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La disciplina degli 
emittenti 
LUISS 
Roma, 4-5 novembre 2014
LA DISCIPLINA DEGLI EMITTENTI 
 Premessa: questioni di law and economic 
 Le fonti e il ruolo della Consob 
 Gli assetti proprietari 
 partecipazioni rilevanti 
 patti parasociali 
 OPA 
 Informazione rilevante e Informazione finanziaria 
 I diritti dei soci 
 Azioni di risparmio 
 Il governo societario: 
 Organi di amministrazione e controllo 
 Operazioni con Parti Correlate 
 Revisione contabile 
 Emittenti diffusi
QUESTIONI DI LAW AND ECONOMICS 
La disciplina degli emittenti è sostanzialmente 
volta: 
 a realizzare le condizioni affinché i mercati 
finanziari possano operare in condizioni di 
efficienza (teoria dei mercati efficienti) 
regole di trasparenza (assetti 
proprietari/informazioni rilevanti e finanziarie) 
 ad evitare fenomeni di estrazione di benefici 
privati (manager/soggetti di controllo vs soci 
minoranza, investitori in genere) (teoria 
dell’agency) 
regole di funzionamento della società
Il perseguimento dell’efficienza delle condizioni di 
efficienza del mercato finanziario presuppone 
quindi una duplicità di condizioni 
 non soltanto che le strutture del mercato stesso operino 
in modo adeguato a soddisfare gli interessi di operatori 
e investitori (efficienza dal lato della «domanda di 
investimento» o dei detentori del surplus finanziario) 
 ma altresì che i soggetti che accedono al mercato per 
le proprie esigenze di finanziamento siano strutturati 
in modo da agevolare il raggiungimento di tali 
obiettivi (efficienza dal lato dell’«offerta di 
investimento», o di soggetti in deficit) 
F. Annunziata, La disciplina del mercato mobiliare, 2014, p. 443
Con la predisposizione del TUF nel 1998 il 
diritto societario compie il suo ingresso 
(ancorché inizialmente quasi in punta di 
piedi) nell’ambito della disciplina dei 
mercati finanziari divenendo uno dei 
pilastri su cui realizzare l’efficienza dei 
mercati
L’efficienza dei mercati 
L’efficienza dei mercati finanziari (circuito diretto 
di finanziamento, mentre mercato creditizio è 
circuito indiretto) indica la capacità dei prezzi dei 
titoli di corrispondere al valore delle attività 
finanziarie che essi rappresentano (i prezzi sono 
significativi). 
Non sempre infatti il prezzo è allineato al valore e 
questo dipende dal grado di efficienza del mercato, 
dalla capacità cioè di quest’ultimo di processare 
(scontare, assorbire) tutte le informazioni relative 
ad un determinato emittente.
segue 
Tradizionalmente si distingue tra: 
 Efficienza informativa: i prezzi incorporano 
immediatamente le informazioni disponibili 
 Efficienza allocativa: presuppone che tutte le 
informazioni siano disponibili e ottimizza il surplus di risorse 
verso la domanda 
 Efficienza Operativa: tecnica, che minimizza i costi di 
transazione e funzionale che agevola l’incontro tra la domanda 
e l’offerta (aumentando così lòa significatività dei prezzi).
segue 
In particolare, l’efficienza informativa indica la capacità del sistema 
finanziario (strumenti finanziari, intermediari, mercati) di trasmettere 
le informazioni. 
Un mercato è dunque efficiente se i prezzi riflettono/incorporano 
sempre immediatamente tutte le informazioni disponibili: non è perciò 
possibile “estrarre” benefici personali (extra profitto) sulla base di 
informazioni che non sono pubbliche (non insider trading). 
Il prezzo dello strumento è dunque dato dal valore attuale dei flussi di 
cassa che ci si attende di ricevere. 
Non esistono quindi titoli sopravvalutati o sottovalutati per cui: 
o gli investitori (cioè coloro che offrono risorse finanziarie) sono convinti di 
pagare il giusto prezzo per un bene che darà il giusto rendimento 
o gli emittenti (cioè coloro che domandano le risorse finanziarie) sono 
convinti di pagare il giusto costo del capitale.
