È possibile esternalizzare alcuni servizi di carattere universale non al privato ma direttamente ai cittadini costituiti come cooperative di comunità? È possibile pensare ad un sistema di "pagamento" della AA.PP. a fronte della cessione dell'onere? Provo a tracciare un modello e proporre possibili soluzioni.
Smart Cities: il caso RinfrescaMi - La metodologia Smart nello sviluppo di un...Giulia Belloni
Le fasi della metodologia Smart nello sviluppo di RinfrescaMi, app che sfrutta gli Open Data messi a disposizione dal Comune di Milano.
Processi e scelte effettuate nel corso della creazione della app alla luce delle teorie apprese nel corso di Sistemi Informativi.
Introduzione
1.1 Il contest App4Mi
1.2 Il Turismo in Italia
1.3 Expo 2015
Pianificazione
2.1 Pianificazione strategica
2.2 Raccolta requisiti e segmentazione utenza
Ricostruzione
3.1 Macroprocesso e processi
3.2 Assessment della qualità e del valore
3.3 Business Model Canvas
3.4 L'analisi della qualità di RinfrescaMi
Monitoraggio finale
Prototipo
Conclusioni
Attualmente l'app è scaricabile al seguente link: https://play.google.com/store/apps/details?id=it.dev.app4mi&hl=it
Smart Cities: il caso RinfrescaMi - La metodologia Smart nello sviluppo di un...Giulia Belloni
Le fasi della metodologia Smart nello sviluppo di RinfrescaMi, app che sfrutta gli Open Data messi a disposizione dal Comune di Milano.
Processi e scelte effettuate nel corso della creazione della app alla luce delle teorie apprese nel corso di Sistemi Informativi.
Introduzione
1.1 Il contest App4Mi
1.2 Il Turismo in Italia
1.3 Expo 2015
Pianificazione
2.1 Pianificazione strategica
2.2 Raccolta requisiti e segmentazione utenza
Ricostruzione
3.1 Macroprocesso e processi
3.2 Assessment della qualità e del valore
3.3 Business Model Canvas
3.4 L'analisi della qualità di RinfrescaMi
Monitoraggio finale
Prototipo
Conclusioni
Attualmente l'app è scaricabile al seguente link: https://play.google.com/store/apps/details?id=it.dev.app4mi&hl=it
Nuove imprese al servizio dei bisogni di Milano in vista di Expo 2015. Crowdsourcing Social Innovation è un percorso che mira a stimolare ed accompagnare la nascita di prodotti-servizi innovativi in vista di Expo Milano 2015 e candidabili per il bando MIUR Smart Cities & Social Innovation. Se siete under 30 e avete delle buone idee, non è proprio il caso di perdere questa occasione.
I servizi su cui si concentrerà il percorso di riflessione e emersione saranno quelli in grado di rispondere a bisogni (sociali e ambientali) emergenti in relazione a grandi eventi (mobilità, ospitalità, pressione sulle risorse naturali, fruizione di beni culturali, etc.).
