La soluzione del vacuum casting (o stampaggio sottovuoto) è un processo poco conosciuto ma molto interessante in termini di qualità ed economicità, soprattutto se affiancato alla stampa 3D.
Ass. Italiana Tecnici Materie Plastiche a 3DPrint Hub MilanoTechnology Hub
L'Associazione TMP è nata nel 1979 con lo scopo di informare e aggiornare i tecnici del settore materie plastiche sui materiali, il loro impiego, la progettazione e le nuove tecnologie, favorendo la crescita professionale dei soci.
La TMP ha un ruolo guida fondamentale nel settore ed è riconosciuta come un’Associazione di specialisti delle materie plastiche.
Da anni l’impegno della TMP è volto a consolidare collaborazioni tra gli associati, favorendo scambi di informazioni e contatti che migliorino costantemente il know-how del settore.
Questo sito è testimonianza dello sforzo in tal senso, e vuole essere, negli intenti, uno strumento indispensabile di dialogo e conoscenza tra i soci, senza preclusioni verso l'esterno e nella filosofia consolidata della trasparenza delle informazioni.
Questo il programma del convegno che TMP organizzerà in occasione di 3DPrint Hub 2015.
Il Laboratorio di ricerca SCSM dell'Università di Brescia propone in questa presentazione una panoramica dei possibili ambiti applicati in cui la stampa 3D sta avendo (e potrà avere) un impatto disruptive per le imprese manifatturiere.
A new third industrial revolution!
Nata come strumento di prototipazione rapida, la stampa 3D si afferma come tecnica produttiva, per la costruzione di prodotti finiti, con notevoli vantaggi dal punto di vista della creatività per la possibilità di inventare e sperimentare a costi molto bassi
Office Layout
gennaio 2014
Il bromografo inserto speciale allegato al numero di novembre 2014 di cadzineCADZINE
Il bromògrafo è un apparecchio concepito originariamente per eseguire lavorazioni fotografiche come la copia rapida per contatto dei negativi di un’immagine su diversi tipi di supporto quali la carta, le pellicole, ecc. Da qualche decennio il bromografo è stato adottato anche in ambito elettronico per sviluppare le piste dei PCB. Somiglia molto ad uno scanner poiché è composto da una cassetta rettangolare che riporta, nel piano superiore, un’ampia finestra trasparente, protetta da uno sportello e provvista di opportune guide per sostenere i negativi, durante la copia, ben aderenti ad essa. Al suo interno è collocato un opportuno sistema d’illuminazione a bassa inerzia elettrica, regolabile in posizione e in intensità, per determinare l’esposizione. Per la copia si poggiano sul piano di vetro il negativo del circuito e, sopra di esso, la basetta vergine con il lato emulsionato a contatto con quest’ultimo. Il portello abbassato eviterà, con la sua pressione, eventuali sfocature facendo aderire basetta e negativo al vetro. La basetta è impressionata accendendo le luci interne del bromògrafo per una certa quantità di tempo.
Oggi è in corso una terza rivoluzione che sta portando alla digitalizzazione dei metodi produttivi. Grazie alla fabbricazione additiva, un prodotto può essere progettato su un computer e dopo pochissimo tempo essere realizzato con l’impiego di un processo tecnologico che crea un oggetto solido attraverso la sovrapposizione di diversi strati di materiale uno sull’altro. Il processo può essere portato avanti in maniera del tutto automatica, senza che vi sia un operatore a tenere sotto controllo la macchina, e la nuova tecnologia di produzione consente di creare prodotti anche molto elaborati che non potrebbero essere costruiti con i tradizionali sistemi di produzione.
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L'Associazione TMP è nata nel 1979 con lo scopo di informare e aggiornare i tecnici del settore materie plastiche sui materiali, il loro impiego, la progettazione e le nuove tecnologie, favorendo la crescita professionale dei soci.
La TMP ha un ruolo guida fondamentale nel settore ed è riconosciuta come un’Associazione di specialisti delle materie plastiche.
