Quello che si presenta è l'applicazione del progetto MAPPA al medioevo, ma potrebbe essere ugualmente applicato ad altri periodi storici, e ne dimostra l'efficacia. Nell’ultimo decennio sono stati prodotti una grande mole di dati archeologici, spesso in formato digitale, che sono andati ad aggiungersi alle sterminate documentazioni analogiche di scavo prodotte negli ultimi 40 anni, spesso al solo scopo di giacere inutilizzati negli archivi. Assistiamo al paradosso di possedere potenti strumenti di calcolo informatico, ma pochi dati da processare, di produrre con costi molto elevati nuovi dati, per farne un uso limitato nel migliore dei casi a pochi o pochissimi riutilizzi. È uno spreco sia in termini economici, sia per la ricerca, sia per la tutela. In questo intervento cercherò di dimostrare come un approccio collaborativo tra tutti gli operatori archeologici (professionisti, funzionari, ricercatori) che porti alla condivisione di grandi quantità di dati aperti (big data), da poter riutilizzare liberamente attraverso l’uso di analisi spaziali, analisi statistiche e modelli predittivi, possa portare l’archeologia medievale verso nuovi modelli interpretativi e filoni di ricerca, basati sempre più sulla fonte archeologica, e verso un approccio più scientifico che consenta di verificare compiutamente le ipotesi prodotte. Per dimostrarlo mi servirò del caso studio di Pisa, dove il progetto Mappa (www.mappaproject.org) ha dapprima reso disponibili sia alla semplice consultazione (tramite il webGIS MappaGIS), sia al riuso come open data (tramite il MOD, Mappa Open Data) una grande quantità di dati, quindi ha realizzato un modello matematico per il calcolo predittivo del potenziale archeologico che fosse pensato da e per gli archeologi e servisse sia per la tutela, sia per la ricerca. Proprio attraverso il processamento di grandi quantità di dati e l’applicazione dei modelli predittivi è stata possibile una nuova lettura archeologica della città medievale.
“Imagine a world in which every single person on the planet is given free access to the sum of all human knowledge. That’s what we’re doing”. Jimmy “Jimbo” Wales
Una delle più importanti fonti di big data è Wikipedia, l’enciclopedia dell’umanità, mantenuta da migliaia di volontari di tutto il mondo. Si può fare a meno di Wikipedia oggi? Gli open data ed il loro vantaggio maggiore: l’interoperabilità. Progetti Wikimedia Italia: because open source is open mind.
Quello che si presenta è l'applicazione del progetto MAPPA al medioevo, ma potrebbe essere ugualmente applicato ad altri periodi storici, e ne dimostra l'efficacia. Nell’ultimo decennio sono stati prodotti una grande mole di dati archeologici, spesso in formato digitale, che sono andati ad aggiungersi alle sterminate documentazioni analogiche di scavo prodotte negli ultimi 40 anni, spesso al solo scopo di giacere inutilizzati negli archivi. Assistiamo al paradosso di possedere potenti strumenti di calcolo informatico, ma pochi dati da processare, di produrre con costi molto elevati nuovi dati, per farne un uso limitato nel migliore dei casi a pochi o pochissimi riutilizzi. È uno spreco sia in termini economici, sia per la ricerca, sia per la tutela. In questo intervento cercherò di dimostrare come un approccio collaborativo tra tutti gli operatori archeologici (professionisti, funzionari, ricercatori) che porti alla condivisione di grandi quantità di dati aperti (big data), da poter riutilizzare liberamente attraverso l’uso di analisi spaziali, analisi statistiche e modelli predittivi, possa portare l’archeologia medievale verso nuovi modelli interpretativi e filoni di ricerca, basati sempre più sulla fonte archeologica, e verso un approccio più scientifico che consenta di verificare compiutamente le ipotesi prodotte. Per dimostrarlo mi servirò del caso studio di Pisa, dove il progetto Mappa (www.mappaproject.org) ha dapprima reso disponibili sia alla semplice consultazione (tramite il webGIS MappaGIS), sia al riuso come open data (tramite il MOD, Mappa Open Data) una grande quantità di dati, quindi ha realizzato un modello matematico per il calcolo predittivo del potenziale archeologico che fosse pensato da e per gli archeologi e servisse sia per la tutela, sia per la ricerca. Proprio attraverso il processamento di grandi quantità di dati e l’applicazione dei modelli predittivi è stata possibile una nuova lettura archeologica della città medievale.