Giornata di studio, Milano 5 ottobre 2016 - MILeS2016 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2016
La distribuzione dei contratti di rete sul territorio italiano non è omogenea. Perchè? Sia la spiegazione culturalista (diversa dotazione di capitale sociale e diversa propensione alla cooperazione), sia la spiegazione che fa riferimento alla diversità nella struttura economico-produttiva dei territori non sono soddisfacenti. Il ruolo giocato dalle politiche regionali e dai finanziamenti si dimostra invece cruciale. Veneto ed Emilia-Romagna sono regioni simili per struttura produttiva e dotazione di capitale sociale, ma si registrano interessanti differenze. In Emilia-Romagna i contratti di rete sono stati utilizzati all’interno di un sistema integrato per l’innovazione e l’alta tecnologia per finanziare l’incremento di capitale umano e sociale. Tale sistema ha visto il coinvolgimento di tutti gli attori locali del territorio, con un esito soddisfacente per tutti. In Veneto, i contratti di rete sono il frutto principalmente degli attori privati, manca una forte guida dell’attore pubblico e i finanziamenti sono più modesti, nonostante la molteplicità di iniziative. Il sistema resta maggiormente frammentato rispetto a quello emiliano-romagnolo. L’esito di questi due modelli non è scontato. In entrambe le regioni, gli attori locali rilevano una maggiore disponibilità e capacità degli imprenditori di mettersi in rete, e condividere un progetto, anche a prescindere dai finanziamenti. Paradossalmente però ciò sembra più vero in Veneto che in Emilia-Romagna. Infatti, l’assenza di finanziamenti dedicati ai contratti di rete in Veneto ha reso la motivazione strumentale importante ma non prevalente. Al contrario, in Emilia-Romagna le imprese hanno siglato il contratto di rete perché fortemente incentivate dai finanziamenti e oggi diversi contratti benché formalmente attivi, e quindi calcolati nelle statistiche, di fatto non sono più in essere.
Napoli - 11 aprile 2013: al salone mediterraneo della responsabilità sociale condivisa si parlava di contratti di rete. Secondo noi serve un contratto di rete allargato anche ai cittadini. Open Ricostruzione ne è un esempio: www.openricostruzione.it
Presentazione di Daniela Selloni, ricercatrice del Politecnico di Milano, sul design dei servizi collaborativi e sulla sharing economy.
Taranto, giugno 2014.
Programma 2121 è un progetto non filantropico, ma un’ampia partnership pubblico-privata multi-attore che unisce realtà tra loro istituzionalmente e strutturalmente differenti nel perseguimento di un obiettivo comune: l’implementazione di tirocini di reinserimento lavorativo finalizzati all’inclusione sociale di detenuti, in grado di unire formazione ed esperienza lavorativa in vista di un effettivo e sostenibile reinserimento nella società attraverso il lavoro.
La possibilità di rendersi occupabili attraverso tirocinio lavorativo in ambiente non protetto offerta ai detenuti come in Programma 2121, contribuisce in modo rilevante ad alcuni SDG(s). Si segnala inoltre la centralità innovativa della governance in Programma 2121, come elemento fondamentale per la sostenibilità del progetto.
I tratti distintivi principali sono: Tirocini equamente retribuiti in ambienti "non protetti"; Partnership a valore condiviso - Non un'iniziativa filantropica; Competenze trasversali e tecniche; Focus sullo sviluppo dell'occupabilità dei detenuti; Sottoscrizione di una clausola sociale volontaria per attivare la partecipazione dell'industria.
I risultati della valutazione di parte terza dell'impatto del valore sociale hanno indicato la creazione complessiva di AUS 2.4Mil e per:
Partecipanti miglioramento di: Autostima; Sensazione dignità; Aspirazioni; Posizione finanziaria; Relazioni famigliari; Speranza; Qualità della vita; Connessioni sociali
Famiglia dei detenuti miglioramento di: Posizione finanziaria; Relazioni famigliari
Governo: Risparmio sui costi grazie alla riduzione dei reati
Settore in generale aumento di: Inclusività nel processo di assunzione; ESG compliance.
Per maggiori informazioni: www.programma2121.org
Ffr10_dalla rete alle reti_bpm_studiotresstudiotres
Presentazione dei risultati della ricerca commissionata nel 2009 da BPM - Faresolidale a StudiotreS per approfondire i bisogni del Terzo settore nel periodo di crisi. Vengono proposte le iniziative concrete del fare rete messe in atto da BPM come azienda.
Governance dell'innovazione sociale nelle aree urbane - caso Includi.Mi | WIS...Iris Network
XVI Workshop sull'impresa sociale
13-14 settembre 2018, Riva del Garda
Intervento di Federica Sartori (Comune di Rovereto) nella sessione "Tra distretti e piattaforme: architettura e intelligenza collettiva del welfare di comunità".
