Coronavirus e bambini, le proposte della maggioranza a Conte
1. Il lavoro del “Tavolo bambine e bambini” nasce dalle sensibilità, personali e politiche, di un
gruppo trasversale di Parlamentari appartenenti alle forze politiche di maggioranza.
A seguito di una riflessione congiunta, abbiamo avviato un serrato lavoro di confronto, di
gruppo e in bilaterale, con circa 50 associazioni che si occupano di infanzia in Italia, al fine
di rivendicare la centralità di bambine e bambini anche in questa delicata fase politica.
Politicamente questo lavoro ha un valore molto importante in quanto ha permesso di
raccordare le alte competenze tematiche presenti in Parlamento, nella maggioranza, sulla
base di un lavoro di condivisione, confronto e costruzione che va oltre i classici schemi di
partito.
Da questo lavoro, frutto di un processo politico partecipativo e socio-culturale, nascono
alcune proposte concrete che rivolgiamo al Presidente del Consiglio, all’interno dell’obiettivo
più ampio di promuovere con grande urgenza la necessità improrogabile di uno specifico
“Decreto bambine e bambini”.
All’interno di questo quadro politico, abbiamo enucleato le proposte principali frutto del
lavoro nostro e delle associazioni locali, nazionali e sovranazionali con le quali abbiamo
lavorato. Queste proposte puntano in primo luogo a contrastare l’acuirsi di disuguaglianze
insostenibili, esasperate dalla crisi sanitaria ed economica, che rischiano di ledere
innanzitutto il diritto ad un’istruzione accessibile a tutti e tutte. Tale rischio è molto elevato,
così come è molto alto il rischio che famiglie in difficoltà diventino facile preda della
criminalità organizzata, pronta a intervenire laddove c’è sofferenza e disperazione dal punto
di vista sociale, mancanza di liquidità da quello economico.
Proponiamo quindi tre linee generali di intervento che intendono rispondere alle urgenze
che l’emergenza sanitaria ha prodotto, e a seguire una serie puntuale di proposte di
intervento da concentrarsi, preferibilmente, all’interno di un “Decreto bambine e bambini”.
Linee di intervento urgenti:
I. Si ritiene importante inserire una figura tecnica esperta di infanzia ed adolescenza
nella Task Force governativa, al fine di orientare in maniera corretta le scelte politiche
anche sui bisogni reali dei più piccoli e prevedere, dunque, una figura simile in tutte
le Task Force territoriali su base locale; inoltre, nell’ottica di un “Decreto bambine e
bambini”, si deve pensare alla creazione di un gruppo di esperti di infanzia, che
definisca linee guida rigorose - soprattutto in ambito sanitario - valide per tutto il
territorio nazionale unitamente al bisogno di risorse dedicate.
II. Si ritiene fondamentale, nell’ottica della ripartenza delle attività formative, ripensare
agli spazi educativi in forma dilatata, sia in senso territoriale che temporale. Ciò
implica un attivo coinvolgimento del territorio e delle comunità, in un processo che
preveda la riprogettazione degli ambiti urbani, nonché l’utilizzo di spazi diffusi e di
prossimità. Tutti questi elementi concorrono ad una più lungimirante visione di
comunità educante come presidio educativo di base che riteniamo fondamentale
implementare.
2. III. Sul tema della riapertura di asili e scuole è necessario ragionare non solo sui tempi,
ma soprattutto sulle modalità con cui si intende impostare e gestire questa delicata
fase, pensando ad esempio a: quali controlli sanitari effettuare? come mantenere le
distanze tra i bambini? come assicurare la sanificazione dei luoghi e degli strumenti
utilizzati? Come tutelare la sicurezza degli insegnanti e del personale scolastico? Per
questa ragione auspichiamo una riapertura tempestiva e in piena sicurezza sanitaria
per gli studenti e per tutti gli operatori.
