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GIRO CICLISTICO D’ITALIA FEMMINILE
Comune di Artegna Comune di Buja Comune di Gemona del Friuli Comune di Montenars Comune di Tarcento
2a
Tappa TARCENTO - MONTENARS
“Tappa del Ricordo”
1976-2016
40nnale Terremoto in Friuli
DOMENICA 3 LUGLIO 2016
GEMONA
DEL FRIULI
MAGNANO
IN RIVIERA
OSOPPO
TRASAGHIS
MAJANO
BUJA
ARTEGNA
TARCENTO
NIMIS
SAN DANIELE
DEL FRIULI
GIRO CICLISTICO D’ITALIA FEMMINILE
Tappa
del Ricordo
1976-2016
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SAN DANIELE
DEL FRIULI
www.girorosa.it
Foto:VELOFOCUS
Foto:CYCLEPHOTOS
DOMENICA 3 LUGLIO 2016
GIRO CICLISTICO D’ITALIA FEMMINILE
Tappa
del Ricordo
1976-2016
40nnale Terremoto in Friuli
DOMENICA 3 LUGLIO 2016
S
ono ormai trascorsi 40 anni da
quel 6 maggio 1976, giorno che
cambiò volto e storia dell’intero
Friuli. Poco dopo le ore 21, per 59
interminabili secondi, la terrà tremò,
spazzando via case e quasi 1000 vite,
lasciando crepe indelebili nel cuore di
chi visse quei tragici istanti. Prima il
silenzio, l’animo squarciato di una intera
comunità, poi lo spirito di sacrificio
e l’unità delle popolazioni che hanno
insegnato al mondo il significato della
parola solidarietà. Tutti insieme, pronti
a ricostruire. A ripartire. Un passo alla
volta.
Ed è proprio quello stesso spirito,
insieme alla coesione che solo lo sport
è in grado di regalare, ad aver dato
alla luce l’iniziativa della Tarcento -
Montenars, seconda tappa del Giro
Rosa 2016 di scena il prossimo 3 luglio.
Rinominata “Tappa del Ricordo”,
l’evento si appresta a coinvolgere il
mondo ciclistico femminile e i luoghi
colpiti dall’Orcolàt, termine con cui
i friulani dell’epoca si riferiscono al
terremoto. Centoundici chilometri
tosti che si affacciano su Rio (ultima
vetrina prima delle convocazioni per
le Olimpiadi) e che si concluderanno
nel più piccolo dei 5 comuni coinvolti,
Montenars. Claudio Sandruvi, sindaco
del paese che conta circa 600 abitanti,
introduce così l’iniziativa: “Tutto è nato
grazie a Enzo Cainero (promoter delle
tappe friulane del Giro d’Italia, ndr) e da
una promessa fattami tempo fa: portare
qui il Giro. Non è stato possibile ospitare
la tappa della corsa maschile poiché ci si
è spostati sulle Valli del Natisone, ma -
aggiunge entusiasta il primo cittadino -,
è arrivato un altro regalo meraviglioso:
il Giro Rosa. Sono stati Sandruvi e
il sindaco di Tarcento a rompere il
ghiaccio per la realizzazione della tappa:
“Abbiamo accettato immediatamente
la proposta e dato l’ok per la creazione
di questa importantissima tappa. Sin
dall’inizio - prosegue - c’era da parte
nostra la volontà di coinvolgere tutti:
volevamo fortemente la partecipazione
delle zone più colpite dal terremoto.