Da anni l’impegno della TMP è volto a consolidare collaborazioni tra gli associati, favorendo scambi di informazioni e contatti che migliorino costantemente il know-how del settore.
Questo sito è testimonianza dello sforzo in tal senso, e vuole essere, negli intenti, uno strumento indispensabile di dialogo e conoscenza tra i soci, senza preclusioni verso l'esterno e nella filosofia consolidata della trasparenza delle informazioni.
Questo il programma del convegno che TMP organizzerà in occasione di 3DPrint Hub 2015.
Il Laboratorio di ricerca SCSM dell'Università di Brescia propone in questa presentazione una panoramica dei possibili ambiti applicati in cui la stampa 3D sta avendo (e potrà avere) un impatto disruptive per le imprese manifatturiere.
A new third industrial revolution!
Nata come strumento di prototipazione rapida, la stampa 3D si afferma come tecnica produttiva, per la costruzione di prodotti finiti, con notevoli vantaggi dal punto di vista della creatività per la possibilità di inventare e sperimentare a costi molto bassi
Office Layout
gennaio 2014
Il bromografo inserto speciale allegato al numero di novembre 2014 di cadzineCADZINE
Il bromògrafo è un apparecchio concepito originariamente per eseguire lavorazioni fotografiche come la copia rapida per contatto dei negativi di un’immagine su diversi tipi di supporto quali la carta, le pellicole, ecc. Da qualche decennio il bromografo è stato adottato anche in ambito elettronico per sviluppare le piste dei PCB. Somiglia molto ad uno scanner poiché è composto da una cassetta rettangolare che riporta, nel piano superiore, un’ampia finestra trasparente, protetta da uno sportello e provvista di opportune guide per sostenere i negativi, durante la copia, ben aderenti ad essa. Al suo interno è collocato un opportuno sistema d’illuminazione a bassa inerzia elettrica, regolabile in posizione e in intensità, per determinare l’esposizione. Per la copia si poggiano sul piano di vetro il negativo del circuito e, sopra di esso, la basetta vergine con il lato emulsionato a contatto con quest’ultimo. Il portello abbassato eviterà, con la sua pressione, eventuali sfocature facendo aderire basetta e negativo al vetro. La basetta è impressionata accendendo le luci interne del bromògrafo per una certa quantità di tempo.
Oggi è in corso una terza rivoluzione che sta portando alla digitalizzazione dei metodi produttivi. Grazie alla fabbricazione additiva, un prodotto può essere progettato su un computer e dopo pochissimo tempo essere realizzato con l’impiego di un processo tecnologico che crea un oggetto solido attraverso la sovrapposizione di diversi strati di materiale uno sull’altro. Il processo può essere portato avanti in maniera del tutto automatica, senza che vi sia un operatore a tenere sotto controllo la macchina, e la nuova tecnologia di produzione consente di creare prodotti anche molto elaborati che non potrebbero essere costruiti con i tradizionali sistemi di produzione.
Una nuova frontiera che all'inizio sembrava interessare di più il segmento consumer, ma che è destinata a cambiare i processi produttivi anche nelle aziende manifatturiere
Office Automation
gennaio 2014
La stampa 3D è una rivoluzione che va prima di tutto capita per calarla al meglio nella propria realtà. I criteri e i parametri a cui far riferimento per scegliere la stampante 3D più adatta all’esigenze della propria azienda.
Office Automation
aprile 2014
Spazio Tecnico è una pubblicazione trimestrale di CDU – Consorzio Distributori Utensili – che affronta, con gli opportuni approfondimenti, i singoli comparti merceologici.
Le tecnologie e le materie prime utilizzate nei processi di stampa 3D sono numerose e non è facile orientarsi in questo nuovo e vasto mondo in rapidissima espansione.
Office Automation
giugno 2014
XYZ – Corso base di scannerizzazione, modellazione e stampa 3D – Kentstrapper...Ginestra_
Le slide del corso base del corso base di scannerizzazione, modellazione e stampa 3D.