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Una delle più importanti fonti di big data è Wikipedia, l’enciclopedia dell’umanità, mantenuta da migliaia di volontari di tutto il mondo. Si può fare a meno di Wikipedia oggi? Gli open data ed il loro vantaggio maggiore: l’interoperabilità. Progetti Wikimedia Italia: because open source is open mind.
Pilota CoBiS Linked Data - presentazione MABSynapta
Convegno "Facciamoci trovare - Il patrimonio culturale e gli open data". Tavola rotonda organizzata Venerdì 18 maggio 2018, ore 9.30-13.00 presso il Polo del '900.
Esercitazioni didattiche sulle risorse virtuali o digitali per il Corso di "Biblioteconomia e bibliografia", Facoltà di Lingue e letterature straniere, Università di Pisa
Verso l’accesso aperto ai risultati scientifici. La ricerca, la didattica e i...Francesca Di Donato
Seminario organizzato dal Collettivo Aula R e dai Precari della ricerca e della didattica della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Pisa, 10 aprile 2008.
Preservation, dissemination, cooperation. Free and open archaeology: the new ...Progetto Mappa
This paper want to present the philosophy behind the open digital archaeological archive of Mappaproject Pisa (MAPPAopenData).
The Archive will contain the digital archaeographic data (raw data or primary data) produced by the archaeologists in Pisa. Gathering the digital archaeographic data in a single location that may be freely accessed via the web means preserving this data. Publishing, disseminating and allowing data to be copied means increasing the chances of preserving the data. It is also important to share them within a short time limit: data grow old and it is better to make them immediately available when the scientific community is more methodologically in tune with whoever has produced the data. A further level of innovation consists in making the academic archaeological community accept such a revolutionary instrument.
The innovative path that intends being taken is to consider archaeography (whether associated to research structures or professionals working in this sector) always and in any case a research activity since it produces unique and unrepeatable data. Consequently sharing the raw data will be considered a scientific publication, through the use of specific copyright/copyleft licences. The open digital archive goes hand in hand with data publication and the protection of the individuals who have collected the data. Finally, sharing means being able to analyse the data and generate new archaeological interpretations, allowing research to grow with a collaborative approach.
The open digital archive intends delivering bottom-up initiatives that will involve the entire archaeological community, forcing it to change habits and to impose necessary standards. In other words, therefore, the project will lead to a real progress in the diffusion of data and democratisation of research.
@MappaProject: un approccio computazionale innovativo per l’archeologia itali...Progetto Mappa
Il progetto MAPPA, conclusosi a fine giugno 2013, ha visto lavorare assieme un team di archeologi, geologi, matematici. La finalità principale del progetto è stata quella di studiare strumenti di calcolo predittivo applicabili al potenziale archeologico di un’area urbana e di creare un prodotto funzionale alla tutela, alla ricerca e alla governance della città e del suo patrimonio sepolto.
La strategia del Progetto si è basata su due capisaldi:
- apertura dei prodotti della ricerca attraverso una politica open access, apertura dei dati della ricerca attraverso la realizzazione del primo archivio open data dell’archeologia italiana;
- realizzazione della carta di potenziale archeologico dell’area urbana di Pisa sviluppata attraverso un modello predittivo, con l’ambizione di diventare un modello replicabile per la tutela del patrimonio sepolto e per la ricerca archeologica.
