri armati, né obici semo- venti in più da inviare a Kiev. “NON SONO NEMMENO tutti in ottimo stato di manutenzione, nel conto dei carricisonoanchequelligiàdismessi”, diceunaltroufficiale.Altrisottolinea- no che “le difese sul territorio sono già al minimo, in questi anni l’Esercito è statopenalizzatorispettoall’Aeronau- tica e alla Marina, anche per interessi industriali”. Qualcosa in più delle vec- chie mitragliatrici e dei vecchi razzi stingerconsegnatifinoraagliucrainisi può trovare, dai blindati ai mortai che però sparano a 7/8 chilometri di di- stanza, non a 40 come gli obici semo- venti Pzh2000 su cui peraltro sono in corso addestramenti. Poco, insomma, al confronto di quello che stanno fa- cendo altre nazioni. Come la Germa- nia, dopo la svolta di Scholz e la Gran Bretagna, che ieri ha annunciato altri 360 milioni di euro di armi per Kiev. L’Italia promette, ma poi resta sul va- go. Potremmo cavarcela addestrando gliucraini,forseinPolonia,all’usode- gli obici forniti dai Paesi Bassi. Anche per questo il terzo decreto interministeriale (Difesa, Esteri, Mef), del quale Guerini ha parlato in piùoccasioni,sicomplica:lalistasarà sì secretata, ma verrà messa a dispo- sizione del Copasir. Quindi, un gioco diprestigiononèfacile.Ealdilàdelle tensioni nei partiti di maggioranza, bisogna rispondere alle richieste. “Mario Draghi e il Parlamento italia- no stanno facendo molte cose per so- stenerel’Ucrainaeinostririfugiatiin Italia.Anchesullearmi,Draghicapi- sce la situazione e credo che stia fa- cendoilmeglioperilnostroPaese”,ha dichiarati ieri all’Ansa Daria Volodi- na, deputata ucraina e co-presidente del gruppo parlamentare di amicizia italo-ucraina. Che ha definito quella del premier a Kiev “una visita impor- tante”. Leggendo in controluce que- ste parole, si capisce che le richieste sono pressanti e continue, i fatti meno. DraghiinUcrainanon è ancora riuscito ad an- darci, il decreto inter- ministeriale in questo momento sembra su- bire un rallentamen- to. Palazzo Chigi che sta facendo un supple- mento di riflessione. Nel frattempo, da più parti arrivano sollecitazioni al premier perché non si appiattisca tropposuJoeBiden.Draghiandràalla Casa bianca l’11 maggio, ma la sua vo- lontà di dare prova di atlantismo si scontra con la realtà. E in Italia au- menta la pressione affinché torni in Parlamento a riferire e non segua gli Stati Uniti se gli obiettivi della guerra cambiano: ovvero se si passa da un aiuto alla Resistenza ucraina a una guerra per rovesciare Putin. Il dissen- soaumenta.PerdirlaancoraconlaVo- lodina, “la campagna elettorale è già cominciata e ho paura che alcuni par- lamentari possano cambiare idea sul- laguerra,perchéquestaforteposizio- nenelsostenerel’Ucrainaavoltenonè molto comoda”. Non è passato inos- servato–anchetraicattolicidemocra- tici–ilriferimentodiSergioMattarel- laagliaccordidiHelsinki,ovvero“dia- logo,nonprovediforzatragrandipo- tenze”.MentreeilsegretariodelPdE- nrico Letta chiede con insistenza un coordinamento dei leader europei. Domaniinun’agoràdelPdorganizza- ta da Roberta Pinotti sulla Difesa eu- ropea ci sarà, oltre a Letta e Guerini, anche Paolo Gentiloni. Perché il rela- tivo affrancamento dagli Usa passa per un rafforzamento dell’Europa e della Difesa. Un programma per ora più in potenza che in atto. Arsenale Pochi tank e cannoni : il premier prende tempo ma c’è la visita a Biden l’11 BOLOGNA San Giorgio di Piano, 9mila a- bitanti alle por- te di Bologna, è il primo comune dell’Emi- lia-Romagna (o forse d’Ita- lia) ad aver votato un ordine del giorno per invitare “il go- verno a rivalutare la scelta di aumentare la spesa militare” e a “rispettare la legge n. 185/90 che impone di aste- nersi dalla vendita di armi a Paesi in situazione di conflit- to”.Unattovolutodallagiun- ta, guidata dal civico di sini- stra Paolo Crescimbeni, ma votato all’unanimità. Com- presi anche i quattro consi- glieri d’opposizione, preva- lentemente iscritti a Fratelli d’Italia. “Nel Paese, nono- stante il militarismo dei me- dia e la totale mancanza di coraggio di una classe politi- ca populista o rassegnata, e- siste una diversa sensibilità, una voglia di restare umani che nessuno, in questo mo- mento,èingradodiintercet- tare. Speriamo che altri col- gano questo stimolo e ci aiu- tino a portare nei territori questo dibattito e ogni altra necessaria riflessione sul modello di sviluppo e di wel- fare dei quali abbiamo tre- mendamente bisogno” spie- ga Mattia Zucchini, asses- sore alla Sicurezza sociale. AL RADUNO DI SANTORO L’esempio di San Giorgio di Piano non è ancora stato se- guito dalla vicina Bologna, definita più volte dal sindaco Pd Matteo Lepore “la città più progressista d’Italia”. La sua vice-sindaca Emily Clancy, di Coalizione Civica, »SarahBuono Pacifismo Bologna: bandiera della pace al Comune. Sotto la vicesindaca Emily Clancy FOTO ANSA/LAPRESSE invece ieri era al teatro GhionediRoma.Uni- ca politica insieme a Sara Diena, consi- gliera di Sinistra Ecologista a Tori- no, ad aver ade- rito all’appello pacifista di Michele San- toro. Sostiene Clancy: “Ogni giorno si cerca in ogni voce e artico- lazione appena di- vergente o proble- matica l’amico di P u t i n , m e n t r e quello che ci do- vrebbe preoccupa- re è che nel giro di due mesi ‘ terza guerra mondiale’ o ‘armi nucleari’, concetti fino a due mesi fa distopici o- ra possono essere reali. Condanno fermamente l’ag- gressione di Putin ma dobbiamo pre- tendere un prota- gonismo dell’Eu- ropa in una pressione inter- nazionale per arrivare alla pace. Più armi producono solo più morti”. IL NO DEI BERSANIANI Anche Vasco Errani, se- natore di Articolo 1, non na- scondeilsuodisappunto:“In Senato in più interventi ho sostenuto la necessità di una iniziativa diplomatica dell’Europa che purtroppo è ancora troppo debole. Se è stato importante imporre le sanzioni alla Russia e aiutare gli ucraini a opporre resi- stenza all’invasione per per- metterglidinegoziareoraoc- corre fare di tutto per ferma- re la guerra. In questo senso l’escalation militare e la rin- corsa agli armamenti vanno fermati, si apra una discus- sione seria in Parlamento, l’Europa deve lavorare per un cessate il fuoco immedia- to. Per evitare un nuovo con- flitto globale e co- struire una ‘Hel- sinki due’ su una nuova idea di sicu- rezza per tutto il PDDAGUERRA:BOLOGN REPORTAGE•CircolidemcontroLettamilitarista In tutta l’Emilia Gli iscritti temono l’escalation e protestano per la mancanza di un confronto: “Il segretario ha dato tutto per scontato” ’’ Emily Clancy Più armi producono solo più morti Temiamo una guerra nucleare ‘‘
  • 7. IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 POLITICA l 7 ALAROSSASIRIBELLA ‘‘ La base fa richieste: chi sta più a sinistra fa fatica ad accettare tutto questo Circolo Pd di Sasso Marconi (Bologna) • mondo”.NelPdemiliano-ro- magnolo si rimane più cauti. Unica eccezione, finora, il sindaco di Rimini, Jamil Sa- degholvaad, padre iraniano emadreromagnolachehari- cordato la guerra con l’Iraq: “Cosa rimase? Oltre un mi- lione di morti e il Paese inva- so,l’Iran,dopoottoannidie- roica resistenza costretto ad accettare l’amaro calice della pace. Ormai si parla solo di riarmo da garantire alla resi- stenza ucraina. Sarò impo- polare, ma credo che la più grande arma da utilizzare contro Putin sia costringerlo a sedersi a un tavolo di nego- ziazione che solo la diploma- zia internazionale può met- tere in campo. Ho l’impres- sione però che tale opzione nonsiacontemplataeilmas- sacro dell’Ucraina debba proseguire”. TORNA LA GENTE IN SEZIONE I dubbi di Sadegholvaad sembrano comuni, diffusi, anchenellabase.Traleprime ad accorgersene Mery De Martino, giovane segretaria del circolo Pd Pratello di Bo- logna: “Non dobbiamo ver- gognarci di avere posizioni diverse, la guerra è il dubbio per definizione. Il problema si pone quando non spie- ghiamo ai compagni che è stata una scelta sofferta, che avremmo voluto non fare e che è mancata una politica europea di difesa