XYZ – Tecnologie innovative alla portata di tutti
Un incontro aperto e un workshop di base per avvicinarsi al mondo dei maker, degli artigiani digitali, dei FabLab e delle imprese che innovano.
un progetto di
Terzo Piano
Associazione Culturale
Scopri di più:
http://www.fabbricaginestra.it/xyz-tecnologie-innovative-digital-fabrication-fab-lab
#xyzginestra
Alcune notizie sul processo di sinterizzazione, sulla nostra azienda e alcune case history interessanti.
Perché il sinterizzato può essere una valida alternativa a tecnologie più note, e quali benefici, unici dei sinterizzati puoi sfruttare a tuo vantaggio.
Una nuova frontiera che all'inizio sembrava interessare di più il segmento consumer, ma che è destinata a cambiare i processi produttivi anche nelle aziende manifatturiere
Office Automation
gennaio 2014
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Office Automation
aprile 2014
Spazio Tecnico è una pubblicazione trimestrale di CDU – Consorzio Distributori Utensili – che affronta, con gli opportuni approfondimenti, i singoli comparti merceologici.
Le tecnologie e le materie prime utilizzate nei processi di stampa 3D sono numerose e non è facile orientarsi in questo nuovo e vasto mondo in rapidissima espansione.
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XYZ – Corso base di scannerizzazione, modellazione e stampa 3D – Kentstrapper...Ginestra_
Le slide del corso base del corso base di scannerizzazione, modellazione e stampa 3D.
XYZ – Tecnologie innovative alla portata di tutti
Un incontro aperto e un workshop di base per avvicinarsi al mondo dei maker, degli artigiani digitali, dei FabLab e delle imprese che innovano.
un progetto di
Terzo Piano
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Alcune notizie sul processo di sinterizzazione, sulla nostra azienda e alcune case history interessanti.
Perché il sinterizzato può essere una valida alternativa a tecnologie più note, e quali benefici, unici dei sinterizzati puoi sfruttare a tuo vantaggio.
1. GUIDA AL VACUUM CASTING (O STAMPI IN SILICONE) 16/05/2019
MarMax S.r.l.
Via J.Linussio, 1 – 33020 Amaro (UD) Italy
www.marmaxdesign.com
GUIDA AL VACUUM CASTING
(O STAMPI IN SILICONE)
Negli ultimi anni la stampa 3D ha avuto ampia diffusione sia a livello industriale, sia in altri
settori come quello medico, artistico, hobbistico.
Tuttavia, questa tecnologia presenta dei limiti quando si vogliono produrre più pezzi, quando
si cercano finiture particolari, quando si vuole utilizzare uno specifico materiale. La tecnica
del Vacuum Casting rappresenta una buona soluzione per superare questi limiti, senza
dover affrontare i costi della produzione in serie.
COME FUNZIONA IL PROCESSO?
Il processo del vacuum casting consiste nella realizzazione di uno stampo rapido in silicone,
ottenuto dal calco di un modello master. Con l’attrezzatura così costruita vengono poi
stampati i pezzi che si vogliono ottenere, solitamente utilizzando un poliuretano
bicomponente. Sia la realizzazione dello stampo che la colata del poliuretano devono essere
Figura 1. Fasi del processo Vacuum Casting.
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eseguite sottovuoto, per garantire le eccellenti caratteristiche di resistenza meccanica e
finitura superficiale tipiche di questa tecnologia.
Solitamente il master viene ottenuto tramite stampa 3D, possibilmente con una tecnica che
fornisca una buona finitura superficiale, come per esempio la stereolitografia, ed il
poliuretano di colata viene scelto in funzione delle caratteristiche che si vogliono ottenere per
il pezzo (es. resistenza meccanica, trasparenza, colore, elasticità, peso, conduttività,
resistenza alla fiamma, etc.).
In alternativa, il master può essere realizzato anche con altre tecnologie (es. controllo
numerico, modelleria artigianale) e può anche essere costituito da un particolare
commercialmente disponibile, da un vecchio pezzo fuori produzione o da un’opera artistica.
Anche il materiale di colata può essere di vario tipo: oltre al poliuretano, possono essere
utilizzate resine epossidiche, cere, materiali ceramici e compositi.