… le regole per l’inefficienza 
Le regole che il TUF detta in materia 
di mandatory disclosure e di abusi di 
mercato sono appunto volte a 
realizzare una migliore efficienza dei 
mercati finanziari (rendendo 
disponibili più informazioni possibili e 
sanzionando l’abuso delle informazioni 
privilegiate)
La teoria dell’agency (separazione 
proprietà e controllo) 
Due categorie di soggetti, i cui interessi non è detto che convergano 
Finanziatori 
(azionisti, 
banche) 
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(principal) 
Gruppo di comando 
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società a base 
azionaria più ristretta 
La struttura finanziaria dell’impresa risulta fortemente influenzata dalla teoria 
dell’agenzia. Questa teoria (Jensen e Meckling 1976) si applica alle relazioni in cui 
un soggetto, denominato principale, delega l’utilizzo di alcune risorse ad un altro 
soggetto denominato “agente”, il quale legato da un accordo di tipo formale o 
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COSTI DI AGENZIA
segue 
Le regole di trasparenza e di funzionamento del 
governo societario delle società quotate sono volte 
a ridurre i fenomeni di estrazione dei benefici 
privati dell’agent a danno del principal
LE FONTI – LA DISCIPLINA PRIMARIA 
La disciplina primaria è dettata dalla Parte IV del TUF (e 
da altre fonti, purtroppo, separate, come il decreto sulla 
revisione): artt. da 91 a 165-septies del Tuf e 2391-bis c.c. 
 Titolo I - disposizioni generali 
 Titolo II - appello al pubblico risparmio 
 Offerta al pubblico di sottoscrizione e di vendita (investimento) 
 Offerte pubbliche di acquisto o di scambio (disinvestimento) 
 Titolo III – emittenti 
 Informazione societaria (trasparenza) 
 Disciplina delle società con azioni quotate 
• Assetti proprietari (trasparenza efficienza mercato controllo societario ) 
• Informazioni sull'adesione a codii di comportamento (trasparenza) 
• Diritti dei soci (funzionamento) 
• Deleghe di voto (funzionamento) 
• Sollecitazione di deleghe (funzionamento) 
• Azioni di risparmio ed altre categorie di azioni (funzionamento) 
• Organi di amministrazione, organi di controllo, revisione (funzionamento) 
• Informazione finanziaria (funzionamento e trasparenza) 
 Codice civile: disciplina OPC
gli obiettivi della disciplina 
Art. 91 del TUF - (Poteri della Consob) 
La Consob esercita i poteri previsti dalla presente parte 
avendo riguardo alla tutela degli investitori nonché 
all’efficienza e alla trasparenza del mercato del controllo 
societario e del mercato dei capitali. 
 Tutela investitori 
 Efficienza e trasparenza mercato controllo societario 
 Efficienza e trasparenza mercato dei capitali
segue: gli obiettivi della disciplina 
Art. 92 del TUF - (Parità di trattamento) 
1. Gli emittenti quotati e gli emittenti quotati aventi 
l’Italia come Stato membro d'origine assicurano il 
medesimo trattamento a tutti i portatori degli 
strumenti finanziari quotati che si trovino in 
identiche condizioni. 
2. Gli emittenti quotati e gli emittenti quotati aventi 
l'Italia come Stato membro d'origine garantiscono a 
tutti i portatori degli strumenti finanziari quotati. gli 
strumenti e le informazioni necessari per 
l'esercizio dei loro diritti. 
Non solo tutela dei soci, ma dei titolari di strumenti 
finanziari (anche investitori non soci:tutela aspettativa 
capital gain e diritti amministrativi)
Gli obiettivi della Consob per sulla domanda 
e sull’offerta di investimento 
trova le differenze ☺ 
Disciplina Intermediari 
Art. 5 
(Finalità e destinatari della 
vigilanza) 
1. La vigilanza sulle attività 
disciplinate dalla presente parte ha 
per obiettivi: 
a) la salvaguardia della fiducia 
nel sistema finanziario; 
b) la tutela degli investitori; 
c) la stabilità e il buon 
funzionamento del sistema 
finanziario; 
d) la competitività del sistema 
finanziario; 
e) l’osservanza delle 
disposizioni in materia 
finanziaria. 
Disciplina Emittenti 
Art. 91 
(Poteri della Consob) 
1. La Consob esercita i poteri 
previsti dalla presente parte 
avendo riguardo alla tutela 
degli investitori nonché 
all'efficienza e alla 
trasparenza del mercato del 
controllo societario e del 
mercato dei capitali.