Per fare Open Data siamo partiti dallo studio legale degli aspetti connessi all’apertura dei dati e dalla necessità di garantire chi produce i dati archeologici: questi derivano sempre e comunque da un’attività di ricerca (essendo dati non replicabili) e quindi ne deve essere rispettata la paternità intellettuale attraverso l’apposizione di DOI e l’uso di licenze appropriate (CC-BY; CC-BY-SA). Per quanto riguarda la carta di potenziale siamo partiti dalla disamina dei principali modelli predittivi conosciuti in letteratura, legati sia alla pianificazione territoriale, sia alla ricerca. I modelli predittivi attualmente si basano su modelli statistici e/o geostatistici. La nostra idea è stata quella di utilizzare un modello predittivo matematico. Un modello statistico evidenzia, infatti, la maggiore o minore probabilità dell’avverarsi di un determinato fenomeno, mentre un modello matematico cerca di ricostruire, formalizzandone le regole di base, le modalità del verificarsi o meno di un certo fenomeno. Nel nostro caso il calcolo del Potenziale archeologico di un’area urbana. Il modello realizzato dal Progetto MAPPA è basato su sull’algoritmo di PageRank adeguatamente modificato fino a trasformarlo nell’algoritmo MAPPA. Tutte le fasi del progetto sono state caratterizzate da una capillare azione di comunicazione sia scientifica, sia sociale. Accanto alla pubblicazione di tutti i prodotti scientifici in modo aperto attraverso politiche open access sia tradizionali, sia interattive, come il webGIS, e alla partecipazione a convegni nazionali e internazionali, è stata fatta una forte comunicazione via web tramite il nostro sito (www.mappaproject.org) e sui social network, promuovendo forme di racconto meno convenzionali come i video di Opening the Past e più tradizionale con la presenza a convegni e incontri non strettamente scientifici. Attualmente, il Laboratorio MAPPA porta avanti e sviluppa le tematiche del progetto indirizzandosi verso l’analisi computazionale automatizzata di grandi quantità di dati, i cosiddetti Big Data, e verso i Linked Open Data.
Museo reale e museo virtuale si incontrano sui social network#svegliamuseo
Ad Appy Days 2014, #svegliamuseo è parte del panel “Sveglia Italia: metodi alternativi per ri-innovare il turismo” e presenta una riflessione su come i social media possono essere utilizzati per aumentare la realtà della visita museale e generare engagement.
Breve sitografia contiene una selezione di:
Associazioni
Archivi elettronici e portali
Biblioteche e cataloghi
Periodici elettronici
Editoria elettronica
Strumenti e tutorial
e altri link utili
Biblioteca in cerca di alleati. Oltre la condivisione, verso nuove strategie.
Stelline, Milano 15 marzo 2013.
Sessione: "Biblioteche, Archivi, Musei: la convergenza possibile".
"Il dialogo tra le istituzioni della memoria e la città"
Intervento di Maurizio Vivarelli, docente di Archivistica, Bibliografia e Bivlioteconomia Università di Torino.
Programma: convegnostelline.it/sessione.php?IdUnivoco=7
Fotografie: picasaweb.google.com/117290793877692021380/ConvegnoStelline2013?authuser=0&feat=directlink
Registrazione in streaming con Livestream Procaster a cura di Sergio Primo Del Bello, ANAI Lombardia
Festival della Tecnologia - panel Open data: bene comune - 2019-11-09Synapta
con Ciro Cattuto, Francesca De Chiara, Federico Morando
Abstract: I dati aperti sono un bene comune che fornisce descrizioni condivise della realtà, stimola dibattiti, livella asimmetrie informative, riduce le barriere all'ingresso per startup e PMI innovative, incoraggia responsabilità e trasparenza. Governare la trasformazione digitale nell'interesse dei cittadini richiede una riflessione su meccanismi e incentivi che sostengono la creazione di tale bene comune.
Sabato, 9 Novembre 2019 - 10:00
Sede Centrale del Politecnico di Torino
Aula 1, corso Duca degli Abruzzi 24, Torino
Analisi della qualità dei dati di ContrattiPubblici.orgSynapta
Tesi per il master in analisi dati per la business intelligence e data science di Sofia Rosati sulla qualità dei dati degli appalti italiani presenti nel progetto ContrattiPubblici.org
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Sabato, 9 Novembre 2019 - 10:00
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Aula 1, corso Duca degli Abruzzi 24, Torino
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Sound Archives and Musical Instrument CollectionsSynapta
In this project, held by the University of Turin, we developed a cataloguing system based on Collective Access and Wikidata. The catalogue of "Museo del Paesaggio Sonoro" will be published as Linked Open Data and published on the MIMO platform.
CoBiS Linked Open Data - presentazione finale del progetto pilotaSynapta
Presentazione nell'ambito della giornata "Il catalogo aumentato: come cambia oggi il modo di accedere ai documenti e alle informazioni", 11 dicembre, Torino
ContrattiPubblici.org - Seminario ANCI - Roma - SAA2017Synapta
Venerdì 10 Marzo 2017, sala Conferenze ANCI a Roma, Federico Morando presenta ContrattiPubblici.org nell’ambito di un seminario del Corso di Formazione Specialistica in Amministrazione Municipale (ForsAM_V Edizione): "L'Open Government per i giovani amministratori: incontro con gli studenti del Corso di Formazione specialistica in Amministrazione Municipale".
