Il G20 approva le nuove misure OCSE
I leader delle 20 maggiori economie del mondo hanno recentemente approvato gli standard globali revisionati dall’OCSE per reprimere l'evasione fiscale.
Al vertice di Antalya, in Turchia, lo scorso 16 novembre, i leader del G20 hanno approvato i nuovi standard proposti dall'OCSE miranti a conseguire trasparenza ed equità nei sistemi fiscali mondiali, nonché chiesto di sviluppare, entro l'inizio del prossimo anno, un quadro generale di misure afferenti un programma di sviluppo globale delle differenti economie, in condizioni di parità.
I leader, inoltre, hanno confermato il loro impegno ad attuare lo scambio automatico di informazioni già nel 2017 o, al più tardi, entro il 2018 (Automatic Exchange of Information – AEOI).
Il G20 approva le nuove misure OCSE
I leader delle 20 maggiori economie del mondo hanno recentemente approvato gli standard globali revisionati dall’OCSE per reprimere l'evasione fiscale.
Al vertice di Antalya, in Turchia, lo scorso 16 novembre, i leader del G20 hanno approvato i nuovi standard proposti dall'OCSE miranti a conseguire trasparenza ed equità nei sistemi fiscali mondiali, nonché chiesto di sviluppare, entro l'inizio del prossimo anno, un quadro generale di misure afferenti un programma di sviluppo globale delle differenti economie, in condizioni di parità.
I leader, inoltre, hanno confermato il loro impegno ad attuare lo scambio automatico di informazioni già nel 2017 o, al più tardi, entro il 2018 (Automatic Exchange of Information – AEOI).
Il PON Governance e capacità istituzionale 2014-2020Antonio Bonetti
All Italian Public Administrations (PAs), irrespective of their size, face increasing financial constraints. Furthermore, ongoing institutional and administrative reforms bring about both the set up of new functions and new public expenditure. That is the case, in particular, for Local Authorities.
This short note presents National Operating Program ‘Governance e capacità istituzionale’, i.e. the main Program co-financed by the ERDF and the ESF aimed at sustaining the paradigm ‘open government’ and PA reforms in Italy.
Il Dossier sull’Economia Digitale è una collezione di riflessioni sui cambiamenti in campo economico e sociale derivanti dallo sviluppo e della pervasiva diffusione delle nuove tecnologie digitali.
Dall’Impresa 4.0 verso una Società̀ 4.0, dove le dinamiche e le logiche che caratterizzano la nuova economia arrivano a produrre rilevanti impatti in diversi altri settori (medicina, informazione, mondo del lavoro, cultura, privacy e così via).
Il Dossier, lontano dal voler proporre una raffigurazione completa ed esaustiva dell’argomento, intende invece individuare alcune tematiche strategiche, chiarire alcuni punti nodali e offrire utili strumenti interpretativi nel tentativo di disegnare un futuro che, per la gran parte della collettività, appare ancora come un orizzonte incerto e preoccupante.
Rispetto al dibattito corrente relativo all’impatto prodotto dalle nuove tecnologie digitali, questo lavoro cerca di superare la contrapposizione tra “apocalittici e integrati”.
Nello stile dei Copernicani, si cerca di cambiare la prospettiva, l’angolo di visione, per meglio evidenziare, attraverso il contributo di esperti di diverse discipline, le principali opportunità – nonché i maggiori rischi – che abbiamo davanti. Elementi essenziali da comprendere, se si desidera iniziare ad essere protagonisti attivi del grande cambiamento nel quale siamo già tutti coinvolti.
Progetto BEPS: Action Plan 1 – Digital Economy
Sulla base della relazione finale 2015 diramata dall’OCSE, pubblichiamo il primo di una serie di articoli concernenti le 15 azioni del Progetto BEPS. L’azione N. 1 (ADDRESSING THE TAX CHALLENGES OF THE DIGITAL ECONOMY), riguarda le sfide della fiscalità nella Digital Economy.
Aggiornamento del company profile di Michele Vianello.
Vengono elencati i principali servizi offerti alle Pubbliche Amministrazioni anche utilizzando il MEPA.