comune. Il binario scelto per la comuni- cazione di questo periodo non è il mio, non ho sentito parole dolorose ma si è pre- sentato il tema come se fosse scontato, senza dare gli stru- menti per capire. Si possono fare discorsi complicati ma bisogna volerlo”. Stessa linea dipensierodiAndreaFinel- li, segretario del circolo Val- samoggia, il Comune nato dalla fusioni di cinque muni- cipi alle porte di Bologna che conta su 400 iscritti. “Abbia- mo passato gli ultimi anni a crederechesipotesserispon- dere con la semplicità alla complessità, che agli elettori o alle persone bastasse un t- weet o un meme, non è così”. Finelli ha organizzato un ci- clo di incontri sulla guerra in Ucraina coinvolgendo anche l’europarlamentare Elisa- bettaGualminiePieroFas- sino. “C’è voglia di politica, anche in un Comune di pro- vincia come il nostro. Non si puòparlaresolodibuchedel- le strade, le persone vogliono parlareditemialti,ilPddeve tornare a dare spazio, tempo e attenzione ai cittadini”. ARRIVANO I BIG DA ROMA Traibigcheinquestigiornisi sono presentati nel bologne- se per confrontarsi con la ba- se anche Gianni Cuperlo, o- spitealcircolodiCasalecchio di Reno insieme al parla- mentare Andrea De Maria. Lasalaerapienadigarofanie tulipani, due fiori simbolici “perché oggi rappresentano entrambi la resistenza, un e- lemento che non vogliamo mai dimenticare”, sottolinea Marilena Manfredi, del di- rettivo del circolo, spiegando che “i relatori rappresentano la complessità e la sintesi, CuperloprovienedaTriestee De Maria da Marzabotto, e- sperienze che in questo mo- mento possono aiutarci a fa- re un percorso di pensiero e di ragionamento”. Su tutto il territorio si riscontra lo stes- so desiderio. “Ho avuto ri- chieste dalla mia base, c’è proprio la necessità, non so- lo dei tesserati ma anche di non iscritti – spiega Libero Barbani, segretario Pd di Sasso Marconi – la vecchia guardia è in linea con il se- gretario, poi c’è una parte più a sinistra che invece fa piùfatica.Aunodegliincon- tri è venuto anche un com- pagno di Articolo 1: ‘Oh lo sapete che io sono un man- giapreti ma questa volta ha ragione Papa Francesco!’”. PROTAGONISTI MERY DE MARTINO •Segretaria del circolo Pd Pratello di Bologna, critica il modo in cui Letta ha gestito il rapporto con la base dopo lo scoppio della guerra in Ucraina: “Non ho sentito parole dolorose, si è presentato il tema come se fosse scontato” JAMIL SADEGHOLVAAD •Sindaco dem di Rimini, ricorda i disastri dell’azione militare dell’Occidente in Iraq e mette in guardia dai rischi dell’aumento delle spese militari, proponendo di concentrare ogni sforzo per fermare la guerra sulla via diplomatica VASCO ERRANI •Senatore di Articolo 1, fa notare come le mosse dell’Occidente stiano portando a una escalation, mentre l’Europa non si è ancora fatta carico di una vera iniziativa diplomatica che scongiuri il rischio di una guerra nucleare l L’INTERVENTO AppelloaFico: ilParlamento ricordiPertini elavoriperlapace »FulvioDeGiorgi eMariaCelestinaAntonacci* C inquant’anni fa, nel mag- gio 1972, nel suo insedia- mento alla Presidenza del- la Camera dei Deputati, il Suo predecessoreSandroPertinipro- nunziò un breve ma significativo discorso. In tale intervento egli condannava la violenza: “Re- spingiamoecondanniamolavio- lenzaancheperchénonvogliamo cheilnostropopolosiaricacciato indietro; non vogliamo che vada perduta la libertà, la cui ricon- quistatantoècostataagliitaliani, e non vogliamo che le nuove ge- nerazionidebbanoconoscerel’a- mara esperienza che abbiamo conosciuta noi. (…) In questo modo,onorevolicolleghi,nonso- lodimostreremodinonvolertra- direlanostracoscienzadiuomini liberi, ma esalteremo anche il prestigio del Parlamento, di que- sto libero Parlamento che è una conquista della tenace e lunga lotta antifascista e della Resi- stenza”. Pertini chiudeva il suo discorsocongliaccentipiùfortie più sentiti, richiamando la Ca- mera dei Deputati alla “strenua difesa della pace, mirando alla fratellanza fra tutti i popoli della Terra”. (...) Noi chiediamo a Lei, che oggi ha la stessa responsabilità che a- veva allora Pertini, di rilanciare quell’appello, perché, nel mo- mento storico che stiamo viven- do, l’orizzonte europeo e mon- diale conosce un preoccupante addensarsi di contrapposizioni nazionalistiche e di odii. Dall’i- naccettabile aggressione della Russia all’Ucraina, Stato libero e indipendente, si è infatti inne- scata una spirale che ha via via ampliato le dimensioni del con- flitto: alla guerra cruenta e tragi- ca sul suolo ucraino si sta affian- cando sempre più una guerra fredda attiva, che vede coinvolti molti Paesi, tra i quali anche l’I- talia. In questo contesto si sta perfino parlando di possibilità di terza guerra mondiale e di uso degli armamenti nucleari. La questione è della massima gravi- tà e da molteplici punti di vista. (...) C’è un prioritario (...) impe- gno, sul quale vorremmo una maggiore (...) attenzione delle I- stituzioni della Repubblica e dell’Ue: quale ordine internazio- nale (...) conseguire? Come otte- nerelapace(...)?(...)Comerilan- ciare il sogno di un’Europa uni- ta,dall’AtlanticoagliUrali?Non crediamo sia un bene per nessu- no schernire o, peggio, assegna- re uno stigma di immoralità ai movimenti pacifisti e nonvio- lenti.(...)Lechiediamo,dunque, Signor Presidente, di rinnovare (...) l’appello che cinquant’anni fa rivolse Sandro Pertini (...) af- finché oggi tutte le forze politi- che italiane (...) possano assu- mere in Parlamento le loro gravi responsabilità e ricercare, in tutte le forme possibili, un’esca- lation di pacificazione. * presidenti Rosa Bianca CONTE:“PRIMA INSULTAVANO, ORASICAMBIA” “ORA SEMBRA che le cose stiano cambiando, ma di fronte a una convinzione identitaria sono stato insultato”. Così Giuseppe Conte ricorda come il Pd, in cui sempre più anime manifestano insofferenza sull’atteggiamento bellicista, abbia per giorni offeso lui e i 5S per il no all’aumento delle spese militari: “Non mi hanno rispettato. Abbiamo subito frasi irriguardose e ingiuriose, alcune sono state addirittura volgari Ci sono rimasto male”
  • 8. 8 l ECONOMIA IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 INFLAZIONE • DECRETO DA 14 MILIARDI »MarcoPalombi D a6a14miliardidieu- ro. È la progressione in due settimane del decreto “Aiuti” an- nunciato dal Documento di e- conomia e finanza e approvato ieri sera in Consiglio dei mini- stri: segno che la maggioranza ha spinto il governo a rendersi conto che non si poteva aspet- tare per intervenire su una si- tuazione economica in rapido deterioramento. Nessuno sco- stamento di bilancio per ora, anchesebuonapartedelnuovo decreto è affidata a una coper- turaassaiincertaovveroall’au- mento(dal10al25%)dellatas- sa sugli extra-profitti delle so- cietà energetiche: doverosa, e moralmente sacrosanta (basti direcheEnihafattooltre5mi- liardi di utili in due trimestri), haperòfortiproblemidiappli- cabilità, a non dire dei rischi di incostituzionalità. “Lacrescitaèrallentata,non è una recessione”, dice Mario Draghi in conferenza stampa, ma l’inflazione – ancorché “temporanea” e importata – “può frenare la ripresa”. A que- sto serve il nuovo dl: “L’impe- gno a sostenere le imprese e proteggere le famiglie resta, questo è il senso del governo” e “rappresenta anche una ripo- sta alle richieste dei sindacati”. I DECRETI DI IERI in realtà sono due: la mattina è arrivata la scontataprorogadeltagliodel- le accise sui carburanti fino all’8 luglio, estesa anche al me- tano per auto; a sera è stata in- vece la volta degli “aiuti”, lievi- tati a 14 miliardi durante la ca- binadiregiatragovernoemag- gioranza.Laplatea,d’altrapar- te, è vasta: il maxi-decreto da 50articoliprovvedeafinanzia- re il fondo sociale contro il ca- ro-bolletteperiredditipiùbas- si (sotto i 12mila euro di Isee), i sostegni per le imprese energi- vore o per quelle che hanno in- terscambi primari con Russia, Bielorussia e Ucraina. E anco- ra: stanzia fondi per il Ssn e gli enti locali (per