È stato un ragionamento immediato:
ospitare il Giro significa mostrare la
bellezza dei nostri paesi, far vedere
come siamo risorti. È una occasione per
dimostrare il nostro affetto e la nostra
riconoscenza verso coloro che ci hanno
aiutati”. E non è un caso che tutti e
cinque i comuni coinvolti portino al
petto una Medaglia al Merito: “Siamo
stati insigniti della Medaglia d’Oro al
Merito Civile per quanto fatto in seguito
al disastro. Il Presidente della Repubblica
Mattarella sarà presto nostro ospite
per commemorare le vittime (seduta
straordinaria dell’Assemblea regionale il
6 maggio, ndr): il modello Friuli di cui
tanto si parla è l’insieme delle persone,
delle istituzioni, dei volontari ed è giusto
sottolineare come tutti gli aiuti ricevuti
siano stati bene utilizzati”. Montenars
perse 36 vite, risultando in proporzione
uno dei luoghi più colpiti (oltre il 90%
delle abitazioni fu dichiarato inagibile).
“Facciamo il possibile per ricordare e
valorizzare il territorio. Ricordo quando
venne la Nazionale di Calcio o, più
recentemente, quando da queste parti
abbiamo potuto goderci il Giro d’Italia:
credo che il traguardo del Giro Rosa
sia senza dubbio l’avvenimento più
importante che il mio paese abbia mai
avuto ed è stupendo dare importanza a
piccoli posti come questo”.
Il Giro Rosa, o Giro d’Italia Femminile
Internazionale, è da quest’anno parte
del Women’s World Tour: la 27esima
edizione della corsa a tappe femminile
di ciclismo su strada ha piazzato i
nastri di partenza a 20 km da Udine,
precisamente a Tarcento, punto esatto
dello start: “Abbiamo fortemente voluto
questa possibilità che permetterà alle
migliori cicliste del mondo di mettersi
in mostra a casa nostra. Essere il punto
di inizio è sicuramente un modo per
muovere tutte le attività, più di quanto
possa fare un semplice passaggio di
tappa - sottolinea il sindaco
tarcentino Celio Cossa -, e ci
rende orgogliosi. Non posso
fare altro che promettere
il massimo: Tarcento
farà il possibile per
rendere quelle
giornate splendenti.
L’orario di partenza
di domenica
(12.30, ndr) favorirà
sicuramente l’arrivo di
molta gente da tutta
la Regione e stiamo
già pensando a molte
attività collaterali quali
una mostra sul ciclismo e
una mostra fotografica sullo
sport al femminile. Inoltre,
se i commercianti saranno
d’accordo, vorremmo anticipare
la tradizionale notte bianca alla sera
del sabato. Bisogna ringraziare tutti
i sindaci coinvolti e, in anticipo, tutti
coloro che collaboreranno a questo
splendido evento”. Tante dunque le
iniziative che si inseriranno nel contesto
sportivo oltre, ovviamente, alla parte
commemorativa, al ricordo di quanto
accadde in quel minuto: “Ero rimasto
bloccato in casa con mia moglie e mio
figlio, che aveva soltanto 20 giorni.
Avevo 26 anni - ricorda commosso
il sindaco di Artegna, Aldo Daici -,
è un momento della vita in cui tutto
sommato si è ottimisti, positivi, e
io e la mia classe ci siamo trovati
davanti i più anziani col morale a terra,
abbattuti, incapaci di reagire. Ci siamo
fatti forza l’un l’altro, pronti a lavorare
anche la notte per dare una mano a
chi ne aveva bisogno. Ricordo il campo
attrezzato vicino casa mia: abbiamo
vissuto parte di quel momento nella
tendopoli”. Artegna oggi conta 3.000
abitanti, ma fu profondamente
ferita nel ‘76, con la distruzione
del proprio simbolo, il castello:
“Si contarono 33 morti, più 8
aggiuntisi in seguito per via
delle ferite. Tre quarti delle
case erano distrutte e la via
centrale era solo macerie.