SESSIONE PARALLELA | venerdì 14 Settembre | ore 9
Conduce Lorenzo Bandera | Percorsi di Secondo Welfare
Intervengono:
Federica Sartori | Comune di Rovereto | Il distretto dell’economia solidale di Rovereto
Claudia Pedercini | Valli Resilienti – Fondazione Housing Sociale | Le nuove forme di community management nei progetti di sviluppo locale
Samantha Lentini | Associazione La Rotonda, Baranzate (MI) | Una rete di cantieri per la coesione sociale: le sfide organizzative dell’associazione La Rotonda
Denise di Dio | Tiresia, Politecnico di Milano | Governance dell’innovazione sociale nelle aree urbane
Michele Mosca | Università degli Studi di Napoli “ Federico II” | Il budget di salute: uno strumento per attivare le reti di inclusione sociale e rigenerare economie locali
Grazie soprattutto a risorse di natura filantropica in alcune aree del Paese sono stati avviati, e spesso sono giunti a maturità, progetti di innovazione sociale nel welfare che individuano nella dimensione comunitaria un obiettivo e, al tempo stesso, un “fattore produttivo” centrale. Si assiste quindi alla creazione di coalizioni locali che tentano di ricostruire su nuove basi le relazioni tra attori istituzionali e al tempo stesso di cogliere una socialità emergente e disintermediata rispetto ai tradizionali circuiti della programmazione e progettazione sociale. Una sfida importante, non solo in termini di esiti attesi sui modelli di protezione e coesione sociale oltre che sullo sviluppo economico locale, ma anche per quanto riguarda le architetture progettuali. Obiettivo della sessione è analizzare l’evoluzione delle classiche reti sociali verso conformazioni come piattaforme e distretti che consentono non semplicemente di gestire l’esistente, ma di generare trasformazione sociale attingendo all’intelligenza che scaturisce da diversi attori ingaggiati su una nuova visione e su nuovi modelli di servizio attraverso cui perseguire “l’interesse generale della comunità”.
Proposta programmatica per la prossima Giunta della Regione Calabria sul fron...Hospitality Rest@rt Tropea
La globalizzazione e la digitalizzazione dell’economia mondiale pongono la Calabria di fronte ad un bivio fondamentale durante i prossimi cinque anni. L’azione della prossima Giunta Regionale sul fronte del comparto turistico, forse quello trainante della nostra economia regionale, potrebbe decidere le sorti di questo settore economico e dunque determinarne lo sviluppo definitivo o la perdita di competitività che potrebbe essergli fatale e relegare la regione a destinazione di serie C nel mercato mondiale dei viaggi con evidente impatto estremamente negativo su tutto ciò che gravita attorno alle mura di un albergo.
Nuove imprese al servizio dei bisogni di Milano in vista di Expo 2015. Crowdsourcing Social Innovation è un percorso che mira a stimolare ed accompagnare la nascita di prodotti-servizi innovativi in vista di Expo Milano 2015 e candidabili per il bando MIUR Smart Cities & Social Innovation. Se siete under 30 e avete delle buone idee, non è proprio il caso di perdere questa occasione.
I servizi su cui si concentrerà il percorso di riflessione e emersione saranno quelli in grado di rispondere a bisogni (sociali e ambientali) emergenti in relazione a grandi eventi (mobilità, ospitalità, pressione sulle risorse naturali, fruizione di beni culturali, etc.).