coprire anche l’aumento delle materie pri- me), contribuiti per affitti, au- totrasporto e rifugiati ucraini, proroga il Superbonus per le “villette”,intervieneperassicu- rare liquidità alle imprese, fi- nanzia crediti di imposta vari, eccetera.Iltuttopercirca8mi- liardi.Lacrescitadeifondièpe- rò servita soprattutto ad au- mentareilnettodisalariepen- sionimedio-basse,ilcuipotere d’acquisto è falcidiato dall’in- flazione: parliamo di un bonus una tantum da 200 euro per i 28 milioni di italiani che gua- dagnano meno di 35mila euro (il costo totale è 6,5 miliardi). Il capitolo “semplificazioni energetiche”–astareallebozze visionate dal Fatto – è quello più deludente, basato soprat- tuttosulfossile,inprimoluogo il gas liquido (Gnl) protagoni- sta dei recenti accordi firmati dal governo in Africa e bene- dettodagliUsa(cheloesporta- no volentieri a prezzi non ami- chevoli). Mano libera ai rigas- sificatoriaterraogalleggianti– e relative reti – con vastissime deroghe normative e iter su- perveloci:saràtuttoinmanoai presidenti delle Regioni inte- ressate, nominati commissari, ma dovranno darsi una mossa, pena l’intervento del governo. L’obiettivo è “l’incremento della capacità di rigassificazio- nenazionale”finoa“24miliar- didimetricubi”,sileggevanella prima versione del decreto: u- nacifraenorme,peraltrocitata dallo stesso ministro Cingola- ni, e superiore alla capacità dei t EMBARGO ENERGETICO SanzioniUepronte:stop algreggio(dadicembre) »CarloDiFoggia C onmoltacautelaetutto il tempo che serve, l’U- nione europea sembra vicinaametterenelmi- rino le forniture energetiche russe.Passateleelezionifrance- si, salvo rinvii, la Commissione presenteràoggiilsestopacchet- todisanzioni:ilpiattofortesarà l’embargo all’import di petro- lio. Non subito ma “entro fine dell’anno”.Ilgas,invece,resterà fuori: troppi Paesi non possono rinunciare subito al metano di Mosca. L’OBIETTIVO è presentare oggi il pacchetto e portarlo mercoledì alCoreper,lariunionedegliam- basciatori alla Ue degli Stati membri. Gli uffici della presi- dente von der Leyen sperano nel via libera in settimana, ma nonsonoesclusenuoveriunioni per superare le divisioni. Lo stop al petrolio sarà “graduale”, con l’obiettivo dell’embargo to- tale entro dicembre. È, in so- stanza, la linea presa dalla Ger- mania con un discreto dietro- front. Dopo essersi opposta per mesi, Berlino – sotto accusa in Europa e sotto pressione Usa – ha dato il via libera, parte di un “riallineamento” a Washington che ha riguardato anche le for- niture di armi a Kiev. “È un ca- rico pesante da sopportare, ma siamoprontiafarlo”,hadettoie- ri il tedesco Robert Habeck al consigliodeiministridell’Ener- giaaBruxelles.UngheriaeSvo- lacchia, assai dipendenti dalle forniture russe e in difficoltà a trovare alternative, sono con- trarie.Ma–spiegaPolitico.eu–, per evitare che mettano il veto, Bruxelles pensa di dare ai due Paesi una speciale deroga che allunghi ulteriormente i tempi. Adifferenzadelgas– chearriva ingranparteviametanodotto– i fornitori di petrolio possono essere sostituti più facilmente. Non per questo sarà indolore. Nel 2021 Gran Bretagna e Ue hanno acquistato greggio da Mosca per 88 miliardi di euro, 3,5 milioni di barili al giorno. L’Ue dipende dalla Russia per unterzodell’import,cheinpar- te arriva da oleodotti (700mila barilialgiornonel2020,secon- do il think tank Bruegel). Bru- xelles potrebbe anche diversifi- care in base alla tipologia im- portata. Le raffinerie europee dovranno cambiare il greggio lavorato, in gran parte “Urals crude” russo, cosa non impossi- bile ma costosa. Berlino, secon- doDerSpiegel,hagiàridottodal 35 al 12% l’import di petrolio russo. Mosca però non è facile da aggirare. Nel 2021 la Russia ha esportato 5 milioni di barili giornalieri di greggio, 2,8 di prodotti petroliferi e 1,1 di die- sel.L’Ueimportametàdiquesta mole:seglialtriPaesiprodutto- ri non aumenteranno la produ- zione, l’impatto sui prezzi sarà rilevante. Non a caso gli Usa di Biden, dopo averlo varato a tre impianti in funzione (circa 15miliardidimc).Tradotto:ol- treairigassificatorigalleggian- ti che Snam cerca di affittare, via libera almeno a un paio di impiantiaterra(GioiaTaurodi Sorgenia-Iren e Porto Empe- docle di Enel, bloccati da anni, garantirebbero 20 miliardi di mc).Obiettivo:essereindipen- denti dalla Russia “entro la se- Dl Aiuti: bonus ai redditi bassi, tanto fossile e poche rinnovabili BERLINO STERZA LA GERMANIA SI È ALLINEATA A WASHINGTON Contro il caro-vita Carburanti “scontati” fino all’8 luglio, 200 euro una tantum sotto i 35mila euro 007,GOVERNO PROROGA I2DIRETTORI IL COMITATO interministeriale per la sicurezza della Repubblica (Cisr) ieri ha prorogato di quattro anni l'attuale direttore dell’Aise (l’Agenzia informazioni e sicurezza esterna) Giovanni Caravelli (in foto) e confermato per altri due anni Mario Parente all’Aisi (l’Agenzia informazioni e sicurezza interna). Era stato proprio Il Fatto, nei giorni scorsi, ad anticipare le proroghe. Caravelli è un generale dell’Esercito, è stato nominato nel 2014 vicedirettore dell’Aise, per diventare direttore nel 2020. Proviene invece dall’Arma dei carabinieri il generale Parente, in passato comandante del Ros e poi nominato nel 2015 vicedirettore dell’Aisi; nell’aprile 2016 è stato nominato direttore del servizio interno. Completerà dunque il ciclo di otto anni, il massimo consentito dalla legge
  • 9. IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 ECONOMIA l 9 conda metà del 2024” (così Cingolani). Poi c’è il ritorno in emergenza alla piena operati- vità, in deroga alle prescrizioni ambientali, degli impianti a carbone per 18-24 mesi. Checché ne dica il premier (“grossa spinta”), sulle rinno- vabilic’èpoco:astareallabozza entrata in Cdm, nuove sempli- ficazioni – che si aggiungono a quelle “vecchie” – per aggirare le eventuali contrarietà degli enti locali, velocizzare le valu- tazioni ambientali e paesaggi- stiche e altre cose certo giuste, ma marginali. Al contrario dei rigassificatori, però, non c’è il commissario ad hoc chiesto dalle imprese del settore (Enel in testa) per arrivare a installa- re 60 Gw in tre anni. marzo, hanno chiesto alla Ue di evitare un embargo immediato per non far esplodere i prezzi (a novembrenegliUsacisonolee- lezioni di medio termine). Dal pacchetto resta fuori il gas russo (il 46% dell’import Ue, 155 miliardi di metri cubi nel 2021) a cui molti Paesi non vogliono rinunciare. Ieri le for- niturerussehannotoccatoilre- cord di 90 milioni di metri cubi digas(controi60diaprileei50 delle settimane precedenti) grazie al calo dei prezzi. La Ue faticaperfinoadavereavereuna linea chiara sulla pretesa russa che il gas sia pagato in rubli da maggio.Iltemaèstatoalcentro del vertice di ieri, dopo lo stop imposto da Putin a Polonia e Bulgaria.Ilsistemaprevedeche leaziendecomeEnipaghinosul loro conto in Gazprombank in euroodollariepoilaBancacen- tralerussaeffettuiilcambio.Per Bruxelles la prima parte non violalesanzioni,malelineegui- da non sono chiare e ora – dopo i malumori di molti Paesi – ne promette di nuove. Ieri l’italia- noCingolanihadovutosmenti- rediaverapertoaunpagamen- to in rubli “temporaneo”. La li- nea è “si paga solo in euro”. Toc- cherà a Mosca decidere se le sta bene di fare poi la conversione. »LucaDeCarolis F uoritaccuinoparlanodi“ricatto” politico,eaccusano:“Alcunimi- nistri erano anche possibilisti, maMarioDraghihafattomuro”. Fuori verbale i 5Stelle, stanchi più che arrabbiatidopoilConsigliodeiministri, scandiscono: “In quel decreto avevamo messounaseriedimisurechechiedeva- mo da tempo, solo per farci ingoiare quellanormachevolevailPdsultermo- valorizzatore a Roma. Noi in Cdm ab- biamo proposto almeno una riformula- zione del testo: ma hanno respinto ogni possibilità”.Eccoperchéieriseraimini- stri del M5S in Cdm non hanno parte- cipatoalvotosuldlaiu- ti. Ecco la ragione per cui il Movimento ha a- perto un caso politico dentro il governo Dra- ghi, su ordine diretto del suo leader, Giusep- pe