Un quadro concettuale di riferimento per il sistema del procurement pubblicoRiccardo Colangelo
Partendo dagli obiettivi generali attribuiti anche a livello internazionale agli appalti pubblici, si esaminano gli aspetti organizzativi (quelli che determinano responsabilità, processi, ruoli professionali e competenze) dai quali, nel contesto della nuova normativa, dipende la capacità del public procurement di produrre risultati adeguati in relazione agli obiettivi di mandato.
Il PON Governance e capacità istituzionale 2014-2020Antonio Bonetti
All Italian Public Administrations (PAs), irrespective of their size, face increasing financial constraints. Furthermore, ongoing institutional and administrative reforms bring about both the set up of new functions and new public expenditure. That is the case, in particular, for Local Authorities.
This short note presents National Operating Program ‘Governance e capacità istituzionale’, i.e. the main Program co-financed by the ERDF and the ESF aimed at sustaining the paradigm ‘open government’ and PA reforms in Italy.
Il Dossier sull’Economia Digitale è una collezione di riflessioni sui cambiamenti in campo economico e sociale derivanti dallo sviluppo e della pervasiva diffusione delle nuove tecnologie digitali.
Dall’Impresa 4.0 verso una Società̀ 4.0, dove le dinamiche e le logiche che caratterizzano la nuova economia arrivano a produrre rilevanti impatti in diversi altri settori (medicina, informazione, mondo del lavoro, cultura, privacy e così via).
Il Dossier, lontano dal voler proporre una raffigurazione completa ed esaustiva dell’argomento, intende invece individuare alcune tematiche strategiche, chiarire alcuni punti nodali e offrire utili strumenti interpretativi nel tentativo di disegnare un futuro che, per la gran parte della collettività, appare ancora come un orizzonte incerto e preoccupante.
Rispetto al dibattito corrente relativo all’impatto prodotto dalle nuove tecnologie digitali, questo lavoro cerca di superare la contrapposizione tra “apocalittici e integrati”.
Nello stile dei Copernicani, si cerca di cambiare la prospettiva, l’angolo di visione, per meglio evidenziare, attraverso il contributo di esperti di diverse discipline, le principali opportunità – nonché i maggiori rischi – che abbiamo davanti. Elementi essenziali da comprendere, se si desidera iniziare ad essere protagonisti attivi del grande cambiamento nel quale siamo già tutti coinvolti.
Progetto BEPS: Action Plan 1 – Digital Economy
Sulla base della relazione finale 2015 diramata dall’OCSE, pubblichiamo il primo di una serie di articoli concernenti le 15 azioni del Progetto BEPS. L’azione N. 1 (ADDRESSING THE TAX CHALLENGES OF THE DIGITAL ECONOMY), riguarda le sfide della fiscalità nella Digital Economy.
Aggiornamento del company profile di Michele Vianello.
Vengono elencati i principali servizi offerti alle Pubbliche Amministrazioni anche utilizzando il MEPA.
Un quadro concettuale di riferimento per il sistema del procurement pubblicoRiccardo Colangelo
Partendo dagli obiettivi generali attribuiti anche a livello internazionale agli appalti pubblici, si esaminano gli aspetti organizzativi (quelli che determinano responsabilità, processi, ruoli professionali e competenze) dai quali, nel contesto della nuova normativa, dipende la capacità del public procurement di produrre risultati adeguati in relazione agli obiettivi di mandato.
Conoscere la PA, misurare l'innovazione: il Censimento permanente delle Istit...
Documento di approfondimento Progetto Etpl Italia trasparente
1. Documentazione di progetto della soluzione: PROGETTO ETPL ITALIA TRASPARENTE
1. Descrizione progetto
Italia Trasparente è un progetto nazionale intrapreso dall’Associazione Finanzieri Cittadini e Solidarietà
(www.ficiesse.it/associazione/cos_e-ficiesse.htm) basato sull’applicazione delle cosidette “metodologie
Etpl”, strumenti di indirizzo e sorveglianza strategica delle gestioni pubbliche che integrano tra loro
quattro prospettive: quelle dell’efficienza e della trasparenza delle organizzazioni fornitrici di servizi
finanziati da imposte, tasse e contributi, quella della partecipazione attiva sui territori da parte di
cittadini, lavoratori e imprese e quella della diffusione legalità.