Giornata di studio, Milano 5 ottobre 2016 - MILeS2016 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2016
La distribuzione dei contratti di rete sul territorio italiano non è omogenea. Perchè? Sia la spiegazione culturalista (diversa dotazione di capitale sociale e diversa propensione alla cooperazione), sia la spiegazione che fa riferimento alla diversità nella struttura economico-produttiva dei territori non sono soddisfacenti. Il ruolo giocato dalle politiche regionali e dai finanziamenti si dimostra invece cruciale. Veneto ed Emilia-Romagna sono regioni simili per struttura produttiva e dotazione di capitale sociale, ma si registrano interessanti differenze. In Emilia-Romagna i contratti di rete sono stati utilizzati all’interno di un sistema integrato per l’innovazione e l’alta tecnologia per finanziare l’incremento di capitale umano e sociale. Tale sistema ha visto il coinvolgimento di tutti gli attori locali del territorio, con un esito soddisfacente per tutti. In Veneto, i contratti di rete sono il frutto principalmente degli attori privati, manca una forte guida dell’attore pubblico e i finanziamenti sono più modesti, nonostante la molteplicità di iniziative. Il sistema resta maggiormente frammentato rispetto a quello emiliano-romagnolo. L’esito di questi due modelli non è scontato. In entrambe le regioni, gli attori locali rilevano una maggiore disponibilità e capacità degli imprenditori di mettersi in rete, e condividere un progetto, anche a prescindere dai finanziamenti. Paradossalmente però ciò sembra più vero in Veneto che in Emilia-Romagna. Infatti, l’assenza di finanziamenti dedicati ai contratti di rete in Veneto ha reso la motivazione strumentale importante ma non prevalente. Al contrario, in Emilia-Romagna le imprese hanno siglato il contratto di rete perché fortemente incentivate dai finanziamenti e oggi diversi contratti benché formalmente attivi, e quindi calcolati nelle statistiche, di fatto non sono più in essere.
Napoli - 11 aprile 2013: al salone mediterraneo della responsabilità sociale condivisa si parlava di contratti di rete. Secondo noi serve un contratto di rete allargato anche ai cittadini. Open Ricostruzione ne è un esempio: www.openricostruzione.it
Presentazione di Daniela Selloni, ricercatrice del Politecnico di Milano, sul design dei servizi collaborativi e sulla sharing economy.
Taranto, giugno 2014.
Programma 2121 è un progetto non filantropico, ma un’ampia partnership pubblico-privata multi-attore che unisce realtà tra loro istituzionalmente e strutturalmente differenti nel perseguimento di un obiettivo comune: l’implementazione di tirocini di reinserimento lavorativo finalizzati all’inclusione sociale di detenuti, in grado di unire formazione ed esperienza lavorativa in vista di un effettivo e sostenibile reinserimento nella società attraverso il lavoro.
La possibilità di rendersi occupabili attraverso tirocinio lavorativo in ambiente non protetto offerta ai detenuti come in Programma 2121, contribuisce in modo rilevante ad alcuni SDG(s). Si segnala inoltre la centralità innovativa della governance in Programma 2121, come elemento fondamentale per la sostenibilità del progetto.
I tratti distintivi principali sono: Tirocini equamente retribuiti in ambienti "non protetti"; Partnership a valore condiviso - Non un'iniziativa filantropica; Competenze trasversali e tecniche; Focus sullo sviluppo dell'occupabilità dei detenuti; Sottoscrizione di una clausola sociale volontaria per attivare la partecipazione dell'industria.
I risultati della valutazione di parte terza dell'impatto del valore sociale hanno indicato la creazione complessiva di AUS 2.4Mil e per:
Partecipanti miglioramento di: Autostima; Sensazione dignità; Aspirazioni; Posizione finanziaria; Relazioni famigliari; Speranza; Qualità della vita; Connessioni sociali
Famiglia dei detenuti miglioramento di: Posizione finanziaria; Relazioni famigliari
Governo: Risparmio sui costi grazie alla riduzione dei reati
Settore in generale aumento di: Inclusività nel processo di assunzione; ESG compliance.
Per maggiori informazioni: www.programma2121.org
Ffr10_dalla rete alle reti_bpm_studiotresstudiotres
Presentazione dei risultati della ricerca commissionata nel 2009 da BPM - Faresolidale a StudiotreS per approfondire i bisogni del Terzo settore nel periodo di crisi. Vengono proposte le iniziative concrete del fare rete messe in atto da BPM come azienda.