L’abbiamo ricostruita ex novo,
così come tutto il paese, colpito
al cuore. Nel 2014 abbiamo
posto l’ultima pietra al Castello,
opera finale del lungo corso
della ricostruzione, di cui siamo
fieri”. Daici ricorda con dolore
quelle pagine di storia, ma riesce
a trasmettere sin dall’inizio la
voglia di rivalsa. Una
vera reincarnazione
dello spirito di
rinascita:
“Ci sono
dei momenti
in cui non si sa come
affrontare le situazioni
della vita, anche
personali, ma passato
il periodo di sgomento
e sconforto, mettendo
un’idea dopo l’altra su
una base di concretezza
che è caratteristica
del popolo friulano, i passi avanti si
fanno”. Artegna si prepara all’evento
aggiungendo un’iniziativa tanto
difficile da realizzare quanto brillante:
l’8 maggio sono stati invitati (grazie
all’aiuto degli elenchi
dell’epoca) le persone
che diedero una
mano: “Abbiamo
chiamato i
soccorritori e
tutti coloro che
sudarono per
ripartire: senza
aiuti non si va
da nessuna
parte”. Il
pensiero
finale è sulla
tappa del
Giro:
DeloFoto
LE TAPPE DEL 27° GIRO ROSA:
Prologo: Gaiarine 2 km
1° tappa: Gaiarine – San Fior 104 km
2° tappa: Tarcento – Montenars 111,1 km
3° tappa: Montagnana – Lendinara 120 km
4° tappa: Costa Volpino – Lovere 98,550 km
5° tappa: Grosio – Tirano 77,5 km
6° tappa: Andora – Alassio/Madonna della
Guardia 118,6 km
7° tappa: Albisola Superiore – Varazze
(Cronometro Individuale) 21,9 km
8° tappa: Rescaldina – Legnano 99,350 km
9° tappa: Verbania – Verbania 104,8 km
GIRO ROSA 2016:
IN FRIULI ARRIVA LA
“TAPPADELRICORDO”Buja, Gemona, Artegna, Montenars
e Tarcento presentano la corsa
Presentazione
ufficiale della
tappa nella
sala consiliare
del Municipio
di Buja
Elena Cecchini,
23 anni,
campionessa
italiana su
strada 2014
e 2015 nella
categoria élite
Foto:ellacyclingtips
CHILOMETRI TOSTI CHE
SI CONCLUDERANNO NEL
PIÙ PICCOLO DEI 5 COMUNI
COINVOLTI, MONTENARS
111
“In un piccolo territorio come il nostro,
creare una connessione fra tutti i
luoghi più colpiti è come prendere
ago e filo e ricucire la nostra terra,
ripercorrendo i luoghi colpiti e
collegandoli. La corsa ciclistica è uno
sport che si inserisce alla perfezione
in questa idea”. Il ciclismo, appunto,
elemento caratteristico della città di
Buja, come ricorda il sindaco Stefano
Bergagna: “Ci sentiamo la città del
pedale, con una grande tradizione di
campioni, come De Marchi. Ma ne
abbiamo formati davvero tanti. Per noi
sarà un momento molto importante.
Per me è impossibile dimenticare:
avevo 10 anni, è qualcosa che non
augureresti di provare sulla propria
pelle a nessuno. Tutti i comuni di
quello che venne definito il ‘cratere’
sono stati eccezionali sia ieri che oggi”.
Buja sarà tappa volante: “È previsto
un premio speciale: i primi atleti che
passeranno qui lo conquisteranno. Ci
sarà dunque una strategia da parte
della squadra per accaparrarsi questo
trofeo parziale. Presenteremo anche un
libro di memorie per il quarantennale
e inseriremo nel nostro Museo della
Medaglia un nuovo elemento di nicchia,
per esperti di settore, per celebrare
l’anniversario”.
L’ultimo comune che si è impegnato
per la realizzazione del progetto, il
più grande con circa 11.000 abitanti,
è Gemona. Venne colpita duramente
con la distruzione della Manifattura,
la fabbrica più importante della
città e Paolo Urbani, il sindaco,
comincia da lontano per spiegare
l’interconnessione tra i vari paesi:
“Siamo partiti da ‘Gemona città dello
Sport’ per espanderci fino alla creazione
di “SportLand”, un progetto che punta
a valorizzare l’economia e il turismo
dell’area Pedemontana e dell’Alto Friuli
grazie alle molte discipline sportive
praticabili nel territorio da un numero
sempre più alto di appassionati.
