Un workshop di 50 minuti, promosso da Hoepli, nell'ambito di SMAU 2016.
Che cos'è una strategia digitale, da dove si parte, dove si colloca rispetto alla strategia di business, e infine come si fa.
Inciampare nel brand: la progettazione della comunicazione per touchpointGiuliana Laurita
Presentazione del 6 marzo 2015, Meet Magento, Milano.
Nella progettazione della comunicazione, aziende e brand pensano spesso “per canale”: l’ATL, il BTL, il digital, sono progettati a compartimenti stagni, anche se si ragiona in ottica di integrazione. Tuttavia le persone non recepiscono i messaggi “per canale”, perché nel gran numero di stimoli da cui sono raggiunte è molto faticoso rivolgere l’attenzione ai differenti approcci che i vari brand adottano su canali diversi. Tutti noi, invece, ragioniamo “per touchpoint”, cioè per occasioni di contatto con il messaggio – indipendentemente dal canale.
Ripensare la comunicazione integrata in un’ottica di touchpoint invece che di canale vuol dire creare un circolo virtuoso di costruzione dell’identità del brand, in cui esso diventi riconoscibile in modo il più possibile “naturale”.
Un progetto per ora in forma di volontariato, insegnare Internet ai genitori, per rendere più sereni loro e più sicuri i loro figli. Queste slide sono state utilizzate in un incontro informale con alcuni genitori per iniziare a parlare di social.
Una raccolta di post, una galleria di personaggi della comunicazione - quella che si prende sempre molto sul serio - e altre storie che chissà, forse sono davvero accadute. Oppure no.
Con gli auguri di un Natale leggero e un 2014 esagerato!
Insegnare i social partendo dalle basi, perché il social non è qualcosa “al di sopra” della comunicazione. Anzi, non si dà social senza una solida cultura di comunicazione. I peggiori fail succedono perché si ignorano le basi, la disciplina, come Shannon e Weaver, Jakobson, Watzlavick e tutta questa bella gente qua. Gente che ha detto come funzionano nella testa delle persone gli oggetti come Facebook e Twitter e Pinterest molto prima che Facebook e Twitter e Pinterest vedessero la luce.
Un workshop di 50 minuti, promosso da Hoepli, nell'ambito di SMAU 2016.
Che cos'è una strategia digitale, da dove si parte, dove si colloca rispetto alla strategia di business, e infine come si fa.
Inciampare nel brand: la progettazione della comunicazione per touchpointGiuliana Laurita
Presentazione del 6 marzo 2015, Meet Magento, Milano.
Nella progettazione della comunicazione, aziende e brand pensano spesso “per canale”: l’ATL, il BTL, il digital, sono progettati a compartimenti stagni, anche se si ragiona in ottica di integrazione. Tuttavia le persone non recepiscono i messaggi “per canale”, perché nel gran numero di stimoli da cui sono raggiunte è molto faticoso rivolgere l’attenzione ai differenti approcci che i vari brand adottano su canali diversi. Tutti noi, invece, ragioniamo “per touchpoint”, cioè per occasioni di contatto con il messaggio – indipendentemente dal canale.
Ripensare la comunicazione integrata in un’ottica di touchpoint invece che di canale vuol dire creare un circolo virtuoso di costruzione dell’identità del brand, in cui esso diventi riconoscibile in modo il più possibile “naturale”.
Un progetto per ora in forma di volontariato, insegnare Internet ai genitori, per rendere più sereni loro e più sicuri i loro figli. Queste slide sono state utilizzate in un incontro informale con alcuni genitori per iniziare a parlare di social.
Una raccolta di post, una galleria di personaggi della comunicazione - quella che si prende sempre molto sul serio - e altre storie che chissà, forse sono davvero accadute. Oppure no.
Con gli auguri di un Natale leggero e un 2014 esagerato!
Insegnare i social partendo dalle basi, perché il social non è qualcosa “al di sopra” della comunicazione. Anzi, non si dà social senza una solida cultura di comunicazione. I peggiori fail succedono perché si ignorano le basi, la disciplina, come Shannon e Weaver, Jakobson, Watzlavick e tutta questa bella gente qua. Gente che ha detto come funzionano nella testa delle persone gli oggetti come Facebook e Twitter e Pinterest molto prima che Facebook e Twitter e Pinterest vedessero la luce.
Questo è lo speech che ho presentato al FreelanceCamp di Marina Romea il 15 giugno, ed è nato da una ricerca in rete per capire quali fossero i discorsi dei/sui freelance. E' emerso un quadro che mi ha raccontato quanto siano diversi i freelance tra di loro, e quanto le loro caratteristiche (professionali, social, emotive) possano dare delle indicazioni sulla compatibilità con diversi tipi di clienti. Ecco il risultato.