QUALI SONO I VANTAGGI?
Il vacuum casting rappresenta una soluzione intermedia tra la produzione di un singolo
modello realizzato in stampa 3D, ed una serie prodotta con lo stampaggio ad iniezione o
altre soluzioni di produzione su larga scala.
In generale, rispetto alla stampa 3D, il vacuum casting:
• è più conveniente economicamente se ci sono diversi pezzi da realizzare;
• consente l’utilizzo di un range più ampio di materiali;
• fornisce dei pezzi anisotropi e meccanicamente più prestanti;
• fornisce dei pezzi con finiture più controllabili e simili ai pezzi prodotti con tecnologie di
serie;
• è in grado di gestire caratteristiche difficilmente ottenibili con la stampa 3D, come la
trasparenza, l’elasticità, la gradazione del colore;
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Figura 2: Particolari trasparenti, elastomerici, colorati traslucidi, ottenuti da stampi in silicone.
• può essere usato per assemblare diversi materiali, per esempio inglobare boccole,
perni, inserti di vario tipo, schede elettroniche, ma anche per sovrastampare due
diversi materiali plastici o una plastica e un elastomero.
Figura 3: Pezzi co-stampati: poliuretano bianco su perno in acciaio filettato, elastomero colorato su
poliuretano rigido nero, poliuretano su boccola filettata in bronzo.
Invece, rispetto alle soluzioni di produzione in serie, come lo stampaggio a iniezione:
• è conveniente se ci sono pochi pezzi da realizzare,
• consente la gestione di alcuni sottosquadri senza l’utilizzo di inserti;
• accetta, entro certi limiti, la presenza di spessori variabili senza dare luogo a
deformazioni importanti nei pezzi.
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QUANTO COSTA REALIZZARE UNA PRE-SERIE?
Ovviamente è difficile dare delle indicazioni di costo valide per ogni modello ma, in generale,
si può affermare che il costo di uno stampo può variare tra i 200 e i 1000 €, mentre i costi del
singolo pezzo variano tra i 10 e i 100 €, passando dai pezzi più piccoli e semplici a quelli più
grandi e/o geometricamente complessi. Calcolando che ogni stampo possa stampare circa
20 volte, il costo del singolo pezzo, comprensivo degli attrezzaggi, può variare tra i 20 e i 150
€. Questi costi possono essere ridotti se si riescono a realizzare stampi multi-impronta,
oppure a utilizzare materiali di colata economici.
QUANDO HA SENSO SCEGLIERE QUESTA
SOLUZIONE?
Queste caratteristiche tecniche e di economicità fanno degli stampi in silicone la soluzione
ideale per diverse situazioni:
• per le produzioni in piccole serie per articoli di nicchia (dalle decine alle centinaia di
pezzi);
• per la realizzazione di prodotti custom, quindi con diverse taglie, difficilmente gestibili
con uno stampo ad iniezione;
• per lo sviluppo intermedio di un progetto, quando non si sono definiti ancora tutti i
dettagli ma si vuole cominciare a testare sul campo una piccola serie del prodotto
finale;
• per lo sviluppo avanzato di un progetto, quando si ha in mano un prodotto
sostanzialmente pronto per il mercato ma che non si ritiene di essere in grado ancora
di produrre in larga serie (per ragioni di costi e di tempo di realizzazione degli
attrezzaggi, perché il mercato è molto variabile sia in termini di richiesta del
consumatore che in termini di componentistica disponibile);
• per copiare e replicare oggetti di cui non si ha a disposizione il modello CAD, che
possono essere dei modelli artigianali, delle opere artistiche, degli oggetti naturali;
• per realizzare pezzi di ricambio per articoli fuori produzione, che comunque si ritiene
abbiano numeri di mercato non compatibili con la produzione in serie.
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In questi ultimi due casi, la soluzione degli stampi in silicone rappresenta un’alternativa
solitamente più economica, rispetto al processo di reverse engineering, comprendente
scansione, trattamento dati, ri-modellazione CAD, che possono essere molto costosi e non
sempre indispensabili.