Ci ha dato tanti risultati positivi in
questi pochi anni. Un ritorno molto
importante - aggiunge soddisfatto -:
ci avviamo a girare pagina, piena di
dolore sì, ma anche di rinascita, per
guardare al futuro. Per noi significa
da una parte ricordare i nostri morti
e rendendo loro omaggio, dall’altra
deve essere soprattutto un messaggio
di fiducia per le generazioni future”.
Questa tappa è la ciliegina sulla torta
per Gemona che ha ospiterà i Mondiali
(metà giugno, ndr) e i British Open di
Parapendio (fine maggio, per il secondo
anno consecutivo, ndr) oltre ai Mondiali
di Deltaplano del 2019: “Il progetto
sportivo è nato grazie alla Facoltà di
Scienze Motorie. Ci siamo accorti che lo
Sport poteva regalarci tante possibilità
economiche e ci siamo specializzati
in sport di settore come il volo libero,
l’arrampicata, lo sport sul lago, la
mountain bike, eccetera… Sono 17 oggi
i comuni coinvolti e i numeri parlano
chiaro: siamo cresciuti del 60% per
quanto riguarda le presenze turistiche
e siamo diventati la prima città in
regione - escluse le località balneari e
di montagna -, per quanto riguarda le
presenze alberghiere. Anche Venzone
ha innalzato i numeri del turismo in
maniera vertiginosa. Lo sport deve
essere in prima fila nella solidarietà:
vogliamo puntare al benessere di
questa vasta area: lo sviluppo c’è e
le soddisfazioni sono state davvero
tante”. Anche Urbani ricorda infine
il terremoto: “Avevo 14 anni e
frequentavo la terza media: la mia
casa non è caduta, fortunatamente,
e non abbiamo subito danni se non
quelli materiali. Ma abitavo vicino alla
caserma (29 alpini morti, ndr) e vicino a
un condominio dove se ne andarono 9
persone. Ricordo nitidamente la polvere
che si respirava quella sera , ma il fatto
di non aver subito lutti in famiglia è
una fortuna, lo so, e la cavalcata della
ricostruzione, della caparbietà con cui ci
si è rimboccati le maniche”.
Si è pedalato per ricostruire, ci sarà da
pedalare per trionfare al Giro Rosa. Il
titolo non torna nello Stivale dal 2008,
quando la toscana Fabiana Luperini lo
conquistò per la quinta volta (le altre
quattro, consecutivamente, dal 1994 al
1998) con il tempo di 21 ore, 18 minuti
e 40 secondi, davanti alla statunitense
Amber Neben e alla tedesca Claudia
Häusler. Nell’ultima edizione invece a
trionfare è stata l’olandese Anna van
der Breggen (i Paesi Bassi vantano 4
vittorie, dietro soltanto all’Italia, leader
con 8 trofei). Sarebbe bello vedere una
azzurra indossare nuovamente la maglia
rosa e a provarci, oltre a Elisa Longo
Borghini (bronzo su strada agli Europei
e ai Mondiali 2012) e ad Annalisa
Cucinotta (friulana DOC), ci sarà anche
Elena Cecchini, udinese classe ‘92
campionessa italiana su strada categoria
èlite nel 2014 e 2015. Una loro vittoria
avrebbe un significato ulteriore,
speciale, e a spingere le atlete ci sarà il
tifo di tutti i comuni che hanno avuto
la forza di ricominciare e che ora si
godranno un meritato premio: giorni di
festa uniti allo spettacolo offerto dalle
150 cicliste più forti al mondo.