Iniziativa nell'ambito della Settimana dell’Amministrazione Aperta.
1. Library Data Integration:
the CoBiS Linked Open Data
Project and Portal
Luisa Schiavone (INAF Turin Astrophysical Observatory and CoBiS)
Giorgio Bevilacqua (Department of Humanities, University of Turin)
Federico Morando and Davide Allavena (Synapta srl)
IRCDL 2018, 14th Italian Research Conference on Digital Libraries, Udine January 25-26th 2018
4. From the idea to the realization
Accademia delle Scienze di Torino ENTE CAPOFILA
COMITATO ICT
del Politecnico
di Torino
SponsorsRealizzazione
tecnica
6 Istituzioni
19. DATA VIZ ~ Members of Academies 1500/today
FRANCIA
Acc. delle Scienze Francese 55
Académie française 50
Ac. des inscriptions et belles lettres 35
GERMANIA
Acc. delle scienze prussiana 101
Acc. Cesarea Leopoldina 64
Acc. bavarese delle scienze 48
Ist. archeologico germanico 42
Acc. delle scienze di Gottinga 24
ITALIA
Accademia Naz. dei Lincei 316
Accademia della Crusca 82
Acc. Delle Scienze di Torino 23
Pontificia Acc. delle Scienze 22
STATI UNITI D’AMERICA
American Ac. of Arts and Sciences 94
American Philosophical Society 15
National Academy of Sciences 14
REGNO UNITO
Royal Society 107
Academia Europa 18
Royal Society di Edimburgo 6
RUSSIA
Acc. russa delle scienze 78
Acc. delle scienze di S. Pietroburgo 60
Acc. delle sc. dell'Unione Sovietica 10
PAESI BASSI
Kon. Ned. Ak. Wetenschappen 17
SVEZIA
Acc. reale svedese delle scienze 57
Acc. reale di svedese di lettere 22
UNGHERIA
Acc. ungherese delle scienze 25
20. DATA VIZ ~ Members of Academies 1500/1900
FRANCIA
Acc. delle Scienze Francese 43
Ac. des inscriptions et belles lettres 36
Académie française 19
GERMANIA
Acc. delle scienze prussiana 72
Acc. Cesarea Leopoldina 34
Acc. bavarese delle scienze 28
Ist. archeologico germanico 20
Acc. delle scienze di Gottinga 11
ITALIA
Accademia della Crusca 34
Accademia Naz. dei Lincei 26
Pontificia Acc. delle Scienze 12
STATI UNITI D’AMERICA
American Ac. of Arts and Sciences 30
American Antiquarian Society 9
American Philosophical Society 7
REGNO UNITO
Royal Society 89
RUSSIA
Acc. russa delle scienze 56
Acc. delle scienze di S. Pietroburgo 46
PAESI BASSI
Kon. Ned. Ak. Wetenschappen 11
SVEZIA
Acc. reale svedese delle scienze 36
UNGHERIA
Acc. ungherese delle scienze 9
21. DATA VIZ ~ Members of Academies 1900/today
FRANCIA
Acc. delle Scienze Francese 43
Ac. des inscriptions et belles lettres 36
Académie française 19
GERMANIA
Acc. delle scienze prussiana 72
Acc. Cesarea Leopoldina 34
Acc. bavarese delle scienze 28
Ist. archeologico germanico 20
Acc. delle scienze di Gottinga 11
ITALIA
Accademia della Crusca 34
Accademia Naz. dei Lincei 26
Pontificia Acc. delle Scienze 12
STATI UNITI D’AMERICA
American Ac. of Arts and Sciences 30
American Antiquarian Society 9
American Philosophical Society 7
REGNO UNITO
Royal Society 89
RUSSIA
Acc. russa delle scienze 56
Acc. delle scienze di S. Pietroburgo 46
PAESI BASSI
Kon. Ned. Ak. Wetenschappen 11
SVEZIA
Acc. reale svedese delle scienze 36
UNGHERIA
Acc. ungherese delle scienze 9