Governance dell'innovazione sociale nelle aree urbane - caso Includi.Mi | WIS...Iris Network
XVI Workshop sull'impresa sociale
13-14 settembre 2018, Riva del Garda
Intervento di Federica Sartori (Comune di Rovereto) nella sessione "Tra distretti e piattaforme: architettura e intelligenza collettiva del welfare di comunità".
SESSIONE PARALLELA | venerdì 14 Settembre | ore 9
Conduce Lorenzo Bandera | Percorsi di Secondo Welfare
Intervengono:
Federica Sartori | Comune di Rovereto | Il distretto dell’economia solidale di Rovereto
Claudia Pedercini | Valli Resilienti – Fondazione Housing Sociale | Le nuove forme di community management nei progetti di sviluppo locale
Samantha Lentini | Associazione La Rotonda, Baranzate (MI) | Una rete di cantieri per la coesione sociale: le sfide organizzative dell’associazione La Rotonda
Denise di Dio | Tiresia, Politecnico di Milano | Governance dell’innovazione sociale nelle aree urbane
Michele Mosca | Università degli Studi di Napoli “ Federico II” | Il budget di salute: uno strumento per attivare le reti di inclusione sociale e rigenerare economie locali
Grazie soprattutto a risorse di natura filantropica in alcune aree del Paese sono stati avviati, e spesso sono giunti a maturità, progetti di innovazione sociale nel welfare che individuano nella dimensione comunitaria un obiettivo e, al tempo stesso, un “fattore produttivo” centrale. Si assiste quindi alla creazione di coalizioni locali che tentano di ricostruire su nuove basi le relazioni tra attori istituzionali e al tempo stesso di cogliere una socialità emergente e disintermediata rispetto ai tradizionali circuiti della programmazione e progettazione sociale. Una sfida importante, non solo in termini di esiti attesi sui modelli di protezione e coesione sociale oltre che sullo sviluppo economico locale, ma anche per quanto riguarda le architetture progettuali. Obiettivo della sessione è analizzare l’evoluzione delle classiche reti sociali verso conformazioni come piattaforme e distretti che consentono non semplicemente di gestire l’esistente, ma di generare trasformazione sociale attingendo all’intelligenza che scaturisce da diversi attori ingaggiati su una nuova visione e su nuovi modelli di servizio attraverso cui perseguire “l’interesse generale della comunità”.
Proposta programmatica per la prossima Giunta della Regione Calabria sul fron...Hospitality Rest@rt Tropea
La globalizzazione e la digitalizzazione dell’economia mondiale pongono la Calabria di fronte ad un bivio fondamentale durante i prossimi cinque anni. L’azione della prossima Giunta Regionale sul fronte del comparto turistico, forse quello trainante della nostra economia regionale, potrebbe decidere le sorti di questo settore economico e dunque determinarne lo sviluppo definitivo o la perdita di competitività che potrebbe essergli fatale e relegare la regione a destinazione di serie C nel mercato mondiale dei viaggi con evidente impatto estremamente negativo su tutto ciò che gravita attorno alle mura di un albergo.
Cooperative di quartiere per la gestione dei servizi a carattere univerale
1. Autore: CLAUDIO GNESSI | claudio.gnessi@gmail.com
COOP DI QUARTIERE
PER GESTIONE SERVIZI A CARATTERE UNIVERSALE
Modello di outsourcing locale co-gestione
dei servizi verticali della AA.PP. attraverso
le cooperative di comunità
2. Autore: CLAUDIO GNESSI | claudio.gnessi@gmail.com
DATI DI FATTO
In base ai dati raccolti dall’Agenzia per il controllo della qualità dei
servizi, i cittadini di Roma valutano in modo insufficiente la qualità
generale dei servizi definiti “a carattere universale” (pulizia strade,
raccolta rifiuti, decoro urbano, pulizia stradale etc.).