Conte. L’avvocato, che pochi minuti pri- ma, in un’intervista vi- deo a Metropolis aveva ribadito l’anatema già lanciato in un’intervi- sta al Fatto, sabato scorso: “Mi è stato det- to che ci sono norme sugliinceneritoriaRo- ma e in Consiglio dei ministri addirittura u- na norma che permet- terebbe la costruzione piùfacilediincenerito- risututtoilterritorioi- taliano:ilPddevecapi- re che noi siamo per la transizione energetica ed ecologica vera”. UN ATTACCO alla gola, innanzitutto a quei dem con cui da settimane Conte è in a- perta e sempre più dura polemica. Par- tendo dal tema più rovente, quello dell’inviodellearmiall’Ucraina,conl’ex premierchecontinuaainvocareunadi- stinzionetraquelledifensiveeoffensive. Posizionemoltodiversadaquelladelse- gretario dem Enrico Letta e degli altri big del suo partito. Ma ora ecco anche i rifiuti, a mettere altra distanza tra il Conte che vira a sinistra e i suoi ufficial- mentealleatidelPd.Unfossatochesidi- lata,dopoilCdmdiieri.DoveilM5Svo- leva almeno attenuare l’effetto di quella norma che assegna poteri straordinari suirifiutialcommissarioperilGiubileo –cioèalsindacodiRoma,ildemRober- to Gualtieri – consentendogli anche di costruire un termovalorizzatore. Abo- minio per i 5Stelle, che al- meno quel tabù tra tanti totem archiviati l’hanno mantenuto. Per questo, chiedevano di scorporare lanormadaltesto.Oalme- nounariformulazione:os- sia che si precisasse che quei termovalorizzatori dovevano essere “ecocom- patibili”. Ma nulla. “Met- tiamo a verbale che i ministri del M5S non vogliono quella norma sui rifiuti”, ha proposto il dem Dario Francheschi- ni. Ma tanto il punto era un altro. Cioè che “Draghi non ha sentito ragioni”. Dritto, contro quel Conte che gli conte- stainsufficientepresenzaepesosulcon- testo internazionale. E che lo vorrebbe in Parlamento, a riferire e spiegare sul nuovo invio di armi all’Ucraina. Un’al- tra sfida per l’avvocato, che prima del Cdm dello scontro aveva rovesciato ul- teriori sillabe critiche sul Pd: “Sono ri- masto molto dispiaciuto, perché a fronte della nostra posizione (sulle ar- mi, ndr) paradossalmente sono stato insultatodalPdenonsonostatoinvece insultato dal cen- trodestra. Alcuni settori del loro par- tito hanno attacca- to me il M5S con frasi ingiuriose”. COSÌ non può sor- prendere un’altra stilettata dell’ex premier: “Il campo largo si è ristretto immediatamente, quando abbiamo scoperto che doveva esserciRenzi,lacuiaffidabilitàènota”.E anchequiilmessaggioètuttoperLetta. Ma in serata è di rifiuti che il M5S deve parlare.“Noncredochesuccederànulla di che al governo” sussurra un big. Ma il commento del capodelegazione, il mi- nistro all’Agricoltura Stefano Patuanel- li, è un dito puntato: “È sbagliato spor- careleideedelM5ScomeilSuperbonus elemisuresullebolletteconnormesugli inceneritorichenullahannoachespar- tire con un decreto aiuti per famiglie e imprese. Abbiamo proposto di stralcia- re la norma, di inserirla in un altro de- creto, di aggiustarla. Tutto questo ci è stato negato”. PATUANELLI “SUIRIFIUTI RESPINTA OGNINOSTRA PROPOSTA” In dissenso Il presidente M5S Giuseppe Conte FOTO LAPRESSE I5Ssismarcano: c’èl’inceneritore, astenutiinCdm l FRANCOTIRATORE GLI“ENERGUMENI” CHEIMPONGONO ILPENSIEROUNICO »AntonioPadellaro C apita di non trovare la parola giusta per descrivere un com- portamento, un atteggiamen- to.Viscervellate,compulsateildizio- nario,poileggeteunarticoloedecco- la lì bella che servita: energumeni. È il termine usato da Michele Serra, domenica scorsa su Repubblica, a proposito degli “energumeni che prendono il sopravvento sui ragio- nevoli”, nel fronte ampio “che vuole fermare Putin, proteggere gli ucrai- ni, evitare che la guerra degeneri, consolidare l’Europa”. Possibile, si chiede, che “qualunque parola spesa aldilàdell’indignazioneeticaedella voglia di menare le mani è ‘intelli- genza col nemico’”? Mi guarderò be- ne dal tagliuzzare una frase qui e u- nalàperadattarleaciòchepiùmifa comodo anche perché fin dal primo giorno di guerra mi sento sopraffat- to non dalle certezze che non ho, ma dalle domande che si fanno un po’ tutti(tranneglienergumeni):quan- do finirà questo inferno e perché c’è chi vuole che non finisca? Oltre a es- seredominatodallavogliadimena- relemani,l’energumenosicomporta spesso da vile. Sempre pronto a bul- lizzare, spalleggiato da altri bulli, quellocheritienel’avversariopiùde- bole – il “professorino” da deridere o da iscrivere seduta stante al partito diPutin–questogradassodatalkta- ce prudentemente se i medesimi con- cetti – di chi, per esempio, chiede più trattativaemenoarmiagliucraini– vengono espressi da personaggi del mainstream o delle istituzioni da- vanti ai quali il nostro eroe scatta sull’attenti. Infatti, non si azzarde- rebbe mai a dire a gran voce che il professor Luca Ricolfi “è al soldo dei russi”,soloperchésostieneche“gliin- teressi europei non sempre coincido- no con quelli americani”. Chissà se Serra cita il pensiero diverso di un’altrafirmadiRepubblica,quasia smentire la presenza di “energume- ni” nelle stanze accanto alla sua. Leggete ora queste due frasi: “Una volta terminata la Guerra fredda, e- ranecessarioidentificaregliinteres- si comuni tra europei e russi. Creare unsistemadisicurezzaedidifesaco- mune fondato sugli interessi vitali dieuropei,russieamericani”.Oppu- re: “L’errore fu aver portato la vec- chia Nato ai confini con la Russia”. Chi l’ha detto? Alessandro Orsini a una tv putiniana? Oppure il presi- dente della Consulta, Giuliano A- mato in un’intervista al Venerdì? SULL’ATTENTI BULLIZZATO SOLO CHI È FUORI DAL MAINSTREAM Il sesto pacchetto La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ANSA LALITE•LanormasuRoma
  • 10. 10 l CRONACA IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 »NatasciaRonchetti L’ ultimarispostadiE- ma, l’agenzia euro- pea del farmaco, ri- sale al 26 aprile, po- chigiornifa.ComunicaaEn- zoIapichinoeadAntonioPe- trongolo, legali dell’associa- zione di promozione sociale Istanzadirittiumani(l’Idudi Novara), di aver bisogno di più tempo. Almeno 30 gior- ni, in base al regolamento. Il carteggio tra l’agenzia e i due avvocati è già fitto e com- prende però anche una mail, datata 9 febbraio, con la qua- le Ema ha già opposto il di- niego a produrre il primo P- sur (rapporto periodico di aggiornamentosullasicurez- za) e le relazioni intermedie, sempre sulla sicurezza, non avendo individuato nessun interesse pubblico prevalen- te sulla tutela del “processo decisionale”, che sarebbe pregiudicato dalla divulga- zione dei documenti. Solo che in ballo ci sono i vaccini controilCovid.E,appunto,la loro sicurezza ed efficacia. I DUE LEGALI, per ottenere i rapporti, hanno già fatto ri- chiesta di accesso agli atti ad Aifa, l’agenzia nazionale del farmaco, e al ministero della Salute, senza ottenere nulla. Poca trasparenza? Di certo c’è la denuncia-querela pre- sentatadaIdu,insiemeall’as- sociazione Dus (Diritti uma- ni e salute), alla Procura di Roma. È contro Aifa, mini- stero, Comitato tecnico scientifico, Istituto superiore di sanità. Con sette ipotesi di reato: si va dall’omissione di atti d’ufficio all’abuso d’uffi- cio, dalla falsità ideologica al falsoinattopubblico.Sì,per- ché l’autorizzazione ai vacci- ni sviluppati da Pfizer-Bion- tech, Moderna, Astrazeneca eJohnson&Johnsonècondi- zionata alla produzione della documentazione richiesta, che deve essere presentata dalle stesse case farmaceuti- che. Lo ha stabilito la stessa Aifa, con la determina con la quale, il 23 dicembre del 2020,hadatoilvialiberaaP- fizer. Il Psur doveva essere presentato entro sei mesi dall’autorizzazione, le rela- zioni intermedie di sicurezza entro gennaio, marzo, aprile, luglio del 2021. Ferma re- stando la relazione finale, at- tesa per dicembre del prossi- mo anno. “QUEI REPORT sostanzial- mente non ci sono”, dicono i due legali, che hanno anche chiesto il sequestro preventi- vo e conservativo dei vaccini su tutto il territorio naziona- le.