Luca Feole
Beatrice Bartelloni, classe ‘93, ha vinto su Pista
campionati Europei e una Coppa del Mondo
Annalisa Cucinotta, 30 anni, di Latisana. Ha
rappresentato l’Italia agli UCITrack CyclingWorld
GIRO CICLISTICO D’ITALIA FEMMINILE
Tappa
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Giro Rosa 2016 la tappa del ricordo

  • 1. 2 7 ° G I R O R O S A W . W . T . 2 0 1 6 GIRO CICLISTICO D’ITALIA FEMMINILE Comune di Artegna Comune di Buja Comune di Gemona del Friuli Comune di Montenars Comune di Tarcento 2a Tappa TARCENTO - MONTENARS “Tappa del Ricordo” 1976-2016 40nnale Terremoto in Friuli DOMENICA 3 LUGLIO 2016 GEMONA DEL FRIULI MAGNANO IN RIVIERA OSOPPO TRASAGHIS MAJANO BUJA ARTEGNA TARCENTO NIMIS SAN DANIELE DEL FRIULI GIRO CICLISTICO D’ITALIA FEMMINILE Tappa del Ricordo 1976-2016 40nnale Terremoto in Friuli SAN DANIELE DEL FRIULI www.girorosa.it Foto:VELOFOCUS Foto:CYCLEPHOTOS DOMENICA 3 LUGLIO 2016 GIRO CICLISTICO D’ITALIA FEMMINILE Tappa del Ricordo 1976-2016 40nnale Terremoto in Friuli DOMENICA 3 LUGLIO 2016
  • 2. S ono ormai trascorsi 40 anni da quel 6 maggio 1976, giorno che cambiò volto e storia dell’intero Friuli. Poco dopo le ore 21, per 59 interminabili secondi, la terrà tremò, spazzando via case e quasi 1000 vite, lasciando crepe indelebili nel cuore di chi visse quei tragici istanti. Prima il silenzio, l’animo squarciato di una intera comunità, poi lo spirito di sacrificio e l’unità delle popolazioni che hanno insegnato al mondo il significato della parola solidarietà. Tutti insieme, pronti a ricostruire. A ripartire. Un passo alla volta. Ed è proprio quello stesso spirito, insieme alla coesione che solo lo sport è in grado di regalare, ad aver dato alla luce l’iniziativa della Tarcento - Montenars, seconda tappa del Giro Rosa 2016 di scena il prossimo 3 luglio. Rinominata “Tappa del Ricordo”, l’evento si appresta a coinvolgere il mondo ciclistico femminile e i luoghi colpiti dall’Orcolàt, termine con cui i friulani dell’epoca si riferiscono al terremoto. Centoundici chilometri tosti che si affacciano su Rio (ultima vetrina prima delle convocazioni per le Olimpiadi) e che si concluderanno nel più piccolo dei 5 comuni coinvolti, Montenars. Claudio Sandruvi, sindaco del paese che conta circa 600 abitanti, introduce così l’iniziativa: “Tutto è nato grazie a Enzo Cainero (promoter delle tappe friulane del Giro d’Italia, ndr) e da una promessa fattami tempo fa: portare qui il Giro. Non è stato possibile ospitare la tappa della corsa maschile poiché ci si è spostati sulle Valli del Natisone, ma - aggiunge entusiasta il primo cittadino -, è arrivato un altro regalo meraviglioso: il Giro Rosa. Sono stati Sandruvi e il sindaco di Tarcento a rompere il ghiaccio per la realizzazione della tappa: “Abbiamo accettato immediatamente la proposta e dato l’ok per la creazione di questa importantissima tappa. Sin dall’inizio - prosegue - c’era da parte nostra la volontà di coinvolgere tutti: volevamo fortemente la partecipazione delle zone più colpite dal terremoto. È stato un ragionamento immediato: ospitare il Giro significa mostrare la bellezza dei nostri paesi, far vedere come siamo risorti. È una occasione per dimostrare il nostro affetto e la nostra riconoscenza verso coloro che ci hanno aiutati”. E non è un caso che tutti e cinque i comuni coinvolti portino al petto una Medaglia al Merito: “Siamo stati