Allo stesso tempo, nella stessa rilevazione, valutano questi servizi
come di massima priorità.
Ne consegue che i servizi percepiti come “importanti” sono allo
stesso tempo percepiti come (qualitativamente) “insufficienti”.
3. Autore: CLAUDIO GNESSI | claudio.gnessi@gmail.com
DATI DI FATTO
Il fattore precedente va interpolato con altri due fattori:
● risorse economiche a disposizione della AA.PP.
● comportamenti espressi dai cittadini
Il fattore economico è negativo come dimostra il piano di rientro
del Comune di Roma che certifica un reale dissesto finanziario.
Sebbene sia solo deducibile anche il fattore comportamentale è
negativo. I cittadini non riescono a mettere in atto comportamenti
virtuosi, lo si deduce – ad esempio – dal numero di multe elevate
dagli ispettori AMA che, negli ultimi anni, è triplicato.
4. Autore: CLAUDIO GNESSI | claudio.gnessi@gmail.com
DATI DI FATTO
Alla luce di quanto detto possiamo enunciare tre dati di fatto:
● la qualità dei servizi a carattere universale è insufficiente
● le risorse economiche a disposizione sono scarse
● scarso senso civico largamente diffuso
Questa situazione produce effetti negativi (reali e percepiti) sia
nella AA.PP., sia nei cittadini-utenti.
Come rispondono i cittadini e la AA.PP. alla pressione indotta da tali
effetti negativi?
5. Autore: CLAUDIO GNESSI | claudio.gnessi@gmail.com
GLI EFFETTI E LE RISPOSTE
“I SERVIZI SONO INSUFFICIENTI, LA GENTE NON
COLLABORA, I SOLDI NON CI SONO”
6. Autore: CLAUDIO GNESSI | claudio.gnessi@gmail.com
DATO DI FATTO #1
● Stato di emergenza continuo
● Erosione di risorse finanziarie
● Tensione tra politica e
amministrazione
LA QUALITÀ DEI SERVIZI È INSUFFICIENTE
● Insoddisfazione
● Conflitto sociale
● Sfiducia nella AA.PP.
EFFETTI SULLA AA.PP EFFETTI SUGLI UTENTI
RISPOSTA
Ricerca di nuovi modelli e ri-organizzazione
RISPOSTA
Fenomeni di autogestione e proteste
7. Autore: CLAUDIO GNESSI | claudio.gnessi@gmail.com
DATO DI FATTO #3
LE RISORSE ECONOMICHE SONO SCARSE
● Stato di emergenza continuo
● Difficoltà a creare nuovi modelli
● Necessità trovare nuovi modelli
● Non comprensione delle difficoltà e
delle motivazioni
● Sfiducia nelle istituzioni
● Ricerca di soluzioni civiche
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CITTADINI
8. Autore: CLAUDIO GNESSI | claudio.gnessi@gmail.com
DATO DI FATTO #2
SCARSO SENSO CIVICO DIFFUSO
EFFETTI SULLA AA.PP. EFFETTI SUI CITTADINI
● Aumento di pressione sui servizi
● Erosione di risorse finanziarie
● Difficoltà a fissare standards
● Difficoltà a creare nuovi modelli
● Il virtuoso perde motivazione e protesta
● Il virtuoso si auto-organizza
● Il non virtuoso non capisce e protesta
● Il non virtuoso scarica tutto sulla AA.PP.