“Sel’autorizzazionecondi- zionata era funzionale a un ciclo vaccinale e non abbia- mo ulteriore documentazio- ne sulla sicurezza – osserva GiusyPace,presidentediIdu –, come è stato possibile in- trodurre l’obbligo dei vaccini pergliover50edestenderela vaccinazione anche ai bam- bini?SuqualibasiAifa,ilmi- nistero, il Cts hanno fornito pareri?”.IdueDuscitengono a precisare di non essere né t ANTI-COVID SEGRETO “Dati dei vaccini proprietà dellecasefarmaceutiche” ESPOSTO CONTRO AIFA, MINISTERO E CTS C’è la querela di due associazioni dopo la risposta dell’ente regolatorio che nega la richiesta di trasparenza negazionistinéno-Vax.“Nel- lanostraassociazionecisono guariti e vaccinati: medici, insegnanti, infermieri – pro- segue Pace –. Siamo 320 i- scrittieoperiamoalivellona- zionaleperlatrasparenzade- gli atti: non è stata una deci- sione improvvisa”. Per esem- pio: hanno chiesto a tutte le Regioni quanti hanno con- tratto il virus nonostante la vaccinazione. Solo il 20% ha risposto. “Ci hanno fornito documentazionecompletala Sardegna e la Puglia – spiega Pace –, niente invece la Sici- lia, la Lombardia e il Veneto. Altre ci hanno consegnato dati parziali, qualcuno ha ri- sposto che il lavoro sarebbe statoimmane. Cosa che ci ha confermato la nostra im- pressione:inumerivengono strumentalizzati”. Nel frat- tempo qualcosa da Ema – che non è stata denunciata essendo un ente sovranazio- nale – è arrivato: lo studio di comparazione per lotti. Una nota tecnica che però non ri- portadatisullasicurezza,di- cono gli avvocati. MA COME si è arrivati a que- sto? La prima a essere inter- pellata è stata Aifa, lo scorso 29novembre.Larisposta,un mese dopo, è arrivata dal di- rettore generale Nicola Ma- grini: i rapporti periodici di sicurezzaelerelativerelazio- ni intermedie, “hanno natu- ra riservata e rappresentano dati di proprietà delle azien- de titolari delle autorizza- zionialleimmissioniincom- mercio”. E in ogni caso la do- mandanonpuòessereaccol- ta, perché, scrive Magrini, “Aifa non detiene la comuni- cazione richiesta”. Giovanni Rezza, direttore generale della prevenzione del mini- stero,invece,silimitaaelen- care, il 2 febbraio di que- st’anno, “le misure eccezio- nali di trasparenza” sui vac- cini che Ema sta implemen- tando. Il riferimento, dun- que, è l’agenzia europea, che però declina. © RIPRODUZIONE RISERVATA P rove tecniche da post-Covid in Italia, che da ieri ha ab- bandonato quasi del tutto il green pass e cancellato molti obblighi sulle mascherine. Aldilà della fine delle norme però, il Paese – segnato da oltre due an- ni di pandemia – si scopre ancora prudente. Da Milano a Roma la quotidianità de- gli italiani non sembra affatto cambiata: in tanti indossano comunque Ffp2 o chirurgiche nonostante l’u- so dei dispositi- vi di protezione non sia più ne- cessario all’a- perto, compresi gli stadi o gli e- venti culturali, e in alcuni posti al chiuso, come bar e ristoranti, mentre negli uf- fici pubblici le mascherine resta- no solo raccomandate. Diverse aziende hanno persino deciso di prolungarne l’obbligo: allo stabi- limento della Perugina i cosid- detti Dpi dovranno essere utiliz- zati per tutto il mese di maggio. I nuovi casi ieri sono stati 18.896 con altri 124 morti e ritornano ad aumentare (forse effetto del weekend di Pasqua) i ricoveri: +2 in terapia intensiva e + 56 in reparto ordinario. Intanto la Danimarca da ieri è il primo Paese al mondo sospen- dere il suo programma di vacci- nazione contro il Covid-19: “L’e- pidemia si è fermata”. ADDIO GREEN PASS VIA I DIVIETI, PERÒ SALGONO I RICOVERI DALL’OMS A TREVISO L’EX FUNZIONARIO VA IN UNA ULSS. LA REGIONE DENUNCIA CRISANTI IlVenetodiZaiaassumeZambon t PRIMA ONDATA »AlessandroMantovani “S no contento di ritrovare un la- voro, sorpreso per il clamore vistochedelCovidoggisiparla come di un incidente imprevedibile e non prevenibile. Se tanti mi chiamano è perché la gente cerca ancora risposte sulla prima fase della pandemia, sul pianomaiaggiornatoenonapplicato”, dice Francesco Zambon, l’ex funziona- rio dell’Oms di Venezia che si dimise per difendere il suo rapporto del mag- gio 2020 An unprecedented challenge: Italy’s first response to Covid-19, che metteva in luce alcune carenze di quei mesi e fu subito ritirato, per quanto contenessesoloaggettivicome“impre- parato” e “caotico” mentre i giornali scrivevanodatempodellasorveglianza FOTO LAPRESSE SOTTOVARIANTI SPAVANTANO ILSUDAFRICA I CASI di Covid-19 “triplicano in Sudafrica e crescono i ricoveri. Quest’impennata mette il Sudafrica di fronte a una possibile quinta ondata, collegata alle sottovarianti Ba4 e Ba5”. Lo ha twittato Eric Feigl- Ding, epidemiologo statunitense attivata in ritardo, dei ventilatori che mancavanoedelsistemasanitariospe- cie lombardo travolto dal virus. Il veneto Zambon, senza lavoro da mesi,havintounaselezioneperlaUlss di Treviso dove guadagnerà molto me- no che all’Oms per occuparsi di servizi sanitari territoriali. Secondo indiscre- zioni che l’interessato non conferma, daràunamanoaiprogetticoncuiilpre- sidente leghista Luca Zaia accompa- gneràlariformaprevistanelPnrr,inu- naRegionechehaunafortetradizione nellecuresulterritorioeaffrontòlapri- ma ondata assai meglio della vicina Lombardia, pure leghista. “Zaia – ri- corda Zambon – fu l’unico con Fratelli d’Italia, a darmi solidarietà”. Del resto Zambon era molto vicino a Domenico Mantoan, già capo della Sanità veneta poichiamatodaRobertoSperanzaalla guida di Agenas. L’exfunzionarioOmsattenderispo- ste dalla Procura di Bergamo, che pri- ma o poi deciderà cosa fare su piani pandemici, zone rosse mancate e pre- suntesottovalutazionidigovernoeRe- gione. Intanto ha fatto causa all’Oms e deve difendersi da Ranieri Guerra, già direttore generale aggiunto dell’Oms inviato in Italia nella primavera 2020, che intervenne sul rapporto e chiede i danniancheallaRaiperiservizidiRe- port.Iduehannoscrittolibri(Zambon Il pesce piccolo per Feltrineli, Guerra Bugie, verità, manipolazioni per Piemme)esisonoreciprocamentefatti causa anche su quelli. Un gran pastic- cio e un mezzo incidente diplomatico tral’OmseRoma.“MaancheLancetha criticato l’Italia”, ricorda Zambon. La Regione Veneto, scrive l’Espres- so, ha invece presentato un esposto contro un altro protagonista dei quei mesi, Andrea Crisanti, docente di Mi- crobiologiaaPadovaeautorenel2020 del celebre studio sugli asintomatici contagiosi di Vo’ Euganeo, prima della clamorosa rottura con Zaia. Il tema è quello dei tamponi rapidi acquistati dalla Regione e l’eccesso di falsi nega- tivi evidenziato da Crisanti. La Procu- ra, che ha chiesto l’archiviazione, ha mandato gli atti alla Corte dei conti perchévalutii27milaeuropagatidalla Regione all’avvocato autore dell’espo- sto.CrisantieZambon,perquantoen- trambi critici sulla gestione del Covid, non si amano. E proprio Crisanti è il consulente dei pm di Bergamo.