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  • 1. La disciplina degli emittenti LUISS Roma, 4-5 novembre 2014
  • 2. LA DISCIPLINA DEGLI EMITTENTI Premessa: questioni di law and economic Le fonti e il ruolo della Consob Gli assetti proprietari partecipazioni rilevanti patti parasociali OPA Informazione rilevante e Informazione finanziaria I diritti dei soci Azioni di risparmio Il governo societario: Organi di amministrazione e controllo Operazioni con Parti Correlate Revisione contabile Emittenti diffusi
  • 3. QUESTIONI DI LAW AND ECONOMICS La disciplina degli emittenti è sostanzialmente volta: a realizzare le condizioni affinché i mercati finanziari possano operare in condizioni di efficienza (teoria dei mercati efficienti) regole di trasparenza (assetti proprietari/informazioni rilevanti e finanziarie) ad evitare fenomeni di estrazione di benefici privati (manager/soggetti di controllo vs soci minoranza, investitori in genere) (teoria dell’agency) regole di funzionamento della società
  • 4. Il perseguimento dell’efficienza delle condizioni di efficienza del mercato finanziario presuppone quindi una duplicità di condizioni non soltanto che le strutture del mercato stesso operino in modo adeguato a soddisfare gli interessi di operatori e investitori (efficienza dal lato della «domanda di investimento» o dei detentori del surplus finanziario) ma altresì che i soggetti che accedono al mercato per le proprie esigenze di finanziamento siano strutturati in modo da agevolare il raggiungimento di tali obiettivi (efficienza dal lato dell’«offerta di investimento», o di soggetti in deficit) F. Annunziata, La disciplina del mercato mobiliare, 2014, p. 443
  • 5. Con la predisposizione del TUF nel 1998 il diritto societario compie il suo ingresso (ancorché inizialmente quasi in punta di piedi) nell’ambito della disciplina dei mercati finanziari divenendo uno dei pilastri su cui realizzare l’efficienza dei mercati
  • 6. L’efficienza dei mercati L’efficienza dei mercati finanziari (circuito diretto di finanziamento, mentre mercato creditizio è circuito indiretto) indica la capacità dei prezzi dei titoli di corrispondere al valore delle attività finanziarie che essi rappresentano (i prezzi sono significativi). Non sempre infatti il prezzo è allineato al valore e questo dipende dal grado di efficienza del mercato, dalla capacità cioè di quest’ultimo di processare (scontare, assorbire) tutte le informazioni relative ad un determinato emittente.
  • 7. segue Tradizionalmente si distingue tra: Efficienza informativa: i prezzi incorporano immediatamente le informazioni disponibili Efficienza allocativa: presuppone che tutte le informazioni siano disponibili e ottimizza il surplus di risorse verso la domanda Efficienza Operativa: tecnica, che minimizza i costi di transazione e funzionale che agevola l’incontro tra la domanda e l’offerta (aumentando così lòa significatività dei prezzi).
  • 8. segue In particolare, l’efficienza informativa indica la capacità del sistema finanziario (strumenti finanziari, intermediari, mercati) di trasmettere le informazioni. Un mercato è dunque efficiente se i prezzi riflettono/incorporano sempre immediatamente tutte le informazioni disponibili: non è perciò possibile “estrarre” benefici personali (extra profitto) sulla base di informazioni che non sono pubbliche (non insider trading). Il prezzo dello strumento è dunque dato dal valore attuale dei flussi di cassa che ci si attende di ricevere. Non esistono quindi titoli sopravvalutati o sottovalutati per cui: o gli investitori (cioè coloro che offrono risorse finanziarie) sono convinti di pagare il giusto prezzo per un bene che darà il giusto rendimento o gli emittenti (cioè coloro che domandano le risorse finanziarie) sono convinti di pagare il giusto costo del capitale.