I sistemi Etpl partono da due osservazioni fondamentali. La prima è quella tipica di tutte le gestioni per
obiettivi/risultati, secondo la quale le organizzazioni che producono servizi pubblici tendono, alla stregua
di quelle orientate al mercato, a concentrarsi sugli obiettivi espressi in numeri finiti da raggiungere in
tempi certi, rappresentati normalmente dall’anno. La seconda è che nella determinazione degli obiettivi
numerici annuali da raggiungere è necessario prendere a riferimento le prestazioni migliori (benckmark)
già conseguite a livello nazionale evitando il più possibile di ricorrere a medie, standard e spending
review di tipo lineare che proprio alle eccellenze recano inevitabilmente pregiudizio.
Quanto alla prima osservazione, nella logica Etpl gli obiettivi numerici annuali vanno individuati sugli
andamenti delle tre cosidette “dimensioni minime essenziali”, presenti in tutte le organizzazioni
pubbliche, rappresentate da grandezze fisiche misurabili in numeri esatti, e non stimati, costituite: 1)
dall’andamento quantitativo degli “impieghi”, costituiti dalle quantità di risorse umane assorbite dalle
unità organizzative interne nell’esecuzione dei processi di lavoro; 2) dall’andamento quantitativo
prodotti finali versati ai clienti esterni (output); 3) dall’andamento qualitativo dei fenomeni
socioeconomici di competenza istituzionale dell’organizzazione considerata (outcome).
Con il termine benchmarking ci si riferisce, invece, come noto, a tecniche di miglioramento utilizzate da
decenni nel settore privato consistenti: a) nell’individuare tra gruppi di pubbliche amministrazioni i
risultati migliori (benchmark) in termini di quantità di impieghi, output e outcome; b) nell’analizzare le
modalità di organizzazione e di lavorazione che tali prestazioni benchmark hanno reso possibili; c) nello
stabilire per tutte le altre organizzazioni del gruppo considerato obiettivi numerici annuali di
avvicinamento alle già raggiunte prestazioni eccellenti.
Fino a tutto il 2016, le metodologie Etpl potevano essere attuate soltanto su decisione dei livelli di
vertice delle pubbliche amministrazioni attraverso l’avvio dei cosidetti “percorsi dall’alto”, come risulta
2. avvenuto quanto meno, tra il 1996 e il 2004, sebbene con riferimento alla sola prospettiva dell’efficienza
e non a quelle della trasparenza e della partecipazione, in una istituzione di grandi dimensioni (la
Guardia di Finanza) e in una di piccole (l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali).
Ma dal 23 dicembre 2016 è entrato in vigore un nuovo diritto che permette di intraprendere anche
“percorsi dal basso” nelle quattro prospettive Etpl da parte di organizzazioni civiche, sindacali e di
categoria attive sui singoli territori del nostro Paese. Stiamo parlando dell’accesso civico generalizzato,
la versione italiana del FOIA, il Freedom of information act, in vigore negli Stati Uniti dal 1966 e in Svezia
addirittura dal ‘700, istituto che oggi permette, a “chiunque”, di ottenere qualunque dato, documento e
informazione detenuto da qualunque pubblica amministrazione senza dover neppure specificare i motivi
della richiesta, e, in caso di rigetto dell’istanza o se la risposta non perviene entro trenta giorni, di
rivolgersi al giudice amministrativo.
A seguito di tale novità, l’Associazione Ficiesse ha unito le esperienze Etpl già parzialmente sperimentate
in istituzioni centrali con le esperienze di “negoziazione sociale territoriale” condotte da alcuni anni dal
Sindacato Pensionati Italiani Spi-Cgil in numerosi comuni, province e regioni d’Italia avviando il Progetto
Italia trasparente.
Il progetto prevede l’effettuazione di una serie di accessi civici generalizzati da parte di specifici “gruppi
di lavoro” in settori di rilievo quali la sicurezza, la fiscalità, la spending review selettiva, i servizi alle
imprese, la sanità, la giustizia. Percorsi volti ad ottenere miglioramenti numerici, graduali ma immediati,
di performance di efficienza, produttività e qualità esattamente individuate e che possono essere
replicati ovunque e da chiunque sui territori.