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  • 12. 12 l PIAZZA GRANDE IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 Inviate le vostre lettere (max 1.200 battute) a: il Fatto Quotidiano 00184 Roma, via di Sant'Erasmo n° 2 - lettere@ilfattoquotidiano.it NONC’ÈDICHE Ciòcherealmenterispondeaunbisognodelpubblico alla fine vincerà (Giorgio Gori, direttore di Canale 5, 1991). Ora tocca a noi (Giorgia Meloni, 30 aprile 2022). C om’ènoto,nell’Italiarepubblicanalosdogana- mento dei fascisti comincia subito, sia con il reimpiego nei servizi segreti delle spie dell’O- vra, ben viste dai servizi americani e inglesi in funzioneanticomunista(unopertutti,GuidoLeto,ca- po dell’Ovra: nel 1948 Federico Umberto D’Amato lo incaricò di riorganizzare i servizi segreti italiani) (D’A- mato,unpoliziottochenel1943eraunagentedell’Oss, iserviziUsa,poifececarrieranell’Ufficioaffaririservati finoadiventarnecapo,promosselastrategiadellaten- sione,depistòleindaginisull’eversionedidestra,eoggi èindicatodallaProcuradiBolognacomeunodeiman- danti, organizzatori o finanziatori della strage alla sta- zionediBolognadel1980insiemeconGelli,Ortolanie Tedeschi); sia con la mancata epurazione di politici, magistrati, funzionari, intellettuali e giornalisti fasci- sti,moltideiqualigodetterodiunasecondavita,anche questabaciatadallafortuna(unopertutti,GaetanoAz- zariti,fraiprotagonistidellacostruzionelegislativadel regime fascista, nonché firmatario del Manifesto della razza e presidente del cosiddetto “Tribunale della raz- za”:nel1943funominatoministrodiGraziaeGiustizia da Badoglio; nel 1946 capo di gabinetto dal guardasi- gilli Togliatti; nel 1955 giudice costituzionale dal pre- sidente Gronchi; e nel 1957 divenne presidente della Corte costituzionale). Benché non sia affatto facile se- lezionaredallosconfinatomaredidolorechegliuomini si procurano reciprocamente nella storia del mondo (guerre, omicidi, torture, annientamenti), le atrocità chevengonoperpetratedapiùdicinquant’annicontro i telespettatori italiani, fra le tappe che hanno portato dall’8settembreaipanerigicicommossisull’eroicobat- taglione nazista Azov da parte di Gramellini, Ferrara e Vespa,scelgosenzaincertezzel’episodiochepiùdiogni altroassunseinsésensoeprospettiveditaliatrocità:la puntatadelMaurizioCostanzoShowtrasmessadaCa- nale 5 martedì 5 novembre 1990. Gli ospiti.Interamente dedicata al risorgente feno- menoeuropeodelneonazismo,lapuntatadiquellasera aveva come ospiti: Frank Hubner, presidente di Deut- scheAlternative,organizzazioneneonazistasortanella Germaniaoccidentale;MarioPrill,skinheaddiBerlino est; Vinfried Priem, ideologo neonazista di Berlino o- vest; Bernard Henri Levy, filosofo francese; Giuliano Zincone, editorialista del Corriere della Sera; Enrico Mentana, neo-direttore del Tg5; Alberto Jacoviello, e- ditorialistadiRepubblica;eVincenzoCarchedi,mura- torecalabreseemigratoinGermania,recentevittimadi un’aggressione da parte di skinhead a Hockenheim. Lepremesse.1)Inaperturadiprogramma,Costan- zo ricorda la regola del gioco: tutti in democrazia pos- sono parlare. 2) Dopo mezz’ora di dialogo pacato fra Costanzo e Hubner, durante il quale questi ha modo di esporreinmododivertenteleproprieteorieneonaziste, Levy è il solo a capire cosa non sta funzionando, e in- terrompequellaconversazione.Costanzoglicedelapa- rolaaffinchéLevypossaconfutareletesidiHubner,ma Levy si rifiuta di farlo, perché le idee di Hubner, le idee naziste, hanno causato 6 milioni di morti. La Storia ha già giudicato quelle idee, che non possono pertanto rientrarenelcampodell’argomentazione,cosacheevi- dentementeCostanzoeilsuoco-autoreSilvestrihanno deciso di ignorare. (1. Continua) Da Giordano Bruno alle calunnie di oggi Estrapolare frasi dal contesto complessivo di un ragionamento fattodaproposizioniarticolateèil metodoanticodellacalunnia.Ri- leggersi gli atti del processo a Giordano Bruno per capirlo. Gli inquisitori, compreso Bellarmi- no,prendevanoleoperediBruno e ne estrapolavano frasi staccan- doledalsensocomplessivodell’o- pera. Questo metodo tremendo dellaControriformasièdiffusoin Italia e ancora oggi ne paghiamo lenefasteconseguenze.Èilmeto- doincisivoeraffinatodellacalun- nia.OrachiaramenteOrsininonè GiordanoBruno,maneisuoicon- fronti si sta applicando lo stesso pernicioso metodo. Tante rifles- sioni di Orsini non sono da me condivise, altre sì. Ma deconte- stualizzarloinmodocostanteèdi- sonesto,calunniosoeperfido.Sti- le di guerra. LUIGI VAVALÀ Stiamo violando l’articolo 11 della Carta Non sono un costituzionalista, masolounpiccoloeinsignificante operaiodell’indotto“scandiccine- se” della pelletteria. Ma sono dell’idea che l’articolo 11 della no- stra Costituzione è stato scritto in manierachiaraproprioperevita- releforzaturedeifurbastrichevo- glionointerpretarlo.Mandarear- mi per una guerra di difesa qual è quella giustamente fatta dagli u- craini significa considerare la guerra (di difesa o offesa che sia) come mezzo per risolvere le con- troversie internazionali. Perché allora non mandiamo armi pe- santi anche ad altri Paesi che vi- vono situazioni simili all’Ucrai- na? Draghi deve operare nell’in- teressenazionaleequell’interesse è la Pace! E dato che una volta af- fermò da premier che a lui nella vita è sempre riuscito quasi tutto bene,allorapretendochesiimpe- gniacercareditrovarelasoluzio- ne a questa situazione assurda e pericolosa. La soluzione sono la diplomazia e la Pace. GIANLUCA GRAZIANI Cercano lo scontro per restare al potere Mi sta sorgendo un terribile so- spetto,macredodinonesserel’u- nico ad averlo. E cioè che tutta la manfrina di Draghi (dare armi pesanti all’Ucraina, stare sull’at- tentidifronteaBiden,ilnoalpa- gamento in rubli, la fiera opposi- zioneaPutin)nonsolofiniscaper scatenarelaguerranellaqualeen- treremo senza neppure accorger- cene, ma che ciò sia proprio volu- to:infattil’articolo60dellaCosti- tuzione italiana, che nessuno or- mai rispetta, potrebbe invece es- sere molto vantaggioso per gli at- tuali leader e in particolare per il premier. Infatti esso afferma che in caso di guerra si possono pro- crastinare le elezioni politiche si- nedieanchesesièafinemandato. Sento puzza di bruciato. ENRICO COSTANTINI Camera e Senato non contano più nulla In pratica, l’attuale emargina- zione della sovranità popolare dimostra che si è rinunciato alla funzione,infavoredellafinzione parlamentare. MAX RIZZOTTO La sinistra si vergogni per la censura continua Romano Mussolini, considerato unvalentepianistaJazz,neiprimi anni sessanta del Novecento suo- nò alla Casa della Cultura di Li- vorno, gestita da un’amministra- zione comunista. Perché nel XXI secolo l’attuale amministrazione comunaledisinistranonpermet- te al professore universitario A- lessandro Orsini di parlare nel teatro Goldoni della mia città u- tilizzandounassurdocavillo?Co- me cittadino mi sento profonda- mente oltraggiato dalla tracotan- za del Pd (Partito democratico?) checoerentemente,aquestopun- to, dovrebbe schierarsi a destra sugli scranni parlamentari. MARIO PEROSSINI La figuraccia di Franco davanti alla Pignatti Un sincero grazie al direttore per aver difeso la pacifista, papista e nonviolentaMartinaPignattiea- ver deplorato il famoso giornali- sta Massimo Franco che l’accusa- va di essere un’ingenua utopista. GiustamentevienedettocheaOt- toemezzo“ilpompierinodellase- ra M. F. ha rischiato la sincope”. Aggiungerei che l’illustre com- mentatoredelCorriereharicevu- to dalla quasi sconosciuta Marti- na una lezione di giornalismo, quandoglihafattorilevareunto- no nuovo nelle espressioni del Presidente della Repubblica che invitava a richiamarsi allo spirito di Helsinki, ignorato dalla sua dotta disamina cerchiobottista dallostileliberal-borghese.All’in- vito della Martina di andarsi a ri- leggere il testo di Mattarella, è e- splosoindispettito,quasichesolo lui sapesse leggere e interpretare beneitesti.Ilbellochelaserado- po Mieli ha fatto lo stesso rilievo della Pignatti. Speriamo che la gaffe serva da lezione al “minimo Franco”. In Italia esiste ancora gente democratica che non si fa condizionare da giornalisti “voce del padrone”. FABRIZIO TRUINI L’assurda propaganda sul battaglione Azov C’è una questione che mi preoc- cupa molto (come se tutto il resto fosse a posto): mi riferisco al bat- taglione Azov. Parlando di questo specifico argomento premetto che dovremmo tutti comprende- re che non esistono “opinioni”, perchéstiamocorrendoungrosso rischio.Sistaoffrendoalmondo,a livellodipropaganda,l’immagine eroica di un corpo neonazista. Nessuno nega che i facenti parte delbattaglioneinquestionesiano dentrolaguerra,mailpuntoè:fi- noachepuntovogliamospingerci con la propaganda? Fino a desi- gnarecomeeroichelottanoperla “libertà” tutti, indiscriminata- mente? In questo caso si tratta di una orrenda mistificazione. Il battaglione Azov è dichiarata- mente nazista ed esplicitamente negazionista della Shoah. Davve- rosivuolearrivareatrattarlicome “eroi”dellalibertà,soloperchéso- noinguerra?Davverosistannoe- quiparando ai neonazisti i com- battenti arruolati nell’esercito u- craino (magari a forza) che lotta- no contro un invasore? Si vuole