Guião para elaboração de projetos de investigaçãoESTeSC
De acordo com os planos de estudo em vigor, os Mestrados, de uma forma geral incluem sempre uma disciplina de Metodologias.
O sucesso desta disciplina, por parte dos alunos, implica na maior parte as vezes a entrega de um trabalho final.
O trabalho final é entendido como uma prova global da formação adquirida ao longo da disciplina, devendo, portanto, evidenciar a capacidade de planear uma investigação científica – traduzida no domínio dos conceitos e metodologias adequadas ao objecto de estudo – e uma maturidade intelectual consentânea com o nível académico de mestrado.
A estrutura pedagógica de uma disciplina de metodologias tem um conjunto de ações que se complementam entre si, pelo que o plano da disciplina incorpora, por regra, uma discussão temática, estruturada no quadro das áreas científicas existentes no curso. Em prazo a definir com os alunos, deverão projetar um trabalho de investigação e área científica onde, hipoteticamente, pretendem desenvolver o seu projeto de trabalho final.
A estruturação de um trabalho de investigação obriga a um profundo investimento no contexto dos métodos e das técnicas de trabalho científico. Por esse motivo os alunos têm períodos intensivos de formação específica e aplicada desta matéria. Como o objetivo central destes módulos é apetrechar os alunos com instrumentos metodológicos que lhes permitam elaborar um plano de investigação, definindo todo o contexto que vai da definição da problemática de estudo até à apresentação rigorosa das estratégias de análise dados a obter (quantitativas e/ou qualitativas), passando pela construção do quadro conceptual e modelo de análise.
Pela razão supracitada a disciplina em questão tem, muitas vezes, um módulo dedicado exclusivamente às estratégias de análise de dados.
No caso do projeto, como medida de avaliação o aluno deve apresentar um projeto de investigação que contemple os aspetos do guião aqui disponibilizado pela Professora Doutora Margarida Pocinho
2. Se tu sei stato un bambino prima degli anni 80 Come hai fatto per sopravvivere ???
3. Da bambini, andavamo in macchina senza cinture di sicurezza, nè airbags. Viaggiare dietro nel cassone di un camioncino era uno svago simpaticissimo. Ce lo ricordiamo ancora...
4. I nostri lettini erano pitturati con brillanti colori al piombo !
5. Non c’erano tappi di sicurezza sulle bottiglie di medicinali, nè sui cassetti nè sulle porte...
6. Quando andavamo in bici, non avevamo nè casco, nè protezioni per i gomiti o le ginocchia. I nostri genitori non denunciavano il sindaco perchè c’era un buco nell’asfalto nel quale noi siamo caduti
7. Bevevamo dell’acqua del rubinetto del giardino dove la si trovava, fino a che non avevamo più sete. Non avevamo bottiglie di acqua minerale.
8. Mettevamo delle ore a costruire dei carretti con delle cassette e dei tubi che non rispettavano le norme CE
9. Dopo qualche colpo, avevamo imparato a risolvere il problema... Ci lasciavamo cadere contro un albero o per terra. Il Pronto Intervento non arrivava ad ogni caduta
10. Uscivamo a giocare alla sola condizione di ritornare per l’ora di pranzo...
11. Andavamo a scuola per apprendere poche nozioni, magari a memoria e non per dimenticarne centinaia tese a «sviluppare il nostro potenziale creativo»
12. Quando non si lavorava, il maestro ci dava delle punizioni o delle bacchettate sulle dita. I nostri genitori non hanno mai denunciato nessuno. Sapevano che l’avevamo meritato
13. Non avevamo i cellulari... Scrivevamo delle lettere e delle cartoline in italiano corretto...
14. Ci tagliavamo, ci rompevamo le ossa, perdevamo i denti, ma non c’è mai stata una denuncia … Nessuno era colpevole… tranne noi stessi.
15. Giocavamo a guardie e ladri, giocavamo con dei petardi, non abbiamo mai dato fuoco a macchine e barboni o buttato sassi in autostrada…
16. Dividevamo una Coca in quattro (quando potevamo permetterci di comprarla poichè era la bottiglia in vetro da un litro)... Bevevamo tutti dalla stessa bottiglia e nessuno è morto per questo.
17. Non avevamo la Play Stations, MP3, Nintendo 64, XBox, Giochi Video, 999 canali di TV via satellite, videoregistratori, cineprese, suono “surround”, cellulari, computer, chat, Internet, Facebook ecc... Però… Avevamo dei veri amici
18. Uscivamo, prendevamo le nostre bici o camminavamo fino a casa dei nostri amici, suonavamo o...entravamo semplicemente senza suonare e andavamo a giocare… Non inviavamo un trillo su MSN
19. I nostri amici si chiamavano, Piero, Gianni, Silvia e non Sam31, Labella75 ou Slup@XX
20. Giocavamo con dei bastoni, delle palle da tennis, a nascondino, al pallone, a palla prigioniera, con la bambola, con le macchinine e non con i SMS o su Second Life.
21. Alcuni non erano degli alunni molto bravi e quando non riuscivano, dovevano semplicemente ripetere l’anno. Nessuno andava dallo psicologo per questo nè faceva ricorso in tribunale. Semplicemente si ripeteva e si aveva una seconda possibilità.
22. Quelli che non voleveno studiare, andavano a lavorare. Non era una punizione.
23. Abbiamo fatto l’esperienza della libertà, delle responsabilità, dei successi e degli smacchi,... Ed abbiamo così imparato a sbrogliarcela da soli.
24. Sei anche tu di questa generazione ? Se lo sei, datti un minuto di riflessione ed invia questo nessaggio ai tuoi amici. Può darsi che per qualche istante dimentichino la vita agitata che vivono e ridiventino i ragazzi che erano...