Per diffondere tali logiche, sono pubblicati nel sito “italiatrasparente.it”, oltre ad un apposito Manuale,
esplicativo tutti gli atti e documenti delle iniziative dei gruppi di lavoro già avviati (istanze di accesso
civico generalizzato presentate, dati pervenuti dalle pubbliche amministrazioni, provvedimenti di
diniego opposti, istanze di riesame inviate ai responsabili della trasparenza, corrispondenza intermedia,
report valutativi redatti dai gruppi di lavoro, atti di dialogo cooperativo, atti di partecipazione degli
stakeholder territoriali alle fasi di determinazione degli obiettivi e di valutazione dei risultati
effettivamente raggiunti, ricorsi ai TAR e a al Consiglio di Stato, relative sentenze) con piena libertà, per
chiunque lo voglia, di trarne spunto.
Alla data del presente documento (aprile 2018), sono stati presentati quattro accessi civici generalizzati,
riferiti: - agli impieghi dell’Autorità Nazionale Anticorruzione; - agli impieghi della Guardia di Finanza; -
alle comunicazioni di notizia di reato inviate da uffici e comandi di Polizia e Carabinieri per “truffe agli
anziani” distinti per singole province; - al numero e agli esiti delle segnalazioni, distinte per singoli
Comuni, di partecipazione all’accertamento tributario inviate all’Agenzia delle Entrate.
3. Tutte le istituzioni hanno fatto pervenire i dati numerici richiesti, ad eccezione della Guardia di Finanza,
verso il cui diniego è stato presentato ricorso al T.A.R. del Lazio (www.italiatrasparente.it/2018/03/14/).
Nei prossimi mesi è previsto l’avvio di altri quattro gruppi di lavoro: - sulla durata delle cause di lavoro; -
sull’efficienza allocativa di Autorità amministrative indipendenti; sui tempi di rimborso dei crediti iva; -
sull’efficienza allocativa dei quindici Municipi del Comune di Roma.
Da sottolineare che il Progetto Italia trasparente, come spiegato nella Parte III del già citato Manuale
(www.italiatrasparente.it/wp-content/uploads/2018/03/MANUALE-ETPL-DEL-PROGETTO-ITALIA-
TRASPARENTE-DEL-9-MARZO-2018.pdf), prevede l’attivazione non soltanto di “percorsi dal basso” ma
anche di “percorsi dall’alto”, su iniziativa cioè dei livelli politico-istituzionali di vertice delle pubbliche
amministrazioni.
Se è vero, infatti, che la reportistica su impieghi, output e outcome non è attualmente prevista dalle
leggi di contabilità economica pubblica è anche vero che tali rilevazioni possono essere introdotte in
autonomia da ciascuna amministrazione in modo semplice, intuitivo e a basso costo, trattandosi di dati
numerici tutti già disponibili oggetto di elaborazioni da parte degli attuali sistemi informativi.
D’altra parte, un’evoluzione nella direzione Etpl del Sistema unico di contabilità economica pubblica
rappresenterebbe il completamento della riforma avviata dal d.lgs. 279 del 1997.
2. Descrizione del team e delle proprie risorse e competenze;
I team sono rappresentati da dirigenti nazionali e territoriali dell’Associazione Ficiesse e delle
associazioni promotrici di ciascun singolo gruppo di lavoro. Attualmente, hanno aderito: - il Sindacato
Pensionati Italiani Spi-Cgil con riferimento ai Gruppi di lavoro (già avviati) “Truffe agli anziani” e
“Partecipazione dei Comuni all’accertamento tributario”; - il Partito Radicale, con riferimento ai Gruppi
di lavoro, di prossimo avvio, “Efficienza allocativa di Autorità amministrative indipendenti” e “Cause di
lavoro”.
Quanto alle risorse, gli impegni attuali si riferiscono al mero rimborso, da parte delle organizzazioni
promotrici, delle spese vive di partecipazione ai gruppi di lavoro e delle spese legali per le eventuali
attività di fronte a T.A.R. e Consiglio di Stato. Per i “percorsi dall’alto” dovranno prevedersi risorse per la
predisposizione dei progetti di impianto dei sistemi Etpl, per l’effettuazione di corsi di formazione e per
l’avvio a regime delle rilevazioni.