Proposte di azione puntuali e specifiche:
1) emanazione circolare esplicativa per applicazione art. 48 Cura Italia, che stabilisca la
disciplina - che deve essere uguale su tutto il territorio - con cui le pubbliche
amministrazioni garantiscono le prestazioni individuali domiciliari nel periodo di
sospensione dei servizi delle strutture educative e di istruzione per l’infanzia. In
relazione all’art. 48, si deve dare soluzione, nel primo provvedimento utile, agli
impegni presi in riferimento al seguente Ordine del Giorno presentati al DL Cura Italia
in Senato: G/1766/241/5;
2) declinazione delle misure di contrasto alla povertà economica, con un esplicito
riferimento al Reddito di Cittadinanza per cui deve essere considerato un criterio di
“premialità” per i bambini presenti nelle famiglie beneficiarie. Una misura può essere
considerare il seguente impegno in riferimento al seguente Ordine del Giorno
presentati al DL Cura Italia in Senato: G/1766/242/5;
3) attenzione specifica alle bambine ed ai bambini, ragazze e ragazzi con disabilità
(fisica e psicologica), con primario riferimento alla didattica digitale onde evitare
interruzione della continuità didattica e la possibilità di una regressione, garantendo
la sicurezza di “educatori” a domicilio;
4) garanzia della continuità dei servizi destinati alle categorie più fragili, tenendo in
particolare riferimento i servizi destinati alle piccole vittime di violenza nonché quelli
affetti da disabilità; inoltre focus sulla continuità del sostegno psicologico e delle
psicoterapie in essere, sia per i bambini che per i genitori;
5) valorizzazione delle figure di educatori e pedagogisti, sia sul piano scolastico -
soprattutto in quelle situazioni in cui l’insegnante non possa garantire anche un
supporto di natura emotiva - sia su quello familiare - rappresentando un valido
supporto per i genitori nella “gestione successiva” la crisi;
6) rafforzamento delle reti territoriali e creazione di Nuclei Operatori di Strada autorizzati
alla circolazione per supportare servizi sociali, scuole ed enti come segretariati sociali
e distribuzione beni alimentari e informatici, con l’intento di definire strutture operative
locali che coinvolgano tutti i servizi attivi per i più piccoli;
7) dare priorità al ruolo del Terzo Settore ed adeguato supporto ad esso. Nello specifico:
erogazione immediata degli importi del 5x1000 per gli enti del terzo settore per anni
2018 e 2019; eliminazione delle quote di cofinanziamento per i prossimi progetti
nazionali. Inoltre, si sostiene la richiesta di riconversione di tutti i progetti sociali
3. educativi già a bilancio, nell’ottica anche di rafforzare le partnership tra i settori
pubblico e privato, nonché di coinvolgere gli attori istituzionali; tali progetti possono
essere declinati in attività di educativa di strada, attività a distanza, come pure nelle
attività dei summenzionati Nuclei Operatori di Strada;
8) attuazione di misure specifiche per: figli che subiscono l’allontanamento dal genitore
malato di COVID-19; minori in carcere; i minori in famiglie adottive o affidatarie o
allontanate da uno dei genitori separati; minori stranieri; i c.d. “bambini perduti” vittime
di digital divide; i minorenni ospiti di comunità o case famiglia, sia da soli che in
presenza di un genitore; famiglie multiproblematiche a rischio di devianza (soprattutto
verso la criminalità organizzata); famiglie monogenitoriali;
9) misure di supporto psicologico e materiale per i neogenitori ed i neonati in periodo di
emergenza, partendo da misure per neomamme (come ad esempio il diritto delle
donne a ricevere un'assistenza al parto e al puerperio omogenea su tutto il territorio
nazionale), nonché un supporto (psicologico ed economico) legato alla cura dei
neonati in fase emergenziale;
10) accessibilità dei dati al fine di tarare adeguatamente l’entità delle misure necessarie
e permetterne il monitoraggio delle situazioni di rischio;
11) distribuzione del pasto scolastico anche in questi mesi di chiusura delle scuole, in
considerazione del fatto che per le famiglie povere questo rappresenta l’unico pasto
sano e equilibrato della giornata, oltre che un costo;
12) rafforzamento delle misure sanitarie specifiche: acquisto e distribuzione di
mascherine e guanti adatti per bambini, considerando che le dimensioni delle
mascherine per un bambino hanno una dimensione ridotta (pari a 12x25 cm in media)
e che la mascherina deve aderire bene al volto del bambino e coprire in sicurezza
bocca e naso (si prevede, però, che sotto i due anni i bambini non debbano indossare
mascherine); realizzazione di programmi di formazione e informazione sull’uso dei
dispositivi di protezione individuale sulle reti televisive nazionali; monitoraggio più
serrato sulla salute di bambini, docenti ed educatori;
13) in previsione di una riapertura a settembre dei presidi scolastici, considerare il
periodo estivo come un momento dedicato alla sperimentazione di nuove strategie
educative, al recupero formativo di quei bambini che hanno maggiori difficoltà a
seguire la didattica digitale a causa di condizioni di disagio familiare ed al
ripensamento generale di tutti gli spazi educativi.
Altre proposte, specifiche per zone sottoposte a misure di lockdown prolungato:
● Creazione di Nuclei Animazione Condominiali autorizzati a poter disporre attività
rionali e di strada coinvolgendo adolescenti e minori da finestre e balconi con le
dovute precauzioni al fine di favorire un contatto visivo che possa intercettare bisogni
e disagi e tenere gli stessi in attività e in contatto per non perderli successivamente.
4. ● Coinvolgimento di Artisti di Strada per Animazione serale con spettacoli rionali sia per
sostenere questo comparto attualmente in estrema difficoltà che la socialità e
leggerezza necessaria in alcuni territori dove il buio delle strade può dare spazio al
dilagare della delinquenza e per questo protetti secondo un calendario territoriale
istituzionale dalle forze dell’ordine locali con annullamento della pratica SIAE e inutili
richieste di permessi.