davverocheinazisti,allafine,ven- ganolegittimatiericonosciutico- me “liberatori” o “martiri”? Tutti gli irresponsabili che fanno bassa propagandaabuonmercatostan- no commettendo un errore stori- co imperdonabile. GIANLUCA PINTO IL NEONAZISMO SPIEGATO IN TV DAGLI SKINHEAD: È IL METODO COSTANZO DaBari“SindacoDecaro,ildegrado nonsicontrastaconpavéegiostrine” LODICOALFATTO GENTILE “FATTO QUOTIDIANO”, vi scrivo per segnalare un caso di degrado e povertà e- strema in pieno centro murattiano a Bari. L’e- pisodioèavvenutoqualchegiornofa,lasera20 aprile: alcuni residenti hanno trovato un mi- grante di origini africane che si cibava dalle bu- ste dell’immondizia nell’indifferenza di tutti e nascosto dall’oscurità, come se fosse una sua routine quotidiana. Vi allego qualche foto. Io allora ho offerto un pasto al signore, invitan- dolo però a non ripetere più quel gesto in fu- turo. Con queste poche righe voglio anche lanciare unmessaggioalsindacoAntonioDecaro,cheè intentoaproseguireil“restyling”dipiazzaUm- bertoI(sempreincentroaBari,ndr),spenden- do probabilmente milioni: vorrei fargli notare che non è solo rifacendo i pavimenti, le panchi- ne o le giostrine che la situazione di degrado in centrosirisolverà.Intanto,lefamiglieconbam- bini continueranno a preferire altri giardini. ANTONIO L. In pieno centro Un clochard vive tra i rifiuti DANIELELUTTAZZI Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130; Litosud, 20060 Milano, Pessano con Bornago, via Aldo Moro n° 4; Centro Stampa Unione Sarda S. p. A., 09034 Elmas (Ca), via Omodeo; Società Tipografica Siciliana S. p. A., 95030 Catania, strada 5ª n° 35 Pubblicità: Concessionaria esclusiva per l’Italia e per l’estero SPORT NETWORK S.r.l., Uffici: Milano 20134, via Messina 38 Tel 02/349621– Fax 02/34962450. 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Les. 196/2003): Antonio Padellaro Chiusurainredazione:ore22.00-CertificatoADSn°8429del21/12/2017 Iscr. al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 18599 COME ABBONARSI È possibile sottoscrivere l’abbonamento su: https:/ /shop.ilfattoquotidiano.it/abbonamenti/ • Servizio clienti abbonamenti@ilfattoquotidiano.it•Tel.0695282055 Direttore responsabile Marco Travaglio Vicedirettore responsabile libri Paper First Marco Lillo Vicedirettori Salvatore Cannavò, Maddalena Oliva Caporedattore centrale Edoardo Novella Caporedattore vicario Eduardo Di Blasi Caporedattore Stefano Citati Art director Fabio Corsi mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it Società Editoriale il Fatto S.p.A. sede legale: 00184 Roma, Via di Sant'Erasmo n° 2 Cinzia Monteverdi (Presidente e amministratore delegato) Antonio Padellaro (Consigliere) Luca D’Aprile (Consigliere delegato all'innovazione) Lorenza Furgiuele (Consigliere indipendente) Giulia Schneider (Consigliere indipendente) LEGGI, GUARDA, ASCOLTA, ESPLORA. 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  • 13. IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 PIAZZA GRANDE l 13 IL PARLAMENTO SI ESPRIMA SULL’ESCALATION MILITARE FRANCOMONACO IDENTIKIT I l peso politico di Fratelli d’Italia sta tutto nel mi- nuto surreale di comizio di Giorgia Meloni, giun- to al termine della convention dei giorni scorsi a Milano: una sorta di ciliegina coatta sulla torta rancida della vecchia destra. NEL VIDEO, TRA I PIÙ TRUCIDI e imbarazzanti degli ul- timi anni, c’è Giorgia Meloni che sfotte con consueta diversità democratica i giornalisti per le domande (secondo lei) sceme ai delegati. Domande tipo que- sta. “Senta ma… questa maglietta scura che porta… poi… perché è vero eh… questa maglietta scura che portaèunomaggioallecamicienere?”.Una“battuta” inutile e paracula, che non fa ridere ma che alimenta la furbata narrativa della Meloni, secondo la quale o- gnidomandasulfascismopresenteinFratellid’Italia sia da considerarsi anacronistica. L’eterno buttare la palla in tribuna di Donna Giorgia, che è sempre lì a cercarelamatrice,difendereleValcepinaechiedereil girato integrale a Piazzapulita. Questa “battuta”, però, è stata sufficiente perché il “pubblico” esplodesse in un entusiasmo fragoro- so. Stupita lei stessa dal- lapropriaresascenica,la Meloni ha a quel punto accompagnato gli ap- plausi montanti con un campionario di facce e fac- cette a metà strada tra Martufel- lo, Mister Bean e Barbara D’Ur- so. Per quaranta (!) secondi non ha detto nulla, ma inanellato u- nicamente gesti e smorfie da o- steria.Unasortaditrionfoparos- sistico della poracciata caciotta- ra, con la Meloni che ridicolizza- va il problema-fascismo e il pub- blico che applaudiva eccitatissi- mo.Èscattatapurelastandingo- vation, con la gente a spellarsi le mani neanche avesse avuto da- vanti Gassman o Proietti. Bei momenti davvero. Giorgia Meloni ha il vento in poppa, grazie agli af- fanni del governo Draghi, a una furbizia politica in- negabile e a un Paese a maggioranza destrorsa, ma la portata politica della convention meloniana è parsa assai stitica. L’ennesimo intervento di un Vittorio Feltri ormai oltre ogni caricatura immaginabile, e dunque meritevole di cristiana misericordia, ha dato lamisuradellivellodiunaclassedirigentequasisem- pre avvilente. Nonc’eraSalvini,perchéluieDonnaGiorgiamalsi sopportano,manientepaura:Melonièprontaa“sal- pare”anchesenzailcentrodestra,perchéilgovernola attendeelapatrialachiama(eiaeiaalalà).Meloniha anche imparato l’alfabeto, soprattutto la “M”, infatti le sue priorità del Paese cominciano tutte con quella lettera lì: “Mamma, merito, mare e marchio” (?). Già soloperquesto,unpartitoguidatodacotantastatista meriterebbe percentuali tabaccesche, ma in Italia il nullamischiatoalnientepiaceeFratellid’Italiaèdata attorno al 20 per cento. Meloni sogna pure una scuola liberata dai sessan- tottini(???)esenzabocciature(???),cosìlenuovele- vesarannoancorapiùignorantieplasmabili.Ideeze- ro e contenuti sottozero, ma per la Meloni tutto que- sto coincide con una “nuova destra”. Le ha ben rispo- stoBersani:“SuggerireiallaMelonidinonesagerare. Hosentitodirechefa‘unacosanuova’.IosonoinPar- lamento e le vedo le loro ‘proposte nuove’. Togliere il Redditodicittadinanzaperfinanziarespesemilitari. Evasione fiscale non se ne parla. No alla revisione del catasto neanche a morire. No alla legge Zan. No al Fine vita. I tamponi li deve fare solo la corporazione dei farmacisti. Che poi, se vuole fare il capo del go- verno dovrà giurare sulla Costituzione. Sarebbe sim- patico che festeggiasse il 25 aprile ogni tanto. Queste non sono ‘cose nuove’. Questo è un restyling di una destra che abbiamo sempre conosciuto”. Amen. © RIPRODUZIONE RISERVATA ANDREASCANZI A Dio piacendo si vanno moltipli- cando le voci al- larmate – e final- mente trovano qualche eco pub- blica anche nei media main- stream informati a una sorta di pensiero unico che sembra co- noscere solo il linguaggio delle armi – per l’escalation militare, culturale, verbale. Quella cui Domenico Quirico – un corri- spondente di guerra avvezzo a- gli orrori di tanti conflitti san- guinosi – ha dato nomi quali “ebbrezza militarista”, “esalta- zione collettiva”, “revival indu- strial-guerriero”, “sconclusio- nato dannunzianesimo fuori tempo”. DI CHI SIA LA RESPONSABILITÀ primalosappiamoedèoffensivo sospettarechenoncisiachiaroo che si abbia esitazioni a prende- re la parte della vittima ucraina. Èsul“come”chesipuòedevedi- scutere,nonsul“se”aiutarel’ag- gredito. Non possiamo ignorare che l’escalation ha prodotto una svoltaecioèche,perdichiarazio- ne delle stesse parti in conflitto, l’obiettivononèilnegoziato,ma lavittoriasulcampo,lasconfitta del nemico. Naturalmente fa- cendo ricorso a un sofisma: ele- vareillivellodelloscontroarma- to al fine di ottenere la pace, ne- goziando da posizioni di forza. Nondobbiamoaverepauradelle parole, ma confrontarci con la realtà: non è necessario conve- nire sulla cosiddetta “guerra per procura” tra le grandi potenze, Russiaeoccidente,maèinnega- bilechetaleèlasostanza.Ovvero chesemprepiùsifaravvicinatoe direttoilconflittotraloroechela posta