insigniti della Medaglia d’Oro al Merito Civile per quanto fatto in seguito al disastro. Il Presidente della Repubblica Mattarella sarà presto nostro ospite per commemorare le vittime (seduta straordinaria dell’Assemblea regionale il 6 maggio, ndr): il modello Friuli di cui tanto si parla è l’insieme delle persone, delle istituzioni, dei volontari ed è giusto sottolineare come tutti gli aiuti ricevuti siano stati bene utilizzati”. Montenars perse 36 vite, risultando in proporzione uno dei luoghi più colpiti (oltre il 90% delle abitazioni fu dichiarato inagibile). “Facciamo il possibile per ricordare e valorizzare il territorio. Ricordo quando venne la Nazionale di Calcio o, più recentemente, quando da queste parti abbiamo potuto goderci il Giro d’Italia: credo che il traguardo del Giro Rosa sia senza dubbio l’avvenimento più importante che il mio paese abbia mai avuto ed è stupendo dare importanza a piccoli posti come questo”. Il Giro Rosa, o Giro d’Italia Femminile Internazionale, è da quest’anno parte del Women’s World Tour: la 27esima edizione della corsa a tappe femminile di ciclismo su strada ha piazzato i nastri di partenza a 20 km da Udine, precisamente a Tarcento, punto esatto dello start: “Abbiamo fortemente voluto questa possibilità che permetterà alle migliori cicliste del mondo di mettersi in mostra a casa nostra. Essere il punto di inizio è sicuramente un modo per muovere tutte le attività, più di quanto possa fare un semplice passaggio di tappa - sottolinea il sindaco tarcentino Celio Cossa -, e ci rende orgogliosi. Non posso fare altro che promettere il massimo: Tarcento farà il possibile per rendere quelle giornate splendenti. L’orario di partenza di domenica (12.30, ndr) favorirà sicuramente l’arrivo di molta gente da tutta la Regione e stiamo già pensando a molte attività collaterali quali una mostra sul ciclismo e una mostra fotografica sullo sport al femminile. Inoltre, se i commercianti saranno d’accordo, vorremmo anticipare la tradizionale notte bianca alla sera del sabato. Bisogna ringraziare tutti i sindaci coinvolti e, in anticipo, tutti coloro che collaboreranno a questo splendido evento”. Tante dunque le iniziative che si inseriranno nel contesto sportivo oltre, ovviamente, alla parte commemorativa, al ricordo di quanto accadde in quel minuto: “Ero rimasto bloccato in casa con mia moglie e mio figlio, che aveva soltanto 20 giorni. Avevo 26 anni - ricorda commosso il sindaco di Artegna, Aldo Daici -, è un momento della vita in cui tutto sommato si è ottimisti, positivi, e io e la mia classe ci siamo trovati davanti i più anziani col morale a terra, abbattuti, incapaci di reagire. Ci siamo fatti forza l’un l’altro, pronti a lavorare anche la notte per dare una mano a chi ne aveva bisogno. Ricordo il campo attrezzato vicino casa mia: abbiamo vissuto parte di quel momento nella tendopoli”. Artegna oggi conta 3.000 abitanti, ma fu profondamente ferita nel ‘76, con la distruzione del proprio simbolo, il castello: “Si contarono 33 morti, più 8 aggiuntisi in seguito per via delle ferite. Tre quarti delle case erano distrutte e la via centrale era solo macerie. L’abbiamo ricostruita ex novo, così come tutto il paese, colpito al cuore. Nel 2014 abbiamo posto l’ultima pietra al Castello, opera finale del lungo corso della ricostruzione, di cui siamo fieri”. Daici ricorda con dolore quelle pagine di storia, ma