Alla vigilia del ballottaggio per le primarie del centrosinistra mi sono trovata nell'incapacità di decidere tra i due candidati ma senza saper spiegare i motivi della mia difficoltà. Perciò ho provato ad analizzare con gli strumenti della semiotica il confronto avvenuto su Rai 1 (che era per me la linea del Piave) ed ecco il risultato.
Il 12 novembre 2012 Sky Tg 24 ha trasmesso il confronto tra i candidati alle primarie del centro sinistra. Un evento destinato sia dall'inizio ad essere ampiamente commentato su Twitter, tanto che vengono subito lanciati gli hashtag ufficiali, #ilconfrontoSkyTg24 e #unirm2factchecking. Ma ancora prima dell'inizio della trasmissione, la comunità degli utenti di Twitter sceglie un hashtag alternativo, #csxfactor.
Ho analizzato i due hashtag per comprendere le ragioni per le quali il secondo ha avuto più successo del primo, ma anche per capire in che modo l'analisi degli hashtag è utile quando progettiamo un evento che vivrà anche sui social.
gli hashtag sono uno strumento importante da utilizzare nell'analisi della realtà. analizziamo il concetto di hashtag e poi applichiamo gli stessi criteri per l'analisi di un hashtag in particolare: #choosy
Questo è lo speech che ho presentato al FreelanceCamp di Marina Romea il 15 giugno, ed è nato da una ricerca in rete per capire quali fossero i discorsi dei/sui freelance. E' emerso un quadro che mi ha raccontato quanto siano diversi i freelance tra di loro, e quanto le loro caratteristiche (professionali, social, emotive) possano dare delle indicazioni sulla compatibilità con diversi tipi di clienti. Ecco il risultato.
Alla vigilia del ballottaggio per le primarie del centrosinistra mi sono trovata nell'incapacità di decidere tra i due candidati ma senza saper spiegare i motivi della mia difficoltà. Perciò ho provato ad analizzare con gli strumenti della semiotica il confronto avvenuto su Rai 1 (che era per me la linea del Piave) ed ecco il risultato.
Il 12 novembre 2012 Sky Tg 24 ha trasmesso il confronto tra i candidati alle primarie del centro sinistra. Un evento destinato sia dall'inizio ad essere ampiamente commentato su Twitter, tanto che vengono subito lanciati gli hashtag ufficiali, #ilconfrontoSkyTg24 e #unirm2factchecking. Ma ancora prima dell'inizio della trasmissione, la comunità degli utenti di Twitter sceglie un hashtag alternativo, #csxfactor.
Ho analizzato i due hashtag per comprendere le ragioni per le quali il secondo ha avuto più successo del primo, ma anche per capire in che modo l'analisi degli hashtag è utile quando progettiamo un evento che vivrà anche sui social.
gli hashtag sono uno strumento importante da utilizzare nell'analisi della realtà. analizziamo il concetto di hashtag e poi applichiamo gli stessi criteri per l'analisi di un hashtag in particolare: #choosy
4. QUESTO
INTERVENTO VA
ESATTAMENTE
NELLA DIREZIONE
INDICATA DA
ENRICO
MARCHETTO
PER ESSERE CERTI
DI VENIRE
CAZZIATI.
Quello che noto spesso, da parte del/della
freelance, è un continuo ragionamento
meta-freelance. Ovvero ragionano forse un
po’ troppo sulla propria condizione e sul
proprio status di freelance.
[…] è eccessivo l’effort che viene dato a
questa dimensione. Dovrebbe essere più
facilmente e più velocemente
interiorizzata, per dedicare molto più
tempo al lavoro e a fare business.
8. Ho un capo e spesso non
sono d’accordo con lui.
HO UN CAPO
E SPESSO NON
SONO D’ACCORDO
CON LUI.
NON POSSO
LAVORARE DA CASA.
DEVO INCASTRARE
TUTTI GLI IMPEGNI
(UN SOLO INCARICO
NON MANTIENE UNA
PARTITA IVA).
NON POSSO FARE
NEW BUSINESS MA
POSSO ESSERE
BUTTATA FUORI IN
QUALUNQUE
MOMENTO.
FACCIO IL CAPO.
MA NON POSSO
FIRMARE LE FERIE.
LAVORO CON I
MILLENNIALS!
10. Ho un capo e spesso non
sono d’accordo con lui.
HO UN’ENTRATA
FISSA. ANCHE IN
AGOSTO.
POSSO (DEVO)
DELEGARE E LE
COSE PROCEDONO
LO STESSO.
HO UNA
SOCIALITÀ.
POSSO DIFENDERE I
FREELANCE CHE
LAVORANO PER
L’AGENZIA.
NON LAVORO
DA CASA.
SONO COSTRETTA
AD AGGIORNARMI
(PER ESEMPIO
DEVO SAPERE
CHE COSA
SIGNIFICA
“ESKETIT” O “FA
BRUTTO”).