Con riferimento alle competenze, il Progetto, come già accennato, si basa su esperienze concrete di
gestione per obiettivi attuate tra il 1996 e il 2004 ai livelli di vertice della Guardia di Finanza e
4. dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali e su esperienze altrettanto concrete di
“negoziazione sociale territoriale” attuate dal Sindacato Pensionati Italiani Spi-Cgil in numerosi comuni,
province e regioni.
3. Descrizione dei bisogni che si intende soddisfare
Il Progetto intende soddisfare due principali tipologie di bisogni.
La prima riguarda i percorsi dall’alto per il miglioramento, misurato sulle prestazioni benchmark, della
cosidetta “efficienza allocativa”. Percorsi che consistono in azioni: a) di individuazione degli obiettivi
numerici annuali (quindi, non meramente descrittivi) assegnati; b) di individuazione di livelli e unità
organizzative ridondanti o del tutto inutili; c) di riallocazione del personale eccedente in unità di
produzione diretta; d) di verifica delle quantità e della qualità dei prodotti finali (output) versati
annualmente a clienti esterni; e) di misurazione delle variazioni dei principali outcome istituzionali.
La seconda tipologia riguarda i percorsi dal basso per il miglioramento, sempre misurato sulle
prestazioni benchmark, di singoli e specifici servizi pubblici sui territori consentendo alle organizzazioni
stakeholder di partecipare alla determinazione degli obiettivi di miglioramento per l’anno successivo e,
ad anno concluso, di poter esprimere valutazioni sui risultati conseguiti.
Esempi (tra i tanti possibili) di specifici servizi pubblici territoriali sono: l’andamento numerico annuale
dei reati a maggiore impatto territoriale; i tempi medi di attesa per esami e visite sanitarie specialistiche;
i tempi medi di durata delle cause penali, civili e di lavoro; i tempi medi di rimborso dei crediti iva; i
tempi medi di rilascio di permessi e autorizzazioni amministrative; i tempi medi di pagamento da parte
di pubbliche amministrazioni; i tempi medi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani; i tempi medi di attesa
di mezzi di trasporto pubblici.
4. Descrizione dei destinatari della misura
I destinatari del Progetto e delle logiche Etpl sono le organizzazioni pubbliche di qualunque tipo e forma
(pubbliche amministrazioni centrali e locali, istituzioni e autorità indipendenti, organi e uffici del potere
legislativo e del potere giudiziario , società controllate e partecipate) e le organizzazioni civiche, sindacali
e delle categorie economiche presenti ed attive sui territori.
5. 5. Descrizione della tecnologia adottata
Le metodologie Etpl si configurano come regole ragionieristiche di controllo e indirizzo delle contabilità
economiche pubbliche e, come tale, possono essere facilmente dirette e implementate con le
tecnologie già in uso alle pubbliche amministrazioni o alle organizzazioni promotrici dei gruppi di lavoro.
6. Indicazione dei valori economici in gioco (costi, risparmi ipotizzati, investimenti necessari)
Il Progetto mira a rendere le pubbliche amministrazioni agili, coese e rivolte al “merito sostanziale” (e
non meramente formale come oggi in larga misura inevitabilmente avviene) misurato sui miglioramenti
numerici, effettivi e certi, delle dimensioni fisiche degli impieghi, degli output e degli outcome.
L’auspicata evoluzione dell’attuale Sistema unico di contabilità economica pubblica comporterebbe
risparmi al momento non quantificabili ma di notevolissimo rilievo in termini di spending review
selettiva e di diminuzione dei comportamenti opportunistici (come il far nulla o fare altro) e dei
comportamenti illeciti (come false timbrature e corruzione).
Altri valori in gioco sono la creazione di ricchezza e di posti di lavoro sui territori che, a fronte di servizi
pubblici di maggiore qualità e minor costo, indurrebbero legalità nei comportamenti di cittadini e
imprese, a cominciare dalla compliance fiscale.
7. Tempi di progetto.
Le metodologie Etpl possono essere dirette e implementate con qualunque tecnologia già in uso alle
pubbliche amministrazioni e alle organizzazioni promotrici dei gruppi di lavoro.