riesce a trasmettere sin dall’inizio la voglia di rivalsa. Una vera reincarnazione dello spirito di rinascita: “Ci sono dei momenti in cui non si sa come affrontare le situazioni della vita, anche personali, ma passato il periodo di sgomento e sconforto, mettendo un’idea dopo l’altra su una base di concretezza che è caratteristica del popolo friulano, i passi avanti si fanno”. Artegna si prepara all’evento aggiungendo un’iniziativa tanto difficile da realizzare quanto brillante: l’8 maggio sono stati invitati (grazie all’aiuto degli elenchi dell’epoca) le persone che diedero una mano: “Abbiamo chiamato i soccorritori e tutti coloro che sudarono per ripartire: senza aiuti non si va da nessuna parte”. Il pensiero finale è sulla tappa del Giro: DeloFoto LE TAPPE DEL 27° GIRO ROSA: Prologo: Gaiarine 2 km 1° tappa: Gaiarine – San Fior 104 km 2° tappa: Tarcento – Montenars 111,1 km 3° tappa: Montagnana – Lendinara 120 km 4° tappa: Costa Volpino – Lovere 98,550 km 5° tappa: Grosio – Tirano 77,5 km 6° tappa: Andora – Alassio/Madonna della Guardia 118,6 km 7° tappa: Albisola Superiore – Varazze (Cronometro Individuale) 21,9 km 8° tappa: Rescaldina – Legnano 99,350 km 9° tappa: Verbania – Verbania 104,8 km GIRO ROSA 2016: IN FRIULI ARRIVA LA “TAPPADELRICORDO”Buja, Gemona, Artegna, Montenars e Tarcento presentano la corsa Presentazione ufficiale della tappa nella sala consiliare del Municipio di Buja Elena Cecchini, 23 anni, campionessa italiana su strada 2014 e 2015 nella categoria élite Foto:ellacyclingtips CHILOMETRI TOSTI CHE SI CONCLUDERANNO NEL PIÙ PICCOLO DEI 5 COMUNI COINVOLTI, MONTENARS 111 “In un piccolo territorio come il nostro, creare una connessione fra tutti i luoghi più colpiti è come prendere ago e filo e ricucire la nostra terra, ripercorrendo i luoghi colpiti e collegandoli. La corsa ciclistica è uno sport che si inserisce alla perfezione in questa idea”. Il ciclismo, appunto, elemento caratteristico della città di Buja, come ricorda il sindaco Stefano Bergagna: “Ci sentiamo la città del pedale, con una grande tradizione di campioni, come De Marchi. Ma ne abbiamo formati davvero tanti. Per noi sarà un momento molto importante. Per me è impossibile dimenticare: avevo 10 anni, è qualcosa che non augureresti di provare sulla propria pelle a nessuno. Tutti i comuni di quello che venne definito il ‘cratere’ sono stati eccezionali sia ieri che oggi”. Buja sarà tappa volante: “È previsto un premio speciale: i primi atleti che passeranno qui lo conquisteranno. Ci sarà dunque una strategia da parte della squadra per accaparrarsi questo trofeo parziale. Presenteremo anche un libro di memorie per il quarantennale e inseriremo nel nostro Museo della Medaglia un nuovo elemento di nicchia, per esperti di settore, per celebrare l’anniversario”. L’ultimo comune che si è impegnato per la realizzazione del progetto, il più grande con circa 11.000 abitanti, è Gemona. Venne colpita duramente con la distruzione della Manifattura, la fabbrica più importante della città e Paolo Urbani, il sindaco, comincia da lontano per spiegare l’interconnessione tra i vari paesi: “Siamo partiti da ‘Gemona città dello Sport’ per espanderci fino alla creazione di “SportLand”, un progetto che punta a valorizzare l’economia e il turismo dell’area Pedemontana e dell’Alto Friuli grazie alle molte discipline sportive praticabili nel territorio da