RISPOSTA
Campagne di informazione
RISPOSTA
Fenomeni di autogestione e proteste
9. Autore: CLAUDIO GNESSI | claudio.gnessi@gmail.com
L’IDEA
“OUTSOURCING DI PARTE DEI SERVIZI CHE VENGONO
DATI IN GESTIONE A COOPERATIVE DI COMUNITÀ”
10. Autore: CLAUDIO GNESSI | claudio.gnessi@gmail.com
CREAZIONE DEL MODELLO
● COSA: INDIVIDUARE I SERVIZI ESTERNALIZZABILI
● CHI: INDIVIDUARE I TERRITORI, LE AREE, LE MOTIVAZIONI PER FAR EMERGERE UNA COMUNITÀ MOTIVATA
● PERCHÉ: INDIVIDUARE VANTAGGI CONCRETI E IMMEDIATI PER LA COMUNITÀ
● AVVIARE: SOSTENERE E PROMUOVERE L’AVVIO DELL’ESPERIENZA
● (AUTO)GESTIRE: CREARE LE CONDIZIONI PER L’AUTOFINANZIAMENTO
SCACCO IN CINQUE MOSSE
11. Autore: CLAUDIO GNESSI | claudio.gnessi@gmail.com
CREAZIONE DEL MODELLO
INDIVIDUARE I SERVIZI
● SERVIZI CHE SERVONO
Che hanno immediato impatto sulla qualità della vita
● SERVIZI CHE COSTANO
Che hanno reale impatto sul bilancio locale
● SERVIZI COMPLESSI (PER LA AA.PP.)
Che comportano elevati costi figurativi (gestione, richiesta, coordinamento etc.)
● SERVIZI FACILI E SICURI
Che hanno tecniche di erogazione con bassa curva di apprendimento e livelli di pericolosità limitata
12. Autore: CLAUDIO GNESSI | claudio.gnessi@gmail.com
CREAZIONE DEL MODELLO
● INDIVIDUARE IL CONTESTO E I COMMUNITIES BACKYARDS
○ Individuare aree in cui si manifesti una reale connessione sentimentale tra individuo e territorio.
○ Disegnate una mappa di queste community backyard e dei potenziali soggetti interessati
○ Agire localmente per sollecitare la formazione delle comunità di gestione locale.
● DIVIDI ET GESTISCI: TRARRE VANTAGGIO DAL NIMBY EFFECT E DALLA SINDROME DEL TIFOSO
○ Sfruttare la “sindrome del tifoso” evidenziando i vantaggi che un’area potrebbe avere in esclusiva
stimolando così la competizione fra backyards
○ Sfruttare il “nimby effect” come strumento di motivazione e fare di più per non avere quel che non si
vuole nel proprio backyard.
● VANTAGGI VS COSTI
○ Comunicare l’eseguità del costo (umano ed economico) a fronte dei vantaggi.
○ Comunicare la possibilità che attraverso questa attività si possa creare micro-economia di zona.
CREARE LA COMUNITÀ
13. Autore: CLAUDIO GNESSI | claudio.gnessi@gmail.com
CREAZIONE DEL MODELLO
● SERVIZI CHE ALTRI ANCORA NON HANNO
Nucleo di servizi “nuovi” ancora non avviati sul territorio
● SERVIZI CHE AIUTANO A FARE IL PROPRIO LAVORO
Erogare un set di servizi che rende anche più semplice il lavoro della coop
● VANTAGGI ECONOMICI INDIRETTI
Scontistica sui servizi di mobilità, ingresso musei e mostre etc.
INDIVIDUARE I VANTAGGI PER LA COMUNITÀ
14. Autore: CLAUDIO GNESSI | claudio.gnessi@gmail.com
CREAZIONE DEL MODELLO
● LE ATTREZZATURE O NON SI PAGANO O SONO A TASSO ZERO
Trovare strumenti amministrativi o finanziari per consentire alla cooperativa di dotarsi
degli strumenti necessari per erogare il servizio senza costi o a costi limitatissimi
● AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO A COSTO ZERO
L’affidamento di un servizio non può essere caricati di costi ulteriori. Tutte le spese
accessorie (bolli, assicurazione, tasse) dovranno essere a carico dell’ente affidante.