  • 9. … le regole per l’inefficienza Le regole che il TUF detta in materia di mandatory disclosure e di abusi di mercato sono appunto volte a realizzare una migliore efficienza dei mercati finanziari (rendendo disponibili più informazioni possibili e sanzionando l’abuso delle informazioni privilegiate)
  • 10. La teoria dell’agency (separazione proprietà e controllo) Due categorie di soggetti, i cui interessi non è detto che convergano Finanziatori (azionisti, banche) deleganti (principal) Gruppo di comando (agent): management (“indipendente” dalla proprietà) nelle public company azionisti gestori (owner manager) nelle società a base azionaria più ristretta La struttura finanziaria dell’impresa risulta fortemente influenzata dalla teoria dell’agenzia. Questa teoria (Jensen e Meckling 1976) si applica alle relazioni in cui un soggetto, denominato principale, delega l’utilizzo di alcune risorse ad un altro soggetto denominato “agente”, il quale legato da un accordo di tipo formale o informale, opera rappresentando gli interessi del principale (statuto della società)
  • 11. segue Il contratto di “agenzia” riguarda: • l’utilizzo da parte del management dei fondi apportati dai proprietari (e finanziatori) • la determinazione di come gli utili devono essere divisi tra finanziatori (principal) e management (agent) Il problema principale risiede nell’asimmetria informativa esistente tra principale (azionisti) e agenti (management), che comporta costi di monitoraggio e incentivazione COSTI DI AGENZIA
  • 12. segue Le regole di trasparenza e di funzionamento del governo societario delle società quotate sono volte a ridurre i fenomeni di estrazione dei benefici privati dell’agent a danno del principal
  • 13. LE FONTI – LA DISCIPLINA PRIMARIA La disciplina primaria è dettata dalla Parte IV del TUF (e da altre fonti, purtroppo, separate, come il decreto sulla revisione): artt. da 91 a 165-septies del Tuf e 2391-bis c.c. Titolo I - disposizioni generali Titolo II - appello al pubblico risparmio Offerta al pubblico di sottoscrizione e di vendita (investimento) Offerte pubbliche di acquisto o di scambio (disinvestimento) Titolo III – emittenti Informazione societaria (trasparenza) Disciplina delle società con azioni quotate • Assetti proprietari (trasparenza efficienza mercato controllo societario ) • Informazioni sull'adesione a codii di comportamento (trasparenza) • Diritti dei soci (funzionamento) • Deleghe di voto (funzionamento) • Sollecitazione di deleghe (funzionamento) • Azioni di risparmio ed altre categorie di azioni (funzionamento) • Organi di amministrazione, organi di controllo, revisione (funzionamento) • Informazione finanziaria (funzionamento e trasparenza) Codice civile: disciplina OPC
  • 14. gli obiettivi della disciplina Art. 91 del TUF - (Poteri della Consob) La Consob esercita i poteri previsti dalla presente parte avendo riguardo alla tutela degli investitori nonché all’efficienza e alla trasparenza del mercato del controllo societario e del mercato dei capitali. Tutela investitori Efficienza e trasparenza mercato controllo societario Efficienza e trasparenza mercato dei capitali
  • 15. segue: gli obiettivi della disciplina Art. 92 del TUF - (Parità di trattamento) 1. Gli emittenti quotati e gli emittenti quotati aventi l’Italia come Stato membro d'origine assicurano il medesimo trattamento a tutti i portatori degli strumenti finanziari quotati che si trovino in identiche condizioni. 2. Gli emittenti quotati e gli emittenti quotati aventi l'Italia come Stato membro d'origine garantiscono a tutti i portatori degli strumenti finanziari quotati. gli strumenti e le informazioni necessari per l'esercizio dei loro diritti. Non solo tutela dei soci, ma dei titolari di strumenti finanziari (anche investitori non soci:tutela aspettativa capital gain e diritti amministrativi)
  • 16. Gli obiettivi della Consob per sulla domanda e sull’offerta di investimento trova le differenze ☺ Disciplina Intermediari Art. 5 (Finalità e destinatari della vigilanza) 1. La vigilanza sulle attività disciplinate dalla presente parte ha per obiettivi: a) la salvaguardia della fiducia nel sistema finanziario; b) la tutela degli investitori; c) la stabilità e il buon funzionamento del sistema finanziario; d) la competitività del sistema finanziario; e) l’osservanza delle disposizioni in materia finanziaria. Disciplina Emittenti Art. 91 (Poteri della Consob) 1. La Consob esercita i poteri previsti dalla presente parte avendo riguardo alla tutela degli investitori nonché all'efficienza e alla trasparenza del mercato del controllo societario e del mercato dei capitali.