un numero sempre più alto di appassionati. Ci ha dato tanti risultati positivi in questi pochi anni. Un ritorno molto importante - aggiunge soddisfatto -: ci avviamo a girare pagina, piena di dolore sì, ma anche di rinascita, per guardare al futuro. Per noi significa da una parte ricordare i nostri morti e rendendo loro omaggio, dall’altra deve essere soprattutto un messaggio di fiducia per le generazioni future”. Questa tappa è la ciliegina sulla torta per Gemona che ha ospiterà i Mondiali (metà giugno, ndr) e i British Open di Parapendio (fine maggio, per il secondo anno consecutivo, ndr) oltre ai Mondiali di Deltaplano del 2019: “Il progetto sportivo è nato grazie alla Facoltà di Scienze Motorie. Ci siamo accorti che lo Sport poteva regalarci tante possibilità economiche e ci siamo specializzati in sport di settore come il volo libero, l’arrampicata, lo sport sul lago, la mountain bike, eccetera… Sono 17 oggi i comuni coinvolti e i numeri parlano chiaro: siamo cresciuti del 60% per quanto riguarda le presenze turistiche e siamo diventati la prima città in regione - escluse le località balneari e di montagna -, per quanto riguarda le presenze alberghiere. Anche Venzone ha innalzato i numeri del turismo in maniera vertiginosa. Lo sport deve essere in prima fila nella solidarietà: vogliamo puntare al benessere di questa vasta area: lo sviluppo c’è e le soddisfazioni sono state davvero tante”. Anche Urbani ricorda infine il terremoto: “Avevo 14 anni e frequentavo la terza media: la mia casa non è caduta, fortunatamente, e non abbiamo subito danni se non quelli materiali. Ma abitavo vicino alla caserma (29 alpini morti, ndr) e vicino a un condominio dove se ne andarono 9 persone. Ricordo nitidamente la polvere che si respirava quella sera , ma il fatto di non aver subito lutti in famiglia è una fortuna, lo so, e la cavalcata della ricostruzione, della caparbietà con cui ci si è rimboccati le maniche”. Si è pedalato per ricostruire, ci sarà da pedalare per trionfare al Giro Rosa. Il titolo non torna nello Stivale dal 2008, quando la toscana Fabiana Luperini lo conquistò per la quinta volta (le altre quattro, consecutivamente, dal 1994 al 1998) con il tempo di 21 ore, 18 minuti e 40 secondi, davanti alla statunitense Amber Neben e alla tedesca Claudia Häusler. Nell’ultima edizione invece a trionfare è stata l’olandese Anna van der Breggen (i Paesi Bassi vantano 4 vittorie, dietro soltanto all’Italia, leader con 8 trofei). Sarebbe bello vedere una azzurra indossare nuovamente la maglia rosa e a provarci, oltre a Elisa Longo Borghini (bronzo su strada agli Europei e ai Mondiali 2012) e ad Annalisa Cucinotta (friulana DOC), ci sarà anche Elena Cecchini, udinese classe ‘92 campionessa italiana su strada categoria èlite nel 2014 e 2015. Una loro vittoria avrebbe un significato ulteriore, speciale, e a spingere le atlete ci sarà il tifo di tutti i comuni che hanno avuto la forza di ricominciare e che ora si godranno un meritato premio: giorni di festa uniti allo spettacolo offerto dalle 150 cicliste più forti al mondo. Luca Feole Beatrice Bartelloni, classe ‘93, ha vinto su Pista campionati Europei e una Coppa del Mondo Annalisa Cucinotta, 30 anni, di Latisana. Ha rappresentato l’Italia agli UCITrack CyclingWorld GIRO CICLISTICO D’ITALIA FEMMINILE Tappa del Ricordo 1976-2016 40nnale Terremoto in Friuli DOMENICA 3 LUGLIO 2016