SOSTENERE L’AVVIO
15. Autore: CLAUDIO GNESSI | claudio.gnessi@gmail.com
CREAZIONE DEL MODELLO
L’ENTE AFFIDANTE DEVE CREARE LE CONDIZIONI PER RENDERE IL MODELLO AUTOFINANZIATO
● Attraverso la co-gestione di alcuni servizi a pagamento
● Attraverso bandi per progetti di reti d’impresa, turismo e valorizzazione
● Attraverso l’accesso “protetto” al credito per investimenti durevoli
● Attraverso il contenimento delle spese correnti della coop
CREARE LE CONDIZIONI PER L’AUTOGESTIONE
16. Autore: CLAUDIO GNESSI | claudio.gnessi@gmail.com
CREAZIONE DEL MODELLO
L’ENTE PREMIA LE COOP CHE PROMUOVONO IL SOSTEGNO E INCLUSIONE SOCIALE
● L’ente istituisce meccanismi di premialità per le coop che:
○ danno lavoro a chi non ce l’ha (disoccupati, rifugiati, immigrati)
○ promuove azioni di sostegno a cittadini bisognosi (anziani e portatori di handicap
in primis)
● L’ente si impegna ad assistere le coop che promuovono:
○ processi di fidelizzazione comunitaria
○ progetti di promozione territoriale
“USARE” L’OUTSOURCING PER RIDURRE LA MARGINALITÀ
17. Autore: CLAUDIO GNESSI | claudio.gnessi@gmail.com
CREAZIONE DEL MODELLO
L’ENTE AFFIDANTE PROMUOVE PRATICHE DI MICRO-ECONOMIA DI ZONA
● Sostenere, assistere e indirizzare le coop verso progetti e bandi (comunali, regionali ed
europei) capaci di creare reddito diffuso
● Sostenere, assistere e indirizzare processi di autopromozione sociale attraverso la
creazione di reti di commercianti, professionisti, imprenditori locali
● Sostenere, assistere e indirizzare investimenti pubblici e privati (mecenatismo) per
valorizzare le bellezze e peculiarità del luogo
“USARE” L’OUTSOURCING PER CREARE ECONOMIA
18. Autore: CLAUDIO GNESSI | claudio.gnessi@gmail.com
IPOTESI ESEMPLIFICATIVA
UNA COOP FINANZIATA DAL SOLE
In una zona specifica del territorio del Muncipio Roma V si indivua una microzona con forte valenza d’appartenza (es
Quadraro, Quarticciolo, Marranella) e indice apposito bando per la presa in custodia da parte dei cittadini aderenti alla
cooperativa di comunità di impianti fotovoltaici installati da privati sui tetti di edifici pubblici presenti in zona.
Il 15% del reddito prodotto dalla vendita alla rete elettrica in eccendenza viene dato alla coop come pagamento del
servizio di custodia. Con tali soldi la coop può erogare un servizio di pulizia permanente di un’area degradata del
quartiere, oltreché pagare le spese sostenute per la custodia. Se la coop usa personale in difficoltà economica o sociale
il fee viene elevato al 20%. Tutti i cittadini dell’area ottengono come beneficio la pulizia dell’area e la riduzione delle
sacche di disagio sociale, quelli aderenti alla cooperativa ottengono in più scontistica per l’ingresso ai musei capitolini,
il servizio AMA gratuito per la raccolta degli ingombranti presso il proprio domicilio e altre premialità.
19. Autore: CLAUDIO GNESSI | claudio.gnessi@gmail.com
POSSIBILI EVOLUZIONI
INTRODUZIONE DI UN SISTEMA DI GAMIFICATION
Potrebbe essere interessante studiare un modo per introdurre la
Gamification in questo modello.
Un sistema cioè di accumulo punti che premia le Coop virtuose ed
efficienti. Una raccolta punti che, all’arrivo ad un determinato livello
di punteggio, sblocca una premialità per gli aderenti alla Coop
costituita da un servizio aggiuntivo, uno sconto, un’agevolazione etc.