in gioco, ben oltre l’Ucrai- na, è la lotta per il dominio nel nuovoordinemondiale.LaRus- sia lo dimostra con i suoi com- portamenti, ma lo confermano piuttosto esplicitamente ameri- cani e inglesi. Afronteditalemu- tamento, di grado e di natura, della guerra, si pongono alcune questioni ineludibili. La prima: gli analisti, sino a ieri, sosteneva- no che non si deve prendere troppo sul serio la minaccia dell’arma atomica. Al limite cui cisièspintipossiamodircisicuri che le cose stiano ancora così? Che sia un mero bluff? Seconda questione: abbiamo giustamente stigmatizzato l’i- pocrisia russa nell’esorcizzare la parola “guerra”. Vogliamo rico- noscere che ora ciò vale anche per noi? Rifornendo armi sem- prepiùsofisticateepotentiemi- rando alla vittoria militare, co- me altrimenti la vogliamo chia- mare? Non senza implicazioni sulpianodellacompatibilitàco- stituzionale, sempre più stirac- chiata, con il nostro articolo 11 dellaCostituzione.Laterzaque- stione attiene alla discussione tabù sulle cause remote del con- flitto: ho l’impressione che pro- prio l’angosciosa evidenza dello sviluppo incrementale di esso abbia indotto ora qualche voce autorevole, informata e certo non sospetta di anti-americani- smo come quella di Giuliano A- mato a confessare onestamente di nutrire un senso di colpa e di riconoscere l’errore della inop- portuna estensione della Nato (non della Ue) sino ai confini della Russia. Tesi sino a ieri bol- latacomeprivadifondamentoe appannaggio dei de- trattori dell’Occiden- te inclini al giustifica- zionismo della guerra scatenata da Putin. Quarto nodo: si di- ce che noi possiamo solo sostenere mili- tarmente gli ucraini, machetoccaalorode- cidere se, quando e su che basi disporsi a negoziare. Non mi sfugge: l’argomento è delicato, ma non va eluso. Con- siderato che noi stiamo dalla lo- ro parte, che ormai, fuor di ipo- crisia, partecipiamo seppur in- direttamentealconflittoechela partitasièdilatataadismisura– ilnuovoordinemondialeeaddi- rittura lo spettro del conflitto globale nel quale in gioco è non meno che la sorte dell’umanità –, non è fuori luogo osservare che, pur in spirito di solidarietà con il popolo aggredito, tocchi ancheanoiragionareediscutere (siachiaro:inprimisconloro)la linea di comportamento da se- guire. Del resto, già lo abbiamo fatto, rifiutandoci, giustamente, di acconsentire alla reiterata ri- chiesta della no-fly zone che di- schiuderebbe alla guerra mon- diale.Comese,salvoquellimite, il resto non ci riguardasse. Quinto: riesce sempre più e- vidente e forse va portata in su- perficie, non dissimulata, la di- vergenza di interessi strategici (geopolitici,economici,cultura- li) tra Usa e Regno Unito da un latoeUedall’altro.Conlacuradi distinguere anziché confondere Nato e Ue. Se così non fosse che sensoavrebbeinvocareretorica- mentelaprospettivadiunadife- sa comune europea? Posto che, comesièdetto,indiscussioneèil nuovo ordine mondiale e che il nostro approccio sarebbe di stampo multipolare, come non rilevare la contraddizione della contestualità della missione di Guterres a Mosca e a Kiev con il megaverticeNatodiRamstein? Onu,Ue,Nato:siobiettachel’I- talia non conta nulla. Può darsi, maciònonciesimedaldoveredi dire la nostra dentro organizza- zioni internazionali delle quali siamo formalmente membri. Certizelantiesegetidellasecon- dapartedelricordatoarticolo11 che autorizzerebbe la fornitura di armi al conflitto non sembra- no altrettanto solleciti e loquaci sulpunto,prescrittoappuntoda quella norma. Ha ragione chi chiede di di- scutere di tutte queste cose in Parlamento. Se non ora quan- do? Davvero possiamo conten- tarci di una remota deliberazio- necircal’inviodiarmileggere,il 1° marzo scorso, a meno di una settimana dall’inizio dell’inva- sione, senza un confronto alto sulmondochesarà?Comeigno- randochelaguerrahapresoben altra piega, dimensione, porta- ta. Sarebbe una palese contrad- dizioneconlanostrarivendicata differenza (Occidentale) rispet- to ai regimi autocratici. © RIPRODUZIONE RISERVATA A MILANO UN COMIZIO IMBARAZZANTE E SLOGAN VUOTI: “MAMMA, MERITO, MARE E MARCHIO” (?) La“nuovadestra” dellaMelonièstitica esagiàdivecchio rebbe vergogna e discredito ai ministri della Repubblica. Ancora una volta, non siamo qui perdiredichecosasitratti.Sappiamoperòche si tratta di qualcosa. Giunti a questo punto, torniamo all’idea di partenza: prima di stabi- lirechel’informazioneinItaliaèpiùliberache in Russia sarebbe necessaria una ricerca em- pirica che analizzi i contenuti della comunicazione. D’altra parte, que- sta era la critica metodologica che MaxWeberrivolgevaaMarx,cioèdi volergiungerealleconclusioni–l’e- conomia è sempre il fattore più im- portante – prima di avere condotto le dovute ricerche. E se poi venisse fuoricheuncertofenomenostorico è stato condizionato più dalla reli- gione o da una battaglia che dall’e- conomia? Come possiamo saperlo inanticipo?Noioccidentalisappia- moinanticipochel’informazionein tempo di guerra è più libera in Occidente che nelle dittature. Ma come possiamo stabilirlo prima di avere sottoposto a verifica empirica una simile proposizione? Un modo potrebbe essere quello di procedere per via autoritaria, del tipo: “È più libera in Occidente e basta, al- trimenti sei un nemico della nazione!”. Ma lo spirito scientifico è uno spirito anti-autorita- rio, che non può non sospettare. L’ idea che, in tempi di guerra, l’in- formazionesiapiùliberanellede- mocrazie occidentali che nelle dittature andrebbe sottoposta a verifica empirica. È ovvio che le democrazieoccidentalisipresen- tinocomeilluogodellalibertàassolutadell’in- formazione. Resta il problema che l’informa- zione può essere libera e, nello stesso tempo, distorta.Dettopiùsemplicemente,ilfattoche le persone siano libere di parlare non implica di necessità che dicano cose corrispondenti al vero. Molti uomini dicono liberamente cose distorte. Sono libero di dire che i cani volano, maquestononèvero.Lalibertàdiparolanon implica la verità dei contenuti. Dal momento che le comunità umane ten- dono a rappresentarsi in maniera migliore di ciò che sono, Marx, Nietzsche e Freud ci inse- gnano a coltivare il sospetto per diventare più consapevoli dei condizionamenti che subia- mo. Quali sospetti dovremmo nutrire oggi? Non ci sono molti dubbi: dovremmo nutrire fortisospettidavantialtentativodiimporreu- nasolanarrazionedellaguerrainUcraina.Ge- neralmente, le comunità umane impongono unarappresentazioneunicadellarealtàquan- do hanno qualcosa da nascondere. Siccome i comportamenti immorali sono incompatibili conlerappresentazionipositivedelSé,igover- niimpongonounsolomododipensare,talvol- ta con la violenza, talaltra con tecniche assai sofisticate, quando hanno qualcosa da na- scondere.Insintesi,imaestridelsospettonon sono importanti per le loro conclusioni, che potrebberoesseresuperatedaltempo,maper ilmetodocheciconsegnano.Chivuoleimpor- reunsolomododipensarehasem- pre qualcosa di turpe da celare. Conriferimentoall’Ucraina,po- tremmo domandarci quali siano le eventualiturpitudinicheilgoverno Draghi e l’Unione europea vorreb- bero nascondere, ma a noi non in- teressa dare una risposta in questa sede. Il nostro interesse è quello di lanciareunallarme.Unavoltachia- rito quale sia il principio alla base della scuola del sospetto, possiamo cogliere un grande paradosso ita- liano.Tuttelepersonecomunipar- lano dell’invio delle armi in Ucraina. Gli ita- liani ne parlano dappertutto: nei bar, per le strade,infamiglia.L’unicoluogoincuiquesto argomento è proibito è il Parlamento, il luogo supremo preposto a questo tipo di dibattito. Ne consegue che il governo Draghi, che cerca diimpedireladiscussioneaMontecitorio,de- ve avere qualcosa da nascondere, qualcosa di immorale, qualcosa che, se rivelato, procure- CHE GUERRA LA NARRAZIONE UNICA DI DRAGHI, UE, USA & C. NASCONDE MAGAGNE ALESSANDROORSINI PregiudiziL’informazioneèpiùlibera inOccidentechealtrove?Èdavalutare NUOVOATLANTE IN AULA OCCORRE UN DIBATTITO PUBBLICO, NON ALTRE ARMI